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Autore: Yuphie_96    07/02/2017    2 recensioni
Mana, Neah ed Allen Walker.
Tre uomini che, per colpa del destino, non hanno mai potuto essere una famiglia felice.
In questa fiction invece si può scoprire come sarebbero potuti essere, secondo me, le loro vicende se fossero stati uniti, senza misteri e senza guerre ad intromettersi tra di loro, vivendo come una famiglia normale...o quasi.
Genere: Comico, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Allen Walker, Altro personaggio, Mana Walker, Neah/Quattordicesimo
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Angolino della Robh: Buona sera, buona sera, buona sera!
Questa settimana aggiorno a poca distanza, incredibile ma vero ragazze! (xD) Vi devo dire la verità, questo capitolo non mi convince del tutto ma spero che riesca comunque a farvi ridere come ha fatto ridere me mentre la rileggevo.
Ho messo anche un'accenno alla mia precedente fict, niente di speciale da farvela leggere per forza tranquille, certamente però se fate una visitina di conto proprio mi fate certamente felice xD.
Buona lettura! <3

 

Allen Walker aveva sedici anni.
Era felice di essere arrivato a quell’età, quando era piccolo e solo pensava che sarebbe morto entro un paio di anni, ma soprattutto era grato a Mana Walker di avergli dato l’opportunità di crescere con una famiglia, un po’ stramba ma a cui voleva un gran bene…tranne per Neah.
Neah Walker aveva dei sani problemi mentali.
Perché?
Perché in quel momento, tenendolo abbracciato per le spalle, lo stava spingendo verso l’entrata di un bordello.
Perché?
Perché il Noah era venuto a scoprire un paio di giorni prima da fonti attendibili, alias un Mana commosso che urlava che il suo bambino stesse crescendo, che Allen era innamorato; niente di sbagliato in questo, il problema era la persona di cui si era innamorato…inaccettabile.
Come risolvere il problema? Portarlo in un bordello per farlo cambiare idea.
…Che zio premuroso.

“Voglio tornare a casa”
Ordinò in pratica il giovane Walker, circondato da belle signorine che cercavano di sbattergli in faccia il seno prosperoso.
“Perché?”
Chiese lo zio, facendo lo gnorri, bevendo la sua birra.
“Quando Mana lo saprà, ti ucciderà”
“Quando Mana lo saprà, mi ringrazierà di averti fatto cambiare idea”
Il volto di Allen arrossì leggermente, e non per merito di certi sussurri osceni.
“Ma che t’importa a te di chi m’innamoro?!”
“Sono tuo zio fino a prova contraria! E quello è un pessimo candidato!”
“Non per me!”
“Per me si!”
I due si guardarono così in cagnesco che le signorine decisero di andare da altri clienti più ben disposti a dare qualche mancetta per la loro compagnia.
“Perché ti devi intromettere in questioni che non ti riguardano?!”
Urla il più piccolo, sbattendo il pugno sul tavolo.
“Per proteggerti! Io conosco quel soggetto molto più di te e non fa per te!”
Neah sbatté il calice della birra finita.
“Lo dici tu!”
“Ed io sono il Quattordicesimo Noah e non voglio sentire questioni!”
“Lo dirò al Conte!”
“Mi darà ragione!”
“Non ne sarei così sicuro se fossi in te, e adesso andiamo a casa!”
“No! Prima devi formicare con qualche bella signorina, ti pago pure l’intera notte se sarà necessario! Ma stasera tu dovrai fare ses-“
E un pugno lo raggiunse sul volto prima che finisse la frase.
Per essere specifici Allen usò il braccio con l’Innocence, sicuro che così almeno Neah si sarebbe fatto un male cane e che sarebbe rimasto il segno per un po’.

Dopo aver costatato che lo zio fosse stato messo k.o., Allen si alzò deciso dal tavolo e si diresse a velocità sostenuta verso il telefono, doveva assolutamente chiamare qualcuno per farsi venire a prendere, casa era troppo lontana per tornare a piedi e stava pure piovendo; con enorme tristezza, però, apprese dal proprietario che il telefono era fuori uso appunto per la pioggia e fino a quando non smetteva di piovere non avrebbero potuto risolvere il problema.
Maledicendo ancora una volta Neah, il pierrot andò a sedersi al bancone con il muso che non finiva più.
“Che cosa posso darti ragazzo?”
Chiese il signore dietro al bancone.
“Ce li avete i mitarashi dango per favore?”
Il signore lo guardò come a chiedergli se sapeva che si trovassero in un bordello, Allen purtroppo lo sapeva, lo sapeva fin troppo bene e alla fine ordinò semplicemente un bicchiere d’acqua.
“Tsk, mitarashi dango, roba per mammolette”
“Eh?”
Il ragazzo si girò verso la sua destra e trovò un ragazzo (?), con dei lunghi capelli blu chiusi in una coda alta, una strana divisa accompagnata da una spada e il viso completamente rosso; accanto a lui ci stava anche un altro ragazzo con la stessa divisa anche se con alcune modifiche, capelli rossi tenuti su da una bandana e una benda sull’occhio destro che biascicava qualcosa su una certa Shoko.
Allen decise di sorvolare sul rosso e si concentrò sul ragazzo che aveva insultato il suo cibo preferito.
“Cos’hanno di male i mitarashi dango? Sono squisiti!”
Il blu si girò verso di lui, dopo aver finito la sua birra.
“E’ da mammolette! La soba è un cibo per veri uomini!”
“Ah, per questo ti acconci i capelli da donna?”
Chiese Allen ghignando, vedendo come gli occhi dell’altro da annebbiati diventarono arrabbiati.
“è colpa di quella dannata ragazzina!”
“Shokoooooooo, amore mio perché hai preferito Saya! Potevamo fare una cosa a treeee!”
Urlò ancora il rosso, evidentemente troppo ubriaco.
“Silenzio stupido coniglio!”
Urlò il blu.
“Perché lo chiami così? Non vedi che sta soffrendo per amore?”
Chiese Allen che non conosceva per niente il tizio rosso, ma voleva davvero andare contro il blu antipatico.
“Che ne vuoi sapere tu?!”
Sbraitò quello.
“Oooooohhhh Yuuuuuuu, che amico dolce che hai trovato! Io sono Laviiiii mentre la mia ragazza si chiama Shoko…mi ha lasciato da solo per andare con un’amicaaaaaaaaa, non mi ama piùùùùù!”
Iniziò a urlare/piagnucolare Lavi, andando addosso a Yu con forza facendolo cadere addosso ad Allen; alla fine si ritrovarono tutti e tre per terra, Yu in mezzo ad Allen e Lavi.

Proprio in quel momento Neah si riprese dal pugno del nipote, massaggiandosi la guancia si chiese, dove fosse appunto quello sgorbio quando lo trovò a fare un menagè a trois con una bella donna dai lunghi capelli blu e un rossino.
C’era sempre un ragazzo ma…meglio di niente.
“Vai Allen, dimostra a quella donna chi comanda a letto!...O per terra!”
“E’ un uomo idiota di uno zio!”
“No! Questa è una maledizione, attiri solo uomini! Vengo a salvarti nipotino mio!”
“Ma vaffan-“

“Dove diamine siete stati?”
Chiese Mana sconcertato mentre lasciava entrare in casa il figlio e il fratello.
Entrambi con i vestiti mezzi strappati, tagli qua e là, succhiotti, lividi e qualche piuma colorata tra i capelli e nei vestiti.
“All’inferno”
Risposero in coro.
Quel Yuu sarà stato anche un uomo ma graffiava peggio di una donna.
E il problema di Neah non era neanche stato risolto.

   
 
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