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Autore: Nao Yoshikawa    18/02/2017    3 recensioni
Raccolta di sette One Shot su Sirius Black, il mio personaggio preferito, e su sette storie d'amore con lui come protagonista.
Sirius/Hermione - Trust me, little girl
Sirius/Remus - My puppy
Sirius/Bellatrix - Evil witch
Sirius/James - The best joke
Sirius/Andromeda - Sweet star
Sirius/Harry - Reflex
Sirius/Lily - Red ruin
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Hermione Granger, Lily Evans, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: Hermione Granger/ Sirius Black, Remus/Sirius, Sirius Black/Bellatrix Black, Sirius/Lily
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Malandrini/I guerra magica, II guerra magica/Libri 5-7
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Sweet star

Andromeda piangeva, e da giorni non faceva altro. Si sentiva a pezzi e gli occhi le bruciavano in maniera atroce.
Odiava la maledetta situazione in cui si era cacciata, ed odiava il fatto che  nessuno pareva volerla capire. Ma dopotutto, cosa c'era da capire?
Era tutto molto chiaro. Era innamorata di un nato babbano, e allora? Non era la prima e sicuramente non sarebbe stata l'ultima.
Ma no, lei era una Black, ed i Black sposavano soltanto i Purosangue, in modo da non macchiare l'albero genealogico di cui tanto andavano fieri.
Andromeda non voleva fare la fine delle sue sorelle, che già giovanissime si ritrovavano con un destino segnato dai genitori. Matrimoni già stabili, a cui le due ragazze non si erano opposte, dopotutto, chiunque avrebbe voluto sposare un Purosangue.
Non lei. Lei amava Ted, Tassorosso dal cuore gentile che era arrivato al suo cuore silenziosamente. Che colpa aveva, se non quella di essersi innamorata?
Si era confidata con Narcissa e Bellatrix, convinte che quest'ultime avessero capito. La prima era rimasta senza parole, non aveva battuto ciglio. La seconda invece, come si aspettava, si era infuriata, perché riteneva che la purezza del sangue fosse importante e che non bisognasse mescolarsi agli sporchi nati babbani. E questo, chi l'aveva deciso, precisamente?
Poi le aveva detto di non tornare più a casa, perché assolutamente non avrebbe voluto condividere lo stesso tetto con una traditrice. E Narcissa era rimasta in silenzio, segno che probabilmente doveva essere d'accordo.
Nessun problema. Non voglio tornare a casa. Non voglio rinunciare a ciò che voglio veramente soltanto per il "bene della famiglia". Scapperò se necessario.
Ed in effetti non sarebbe stata la prima della sua famiglia.
Sirius si stava ritrovando a passare da quel corridoio in penombra proprio in quell'istante. Probabilmente anche lui era considerato un traditore, ma al contrario della cugina, aveva preso la cosa con molta più filosofia. 
Era scappato di casa, trovando in James, uno dei suoi migliori amici, un aiuto a cui aggrapparsi. E adesso era decisamente felice, malgrado l'intera famiglia Black lo odiasse. Lui non si era mai sentito parte di quella famiglia dagli idealismi piuttosto strani. Lui era sempre stato la "pecore nera", quello sbagliato, quello ribelle, quello che sarebbe stato meglio se non ci fosse stato.
Non aveva avuto motivo di rimanere in un posto in cui non era apprezzato. E così se n'era andato.
A catturare le sue attenzioni furono proprio i gemiti sommessi della cugina. Andromeda stava in ginocchio, con i capelli castani sparsi sulle spalle e le mani sul viso nel tentativo di nascondere le lacrime che però cadevano inesorabilmente al suolo.
Così, Sirius le si era avvicinato.
"Beh? - domandò - che è successo?"
Lei alzò lo sguardo. Il suo ribelle cugino, traditore anche lui, la stava guardando con le mani dentro le tasche e la divisa scombinata.
I suoi genitori le avevano proibito di parlare con lui. 
Ma d'altronde, adesso sarebbe stato inutile non farlo.
"Sirius - sussurrò - niente..."
"Dalle tue lacrime non sembrerebbe  niente - disse chinando la testa di mezzo lato - fammi indovinare, hai litigato con le tue sorelle?"
Andromeda rimase zittita, non capacitandosi del fatto che lui avesse capito. In realtà, per Sirius non era stato difficile da capire. Conosceva bene le sue cugine. Narcissa era quella più tranquilla, posata, che preferiva non dare problemi. Bellatrix era la più dispettosa, e molto spesso si divertiva a fare impazzire la povera Andromeda. Quest'ultima era dolce, era sempre stata dolce, con lui e con gli altri, affettuosa e di buon cuore. Aveva sempre pensato di lei che fosse una dolce stella, in mezzo a tanta freddezza tipica della sua famiglia.
"Sì - sussurrò - come hai..."
"Difficilmente piangi, e quando lo fai  è perché molto probabilmente qualcuno ti ha fatto qualche torto. Allora?"
"Allora - sussurrò tremando appena - allora non torno più a casa"
"Bene, allora siamo in due! - scherzò l'altro, nel tentativo di strapparle una risata - segui il mio esempio e vattene via da quella famiglia di pazzi"
"Sono seria. Non posso tornare neanche volendo. Sono stata additata come traditrice solo perché... solo perché... mi sono innamorata di un ragazzo che non è un Purosangue..."
Annaspò, finendo di nuovo con il piangere. Si sentiva così stupida, così sciocca. Sarebbe stato più facile non avere un cuore.
"Ah, problemi di cuore - disse schioccando la lingua - brutto affare, ecco perché preferisco non innamorarmi. Qual'è il problema? Scappa con il ragazzo che ami e ignora tutto il resto"
"Ma è la mia famiglia..."
"E' anche la mia famiglia, ma come vedi sono finito anche io con lo scappare. Ma adesso sono felice  e soprattutto, libero di fare quello che voglio. Dovresti provare anche tu, sai"
Andromeda fissò i suo occhi scuri e il suo sorriso di chi la sapeva lunga. Sembrava davvero felice, e la sua espressione parve per un attimo rassicurarla.
Poi gli vide tendere una mano verso la sua direzione, con gentilezza.
"Vieni, ti aiuto ad alzarti"
Lei rimase sorpresa. Era la prima persona della sua famiglia che la trattava con gentilezza, probabilmente perché erano stati uniti dallo stesso destino crudele 
Un sorriso dipinse le sue labbra, e strinse la sua mano, aggrappandosi a lui.
Insieme si incamminarono verso una direzione sconosciuta. A quell'ora non avrebbero dovuto stare in giro per la scuola, ma Sirius era piuttosto abituato ad infrangere le regole, perciò non se ne preoccupava. Andromeda invece non voleva tornare nel suo dormitorio. Non amava la compagnia delle ragazze di Serpeverde, anzi, sosteneva che quella non fosse una casa adatta ad una come lei. Se solo avesse avuto la stessa fortuna di Sirius.
Stava adesso attaccata al suo braccio, ed incredibilmente, il ragazzo stava seriamente cercando di tirarle su il morale, di farla ridere, cosa che nessuno in genere faceva. Sì, perché Andromeda preferiva star male in solitudine. Ma era piacevole avere qualcuno con cui parlare, ed inoltre, Hogwarts la notte sembrava più magica del solito, vi era silenzio ed il cielo era incredibilmente scuro e costellato di stelle.
Stelle, proprio come i nomi che portavano.
"Ah, vedo che finalmente hai smesso di piangere - disse Sirius - questo mi fa molto piacere. Allora, raccontami un po', chi è il fortunato ragazzo di cui ti sei innamorata?"
"Eh? - domandò arrossendo - ecco... si tratta di... Ted Tonks, della casa Tassorosso, non so se hai presente..."
"Mmh, sì credo di conoscerlo. Lui sa quello che provi?"
"Ma certo - rispose chinando lo sguardo - siamo entrambi molto innamorati l'uno dell'altro. Bellatrix però mi ha visto parlare con lui e... beh, ha capito che c'era qualcosa..."
"Ah, Bellatrix - sospirò alzando gli occhi al cielo - mi chiedo se la farebbe più arrabbiare questo o il fatto che tu stia parlando con me. Perché non dovresti. Io sono un "traditore", ricordi? Sono quello che ha lasciato la famiglia"
"Io non credo che tu sia un traditore. Sei solo diverso, e non necessariamente è un male..."
"Sono contento che la penso così. Sei l'unica con cui poter parlare serenamente, è sempre stato così, anche quando eravamo bambini. Tu non hai l'aria altezzosa ed elegante dei Black... cioè, non è un offesa, sia chiaro... voglio solo dire che... sei meglio di così. Hai la dolcezza, l'umiltà, tutte cose che fanno onore"
"Sei uno dei pochi a pensarlo" - sospirò malinconica.
"Beh, evidentemente sono uno dei pochi intelligenti, allora! - sbottò spazientito - dovresti imparare ad ignorare ciò che gli altri potrebbero pensare di te, mia cara cugina! E se questo ti renderà una traditrice, beh, saremo dei traditori insieme!"
Sirius la guardò dritto negli occhi, e Andromeda non poté fare a meno di arrossire. Nessuno le aveva mai parlato in quel modo, nessuno le aveva mai dato coraggio in quel modo.
"Sirius..." - sussurrò.
"Fidati di me. Vai via, non ne vale la pena. Fatti una vita tua e vivi come meglio credi, trova la felicità come vuoi"
"Però... - sussurrò - non pensavo fossi così saggio"
"Certo che lo sono - disse facendole l'occhiolino - e poi non voglio vederti soffrire, cosa credi. Tu non meriti alcun male"
Un'altra fase che la colpì, facendo sì che il proprio cuore prendesse a battere all'impazzata. Lui non le aveva mai fatto un complimento del genere.
"Io... ti ringrazio... Sì, credo che tu abbia ragione, non ne vale la pena. Non voglio che un nome mi tenga per sempre legata ad una famiglia di cui non mi sento parte"
"Bene, questo era esattamente ciò che volevo sentire! - esclamò Sirius afferrandole il viso - lasciatelo dire, il tuo Ted è proprio fortunato ad avere te che lo ami!"
Il cuore prese a battere ancora più forte. Perché stava succedendo? Perché guardare Sirius le impediva anche solo di respirare, e perché ogni sua parola  la faceva agitare in quel modo?
Lui che era così uguale a lei, ma allo stesso tempo così diverso. Aveva trovato la forza da solo per andare avanti, e adesso stava cercando di salvarla a sua volta da un destino crudele.
"Direi lo stesso di te... se amassi qualcuna..." - sussurrò.
"No, non fa per me. Preferisco  essere libero, mia dolce stellina" - le disse scherzoso, scombinandole affettuosamente i capelli.
E' un peccato che un vero uomo come te abbia deciso di non amare. Saresti il ragazzo perfetto.
Non capì perché si ritrovasse a pensare ciò. Stava d fatto che adesso erano solo loro due, lei con la testa poggiata sulla spalla di lui, a guardare un cielo che sembrava infinito. Ed era tutto incredibilmente perfetto, come se non esistesse nient'altro.
Andromeda adesso stava meglio, adesso era di nuovo felice, eppure sapeva che non fosse solo per le parole di Sirius. Era la sua stessa presenza a renderla felice.
Quando si fece troppo tardi, i due rientrarono, pronti a separarsi.
"Mi raccomando Andromeda tieni duro! - le disse Sirius poggiandole le mani sulle spalle - e se mai avessi bisogno di consigli... sai a  
chi chiedere..."
"Grazie Sirius... sono contenta che tu ci sia" - sussurrò sorridendo.
Poi lui fece qualcosa di inaspettato. La abbracciò, ed era un braccio caldo, uno di quelli che la fece sentire protetta e avvolta da un piacevole calore. Ricambiò il gesto, beandosi di quel profumo a cui mai aveva fatto caso. E quando si staccò, le dispiacque.
"Buonanotte, bella" - sussurrò lui, allontanandosi piano, nell'ombra.
Lei rimase immobile, fin quando non scomparve, con lo sguardo fisso nel vuoto. C'era qualcosa che non andava. Il suo profumo le era rimasto addosso, ed adesso, davanti a lei, per un attimo, a posto della figura di Ted, c'era proprio quella di Sirius.
Si portò una mano sul peto, stringendolo. Questo sarebbe stato molto peggio che amare un nato babbano.
Perché quello era il traditore del suo stesso sangue, ma l'unica luce che aveva incontrato sul suo cammino e che le aveva dato speranza.

Nota:
Non ho mai pensato a Sirius e Andromeda come una coppia, ma volendo hanno molto in comune, entrambi sono stati ripudiati dalla famiglia, entrambi sono considerati dei traditori... insomma, possono trovarsi insieme.


   
 
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