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Autore: Elsinor    24/01/2017    5 recensioni
Il Krampus è un mostro leggendario che viene a Natale per i bambini cattivi. Gellert Grindelwald ha sempre amato le leggende e non è mai stato un bravo bambino, e il professor Krass, suo insegnante a Durmstrang, lo sa bene.
Genere: Avventura, Azione, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro personaggio, Gellert Grindelwald
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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La signora fece un verso di sorpresa: «Il Krampus? Andiamo, Gellert: è una leggenda, solo i tuoi cugini più piccoli ci credono. Forse esisteva in tempi antichi.»
«Infatti è antico.» ribatté Krass «Ma esiste. Ha ragione Grindel...vostro figlio. Sono anni che seguo le sue tracce.»
«E si tratta proprio del servo del Buon Nikolaus?»
«Sono creature preesistenti al vescovo Nikolaus. Quello che le leggende chiamano Knecht Ruprecht o Zwarte Piet -ma che è probabile fosse in realtà femmina- era un esemplare che lui stesso aveva catturato e soggiogato. Ho intenzione di farlo anch'io.»
«Andrete a caccia durante la Vigilia?» intervenne Grindelwald sbrigativo «Portatemi con voi.»
La madre tentò di riprenderlo, ma Krass rispose con calma: «Era mia intenzione proportelo. La vedo come una grande opportunità per te, ma dal momento che hai solo tredici anni è doveroso richiedere il consenso dei tuoi genitori. Senza contare che potresti avere paura.»
«A-ah!» Grindelwald rise in uno sbuffo «Bastardo.»
«Gellert!» la voce della signora si alzò di tono.
«Non siamo a scuola» ribadì Grindelwald con un sorriso sereno.
«Neanche in questa casa è permesso un simile linguaggio.» lo avvertì la madre, corrugando la fronte.
«Prego, signora.» intervenne Krass stirando le labbra serrate in una piega beffarda «Approfittare di una presunta debolezza dell'avversario per colpire è la tua strategia tipica, Grindelwald, ma come sempre fai male i tuoi conti. Dovresti migliorare la valutazione del rischio se vuoi arrivare agli esami in un solo pezzo.»
«La speranza che il Krampus mi sfrondi di qualche pezzo deve sembrarvi un ottimo incentivo a portarmi con voi, no?» ribatté lui, senza smettere di sorridere. Si voltò «Madre, che ne pensate? Come ha detto il professore, è vitale ai miei studi.»
«Sono incline a fidarmi del professor Krass, ma di te, Gellert...» la signora Grindelwald scosse la testa, abbassando lo sguardo, accigliata «...per quanto non sia una madre dal cuore debole, dovrei passare la Vigilia a temere per la vita del mio unico figlio?»
«Non deve preoccuparsi, signora,» disse Krass, brusco (non era abituato a fornire rassicurazioni) «le mie lezioni a Durmstrang sono sempre il più vicine possibili a esperienze reali, e i pericoli sono di conseguenza altrettanto reali. Per quanto io sia pronto a evitare morti inutili, io sono solo e gli studenti molti. In questo caso avrei solo Grindelwald da sorvegliare, per cui il pericolo che io lo lasci morire è più basso di quanto lo sarebbe durante le mie lezioni.»
La signora Grindelwald fece un sorriso tirato. Rimase qualche istante in silenzio e incrociò e disincrociò le mani in grembo.
«Capisco. Credo che mio figlio abbia un ottimo insegnante. Scriverò subito a mio marito per sapere cosa ne pensa,» si alzò in piedi con un fruscio di velluto. Fece scattare il coperchio del medaglione d'argento che portava al collo e ne consultò l'interno «intanto consideratevi ospite del castello a tutti gli effetti, professore. Tra un'ora serviamo l'eggnogg nella Sala dei Cervi, nel frattempo, Gellert, sii ospitale.»
Krass si agitò, contrariato: «Non voglio disturbarvi.» non voleva saperne di sale piene di bambini ed eggnogg, qualunque cosa fosse. Non era quello a cui era preparato.
«Non disturbate affatto, dove c'è spazio per trentasei ce n'è per trentasette, dopotutto. Gellert se volete può mostrarvi la serra o la biblioteca, o la sua collezione se è di umore eccezionale. Con permesso.»

L'umore di Grindelwald sembrava parecchio migliore di quello di Krass. Quando sua madre ebbe abbandonato la stanza, batté piano le mani.
«Parlatemi del vostro piano per la creatura.»
«Non credo sia opportuno finché non sono sicuro di poter contare sulla tua collaborazione.» ribatté Krass «Aspetterò la decisione di tuo padre e anche tu dovresti.»
«È una pura formalità, è mia madre che decide sulla mia educazione.»
Il professore lanciò una breve occhiata astiosa al mago biondo del ritratto.
«Dove si trova tuo padre, adesso? Ho poco tempo per aspettare gufi.»
«È con la sua mistress.» Grindelwald studiò l'espressione di Krass con condiscendenza e spiegò «È un termine inglese.»
«Sì, il concetto mi è chiaro.» tagliò corto il professore, indispettito.
«Ufficialmente è andato a ritrarre un albero secolare: mio padre scrive libri illustrati di Erbologia. Volete che vi mostri la serra?»
«No.»
«Volete che vi mostri la biblioteca?»
«No. Va bene il tuo studio.»
Grindelwald abbandonò per qualche istante l'aria insolente e vagò con lo sguardo. Tornò ad appuntarlo sul professore. Krass pensava di avergli dato un ordine, non di dover aspettare il suo benevolo acconsentire, eppure si sorprese a provare una certa trepidazione.
«C'è del lavoro che ho lasciato in sospeso per venire qui.» concluse Grindelwald alzandosi in piedi.













Angolo dell'autrice: come alcuni di voi già sapranno, il Krampus non l'ho inventato io, è davvero un personaggio della tradizione germanica e i nomi citati da Krass sono tutti veri. Scoprirete presto altro di questo "simpatico" mostro, che non apparirà nel prossimo capitolo, ma apparirà lo studio di Grindelwald, in compenso. Se vi piace l'idea o preferite quella di una stanza piena di bambini ed eggnogg, recensite pure! E continuate a seguire!
   
 
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