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Autore: Ria_27    17/12/2016    0 recensioni
In una delle più prestigiose Università del mondo esiste un Club, dove i ragazzi ricchi
sperimentano per la prima volta il potere.
Oscenità
Ricchezza
Vizio
Corruzione
Queste sono le virtù necessarie per chi vuol far parte della più antica e
peccaminosa società segreta della St. Andrews University: l'Ouroboros Club.
Genere: Mistero, Suspence, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
Capitoli:
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Mens Rea II (parte III)


Christopher esce dall'aula e attraversa il cortile, non curandosi della pioggia che inizia a cadere sempre più copiosamente. Una volta arrivato davanti la porta della sala mensa, ha i vestiti zuppi. Le gocce d'acqua scivolano lungo i capelli attaccati alla fronte, che prova distrattamente a sistemare con un gesto nervoso. Da un'occhiata ai lunghi tavoli disposti orizzontalmente, ma nessuna traccia di Liz. La discussione col padre lo ha innervosito tanto da chiudergli lo stomaco, così decide di attraversare la stanza velocemente in direzione della biblioteca, meglio utilizzare quel tempo per iniziare la ricerca sul caso Livingstone / Richfield. Ma giunto vicino al bancone delle salsicce, qualcosa attira la sua attenzione: la voce di un ragazzo che parla di serpenti...

<< Me ne sono ritrovato un altro, stamattina. Dentro la doccia.. >>

<< Oliver sei una femminuccia. >> gli risponde l'amico che in quel momento sta generosamente servendosi una doppia porzione di costatine in salsa worcestershire << Io non ho trovato nemmeno una formica in camera mia, evidentemente hai lasciato la finestra aperta troppo a lungo... >>

Il ragazzo si fa più vicino e sussurra nervosamente << La mia camera non da nemmeno sul parco, Dan. Non può esser entrato da solo. E' un loro messaggio >>

l'amico sorride sprezzante e si allontana dal bancone, avvicinandosi a Christopher. Il ragazzo seguendolo incalza << Ti dico che funziona così. Mio cugino Edmund mi ha raccontato che per la sua reclutazione gli hanno fatto trovare una piccola serpe dentro il cassetto dei calzini. Le Società esclusive si muovono in questo modo >>

<< Quindi se domani trovo un topo dentro l'armadio significa che sono stato reclutato da Disneyland? >> Chris é tentato di seguirli per continuare ad origliare, fortunatamente i due si accomodano al tavolo li vicino. Il ragazzo da un'occhiata dietro di sé e poi torna a guardare l'amico << questo non è uno scherzo, Dan >>

l'amico posa la forchetta sul tavolo esasperato e gli risponde stancamente << E questa non è vera Worcestershire, ma volgarissima BBQ. >>

A quel punto la conversazione prende un'altra piega e Chris decide di lasciarli ed esce dalla grande sala. Camminando lungo il corridoio ripensa alle parole di quel ragazzo, ma soprattutto al modo in cui il suo amico voleva negare a tutti i costi la possibilità che quel serpente fosse un messaggio. Nemmeno Liz aveva sposato per un istante la sua ipotesi, quasi respingendola con forza. Eppure anche lui aveva trovato un serpente in camera... e poi c'era stata la scritta sul libro. Riprende dalla tasca il biglietto e ne rilegge le parole. Sale velocemente le due rampe di scale verso la biblioteca e attraversa il portone in legno massiccio sul bordo del quale un avvertimento singolare accoglie ogni visitatore: "La saggezza è la scala più veloce verso la verità, ma chi sa ben mentire arriva per primo". Chris sorride leggendola per la seconda volta, chiedendosi chi mai abbia avuto tanto spirito e altrettanto coraggio da inciderla su uno degli edifici più austeri del campus. Una volta dentro si avvicina alla vecchia signora che da dietro gli occhiali gli porge un sorriso gentile. lancia un occhiata al libro di Chris e poi gli domanda << Sezione di diritto privato? >>

<< No >> risponde Chris sorridendo << Le sarei grato se mi indicasse quella di letteratura latina. Inoltre, la cartina più antica del campus a che anno risale? >>

***

Christopher tornò in biblioteca tutti i pomeriggi nelle successive due settimane, consultando volumi di letteratura ed epica, percorrendo le mille diverse ramificazioni delle planimetrie del campus, e in un disperato momento chiese persino alla bibliotecaria una sua personale opinione su quelle due righe. Non specificando perché dovesse associarle alle attività extra accademiche o ad una piantina del 16esimo secolo

<< Mr. Hamilton, l'unica cosa che mi viene in mente rileggendo quel passo é l'Eneide di Virgilio. Sfortunatamente qui alla St. Andrews non abbiamo un corso in lettere antiche, ma godiamo di una centenaria collaborazione con i professori di Oxford. Sono sicura che se chiede a un suo docente di patrocinarla, potrà avviare una corrispondenza e approfondire l'argomento >> e quando alla fine aggiunse << o persino cambiare college >> Chris capì che era meglio lasciarla alle sue catalogazioni. Oltretutto aveva iniziato a sentire la spiacevole sensazione di essere osservato, e se la sua teoria dell'Ouroboros era esatta sapeva che era meglio non farsi beccare a dare informazioni a terzi.

Aveva persino provato a intercettare Di nuovo quel ragazzo a mensa, ma dati i programmi che incalzavano i professori avevano preso l'abitudine di trattenerli sempre dieci minuti in più. Così si ritrovava a pranzare ogni giorno dopo le due, non avendo più l'occasione di incontrarlo. Sapeva che era meglio non sottovalutare le ripercussioni che quel tempo trascorso a fare ricerche alla circa avevano sul tempo con Elizabeth, ma riusciva a infilarsi in camera sua quasi tutte le sere. E quando se ne andava, aveva l'aria tutt'altro che insoddisfatta. Così, quando uscendo dall'aula vede Cole venirgli incontro, gli occhi quasi luccicano dall'eccitazione. Aveva quasi rinunciato all'idea di interrogarlo...

Cole gli fa un sorriso << Hamilton, mi deludi >> Chris aggrotta per un secondo la fronte, non capendo a cosa si riferisse. Poi aggiunge << Siamo solo alla terza settimana di lezioni e hai già le borse sotto gli occhi >> Cole ridacchia divertito nascondendo volto dentro il bicchiere di té caldo. Sospira soddisfatto dopo la sorsata e studia per qualche secondo Chris << Ti vedo un po' spaesato >>

Chris fa un sorriso sghembo e si decide a rilassarsi, non aveva alcuna voglia di passare come un idiota << In realtà queste non sono merito delle lezioni, ma delle diventi attenzioni che mi richiede la mia ragazza >> Cole solleva le sopracciglia impressionato << I nostri orari non coincidono poi tanto, così sono costretto a sfruttare le ore dopo il tramonto.. >>

<< Attento >> lo avverte Cole << se si abitua troppo bene, quando inizierai il praticantato in aula saranno guai. Il terzo anno rimanevo anche fino alle quattro del mattino fra le disposizioni del Professor York.. >>

Chris accenna un sorriso << Fa sempre piacere ricevere qualche buona dritta.. >> per qualche secondo osserva Cole attentamente, ma quello non si scompone. Dato che non prende nessuna iniziativa, Chris decide di arrischiare una domanda che gli punzecchia la gola da quando ha visto Cole << Senti Cole, posso farti una domanda... confidenziale? >> Cole inclina il sopracciglio curioso, poi annuisce quasi impercettibilmente. Chris da un occhiata furtiva in giro e poi si avvicina << Sai se per caso qualcuno del club qui al campus ha un motto... un proverbio diciamo di appartenenza? >>

Cole rimane impassibile  << Qui al campus pratichiamo almeno otto sport diverse e di notevole anzianità, capisci bene che di motti e proverbi ce ne saranno parecchi... >>

Chris incalza << Anche in latino? >>

Cole continua a osservarlo calmo << Se non vado errato quello della squadra di scherma é "Periculum in mora stat". In effetti in un duello un secondo di ritardo può esserti fatale. Così come in altre situazioni... >> Cole socchiude per un secondo gli occhi, poi rilassa il volto e si apre in un sorriso affabile << Se vuoi ti mostro la via più veloce per arrivare alla Albert Hall.>> guarda l'orologio << Potrei essere il responsabile di un tuo ritardo alla lezione di Keepling >>

Chris annuisce << Certo, fammi strada>>. Cole inizia a camminare a passo svelto, attraverso vicoli e strade secondarie che in effetti Chris non avrebbe mai imboccato da solo. Per quanto ne sapeva, portavano alle dispense della mensa

<< Allora >> fa Cole lanciandogli un'occhiata da dietro le spalle << mi pare di capire che tu non abbia ancora scelto un club al quale unirti >>

<< No >> risponde Chris distrattamente evitando un cespuglio spinoso. Erano nel retro di qualche edificio, lungo un corridoio stretto che dava su una delle serre di Botanica << Ma sono stato sorpreso dalla qualità del cibo della mensa >>

<< Si >> ridacchiò Cole svoltando a destra e scendendo lungo una stretta scalinata quasi invisibile ai passanti << Per quello la St. Andrews é abbastanza famosa. Difficilmente assaggerai una Double Vegetable Pie più buona in tutta la Gran Bretagna >> avevano raggiunto l'ultimo gradino e adesso svoltavano a sinistra, lungo un piccolo viale coperto da un'arcata di aceri. Chris affretta il passo e si guarda intorno curioso. Cole risponde facendo eco ai suoi pensieri << Ho trovato questo posto perdendomi al primo anno. É tornato utile parecchie volte. >> da un'occhiata alla sua destra, verso una via secondaria << Io vado verso l'ufficio del Professor Bower, prendo da lì. Se continui dritto per altri cento metri dovresti trovarti di fronte un bivio, va a sinistra. Dovresti percorrere in salita una stradina per.. >> scuote leggermente la testa sovrappensiero << cinquanta metri, e poi trovarti davanti l'Albert Hall. >>

<< Grazie >> fa Chris

Il viso di Cole si apre in un largo sorriso, che per qualche secondo fa aggrottare di perplessità la fronte di Chris

Lui fa un cenno congedandosi << Cerca di non tardare anche lì >> si gira e se ne va, lasciando interdetto Chris per qualche altro secondo. Dopodiché inizia a seguire le sue indicazioni, e si avvia. Ben presto però inizia a dubitare della strada presa, perché nel punto in cui avrebbe dovuto esserci il bivio era stato costretto da un vicolo cieco a svoltare a sinistra, lungo una strada stretta che sembrava scendere ancora di più. Decise di percorrerla fino alla fine e in caso tornare indietro. Ma quando uscì fuori da quel corridoio di pietra si trovò di fronte il più improbabile degli scenari: nonostante ci fossero diversi alberi, l'atmosfera era decisamente tetra. I tronchi sembravano confondersi con le lapidi e qualche corvo qua e là lo osservava circospetto. Chris fa un passo avanti e scatta al rumore di un tronco spezzato dalla sua stessa scarpa, ovviamente suggestionato da quel posto. Rimane a fissarlo per un po', non aveva idea che alla St. Andrews ci fosse un cimitero. Non c'era nessuna chiesa nei dintorni, solo un piccolo mausoleo al centro. Due statue in pietra facevano da cornice alla grande entrata in vetro colorato, al centro della quale Chris per un attimo vede luccicare qualcosa. Fa un passo in avanti per guardare meglio, ma una mano lo blocca facendolo sobbalzare: un vecchio dall'aria torva lo sta fissando carico di rimprovero. Indossa una vecchia tuta smessa, di un grigio che il tempo e il fango della terra avevano reso quasi irriconoscibile. Le rughe di disapprovazione sembrano scalfite con uno scalpello sul suo volto, così Chris abbozza una scusa << Credo di essermi perso >>

<< No >> gracchia l'uomo finalmente liberando Chris dalla presa. Solo in quel momento si accorge che nell'altra mano ha un rastrello col quale ricomincia a spostare un mucchio di foglie << sei solo un altro studente che cerca guai >>

Chris da un'altra occhiata al posto, non riuscendo proprio a immaginare che genere di guai si possono cercare in un cimitero quando a pochi chilometri di distanza si trovava uno dei più grandi Golf Club del paese

<< Non c'è niente da vedere qui, l'ho detto anche all'altro ragazzo >> si ferma e alza un dito in segno di minaccia << Sono trent'anni che lavoro qui e non ho mai visto altro che un mucchio di erbacce e foglie appassite. Ecco che gli ho detto >> bofonchia tornando alla sua attività << Non cercare guai, me lo sono scelto apposta questo lavoro. Niente persone, niente guai. >>

Chris da uno sguardo in giro in cerca di una possibile via di fuga. Non ha alcuna voglia di tornare indietro e rifarsi tutto in salita, ma quel posto sembra inghiottito nel nulla. Come se fosse facile da raggiungere e impossibile da lasciare...

in quel momento spalanca gli occhi di fronte l'evidente rivelazione di quel pensiero. Il custode sembra accorgersene e incalza << Che ti succede? Hai visto un fantasma? Nemmeno quelli ho mai visto, gliel'ho detto a quel gruppetto di svergognate piene di robaccia puzzolente.. >>

<< Lei conosce a memoria tutte le iscrizioni di questo cimitero, giusto?.>> il vecchio apre le braccia in segno di ovvio assenso, così Chris continua, fremendo per l'eccitazione << Sa se qualcuno qui si chiamava Enea? O Virgilio? >>

il vecchio aggrotta la fronte sconcertato << Che diavolo ragazzo, nessuno porta quei nomi nella Scozia del Nord >>

Chris si fa più vicino quasi per afferrare l'occasione che sembra scivolare via dalle sue mani << E allora qualcuno che ha scritto un epitaffio particolare? Magari che parli della discesa nel regno dei morti? >>

Il vecchio indietreggia spaventato per quell'invasione di spazio, e fissa Chris in silenzio senza celare il suo disgusto << No, niente del genere>>

Chris osserva deluso il volto del custode. Fa un sospiro esasperato e osserva il mucchio di foglie davanti a sé << D'accordo >> dice abbozzando un sorriso cortese << Adesso me ne vado >> fa qualche passo in direzione del vialetto, quando il custode richiama la sua attenzione

<< Se state organizzando una delle vostre maledette feste di Halloween io vi avverto, il rettore mi ha autorizzato a cacciarvi >> Chris alza le mani in segno di difesa, lui riprende bofonchiando << venire a tormentare i morti per una stupida festa del diavolo. Ho visto che quel ragazzo cercava un modo per entrare nel mausoleo degli Harrison, ma io non ho paura di voi ragazzetti se serve uso anche le maniere forti.>>

il cuore di Chris inizia a battere forte di nuovo animato da una possibile rivelazione << C'era un ragazzo che fissava il mausoleo? >> il vecchio rimane fermo immobile << Quel Mausoleo? >> Chris indica di nuovo la costruzione circolare al centro del cimitero

<< Si >> risponde finalmente il custode drizzandosi fiero << una delle famiglie più antiche e famose della Scozia del Nord. >>

Chris rimane a pensare qualche secondo, poi decide di rischiare e avvicinarsi all'entrata, sperando di non sentire un colpo di rastrello alla nuca. Gli basta dare un occhiata per sentire il suo cuore prendere il volo, perché ciò che aveva visto luccicare poco prima era un serpente in vetro argentato che si mordeva la coda. Era quasi impercettibile da riconoscere con tutti quei colori. Abbassa lo sguardo studiando avidamente quella porta, e qualcos'altro attira la sua attenzione: una serie di numeri incisa percorreva la circonferenza delle grosse maniglie in ottone. Non gli serviva annotarle o memorizzarle, aveva letto quel passo così tante volte da ricordare persino il numero dei versetti.

<< É facile scendere negli inferi. Il difficile è risalire... >> sussurra fra sé

<< Cosa dici? >> fa il custode curioso. Chris distoglie la sua attenzione facendo un sorriso cortese e allontanandosi velocemente dall'entrata

<< Nulla, é ora di andare >> fa un ultimo cenno e si allontana

<< Ragazzo >> gli urla dietro il custode. Chris si gira innervosito e si sforza di apparire calmo. Lo sguardo del custode però lo colpisce, perché non é più duro e pieno di disapprovazione... ma preoccupato, carico di compassione << Non so cos'altro vi siete inventati voi giovani per divertirvi. Ma cammino fra queste tombe da una vita e ho visto lasciare questo mondo tanta gente dalla strada sbagliata, e ti dico una cosa: scendere all'inferno è facile >> Il sangue di Chris si congelò all'istante, aveva sentito alla perfezione cosa aveva sussurrato < ...e lo è anche risalire. La vera maledizione é quella che ti porti dietro da quel posto. Le fiamme dell'inferno ti manchiano in eterno, e non sempre è un bel vedere. Lascia perdere. >>

Chris rimane un attimo perplesso e quasi sorride per quella profezia superstiziosa. Ma decide di fare un altro sorriso cordiale e congedarsi. Il vecchio rimane a fissarlo qualche secondo, e quando il ragazzo è fuori portata di fa un segno della croce << Anime innocenti ammaliate dal fuoco >> borbotta fra sé << Il vostro gioco peccaminoso finirà per ammazzarvi >>

SPAZIO AUTRICE
Scusate l'incredibile ritardo ma ho avuto problemi con la connessione rendendo impossibile la pubblicazione.
Allora, le cose iniziano ad intrecciarsi sempre di più. Cosa ne pensate?
Prima di salutarvi volevo aggiungere che ho pubblicato una nuova storia nella sezione fantasy ispirata a "Peter Pan", riprende le vicende tre anni dopo che Wendy tornò a Londra e la domanda è "cosa succederebbe se una Wendy di 16 anni molto più matura decidesse di far ritorno all'Isola che non c'è?"
Se vi va passate a dare un'occhiata e lasciarmi qualche opinione, mi farebbe piacere. 
Vi lascio il link qui : http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3598235&i=1

  
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