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Autore: Lumik Lovefood    28/02/2017    2 recensioni
“E' davvero carina!” prorompette Kikyo alzandosi e chiedendo alla ragazzina di fare altrettanto. La fermò in mezzo alla stanza e la donna cominciò a girarle attorno per osservarla meglio.
“Esile... Graziosa... Di bella presenza... Elegante anche!... Direi che è perfetta, non è vero Killua?”
Il ragazzino osservò meglio la sua coetanea: era chiaramente in imbarazzo ed a disagio nel vedere tutti quegli occhi puntati su di sé, ma il ragazzino notò che comunque era carina, per quanto ne potesse capire lui di ragazze ad otto anni.
“Direi che ha preso tutto il meglio di noi...” azzardò Christoph evidentemente contento.
“Direi che è lei... Lei sarà tua moglie, Killua!”

IN FASE DI REVISIONE
Genere: Azione, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Killua Zaoldyeck, Nuovo personaggio, Silva Zaoldyeck
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Killers Family




- Together again -






Quello è il Monte Kukuru.” spiegò Lolika, indicando attraverso il vetro del finestrino dell'autobus, prima che la guida turistica la precedesse “La tenuta Zaoldyeck si trova in cima.” - si era tirata su il cappuccio della felpa viola che aveva addosso, ed osservava mesta il panorama.
Gon vi si appiccicò col naso, guardando la vasta vegetazione che circondava tutta la montagna e da cui non vedeva spuntare ne edifici ne tetti in lontananza.

Non ci hai ancora detto perché tu e Killua vi conoscete...” esclamò improvvisamente Leorio, aggiustandosi la cravatta distrattamente.
E' vero!” esclamò il ragazzino, staccandosi dal finestrino ed osservando sorridendo la ragazza.
Lolika alzò un sopracciglio per poi sospirare e chinarsi verso i tre, parlando a bassa voce e guardandosi intorno circospetta “La mia famiglia e quella di Killua si conoscono da molti anni, sono due delle famiglie più conosciute e temute tra quelle degli assassini.”
Kurapika però aveva altro da aggiungere “Sembrava che ci fosse più che una semplice conoscenza tra di voi...”
L'occhiataccia che gli rivolse era di puro gelo, tanto che i suoi occhi sembravano lame affilate e pronte ad attaccare, ma ci ripensò e fissò il finestrino “Io e Killua siamo promessi sposi.”
I tre trattennero il fiato e non riuscirono più a dire nulla, distogliendo lo sguardo dalla ragazza, visibilmente a disagio, cosa per cui ne fu grata ma dovette ricredersi.

E non è una cosa bella?” - Gon la osservava con le guance leggermente imporporate e gli occhi luminosi ma si beccò una gomitata da Leorio, che si schiarì la voce.
Scusalo.” - Lolika scosse il capo e fissò distrattamente Gon grattarsi la testa dove l'aveva colpito l'uomo e capì perché Killua si fosse interessato tanto a quel ragazzo: era di una innocenza disarmante. Era talmente diverso da loro che era impossibile non rimanerne colpiti, non solo per la sua innocenza, ma anche per la sua spontaneità e per la sua aura pura e gentile. Sorrise tra sé mentre lo vide bisticciare con Leorio e con Kurapika che cercava di placarli. Sembravano felici.
L'autobus turistico si avvicinò all'entrata della proprietà della famiglia di assassini, facendo scendere i turisti e spiegando cosa capitasse a chi tentava di entrare nella tenuta: non tornava indietro vivo.
Lolika tirò per un braccio Gon quando questi chiese alla “Signorina Guida” come si facesse ad entrare, giusto il tempo per scansarlo da due individui che volevano entrare con forza, dall'entrata secondaria, scaraventando a terra il guardiano e rubandogli la chiave, entrando.
“Tutto bene?” chiese il ragazzo, affiancandosi al vecchio ed aiutandolo a rialzarsi, ma si bloccò quando vide un'enorme mano pelosa verdastra aprire la porta e tirar fuori due scheletri intatti, con ancora i vestiti addosso.
I turisti lanciarono un grido e si affrettarono a rientrare nell'autobus, mentre la guida cercava di richiamare i quattro che erano rimasti attorno al guardiano.
“Cosa state facendo? Fate presto a salire sul bus!”
Gon indicò sé e poi gli altri “Vogliamo rimanere qui.”


Signorina Lolika, non l'avevo riconosciuta!” si affrettò a scusarsi il guardiano, chinando ripetutamente il capo “Cosa ci fa lei qui?”
La ragazza si era tolta il cappuccio e si rigirava tra le mani una tazza di tè che il vecchio aveva offerto a lei ed i ragazzi “Voglio accompagnargli da Killua. Sono suoi amici.”
Il Guardiano li osservò bene “E' un piacere per me avere dei visitatori questa volta e non i soliti normali assassini... Comunque, non posso lasciarvi entrare e voi dovreste saperlo, Signorina Lolika...”
“Ammetto di aver dimenticato un dettaglio peloso...” sbuffò la ragazza “Mi ero dimenticata di Mike.” ammise verso i ragazzi, facendo spallucce.

E ti sembra un dettaglio da poco?!” sbraitò Leorio verso la ragazza.
“Mike obbedisce solo agli ordini della famiglia Zaoldyeck ed è addestrato ad uccidere gli intrusi.” spiegò l'anziano, sorseggiando ogni tanto la sua tazza “Non posso permettere che gli amici di Killua siano ridotti in ossa...”
Kurapika parve pensieroso “Mi dica guardiano, perché lei è disarmato? Può entrare o no? Perché ha a un chiave?”
L'uomo sorrise tra sé “Ottima osservazione. Questa non è la vera chiave, ma è una per gli intrusi. Hai visto anche tu... Queste persone vengono in gruppi e con arroganza si mettono davanti la porta e quando non ci riescono, tentano di distruggerla... Sono noiosi. Ecco perché ci sono due porte.” sorrise “Gli intrusi che mi rubano la chiave vengono uccisi e mangiati da Mike. Io sono l'unico che si occupa di ripulire il caos di quell'animale.”
“Sulla vera porta non c'è serratura.” dedusse il biondo.
“Esatto.” e li condusse davanti alla porta principale, un enorme portone alto quasi quanto le mura di cinta che delimitavano la proprietà della famiglia.
“Questa è detta “Porta della Verifica”, chi non riesce ad aprirla non ha le qualità per entrare nelle proprietà Zaoldyeck.” - l'uomo si tolse di dosso la giacca e spinse con entrambe le mani sulla porta, aprendola. Quando lasciò la presa, essa si richiuse con uno scatto.

Non attaccare le persone mentre entrano per la Porta della Verifica. Questi sono gli ordini di Mike.”


Io andrò avanti. Mike già mi conosce e non mi attaccherà. Cerco di portarvi Killua a casa di Zebulo mentre voi vi allenate e Gon guarisce.”
Perché aveva rassicurato quei tre? Se lo stava ancora chiedendo mentre la quarta porta sbatteva alle sue spalle, chiudendosi. Un brivido le percorse la schiena quando vide Mike steso a terra, l'enorme testa poggiata sulle zampe anteriori ed i suoi occhi neri che la fissavano come pozzi profondi e freddi. Gli rivolse uno sguardo crucciato, mentre continuava a dirigersi verso la tenuta Zaoldyeck. Nonostante l'avesse lasciata mesi prima, non era cambiata poi molto: la solita freddezza cupa. Entrò dalla porta principale, dirigendosi verso i sotterranei, sicura che l'avesse trovato lì, in qualche cella, magari a dormire o a subire qualche punizione ordita da quella pazza di Kikyo, solo per ricordargli che non deve disobbedirle. Sbuffò mentre con la mano accarezzava la parete di pietra gelida cambiando immediatamente idea. Lo avrebbe aspettato nella sua stanza, parlare nei sotterranei con lui era pericoloso, dato che era pieno di orecchie indiscrete come quelle di Illumi o Milluki. Chissà se era ingrassato ancora... Poi il suo sguardo fu catturato dalla felpa viola che aveva addosso: era completamente lercia di fango, polvere, sangue e sudore. Era meglio farsi una doccia prima, e poi anche mettere qualcosa sotto i denti, dato che sentiva lo stomaco lamentarsi.
Corse nella sua stanza ed aprì l'enorme cabina-armadio che aveva lì: numerose pile di vestiti piegati e riposti accuratamente, decine e decine di paia di scarpe, da quelle più sportive ad altre da passeggio, diverse tracolle e zaini, cappotti ed altri indumenti appesi alle grucce... Non ricordava nemmeno di avere tutti quei vestiti nella tenuta Zaoldyeck, nonostante ci fosse stata da quando aveva otto anni. Strinse in un pugno una T-shirt lilla, ricordando i lunghi mesi a crucciarsi per l'abbandono di Killua.

Basta!” s'impose, aggrappando un po' di abiti e dirigendosi verso il bagno privato che aveva nella sua stanza.


Erano passate diverse settimane da quando aveva lasciato l'esame Hunter e probabilmente, se le parole di Milluki erano esatte, anche Gon e gli altri si trovavano sul Monte Kukuru da un paio di settimane. Chissà come stavano... Aveva voglia di vederli ma nello stesso tempo aveva paura di cosa avesse visto nei loro occhi. Ricordava perfettamente quelli di Leorio dopo che Gon gli aveva rivelato le sue origini: avevano preso delle sfumature di paura e ansia. Pensò il tutto mentre si dirigeva nella sua stanza con ancora addosso le frustrate del Maialino, il Vecchio che lo guardava con gli occhi avidi di chi sa cos'ha tra le mani e il padre che lo aspettava per parlare, o forse per fagli una strigliata. Per fortuna che sua madre non era nei paraggi, non avrebbe sopportato la sua voce stridula.
Quando entrò nella sua stanza per un po' si dimenticò di pensare.
Lolika era seduta a gambe incrociate sopra il suo letto, le mani che stritolavano le caviglie pallide ed i lunghi capelli scuri che le ricadevano ondulati sulle spalle. Addosso aveva dei semplici pantaloncini di jeans ed una T-shirt lilla, un colore che le stava bene addosso e che stranamente piaceva a Killua, nemmeno fosse una maledizione per lui. Gli occhi erano grandi e luminosi e leggermente più caldi di come gli aveva visti diverse settimane fa.
Lolika gli strinse un po' quando con essi vagò sulla figura del ragazzo e sui diversi tagli e lividi che aveva sul corpo, chiudendoli per un istante, come per metabolizzare quell'immagine. Con lo sguardo, Killua le chiese di aspettare che si mettesse qualcosa addosso, capendo che non era il caso di far rimanere troppo a vista le torture del fratello e sparì della sua cabina-armadio. Vi uscì poco dopo, con addosso dei pantaloni lunghi ed una felpa scura e si mise di fronte alla ragazza, che nel frattempo era scesa dal letto e lo aspettava a schiena ritta.
Killua la osservò bene per la prima volta ed il cuore gli si strinse un po': come aveva potuto lasciarla lì da sola?
I lineamenti del viso si erano fatti un po' più maturi, nonostante non fossero cambiati molto, il nasino con la punta all'insù e gli occhi grandi e grigi, come una distesa di puro ghiaccio. Forse si era alzata anche un pochino in altezza ed il petto sembrava un po' più pieno rispetto all'ultima volta che l'aveva vista. Distolse immediatamente lo sguardo, sentendosi le guance andare a fuoco.
“I tuoi amici sono qui.” gli disse improvvisamente lei con un tono piatto, che Killua stentava a riconoscere che fosse lo stesso della Lolika che conosceva.
“Lo so...”
“Quando li ho lasciati, erano fermi a casa di Zebulo... A quest'ora avranno raggiunto Canary.”
“Probabile...”
Si fissavano negli occhi, come se stessero facendo una gara a chi distoglieva lo sguardo per primo e lì, Killua capì: tra di loro c'era qualcosa che andava al di là del contratto che avevano stipulato le loro famiglie, al di là di una semplice amicizia... Era affetto ma, tra i due, lui era quello che non aveva rispettato quel tacito legame che si era creato tra di loro ed era sempre lui ad aver abbandonato lei. Anche se avesse potuto lasciare nuovamente la tenuta Zaoldyeck altre cento volte, in tutte quelle cento volte non avrebbe lasciato indietro lei, l'avrebbe costretta anche con la forza a venire via con lui, pur di non doverla lasciare di nuovo da sola lì e pur di non dover sopportare quei suoi occhi gelidi su di lui, quando una volta erano caldi ed erano il posto in cui si rifugiava.
Killua strinse forte i pugni, fino a conficcarsi le unghie nella carne “Mi dispiace.” sussurrò a testa bassa e con un filo di voce “Mi dispiace.” ripè con più foga e voce.
Lolika s'irrigidì. Mai e poi mai si sarebbe aspettata una cosa del genere. Che si stesse scusando? In un primo momento, quando lo avevaq rivisto all'esame Hunter, era come se una vecchia ferita avesse ricominciato a sanguinare, più copiosamente di prima, ed il dolore aveva fatto presto a scemare in rabbia e odio, ma poi aveva avuto modo di passare un po' di tempo con i suoi nuovi amici ed aveva iniziato a scoprire, e forse anche a comprendere, le ragioni che avevano spinto Killua a lasciare la tenuta ed a non portarla con sé. Non gli aveva mai dato sentore che la sua vita non gli piacesse, anzi si era anche abituata a quell'idea che non ne vedeva altre come opzione e glielo aveva anche detto. Era perfettamente logico che poi, quando scappò, non pensò minimamente di prenderla e portarla via.
Scosse il capo, chiudendo gli occhi “Lascia stare. Ormai è passato.” - era vero, eppure perché glielo stava dicendo? Forse per girare un pochino il coltello nella piaga oppure perché era davvero passato e voleva che lo sapesse? Lo vide alzare di scatto e guardarla intensamente con quelle sue perle verdi... Perché continuavano a farle lo stesso effetto di anni addietro?
“Avrei dovuto portarti con me!” insistette Killua.
Lolika sbuffò e per un attimo era come se fossero tornati bambini, dove lui s'incaponiva su qualcosa e lei gli rispondeva con uno sbuffo “Ti ho detto lascia stare...” e la sua faccia assunse una smorfia, non era proprio un sorriso ma era un gran passo avanti.
“Sei stata promossa?”
Lei gli sventolò la licenza da Hunter sotto il naso, tirata fuori dalla tasca dei pantaloncini “Ci riproverai l'anno prossimo...”
Killua strinse le spalle “Non è che proprio volessi diventarlo...”
Alzò un sopracciglio castano “Parli così perché sei stato bocciato.”
“Non è vero!”
“E' così.”
“Ti ho detto di no!” replicò il ragazzo, con una vena che pulsava sulla fronte.
“Sì!”
“No!”

Ho detto sì!”
Mi sei mancata.”
Lolika si zittì, spalancando un poco la bocca ed osservandolo con gli occhi sgranati e le pupille ridotte a due pagliuzze chiarissime. Sentì le dita della mano sinistra intrecciarsi con quelle di Killua e stringerle lievemente. Aveva le mani gelide e con qualche callo ma a lei piacevano e le davano sicurezza. Strinse gli occhi e si morse il labbro inferiore, guardandolo poi intensamente negli occhi, nonostante un piccolo panno umido le offuscava la vista. Non avrebbe pianto e per molto tempi si era anche ripromessa di odiarlo ma nonostante tutto non ci riusciva proprio: Killua è stato il primo di cui le sia mai veramente importato qualcosa e che l'aveva trattata come una semplice ragazza e non come un'assassina.
“Anche tu...” ammise, più a se stessa che a lui.
“Ma che bel quadretto...”
Una voce roca fece modo che l'intreccio delle loro mani s'interruppe bruscamente. I due ragazzi si voltarono immediatamente e Killua, senza pensarci, si mise di fronte a Lolika in modo da proteggerla, anche se sapeva fin troppo bene che serviva a ben poco dato che era in grado di farlo da sola. La ragazza lo sentì grugnire tra i denti e con una mano gli strinse la stoffa scura della felpa sulla schiena, per farlo calmare un poco e per calmarsi, dato che chi avevano di fronte era tutto meno che sprovveduto o debole.
Era Christoph.










So cosa starete pensando...
L'ultimo aggiornamento risale al 2013 e dopo quasi quattro anni torno ad aggiornare questa storia... Probabilmente, molti lettori iniziali avranno anche completamente dimenticato questa storia e forse altri nuovi non vi ci sono nemmeno avvicinati... In ogni caso, andava finita, anche perché manca davvero poco, un altro capitolo e basta, oltre a questo...
In questi quattro anni d'assenza, sono successe molte cose, sono cambiate molte cose, ma non ho mai smesso di scrivere... In realtà, ho anche molta paura a pubblicare questo capitolo... E' passato tantissimo tempo, probabilmente molti lettori ci saranno anche rimasti male della mia improvvisa sparizione... Forse nel capitolo precedente si capiva che qualcosa non andava in me e spero che con questo mi faccia perdonare per la mia assoluta mancanza di rispetto verso di voi, e non solo nella pubblicazione dei capitoli, ma anche nelle risposte alle recensioni (che farò immediatamente)...
Spero davvero con tutto il mio cuore che sia riuscita afarmi perdonare per questa assenza ingiustificata e spero non solo che il capitolo non sia pieno di errori ma anche che vi piaccia davvero...
Ringrazio quelle anime pie che hanno recensito lo scorso capitolo anni e anni fa:
End of me, hiroto49, Annalisa94, Asakura_Bloom, manucchi, hinata_chan e Dani o_O


Non so quando ci rivedremo, spero il più presto possibile con l'ultimo capitolo...
Con affetto,
LumiK

   
 
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