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Autore: Soul Mancini    26/03/2017    1 recensioni
Questa è la storia di un gruppo di ragazzi molto diversi tra loro, ma uniti da una grande amicizia.
Insieme, sotto il sole californiano, combineranno follie, si lanceranno sfide, si aiuteranno e si confronteranno. Tra intrecci amorosi impossibili, avventure sempre nuove e appassionanti e accese discussioni, i ragazzi vi terranno compagnia e vi coinvolgeranno in un anno scolastico pieno di colpi di scena ed emozioni.
♥ NOTE:
Ciao! Ho iniziato a scrivere questa storia tempo fa, spero che vi piaccia! Vi avviso già da ora che i primi capitoli sono stati scritti quando avevo undici/dodici anni e non li ho voluti modificare, quindi sono un granché, ma spero che la trama possa piacervi e incuriosirvi lo stesso! ;)
Se vi va, fatemi sapere cosa ne pensate, accetterò di buon grado anche le critiche!
Buona lettura! :3
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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ReggaeFamily

Capitolo 30



Ragazzi, sono le undici!” fece notare Cathleen.

E allora?” ribatté Ben in tono indifferente.

E quindi niente, era per dire...”

Cathleen, Lisa, Ben, Lionel, Alex, Tiffany e Marta si trovavano nella stanza 106, lasciata libera come al solito da Alice che trascorreva le serate con le sue amiche. Ognuno aveva occupato un punto diverso della camera: Cathleen, Lionel, Alex e Marta erano sdraiati sul tappeto, mentre Tiffany si era impossessata del letto di sua sorella e Ben e Lisa si dividevano una delle due poltroncine. Erano giunti in questa posizione dopo una lotta giocosa a base di spintoni e assalti che aveva coinvolto tutti, compresi i cuscini che in quel momento erano sparsi per il pavimento. I ragazzi avevano riso così tanto, contagiandosi a vicenda, che ci era voluto quasi un quarto d'ora prima che si riprendessero del tutto; ancora erano accaldati e qualcuno respirava profondamente per cercare di placare gli ultimi residui di fiatone.

In genere a che ora andate a letto?” domandò Marta, giocando distrattamente con una ciocca di capelli del suo migliore amico. Era sdraiata su un fianco e Lionel, che si trovava nella sua stessa posizione, la abbracciava da dietro.

Dipende” biascicò Alex, che era sdraiato supino a pochi centimetri da Cathleen. Improvvisamente allungò una mano e trascinò la ragazza più vicino a sé, per poi posare la testa all'altezza del suo stomaco come fosse un cuscino.

Così mi farai vomitare tutta la cena” si lamentò debolmente lei, senza la reale intenzione di respingerlo.

Stavano vivendo uno di quei momenti magici in cui ogni conflitto viene messo da parte per lasciare spazio a un'unione che contagiava tutti. Anche chi generalmente non si conosceva e non si frequentava più di tanto si poteva abbracciare e coccolare senza malizia, senza dar fastidio.

Tiffany cominciò a ridacchiare, sempre più forte, fino a contagiare gli altri. Nessuno sapeva il motivo, ma ridevano e non riuscivano a fermarsi.

Mi è tornato in mente... quando prima Marta è volata a testa in giù nella poltrona... oddio!” riuscì a formulare dopo un po' la bionda tra le risate.

Si riferiva a un avvenimento capitato durante la lotta di poco prima: Alex aveva spinto Marta verso una poltroncina e lei ci era caduta di testa e con le gambe all'aria. La scena era stata talmente comica che qualcuno, compresa Tiffany, si era lasciato andare a terra per rotolarsi dalle risate.

Proprio lei, in quel momento, compì un movimento troppo brusco e cadde dal letto, quasi addosso ad Alex; questo generò altre risa e le finte proteste del ragazzo, che tentò di scatenare una nuova battaglia facendo il solletico a Tiffany.

Alex, il mio stomaco!” esclamò Cathleen, spingendolo via.

Okay, volete la guerra? E guerra sia!” affermò Ben, saltando giù dal divanetto all'assalto di Lionel e Marta. I due cominciarono a rotolare sul pavimento per sfuggire all'attacco e si trovarono ancora una volta molto vicini: Marta si trovava quasi sopra di lui.

Nonostante la gran confusione generale, questo particolare non sfuggì a Cathleen. Non si seppe spiegare bene perché, ma l'immagine che si ritrovava davanti agli occhi le dava fastidio e sentiva l'impulso di intervenire per allontanare i due.

Aggrottò la fronte, sorpresa da se stessa. Lei non era mai stata gelosa delle altre amicizie di Lionel, anzi, trovava Marta molto simpatica ed era consapevole che i due avevano un rapporto speciale.

Tuttavia, dopo qualche secondo di esitazione, anche lei partì all'attacco e riuscì a coinvolgere Lionel in un duello.

Oh, ma mi sentite o no?” Il grido di Alice interruppe tutte le attività e i sette ragazzi portarono la loro attenzione su di lei. Era entrata nella stanza qualche secondo prima e aveva cercato invano di comunicare qualcosa.

Angel ha chiesto di voi” annunciò con uno sbuffo.

Angel?” domandò Tiffany, sorpresa.

I suoi compagni l'hanno di nuovo buttato fuori dalla stanza. In realtà se n'è andato lui perché quei due a quanto pare dovevano spassarsela con qualche tizia. Io l'ho trovato seduto in una rampa di scale.”

Ma Angel, quello che ho conosciuto questo pomeriggio?” s'informò Marta, lanciando un'occhiata a Tiffany. Lei, in tutta risposta, annuì.

Digli di entrare, lo accogliamo a braccia aperte!” esclamò Lisa, dopo un'occhiata complice con Cathleen.

Alice lasciò la stanza senza nemmeno premurarsi di salutare e poco dopo il ragazzo biondo fece il suo ingresso con passo incerto. “Ciao a tutti... disturbo?”

Ehi Angel, quanto tempo senza vederci!” scherzò Marta con un sorriso, rammentando il momento in cui si erano augurati la buonanotte, subito dopo cena.

Togliti le scarpe e mettiti comodo: da questo momento in poi sei a casa tua!” lo accolse calorosamente Cathleen, accennando con la mano a una parte del tappeto libera.

Angel tentennò e fu tentato di chiedere se fossero davvero sicuri di ciò che gli stavano dicendo, ma dopo aver incrociato gli sguardi benevoli e incoraggianti della maggior parte dei presenti decise di eseguire l'ordine.

Nel frattempo l'atmosfera allegra si era nuovamente propagata per la stanza grazie alle chiacchiere e alle risate.

Allora fratello, non hai preso parte al simpatico gioco in camera tua? Se c'è uno spazio libero, posso sempre accomodarmi io!” ironizzò Alex con un sorriso malizioso, osservando Angel dalla sua posizione supina.

Vai pure, non erano male quelle che hanno scelto!” ribatté lui facendo spallucce e accennando un sorriso divertito.

Oddio Alex, che schifo, tu saresti capace di andarci davvero!” commentò Lisa con una smorfia disgustata, dando qualche piccolo calcio al suo braccio.

Vabbè, se è per questo anche tu ci andresti, ma io non ti giudico” la punzecchiò lui, scatenando una risatina generale.

Lisa avvampò, poi strillò: “Adesso ti faccio vedere io dove ti mando se non chiudi il becco!” e si tuffò dal divanetto per poterlo prendere d'assalto.

All'altra estremità del tappeto, Cathleen si era avvicinata a Lionel e Marta: i due erano seduti uno di fronte all'altra a gambe incrociate, sicuramente stavano parlando di qualcosa che solo loro potevano capire e ridevano come matti.

Cavaliere, vieni qui! Non mi hai raccontato niente di questo pomeriggio!” esclamò la bionda, tirandogli una ciocca di capelli.

Brava Cat, prenditelo pure, vaneggia troppo per i miei gusti” tagliò corto Marta con un occhiolino al suo amico, alzandosi e lasciandoli soli.

Senti chi parla! Da quando ti conosco non hai mai detto qualcosa di sensato!” ribatté Lionel fintamente offeso, cercando di farle lo sgambetto mentre andava via. Lei, in tutta risposta, gli mostrò il dito medio.

Com'è stato andare a cavallo?” domandò Cathleen, stringendo Lionel tra le braccia e obbligandolo a poggiare la testa sulla sua spalla.

Aiuto, mi hai rapito!” scherzò lui, ricambiando il gesto della sua amica.

Non gli sembrava vero: lei lo aveva sorpreso con quel gesto così affettuoso e avrebbe voluto che quel momento durasse per sempre, ma era consapevole che non si doveva illudere perché il comportamento di Cathleen era dettato solo da un grande affetto nei suoi confronti.

Dai, raccontami!” lo incitò lei, curiosa.

Sicuramente piacerebbe anche a te. Poi non so... è bellissimo, libera la testa da ogni pensiero! Penso che continuerò ad andarci anche oltre questo mese di lezioni che mi avete regalato, devo chiedere ai miei.”

Sono contentissima, hai trovato qualcosa che ti piace!”

Cathleen in realtà era divorata dai sensi di colpa: di certo lei aveva a disposizione molto più tempo di Marta per stare con Lionel, ma nonostante ciò glielo aveva portato via. Si era comportata davvero da stronza, ne era consapevole, ma vedere il suo amico così vicino a un'altra ragazza le provocava una strana sensazione di disagio. Non sapeva cosa le stesse capitando, ma come suo solito non riusciva a controllare le sue emozione e agiva d'istinto. L'impulsività era un tratto che la caratterizzava, anche se non lo dava sempre a vedere come sua sorella.

Intanto Marta aveva colto la palla al balzo per precipitarsi da Angel: aveva notato che ormai da qualche minuto stava a guardare cosa gli capitava intorno senza sapere bene come muoversi. Nonostante l'avesse conosciuto solo quel pomeriggio, sapeva di avere a che fare con una persona speciale e simpatica e voleva aiutarlo a far emergere questo lato di lui, così che anche gli altri lo potessero conoscere per quello che era davvero.

Angel, ma davvero volevi dormire sulle scale? Se me l'avessi detto, ti avrei ospitato nella mia camera! Pensa che per questi giorni mi hanno dato una stanza inutilizzata che ha tre letti!” lo intercettò, sedendosi accanto a lui e attirando la sua attenzione tirandogli una manica.

Non sapevo dove trovarti.”

Dopo ti do il mio numero, così se ricapita una cosa del genere me lo dici e ti aiuto!” propose la ragazza, circondandogli le spalle con un braccio.

Angel fu davvero sorpreso da quel gesto e sobbalzò impercettibilmente, sperando che Marta non se ne accorgesse. Non gli era mai capitato che una ragazza mostrasse tanto interesse nei suoi confronti e che addirittura instaurasse un contatto fisico di quel tipo con lui.

Ma se tu dopodomani devi ripartire!” esclamò con una smorfia divertita e perplessa allo stesso tempo.

Ah sì... ehm... vabbè, almeno se devi dormire sulle scale ti faccio compagnia!”

I due scoppiarono a ridere contemporaneamente e lui la prese in giro per un po'.

Ehi pischello, vedi di portare rispetto!” rispose lei tra le risate.

Ehi sorella, stai parlando con me?” Angel pronunciò quelle parole con quel tono minaccioso tipico dei film d'azione e mettendo su un'espressione teatralmente seria.

Marta non riusciva più a smettere di ridere. “No, vabbè, sei troppo gangster!”

Hollywood aspetta solo me!” proclamò lui in tono solenne, per poi scoppiare nuovamente a ridere senza contegno.

Lei, presa dall'entusiasmo, si lasciò cadere addosso a lui e lo buttò praticamente a terra. Così la battaglia si scatenò inevitabilmente tra i due, coinvolgendo presto anche Lionel e Cathleen. I quattro fuggivano e si rincorrevano per la stanza, gridando come pazzi e ridendo fino alle lacrime.

Ben, Lisa, Alex e Tiffany, appollaiati tutti sul letto di Cathleen, si lanciavano occhiate interrogative. Non avevano mai visto Angel così a suo agio, così divertito, e mai avrebbero potuto pensare che potesse essere un ragazzo così energico e simpatico. Si sentivano i testimoni di un miracolo e sapevano che l'artefice di tutto ciò era Marta. Ma del resto quella ragazza era in grado di trasmettere un'allegria e un entusiasmo irresistibili, da quando era arrivata al campus era come se anche tutti loro si fossero risvegliati all'improvviso da uno strano letargo.

La loro personale e piccola festa andò avanti fino all'una e mezza, quando i ragazzi furono così stanchi da non ricordarsi quasi il tragitto per arrivare alle proprie camere. Risero, chiacchierarono, scherzarono e si rincorsero a lungo, beccandosi le lamentele dei vicini di stanza che minacciavano di dirlo alla responsabile del dormitorio, ma si divertirono un mondo tutti assieme. Perfino Angel, dopo essere finalmente riuscito a rompere il ghiaccio, era ormai parte del gruppo.

Io devo andare a rivendicare il mio letto” biascicò Angel con uno sbadiglio mentre recuperava le sue scarpe.

Lascia in pace i tuoi compagni schifosi, ti ho già detto che in camera mia ci sono tre letti!” gli ricordò Marta con un sorriso.

Ma sei sicura? E se rifiutassi?”

Non accetto un rifiuto. Hai la tua roba, no?”

Sì, è tutto nello zaino.”

Ecco, allora andiamo!”

Dopo i saluti e gli auguri di buonanotte, Marta condusse Angel al terzo piano, in camera sua. Entrambi stentavano a tenersi in equilibrio per via del sonno, ma ancora ridacchiavano e commentavano aneddoti di quella serata.

Ecco la mia stanza! Non è magnifica?” annunciò lei, spalancando la porta e accendendo la luce.

La stanza era molto simile a quella di Cathleen e Lisa; l'unica differenza stava nella lunga tenda verde chiaro che separava l'ingresso dalla vera e propria camera da letto. Sulla parete opposta alla finestra stazionava un letto singolo, mentre lungo quella opposta alla tenda era addossato un letto a castello. Nell'angolo tra i due era posizionato un tavolino senza cassetti che fungeva da comodino.

E poi lì c'è il bagno. Vai pure a cambiarti, io intanto cerco la mia roba.”

Angel entrò nel piccolo ambiente senza proferire parola, ma in realtà sentiva un profondo imbarazzo a stare in quella camera. Lui non aveva problemi, ma non voleva arrecare disturbo a Marta e invadere i suoi spazi.

Dopo essersi messo in pigiama, si guardò allo specchio e avvampò alla sola idea di farsi vedere vestito in quel modo dalla sua nuova amica. Ma doveva comunque uscire dal bagno per permettere anche a lei di cambiarsi.

Okay, hai finito? Scegli pure un letto e accomodati, io ci metto un secondo!” disse lei con uno sbadiglio, dirigendosi verso il bagno con un pigiama celeste di cotone leggero tra le mani.

Marta occupava il letto di sotto del letto a castello, così lui optò per quello singolo: stare in alto non era il massimo per le sue vertigini.

Quando la sua amica uscì dalla stanza, lui era ancora seduto sul bordo del letto a riflettere, rigido e teso.

Beh? Non sei ancora morto dal sonno?” gli domandò lei abbozzando un sorriso.

Lui si mise nuovamente in piedi con un sospiro e si avvicinò a lei. “Marta, ma ne sei proprio sicura? Io non vorrei invadere la tua privacy, sai, sono un ragazzo e...”

Angel Angel, sei un caso perso! A me non importa, davvero, se non avessi voluto invitarti non l'avrei fatto! Non penso che tu sia un malintenzionato, stiamo diventando amici e questo è il minimo che posso fare per te: offrirti un posto dove dormire. Non farti più questi problemi, non con me almeno, d'accordo?”

Il discorso era stato pronunciato con una sincera dolcezza che aveva colpito profondamente il ragazzo.

Va bene Marta, grazie davvero, non so come...”

Basta, shh, ora pensa a riposare. Buonanotte Angel” lo interruppe lei, accompagnando quelle parole con un gesto inaspettato: si avvicinò a lui e lo strinse in un rapido e affettuoso abbraccio.

Lui, rosso in volto, ebbe appena il tempo di ricambiare la stretta e sussurrare: “Buonanotte”, poi entrambi si tuffarono a letto e, prima di potersene rendere conto, vennero rapiti da un sonno profondo e ristoratore.



   
 
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