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Autore: DhaevetralWarrior    18/02/2017    2 recensioni
Le sue palpebre si chiusero e lui si stese a terra sul tappeto. Iniziò a sonnecchiare. Non sapevo cosa lo aspettasse...
Storia che si svolge dopo twinsanity.
Genere: Avventura, Azione, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 8:  SFUGGITI
Crash gesticolò ad Aku Aku, in un linguaggio incomprensibile al dottor Cortex. L'unica cosa certa è che per la prima volta vedeva quel bandicoot felice veramente. Cosa insolita in quel periodo.
Il bandicoot fece cenno con la mano. Il dottore inizialmente non capì. Grattandosi il capo, cominciò a pensare. Di certo, il pericolo non lo avrebbe tolto dalla sua filosofia: meglio riflettere che improvvisare. Del resto, da uno scienziato, una persona che studia ciò che deve fare, non si può aspettare un improvvisazione, dato che fare  teorie riflettendo e poi confermandole con ragionamenti ed esperimenti molto lunghi erano e sono il mestiere degli scienziati.

Il bandicoot cominciò a sbattere le scarpe a terra, per avvisare lo scienziato; era irremovibile, fino a quando Aku Aku non gli urlò addosso: " Cosa fai!!!!!!!!!!??????? Devi muoverti! Vuoi morire pur di pensare a delle strategie?!!!!!!!!". Ciò fece sobbalzare Cortex, facendolo cadere a terra. I suoi capelli si sporcarono, diventando ancor più neri, tanto che erano ben evidenziati dal terreno. I suoi vestiti erano sporchi,  ma ciò non portò a niente. Esso stava riflettendo, cercando inutilmente una via di fuga. Nessuna idea era nella sua testa, probabilmente i suoi pensieri erano intrisi di terrore, e ciò non gli permetteva di venire a galla.

Crash, nonostante sembrava che il dottore fosse difficile da cambiare, vide una opportunità. Un opportunità d'oro per salvare lo scienziato e lui allo stesso tempo. Il vento muoveva il pelo così tanto che gli parve di star volando. Con coraggio, scivolo, colpendo Cortex, e trascinandolo per tutto il campo di battaglia verso i combattenti. Il suo sguardo era agguerritissimo, tanto che i combattenti lo guardavano allo stesso modo. Nel frattempo, il tornado si stava creando sempre di più. I combattenti saltellavano, facevano dei segni per incitare Crash a combatterli, e non si levavano il loro sorriso beffardo dalla faccia. Ma ciò non intimoriva il bandicoot, che restava a scivolare, e vedeva tutto a rallenty; i combattenti si innervosirono, e cominciarono a sorridere in maniera meno beffarda. Anche se cambiavano espressione di continuo. Che fosse un modo per distrarre Crash? Che fosse un modo per farli distogliere l'attenzione dal suo vero obbiettivo, per poi farlo impazzire di nuovo e renderlo debole. Ma dopo tutte le avventure passate, il marsupiale non si sarebbe certo lasciato infinocchiare da quegli esseri. Sta volta, il suo animo era saldo, e di certo non averebbe perso di nuovo.

" Oh, no! Cosa vuole farmi!? Vuole uccidermi! Al solo tocco con quel combattento, sarò bello che morto, oppure avrò un piede nella fossa!" si ripeteva in testa lo scienziato, mentre il bandicoot accelerava sempre di più la corsa. Un sacco di terra entrò nella bocca di Cortex, ma lui la sputò subito. La sua lingua era tutta sporca ed emanava un terribile odore; inoltre, sentiva il costante bisogno di grattarla, e ciò era molto fastidioso. " E io che gli ho risparmiato la vita! E lui mi ringrazia così!? Mi vuole soffocare? Non avrei mai dovuto avere pietà di lui!" ma mentre rimuginava su questi pensieri, di punto in bianco, si ritrovò fuori dall'arena.

Erano salvi. A quel punto lo scienziato capì tutto il piano. Crash voleva ingannare i combattenti, facendo finta di scivolare per attaccarli. Invece, sfruttando il fatto che sicuramente l'avrebbe schivato, sarebbero usciti.
 
Crash non abbassò la guardia, però. Prese la mano di Cortex, in modo talmente repentino che quasi gli mollò un pugno. Cortex avrebbe potuto salvarsi da solo, o almeno era ciò che pensava lui. O forse aveva davvero bisogno di Crash? Forse, in quel frangente la scienza non lo avrebbe aiutato, forse solo quel marsupiale l'avrebbe potuto salvare dalla morte. Ora, si fidava cecamente di lui. Non aveva alcun dubbio; non credeva di aver fatto un errore. Non lottò per divincolarsi, ma si fece trasportare.
Il bandicoot mise la sua mano in una roccia, che aveva una rientranza. Crash stringeva la mano di Cortex, e lui faceva altrettanto. Un imponente forza, poi, cercava di attirarli verso qualcosa.

 Entrambi serrarono le mani, e cercarono di mantenersi. Uno vicino all'altro, con poche possibilità di resistere al tornado, che nel frattempo stava inglobando anche gli stessi combattenti, artefici di quel disastro naturale. I due così si ritrovarono, alla fine, coi piedi per terra. Davanti a loro, si mostrò una massa di combattenti: alcuni sfiniti, altri morti, altri ancora sanguinanti, perché nel tentativo di divincolarsi dal tornado, si erano tagliati da soli.
Avevano si vinto, ma alla fine aveva anche provocato dolore. Dolore a dei mutanti, dolore che poteva patire pure un uomo. Avevano davvero fatto la scelta giusta? Forse ciò sarebbe successo lo stesso, quindi decisero di metterci una pietra sopra. La cosa più brutta tuttavia era un altra... Aku Aku era scomparso.

ANGOLO AUTORE: Eccoci con l'ottavo capitolo! Ok, è corto, ma il prossimo giuro che sarà più lungo. P.S: Solo io sono felicissimo che questa storia stia andando bene... ed anche che hanno annunciato la data della trilogy!


   
 
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