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Autore: Batsutousai    28/01/2017    3 recensioni
Il mondo di Harry viene distrutto da coloro per i quali una volta aveva combattuto. Un Harry adulto ritorna nel corpo di un se stesso più giovane.
Semi-Super!Harry, VoldemortHarry, Slash - per gli idioti.
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harry Potter, Tom Riddle/Voldermort, Un po' tutti | Coppie: Albus Severus Potter/Scorpius Malfoy, Harry/Ginny, Harry/Voldemort, Ron/Hermione
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Più contesti
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Autore: Batsutousai

Traduttrice: krystarka

Beta Italiano: Clothis

Link al capitolo originale: qui!


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Harry e i suoi amici strisciarono nuovamente dentro la scuola mentre l'orologio segnava quasi l'una di notte. Alla tromba delle scale Harry salutò i suoi amici di Corvonero sussurrando "Ho bisogno di parlare con i Serpeverde per un momento. Luna è in grado di far sparire i golem."

Terry, Li e Luna annuirono, comprendendo, e si avviarono su per le scale, mentre Tracey, Millicent e Harry si diressero verso i sotterranei, Tracey mormorando: "Che storia è questa, Potter?"

"Ho bisogno di parlare anche con Lil." Rispose Harry. "Presumendo che sia sveglia. Preferirei parlare con tutti e tre in una volta sola."

Lillian li attendeva sul divano vicino al caminetto, con sguardo assonnato. Alzò la testa mentre gli altri entravano e spalancò gli occhi quando vide Harry. "E' successo qualcosa di brutto?" chiese alzandosi in piedi.

"È successo qualcosa, ma non so dirti se sia esattamente qualcosa di ‘brutto'." Rispose Harry facendo cenno a tutti di sedersi. Una volta che ebbero riempito il divano, Harry si appollaiò sul tavolo di fronte a loro e spiegò: "Piton ha visto Tracey a Malfoy Manor, quando ci siamo fermati lì per riposare. Era più facile spiegargli che lei e Millicent stavano facendo qualcosa per il Signore Xerosis, che negare completamente che fossero lì. Il Signore Oscuro ed io non sappiamo con sicurezza a chi sia leale Piton, quindi ho bisogno di voi tre, per tenere gli occhi aperti su eventuali professori che siano, improvvisamente, troppo curiosi di sapere cosa fate, nel vostro tempo libero. Piton me lo aspetto, altri professori non tanto. Fatemi sapere subito se qualcuno vi sta addosso."

"Capito." dissero tutte e tre all'unisono.

Harry sorrise e si alzò dal tavolo. "Benissimo. Incontriamoci dopo pranzo, in biblioteca."

"Ooh. Questo vuol dire che hai altri malvagi piani, in cui possiamo assisterti?" Chiese Lillian, sporgendosi in avanti, eccitata.

"Sono pieno fino a scoppiare di piani malvagi." La rassicurò Harry. "E ne ho uno o due con i quali potete aiutarmi, sì." Sorrise agli sguardi eccitati che tutte e tre le ragazze gli lanciarono, in quel momento. "Venite ora. Andiamo a liberarci di quei golem, in modo che possiate effettivamente andare a dormire, hmm?"

 
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Harry aveva mandato il messaggio per chiedere un incontro a Silente e a colazione l'espressione del Preside, quando lo lesse, sembrava aperta all'idea. Harry aveva suggerito i Tre Manici di Scopa, come luogo d'incontro, e lasciava a Silente la scelta del giorno e dell'ora. Aveva anche scritto che sarebbe andato in incognito, in modo da non sconvolgere gli abitanti di Hogsmeade.

Dopo il pranzo, Harry aveva consegnato una passaporta per la luna ai suoi amici, e aveva spiegato che cosa aveva bisogno che facessero lassù. Egli li avvertì, inoltre, che Voldemort avrebbe potuto essere lì, a lavorare. Il Signore Oscuro sapeva che sarebbero andati, e aveva deciso che li avrebbe ignorati, per lo più. Se gli studenti avevano bisogno di qualcosa, potevano chiederlo a Harry, e lui lo avrebbe fornito.

Dal momento che avevano avuto un po' di tempo, prima che Hermione e Neville dovessero andare a Incantesimi, Harry li portò fino alla luna e sorrise sentendo i loro mormorii di stupore - nemmeno Luna sapeva che tutto era cambiato, dall'ultima volta che l'aveva visitata.

"Allora, quante piante pensi che possano entrare in una di queste?" Harry aveva chiesto a Neville, mentre gli altri erano andati in esplorazione. Si era assicurato che tutti avessero un auricolare magico, nel caso in cui avessero avuto bisogno di mettersi in contatto l'un l'altro in fretta.

Neville osservò la serra più da vicino. "Dipende dal tipo. Posso mettere quasi trecento piante piccole qui, con lo stoccaggio corretto. Piante più grandi... probabilmente tra le cinquanta e le settantacinque." Si voltò a guardare Harry.

Harry annuì. "Se riesci a darmi gli schizzi di ciò che sarebbe necessario, in quanto a vasi o contenitori di stoccaggio - qualunque cosa - io te li farò trovare nelle serre, entro la fine della settimana." Indicò il terreno. "Mi piacerebbe anche tentare di utilizzare il suolo che c'è qui, ma se pensi, onestamente, che non funzionerebbe, fammi sapere di quanta terra terrestre hai bisogno, e la farò trasportare."

Neville annuì mentre s'inginocchiava per controllare il terreno. "Mmm... non posso utilizzare solo questo, non c'è abbastanza vita, se questo ha senso." Si voltò verso Harry, che si strinse nelle spalle, impotente. Neville rise. "Be', sì. Se riesci a fornirmi un paio di tonnellate di terra terrestre, posso mescolarla con questa. Coltiveremo le piante utilizzando questo nuovo terreno, ma assicurandoci che abbiano comunque le sostanze nutritive di cui hanno bisogno."

"Posso farlo." accordò Harry sorridente. "Cercherò di finire alcune di queste serre nei prossimi giorni, in modo da poter iniziare a spostarci roba dentro."

"Figo. Vedrò se riesco a disegnare quello di cui ho bisogno, durante Incantesimi" promise Neville. "Ho tutto domani pomeriggio libero, così potrò tornare qui e poi mi metterò al lavoro su questa roba."

"Suona bene." Harry controllò l'ora e si toccò con una mano la cuffia. "Hermione, è ora di Incantesimi."

"Oh! Grazie, Harry! Neville?"

"Sto andando giù." rispose Neville. Salutò Harry prima di usare la sua passaporta per tornare a scuola - Harry le aveva impostate per farli apparire in un'aula abbandonata del quarto piano.

Harry toccò la cuffia di nuovo e disse "Sto tornando verso il pianeta, per prendere alcune cose di cui ho bisogno per queste serre. Qualcuno vuole qualcosa, mentre sono laggiù?"

"Colori!" esclamò Luna. "Questo posto è così monotono."

"Per una volta, Lunatica, siamo d'accordo." disse Morag. "Portacene un paio di secchiate, Potter. Siamo in grado di modificare i colori da sole, ma abbiamo bisogno dell'ingrediente di base."

Harry ridacchiò. "Va bene. Mi ci vorranno una ventina di minuti, però."

"Meglio che vai, allora." rispose Terry con leggerezza.

Harry alzò gli occhi e toccò la passaporta verso la scuola, borbottando tra sé quando atterrò sul pavimento. "Nota mentale, padroneggiare i viaggi con Passaporta a lungo raggio." mormorò prima di trasfigurare le vesti di scuola in qualcosa di un po' più babbano e attraversare le ombre verso un grande negozio di attrezzi che conosceva, nel Surrey. Lì riempì tre carrelli, uno pieno di vernice bianca, uno di travi di legno e l'ultimo di sacchi di sabbia. Fu tutto trasportato tramite passaporta, fino alla base che Riddle aveva creato sulla luna. La sua tappa successiva fu un negozio di giardinaggio, che sapeva non essere lontano dal negozio di ferramenta. Riempì un paio di carrelli con sacchi di terra e li portò su.

La sua ultima tappa fu un negozio di generi alimentari, dove comprò un carrello di cibo e bevande, da lasciare nella base per i visitatori. Prese anche un paio di brocche d'acqua, da lasciare sulla superficie, per contribuire a generare umidità nell'aria. La luna era ancora piuttosto secca, tutto sommato. Dopo aver portato il cibo, cercò un bel pezzo di prato, e portò su anche quello. Poteva lavorare sulla modifica dell'erba durante le pause dalle serre.

Tornato sulla luna, creò una scatola per raffreddare il cibo e le bevande, e mise le brocche fuori a evaporare. Toccando la cuffia chiamò "Tornato. Se volete la vostra vernice, dirigetevi verso il grande edificio vicino al quale siamo arrivati. Ho anche alcune bevande."

Non ci fu risposta verbale, ma tutti gli otto studenti arrivarono di corsa per le bevande promesse. Una volta che si furono idratati ed ebbero presero le latte di pittura, su cui Harry aveva lanciato incantesimi sempre-pieno, svanirono di nuovo negli edifici grigi.

Harry raccolse la legna, la sabbia e un barattolo di vernice e si diresse di nuovo verso le serre. Il legno fu messo da parte per essere utilizzato in seguito, come base per trasfigurare le scaffalature che Neville avrebbe voluto, e la vernice fu appoggiata lì accanto, pronta per essere utilizzata, dopo che le scaffalature fossero state finite. La sabbia fu versata sul terreno delle serre - ne aveva raccolta abbastanza per sei delle strutture - e poi trasfigurata in vetro; la copertura delle serre si rivelò un po' più dura e meno opaca del vetro della Terra, poiché aveva usato il suolo lunare naturale insieme alla sabbia, ma in realtà era piuttosto soddisfatto del risultato.

Si prese una pausa dal lavoro alle strutture e si mise a lavorare sul suo prato. Aveva anche controllato l'ora e avvertito "Abbiamo circa un'altra mezz'ora, prima di cena." Poi lavorò sull'erba fino a ora di cena, prima di usare la passaporta, insieme con gli altri che erano venuti per unirsi a lui.

"Che cosa hai intenzione di fare, con le serre?" chiese Li quando tutti ebbero nascosto i loro auricolari, e si furono avviati a riempirsi la pancia.

"Stavo pensando di dipingerci sopra immagini di alberi e fiori, o qualsiasi altra cosa, ma io non sono certo un artista." ammise Harry.

"Lo farò io!" Luna si offrì immediatamente volontaria.

"Millie e Morag sono entrambe disegnatrici abbastanza brave." rispose Lillian, sorridendo quando le sue amiche le spararono sguardi irritati.

"Li non è male." ammise Harry, sorridendo alla ragazza quando lei arrossì. "Certo, se voi quattro avete finito con le case, potreste divertirvi a dipingere le serre."

"Figo. Stavamo cominciando a essere a corto di edifici da dipingere." disse Millicent.

"Oh, cara..." sospirò Harry. "Basta che non dipingi quello grande."

Risero tutti, poi si separarono per andare ai loro tavoli, per mangiare.

Dopo cena, tutti si riunirono di nuovo in biblioteca accordandosi per lavorare sui loro compiti. Harry utilizzò il suo tempo per parlare con Neville dei suoi bozzetti, creando immagini in 3D degli oggetti che il compagno aveva schizzato, in modo da essere sicuro di aver capito quello che l'amico avrebbe voluto.

Quella notte, mentre Harry si stava preparando per andare a letto, arrivò la risposta di Silente. Aveva suggerito incontrarsi giovedì mattina, quando Harry sarebbe stato a Pozioni. Harry rispose all'invito, poi chiuse le tende del suo letto e lanciò l'incantesimo di comunicazione in Serpentese. :Tom, m'incontro con Silente giovedì. Poi ti farò sapere com'è andata. Inoltre, ho acquistato un po' di cibo e bevande, che ho lasciato alla base. I miei amici mi hanno chiesto di procurare loro della vernice, così gli edifici adesso sono un po' più allegri, anche se non li ho lasciati avvicinare alla base. Sarò lì domani mattina, se hai bisogno di me per qualsiasi cosa. Buonanotte:

 
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La mattina seguente Harry, Morag, Li e Terry tornarono sulla luna. I Serpeverde e i Grifondoro avevano Difesa, e Luna aveva Aritmanzia, a quell'ora, così avevano deciso di rimanere sulla terra.

Riddle li incontrò lassù, accigliato dagli studenti che lo guardarono sorpresi. Harry sospirò e disse "Ragazze, Terry... questo è Lord Voldemort. Voldemort, Terry Boot, Li Su e Morag McDougal."

"Hmm." rispose Riddle, prima di girarsi e incamminarsi verso la base.

Harry alzò gli occhi al cielo e offrì ai suoi amici un sorriso disarmante. "Mi dispiace. La vernice è lì. Vado a parlare con lui, per un po'. Se avete bisogno di me..." Si batté l'auricolare.

"Buona fortuna." disse Li onestamente, prima di afferrare un barattolo di vernice e partire verso le serre, con Terry e Morag.

Harry scivolò nella base e alzò un sopracciglio davanti agli arredi. "Sei stato occupato."

"Stava pensando di dormire qui." ammise Riddle, dal divano dove era seduto. "Nessuno mi dà fastidio, e c'è il cibo."

Harry sbuffò e si lasciò cadere su una sedia. "Certo, ma se il maniero bruciasse, non lo verresti mai a sapere."

"Che perdita che sarebbe." Rispose Riddle seccamente, guadagnandosi una risatina da parte dell'adolescente. "Devo supporre che Silente abbia reagito bene, al tuo messaggio?"

"Sì. Insomma, non mi aspettavo che reagisse male..." Harry si strinse nelle spalle. "Vedrò cosa posso fare per convincerlo a lasciar stare le protezioni, in ogni caso."

"Bene." Riddle si sporse in avanti. "E, devo supporre, che i tuoi servitori staranno qui intorno abbastanza spesso?"

Harry annuì. "Durante la giornata scolastica, sì. Andiamo a mangiare in Sala Grande, e passiamo il dopocena sui compiti, ma per il resto del tempo saremo qui, certo. Ho dato loro una passaporta. Perché?"

"Avevo pensato di permettere ad alcuni Mangiamorte di venire qua." ammise Riddle. "Ma se i tuoi seguaci saranno in giro, lasciare, per esempio, che Bella venga qua, sarebbe una cattiva idea."

"Hmmm." Harry aggrottò la fronte e considerò il problema. "I Mangiamorte con figli dovrebbero essere a posto. O quelli con nipoti o nipotine. Inoltre Barty non dovrebbe essere un problema. Sarebbe bello avere una presenza adulta, qui." aggiunse facendo una smorfia. "Ho questa immagine mentale di uno dei miei amici che cade da un edificio, o qualcosa del genere, mentre io sono in classe sulla Terra."

Riddle sospirò. "Suppongo di poter provare a restare qui, mentre sei in classe." ammise. "Se succede qualcosa, posso prendermi cura di loro." Fece una smorfia quando Harry sorrise. "Non sono sicuro di voler lasciare qui, da soli, uno qualsiasi dei nostri seguaci o dei tuoi servitori, comunque. Salazar sa che tipo di problemi potrebbero causare."

Harry ridacchiò. "Beh, sì." Scosse la testa. "Sai, quelli cui consentirai di venire qua, dovranno essere d'accordo a lavorare al fianco di Harry Potter, e a un paio di mezzosangue."

"Non ricordarmelo." Borbottò Riddle, prima di lasciarsi sfuggire un sospiro. "Dovremo dire loro chi sei, alla fine."

Harry annuì. "Lo so. Ordina a Lucius e Barty di passare la settimana cercando persone che non reagirebbero con violenza, alla mia presenza o a quella di una coppia mezzosangue. Possiamo dire loro chi sono questo weekend, e lasciarli qui la settimana prossima."

Riddle annuì. "Molto bene. Lasciami una copia dei tuoi orari di lezione, prima di sparire a giocare con le tue serre."

Harry alzò gli occhi, e obbediente tirò fuori il suo orario dalla tasca e lo copiò. "E tu che cosa farai? Schiaccerai un pisolino?"

Riddle sbuffò. "Difficilmente. Ho arredamento questo edificio e voglio creare altre strutture, là fuori." Osservò una finestra senza vetri. "Come hai creato il vetro per le serre, a proposito?"

"Hmm? Oh, sono andato giù, a un negozio di ferramenta, e ho portato qui la sabbia. Mista con il suolo lunare e trasfigurata. Ecco." E consegnò l'orario copiato.

Riddle guardò il foglio. "Hmm. Giusto. Allora io probabilmente tornerò in superficie, per prendere un po' di sabbia."

"Sentiti libero di portarmi un po' di legno, già che ci sei." disse Harry scherzosamente, mentre si alzava. "Non credo di averne abbastanza per tutte le strutture che Neville vuole."

"Vedremo." rispose Riddle prima di sparire.

Harry ridacchiò tra se e lasciò la base per recarsi alle serre, convocando alcune bottiglie d'acqua per i suoi amici, strada facendo. L'acqua fu accolta con un sorriso e, dopo aver ispezionato le serre quasi finite, Harry disse "Il lavoro che avete fatto sembra davvero buono."

Li arrossì, mentre Morag fece una smorfia, ma i suoi occhi brillavano di piacere. Terry sorrise appena e commentò: "Sei stato via per molto tempo."

"Mm. Stavamo discutendo cose da Oscuri Signori." rispose Harry, mettendosi a lavorare sulle strutture che Neville aveva chiesto. "Qui, Terry, tienimi i pezzi mentre io li trasfiguro." Una volta che Terry fu in posizione, Harry aggiunse "Voldemort ha accettato di restare sulla Luna, mentre io sono in classe, così se qualcosa va storto e avete bisogno di aiuto, uno di noi sarà sempre in giro."

"Oh, grande." borbottò Terry, mentre Li e Morag si scambiavano smorfie.

"Non sarà poi così male. Ha di meglio da fare che lanciare una Cruciatus su uno di voi, in ogni caso, così dovreste essere a posto. Lui lavorerà alla creazione di altri edifici, e arrederà quello grande. Il divano e le sedie in realtà sono piuttosto confortevoli, se avete bisogno di riposarvi." Fece una pausa per prendere il pezzo appena finito dalle mani di Terry, e portarlo nella serra. Una volta che fu uscito di nuovo, aggiunse "Stavamo pensando di permettere ad alcuni dei Mangiamorte più compatibili con i ragazzi, di venire a dare una mano, per creare edifici e arredare, ma non accadrà fino alla settimana prossima. Dopo un piccolo confronto, direi."

Terry fece una smorfia. "Andranno d'accordo, con Hermione e me?"

"Dovrebbero andare d'accordo anche con Potter." rilevò Morag.

"Ecco perché stiamo aspettando una settimana." spiegò Harry. "Abbiamo bisogno di tempo, per decidere quali di loro possono effettivamente essere lasciati qui, senza Voldemort o io a controllarli di stretta misura."

Tutti gli studenti sbuffarono, e poi tacquero mentre tornavano al loro lavoro.

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Xerosis arrivò ai Tre Manici di Scopa ben prima dell'orario in cui avrebbe dovuto incontrarsi con Silente. Ordinò la colazione a Rosmerta - tecnicamente, era il suo pranzo, visto che aveva appena finito Pozioni, ma a quell'ora servivano solo la prima colazione - e si stabilì in un separé in un angolo. Tirò fuori alcuni documenti che Voldemort gli aveva dato il giorno precedente, e iniziò a leggere le notizie che avevano ricevuto da diversi dei loro agenti cinesi - Voldemort glieli aveva dati solo perché non voleva disturbarsi a imparare il mandarino, e il codice usato non era traducibile con gli incantesimi che aveva provato. Perché Voldemort avesse anche agenti cinesi, era un mistero...

Xerosis aveva scelto di travestirsi con lunghi capelli rossi, trattenuti da una clip, ma aveva mantenuto gli occhi chiari. Aveva anche invecchiato il suo corpo di qualche anno, in modo che nessuno gli chiedesse che cosa faceva un ragazzino in età da Hogwarts fuori della scuola, di giovedì.

Quando gli portò il suo cibo, Rosmerta si fermò a chiacchierare, chiedendo: "Che cosa fa, un bel ragazzo come te, qui in giro, in una così bella giornata?"

Xerosis sorrise. "Affari, purtroppo." disse. "Ho un incontro con il Preside, tra venti minuti o giù di lì."

Rosmerta sospirò e si lasciò cadere sulla panca di fronte a lui. "Non vediamo più Albus, quaggiù." disse. "E' sempre troppo occupato con la guerra."

"Non è davvero una guerra però, no?" commentò Xerosis. "Sembra che Tu-Sai-Chi si accontenti di concentrarsi sui babbani, questa volta. Non sta nemmeno cercando i nati babbani."

"E' un po' strano in effetti. Tutti quelli con cui ho parlato pensano che sia a causa di quel ragazzo nuovo. Signore X-ray o come si chiama."

Xerosis trasalì. "Xerosis?" disse.

"Quello!" Rosmerta gli sorrise, poi aggrottò la fronte. "Non capisco perché Tu-Sai-Chi abbia condiviso il potere, però. Xerosis deve necessariamente essere davvero potente, perché Tu-Sai-Chi s'inchini a lui."

"Penso che tutti noi speriamo che non sia nulla di così inquietante." Commentò Silente da dietro la barista. "Buongiorno, Rosmerta."

Rosmerta si affrettò ad alzarsi, offrendogli un bel sorriso. "Buongiorno, Albus. Sono contenta di vederti in paese, anche se mi è stato detto che sei qui per lavoro."

Silente guardò oltre la donna, verso Xerosis, che gli rivolse un sorriso con le false zanne. Silente sorrise. "Sì, ho paura che sia così." rispose a Rosmerta. "Forse potresti recuperarmi una burrobirra?"

"Certo." Rosmerta si voltò e corse in cucina.

Silente s'infilò sulla panca che Rosmerta aveva appena lasciato libera, commentando "Sono rimasto sorpreso di ricevere una missiva da te. Tom non è mai stato interessato, in passato, a parlare. Ammetto che mi aspettavo lo stesso da te."

Furono interrotti dall'arrivo della bevanda di Silente, che Rosmerta pose di fronte a lui con un sorriso. "Volete altro?"

"Penso che staremmo bene da soli." Rispose Xerosis con un sorriso amichevole. "Grazie."

Rosmerta annuì e li lasciò con un gesto.

Xerosis rivolse la sua attenzione al Preside, che lo guardava con aperta curiosità. "Normalmente, non ci saremmo messi in contatto con lei," premise "ma Severus ci ha detto che volete rielaborare le protezioni che abbiamo aggiunto a Hogwarts. Tom ed io siamo d'accordo sulla necessità di parlarle di questo."

Le sopracciglia di Silente alzarono verso l'attaccatura dei capelli. "Quindi ammetti che le avete manomesse?" chiese.

"Lo ammetto." Xerosis piegò la testa di lato. "Non so se la chiamerei 'manomissione'. Le abbiamo rafforzate contro i mondani, e Tom ha tolto la sua maledizione sulla cattedra di Difesa."

"Davvero? Non pensavo che Tom l'avrebbe mai rimossa."

Xerosis sbuffò. "Oh, lui non voleva. Mi sono salvato da una discussione con lui quando la scuola ha insistito affinché la rimuovesse. Ha detto qualcosa su una terribile maledizione, che avrebbe lanciato su di noi, se non l'avessimo fatto." Silente ridacchiò. "In ogni caso, sì, Tom l'ha tolta."

"Tu sei molto meno folle di quanto si dica." decise Silente.

Xerosis offrì all'uomo più anziano un sorriso ironico. "Vuole dirmi che io, in realtà, sono più gradevole rispetto a quel che si dice? Le assicuro, sono abbastanza folle. Ma non nello stesso modo di Tom." Prese l'acqua che aveva ordinato con il suo pasto - la maggior parte del quale era stato mangiato mentre Rosmerta era seduta con lui - e bevve un sorso.

Il Preside rifletteva. "Che tipo di potenziamento avete aggiunto, alle mie protezioni?" domandò. "E perché nessuno riesce a comprenderle?"

"Non avete cercato abbastanza lontano." rispose Xerosis. "Sebbene siate deciso a proteggere i mondani, non sembrate sapere molto, su di loro, e spesso, quello che dite di sapere, è sbagliato." Alzò un sopracciglio allo strano aspetto Silente. "Sì?"

"Uno dei miei studenti chiama i Babbani, mondani."

"Interessante." Xerosis rivolse la sua attenzione al pasto. "L'ho imparato da un amico mondano, che ho conosciuto molti anni fa, quindi suppongo che sia possibile che, uno dei suoi studenti, abbia famigliarità con il termine." Si strinse nelle spalle. "Mi dica, Preside, cosa sa dei viaggi mondani nello spazio?"

Silente batté le palpebre. "Viaggi nello spazio? Come quelli sulla luna, usando quei loro aerei?"

Xerosis sospirò. "Navette spaziali." lo corresse. "E fanno molto di più che viaggi sulla luna. Hanno dei satelliti in orbita attorno alla Terra, alla Luna e agli altri pianeti, e questi registrano le cose che succedono lì. Poiché quei satelliti sono così lontani dalla portata dei vostri mediocri incantesimi respingi babbani, possono vedere molte cose, anche quelle che si suppongono nascoste."

La comprensione spuntò sul volto di Silente, mentre Xerosis parlava. Quando si fermò di nuovo a sorseggiare la sua acqua, il Preside disse "Così avete modificato le protezioni per fare in modo che raggiungessero lo spazio?"

Xerosis sbuffò. "No. Non ci sarebbe abbastanza magia, in tutto questo pianeta, per fare qualcosa del genere. Abbiamo tracciato una serie di rune in due parti: una si lega con la pietra di volta, mentre l'altra è stata scolpita in ogni satellite attivo in orbita."

Silente lo guardò di sottecchi.

Xerosis alzò gli occhi. "In ogni caso, senza le modifiche che abbiamo fatto, i mondani sarebbero in grado di puntare un missile sulla scuola, e sarebbe la fine di tutto questo. Nessuno di noi vuole che accada, così le chiedo di lasciare le nostre protezioni dove sono." Disse al mago più anziano con un sorriso luminoso.

Silente sospirò. "Capisco. In questo caso, credo che lascerò intatte le rune." Fece una pausa. "Potrebbe esserci un modo per convincerti a smettere di uccidere i babbani?"

Xerosis sbuffò. "Non succederà, ma grazie per il consiglio."

Il Preside sospirò di nuovo. "Eppure sembri una persona perfettamente ragionevole."

"Vuole sapere perché penso che i mondani dovrebbero essere spazzati via?" interruppe Xerosis. "Hanno ucciso la mia famiglia, solo perché erano magici." Si chinò in avanti, gli occhi chiari illuminati di odio silenzioso. "Hanno distrutto tutto quello che avevo, tutto quello che avessi mai conosciuto. A loro non importava delle mie suppliche, o delle preghiere di risparmiare mia moglie, o i miei figli. Allora perché io, dovrei ascoltare loro?" Si appoggiò allo schienale, sorridendo cupamente allo sguardo sgomento che Silente mostrava. "Guardi la loro risposta alla nostra presenza, oggi. Bombardano qualsiasi luogo che potrebbe avere una famiglia magica nelle vicinanze, senza nessuna remora per i mondani che potrebbero morire nell'esplosione Vogliono solo l'eradicazione della nostra sottospecie, senza nessuna cura per il pericolo che le loro azioni comportano per se stessi."

"Hai intenzione di punire l'intera specie, per le azioni di coloro che sono già morti?" chiese Silente.

"Lo faccio." concordò Xerosis, raccogliendo le sue relazioni e scivolando fuori dal separé. "Buona giornata, Preside. È stato bello chiacchierare, ma ho dei mondani da torturare." disse l'uomo con un sorriso folle, prima di avvicinarsi a Rosmerta e pagare il conto del suo pasto, dicendo: "E' stato bello, signora. Dovrò tornare, qualche volta."

"Per favore, fallo." Rispose Rosmerta, sorridendo allegramente mentre contava il resto. "E' sempre piacevole avere ragazzi belli come te, in giro."

Xerosis ridacchiò e le prese la mano, mentre lei gli porse il resto. "E' ancora più piacevole avere una donna così bella che serve pasti deliziosi." rispose lasciando cadere un bacio sul dorso della mano.

Rosmerta rise e agitò la mano verso di lui, una volta che fu stata liberata. "Oh, se ne vada!"

Xerosis le fece l'occhiolino e lasciò il pub, il suo umore era buono. Una volta fuori, attraversò le ombre e tornò di nuovo nella stanza di Riddle, dove lasciò i rapporti tradotti. Da lì prese la passaporta fino alla luna. Neville era sempre troppo nervoso, per chiedere l'assistenza di Riddle, ma sembrava avere continuamente bisogno di qualcosa. Poiché aveva un paio di ore libere, tanto valeva vedere cosa poteva fare.

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