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Autore: la luna nera    17/11/2016    8 recensioni
Rovistare nei vecchi bauli può riservare delle sorprese. Fra biancheria d'altri tempi e gioielli meravigliosi, Maddy e Alyssa trovano un sacchetto contenente due orologi da taschino dall'apparenza innocua. Ma si sa, sono proprio gli oggetti più anonimi a nascondere sorprese e le due ragazze lo scopriranno di persona, trascinando nell'avventura che stanno per vivere anche Jordan che invece ha ben altri grattacapi a cui pensare.
Genere: Avventura, Sentimentale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Che cos’è questa confusione?!” Urlò Merlino visibilmente esasperato.
Lady Rowanne non si curò minimamente delle persone entrare nella piccola capanna, a lei interessava solo eliminare quella ragazza piombata a Camelot con il cavalier morente. La donna con il cappuccio indietreggiò su suggerimento dell’altro uomo, solo il druido si avvicinò nel tentativo di riportare l’ordine in quel luogo. Alyssa si muoveva in modo molto impacciato, l’ingombrante abito che indossava  la limitava tantissimo nei movimenti al contrario dell’altra che, ben poco vestita, poteva far forza come voleva. Merlino aveva alzato la voce richiamando la giovane donna con fare imperioso, purtroppo senza successo ed era in procinto di passare alle maniere forti, quando un’altra voce ben più importante bloccò la colluttazione.
“Rowanne! Cosa state facendo?”
Al suono di quelle parole la ragazza si fermò e si voltò verso l’ingresso presso cui stavano le altre due persone entrare poco prima con Merlino: la donna si tolse il cappuccio rendendosi finalmente riconoscibile.
“M…Maestà…” Balbettò Lady Rowanne vedendo la Regina Ginevra la cui espressione era di forte disappunto. Presso di lei, bello e statuario, stava Sir Lancillotto.
“Rowanne, rendetevi immediatamente presentabile coprendo all’istante le vostre nudità.” Sentenziò la regina. “Poi andatevene dal vostro consorte. Farò finta di non aver visto nulla, ma rammentatevi bene che alla vostra prossima caduta di stile, sarete allontanata per sempre dalla corte di Camelot.”
Obbedì in silenzio, rivestendosi rapidamente e scomparendo dalla loro vista nel giro di pochi minuti. Alyssa si era rannicchiata al capezzale di Jordan, non capiva se era sempre cosciente o la sua lucidità si stava annientando attimo dopo attimo facendo presagire l’imminenza dell’inevitabile. Notò una piccola sacca vicino al cuscino, dentro c’era il famigerato orologio. Lo prese e lo aprì. “Scusa…. Scusa Maddy….” Iniziò a singhiozzare. “Scusa se non sono riuscita a salvare la vita a tuo fratello…. Scusa se non ci rivedremo mai più….”
“Alyssa! Alyssa, sei tu?” Finalmente dall’orologio uscì la voce della ragazza.
“Maddy, come sono felice di poterti sentire un’ultima volta…”
“Che diavolo stai dicendo?! Che succede?!”
“Jordan… Jordan sta morendo… Ho tentato di salvarlo ma non ci sono riuscita… E forse non riuscirò a salvare neanche te, amica mia…” Scoppiò a piangere disperatamente non curandosi della presenza di Merlino, della regina e Lancillotto. I tre erano rimasti ammutoliti alla vista del ragazzo ad un passo dal decesso e la profonda disperazione di lei in lacrime. Non avevano battuto ciglio neanche avendo ascoltato le strane parole pronunciate, per non dire quelle uscite dallo strano apparecchio che la  giovane stringeva fra le mani.
“Maestà.” Intervenne Merlino a voce bassa. “E’ giusto che vi dia delle spiegazioni.” Attese l’assenso della sovrana prima di proseguire. “Il giovane cavaliere deve lasciare quest’epoca prima che sorga il giorno. Possiedono uno dei mirabolanti apparecchi che consentono di viaggiare nel tempo e loro provengono addirittura da un futuro molto distante. A seguito delle ferite riportate durante il torneo, il ragazzo rischia di morire perché non abbiamo i medicamenti portentosi del loro tempo. Io ho chiesto che mi fosse portato il Sacro Calice, bevendovi una mia pozione sir Jordan avrebbe riacquistato le forze necessarie per affrontare un nuovo salto temporale e salvarsi la vita. Ma….” Sospirò. “Lady Rowanne ha mandato tutto all’aria per la sua insaziabile sete di piaceri carnali e ciò che era stato fatto è andato in fumo…”
Seguì un lungo silenzio, poi Lancillotto prese per mano la sua amata regina che lo guardò negli occhi: c’era un amore in quello sguardo impossibile da non notare. Ginevra sorrise teneramente al suo adorato cavaliere. “Non ho compreso appieno ciò che avete detto, venerabile Merlino, ma ho compreso che dobbiamo assolutamente salvare la vita di questo giovane uomo prima che sorga il giorno.”
“Si, mia regina. Io posso fare di nuovo la pozione, ma ho bisogno del Sacro Calice.”
La donna annuì guardando negli occhi Lancillotto che le si inchinò davanti ed uscì dalla capanna. “Procedete dunque, fra poco avrete ciò che vi necessita.”
Poi si avvicinò ad Alyssa e le strinse le mani. “Fatevi coraggio mia cara, fra poco tutto si risolverà. Abbiate fiducia.”
Alzò la testa: la regina aveva un viso bellissimo, di un ovale perfetto, due occhi verdi e rasserenanti incorniciati da lunghi capelli neri raccolti in una treccia.
“Non sono certo una persona degna di fare la morale, io per prima tradisco mio marito con l’uomo che amo davvero. Noi non possiamo che accettare ciò che i nostri padri scelgono per noi, incluso lo sposo. Quando vidi il prode Artù appena salito al trono fui felice che avesse scelto me come sua sposa e credevo di  esserne innamorata. Ma non fu così. Compresi cosa significava davvero l’amore quando lo incontrai sul serio e potete immaginare in quale assurda situazione mi trovi nell’amare il migliore amico di mio marito ed essere da questi corrisposta.” Si voltò con occhi sognanti verso l’ingresso della capanna da cui era appena entrato sir Lancilotto. Poi “Se voi amate questo cavaliere, battetevi con tutte le vostre forze perché i vostri cuori si uniscano per sempre…. Che la felicità vi accompagni per tutta la vita.”
Lancillotto portava fra le mani il Sacro Calice, lo consegnò a Merlino che in men che non si dica preparò la pozione miracolosa. Lo porse a Jordan che a gran fatica ne bevve qualche goccia, non appena riuscì a tirarsi su, bevve tutto il contenuto mentre Merlino pronunciava la strana formula.
“Bene, il cielo si sta facendo più chiaro.” Sentenziò il druido. “Prendete l’orologio, spostatene le lancette e pensate ad un luogo lontano da qui. Poi schiacchiate il pulsante e….. che il cielo vi assista.”
“Siate felici.” Ginevra sorrise loro mentre si lasciava stringere dalle braccia del suo innamorato.
Alyssa si asciugò una lacrima, abbracciò Jordan e fece come Merlino aveva comandato. Un lampo di luce avvolse la capanna mentre nell’aria riecheggiava il grazie infinite di Alyssa, dopodichè su Camelot splendevano solo le luci dell’alba.
 
 
 
 
 
 
Quando Alyssa riaprì gli occhi, realizzò di trovarsi in un boschetto all’apparenza deserto. Udiva solo il cinguettio degli uccelli e l’aria era piuttosto frizzante, il sole splendeva alto ed i raggi filtravano fra le verdi foglie degli alberi. Jordan era sempre addormentato, la sua testa era posata delicatamente sulla spalla della ragazza che non lo aveva mai lasciato da quando erano partiti dall’epoca di Re Artù. Non le importava di scoprire se fossero finiti dove sperava, se ci fossero pericoli dietro l’angolo, le importava di sincerarsi che Jordan fosse vivo e quella brutta ferita scomparsa per sempre. Ma lui dormiva profondamente. Lo strinse forte accarezzandogli i capelli color del miele e sospirò di sollievo poiché se dormiva a quel modo, era segno che di quella brutta infezione non vi era più traccia, la sua fronte non scottava più ed il respiro era calmo e regolare. Lo adagiò con dolcezza ai piedi di un albero per lasciarlo riposare e lo guardò restando in un silenzio contemplativo. Jordan era salvo, era vivo, in un modo o nell’altro ce l’aveva fatta. Nonostante quello che aveva provato nel vederlo nelle spire della focosa Lady Rowanne, avrebbe rifatto tutto da capo. Più di una volta si era rassegnata a consolarsi con il gelato vedendolo in giro con ragazze belle e provocanti, dalle gambe chilometriche e scollature vertiginose. Lei non aveva ancora compiuto i vent’anni e non poteva ancora definirsi una donna con tutte le curve al posto giusto…. Si definiva un abbozzo di donna, ma nel profondo del suo cuore lei sentiva di amare davvero quel ragazzo, che senso avrebbe avuto fare quello che aveva fatto per salvargli la vita mentre un’altra se lo voleva scopare ad ogni costo? Cosa per altro accaduta quasi davanti ai suoi occhi? In un angolo della sua mente iniziava ad accarezzare l’idea di farsi avanti, prendere coraggio e rivelargli i suoi sentimenti…..
 
Passarono lunghi minuti e solo una voce proveniente dall’orologio distolse i suoi pensieri romantici.
“Alyssa! Mi senti?”
La ragazza recuperò l’oggetto dagli straordinari poteri e lo aprì: segnava le sei e quaranta. “Ciao Maddy.”
“Che sta succedendo?”
“E’ tutto a posto, non preoccuparti.”
“Sicura? Poco fa mi sembravi disperata….”
“Si. Jordan stava morendo per una brutta ferita ma…. Adesso sta bene.”
“Meno male!” Seguì un sospiro di vero sollievo.
Silenzio.
“Maddy…. Mi manchi un casino….”
“A chi lo dici tesoro….”
Seguì un nuovo lungo silenzio.
“Forse tuo fratello ha capito come funzionano questi cavoli di orologi. Forse riuscendo a posizionare le lancette allo stesso orario riusciamo a raggiungerti, ma dobbiamo capire dove sei.”
“Voi dove siete?”
“Non lo so con precisione, prima ci siamo trovati nell’antico Egitto, poi alla corte di Re Artù ed ora…” Si guardò attorno. “..ne ho una vaga idea ma per ora preferisco tacere. Siamo appena arrivati in questo luogo e Jordan sta ancora dormendo profondamente, preferisco attendere che si svegli.”
“Capisco.”
“Tu invece sai dove ti trovi?”
“Credo di essere in una grande capitale europea dal fascino romantico ed elegante. Qui amano moltissimo la musica e l’arte, però sento spesso parlare di guerre fra stati e sommosse popolari…. Non mi sento troppo tranquilla però…. Potrei aver incontrato qualcuno in grado di aiutarmi a riparare il mio orologio.”
“Davvero?”
“Si, ma te ne parlo alla prossima occasione, sento i passi di qualcuno e non vorrei essere scoperta. Ciao Alyssa!”
Chiuse il coperchio dell’orologio sposando lo sguardo verso il cielo azzurro come a volervi trovare un segno utile ad uscire da quella spiacevole situazione. Si alzò in piedi ed iniziò a guardarsi intorno: fra gli alberi scorse finalmente una città che, seppur molto diversa da quella che conosceva, le pareva proprio ciò che aveva pensato. Quanto rivelatole da Merlino era dunque giusto.
 
 




 
 
 
Ciao a tutti.
Chiedo scusa per il lungo periodo intercorso fra il precedente capitolo e quello che avete appena letto, avrei voluto aggiornare prima ma proprio non mi è stato possibile.
Qualcuno di voi aveva intuito che dietro i misteriosi personaggi comparsi nella Sala della Tavola Rotonda si nascondessero la Regina Ginevra e Lancillotto…. Bravi! E’ proprio grazie al loro aiuto che Jordan si salva ed il viaggio nel tempo riprende, portandoli adesso in un nuovo contesto che scopriremo presto (spero). Ricompare di nuovo Maddy che dà qualche informazione sul luogo in cui si trova, pochi indizi che ancora non aiutano Alyssa e Jordan a capirne il nome.
 
Ringrazio tantissimo lclementi2, alessandroago_94, ineedofthem, _ALEXEI_, eppy ed ovviamente Emmastory, la mia consigliera e co-autrice per le loro recensioni.
 
A presto!
 
Un abbraccio
La Luna Nera

 
  
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