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Autore: LadyVaderFrancy    02/03/2017    5 recensioni
Un alro piccolo esperimento per i miei nuovi propositi. Oh non c'è bisogno che vi dico chi sono i protagonisti dopo tutto questo tempo, vero? Va bene lo ripeto... i soliti, Severus ed Harry.
Una FF divertente e piuttosto insolita. Se volete sapere di cosa parla... date una sbirciatina dentro. Vi do solo un paio di indizi... pozioni, libri e sentimenti.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Silente, Harry Potter, Severus Piton | Coppie: Harry/Severus
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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 Harry era seduto sul suo letto, si sentiva mortificato e affranto.

Una volta tornato alla sala comune dei Grifondoro, la McGranitt lo aveva informato davanti a tutti i suoi compagni, che non era autorizzato ad uscire dalla torre senza essere accompagnato personalmente da lei o da un altro insegnante.

Avrebbe voluto sprofondare per l’imbarazzo, la strega lo aveva trattato come un bambino a cui viene ribadito di non allontanarsi e che poi anche se ha obbedito, è stato costretto comunque a dare la mano ad un adulto.

Tutti non facevano altro che ripetergli la stessa cosa: il preside, Madama Pomfrey e ora la sua capo cosa. Non era mica un idiota santissimo Godric! Aveva capito che era importante stare alla larga da Piton!

La gente sembrava convinta, che lui “volesse realmente” vedere o stare con il pipistrello. Ma si sbagliavano e di grosso.

Possibile che nessuno dei docenti aveva notato il suo repentino cambio di umore, nel momento esatto in cui il preside aveva annunciato “allegramente”, che il bastardo sarebbe stato il nuovo insegnare difesa? Eppure si era praticamente strozzato con il succo di zucca davanti a tutto il castello!

Quella stessa notte aveva perfino vagliato l’idea di abbandonare il corso. Poi ovviamente non lo aveva fatto, perchè Difesa contro le arti Oscure era la sua materia preferita, ed inoltre gli serviva come l’aria nei suoi polmoni, se voleva avere almeno una minuscola possibilità di sconfiggere Voldemort.

Per costringersi a presenziare alla prima lezione, probabilmente in un momento di follia, si era auto convinto che il pozionista gli sarebbe stato meno ostile. Tutti sapevano che l’uomo ambiva a quella cattedra da anni, quindi teoricamente avrebbe dovuto essere più… felice? No, non era un vocabolo che poteva associare a Piton…allora più rilassato? Nemmeno … Almeno meno amaro? Ma l’uomo si era dimostrato estremamente duro e spietato, esattamente come a pozioni. E tutta la scuola ne era al corrente: gli studenti, i professori, il preside, i ritratti, i fantasmi perfino i muri! Allora perché, tutti si aspettavano che corresse a cercarlo?

Beh in realtà un motivo valido c’era, doveva assolutamente scoprire cosa stavano tramando Malfoy e l’unto bastardo. Ma con le nuove disposizioni, si poneva un grosso problema, come ci sarebbe riuscito adesso che non poteva tenerli d’occhio?

Ron ed Hermone non lo avrebbero appoggiato in questa impresa. Erano troppo presi dalla loro nascente relazione, per accorgersi di quello che gli accadeva intorno.

Inoltre la riccia continuava a dirgli, che avrebbe dovuto concentrarsi solo suoi studi invece di perdere tempo con i due Serpeverde, perché tutte le sue supposizioni e gli appostamenti non lo avrebbe portato a niente di concreto o di importante.

 

Si distese sul letto e sospirò desolato. Poi con la coda dell’occhio vide il suo zaino abbandonato vicino al comodino. Lo afferrò e prese il libro del principe.

Accarezzò la copertina consulta, poi lo avvicinò al viso e inspirò profondamente. Aveva un odore di ingredienti e pergamena stantia. Lo aprì delicatamente, con la cura che gli riservava ogni singola volta, sorrise vedendo la scritta familiare “proprietà del principe mezzosangue”. Ah sono sicuro che tu invece mi avresti capito. Ti piaceva sperimentare, scoprire, creare. Chissà se sei ancora in vita… E se si, che lavoro fai? Chi sei? Oh darei qualunque cosa per sapere chi sei principe.

Le ricerche che lui e i suoi amici avevano intrapreso per capire chi fosse, erano state una perdita di tempo. Era praticamente impossibile ricollegarlo ad un nome, senza avere alcun tipo di informazione concreta. Se almeno fossero riusciti a scoprire in che anno il ragazzo aveva frequentato la scuola, quella sì che sarebbe stata una svolta! Per quanto ne sapevano, poteva essere stato un compagno di Tom Riddle oppure per assurdo poteva essere un suo compagno di scuola, del tutto inconsapevole che Harry si era invaghito di lui.

Beh è inutile continuare a scervellarmi e visto che sono confinato qui, tanto vale fare qualcosa di utile, finirò il saggio di Lumacorno. Ma quando si alzò per prendere pergamena e inchiostro, il testo di pozioni gli cadde dalle ginocchia.

Mentre lo sollevava per riporlo sul suo letto, vide che la copertina si era leggermente scollata e purtroppo alcuni fogli si erano staccati. Oh no! No, NO! Dannazione! Perché devo essere sempre così maldestro!

Con aria piuttosto afflitta, si chiese se Hermione conosceva un incantesimo per sistemare il tomo, ci teneva troppo per lasciarlo così. Afferrò delicatamente le pagine che erano fuoriuscite per reinserirle al loro posto, ma alla prima occhiata si rese conto che quei fogli non erano parte del libro, sembravano dei pensieri, o delle pagine strappate da un diario o parti di alcune lettere.

 

Parte mancante…

 

…non riesco ancora a credere che sia tutto finito tra noi, non posso, Non ci riesco.

Perché non mi hai lasciato almeno spigare? Mi sono umiliato davanti a tutta la tua casa pur di poterti parlare quella stessa notte e tu mi hai sbattuto la porta in faccia.

So di aver sbagliato e ho tentato di dirtelo, ma tu non hai voluto nemmeno ascoltare! Mi hai solo accusato di essere… quello che sono.

Mi conosci da anni, avresti dovuto comprendere il perché del mio gesto.

Sono sicuro che ad altri avresti dato una seconda opportunità, ma non a me. No, io non merito nulla vero? Se i nostri ruoli fossero stati invertiti, perfino a lui avresti concesso il tuo perdono, come hai fatto con quell’arpia di tua sorella. E’ perché non sono un nobile Grifondoro come te?

Sono giunto alla conclusione, che tutti gli anni in cui siamo stati migliori amici, non contano più nulla per te. Eppure avevi promesso che niente sarebbe cambiato tra noi, e io ti avevo creduto dannazione! Non hai idea di come… mi sento soffocare.

La vita di tutti va avanti, tranne la mia. Mi sento così solo e perso, senza di te.

 Vorrei solo svegliarmi domani mattina e pensare che tutti questi orribili mesi sono stati solo un sogno. Mi mancano le nostre chiacchierate, i nostri momenti in riva al lago nero, le nostre scappatelle pomeridiane nel laboratorio di pozioni… mi manchi tu. Io ti amo, ma tu questo non lo saprai mai, perchè sono un vigliacco e non mai avuto il coraggio di dirtelo quando potevo.

Quella maledetta sera mi hai detto di non cercarti più e io l’ho fatto. Ma non posso evitare di osservarti tra la folla di studenti, e quando il mio sguardo incrocia il tuo nella sala grande, ti volti e questo mi fa male, o L……

Parte finale strappata….

 

Le parole del presunto Serpeverde lo avevano talmente colpito, che aveva persino smesso di respirare. La confidenza che il ragazzo aveva fatto a quel consunto pezzo di pergamena, era così toccante e profonda che poteva quasi sentire il suo dolore avvolgerlo come era successo con l’abbraccio di Remus, dopo che avevano visto Sirius cadere oltre il velo.

Scosse la testa, come a voler scacciare via i ricordi e si concentrò nuovamente sul misterioso personaggio, che da mesi era al centro dei suoi pensieri.

Le cose che aveva appreso per puro caso negli ultimi minuti erano interessanti ed inaspettate. Così il principe era innamorato del suo migliore amico/amica e aveva combinato qualcosa per la quale questa persona non lo aveva perdonato.

Questo fatto lo aveva sconcertato, anche lui e Ron nel corso degli anni avevano avuto grossi diverbi, eppure alla fine li avevano sempre risolti. Si chiese cosa poteva aver fatto di così grave, da non meritare il perdono.

Perfetto, ora non solo voleva scoprire l’identità del ragazzo, ma voleva anche sapere cosa gli fosse successo! Forse alla fine i due amici avevano sistemato le cose ed ora erano felicemente sposati, oppure quell’avvenimento li aveva costretti a conoscerne altre persone.

Sperava davvero che il principe non fosse rimasto da solo, non se lo meritava… nessuno lo meritava.

 

***

 

Erano passati due giorni ed Harry era talmente annoiato, che pur di uscire dalla torre avrebbe frequentato volentieri perfino una lezione Storia della Magia.

La giornata aveva preso una piega decente verso l’ora di pranzo. La McGranitt era venuta per informalo, che Piton aveva iniziato a distillare il suo antidoto. Che tutto sommato era più o meno una buona notizia, se tralasciava il dettaglio “di chi” lo stava facendo. Ma poi la situazione era peggiorata nuovamente, nel momento in cui la vecchia strega gli aveva riferito, che ci sarebbero volute almeno due settimane.

Probabilmente vedendo la sua evidente delusione, la donna si era impietosita e gli aveva annunciato che se lo desiderava poteva riprendere le lezioni a partire dall’indomani stesso, a patto che rispettasse rigorosamente l’imposizione di essere accompagnato ovunque. Infine aveva cercato, senza il minimo successo, di rassicurarlo, dicendogli che era in buone mani.

 

                                                           ***

 

“Harry, siamo tornati!” urlò la riccia.

 

Il moro alzò lo sguardo, solo a quel punto si rese conto che le lezioni erano terminate.

 

“Ciao ragazzi, come va?”

 

“Oh il solito. Tieni, sono gli appunti e le assegnazioni di oggi” rispose Hermione mentre gli porgeva una moltitudine di fogli di pergamena.


“Ah grazie. Proprio quello che mi ci voleva, altri compiti!”

 

“Si sa qualcosa di nuovo?” chiese Ron mentre si buttava con poca grazia sul divano tra Hermione e il suo amico.

 

Harry gli raccontò dell’incontro con la loro capo casa. “…Quindi da domani, sarò Harry Potter sorvegliato speciale. Dio, mi chiedo se riuscirò mai ad avere un anno normale.”

 

“Sai amico non ti invidio proprio. Però devi ammetterlo, meglio così che … l’alternativa. Te lo immagini vedere qualcuno che sbava per l’unto bastardo? Puah che schifo!”

 

“Grazie Ron. Per tua informazione sono IO quello che come dici tu, gli sbava dietro!”

 

“Si ma tu sei costretto! Voglio dire è la pozione… non sei mica tu”. Poi lo fissò per un attimo e con un tono piuttosto allarmato aggiunse “Perché lui… lui non ti piace per-per davvero?”.

 

“NO!” urlo con la faccia disgustata. “Merlino Santo, certo che NO!”.

 

Ad aprile dello scorso anno, Harry aveva finalmente trovato il coraggio di confessare ai suoi due amici, di essere gay. Per mesi aveva vissuto nel terrore, di rivelare le sue preferenze, per paura che lo etichettassero come “il diverso” anche in campo amoroso. Ed era la reazione di Ron a preoccuparlo in modo particolare. Invece il rosso in questa occasione lo aveva sorpreso, gli era semplicemente scoppiato a ridere in faccia divertito, come se avesse raccontato la più grande delle scemenze invece di un segreto inconfessabile. Dopo essersi calmato a sufficienza, il Grifondoro gli aveva spiegato che anche a suo fratello Charlie piacevano i ragazzi, e che nel mondo magico era cosa piuttosto normale e che gli unici che non apprezzavano la cosa erano i purosangue, perché le coppie di uomini non potevano generare un erede legittimo. Hermione invece lo aveva sostenuto senza la minima esitazione ed Harry si era sentito immensamente sollevato.

 

“Meno male amico, perché …Ahhh Piton…”

 

“La volete piantare voi due! Non sono affari vostri, con chi si vede Piton” sbottò la riccia.

 

Ron scoppiò a ridere. “Perché tu pensi davvero, che quel bastardo si sia mai visto con qualcuno? Io non credo… Beh forse tra i suoi amichetti Mangiamorte, qualcuno lo ha trovato anche lui… non portano sempre quelle maschere sulla faccia?”

 

Il volto di Harry si rabbuiò. Sì, i Mangiamorte portavano le maschere, se lo ricordava fin troppo bene. Sia il giorno in cui era morto Cedric che al Ministero, era pieno di maghi che portavano quelle dannate maschere…” chiuse gli occhi non voleva pensarci, era ancora troppo, troppo doloroso. Così si alzò e senza dire nulla si diresse al suo dormitorio.

 

“Ronald Weasley! A volte sei proprio un cretino! Che diavolo ti è saltato in mente? Lo sai che sono passati solo pochi mesi da quando Sirius…” e le parole gli morirono in bocca.

 

“O Miseriaccia! Devo andare su a parlargli, io non volevo…”

 

“No Ron, rimani qui. Se è andato in camera, vuol dire che voleva restare da solo”.

 

Il rosso annuì e poi con un’espressione sconsolata appoggiò la testa sulla spalla della sua quasi fidanzata.

 

***

 

Harry si stava ricredendo. Restare al dormitorio tutto sommato, non era stato così male in confronto alla sua nuova routine.

Era al secondo giorno di libertà vigilata e si sentiva più infelice che mai.

Quel giorno alle prime due ore aveva frequentato Pozioni, ce lo aveva scortato la McGrannit. Aveva preso una E per aver terminato con successo la pozione e al termine della lezione era stato accompagnato da Lumacorno a Trasfigurazione.

La vecchia strega poi lo aveva costretto a tornare alla torre ed era rimasto lì per due ore, perché avrebbe dovuto avere Difesa, alla quale ovviamente non poteva partecipare. Piton prima lo avrebbe umiliato davanti a tutti e poi lo avrebbe o scuoiato vivo.

L’attesa ebbe termine con l’arrivo di Vitious, che era venuto a prelevarlo, per scortarlo alla sua lezione, ma una volta giunti davanti la porta dell’aula si rese conto che aveva dimenticato il suo zaino.

 

“Professore mi scusi, ma dobbiamo tornare indietro, ho dimenticato lo zaino!”

 

“Mi spiace, ma siamo già in ritardo Signor Potter, farai senza” rispose il mago.

 

“Ehm … solo che io… ecco vede non ho la mai bacchetta” mormorò mentre arrossiva per l’imbarazzo.  Vedendo l’espressione severa del suo insegnate aggiunse “Senta sono già tutti nelle classi, posso fare una corsa, ci vorranno al massimo 10 minuti”.

 

“Mi dispiace Signor Potter, ma è assolutamente fuori questione. Il preside è stato chiaro, da solo non va da nessuna parte”.

 

Harry si guardò intorno e poi indicando il corridoio dalla quale erano venuti disse “Professore non c’è anima viva. Sarò velocissimo lo prometto”.

 

Vitious sbuffò sonoramente, poi con un colpo di bacchetta evocò dalla sua scrivania una pergamena. “Uhm vediamo… il professor Piton rimarrà giù nelle segrete per almeno un'altra ora, ha una lezione con quelli del quinto anno, non dovrebbe esserci nessun problema.” Poi gli lanciò uno sguardo severo “Nessuna deviazione Signor Potter! Se non torni entro dieci minuti, saranno guai!”

 

“Si signore! Sarò un fulmine” poi si voltò e iniziò a correre in direzione della torre.

 

Mentre percorreva per la seconda volta il corridoio in direzione dell’aula di incantesimi, si accorse che quello era l’unico momento da giorni, in cui non si era sentito soffocare. Il suo istinto gli diceva di filarsela al lago, per godersi un po’ di libertà, ma la cosa era fuori questione, il professor Vitiuos si era fidato e lui non poteva deluderlo alla prima occasione.

 

Era a pochi passi dalla porta, stava cercando il compito da consegnare al docente quando con la coda dell’occhio intravide qualcosa che catturò la sua attenzione. Una figura ammantata di nero in lontananza, era voltata di spalle e si stava dirigendo verso i sotterranei.

 

Piton!

Quello fu il suo ultimo pensiero razionale.

 

Un attimo dopo il cuore iniziò a martellargli nel petto.  E come quando avvistava il Bocchino durante le partite di Quiddich, iniziò a corrergli incontro senza la minima esitazione.

 

Severus era furibondo. Un ragazzo Corvonero aveva quasi staccato un braccio ad uno degli alunni di Pomona. Mi chiedo come è possibile, che un qualsiasi alunno del quinto anno non sia ancora in grado di produrre uno scudo accettabile! E’ a dir poco scandalosa la loro inettitudine!

Risultato aveva dovuto sospendere la sua lezione dopo soli 45, aveva punito i ragazzi togliendo ad entrambi una trentina di punti e assegnando loro una settimana di detenzioni da scontare con Gazza.

Nonostante ciò la sua rabbia non era ancora del tutto sbollita. Decise dunque che si sarebbe sfogato su qualche altro marmocchio alla sua prossima lezione.

Mentre svoltava l’angolo che lo avrebbe condotto giù nei suoi amati sotterranei, sentì qualcuno che correva nella sua direzione. Molto bene, sembra che non dovrò attendere oltre. Qualcuno sta per beccarsi immediatamente una bella lavata di capo e una detenzione con i fiocchi! Stava per voltarsi, per vedere chi fosse il malcapitato, ma non ci riuscì. Due braccia piuttosto magroline lo avevano afferrato da dietro.

La sua risposta fu immediata. Afferrò la bacchetta e dopo una sola sferzata, sentì la presa su li lui annullarsi completamente, seguita dal rumore di un tonfo.

 

 

Angolino dello scribacchino:

 

Oh Buongiorno miei cari lettori, so che mi state maledicendo a più non posso, perché ora volete sapere che succederà, ma la vita a volte non è giusta, come dice sempre il nostro preferito di sempre.
No a parte gli scherzi, questo capitolo che è un po’ di passaggio era necessario per i prossimi.
Dai cercherò di scrivere il prossimo il più in fretta possibile, in  modo da non farvi attendere troppo.

Volevo ringraziare tutti per le splendide recensioni, siete davvero fantastici! In particolare ci tengo a ringraziare due persone Az91, che si sorbisce anche i mie scleri, e Layla.

Layla questo capitolo è dedicato a te, perché ti sei fatta tre notti insonni per leggerti tutte le mie FF e le hai recensite tutte. Un grazie di cuore.

 Bene ora vi saluto e vi aspetto al prossimo capitolo, mi raccomando continuate a recensire!!!!
 

Un abbraccio la vostra

LadyV.

   
 
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