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Autore: missgenius    26/03/2017    1 recensioni
Raccolta di drabbles Sifki. Perché non importa dove o quando, chi si appartiene si ritroverà sempre.
LokixSif
OOC
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Sif
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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AU- Modern days
Part 3
Sif si svegliò per il fastidioso senso di nausea che da qualche settimana la importunava piacevolmente. Cercando di fare il più piano possibile per non svegliare la bambina andò in bagno per darsi una rinfrescata dal giorno prima e vestirsi. Ne uscì poco dopo pronta per andare in centrale. Scese le scale ma venne attratta dal profumo celestiale proveniente dalla cucina. Natasha era già in piedi, pronta e all'opera nel cucinare pancakes. Entrò in cucina con lo stomaco che brontolava rumorosamente.
"Buongiorno, dormito bene?"
"Si, più o meno. Alexis ha tirato calci tutta la notte... "
Si sedette sulla penisola della cucina, iniziando a versarsi la spremuta e guardando la caraffa di caffè con desiderio.
Natasha le versò sul piatto due frittelle ancora fumanti.
"Già, ho ringraziato il cielo quando ha smesso di dormire nel lettone con noi." Si sedette di fronte all'amica che aveva iniziato a divorarle voracemente.
"Credo che mio nipote apprezzi molto i miei pancakes.” Sif annuì con la bocca piena.
“Comunque… Come va stamattina? Si è fatto sentire?"
Sif fece un lungo sospiro. "Ho acceso il cellulare e ho trovato 15 chiamate di ieri sera e stanotte. Pensi che… Dovrei richiamarlo?"
"Uhm... No, lascialo cuocere un altro po'. Ma adesso tieni acceso il cellulare, fallo almeno squillare. Tendigli un ramo di speranza. Continuerà a chiamare tutta la mattina, ma tu rispondigli solo verso il pomeriggio. Avrà tempo così di riflettere."
“Nel programma di accademia militare in Russia c’è anche psicologia di coppia? Perché io credo di aver saltato questo capitolo.”
“Sì, qualcosa del genere.” Si guardarono un attimo negli occhi prima di scoppiare a ridere.
 
Era una bella mattinata per essere marzo. Il sole era alto nel cielo e non c'era nemmeno una nuvola, l'ideale per una passeggiata fino alla centrale. Si fece lasciare tre isolati prima e fece l'ultimo tratto a piedi nel rumore confortante della città piena di vita. Arrivò davanti al grosso edificio grigio, fermandosi un attimo davanti l'ingresso. Aveva visto in lontananza arrivare una grossa Harley Davidson nera con a bordo un ammasso di muscoli e capelli biondi svolazzanti. Thor magari avrebbe potuto consigliarle come comportarsi con suo fratello… Guardò l’orologio.  Era tardi, se non si fosse sbrigato sarebbe salita senza di lui. Se solo la macchina davanti non lo avesse rallentato così tanto... Perché si stava fermando?
Fu tutta questione di pochi secondi. La vettura che rallentava, i vetri che si abbassavano, le mitragliatrici che iniziarono a fare fuoco al grido di "Kingpin libero!". Al momento non registrò il dolore al petto che la fece accasciare per terra, percepì solo lo sparo. Fu quando alzò la mano e la vide intrisa di sangue che realizzò di essere stata colpita.
 
Si risvegliò l'indomani mattina sul divano al suono della sveglia dell'iPhone. Aveva provato a chiamarla più volte ma continuava a passargli la segreteria. Il messaggio era chiaro, non voleva sentirlo.
Non era riuscito a dormire nel loro letto, era troppo bruciante la sensazione di solitudine che stava iniziando a rodergli il petto. Il mal di testa martellante lo accompagnò mentre si faceva la barba e quando si vestì, e per tutto il tragitto in taxi per andare a lavoro. Arrivò in ufficio appena in tempo per la riunione e dovette scolarsi tre tazze di caffè solo per iniziare a capire di che cosa stavano parlando. Non serviva a nulla in quelle condizioni e appena poté si ritirò nel suo ufficio cercando di riportare ordine almeno nella sua mente. Avrebbe dovuto provare a chiamarla di nuovo. Assicurarsi che stesse bene. Chiederle scusa. Almeno provare a fare la pace. Prese il telefono e compose il numero a memoria.
Attese con agonia che iniziasse a squillare e quando stava ormai perdendo le speranze, sentì il segnale di risposta.
"Sif, tesoro, ti prego non riattaccare. Scusami, ieri non volevo... "
"Loki! Loki, sono Thor! Stavo… stavo appena per chiamarti! C'è stata una sparatoria davanti la centrale, Sif... Sif è stata... È stata colpita mentre stava entrando... "
"Cosa!? Dove... Dov'è adesso?!"
"La stanno portando d'urgenza all'ospedale...non...non mi hanno fatto salire con lei in ambulanza...non so... Non so come sta... C'era sangue dappertutto...mi dispiace... Devi...devi venire subito."
Ma Loki non lo stava ascoltando più; stava già scendendo gli scalini a due a due.
 
  
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