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Autore: Grimilde Deveraux    24/09/2016    2 recensioni
Questa piccola mini-long racconta la storia di Jacob Meler, l'ideatore dei Jeux d'amour per chi conosce Game of Love, e della sua piccola "fallimentare" battaglia per non sposarsi...
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Game of Love'
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Capitolo 5 - prequel

<< Ed ora io vi dichiaro marito e moglie, può baciare la sposa >> Jacob guardò sua moglie con un sorriso mentre lei sollevava una mano sfiorandogli la guancia:<< Madame Meler… >> e avvicinò il viso al suo:<< Monsieur Meler >> gli rispose lei mentre le loro labbra si univano.

Alcune ore dopo chiusi nella loro stanza da letto Jacob guardò sua moglie in piedi accanto al paravento:<< Vuoi darmi una mano mon cher? >> gli domandò guardandolo da sopra la spalla e sorridendo lasciva:<< Hai ancora bisogno di chiederlo? >> lei sorrise  Jacob si avvicinò sollevando le mani per raggiungere la fila di bottoncini avorio che chiudevano il retro del suo abito da sposa:<< Sei favolosa con questo abito ma vie ma credo che tra poco potrei… >> << Fallo >> gli rispose lei prima che lui potesse finire la frase:<< Tua madre si infurierà, le sarà costato una fortuna e proviene dai migliori sarti di Avignone >> la prese in giro avvicinando la bocca a quel collo bianco latte:<< L’unica persona da cui posso tollerare di ricevere ordini adesso è mio marito >> il sorriso di Jacob si allargò ancora di più a quelle parole mentre sua moglie si passava le mani sulla pancia ormai evidente dove stava riposando il loro futuro erede:<< Felice di sentirtelo dire ma vie >>

 

Villa Meler, sei mesi prima

<< Questa volta non ti asseconderò Jacob, non mi interessa quali scuse ci propinerai non accetterò mai che sotto il mio tetto… >> << Succederà anche senza il vostro benestare padre, tanto vale che vi metta a conoscenza dei fatti no? >> il signor Meler si alzò dalla sua poltrona impugnando la propria bacchetta:<< Mi stai sfidando Jacob? >> il giovane si passò una mano nei capelli ramati sfiorando con l’altra la propria giacca dove teneva la bacchetta pensando che molto probabilmente in quella casa era l’unico che ancora non aveva combinato niente di concreto mentre Holden e Faure di sicuro si stavano divertendo con le sue ospiti!

Al pensiero di Daniel Faure che si dava da fare una smorfia gli salì alle labbra ma un altro pensiero lo fece sorridere più di quanto immaginasse: con chi si dava da fare Daniel? Se lo scopriva poteva escludere la suddetta signorina dalle sue possibilità e dal momento che quella notte aveva già escluso Lucille Legrand visto che Edison gli aveva raccontato di aver passato la notte con lei non ci sarebbe voluto molto per capire quale delle due sorelle Bernard:<< Te lo ripeto di nuovo Jacob, stai sfidando tuo padre? >> sapendo che doveva pensare in fretta Jacob sorrise sardonico:<< Mai padre, non farei mai niente del genere, credo che abbiate frainteso le mie intenzioni >> poi sfoderando la sua migliore faccia da angelo aggiunse guardando anche Legrand e Bernard:<< Chiedo scusa signori, mi sono espresso male, non intendevo dire che dovremmo passare la notte con le vostre figlie ma solamente del tempo, molto tempo, insieme in modo da poterle conoscere meglio >> Simon Bernard si voltò a guardarlo con quegli occhi grigi che aveva trasmesso anche alle figlie:<< Le tue intenzioni sono caste figliolo? >> odiava essere chiamato figliolo ma visto che con ogni probabilità stava parlando con il suo futuro suocero doveva stare calmo:<< Sì signore, senza dubbio >> poi chinando il capo per dimostrare tutta l’umiltà e le buone intenzioni di cui era capace, dio quanto sapeva fingere bene! Ad ogni modo continuò:<< La sola cosa che voglio è passare un po’ di tempo con una certa signorina prima di poter prendere una decisione che cambierà non solo la mia ma anche la sua vita >> a quelle parole gli uomini lo guardarono allibiti e suo padre domandò:<< Hai per caso scelto chi… >> << Ho un’idea padre ma non stiamo parlando solo della mia vita e quindi vorrei prima parlarne con lei, concedetemi un giorno, un giorno solo in cui io possa parlarle e vedere se ciò che provo… >> << Andiamo Philip il ragazzo ha buone intenzioni dopotutto! >> e sorridendo gioviale ed ignaro di quello che la sua unica erede faceva di notte in compagnia di Edison Holden monsieur Legrand spalleggiò la sua causa:<< Non mi farai pentire di questa scelta vero Jacob? Non farai nulla di sconveniente o di irreparabile perché pagherai le conseguenze di ogni tuo singolo gesto >> pensando all’unica notte, anzi ai pochi momenti, che aveva passato con la sua misteriosa ammiratrice Jacob sorrise:<< Non preoccupatevi padre, andrà tutto come deve andare >> poi chinando il capo per salutare aggiunse:<< Se volete scusarmi è meglio che vada a… >> << Possiamo sapere il nome della ragazza a cui intendi proporti figliolo? >> domandò Bernard e lì il sangue di Jacob si fermò, come diavolo poteva dire…:<< Credo che sia meglio prima parlarne con lei, non vorrei spiazzarla troppo con le mie intenzioni e poi… >> << Suvvia Jacob, io e Legrand siamo qui, sono le nostre figlie quelle di cui stai parlando, un padre merita di sapere a chi andrà in sposa sua figlia >> << Avanti Jacob, penso che tu possa soddisfare la nostra curiosità >> lo invitò suo padre sorridendogli in segno di sfida:<< Beh ecco…io… >> in suo soccorso arrivò un delicato bussare alla porta:<< Non ho interrotto niente di importante vero? >> Jacob si voltò guardando l’espressione sorpresa di Lya Bernard:<< Lya…ma petite che cosa ci fai qui? >> le domandò il padre sorridendo mentre la figlia si avvicinava, bellissima ed eterea in quell’abito color cipria notò Jacob:<< Non cercavo voi padre, ma Jacob >> sentendosi chiamare lui si voltò verso di lei:<< E per quale motivo mi cercavate? >> domandò alzando un sopracciglio scettico e lei si portò una mano sulle labbra fingendosi imbarazzata mentre le sue guance si tingevano di rosso:<< Oh ve ne siete dimenticato? >> poi avvicinandosi ed allungando una mano per poggiarla sul suo braccio aggiunse:<< Mi avevate promesso di insegnarmi a tirare con l’arco, ne stavamo parlando ieri sera prima di cena, ricordate? >> lo stava salvando, senza un’apparente motivo e vai a capire per quale tornaconto Lya lo stava tirando fuori da quella situazione decisamente soffocante, doveva solo capire perché:<< Oh ma certo la lezione! >> e fingendo di ricordarsi di quell’inesistente conversazione Jacob si voltò porgendo il braccio alla ragazza:<< Voi ci scusate signori? Continueremo questa conversazione più tardi >> poi prima che qualcuno potesse fermarli uscì dal salotto insieme alla sua salvatrice!

 

<< Bene, grazie per avermi tolto da questo impiccio ma ora ho da fare e… >> e Jacob fece per allontanarsi quando la voce sprezzante di Faure lo fece imprecare tra i denti:<< Si dice in giro che tu stia dando lezioni di tiro con l’arco Meler >> Jacob si voltò vedendo il giovane che si avvicinava affiancato da Colette, Edison e Lucille:<< Chissà perché non mi sorprende che la voce ti sia già arrivata Faure! I miei complimenti, sei davvero una pettegola d’eccezione! >> lo prese in giro Jacob che non si sarebbe mai abbassato a dargliela vinta:<< Ridi pure Meler, ridi finché puoi, ho sentito quello che hai detto ai nostri padri, ho sentito quello che ti sei messo in testa ma non pensare di essere l’unico a poter giocare questa mano >> Jacob fece per rispondere quando la voce di Lya lo anticipò:<< Vuol dire che hai già pensato ad una scelta Daniel? Davvero? >> immobile Jacob la guardò e non poté che provare di nuovo ammirazione per quella giovane, certo che sapeva rigirarsi chiunque avesse davanti, non aveva mai fatto caso a questa sua capacità o forse l’aveva sempre notata ma lo infastidiva perché la usava anche con lui:<< Oh mia adorata Lya potrei sorprenderti >> le mormorò lui facendo per prenderle la mano, ma lei se le portò entrambe al volto battendole felice come una bambina voltandosi poi verso di lui:<< Oh Jacob, so di chiedervi molto, ma visto che siamo tutti qui, perché non ci date una dimostrazione della vostra bravura? Ve ne prego >> di nuovo Lya lo stava salvando evitandogli di spaccare la faccia a Faure ma probabilmente stava salvando anche sé stessa, quel ragazzo era viscido e lei non voleva averci a che fare!

<< Rendiamo le cose più interessanti Meler >> ribatté Daniel avvicinandosi e prendendo uno degli archi che erano poggiati su un tavolo di legno:<< Giochiamocela >> e imitando la sua stessa frase usata la prima sera aggiunse prendendo una freccia e preparandosi a scoccare:<< Dieci tiri, chi fa più centri sceglierà per primo >> Jacob lo guardò come se fosse pazzo:<< Sceglierà cosa? >> domandò anche se forse immaginava già la risposta dell’altro:<< La sua donna >>

 

Nove frecce dopo Edison era ormai decretato terzo classificato avendo mancato due bersagli mentre Daniel e Jacob erano testa a testa, mancava un tiro a testa e Faure si era rivelato un tiratore non così scarso come aveva sempre fatto credere:<< Allora Meler? Vuoi fare anche questo tiro o ti decidi a gettare la spugna? >> domandò quel megalomane dopo che ebbe fatto il terzo centro di fila:<< Mi chiedo quando chiuderai quella bocca Faure, davvero sarebbe un miracolo >> e Jacob si preparò a tirare ma nell’esatto momento in cui scoccò la freccia Daniel estrasse la bacchetta dalla tasca e mormorò a bassa voce:<< Confundus >> facendo deviare il tiro di Jacob verso la parte esterna del bersaglio:<< Ma che peccato…ho vinto >> poi sorridendo soddisfatto aggiunse:<< Quindi se non ricordo male ora tocca a me scegliere vero? >> Jacob non proferì parola mentre Faure sorrideva tronfio:<< Allora Daniel? Non dicevi di avere già le idee chiare? >> e senza troppi mezzi termini Colette lo guardò di sfuggita mentre i suoi occhi fuggivano verso Jacob ancora fermo con i pugni chiusi, se quell’idiota non la smetteva di fare le sue sceneggiate presto si sarebbe trovato per terra con un occhio nero!

<< Avete ragione Colette, avete pienamente ragione >> poi guardando di nuovo Jacob aggiunse:<< Una giornata intera con una di loro vero? >> Meler annuì stringendo i denti, quanto aveva intenzione di tirare la corda quell’idiota:<< Bene, allora credo non ci sia molto da dire…dico bene mademoiselle Bernard? >> e porgendo la mano a Colette aggiunse galante:<< Volete farmi l’onore? >> Colette guardò quella mano bianca che le veniva porta poi alzando gli occhi verso Jacob per un istante sorrise tornando a guardare Faure:<< Con vero piacere monsieur >> come tutti si erano aspettati Daniel guardò verso Jacob:<< Tu permetti vero Meler? >> Jacob fece spallucce:<< Non sono io a dover decidere Faure, buona fortuna >> Daniel assottigliò gli occhi:<< Tu non hai ancora scelto >> Jacob sorrise guardando Edison e Lucille che si tenevano per mano, dio era troppo tenero per quel mondo e lo aveva sempre saputo:<< Mademoiselle Lya siete pronta per la vostra lezione privata? >> domandò poi quasi senza guardare la giovane in piedi accanto a lui e porgendole il braccio:<< Con vero piacere monsieur Meler, con molto piacere >>  a quelle parole Daniel fece per aprire bocca ma Lya lo guardò sorridendo:<< Andate Faure o mia sorella potrebbe diventare gelosa… >>

 

Quella sera prima di andare a dormire Jacob si attardò nella biblioteca con la scusa di scegliere un buon libro, in realtà voleva stare solo per pensare: il lungo pomeriggio trascorso con Lya Bernard a tirare con l’arco l’aveva lasciato decisamente spiazzato; se all’inizio aveva creduto che lei fosse solo una bella statuina da salotto dopo i primi due tiri in cui lei aveva quasi centrato il bersaglio lui era rimasto affascinato nel vederla tirare, nel vedere il suo viso serio e concentrato, le sue braccia tese e le mani delicate che praticamente accarezzavano la freccia, avrebbe tanto voluto che accarezzassero…ma si era riscosso subito da quei pensieri ricordando chi glieli stava suscitando, Lya era il suo opposto e una giornata insieme non avrebbe mai cambiato questo fatto!

Mentre stava per prendere un libro da uno scaffale le luci della stanza si spensero e un caldo profumo di fiordaliso lo avvolse:<< Sei felice della tua scelta mon cher? >> gli domandò la voce della sua misteriosa compagna, percepiva la sua vicinanza ma non era così vicina da poterlo toccare:<< E tu la chiami scelta? >> lei rise piano:<< Non sono dispiaciuta se è questo che ti stai domandando >> per un attimo un pensiero gli balenò nella mente ma era talmente stupido che lo accantonò all’istante, poi la voce di lei lo distrasse di nuovo:<< Domani sera tuo padre ha deciso di dare un ballo prima della nostra partenza, aspettami in fondo alle scale >> << Dimmi chi sei… >> lei si avvicinò quel poco che bastava per sfiorargli la nuca con le labbra:<< Tu sai chi sono… >> poi mentre si allontanava gli mormorò piano:<< Solo un’ultima richiesta mon cher…la tua cravatta rossa… >> << Cosa? >> lei rise piano:<< Mettila, si abbinerà con il mio vestito >>

 

La sera dopo con il suo impeccabile completo nero e la cravatta al suo posto Jacob aspettava immobile ai piedi dello scalone di cedro dell’ingresso, aveva rimuginato tutto il giorno e buona parte della notte precedente sulle richieste della sua ignota compagna ed era giunto ad una conclusione: era Lya! Doveva essere Lya! Non poteva essere altrimenti e l’idea che non fosse lei lo spaventava quasi quanto la consapevolezza che dalla prima volta in cui l’aveva conosciuta non aveva fatto altro che detestarla per quanto poco lei cedesse al suo fascino, ma se lei non lo riteneva interessante o attraente allora non poteva essere lei quella che…no! Doveva essere lei!

Quasi mosso da una forza invisibile Jacob alzò il viso verso il piano superiore e i suoi occhi incrociarono una figura slanciata con i capelli neri raccolti su un lato e il corpo da dea fasciato in un vestito rosso cremisi dal taglio ad impero che la faceva somigliare ad una divinità dei romani.

In silenzio e con la gola secca dal desiderio la guardò scendere i gradini ad uno ad uno.

Quando furono una accanto all’altro automaticamente le porse la mano e sorridendo le sussurrò in un orecchio:<< Ora capisco il perché della cravatta >> lei sorrise:<< Ti è sempre stata bene, proprio come la prima volta che ci siamo incontrati >> Jacob strinse il braccio di lei con il proprio mentre attraversavano la porta d’ingresso del salone da ballo poi, prima che gli mancasse il coraggio o che qualcuno potesse anche solo provare a fermarlo prese entrambe le mani della sua accompagnatrice e mettendosi in ginocchio davanti a lei estrasse dalla tasca della giacca un grosso anello con un rubino tagliato a rombo contornato da piccoli brillanti e sorridendole domandò piano:<< Lya Annette Bernard, vuoi sposarmi? >> contro ogni usanza del buon costume Lya lo tirò in piedi e gettandogli le braccia al collo gli baciò le labbra senza riserve!

Sei mesi dopo i giornali parlavano di matrimonio riparatore e di un errore che era costato a Jacob Meler la sua libertà, ma nessuno sapeva quanto in realtà Jacob e Lya avessero ottenuto entrambi esattamente ciò che volevano!




Monsieur Jacob e Madame Lya Meler

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Grimilde's
Avrei potuto aggiungere mille altri particolari di come si sono innamorati Lya e Jacob, soprattuto lei che all'inizio sembrava odiarlo (sembrava appunto!); tuttavia questa storia era nata come una mini-long e quindi ho preferito accorciare e darvi un quadro generale della storia...
Per i posteri lascio detto che tutti gli eredi dei Meler fino ad Elodie sono stati maschi e tutti con la stessa folle idea di Jacob di tentare in tutti i modi di non sposarsi o per lo meno di poter scegliere con chi farlo...da qui la tradizione dei Jeux d'amour è continuata nei secoli e onestamente ha sempre portato fortuna a tutti coloro che vi hanno preso parte...
   
 
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