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Autore: alfa_beta    06/11/2016    2 recensioni
Storia ambientata tra la consegna del cellulare a Tony da parte di Steve in Civil War e la scena nascosta dopo i titoli di coda.
Tony rimasto solo dopo la battaglia cerca di colmare il vuoto creato rifugiandosi nel suo laboratorio, ma una serata tranquilla si rivelerà l'inizio di un nuovo mistero e di una nuova lotta.
Genere: Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: James 'Bucky' Barnes, Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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By my side

 
“Credi che possa funzionare?”
“Sinceramente? Non lo so” rispose Tony sbuffando e appoggiandosi al bordo del tavolo
“Siao messi abbastanza bene” cercò di tirarlo su Bruce
“Non è così facile e soprattutto non c’è da scherzarci”
“Cosa temi di più?”
“Be se lo ammazzo Steve potrebbe mettere fine alla mia cara vita” cominciò a muoversi per il laboratorio
“oppure potrei eliminare i ricordi buoni e lasciare quelli del soldato d’inverno e sarebbe una persona in più da sommare a quelle che ci vogliono morti ”
“Probabilità di successo?” chiese a quel punto Bruce
“Scarse” ammise Tony
“Effetti collaterali?”
“Elevati”
“Ma allora perché lo stiamo facendo?”
Tony lo guardò male
“Perché, perché! Ma cosa volete da me?”
“Tony?”
“Tutti a chiedere consigli, risposte”
Bruce ci rimase di sasso davanti a questo sfogo, a poteva capire il succo del problema.
“Vado su a mangiare qualcosa, dimmi se ti serve qualcosa”
“Non mi serve niente” rispose glaciale Tony rimettendosi al lavoro


Bruce salì di sopra e andò direttamente in cucina da dove sentiva provenire del rumore. Vi trovò Steve e Bucky intenti a preparare qualcosa da mangiare.
-ma sono veramente inseparabili questi due-
“Banner vuoi qualcosa?” chiese gentilmente Steve
Il Capitano apprezzava veramente tanto quello che stavano cercando di fare per risolvere il problema della memoria di Bucky.
“Capitano abbiamo un problema”
Bucky chinò la testa pensando subito al peggio. Steve gli mise una mano sulla spalla per cercare di sostenerlo.
“Non funziona?”
“Per sapere questo è ancora troppo presto, ma Tony…”
“Te l’avevo detto Steve, ci avrebbe ripensato” sbuffò Bucky
“E’ così?” chiese Steve un po’ scocciato a Bruce
“No no, cioè ha qualcosa che non va… è ancora arrabbiato”
“Per cosa?”
“Per quello che ho fatto Steve, di sicuro” intervenne Bucky
“Dovresti andare giù” disse Bruce prendendo una mela dal frigo
“Ma non so che altro dire, lo sa già che non è stata una cosa consapevole”
“Io non stavo parlando di te, ma di Steve” disse schietto Bruce
“Quindi dovrei andare io?” il biondo sembrava molto perplesso
“Prova a pensarci.  Dopo quello che è successo sei venuto qua bello bello e hai sconvolto tutto”
“Non ho fatto niente del genere” rispose Steve un po’ piccato
“Oh sì che l’hai fatto”
“Tu sei arrivato da poco, in questi giorni avevamo risolto”
“Lo credi sul serio?” lo punzecchiò Bruce
“Sì” rispose secco e leggermente incazzato Steve
“Secondo me è meglio se vai giù”
“Potrebbe aver ragione il dottore” aggiunse Bucky
“Ah quindi ora è colpa mia? Ti ci metti pure tu? Non sono stato io che ha dato inizio a tutto questo casino”
“Già sno stato io” sbuffò Bucky alzandosi e facendo per uscire dalla stanza
“No Bucky, non volevo dire quello” cercò di spiegarsi Steve
“Vai da Tony che è meglio! Dottore vuole che ne approfittiamo per fare quei test che mi aveva detto?”
“Sì Barnes, andiamo di là”

Steve si ritrovò da solo. Non sapeva che fare e soprattutto perché fare qualcosa. Alla fine si erano già chiariti. La situazione era troppo delicata per far finta di niente. Si fidava di Bruce quindi se diceva che qualcosa non andava, gli avrebbe dato almeno il beneficio del dubbio.
Così scese in laboratorio. Non sapeva cosa doveva dire. Non aveva niente in particolare in mente. Non era una bella tattica soprattutto con Tony. Se c’era veramente qualcosa che non andava tra di loro sarebbero stati guai.
Steve entrò i laboratorio e notò subito la tensione nell’aria. Tony era immerso con la testa tra gli schemi olografici.
“Hey”
Nessuna risposta. Ok qualcosa che non andava c’era di sicuro.
“Tony puoi fermarti un attimo?”
“No voglio finire questa cosa e voglio tornare alla normalità”
“La normalità di prima della Civil War o di quando io non ero qui? ”
Tony lo guardò per un secondo poi distolse subito lo sguardo.

Steve si avvicinò a Tony.
“Friday metti in pausa tutto quello che sta facendo”
Tutti i disegni olografici sparirono all’istante.
“Traditrice che non sei altro. Voi rosse siete spietate. Giuro che ti sostituisco all’istante. Mannaggia a me e ad aver inserito Jarvis in Visione” cominciò a sbottare Tony
“Tony pensavo che avessimo chiarito”
“Chiarito? Non farmi ridere Steve”
“Spiegami, o che sei bipolare o hai la memoria che fa cilecca Stark” alzò la voce anche Steve
“No forse ce l’hai tu! Pensavi veramente che delle scuse potessero eliminare il fatto che mi hai tradito?”
“Non ti ho tradito, ho solo scelto di non dirti qualcosa che ti avrebbe ferito”
“Bella scelta di merda Capitano! Lo sai che non ci si comporta così tra amici? Ma io lo sono mai stato tu amico?”
“Oh be Stark non dirmi che tu non ci hai mai tenuto nascosto qualcosa!” Steve glissò sulle domande che Tony gli aveva appena fatto
“Te l’ho detto e te lo ripeto Ultron era stato concepito per salvare il mondo, per proteggerlo”
“Ha funzionato alla grande!” lo prese in giro Steve
“E piantala! E’ stato un mio errore ok, ma le intenzioni erano giuste”
“L’infallibile Tony Stark che ammette di aver sbagliato! Ora si che le città dovrebbero volare”
“Sai Rogers, la guerra mi ha aperto gli occhi. Sono cambiato e ho capito che c’è altro”
“Lo so bene che la guerra non è tutto”
“No Rogers, per te esiste solo quello! Tu sei un soldato, un paladino. Ti do una brutta notizia, sei un uomo e sbagli tanto quanto noi comuni mortali”
Steve si rabbuiò. Non sapeva come rispondere. Da una parte voleva prendere ancora a pugni Tony, ma dall’altra sapeva benissimo che non avrebbe risolto nulla.
“Pensi che io non sappia che commetto degli errori, ma quello che ho fatto con te era per non farti soffrire”
“Altra brutta notizia? Mi ha fatto più male sapere che non mi hai detto una cosa del genere rispetto al fatto che un burattino nelle mani dell’hydra aveva ucciso i miei genitori. Perché ti chiedi? Perché io mi fidavo di te!”
“Tu hai sempre combattuto per te stesso. Quando mai hai chiesto una nostra mano quando eri in difficoltà?”
“Con questo non vuol dire che io non mi fidi di voi”
“Si Tony è esattamente quello che è! Quando hai un problema lo risolvi da solo. Siamo una squadra per l’amor del cielo”
“Siamo una squadra solo quando fa comodo a te! Quando hai incontrato Bucky a Washington l’hai affrontato da solo, quando hai deciso di cercarlo l’hai fatto da solo. E quando scoppia tutto il casino guarda caso te ne vai da solo con il tuo caro amichetto”
“Tu non mi credevi! Non potevo fare altrimenti”
“Potevi spiegarmi”
“Sei troppo cocciuto! Tu volevi mettere fine agli Avengers. L’unica famiglia che io abbia mai avuto!”
“Voi siete anche la mia famiglia!”


Entrambi rimasero in silenzio. I visi rossi per la rabbia. I pugni serrati. Nessuno dei due però voleva picchiare sul serio l’altro. Non volevano farsi male, volevano solo fare la pace anche se come approccio non era dei migliori.

“Ti senti solo?” la domanda di Steve spezzò il silenzio
Tony lo guardò di sottecchi, poi con la mano si coprì la faccia massaggiandosi le tempie.
Dopo un lungo sospiro la sua bocca si aprì e in un sussurro disse “Dannatamente solo”

Steve si appoggiò accanto a lui sul tavolo.
“Anche io. Mi manca quello che avevamo prima. Anche se c’erano dei casini, ma era pur sempre una famiglia”
“I peggiori segreti sono quelli tra le mura domestiche”
“Ho sbagliato a non dirtelo, ho fatto un grosso errore. Non sono abituato a farne e questa cosa mi distrugge. Ho rovinato il nostro legame”
“Non so se potremo mai tornare come prima” rispose serio e un po’ malinconico Tony
Steve lo guardò negli occhi. Era da tanto che non lo faceva. Forse perché si sentiva la causa di tutto quel dolore.
“Forse riusciremo a formare qualcosa di migliore”
“Tipo essere il tuo migliore amico e farci le treccine a vicenda?”
Steve rise.
“No. Forse riusciremo a smettere di combattere e goderci la vita”
“Vuoi veramente andare in pensione Capitano?”
“Sono stanco di far del male alle persone a cui tengo”
“Ci sarà qualcosa che ci riporterà sul campo di battaglia”
Steve si staccò dal tavolo e andò verso la porta.
“Quando succederà saremo dalla stessa parte. Insieme”
Tony sorrise a quelle parole e quando vide scomparire le spalle del biondo ordinò a Friday di riattivare tutto. Un compito per volta, un passo alla volta. Ma insieme.



note:
Certo che far litigare questi due qua senza arrivare alle mani è difficile!! Era troppo bello pensare che le cose fossero tutte risolte. Ma la vostra autrice è sempre più stronza e li fa litigare per qualsiasi cosa xD
Da notare Banner che fa dei test a Bucky. Non so perchè ma come personaggi mi farebbe stranissimo vederli parlare. Non ho idea del motivo , ma sarebbe una scena epica! XD
Alla prossima un bacione :*
  
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