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Autore: Florafairy7    22/01/2017    5 recensioni
- Da un'idea di Ariel99 -
È iniziato un nuovo anno ad Alfea e le Winx sono finalmente libere di dedicarsi con tranquillità ai loro studi.
Purtroppo qualcosa spezza quell'armonia: Miele, la sorellina di Flora, viene attaccata da misteriose creature.
Winx e Specialisti si recano su Linphea per scoprire di più, e scopriranno davvero molto, più di quanto si sarebbero mai aspettati.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brandon, Flora, Helia, Specialisti, Winx
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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LA KEIMERINA DOVRÀ SEGUIRE IL SUO FATO

"Flora, la troveremo, non è vero? Troveremo la mamma?" Chiese Miele mentre con suo padre e le Winx andavano da Faragonda.

"Ma certo che la troveremo, Miele. Certo che la troveremo..." Rispose sua sorella maggiore cercando di nascondere la preoccupazione.

Arrivarono da Faragonda e la preside fu molto sorpresa di vederle tutte lì, e di vedere la famiglia di Flora.

"Buongiorno, come posso...?" Stava dicendo la preside ma Flora, nonostante fosse una ragazza molto educata, non poté fare a meno di interromperla:

"Preside Faragonda, hanno preso mia madre! I ruvi, le creature di Yana, l'hanno presa stanotte. Sono entrati in casa mia e l'hanno presa!"

Faragonda, sconvolta, si portò una mano alla bocca.

"Dobbiamo fare qualcosa immediatamente! Dobbiamo rintracciarla!"

"Sicuramente sarà su Sakoma, non crede anche lei?" Chiese Bloom alla preside, lei annuì.

"Sì, l'avranno portata lì... non dimentichiamo che Yana ha l'arpa d'oro, escogita qualcosa ed ora vuole attirarti lì, Flora, vuole la tua magia e questo lo sai bene."

"Sì, ma dovrò correre il rischio, non posso abbandonare mia madre!"

"Allora avverto Saladin, appena arriveranno i ragazzi partirete per Sakoma." Concluse la preside a malincuore, preoccupata per le sue allieve.
"Ma per sicurezza voglio effettuare un incantesimo di localizzazione, non voglio correre rischi inutili."

"Va bene." Annuì Flora, così spiegò a suo padre che le serviva qualcosa di sua madre, fu proprio Miele che risolse la situazione offrendo un bracciale che le aveva prestato sua madre per la sua gita sulla Ninfea.

Nel frattempo, a Fonterossa, i ragazzi si stavano allenando quando furono convocati nell'ufficio del preside.

"Ne mancano due." Constatò il preside Saladin, Sky rispose:

"Brandon non stava molto bene ed Helia l'ha accompagnato in camera."

"Beh, recuperateli subito, soprattutto Helia. Pare che la madre di Flora sia stata rapita da dei ruvi, questa notte, Faragonda mi ha chiesto il vostro aiuto. Chiamate i vostri compagni ed andate subito ad Alfea." Ordinò Saladin e così i ragazzi fecero come era stato loro detto.

"Io vado da Brandon, Timmy, tu va' da Helia, ci vediamo tutti all'hangar fra due minuti." Disse Sky e così i ragazzi si divisero.

Sky si diresse velocemente in camera sua e quando aprì la porta si spaventò molto.

"Brandon! Ehi! Amico! Svegliati!" Esclamò il principe cercando di svegliare il suo scudiero che era steso sul pavimento privo di conoscenza.

"Oh! Bello! Amico! Brandon! Brandon, non morire, non voglio essere l'ultimo che ti ha visto vivo! Ehi!" Continuò Sky dandogli dei buffetti sulle guance, Brandon allora riprese conoscenza.

"Ehi, ehi, ehi! Fermati! Ma che...?"

"Ah, grazie al cielo sei vivo!" Esclamò il principe tirando un sospiro di sollievo, così aiutò il suo amico a rimettersi in piedi.

"Ma che è successo?" Chiese Brandon, confuso.

"Non lo so, dimmelo tu! Sono venuto qui ed eri lì a terra!"

"Oh, accidenti..." Borbottò Brandon tenendosi la testa, poi però trasalì. "Oh, no! No! Ma che ho fatto?! Sky, che ho fatto?!"

"Non lo so, Brandon, cosa diamine hai fatto?!"

"Ho detto tutto ad Helia! Sky, perché ho detto tutto ad Helia?! Ma cosa mi è preso?! Io... era come se non controllassi le mie parole... era... era Lei, Sky, era Lei, è come se sentissi ciò che sente Lei, sono confuso, sono irritato, arrabbiato, io..."

"Vuoi dire che hai detto tutto ad Helia?" Chiese Sky, preoccupato.

"Sì! Ora mi odierà! Ci credo, anch'io mi odierei! Gli ho detto di amare la sua ragazza!"

"A proposito di Flora..." Lo frenò Sky, Brandon era disperato. "... abbiamo un problema: sua madre è stata rapita dalle creature di Yana, molto probabilmente l'hanno portata su Sakoma e noi dobbiamo andare subito lì, quindi ora andiamo ad Alfea."

"Che... che cosa? Alyssa? L'hanno... dobbiamo sbrigarci!" Brandon uscì impetuosamente mentre Sky lo seguì e si diressero all'hangar.

Brandon stava male, sentiva delle sensazioni dentro di sé, sensazioni che erano in contrasto con se stesso. Era come avere un'altra persona dentro, e sentire ogni sua singola emozione in maniera amplificata. Era come avere la febbre alta, ma fisicamente stava benissimo, era solo un po' stanco. E quelle parole dette ad Helia... non era riuscito a fermarsi, era come se una rabbia e una forte gelosia si fossero impossessati di lui, una gran voglia di sentirsi superiore. E la cosa peggiore, che Brandon non avrebbe mai ammesso a nessuno se non a se stesso, era che quelle cose, in fondo, le pensava.

Ad Alfea, nell'ufficio di Faragonda, la preside compiva l'incantesimo di localizzazione.

"C'è qualcosa che non va..." Mormorò Faragonda mentre compiva l'incantesimo, erano tutti intorno a lei, Rodols guardò sua figlia in cerca di risposte, prima che la ragazza potesse rispondere Miele, con le lacrime agli occhi, chiese a sua sorella:

"Ma si può sapere cosa volevano dalla mamma?! Flora, perché ce l'hanno con te?! Cosa sta succedendo?!"

Flora la guardò tristemente, poi guardò suo padre ed i due s'intesero.

"Miele, vieni, dobbiamo parlare." Replicò Flora dolcemente, gettò un'altra occhiata a suo padre, lui le annuì, sapeva che era una questione tra sorelle ed era giusto che se la sbrigassero tra loro.

Mentre Tecna spiegava a Faragonda le difficoltà che aveva avuto compiendo lo stesso incantesimo su Sakoma, Flora e Miele uscirono e rimasero nel corridoio.

"Flora, che sta succedendo?" Chiese ancora Miele, disperatamente confusa.
Flora si appoggiò con le spalle al muro ed incrociò le braccia, come per consolare se stessa, e così rispose:

"Miele, vedi, queste creature hanno preso la mamma perché vogliono attirarmi su un pianeta lontano da qui dove... dove una certa strega vorrebbe prendersi i miei poteri."

"Cosa?!" Esclamò Miele, sgomentata, ma Flora andò avanti.

"Ecco, c'è dell'altro, ed è giusto che tu lo sappia, anche perché prima o poi lo scoprirai in una maniera o nell'altra... io sono una keimerina."

"Io... io lo so che cos'è, è una fata dell'inverno!" Disse Miele con un sorriso, ricordandosi di qualcosa studiato a scuola, poi però il suo viso si scurì. "Ma le keimerine non esistono più, come puoi esserlo? E poi, le keimerine custodiscono il potere dell'inverno, come potresti tu... insomma, papà non è mica l'Inverno! O sbaglio?" Abbozzò un sorriso sperando di non sbagliarsi, Flora prese un respiro e la ragazzina capì che c'era da preoccuparsi.

"Caspita, quando andavo io a scuola su Linphea tante cose non ce le spiegavano... hai... hai ragione, papà non è l'Inverno, ma io sono una keimerina, e questo... questo lo sai cosa vuol dire, a quanto pare... ma, Miele, io..."

"... come può essere?! E da quanto tempo lo sapevi?! Come hai potuto non dirmi niente?!" Chiese, arrabbiata e triste, la ragazzina.

"Miele, ascoltami, io volevo solo proteggerti e..."

"... tu volevi proteggere te stessa! Sei una vigliacca, Flora! E non sei neanche mia sorella!" Pianse Miele, gli occhi di Flora si riempirono di lacrime.

"Ti prego, non dire così, noi siamo sorelle!"

"Non è vero! Non è vero! Io e te non abbiamo lo stesso padre, come facciamo ad essere sorelle?!"

"Miele..."

"No! Non voglio ascoltarti!" Pianse ancora la ragazzina, così corse via. "Lasciatemi passare!" Mugugnò ai ragazzi, appena arrivati, coprendosi il viso.

"Miele!" La chiamò Flora ma la sua sorellina corse via.

"Flora, che cosa è successo?!" Chiese Helia avvicinandosi a lei mentre la ragazza si asciugava le lacrime.

"Nostra madre... e, ho dovuto dirglielo, le ho dovuto dire che sono una keimerina e... e l'ho distrutta!" Flora non riuscì a trattenersi e scoppiò a piangere, Helia, accanto a lei, la abbracciò.

"Scusatemi." Disse Brandon allontanandosi, Flora si allontanò da Helia per capire dove andasse lo scudiero, poi si asciugò ancora le lacrime.

"Dove vai?" Chiese Sky, era l'unico che poteva.

"Torno subito." Rispose il suo migliore amico prendendo la direzione della ragazzina. 
Flora lo capì, sorrise, e poi disse:

"Andiamo nell'ufficio di Faragonda, vediamo se il suo incantesimo ha dato risultati."
E così rientrarono, tra loro un Helia perplesso e nervoso e la piccola Chatta sulla sua spalla.

Brandon trovò Miele dopo poco, la ragazzina era seduta accucciata a terra con le spalle al muro e piangeva.
Il ragazzo sospirò e le si avvicinò, così sedette a terra accanto a lei.
Quando si accorse della sua presenza, Miele alzò la testa e si girò verso di lui. Brandon le porse un fazzoletto, la ragazzina però lo rifiutò.

"Io non piango tanto."

"Oh... sei la prima ragazza a dirmelo, mi cogli di sorpresa." Replicò Brandon sperando di farla sorridere, Miele però appoggiò la testa contro il muro e disse:

"Se ti ha mandato Flora sappi che..."

"... non mi ha mandato Flora, ma so perché avete litigato."

"Allora sai anche che non sono affari tuoi!" Lo rimbeccò lei, Brandon ridacchiò.

"Eh, beh, in effetti... ma vedi, non posso fare a meno di immischiarmi perché mi è successa quasi la stessa cosa. Mio fratello mi ha deluso, un paio di anni fa, ed io ero così arrabbiato, tanto quanto lo sei tu adesso e..."

"... e avete fatto la pace ed ora siete più felici, ma io Flora non posso perdonarla! Mi ha mentito e non è davvero mia sorella!"

"La pace? Ma chi ti racconta certe storielle?! No, non abbiamo fatto la pace, e siamo stati arrabbiati l'uno con l'altro per anni, poi però ci siamo rincontrati, e ho scoperto che lui era cambiato, non era quello che conoscevo e allora l'ho perso."

"Cosa stai cercando di dirmi?"

"Che Flora è la miglior sorella che potessi desiderare. Ti ama alla follia, farebbe di tutto per te, ed è tua sorella, non solo perché avete la stessa madre, ma perché siete cresciute insieme, perché vi volete bene, perché dareste la vita l'una per l'altra e nessuno vi conosce come vi conoscete l'un l'altra. E quello che voglio dirti è che non devi perdere tempo, il tempo passato divise e arrabbiate è tempo sprecato. Se non avessi allontanato mio fratello anni fa avrei potuto passare più tempo con lui prima di perderlo, e invece non l'ho fatto. Sono stato orgoglioso e testardo. E purtroppo nessuno specialista mi è venuto a dirmi che stavo sbagliando tutto." Brandon la guardò, Miele sorrise in un primo momento ma poi il suo viso s'indurì di nuovo e disse:

"Ma mi ha mentito."

"L'ha fatto per proteggervi, entrambe."

Miele allora sospirò:

"Oh, sono stata così cattiva con lei! Credi che potrà perdonarmi?"

"Qualcosa mi dice che l'ha già fatto, ma le farebbe davvero piacere sapere che non ce l'hai più con lei." Sorrise Brandon, Miele allora lo abbracciò dicendo:

"Grazie, Brandon."
Così si alzò e corse verso l'ufficio della preside mentre Brandon, per un secondo, ripensò alle parole appena dette, non si aspettava di essere in grado di tanto, ma in fondo non aveva fatto altro che parlare col cuore. Così lo scudiero si alzò e raggiunse gli altri.
Quando arrivò nell'ufficio di Faragonda Miele stava abbracciando Flora e lui ne fu felice, incontrò però lo sguardo di disappunto di Helia, e non poté certo biasimarlo dopo quello che era successo.

"Alla luce dei fatti, Alyssa si trova su Sakoma, la strega ha occultato tutto con la magia nera." Concluse Faragonda con un sospiro triste.

"Bene, allora partiamo subito!" Disse Flora, decisa.

"Non credo che sia una buona idea per te andare lì." La fermò Rodols, "Se la strega ha fatto questo per attirarti lì vuol dire che vuole farti del male. Non puoi andare dritta nella tana del leone!"

"Papà, non posso restare ferma mentre la mamma è nelle mani di quella strega! Lo sai che non posso, la profezia..."

Rodols, al sentire quella parola, alzò gli occhi al cielo, Faragonda s'intromise:

"Mi creda, anch'io vorrei proteggere le mie ragazze sempre e comunque, ma Flora ha ragione, non si può evitare una profezia, e dobbiamo agire prima che Yana prenda il controllo sulla Dimensione Magica."

"E dobbiamo sbrigarci, perché su Linphea sta già succedendo qualcosa." Aggiunse Brandon senza pensare, tutti lo guardarono. "Per... quello che ho sentito dire..."

Faragonda guardò Rodols, lui, dopo aver riflettuto per un secondo, anche se a malincuore disse:

"E va bene, va bene."

"Allora partite subito, Flora, non separarti mai dal ciondolo, la stabilità della tua magia dipende da quello." La istruì Fragonda, la ragazza annuì.

"Buona fortuna, e fate attenzione, e mandateci notizie. Se avrete delle difficoltà..."

"Conosciamo la procedura, stia tranquilla, preside Faragonda." La interruppe Sky, Faragonda sorrise cercando di mascherare la preoccupazione.

Così i ragazzi lasciarono l'ufficio, e con loro anche Rodols e Miele per poterli salutare.
La squadra salì a bordo, Flora abbracciò suo padre.

"Ti voglio bene. Riporteremo qui la mamma, te lo prometto."

"Ti voglio bene anch'io, sta' attenta, tesoro, per favore."

Flora gli diede un bacio sulla guancia, poi salutò sua sorella:

"Ci vediamo presto, va bene?"

"Va bene, sorellina, ti aspetto." Sorrise Miele, si abbracciarono e Flora salì a bordo. Rimase a guardare fuori dal finestrino fino a quando la sua famiglia non era che un piccolo puntino, poi si accorse che qualcuno era di fianco a lei.

"Ce la faremo, Flora. Non abbiamo mai fallito e non falliremo adesso." Le disse Helia, Flora strinse le labbra.

"Le altre volte però era Bloom quella che aveva in mano la situazione, ora invece..."

"E beh? Ora invece la profezia riguarda te, una fata tanto potente da non dover aver paura di nessuno."

"Helia..." Flora lo abbracciò, poi quando si allontanò continuò:

"Ascolta, mi dispia..." La fata non poté finire perché ci fu un imprevisto a bordo che richiese la sua attenzione.

Nel mentre, su Sakoma, Alyssa si era ritrovata in una camera molto sontuosa, l'unica pecca era che era fatta interamente di ghiaccio e neve e lei si stava congelando.
La donna si alzò dal letto sul quale si era svegliata, poi trasalì ripensando a suo marito e a sua figlia, a quanto potessero essere preoccupati per lei, e capì che doveva andarsene di lì.
Corse verso la porta, provò ad aprirla ma era chiusa a chiave.
Alyssa allora si guardò intorno per trovare un'altra via di fuga: alla sua sinistra c'era un tavolino di ghiaccio con una sedia, anch'essa fatta di ghiaccio. Continuando c'erano dei cristalli di ghiaccio che emanavano una tenue luce, e poi c'era il letto, accanto al letto Alyssa notò una finestra, così andò a vedere se quella poteva essere aperta e, con sua sorpresa, lo era.

"Sì!" Esultò Alyssa, così spalancò la finestra, si sporse e allora il suo entusiasmo si spense:

"Incantesimo di limitazione... furba la strega... ma io ora come vado via di qui?" Si chiese e, tristemente, sedette sul freddo letto.

"Oh, Nikolai, ma che hai combinato?" Chiese retoricamente Alyssa; sapeva perché era lì, e dove c'era ghiaccio c'entrava quell'egocentrico eppure tanto affascinante spirito della natura.
Alyssa, ripensando a lui, si appoggiò sul letto e si perse tra i ricordi.
E le venne in mente il giorno in cui Nikolai fu esiliato da Linphea e lei ripudiata da Vymarna.
Dopo alcuni mesi che si conoscevano Alyssa si era resa conto di amarlo, era successo all'improvviso, un attimo prima erano solo amici e quello dopo lei aveva capito che quelle forti sensazioni che sentiva nel petto quando c'era lui intorno erano amore. A quanto pareva Nikolai aveva sentito lo stesso perché, senz'esitazione, si era dichiarato a lei. Erano insieme alla cascata delle viole, poco distante da dove viveva attualmente Alyssa con la sua famiglia, perché era il posto preferito di Nikolai. E mentre erano seduti sui grandi massi vicino alla cascata, Nikolai le aveva detto che si era innamorato di lei. Alyssa aveva sentito un calore inondarle il petto e una gioia indescrivibile, e quando Nikolai si era avvicinato per baciarla lei non si era tirata indietro. Era stato tutto perfetto, ma i problemi non erano tardati ad arrivare: Alyssa aveva sentito una stretta nel petto, una morsa che le stringeva il cuore, Nikolai, allarmato, aveva cercato di soccorrerla e poi, avendo molta più esperienza di lei, aveva capito cosa stesse succedendo. Così le aveva detto di tornare da Vymarna e di non cercarlo, ed era scappato via.
Alyssa era tornata da Vymarna e lì la Natura l'aspettava impaziente, era molto, molto arrabbiata. Alyssa, che era sempre stata un po' intimorita dall'anziana, aveva subito confessato tutto e Vymarna, senza alcuna spiegazione, le aveva proibito di rivedere Nikolai.
Ma Alyssa, che aveva capito di essere davvero innamorata di Nikolai, era andata a cercarlo.
Quando aveva trovato il suo amato spirito della natura, Nikolai in un primo momento si era arrabbiato, ma poi era tornato quello dolce di sempre, e aveva spiegato ad Alyssa perché non potevano più vedersi e perché Vymarna aveva reagito in quel modo.
Nikolai si aspettava che Alyssa scappasse via, si arrabbiasse, una qualsiasi cosa, ma non certo che lei gli proponesse di scappare insieme.
E Nikolai, nonostante l'amasse molto, si era rifiutato. Non poteva allontanare Alyssa da Linphea, lei era un essere della natura, stare lontana da Linphea l'avrebbe uccisa, e se non fosse stata la distanza ad ucciderla sarebbe stata la stessa Vymarna a farlo per risolvere la situazione.
Vymarna e il Gran Consiglio della Natura, davanti al terribile comportamento della giovane ninfa, avevano preso provvedimenti: Nikolai era stato esiliato da Linphea.
Quando Alyssa lo aveva saputo, e aveva pensato che non avrebbe più rivisto Nikolai, aveva capito quali erano davvero i suoi sentimenti: di Nikolai era davvero innamorata. Il dolore era stato straziante, la terribile consapevolezza che non l'avrebbe più rivisto la stava uccidendo.
Prima che Nikolai avesse potuto lasciare Linphea Alyssa era andata a cercarlo, nonostante Jovia e Astrea le avevano consigliato di non farlo.
Lì, alla cascata delle viole, si erano visti per l'ultima volta. Si erano abbracciati, si erano baciati, si erano stretti e si erano sentiti, Alyssa sapeva che era la scelta giusta e non aveva avuto paura.
Tra le urla e i pianti di Alyssa, Nikolai era andato via, e quando Vymarna aveva saputo che lei le aveva disobbedito un'altra volta, l'aveva ripudiata.

Qualcuno aprì la porta e Alyssa si alzò subito.

"Oh, bene, sei sveglia... qui c'è qualcosa da mangiare." Disse la ragazza dai capelli biondi che era entrata nella stanza, Alyssa le andò incontro dicendo:

"Non voglio qualcosa da mangiare, voglio tornare a casa mia! Se scopro che avete torto anche un solo capello ad una delle mie bambine io..."

"... tu cosa? Sei solo un'esca, rilassati." La fermò la ragazza, poi andò a sedersi e disse:

"Ora meglio se mangi, per essere un'esca devi rimanere viva."

Alyssa si avvicinò a lei, disperata:

"Un'esca? Per Flora? Per favore, no! Fatemi quello che volete ma lasciatela stare, dovete lasciarla stare! Per favore!"

"Lasciarla stare? La keimerina sarà la nostra rovina se non facciamo qualcosa! Sai della profezia, no? Sakoma e la Dimensione Magica saranno sotto il nostro controllo, come è giusto che sia, è il posto che ci spetta!" Affermò la ragazza, Alyssa sembrò confusa:

"Di chi parli?"

"Di me e di mia madre, la regina Yana, occuperemo il posto che ci è sempre spettato!" Si accigliò la ragazza.

"Oh... come ti chiami?" Chiese Alyssa con aria dispiaciuta. La ragazza, dopo un attimo di esitazione, rispose:

"Sono Helen."

"Oh, beh, Helen, credi davvero che questa sia la via da seguire?"

"Mia madre doveva essere regina ma mio padre fu troppo codardo per permetterglielo! Se dovremo combattere per avere ciò che ci spetta allora lo faremo!" Ribatté Helen, Alyssa fu colpita dalla profonda determinazione della ragazza ma al tempo stesso fu molto dispiaciuta.

Nel frattempo i ragazzi viaggiavano verso Sakoma ma ci fu un piccolo imprevisto.
Tutti erano intorno a Brandon cercando di capire cosa gli fosse successo, il ragazzo infatti sembrava essersi sentito male e aveva fatto cadere le mappe attirando l'attenzione di tutti, anche se Stella, dal canto suo, aveva finto di ignorarlo.

"Ragazzi, sto bene, dico sul serio." Li rassicurò Brandon ma gli altri ne furono poco convinti, Sky però disse:

"Sì, torniamo a lavoro, ragazzi, forza, questa navicella non si pilota da sola." E così ognuno tornò al proprio lavoro ma Flora si trattenne ancora accanto a lui.

"È Linphea, non è vero?" Chiese la ragazza, preoccupata.
Brandon abbassò lo sguardo ma Flora con la mano lo costrinse a guardarla. "Dovevi rimanere ad Alfea."

"No che non dovevo, sto bene, è solo che Vymarna sembra avere un po' d'influenza..."

"Brandon, è una cosa seria." Replicò Flora col viso duro, allora Brandon si fece serio e disse:

"Okay, hai ragione, scusa... credo che le cose su Linphea non vadano affatto bene, il pianeta è turbato, irritato, come se qualcosa lo disturbasse, e non c'entra il rito, quello l'ho sentito diversamente; ora è come se il pianeta avesse paura, ed io mi sento un po' debole."

Flora sospirò tristemente, Brandon strinse le labbra.

"Ehi, staremo tutti bene, e riporteremo a casa tua madre."

"Brandon, non so se riesco a crederci..." Replicò Flora con un nodo in gola, Brandon la prese per le spalle e le disse:

"Te lo prometto, e non devi aver paura, non ce n'è bisogno, ci sono io, va bene?"

Flora lo guardò e sorrise.
Poteva sembrare banale ciò che le aveva detto lo scudiero, ma non lo era. Perché anche se erano frasi fatte, generalmente, era proprio quello che voleva sentirsi dire. Flora era terrorizzata, non aveva mai avuto tanta paura nella sua vita, nonostante i tanti nemici affrontati, perché stavolta, nonostante ci fossero i suoi amici con lei, era sua madre che era in pericolo ed era lei quella che doveva salvarla, o almeno era così che aveva deciso l'universo. E sapere che qualcuno l'aiutava a portare quel peso era più di quanto potesse chiedere.
Quando Flora tornò dalle sue amiche, Stella, freddamente, chiese:

"Cosa ti ha detto? Ti ha parlato di me?"

"N-no... mi ha solo detto... mi ha detto che sta bene."

"Oh, bene, buon per lui, intendo..."

"Stella, io credo..." Stava dicendo Flora ma poi s'interruppe.

"Cosa? Cosa credi?" Chiese Stella, Flora scosse la testa:

"Niente, lascia stare."

Era egoista. Stava per dire alla sua amica che era meglio se andasse dal suo ragazzo a chiedergli scusa, ma poi non ce l'aveva fatta. Brandon portava con lei quel peso, il suo sguardo era così sicuro, e lei aveva bisogno di quella sicurezza, aveva bisogno di non aver paura, e lui riusciva a non fargliene avere.

Su Sakoma, Alyssa cercò di fare la dura ma con quel freddo aveva davvero bisogno di energie e così mangiò ciò che le aveva portato Helen. Quella ragazza non sembrava cattiva, eppure c'era qualcosa sotto.
Sperò che la ragazza non fosse un'altra di quei mutaforma, era stato davvero terrificante avere a che fare con quelle creature. Erano entrate in casa sua distruggendo tutto e spaventando a morte la povera Miele che era da poco rientrata dalla Ninfea. E poi erano diventati umani, e tra loro c'era persino quel cliente che una volta aveva comprato dei semi di camelia sasanqua.
Alyssa andò alla finestra per cercare di capire dove si trovasse, ma intorno a quel palazzo sembrava esserci solo neve. Andò alla porta e ci poggiò l'orecchio per cercare di sentire qualcosa, dopo alcuni minuti di silenzio sentì:

"Logan, no! Mia madre ti aveva chiesto una semplice cosa: prendere quel ciondolo ed evitare che la keimerina ottenesse i suoi pieni poteri e permettere a noi di usare il rubino per l'incantesimo, e tu hai fallito."
Era Helen.

"Okay, lo so, ho fatto del mio meglio, va bene? Ma ora essere trattato così... Helen, per favore, sai che ti amo e io voglio restare con te in questa cosa."
Alyssa conosceva quella voce, e dopo un po' capì che era quella del ragazzo delle camelie.

"O forse vuoi solo il potere."

"Anche, ma non lo vuoi anche tu, in fondo? Tutto questo è per far avere a te e a tua madre quello che vi spetta. Dopo l'incantesimo, e sta' certa che Flora verrà per sua madre, riuscirete a controllare la Dimensione Magica."

"Ne sei sicuro? Io non lo so più! I nostri sono su Solaria, su Linphea e su Domino, e tra un po' partiranno gli altri, ma se non riuscissimo a prendere la keimerina?"

"Perché non dovremmo? Helen, la magia di Flora potrà essere anche forte, ma lei è debole, riusciremo a prenderla e a terminare l'incantesimo... piuttosto, a che punto sei?"

"A buon punto, ma mi serve la magia della keimerina, da sola non ce la faccio, e con la magia che devo condividere con mia madre..."

"Ma perché continui a farlo? Lei la sua magia l'ha persa, non è giusto che usi te!"

"Logan, è mia madre, se vuole la magia, avrà la magia, punto."

"Ma perché continui a..."

"... È tutta la famiglia che mi resta, e lo sai."

"Sì, certo, ma solo perché ha avuto una reazione un tantinino esagerata, non credi?"

"No, non credo, mio padre era solo un codardo ed ha avuto ciò che si meritava."

"Oh, andiamo..."

"Tu sei l'ultimo che può farmi la morale, hai tradito tuo fratello."

"Brandon ha avuto ciò che si meritava."

"E io sarei quella che porta rancore?"

"Beh, siamo uguali io e te, no?"

Alyssa, scioccata, appoggiò le spalle alla porta.

"Non posso credere a ciò che hanno sentito le mie orecchie!" Disse Alyssa parlando a se stessa.

Nel frattempo la navicella di Fonterossa si avvicinava a Sakoma mentre Flora era sempre più preoccupata, così la ragazza prese il diario e lo aprì.

"Ora vediamo se hai la risposta pronta..." Disse quasi lanciando una sfida allo spirito della natura, e cominciò a leggere.

"Giorno 14 della mia vita da mortale, e già non ne posso più. I mortali si stancano, hanno freddo e hanno caldo, hanno sempre fame e sonno... non ne posso più. Non credevo sarebbe stata tanta pietosa quest'esistenza... almeno un lato positivo c'è: invecchierò più lentamente (un piccolo gesto di grazia concesso da Vymarna) per abituarmi a non essere più immortale. Da un lato ora però capisco perché mi odiassero tanto. Pare che se i raccolti non sono buoni e loro non possono mangiare muoiano... cioè, muoiono così facilmente! Non posso credere di essere uno di loro... e non posso credere di sentirmi tanto solo. Da quando sono stato punito i miei amici della natura mi hanno abbandonato, tutti mi evitano: naiadi, driadi, ariae, gnomi, grefri... tutti. Sono solo, e le mie figlie sono tutte arrabbiate con me. Non mi piace stare da solo. Mi sento insicuro, e non mi piace. Ora è tutto così instabile, questa vita da mortale sembra voler cadere da un momento all'altro, ed io vorrei solo qualcuno che mi dicesse che va tutto bene. Anche se sapesse che non è così. C'era una naiade, credo di essere stato con lei circa un secolo fa, e ricordo che era sempre positiva e allegra, quella ninfa mi faceva stare davvero bene, chissà perché l'ho lasciata..."

"Superficiale." Borbottò Flora, così sfogliò il libro arrivando alle pagine dopo la prima metà e lesse:

"Oggi guardavo il cuore della natura e pensavo: chissà se un giorno ne nascerà un'altra o sono solo io che sogno troppo... se ne sono andate tutte, il tempo per loro è passato più in fretta che per me, e non tutte mi hanno perdonato. Vorrei non aver perso tanto tempo, aver colto le occasioni quando potevo... ma ero immortale, cosa ne sapevo io dello scorrere del tempo? Avevo l'eternità a disposizione! Mi sono ripromesso di non perdere più le occasioni, non ce ne saranno di seconde, e se la vita per un mortale è una e breve, allora voglio viverla appieno. Certo, ora mi rendo conto del perché è così difficile: ci vuole una montagna di coraggio per cogliere le occasioni, e forse da mortale ne ho un po' meno di quanto ne avessi da spirito della natura. Non so se sarai nata davvero o no, ma mi piace pensare di sì, e allora lo scrivo a te, keimerina: sii forte, e non perdere la speranza. Non aver paura, e cogli sempre l'occasione che il tuo cuore ti dice di cogliere, a qualunque costo. La paura può aiutare a diventare più coraggiosi, o può paralizzare. Controllala, e diventa più forte. Te lo dico io che ho imparato a mie spese, e te lo dico io che voglio solo il meglio per te."

Flora chiuse il libro e prese un respiro, gettò un'occhiata ad Helia, e rifletté. Poi guardò Brandon, e rifletté ancora. E poi...

"Flora! Che succede?" Le chiese la sua pixie piazzandosi davanti a lei.

"Niente, Chatta, è che sono preoccupata." Rispose Flora.

"Oh, capisco... beh, vedrai che si risistemerà tutto. Sai, ho parlato con Helia, è così dolce, ha sempre le parole giuste... Flora, credo che dovreste fare la pace."

"S-sì, Chatta, ma ora non è il momento adatto per pensare a certe cose."

"E invece lo è, Flora, ora più che mai hai bisogno della persona che ami per non avere paura."

Flora guardò la sua pixie come se lei avesse scoperto una specie di segreto, Chatta allora chiese:

"Sbaglio?"

"N-no, non sbagli affatto..." Abbozzò un sorriso alla pixie, poi, tra sé mormorò: "Povera me..."

Dopo qualche ora, arrivò il momento.

"Siamo arrivati." Annunciò Timmy, Flora scattò in piedi e rimase ferma passandosi tra le dita il ciondolo che portava al collo.
Sentiva il cuore batterle forte, sentiva il ronzio del sangue nelle orecchie e le formicolavano le mani.

"Ragazzi, prima di andare," Si fermò Sky, "voglio ricordarvi che non siamo qui solo per salvare la madre di Flora, siamo su questo pianeta per sconfiggere questa strega."

Ci fu uno strano silenzio, un silenzio di consapevolezza.

"Bene, andiamo." Concluse il principe e così scesero dalla navicella e s'incamminarono per raggiungere il palazzo di Yana. La navicella, essendo il loro luogo sicuro, era stata fermata lontana dal palazzo per non permettere ai nemici di distruggerla.
Mentre camminavano, Brandon disse ad Helia, senza farsi sentire dagli altri:

"Helia, senti, volevo parlarti di ciò che è successo prima."

"Davvero?" Chiese Helia sarcasticamente.

"Sì, io non ero in me, e lo sai, insomma, non ti avrei mai parlato in quel modo."

"Brandon, ti stai davvero scusando per i modi e non per esserti innamorato della mia ragazza?!" Chiese Helia, indignato.

"Beh, io... sì. Sarebbe inutile mentirti, e non sei stupido, l'avresti capito. Mi dispiace se la cosa ti ferisce, ma credo davvero di essermi innamorato di lei."

Helia prese un respiro per mantenere la sua solita calma, così disse:

"Io invece intendevo tutto ciò che ti ho detto: lotterò per Flora."

"Anch'io." Replicò Brandon, deciso, meno pacato del suo amico e forse mostrando di più della sua determinazione.

"Buona fortuna, te ne servirà." Disse Helia e così camminò più avanti raggiungendo Flora. Brandon strinse le labbra, Helia sembrava agguerrito e, da quando si conoscevano, non aveva mai avuto qualcosa tanto importante per cui combattere e Brandon sapeva che avrebbe visto una parte di Helia fino ad allora tenuta nascosta, o forse non troppo, in fondo.

Alyssa pensò in fretta, doveva trovare un modo per comunicare con Flora, un modo per dirle di non avvicinarsi a quel palazzo o sarebbe stata in pericolo. Andò alla finestra, e allora vide delle figure che si avvicinavano e capì che ormai era troppo tardi.

Ehilàà, miei dolcissimi germogli di lullabea! Sono stata puntuale questa volta, visto? *wink wink* E sono stata puntuale con un capitolo un po'... non trovo una parola per descriverlo, stavolta... provateci voi *parte la sfida e la canzone della sfida al serale di Amici*!
Beh, Flora ha dovuto rivelare la verità a sua sorella e la reazione di Miele è stata più che comprensibile, fortuna che c'era Brandon... okay, lo so, lo so, sono di parte, ma nello scorso capitolo gli ho dato un cartellino giallo ed ora me lo coccolo un po', scusatemi u.u
A proposito di Brandon, abbiamo capito perché ha agito in quel modo MA non lo giustifichiamo del tutto perché ha ammesso che quelle cose le pensava davvero...
Poi abbiamo il momento con Nikolai, so che a molti di voi lo spirito della natura piace un sacco ed eccovelo qui, è stato davvero carino, lo so piace anche a me, ed è stato possibile capire quanto sia maturato dai primi momenti della vita mortale arrivando a metà del suo diario. Abbiamo scavato un po' nella memoria di Alyssa, la nostra Alyssa che è più agguerrita di quanto sembri!
Concludo con un elogio ad Helia che sta mostrando tutta la sua forza e la sua determinazione senza negare il suo carattere, team Helia, vi faccio una riverenza :-*
Non dico più nulla, non voglio annoiarvi, lascio il resto a voi e vi ringrazio per come lasciate le vostre recensioni, siete i germogli più dolci e teneri del mondo! E ringrazio anche i germogli che rimangono nascosti sotto al terriccio, voglio bene anche a voi, lettori silenziosi! 

vi strAmo,
xoxo Florafairy7

PS. Qui sotto vi lascio i link di alcune immagini. Queste immagini sono frutto del talento di Winxclub e MartiAntares, ci tengo a ringraziarle per l'impegno e per il pensiero che hanno avuto, vi voglio bene, ragazze, e mille volte grazie! 

Cari germogli, vi consiglio vivamente di dare un'occhiata perché sono davvero belle e sono certa che il TeamBrandon apprezzerà particolarmente! ;) - io ho sclerato.-


 http://imgur.com/1a8vxPM  Di Winxclub 

http://i.imgur.com/tBs4U3a.jpg Di MartiAntares

http://i.imgur.com/jgdaZxw.jpg Di MartiAntares

 

   
 
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