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Autore: Wendy_BluHand    02/09/2016    3 recensioni
Non credeva ai suoi occhi.
Strinse fra le mani quella foto dai colori sgargianti. Lo sfondo di quell'immagine le era familiare, sarebbe stata in grado di riconoscerlo fra mille: erano in casa di Chul Moo. Il ragazzo sulla sinistra era così diverso da quello che vedeva tutti i giorni in libreria. I capelli biondo platino, le braccia piene di bracciali, l'aria di chi si stava divertendo. Il sorriso stampato sulle labbra. Al suo fianco, un Jonghyun dai capelli folti e castani, la pelle più ambrata di ora. Le sembrava quasi di sentire il suo profumo inconfondibile. Sembrava quasi una festa ma ciò che la colpì di più fu il suo sguardo.
Quello sguardo.
Fisso su Kibum che sembrava non essersi accorto di nulla.
Quello sguardo che gli aveva visto già un'altra volta.
**
- C'è qualcosa che voglio o meglio qualcuno. Voglio te, in cambio.- .
Le sue parole arrivarono come uno schiaffo in faccia. Fredde come il vento che si era alzato.
- Come...? - sussurrò la ragazza stordita.
- Voglio che tu venga via con me.- ripetè quello impassibile.
Genere: Fantasy, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Jonghyun, Key, Nuovo Personaggio, Quasi tutti, Taemin
Note: AU, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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30. Il ballo




Jorinde quella mattina fu svegliata dall'incessante vibrare del suo cellulare, che a contatto con la superficie piana del comodino, emetteva un terribile e fastidioso rumore martellante. Allungò una mano e afferrò il telefono. Con gli occhi semichiusi, sbloccò il cellulare e distinse a malapena il nome di Kibum. Aveva due o tre chiamate perse e un numero indefinito di messaggi. Si strofinò gli occhi e schioccò la lingua infastidita.



Che diavolo era successo perchè Kibum continuava a chiamarla incessantemente? Gli era forse crollata la casa? La libreria era andata a fuoco?
Si mise a sedere e si decise a leggere i messaggi del corvino che erano tutti connotati da un allarmismo crescente.

“Jorinde, ti sto chiamando. Perchè non rispondi?”
“Didi, vuoi rispondere a questo maledetto telefono?”
“Senti, sono le undici, non è possibile che tu stia ancora dormendo.”
“Cazzo, rispondimi.”
“Tutto bene? Dai, non fare la stronza e fammi sapere.”
“Giuro che vengo a casa tua e sfondo la porta.”
“DIDI?????”


Rispose ai suoi messaggi prima che Kibum mettesse in atto le sue “minacce”.



Scusa, stavo dormendo. Comunque che succede? Vuoi darti una calmata?”


Calmata? Un corno! Pensavo che Jonghyun ti avesse messa tutta intera nella lavatrice!”


Perchè avrebbe dovuto, scusa?!”


Non lo sai? Taemin gli ha rivelato che l' “Imperatore” è lui! Però, tranquilla, non gli ha detto che sei uscita di casa e che hai un legame anche con noi, si è inventato una balla sul fatto che ti ha vista a una finestra e cose così. Ad ogni modo sembra che se la sia bevuta.”



A Jorinde per poco non venne un colpo quando lesse quel messaggio.
Ecco perchè era di cattivo umore la sera prima: aveva scoperto di Taemin.



COME?! CHE DIAVOLO ASPETTAVI A DIRMELO?!

Ecco perchè Jonghyun era arrabbiato ieri sera!”


Non ti ha detto niente?”


No, nulla. Era un po' strano ma mi ha taciuto tutto.”


Non ti preoccupare, lascia che gli parli io. Gli ho detto che dopo la festa gli avrei parlato della situazione. Troveremo una soluzione.”


E io nel frattempo che faccio??!”


Niente, stai alla larga da Taemin e aspetta mie notizie. A proposito, se vuoi puoi venire all'anniversario per la festa di Chul Moo. Jonghyun non ci sarà per questioni lavorative. Pare proprio che ci sia una cena importante all'hotel proprio nello stesso giorno della festa. Lascerà da Chul Moo alcuni suoi uomini fidati. Ho saputo che ha lasciato tutto in mano a Jinki. Quindi, puoi venire, via libera. ;)”


“…

Via libera un paio di pere! E Taemin? Non hai detto che dovevo stargli lontana?!”


Taemin non credo si tratterrà molto alla festa e poi tu starai con ME. Non avrai modo di parlarci o di averci molto a che fare. Quindi piantala di lagnarti che abbiamo già un sacco di rogne.”


Ricorda che l'hai detto tu bellezza.”


So, quello che faccio! Comunque, ci vediamo domani sera alle otto. Ti passo a prendere io. :)”


Si ma io non ho un vestito.”


Possibile che devo pensare a tutto io? Jonghyun oggi pomeriggio va in hotel. Ti passo a prendere e andiamo a comprarne uno.”


Cosa?! No, non posso uscire!”


Senti tesoro, se è per questo saresti dovuta restare a casa dall'inizio di questa storia ma ormai è fatta quindi poche chiacchiere.”


...va bene ma facciamo subito!”


Allora, ci vediamo alle quattro. ;)”


Va bene, non fare tardi o Jonghyun si farà un paio di stivali con la nostra pelle.”


Sei l'ansia di vivere.”


Anche colpa vostra! >.>”


Ora vado, ci vediamo dopo. <3”


Ok! ^^”


Jorinde scese in cucina.
Ora si spiegava perchè Jonghyun fosse così arrabbiato. Aveva scoperto di Taemin, non c'era da biasimarlo. Anzi, si chiedeva come non aveva fatto a sbatterla con la testa nel muro appena l'aveva vista. Al posto suo, lei lo avrebbe fatto. Non appena si sedette al tavolo, scoprì che Jonghyun era uscito e che non sarebbe tornato nemmeno per pranzo.

    - Forse vuole stare solo... - mormorò la rossa a testa bassa.
    - Come?! - chiese Odette.

La ragazza scosse il capo e addentò il suo pane tostato.


**



Come d'accordo, alle quattro Kibum si fece trovare fuori dalla villa di Jonghyun. La portò in tutte le boutique della zona ma Jorinde non faceva che scuotere la testa davanti allo specchio mentre si rimirava annoiata o disgustata.

    - Senti, questo è l'ultimo negozio! Non so più dove portarti, o qui trovi qualcosa che ti piace o te lo cuci stanotte con le tende della stanza di Jonghyun! - esclamò il corvino esasperato lasciando scattare la cintura e scendendo dalla macchina.

Jorinde sorrise immaginandosi avvolta nelle tende scure del biondo.

    - Non scendi? - chiese il ragazzo.

La rossa annuì.
Sfortunatamente neanche in quel negozio riuscì a trovare qualcosa che la convincesse sul serio nonostante Kibum la incoraggiasse a prendere quello rosso o quello verde.

    - Vedo le tende di Jonghyun sempre più vicine... - mormorò Kibum mentre scompariva fra un vestito e un altro.
    - Forse sono l'unica soluzione...dell'unico vestito che mi piace non c'è la taglia - replicò imbronciata la più piccola.

Tornarono a casa a mani vuote e con i musi lunghi. Odette invitò Kibum ad entrare a casa per una tazza di tè freddo visto che Jonghyun aveva chiamato e aveva comunicato alla donna che avrebbe fatto tardi.

    - Possibile che non abbiate trovato niente? - chiese la giovane intenta a versare il tè nelle tazze.
    - No, a Jorinde non piaceva nulla. Mi usciranno delle ulcere per tutto il tempo che sono stato in piedi – replicò aspro il corvino.
    - Non è che non mi piacevano, non ero convinta e allora non ho comprato nulla! - ribattè indignata la più piccola.
    - Si ma adesso come fai?! Verrai in vestaglia?! -

Jorinde sbuffò.
Odette emise un risolino.

    - Io credo di avere qualcosa per te! - esclamò poi alzandosi e dirigendosi al piano di sopra.

Jorinde guardò Kibum perplessa e questi scosse il capo.
Dopo non molto, la donna ritornò nel salotto reggendo in mano quello che sembrava un informe sacco marrone. Stavano quasi per chiederle cosa dovessero farci con quell'impermeabile deforme che Odette appese alla credenza dalla gruccia, da cui pendeva quel “sacco” e abbassò la cerniera che aveva davanti e per poco a Jorinde e Kibum non caddero gli occhi per terra e rotolarono via.


    - Odette ma è-
    - Bellissimo! - esclamò Jorinde emozionata.

Appeso alla gruccia c'era uno stupendo vestito blu con uno scollo interessante ma davvero particolare. Sembrava fatto di rami e foglie ricoperti di una scintillante polvere blu. Era lungo, con la gonna che scendeva leggera e la coda ampia.

    - Vorrei che lo indossassi tu - disse la donna mentre la rossa guardava ancora estasiata l'abito.
    - Dici davvero?! -
    - Scherzi? Dovrebbe mettersi sui trampoli per indossare un tuo vestito! - esclamò invece Kibum con noncuranza.

Odette rise mentre Jorinde metteva il broncio come una bambina a cui vietano di andare sulle giostre per gli adulti.

    - Non c'è nessun problema! A me andava corto e non l'ho mai messo. Mi farebbe piacere che lo mettessi tu - ribattè la donna raggiante - al massimo lo stringiamo un po'. -
    - Oh, Odette! Non so come ringraziarti! - esclamò Jorinde alzandosi dal divano e correndo ad abbracciare la sua consigliera e amica.

Kibum sorrise intenerito.

    - Senza me e senza Odette saresti persa - sghignazzò poi svuotando del tutto la sua tazza di tè.

Jorinde lo colpì sul braccio ma sorrise dolcemente.
Forse non aveva tutti i torti: Kibum ed Odette erano per lei amici preziosi e niente le avrebbe mai fatto cambiare idea.




**


Jonghyun era tornato sorridente con lei. La trattava anche meglio dopo l'incidente con il pugnale e le dava casti baci sul collo ogni volta che ne aveva l'occasione. A Jorinde piacevano i suoi baci sul collo, le procuravano un brivido lungo la schiena anche se il ragazzo vi poggiava solo le labbra per qualche secondo. Era il suo segno distintivo e Jorinde era certa che se l'avessero bendata e dieci, cento o mille ragazzi le avessero dato un bacio sul collo, lei avrebbe riconosciuto quello di Jonghyun fra tutti.

Era arrivato il giorno del ballo, organizzato per l'anniversario del palazzo di Chul Moo, e Jorinde era elettrizzata. Odette le aveva stretto il vestito in vita e sui fianchi e dopo averglielo visto addosso aveva esclamato con entusiasmo ed emozione che era bellissima e che non poteva esistere abito che le calzasse meglio. Jorinde stava pensando ancora al vestito sfavillante mentre guardava Jonghyun che si aggiustava davanti allo specchio il completo che avrebbe indossato quella sera a quella seccante cena all'albergo.


    - Certo che è una sfiga che tu non possa prendere parte alla festa che hai organizzato con tanto zelo! - commentò la ragazza con il mento poggiato sul palmo della mano.
    - Che vuoi farci! Mi tocca, è il mio lavoro. -
    - Si lo so ma che palle! Non potevano fissare un'altra sera per questa cena?! Sembra quasi che lo hanno fatto di proposito! -

Jonghyun sorrise.

    - Non credo ma purtroppo non posso dirgli di no – mormorò il ragazzo voltandosi in direzione della rossa - allora, come sto, signorina Kübler? - chiese poi.

Era davvero bellissimo, lo era sempre ma fasciato in quel vestito le sembrava meraviglioso.
Indossava un completo scuro: giacca, pantalone e gilet, da sotto il giustacuore spuntava una camicia bianca con il colletto ornato da un intreccio di fili argentati e gli stessi si presentavano nella catenella che collegava il gilet al taschino della giacca aperta.

    - Stai benissimo! - esclamò Jorinde con un sorriso sincero.
    - Grazie, allora io vado. -
    - Già vai via? -
    - Si, ho delle questioni da sbrigare prima della cena. -

Dopodiché Jonghyun si avvicinò al letto e si chinò su di lei.

    - Ci vediamo dopo o domani. -

Jorinde annuì e Jonghyun inclinò la testa di lato per lasciarle quel familiare bacio. La rossa gli allacciò le braccia al collo di slancio prima che lui potesse rialzarsi.

    - Jonghyun, io...-
    - Mh? -
    - Io volevo dirti una cosa...-
    - Cosa? -

La ragazza lo guardò dritto negli occhi. Cosa voleva dirgli esattamente? Perchè voleva parlargli ora?

    - Io volevo augurarti buona serata...divertiti! - esclamò lisciandogli la giacca.

Jonghyun le sorrise ma mentre si allontanava dalla stanza ebbe come l'impressione che fossero altre le parole che la rossa voleva rivolgergli.


La ragazza non vedeva l'ora di partecipare al ballo. Certo, ci aveva preso parte anche in passato ma quello che le premeva di più era rivedere Yoora. Poi, non vedeva l'ora di indossare il vestito che le aveva donato Odette. Mentre si preparava per la festa e lo indossava, il suo pensiero volò a Jonghyun. Avrebbe voluto dirgli tutto da una parte, evitare che fra loro ci fossero segreti ma dall'altro lato, cosa sarebbe successo se gli avesse detto che lei e Taemin non si erano incontrati in casa sua ma che era uscita infrangendo le sue regole? Era già abbastanza arrabbiato avendo scoperto di Taemin, Jorinde non immaginava cosa avrebbe detto se avesse saputo la verità. Mentre era immersa in questi pensieri, sentì il telefono squillare: Kibum era arrivato.



**



Taemin girovagava per il palazzo con un bicchiere di champagne in mano e l'altra in tasca. Jinki era occupato ad impartire ordini al posto di Jonghyun che quella sera non ci sarebbe stato. Il più piccolo si chiese se fosse a causa sua e probabilmente lo era. Passò davanti la vetrata di un balcone e vi si specchiò. Quanto era cambiato da quando aveva messo piede lì l'ultima volta? Tanto, anche troppo. Il vetro rimandava la sua immagine così come la vedevano tutti. Avvolto in quella camicia bianca e in quel completo nero aveva davvero un'aria galante ma per Taemin poteva anche essere avvolto nel pigiama che non se ne sarebbe importato granchè. Sarebbe rimasto poco a quella stupida festa e poi sarebbe andato via, la valigia era già pronta, sarebbe partito la sera stessa. Quando si voltò per tornare al suo posto, alzò lo sguardo sull'entrata del salone e rimase a bocca aperta per quello che vide. Jorinde era arrivata con Kibum e Taemin guardandola si convinse ancora di più del fatto che doveva andare via. Era bellissima, più bella di quanto fosse mai stata, il che era difficile. Era sorridente, gli occhi che brillavano, i capelli raccolti e fluttuava in quel bellissimo vestito scintillante verso Minho che sventolava la mano nella sua direzione. Jorinde gli piaceva, che fosse per la maledizione o no, sentiva di non riuscire a controllare i suoi sentimenti verso di lei.
Minho era solare e doveva ancora essere all'oscuro di tutto visto come si comportava. Non ci doveva essere stato tempo per riferirgli tutto. Fece segno a Taemin di avvicinarsi. Taemin e Jorinde non poterono fare a meno di guardarsi negli occhi e salutarsi.

    - Ciao Taemin. -
    - Ciao. -

Seguì un silenzio imbarazzante in cui Minho guardava entrambi con uno strano cipiglio.
Che cosa potevano dirsi dopo quello che era successo?
Kibum tossì.

    - Allora, Didi, vuoi qualcosa da bere? - chiese e senza aspettare risposta la portò via.
    - Ma che succede? - fu la domanda di Minho posando gli occhi sul più piccolo.
    - Niente. -
    - Ti aspetti che ti creda? C'è qualcosa sotto. -
    - Non è il momento per le spiegazioni. -
    - Jorinde ti ha rifiutato? -

Taemin sorrise amaramente.

    - Molto peggio - fu l'unica risposta del più piccolo.

Minho stava per chiedere spiegazioni quando furono interrotti da Jinki che, nel suo completo bianco e nero, li raggiunse con un sorriso.

    - Va tutto bene? -

Taemin annuì ma Minho non rispose.

    - Sono arrivati Kibum hyung e Jorinde - lo informò il moro.
    - Ah, bene - mormorò il maggiore perdendo un po' del suo smalto.

Ovviamente ciò non sfuggì all'occhio attento di Minho che lo inseguì per tutta la sala.

    - Hyung c'è qualcosa che dovete farmi sapere? -
    - Ma di che stai parlando?! -
    - E' visibilmente successo qualcosa. Magari fra Jorinde e Taemin visto come sono impacciati, si sono salutati a malapena. Sai qualcosa? -
    - No. -
    - Tu sai qualcosa. -
    - Ok senti, dammi due minuti e ti racconto tutto. -

Il più alto non disse né si né no ma accompagnò Jinki al tavolo dove Kibum, in giacca viola di velluto e cravattino, beveva un bicchiere di vino con la rossa.

    - Jorinde, ciao - la salutò il proprietario della libreria.
    - Oh, Jinki ciao! - esclamò la rossa pimpante abbracciandolo di slancio.
    - Immagino tu sia contenta di essere di nuovo qui - commentò il maggiore.
    - Tantissimo. Anzi, vorrei fare un giro per il palazzo! -
    - Se vuoi ti accompagno, tanto devo controllare che sia tutto in ordine – si propose Jinki offrendole il braccio.

Jorinde accettò volentieri e insieme s'incamminarono per i corridoi decorati da nastri e fiori.

    - Non vedo l'ora di rivedere Yoora - confessò la rossa.
    - Non la vedi da quando sei andata via? -
    - In realtà non la vedo da quando Jonghyun – ma s'interruppe subito mordendosi un labbro.


Che idiota! Parlo sempre troppo!


Con sua sorpresa però Jinki rise.

    - Non ti preoccupare, Kibum alla fine mi ha raccontato tutto. -
    - Ah, in questo caso allora... - sussurrò con un sorrisino Jorinde.
    - Mi dicevi? -
    - Dicevo...? Ah si! Non la vedo da quando Jonghyun per farmi una sorpresa non l'ha invitata a casa sua. - raccontò la rossa – Non credevo ai miei occhi quando l'ho vista! Non mi aspettavo una mossa del genere da lui...da quel giorno ho pensato che non era così cattivo come tutti dicevano. -

Jinki sorrideva con la testa china.
Jorinde lo guardò per un attimo.

    - Jinki...non sei offeso o arrabbiato con me, vero? -
    - Dovrei? -
    - Beh...ti ho mentito per tutto questo tempo. -
    - Beh, avevi le tue ragioni. -
    - Su una cosa però non ho mentito. -
    - Su cosa? -
    - Sul fatto che ti voglio bene, a te e agli altri. Il mio amore è sincero - sussurrò in tutta serietà.

Jinki le afferrò il mento con due dita e sorrise teneramente, come avrebbe fatto con una bambina. Jorinde era convinta che ci si poteva innamorare mille volte del suo sorriso e ogni volta con lo stesso trasporto.

    - E Jonghyun? - le chiese.
    - Cosa? -
    - Il tuo amore per lui è sincero? -

Jorinde rimase spiazzata dall'immediatezza e dalla naturalezza di quella domanda.


    - Il mio amore...? -

Jinki annuì.

    - Vorrei che non andasse mai via la mattina, che restasse con me sempre, vorrei vederlo sempre sorridere come nel mio quadro. Vorrei potergli dire tutta la verità ma al contempo il pensiero di farlo soffrire mi rattrista. Vorrei che il suo cuore tornasse a battere a una velocità normale, in cambio darei volentieri il mio...vorrei un sacco di cose per lui e cercherò di farle tutte. È amore questo, no? - sussurrò poi con gli occhi lucidi.
    - Credo di si...non so dirti come l'amore si possa riconoscere ma io guardando quel quadro, sento il mio stomaco stringersi come se ce l'avessi davanti in carne ed ossa – replicò Jinki indicando un quadro di fronte a loro raffigurante una giovane sposa.
    - E' il quadro della sposina*! Era uno dei miei preferiti - esclamò Jorinde voltandosi.
    - L'ho fatto io. -

La rossa si voltò a guardare l'amico che invece fissava il magnifico dipinto sfiorando con le dita il volto di quella bella ragazza. A Jorinde venne un groppo in gola e avrebbe voluto allungare una mano per sfiorare Jinki ma non se la sentiva di riportarlo alla realtà, non davanti alla bella ragazza che aveva ritratto e reso umana al contempo su quella tela.

    - Si chiama Bea - le comunicò.
    - Bea? Da Beatrice? -
    - No, da Baek. Il suo vero nome è Jiwon. -
    - La tua fidanzata? -
    - Si ma non mi riconosce più. -

La più piccola rimase colpita da quelle parole. Jinki le raccontò la triste sorte che era toccata a Bea e Jorinde si sentì profondamente dispiaciuta per il ragazzo.
Gli mise una mano sul braccio ma in quel momento sentì due braccia cingerle la vita. Sobbalzò voltandosi di scatto e recuperando subito dopo colore non appena vide Yoora avvolta in un vestito viola, con il corpetto di pizzo.

    - Yoora! - esclamò abbracciandola.
    - Jorinde ma sei bellissima! - ribattè la ragazza tenendole le mani e rimirandola nel suo abito.

La rossa presentò l'amica a Jinki e scoprì che i due si conoscevano già perchè l'amica faceva talvolta compere da lui. Tutti e tre poi ritornarono nel salone, le due amiche si raccontarono quello che era successo in quel periodo di tempo e Jorinde voleva un consiglio dell'amica a tutti i costi su quella intricata situazione, Yoora sapeva sempre dire la cosa giusta.

    - Yoora devo raccontarti un sacco di cose – disse la rossa mentre la ragazza si prendeva un bicchiere di champagne.
    - Spara! - la incitò l'amica.
    - Non qui. -
    - Allora vieni con me – disse Yoora ma nel mentre si voltava, si scontrò contro qualcuno.
    - Santo Cielo, mi scusi! - esclamò mortificata quando si accorse di avergli versato lo champagne sulla giacca.
    - Non ti preoccupare, va tutto bene – replicò sbrigativamente il ragazzo mentre Yoora afferrava un fazzoletto e cercava di ripulirgli la giacca blaterando mille scuse.

Jorinde guardava la scena divertita ma quando riconobbe Taemin per poco non sputò un polmone insieme allo champagne.

    - Senti, non fa niente - continuava a dire Taemin mentre Yoora ripeteva le sue scuse con mille inchini.
    - Sono davvero dispiaciuta, deve scusarmi ma non l'avevo proprio vista! Se vuole porto la giacca in tintoria...-
    - Ho detto che non fa niente e smettila di tamponarmi con il fazzoletto! - sbottò Taemin afferrandole i polsi e costringendo la ragazza a guardarlo dritto in faccia.

Yoora aprì di poco la bocca, forse voleva dire dell'altro ma non appena mise a fuoco il moro la richiuse e i suoi occhi s'ingrandirono. Taemin le sorrise e poi girò sui tacchi.

    - Yoora? - la chiamò Jorinde perplessa.
    - Jorinde ma per caso lo conosci quello? - le chiese senza staccare gli occhi dal ragazzo che si era allontanato verso un gruppetto.

La rossa rise.

    - Si, è Taemin. Non l'hai mai incontrato in libreria? Lavora anche lui lì. -
    - Non mi avevi detto che Taemin era così figo! - l'accusò l'amica alzandosi sulla punta dei piedi per spiare.
    - A dirla tutta ho un sacco di cose da dirti su di lui - ribattè mestamente la ragazza.

Quando furono sole e lontane da orecchie indiscrete, Jorinde raccontò all'amica per filo e per segno quello che era successo senza tralasciare niente.

    - Hai fatto sesso con Jonghyun?! - esclamò lanciando quasi via il bicchiere.
    - Urla un altro po', da Parigi non riescono a sentirti bene! - la rimbeccò acida la rossa.
    - Scusa è che non me l'aspettavo! - ribattè Yoora cercando di non ridere e ricomponendosi.

Jorinde gli raccontò anche della maledizione e di Taemin lasciando la ragazza sempre più stupefatta. A fine racconto, la povera Yoora non sapeva cosa dire. Era una situazione complicata e anche se avrebbe voluto aiutare l'amica, non sapeva come fare.



Kibum, dal canto suo, non perdeva di vista Jorinde neanche quando la ragazza era in compagnia dell'amica. Allungava sempre il collo per cercarla nella folla di abiti svolazzanti e colorati.

    - Tranquillo, non l'ho ancora mangiata, sono qui con voi, non ho il dono dell'ubiquità - lo apostrofò malignamente Taemin.
    - Ma devi fare per forza lo stronzo?! - ribattè seccato Kibum.
    - Smettetela subito! Vi sembra il momento di mettervi a litigare?! - disse Jinki guardando entrambi in modo bieco.
    - Comunque non ti preoccupare, non mi trattengo molto, fra un po' vado via. Ho già la valigia pronta - comunicò il moro a Kibum.
    - Via? Dove vai? - chiese Jinki incredulo.
    - Mi allontano da qui. Gioverà sia a me che a voi - confessò il più piccolo a mezza voce.
    - Non ti sembra di esagerare? - chiese Kibum leggermente a disagio.
    - Chi sta esagerando? - chiese allora Minho tornato dalla sua incursione al tavolo del buffet.

Il ragazzo allampanato sorrideva con i suoi denti candidi guadagnandosi occhiate interessanti da parte delle ragazze che squadravano con aria sognante quel principe azzurro in completo nero a quadretti piccoli e camicia bianca.
Non appena notò l'espressione dei ragazzi però il suo sorriso scivolò via perdendo luminosità.

    - Che succede ora? -

Nessuno gli rispose.

    - Potete rendermi partecipe o il fatto che mi sia allontanato qualche giorno mi ha reso un completo estraneo indegno dei vostri “segreti”? - sbottò innervosito quando si vide negata una risposta per l'ennesima volta.
    - Scusaci Minho è che la situazione è più complicata del previsto - sussurrò Jinki - non ti abbiamo detto niente prima perchè eri in viaggio e non volevamo darti ulteriori preoccupazioni. -

Minho lo guardava ora preoccupato.

    - Stasera vado via e non penso di tornare presto – disse all'improvviso Taemin rivolto allo hyung.

Prima che Minho potesse replicare, Jorinde si avvicinò interrompendo i loro discorsi.

    - Kibum, vuoi ballare con me? - chiese pimpante afferrando il ragazzo per la mano.
    - Come?! Perchè dovrei? Scordatelo - tagliò corto il maggiore.
    - Eddai! Un ballo solo! - piagnucolò la rossa tirandolo verso la pista.
    - E va bene! Uno solo però - cedette il corvino seguendola.

Taemin approfittò dell'interruzione per dileguarsi ma non sfuggì alla vigilanza di Minho che lo seguì, a sua volta seguito da Jinki.
Taemin entrò in bagno e si fermò davanti il lavabo dove cercò di ripulirsi per bene la giacca dallo champagne.

    - Che significa che te ne vai? - chiese Minho entrando in bagno.
    - Significa che io sono la causa di tutti i vostri guai. -

Il bruno continuava a guardarlo senza capire.

    - Hai litigato con Kibum? -
    - Non ha nessuna importanza ora! Ho fatto un macello ed è bene che io mi allontani da questo dannato posto. -

Nel frattempo anche Jinki li aveva raggiunti.

    - Taemin, senti-
    - Sono io l'Imperatore, Minho - disse lapidario il moro interrompendo il bruno.

Il ragazzo impiegò qualche secondo per elaborare quelle tre parole, poi sgranò gli occhi e fu incapace di proferire parola alcuna.

    - Ho tradito Jonghyun, ho tradito tutti voi. Sono l'unica ragione per cui non avrete più indietro la vostra vita di prima. Se non abbraccerai più Hyun Soo sarà colpa mia– disse Taemin mortifero avvicinandosi al più alto.
    - Come...com'è stato possibile? - sussurrò Minho che sembrava fuori di sé.
    - Jorinde. É Jorinde - rispose Jinki dietro di lui.


Minho si voltò a guardarlo.




Jorinde? Jorinde.



L'unica cosa che Minho riuscì a pensare di fronte a quell'informazione, anzi, l'unica cosa che i suoi occhi riuscirono a vedere fu l'immagine di Jonghyun.

Cos'aveva fatto quel giorno mostrandogli quella foto?

“Hai contribuito alla rovina” sussurrò una piccola voce maligna dentro di sé.




**



Kibum e Jorinde stanchi di volteggiare decisero di uscire su uno dei grandi balconi spalancati sulla sala.

    - Dove sono gli altri? - chiese Jorinde.

Il corvino si guardò intorno.

    - Non lo so, erano qui quando siamo andati via. -

Il ragazzo si voltò per cercare gli amici tra la folla ma l'unico volto familiare che vide lo fece impallidire e per poco non svenne.

    - Jonghyun... - mormorò con un filo di voce anche se avrebbe voluto urlarlo quel nome ma improvvisamente gli era mancata la voce.

Il ragazzo si stava avvicinando da bordo pista con le mani in tasca, lo sguardo fisso su loro due e le labbra serrate.
Jonghyun aveva visto tutto: i suoi amici che parlavano in modo concitato, Jorinde che si era avvicinata e aveva portato Kibum a ballare e poi era rimasto a guardarli volteggiare fra mille colori e gonne di ogni tipo. Quando i due poi avevano abbandonato la pista da ballo, si era detto che era il momento di entrare in scena, aveva sceso lentamente le scale e si era diretto verso i due ragazzi usciti sul balcone.


Jorinde nell'udire quel nome si era voltata di scatto e non appena aveva scorto il ragazzo, poggiato allo stipite della porta balcone, aveva sussultato e si era portata le mani alla bocca.


La sua mascella era rigida e i suoi occhi impietosi.


    - Vi state divertendo? - furono le prime parole che rivolse loro.


I due erano pietrificati.
Nello stesso momento Minho, Taemin e Jinki si avvicinarono al balcone.

    - Jonghyun! - esclamò sorpreso Jinki non appena riconobbe l'amico.

Il biondo si voltò verso i nuovi arrivati.

    - Che tempismo ragazzi! Siete giunti giusto in tempo - fu il commento del ragazzo.

In tempo per cosa?


Taemin aveva la faccia di uno che avrebbe preferito morire sul posto piuttosto che assistere a una scena del genere.

Un leggero vento si era alzato e fra tutte le cose che avrebbe potuto portare con sé, aveva deposto sul quel pavimento prezioso solo guai, grandi e densi.









          * Angolo di Natsumi213 *


Toc toc.
C'è qualcuno? Sono tornata! ^^ Come sono andate le vacanze? Io mi scuso per il ritardo ma sono stata un po' al mare anche io e sono tornata non molti giorni fa!
Dunque, eccoci con il trentesimo capitolo. Siamo alla sera del ballo della festa del palazzo di Chul Moo. Tutto sembra abbastanza tranquillo, salvo per gli screzi di Taemin e Kibum e i sentimenti ancora vivi del ragazzo per la rossa. Jorinde rivede finalmente Yoora a cui racconta tutto ma il colpo di scena si presenta alla fine del capitolo: Jonghyun non è andato a nessuna cena di lavoro, è lì, in carne ed ossa davanti a loro e li guarda in modo impietoso. Cosa accadrà adesso? Cos'ha in mente Jonghyun? Sono tutte risposte che non tarderanno ad arrivare visto che mancano pochissimi capitoli alla fine.
Inoltre, devo farvi una precisazione, il quadro della sposa* che compare nel tenero siparietto in cui vi sono protagonisti Jorinde e Jinki è lo stesso dipinto che Jinki ha fatto di Bea nel capitolo “17. Il passato VI – Sono qui per restare”, esposto al palazzo come molte opere dei ragazzi che vi abitano.
Non penso di dover aggiungere altro, tranne che sotto vi lascio le immagini degli outfit dei ragazzi per la festa.
Grazie mille a lagartischa e Blakneco per aver recensito lo scorso capitolo! Grazie! <3 < 3
Grazie a tutti coloro che hanno inserito la storia fra le seguite, le ricordate e le preferite! Grazie mille! <3 <3 <3
Un grazie piccolo piccolo ma grande grande va, come sempre, a Ninechka! <3
P.s. La foto di copertina è del bravissimo Christian Birmingham!
A presto! ^^
Kisses! :*

Molto simile al vestito blu di Jorinde. Per la verità è il modello a cui mi sono ispirata ma ha qualche particolare diverso come le gambe più coperte! ^^

Il vestito di Yoora! ^^

  
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