Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Grimilde Deveraux    19/01/2017    3 recensioni
INTERATTIVA, ISCRIZIONI 06/08
Un invito nella più romantica città d'Europa e nel più lussuoso hotel che esista al mondo, due mesi di vacanze pagate e nient'altro che relax..tutto questo per cosa?
Semplice per trovare l'anima gemella, una cosa stupida per alcuni ma di vitale importanza per altri, forse è un gioco o forse c'è qualcosa di più dietro ma la "cosa" è molto semplice: non ci sono regole e tutto è permesso per trovare la persona con cui potresti passare il resto della tua vita.
Come sarà scritto nel prologo questa storia è romantica e il romanticismo abbonderà ma conoscendomi non riuscirò a non metterci un minimo di mistero o di complicazioni quindi preparatevi a tuto.
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuova generazione di streghe e maghi
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto, Nuova generazione
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'Game of Love'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Epilogo ...stavolta è davvero la fine...

<< È successo qualcosa? >> l’elfa scosse il capo:<< Non lo so signore, padron Isaac ha solo detto di venire a chiamare lei >>

Con ancora le parole di Yanna nelle orecchie François percorse di corsa le scale che portavano all’ufficio di suo padre, era il giorno del suo matrimonio…sì beh il mattino dopo, ma ciò aveva poca importanza; doveva essere successo qualcosa se Isaac lo chiamava con quell’urgenza e forse qualcosa di non così piacevole.

Prese fiato per un attimo giunto davanti all’ufficio con Leila al suo fianco e poi poggiò la mano sulla maniglia dorata abbassandola ed entrando nello studio del padre.

 

<< Papà… >> a quella voce i suoi sensi si tesero come le corde di un violino, era passato quasi un anno da quando se n’era andato da lì e poco meno dall’ultima volta che si erano rivisti a Londra, non era ancora pronto a guardarlo di nuovo in faccia, ma visto che come un cane codardo non si era presentato al suo matrimonio forse era il caso che…

 

Frankie riconobbe quelle spalle ampie ancora prima che l’altro si voltasse:<< Ian? >> suo fratello lo guardò calmo e lui si trovò a pensare che con quella barba accennata, quei capelli un po’ più lunghi di come li aveva sempre tenuti e quell’abbigliamento non proprio sportivo ma decisamente ben lontano dal serio e compassato Dorian Atelier che lui aveva visto per tutta la vita, suo fratello sembrava proprio un altro uomo:<< Che cosa ci fai qui? >> domandò poi avvicinandosi e solo in quel momento Frankie si accorse di Maggie accanto al fratello e del piccolo fagottino rosa che lei teneva tra le braccia:<< Oh mio dio…ma è…è… >> e Lila si avvicinò mentre Margaret scostava leggermente la copertina per farle vedere quel piccolo angelo che dormicchiava sereno nelle braccia della madre:<< È nata tre settimane fa nella villa in Provenza >> << Ti sei trasferito ad Arles? >> domandò François a quelle parole guardando il fratello:<< Non proprio, io e Maggie abbiamo fatto una vacanza ma Adele ha deciso di nascere prima e così già che eravamo qui abbiamo pensato di passare per farvela conoscere >> Frankie lanciò un’occhiata alla nipote:<< L’hai chiamata come la nonna >> mormorò poi riconoscendo il nome:<< Sì, anche >> poi sorridendo guardando la figlia Ian aggiunse:<< François, ti presento mia figlia: Adele Elodie Atelier >>

 

Fu solamente quella sera, dopo i degni festeggiamenti e la cena che François e Dorian si ritirarono nella sala del biliardo per poter finalmente affrontare in pace i loro demoni, avevano fatto finta che tutto andasse bene per l’intera giornata ma avevano delle questioni da risolvere ed entrambi lo sapevano bene.

<< Quanto avete intenzione di restare? >> domandò Frankie una volta chiusa la porta:<< A dire il vero non lo so, Maggie ha avuto un posto come indicibile al ministero qui a Parigi e io pensavo di parlare con Malet o qualcuno per vedere se potrò ancora avere qualche piccolo incarico, non ho ancora idea di cosa farò ma troverò il modo di tenermi impegnato >> << Dove andrete a vivere? >> << Charlie ha offerto a Maggie anche una piccola casa se la vorrà, non è molto ma per me, lei e Dede andrà più che bene >> << Non sei a tuo agio nei posti piccoli Ian lo sai >> << Non ho il tempo e la voglia di cercarmi una villa ora fratellino, ho altre cose a cui pensare >> François rise piano avvicinandosi al fratello:<< Non devi cercare una casa quando ne hai già una e nemmeno un lavoro… >> << Che stai dicendo? >> << Questa è casa tua Ian, questo è il tuo lavoro >> << È il tuo lavoro, mi ha pugnalato alle spalle facendo quello stupido accordo con papà >> << Ti ha riportato da Maggie il mio stupido accordo però >> << Sì, ma ciò non cambia la sostanza, è il tuo hotel ora >> di nuovo François sorrise:<< È sempre stato il nostro hotel, della nostra famiglia >> poi guardando il fratello con quello sguardo furbo che Ian non gli vedeva da quando era bambino aggiunse:<< E poi quest’inverno mia nipote avrà due cuginetti, non pensi che sarebbe bello farli crescere insieme qui? >> << Come siamo cresciuti io e te? A correre per le scale e far impazzire Yanna e Seza? >> << La mia infanzia è stata la più bella che potessi desiderare, voglio che sia così anche per i miei, i nostri figli >> Dorian scosse il capo guardando per un istante fuori dalla finestra e poi di nuovo verso suo fratello:<< Insieme? >> Frankie gli porse uno dei due bicchieri di vino che aveva poggiato sul tavolino da caffè Luigi XIV:<< Insieme >> Ian fece per dire qualcosa quando una calda risata roca bloccò entrambi facendoli voltare verso una poltrona in ombra dall’altra parte del tavolo.

<< Venti anni, ho aspettato quasi vent’anni per vedervi finalmente insieme >> << Papà >> e Dorian guardò Isaac che si stava alzando dalla poltrona guardando i figli con orgoglio e gli occhi azzurri che brillavano:<< Siete i miei figli Dorian e so di non avervelo mai dimostrato così spesso ma sono fiero di voi e se vorrete mandare avanti questo posto insieme io non potrei che esserne felice >> nessuno dei tre fiatò dopo quelle parole ma non c’era bisogno di aggiungere altro: Dorian era a casa e niente poteva più andare male.

 

<< È quello che vuoi? >> domandò Maggie quella sera mentre erano nella vecchia camera di Dorian e lei stava poggiando Dede nella culla che Yanna le aveva procurato, culla che aveva scoperto essere di suo marito:<< Tu saresti felice? >> coprendo la loro bambina che stringeva il suo vecchio orsetto di peluche, il famoso Honey, Maggie annuì avvicinandosi al marito:<< Siamo di nuovo insieme, siamo a casa e abbiamo una figlia, non potrei essere più felice >> Ian la guardò sorridendo poi mettendole le braccia attorno alla vita aggiunse:<< Sapevi fin dall’inizio che saremmo tornati qui >> << Sapevo fin dall’inizio qual era la nostra casa >> lui le baciò la punta del naso:<< Bene signora Atelier, ho una piccola sorpresa per te allora >>

 

Una settimana dopo era tutto pronto: il giardino che conduceva alla serra addobbato a festa, petali di papavero che delimitavano un sentiero che dal portico portava alla grande struttura di vetro e acciaio; Maggie aveva tra le mani u bouquet molto simile a quello che Ian le aveva regalato la sera prima del ballo di chiusura dei giochi, la sera in cui avevano fatto l’amore per l’ultima volta e avevano concepito Adele…

Sorrise girando la testa di lato vedendo Violet con in braccio la piccola che guardava sua madre curiosa mentre Karen non riusciva a levarle gli occhi di dosso alla neonata estasiata da quanto fosse uguale a Maggie ma con gli occhioni blu di Ian.

<< Sei pronta tesoro? >> le domandò la voce di Bob al suo fianco:<< Sono pronta papà >> commentò lei raggiante e lo era davvero.

 

Con le mani nelle tasche dello smoking per nascondere il nervosismo Ian continuava a lanciare occhiate nervose alla porta aperta della serra:<< Calmati, sta arrivando >> commentò Pierre accanto a lui mentre gli occhi di Ian cercavano quelli di suo fratello che in quel momento era dall’altro lato dell’altare, Maggie lo aveva voluto come suo testimone per via di quello che aveva fatto per Ian e per lei e Dorian aveva scelto Pierre in quanto il suo amico si era preso cura della sua regina quando lui non era in grado di farlo.

Prendendo fiato Ian percorse la piccola serra con uno sguardo soffermandosi per un attimo sui pochi presenti…avevano voluto una cerimonia intima e quella che era intorno a loro, per alcuni aspetti, era la sua famiglia.

Guardò Charlotte e Marcel che tenevano in braccio la loro bambina nata poco dopo la sua partenza a pochi giorni da Natale, guardò Leonie e Hermes con Toby che guardava sua madre e la sua pancia lievemente arrotondata come a sfidare chiunque a toccare la sua futura sorellina; guardò dall’altro lato della sala e come un flash rivide quel giorno, quel primo giorno di arrivo all’hotel: guardò Lilith splendida con quell’abito color ocra e i capelli raccolti sopra la testa, la pelle ancora dorata dal sole della Polinesia e il sorriso di chi ha appena ottenuto la luna, il sole e le stelle…il suo piccolo sole personale infatti era seduto sulle lunghe gambe del suo papà e guardava curioso il fermacravatta d’oro che Mike portava e che era il segno della sua promozione a capo guaritore del San Mungo, decisamente un bel passo avanti per la sua carriera.

Noelle e James erano seduti proprio accanto a loro: i volti sorridenti ed innamorati anche se c’era qualcosa che sembrava pesare negli occhi di lei ma conoscendoli Dorian era sicuro che presto avrebbero risolto anche quello, erano una delle coppie meglio riuscite che conosceva e avevano sempre trovato il modo di capirsi, amarsi e venirsi incontro, sempre insieme e sempre uniti.

Sorrise quando i suoi occhi incrociarono quelli di Delila che teneva la sua mano tra quelle di Daniel che la fissava come se avesse paura di vederla sparire sotto i suoi occhi…era passato del tempo da quando l’aveva conosciuta, ma della donna timorosa e spaventata che era entrata all’hotel e che era stata la sua compagna di stanza ormai non restava più nulla, l’amore di Daniel e di Abby le aveva dato quella spinta che le serviva per riprendere in mano la sua vita e lui di ciò non poteva che essere felice, Daniel felice lo sembrava un po’ meno ma gli era bastato scambiare un paio di parole con lui prima della cerimonia per capire che in quanto a padre apprensivo il giovane Johnson gli faceva concorrenza egregiamente, fortuna che secondo gli esami il piccolo era maschio o sarebbe stato anche peggio per Danny!

 

Quelli che sembravano avere meno problemi e noie di tutti erano, come sempre, Niko e Iris che sembravano non essersi ancora stancati di girare il mondo e vivere da eterni fidanzati innamorati e pieni di passione…ma in fondo come biasimarli? Si erano cercati per così tanto tempo che ora ne avevano di cose da recuperare! Accanto a loro con quell’aria da perenne combinaguai e il suo solito sorriso sfacciato Libero stava giocherellando con la mano di Bunny dove spiccava la piccola fede d’oro che le aveva messo al dito pochi giorni prima quando avevano firmato i documenti all’ambasciata, era stata una semplice firma su un pezzo di carta come lui aveva raccontato a Frankie e agli altri, ma più lui e Bunny stavano lontani dall’ipocrisia e dalla falsità dell’alta società inglese e meglio stavano!

Ian fece per perdersi di nuovo nei suoi pensieri quando una mano invisibile lo spinse ad alzare gli occhi sulla porta dove, al braccio di Robert Stains, sua moglie avanzava lungo la piccola navata per raggiungere lui sotto al grande salice dove l’aveva fatta sua per la prima volta.

Rimase fermo a guardare Maggie avanzare in quella nuvola di luce e farfalle che come sempre le giravano attorno come ad una fata, rimase a guardare i suoi lunghi capelli raccolti dietro la testa e da cui spuntavano qua e là piccoli non ti scordar di me, guardò il suo abito di pizzo bianco così bohémienne e così simile all’animo candido e puro di sua moglie.

Le tese la mano quando padre e figlia raggiunsero l’altare e si voltò verso l’impiegato del ministero che era stato assunto per officiare l’evento.

 

Visto il bel tempo il rinfresco era stato allestito nel giardino antistante la serra, migliaia di fili e lanterne colorate riempivano i rampi degli alberi e svolazzavano sopra gli ospiti, fu solamente quando scese la sera però che cominciò il vero spettacolo…

<< Ian ma… >> e Maggie si voltò verso suo marito memore delle migliaia di lucciole che l’avevano accompagnata anche quella prima notte in cui erano diventati una persona sola:<< Mi piaceva che ricordassi quel momento ma vie >> le mormorò piano poi alzandosi in piedi aggiunse:<< Vuoi ballare con me? >> Maggie fece per annuire quando una voce dal fondo catturò l’attenzione generale:<< Finché ci siamo ancora tutti…una foto! >> gli sposi si voltarono verso Leila che stringeva la macchina fotografica con un grande sorriso.<< Lila! Ora? >> domandò Frankie guardando la moglie che aveva già dato l’attrezzo in mano ad Hermes:<< Direi che è il tuo lavoro vero Valois? >> Herm guardò la macchina poi Leila:<< Sempre gentili voi Auror…dovrò scambiare due parole con il tuo capo madame Atelier >> commentò guadando Marcel e scoppiando a ridere:<< Fallo, ma lui sa che sono la migliore >> commentò la ragazza che ormai, contrariamente a suo marito, aveva preso in simpatia gli amici di Dorian.

<< Coraggio, mettetevi tutti in posa >> il gruppo si riunì al centro della pista attorno a Maggie mentre Ian si metteva alle spalle di sua moglie allacciando le mani alla sua vita, Maggie fece per voltarsi ma lui la bloccò:<< Stai in posa e sorridi >> lei non commentò ma strinse le mani del marito con le proprie facendo tintinnare appena le loro fedi.

Sentì appena le labbra di Dorian che le scivolavano sulla guancia poco prima del flash della macchina fotografica ma udì chiaramente le sue parole:<< Ti amo >>


Image and video hosting by TinyPic


FIN.



Image and video hosting by TinyPicGrimilde's
Questa è davvero la fine, siamo giunti alla conclusione di questa storia che è stato un meraviglioso viaggio di quasi sei mesi che ho intrapreso insieme a voi, un viaggio che mi ha dato molto più di quello che mi aspettavo e che grazie a voi e ai meravigliosi personaggi che avete creato ha dato vita ad una storia straordinaria.
Non mi piace molto dilungarmi in parole e ringraziamenti, soprattutto in un momento come questo dove rischio altamente di commuovermi, ma una cosa la voglio dire: grazie di avermi dato l'opportunità di vivere quest'avventura e di avermi concesso questi personaggi unici e insostituibili, li ho adorati tutti dal primo all'ultimo, purtroppo questa come tutte le storie ha una fine.
La sola cosa che posso dirvi ancora è arrivederci, addio è un termine che non mi piace, arrivederci fino al prossimo viaggio insieme...

Grimilde.
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Grimilde Deveraux