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Autore: la luna nera    06/10/2016    8 recensioni
Rovistare nei vecchi bauli può riservare delle sorprese. Fra biancheria d'altri tempi e gioielli meravigliosi, Maddy e Alyssa trovano un sacchetto contenente due orologi da taschino dall'apparenza innocua. Ma si sa, sono proprio gli oggetti più anonimi a nascondere sorprese e le due ragazze lo scopriranno di persona, trascinando nell'avventura che stanno per vivere anche Jordan che invece ha ben altri grattacapi a cui pensare.
Genere: Avventura, Sentimentale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Migliaia di uomini lavoravano duramente sotto il sole cocente del deserto, ogni tanto qualcuno di loro crollava esausto, c’era chi si rimetteva in piedi e chi purtroppo non aveva più le forze per andare avanti. Nei pressi di quegli schiavi c’erano altri uomini, sicuramente soldati; che con mezzi non troppo delicati esortavano i sottomessi a non fermarsi un altro gruppo di persone si trovava a poca distanza dalla base della piramide e quasi sicuramente erano sacerdoti o scribi poiché tenevano in mano delle pergamene e parevano essere i direttori dei lavori.
“E’ tutto come ho sempre immaginato…. Meraviglioso! Assolutamente meraviglioso!”
Alyssa osservava in silenzio il profilo estasiato di Jordan che non distoglieva l’attenzione da tutto quel brulicare di schiavi sfruttati fino allo sfinimento.
“Quello che non capisco è il motivo per cui lasciano i blocchi di pietra in quelle posizioni casuali… Come diavolo hanno intenzione di fare per metterli l’uno sull’altro?”
 
“Cosa state facendo voi due?
“Chi c’è? Chi ha parlato?”
I due si voltarono e videro due giovani bellissimi dagli occhi scuri e ipnotici.
“Io sono Luth e lei è la mia sposa Zuha. Non vi abbiamo mai visti da queste parti, chi siete? Da dove venite?”
“Ehm… noi veramente….” Non sapevano cosa inventare.
“Lasciatemi indovinare…” Intervenne il giovane. “Voi provenite dal mondo al di là del regno di Wadj-wer.”
Questa volta furono Jordan e Alyssa a non capire.
“Voi venite dalle lontane terre degli uomini navigatori, quelli che vivono oltre il grande blu con cui il nostro padre Nilo  si congiunge.”
“Ehm… si. Esatto….” Aveva solo intuito quello che potevano significare le loro parole, ad ogni modo li assecondò.  “Io sono Jordan e lei Alyssa.” Tappò la bocca della ragazza per impedirle di sparare sciocchezze.
“Portate dei nomi stranissimi tu e la tua sposa.”
“Cosa? No! Lei non è affatto la mia sposa!”
La ragazza avvampò all’istante nascondendosi dietro Jordan che, sentendosi in forte imbarazzo, tentò di tagliar corto e cambiare argomento il più presto possibile. “Sentite… qui cosa stanno costruendo?”
“La tomba dell’onnipotente sovrano di queste terre che gli permetterà di continuare la sua esistenza quando Anubi deciderà di farlo entrare a far parte del suo Regno.”
“Davvero non sapete tutte queste cose?” Zuha non si sforzò di nascondere la sua sorpresa.
Jordan si massaggiò la nuca con un sorrisetto forzato. “E posso chiedervi chi è al potere adesso?”
I due si guardarono meravigliati prima di rispondere. “Il grande Cheope. Guadate: sta arrivando per controllare i lavori.”
Si voltarono verso il cantiere con la certezza che quanto intuito da Jordan era esatto: si trovavano veramente nell’Antico Egitto. Videro avvicinarsi una moltitudine di soldati, tutti quelli che stavano lavorando si prostrarono immediatamente in adorazione del sovrano il quale, a bordo di un carro, era appena giunto sul cantiere.
“Wow….”
“Impressionante.”
“Io direi affascinante.”
“Chi? Il faraone?”
“Certo, chi altro?”
Il faraone era infatti uno splendore: aveva lo sguardo fiero e deciso, la sua testa, completamente rasata com’era d’uso all’epoca, era decorata da una preziosissima corona così come buona parte del suo corpo era addobbata da monili stupefacenti. Era ben oltre quello che solitamente viene proposto sui libri di storia.
“Ti rendi conto che ai nostri tempi quel pallone gonfiato sarà una mummia rinsecchita e puzzolente?”
La ragazza fece una smorfia di disgusto. “Lo so, ma non lo è adesso, …..tutt’altro!”
Jordan roteò gli occhi, poi si voltò. “Scusate… Ehi, ma dove sono finiti quei due?” Jordan si accorse che Luth e Zuha erano scomparsi.
“Forse hanno raggiunto il corteo del faraone.”
Osservarono quanto stava accadendo rimanendo a debita distanza: Cheope scese dal suo carro e si avvicinò alla base della piramide seguito da una moltitudine di sacerdoti e servitori.
“Guarda! Sono lì davanti a lui!”
“Che stanno facendo?”
“Come diavolo lo hanno raggiunto così rapidamente?”
Effettivamente quello che stava accadendo davanti ai loro occhi non rientrava in ciò che solitamente viene studiato a scuola: il faraone inchinò la testa ossequiando Luth e Zuha i quali a loro volta contraccambiarono il saluto.
“Qui sta succedendo qualcosa di strano. Vieni!”
“Dove vuoi andare?”
“Dobbiamo avvicinarci a loro se vogliamo capire cosa stanno confabulando.”
“Tu sei tutto scemo,  ma che te ne frega?!”
“Tu resta pure dove sei, io vado.” Detto questo, si allontanò dalla ragazza che, nonostante tutto, non gradiva troppo restare da sola in quel luogo.
Intanto Jordan, camminando a passo svelto lungo la sponda del Nilo, era giunto in prossimità del cantiere ed osservava con aria trasognata quanto era stato tirato su con enorme sforzo dagli schiavi. Si accodò ad uno dei gruppi che componevano il corteo reale, stranamente nessuno lo aveva ancora notato e questo gli permise di avvicinarsi un po’ di più e tentare di capire qualcosa. Sfortunatamente non riusciva a comprendere il significato del loro linguaggio, sembrava che il faraone, Luth e Zuha parlassero dei vari blocchi di pietra da disporre in un ordine ben preciso, dopodichè tutti gli operai, gli schiavi e i loro guardiani furono fatti allontanare. Sul cantiere restavano solo Luth, Zuha, Cheope e la casta sacerdotale. La faccenda si stava facendo alquanto insolita, Jordan ritenne prudente fare qualche passo indietro, mantenendosi a una distanza di sicurezza tale da riuscire a spiarli senza essere notato e, dopo lunghi minuti, la sua attesa fu premiata. Vide tutti i presenti prostrarsi in ginocchio, con ogni probabilità pregavano i loro dei, ma quando il sole prese a calare sulle dorate dune del deserto e il cielo assunse gradualmente le affascinanti tonalità della notte, accadde qualcosa di veramente strabiliante e inaspettato. Tre stelle brillavano nell’oscurità, erano allineate esattamente sopra al cantiere della grande piramide e quella centrale si trovava proprio li, dove stava sorgendo quella meraviglia. Dalla stella parve staccarsene un’altra più piccola che roteava nel blu avvicinandosi al suolo facendosi man mano più grande. Pochi istanti dopo Jordan riconobbe una navicella spaziale in quella luce. Atterrò e dal portellone uscirono degli esseri molto somiglianti agli umani, per giunta uguali a Luth e Zuha. Il faraone e tutti i sacerdoti si prostrarono a loro, poi quando ebbero il permesso di alzarsi, gli esseri venuti dal cielo si disposero in cerchio, stesero le braccia e incredibilmente i pesanti blocchi di pietra presero a fluttuare nell’aria, si muovevano secondo il volere dei misteriosi individui e andavano a disporsi l’uno sull’altro dando lentamente origine ai gradoni della piramide.
“Non ci credo….” Sussurrò il ragazzo.
“A cosa?”
“Questo è totalmente sconosciuto…”
Non badò più di tanto ad Alyssa che lo aveva raggiunto con gran fatica e mille difficoltà dato che non si vedeva quasi nulla.
“Che c’è di tanto strabiliante da veder…. O mamma….” La ragazza finalmente vedeva cosa lo aveva paralizzato. Sentiva tremare le gambe dalla paura. “M-ma q-quelli sono…. Sono alieni!!”
“Ssh! Zitta, stupida! Vuoi farti scoprire?!” Le tappò la bocca per impedirle di emettere alcun suono, mentre lui era totalmente catturato dalle movenze di quegli esseri che stavano costruendo la grande piramide senza la minima fatica. Tuttavia Alyssa non riusciva a stare ferma, si divincolava energicamente con l’unico scopo di darsela a gambe ed allontanarsi il più possibile da quei mostri spaziali. Perché per lei erano mostri spaziali.
“Vuoi stare un po’ ferma per favore?!”
“Tu lasciami andare!” Riuscì a pestargli un piede e quel breve lasso di tempo in cui Jordan abbassò la guardia, lei riuscì a divincolarsi ed allontanarsi. Purtroppo però, complice la totale oscurità, Alyssa non riusciva a vedere per bene dove metteva i piedi e non essendo abituata ad indossare abiti di quel genere, finì ben presto per inciampare e cadere rovinosamente a terra. Il suo urlo piuttosto acuto fu captato dal faraone e dagli alieni, i quali si voltarono nella direzione da cui avevano udito quella voce. Jordan comprese all’istante che sarebbe stato scoperto, era solo questione di attimi, per cui iniziò a correre nell’oscurità e ben presto incontrò e si scontrò con Alyssa che tentava di rimettersi in piedi.
“Ah, eccoti qua. Con te facciamo i conti più tardi se ci salviamo la pelle!”
“Guarda che non l’ho fatto apposta!”
“Non è il momento di litigare! Scappa!!”
Correvano nel buio con l’unica fioca luce proveniente dalle stelle a rischiarare la notte del deserto, correvano senza sapere dove andare, senza sapere cosa sarebbe potuto accadere se li avessero raggiunti.
Correre con gonne particolarmente lunghe non è troppo facile per nessuno, pure loro ne ebbero la conferma quando i piedi rimasero impigliati nelle lunghe pieghe e li fecero rotolare a terra fino alle sponde del Nilo. A questo punto si sentivano spacciati sul serio e quando vennero raggiunti da Luth, Zuha e in un secondo momento da Cheope e i suoi sacerdoti, cominciarono a temere per le loro vite.
“Avete osato spiare i Figli di Sirio, voi umani venuti dal futuro.”
“Cosa? No, che dite?” Jordan tentò di risponder loro, poi si rivolse sottovoce ad Alyssa. “Ehi, com’è che prima non capivo un accidente di quello che dicevano ed ora invece si?”
“Che ne so io!! Tirami fuori da questo schifo di fiume infestato dai coccodrilli per favore!!”
Riuscirono ad alzarsi in piedi, Luth e Zuha si stavano avvicinando a piccoli passi, la loro pelle pareva emettere luce ed avevano dei sorrisi capaci di donare serenità a chiunque li guardasse, lo sguardo benevolo e una voce talmente suadente da riuscire a sciogliere i cuori più duri.
“Sappiamo benissimo da dove venite e in che modo siete giunti qui.”
Jordan e Alyssa provavano davvero paura: quei due alieni sapevano cose che forse pure loro ignoravano. “Si,” continuò Zuha “siete venuti dal nuovo mondo che coraggiosi esploratori scopriranno nei secoli a venire. Ma non è questo ciò che ci allarma.”
“Infatti.” Proseguì Luth. “Voi insulsi esseri arretrati non sareste stati capaci di fare alcunché senza il nostro intervento. Il segreto delle piramidi deve rimanere tale per quelli che sono di totale origine terrestre. Il grande Cheope è uno di noi, destinato a portare la civiltà su questo mondo arretrato.”
“Noi apparteniamo ad un popolo pacifico e poco prima abbiamo tentato di dissuadervi dall’osservare quello che stava accadendo, ma essendo così arretrati non avete compreso il senso delle nostre parole.” Proseguì Zuha. “Tuttavia ora che avete scoperto tutto non possiamo permettere che certe cose diventino note per certi personaggi, specie della vostra epoca.”
Alyssa strinse più forte la mano di Jordan. “Noi staremo zitti, ve lo giuro su quello che volete.” Aveva paura e gli alieni lo avevano percepito.
“Gli abitanti della Terra del futuro sono bravissimi con le parole e le false promesse, non possiamo correre rischi.”
Le cose si stavano mettendo male, tuttavia se l’ipotesi venuta in mente a Jordan poco prima era esatta, una soluzione c’era. “Alyssa, tienimi forte la mano e non lasciarla per nessun motivo.”
“Che vuoi fare?”
Il ragazzo mise l’altra mano nella bisaccia in cui aveva depositato l’orologio, lo aprì, mosse di poco le lancette e schiacciò il pulsante.
“Non farlo, terrestre.”
“E perché non dovrei? Mi spedisci su Sirio?”
Hann hatmann mintann shahtann eytann” I due alieni stesero le mani nella loro direzione pronunciando quella frase incomprensibile.
“Jordan, fa’ qualcosa!” Urlò Alyssa.
Fortunatamente un attimo prima che il raggio di luce generato dalle dita di Luth e Zuha li colpisse, i due giovani scomparvero nel nulla.
 
Dove li avrebbe condotti questa volta il misterioso orologio?
 




 
 
 
Hello everybody!
Chiedo scusa, so che non sono troppo veloce nell’aggiornare la storia. Sto cercando di fare del mio meglio ma a volte proprio non ci riesco, per cui confido nella vostra pazienza e comprensione.
Dunque, qua Jordan ed Alyssa vengono a contatto con strani personaggi che poi si riveleranno alieni. C’è una teoria secondo cui la civiltà sulla Terra sarebbe stata portata da esseri venuti dallo spazio…. Voi che ne pensate?
 
Grazie infinite a tutti VOI che avete commentato i capitoli precedenti!
Alla prossima!
 
Un Abbraccio
La Luna Nera

 
  
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