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Autore: Elena_darklady    28/11/2016    0 recensioni
E se ogni volta che ci addormentiamo quelli che facciamo non fossero dei sogni? Se fossero semplicemente avventure che hanno luogo in un altra dimensione? E se questo mondo fosse in pericolo ... vi comportereste come Eleonor? D'altronde siamo in un mondo pieno di ingiustizie, dove la fantasia e la capacità di essere unici o differenti viene troncata sul nascere. I sogni non potranno che prendere le sembianze del mondo che ci circonda: in declino, monotono ed autodistruttore. Basterà qualche Ribelle a non portarlo al collasso imminente?
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: Incompiuta
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-Sai vero che mi devi spiegare un mucchio di cose?-

Eleonor dopo la fuga aveva visto i tipi vestiti con lo smoking diminuire sempre di più grazie all'accelerare del carretto dove si erano buttati. Sotto i loro occhi il paesaggio scorreva come un film a ritroso e pian piano gli alberi ricchi di foglie rosse, gialle e verdi diedero spazio a una vegetazione sempre più invernale. Il vento continuava a soffiare freddo e l'aria umida gelava i rami coperti da sempre meno foglie. Il sole poco più di un'ora prima era perfettamente visibile per via dei rami non completamente carichi di foglie, ma adesso era si poteva benissimo scorgere il cielo azzurrino illuminato da un sole pallido. Non era ancora del tutto inverno, infatti le foglie più impervie erano ancora arrampicate sui rami ma un marrone smorto prendeva il posto dei colori accesi tipici dell'autunno.   

Più andava avanti, più quella faccenda si complicava. Non capiva come fosse possibile che la sua vita si fosse completamente ribaltata. Pareva essere finita in una dimensione parallela dove la stranezza fosse la normalità quotidiana. Sembrava che le domande fossero destinate a non trovare mai una risposta ma a moltiplicarsi sempre di più.

Perché le foglie diminuiscono sempre di più e si scuriscono perdendo colore? Secondo me sono entrata involontariamente a Narnia, Nel paese delle meraviglie o qualcosa del genere. Un luogo dove la stranezza è all'ordine del giorno. D'altronde capita a tutti di svegliarsi nel bel mezzo del bosco dopo un operazione, essere rapinata ed essere inseguita da tipi che si trasformano in sassi!

Fu la risposta di David a riportarla alla realtà.

-Che cosa diamine dovrei spiegarti, bambolina?-

Bambolina? Questo qua ha qualche problema serio.

-Bambolina?? Stai scherzando spero. Diciamo che non lo so neanche io ... sono più le cose che non so che quelle che so! Ero sul mio letto d'ospedale e mi sono addormentata ma quando mi sono risvegliata ... eccomi qua!-

-Mi stai dicendo che tu arrivi dalla Terra? Non è possibile, se no saresti una bambola di porcellana!-

La faccia di Eleonor si fece sempre più pallida ma anche se non riusciva a capirci niente cercò di usare un tono convincente.

-Ok, ripartiamo da zero ... cosa dovrei essere stata?-

-Una ... bambola di porcellana. Non le conosci? Mi sembra un po' strano, tutti dovrebbero sapere chi sono. Soprattutto chi vive al confine con il Bosco delle Stagioni. Quando gli umani della Terra si addormentano si ritrovano ai piedi degli alberi del Bosco delle Stagioni e non possono muoversi, sentire, parlare e vedere ciò che gli accade attorno. Per questo motivo noi li chiamiamo "Bambole di porcellana". Sono come persone addormentate che compaiono e scompaiono dagli alberi, seguendo il ciclo delle stagioni: se da loro è inverno, allora il loro corpo si ritrova seduto sotto un albero nella zona invernale. Noi abbiamo il dovere di non toccarle perché se no ne risentirebbe la loro vita sulla Terra. -

-OK, ... non ho capito bene in che dimensione parallela sono finita. In che razza di mondo siamo?-

-Mi prendi in giro? Siamo a Somnium-

-Per quale motivo mi hai salvato da quei brutti ceffi? Beh, alla fini fine hai avuto quello che volevi! Mi hai derubata, potevi scappare e non avere una zavorra come me da trascinarti dietro!-

David arrossì lievemente. Eleonor non era abbastanza esperta di ragazzi perciò non se ne accorse, non riusciva a comprendere i pensieri maschili e per questo motivo le sembravano estranei ogni loro gesto o comportamento.

-Non ti ho derubata! Ho ... semplicemente ... preso in prestito la tua borsa senza il tuo consenso. E poi, quelli erano gli Indignati, meglio stargli alla larga, saremmo finiti entrambi nei guai.-

-Mi hai fregato la borsa! E tra l'altro non è neanche mia, anche se a pensarci bene mi pare molto familiare. Chi sarebbero questi Indignati?-

-Prima di tutto volevo semplicemente capire cosa fosse quel coso che hai al collo e l'unico modo era portarti con me. Non sono un enciclopedia per i Neo-Anwasi quindi stai zitta e riposati che sarà un lungo viaggio. Il nascondiglio dista almeno tre giorni di distanza. -

Detto questo David si girò dall'altra parte e sistemandosi la paglia sotto la testa iniziò a riposare cercando di trasformare la stanchezza in sonno.

Eleonor rimase con la mano a mezz'aria. Doveva continuare il discorso!

Ma guarda un po' te che cosa mi tocca vedere ... ci mancava soltanto che incontrassi un pallone gonfiato come questo!

Perlomeno Eleonor aveva scoperto dove era finita! Sempre se quel posto fosse esistito veramente ... la testa le stava per scoppiare e sentiva come il presentimento che in realtà non era sopravvissuta all'operazione e che quel posto fosse l'aldilà! Solo una cosa poteva negare la sua tesi: doveva vedere se provava dolore. Il tipico trucchetto che le aveva insegnato sua mamma quando faceva gli incubi. Se non avesse sentito il dolore allora voleva dire che stava sognando ma se avesse sentito qualcosa ... beh ... tanto non sarebbe accaduto! Così, prese i coltellino dalla cinta di David senza che lui se ne accorgesse e con decisione si incise il palmo della mano.

Inizialmente sentì soltanto la carne lacerarsi sotto la lama del coltello ma poi fu dolore.

Il sangue iniziò a scendere velocemente ricoprendo tutta la mano e il sofferenza la lasciò senza fiato. Sentì il male invaderle tutto il braccio, salire verso la spalla, passare per il collo ed esploderle in testa. Era talmente convinta che quel taglio non le avrebbe fatto male che si era incisa la pelle e mancava poco che riuscisse a intaccare l'osso. Tutta la mano si era informicolata e la ferita, che andava da sotto il pollice a metà palmo, le pulsava terribilmente facendole fluire giù goccioloni di sangue.

Forse sarebbe bastato un pizzicotto.

L'amaro pensiero l'aveva fatta diventare bianca come un cencio e non poté far altro che rovistare con la mano sana nella borsa a tracolla sperando in un miracolo. Un lampo di fortuna le fece trovare un fazzoletto di stoffa beige e una borraccia con dell'acqua. Prima si lavò bene la ferita e poi la coprì con il fazzoletto stringendolo bene con i denti per fermare il sangue. Certo, il dolore continuava a penetrarle nelle ossa e il fazzoletto da un marroncino slavato divenne in breve tempo sul marrone-scuro-rosso, ma sicuramente andava meglio di prima. Mentre cercava di sistemare bene il fazzoletto notò una cosa strana. Sul suo polso sinistro sembrava esserci una macchia, una specie di cicatrice.

Questa mi è nuova. Ci mancava soltanto che mi spuntano strani simboli sulla pelle e siamo a posto.

Ma non era un simbolo qualunque ... assomigliava parecchio all'Algiz. Come era possibile?

Non è normale che appena rispondo a una delle milioni di domande che mi svolazzano in testa ecco che si presentano altri misteri incomprensibili. Fa niente, a questo ci penserò più avanti.

La mano bendata la mise sul fianco cercando di non farla vedere a David per non farlo preoccupare e delicatamente gli rinfilò il coltellino nel tascapane sperando che non si sarebbe accorto di nulla. Il paesaggio intanto stava mutando sotto i suoi occhi, le foglie diminuivano sempre di più da terra e i tronchi slanciati rimanevano sempre più spogli.

Che strano, fino a poco tempo fa era autunno ....  mentre adesso sembra che tempo abbia schiacciato l'acceleratore. Questo posto non mi convince devo assolutamente tornare a casa ... casa ... è così che dovrei chiamare quel luogo dove tutto ciò che resta di me è un mezzo cadavere su un letto d'ospedale? Dove il cibo è medicine e l'aria che respiro sa di disinfettante, dolore e malattia? Credo di si. Non mi resterà forse molto ma si sa bene che una volta toccato il fondo si può soltanto risalire!

Il proprietario del carretto ad un certo punto si accorse della presenza dei due ragazzi e si fermò di colpo facendoli sbattere violentemente.

-Ehi voi! Scendete immediatamente! Non sono mica un taxi! Sbrigatevi se no chiamo subito gli Indignati!-

David con uno sbadiglio si tirò su e dopo aver analizzato per bene la situazione iniziò a frugare dentro la borsa di Eleonor.

-Si, mi sembra giusto. Adesso offro pure il viaggio ..-

Eleonor rimase a guardarlo fulminandolo con lo sguardo.

-Dove è diretto lei?-

-Perché me lo chiedi, bricconcello?-

La faccia del conducente rimase stupita mentre con occhio furbo si mise a scrutare il tintinnio dei soldi nella mano di David.

-Se la metti così allora sei il benvenuto su il carretto di un povero e umile commerciante di paglia diretto alle Praterie Est! Devo attraversare tutta Somnium ma a giudicare da quel gruzzoletto la tua prossima meta sarà ... La locanda di Madama Rosetta. Sissi, quella che confina con il bosco delle stagioni e il Bosco degli Assassini. Non sbaglio mica io, ci arriveremo verso il calar della luna. –

-Perfetto, ecco lei i soldi. Noi intanto ci mettiamo comodi.-

Un taccagno e uno sbruffone. La miglior compagnia che si possa desiderare.

David lanciò a quell'omaccione il sacchetto con dentro le monete e ritornò alla sua posizione iniziale, sdraiandosi pigramente sulla paglia. Eleonor rimase ad osservare la scena allibita.

Non ho parole di come questo mondo assomigli tanto al mio. Lasciando stare i riferimenti geografici che sembrano essere appena usciti dal un libro di fiabe. Ma per il resto ... è identico! Basta stare a vedere la facilità con la quale quel vecchio caprone si è messo a sbavare di fronte a tre monete d'oro! Che amarezza, chi sa dove sono finita ...

I pensieri si persero nel vuoto. La testa le girava e non riuscì più a pensare da quanto era stanca.

Forse aveva semplicemente bisogno di dormire.

   
 
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