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Autore: cool_stuff    06/04/2017    1 recensioni
[Monsta X]
[Monsta X]"Per tre mesi dopo la comparsa dei soldati, i sette ragazzi si erano organizzati formando “il Clan”; avevano imparato a conoscersi meglio e a fidarsi gli uni degli altri.
Avevano voglia di vivere, di ricominciare, insieme."
-Tratto dal primo capitolo-
[Quando ho provato a dare un senso al video di All In che mi è piaciuto da impazzire...
Aggiornerò ogni venerdì per mantenere una certa continuità (?) BUONA LETTURA e fatemi sapere cosa ne pensate~]
Genere: Malinconico, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Slash | Personaggi: Altri
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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[BUONSALVE A TUTTI!! Si lo so, se state seguendo questa mia grandissima follia di sicuro mi aspettavate domani sul tardi oppure speravate di esservi liberati di me... Se è così, sono desolata di essermi anticipata di un giorno allora xD Ma a parte gli scherzi domani non avrei avuto tempo quindi eccomi qui con un nuovo capitolino tutto per voi!! 
Spero vi piaccia~~]

NON ASPETTATO

Dopo ore nel tentativo di trovare anche una sola Guardia tra le colline del Nord, il gruppo di Kihyun, Wonho e I.M si arrese. 
-Probabilmente si saranno concentrati verso la costa, forse gli altri avranno avuto più fortuna di noi- aveva suggerito Kihyun prima di salutare ed avviarsi verso un vecchio Hotel disabitato dove dimorava da qualche mese. 
-Puoi entrare se vuoi- disse Wonho tenendo aperta la porta, I.M guardò poco meno di due metri più avanti, verso il terrazzino di casa sua, lo stenditoio con le sue vecchie magliette e calzini bucati, poi si voltò e superò con lo sguardo la sagoma del suo amico, posandolo sul vecchio tavolo di vetro che dominava il salotto in cui aveva passato praticamente tutta la sua infanzia.
-Credo che rimarrò un po’ qui con te- così accettò.
Come al solito la stanza era spoglia quasi di tutto, a parte quel tavolo di vetro verdognolo, un paio di davanzali sul lato sinistro ed un divanetto massimo tre persone, appena sotto.
-Ti posso fare una domanda?- disse I.M buttandosi a peso morto sul divano rosso.
-Ci siamo fatti mai dei problemi noi due?- urlò di risposta Wonho dalla cucina (prima stanza sulla destra subito dopo l’entrata), I.M d'altro canto continuò calmo e con un tono di voce che usava normalmente.
-Clara… quella ragazza in quinto liceo, alla fine te la sei fatta?-
Come se fossero magicamente vicinissimi l’uno all’altro, il più piccolo sentì il tonfo di una bottiglia di vetro che si spaccava al suolo, accompagnato da forti colpi di tosse.
-Ehi, tutto bene? Hai bisogno di una mano lì?- chiese il castano aggrottando la fronte cercando di capire cosa stesse succedendo.
-No no, tutto bene. Dammi un secondo e arrivo- fu la risposta immediata.
Clara. Una compagna di classe del più grande che aveva provato in tutti i modi di attirare la sua attenzione. Avevano entrambi diciotto anni al tempo e per colpa dell’adolescenza Wonho si era alla fine lasciato abbindolare da quella ragazzetta insignificante. Il più piccolo ricordava perfettamente quando li vide avvinghiati, intenti a baciarsi, contro i cancelli della scuola. Un poco ci era rimasto male poiché di solito erano abituati ad entrare nell’edificio assieme, ma aveva lasciato correre per quella volta.
Mentre ripensava a quei momenti di qualche anno prima, Wonho comparve dalla cucina con due birre in mano ed uno strofinaccio bagnato sul braccio sinistro, ne porse una all’altro e gli si sedette affianco facendo prima un sorso dalla sua.
-Allora? Cosa stavamo dicendo?-
-Tu e Clara sembravate piuttosto affiatati- riprese I.M come se niente l’avesse bloccato prima dal parlare.
-Changkyun, davvero mi stai chiedendo se io e quella, in quei due mesi in cui siamo stati “assieme”, abbiamo fatto sesso?- disse esasperato gesticolando con la mano libera. Dall’imboccatura della bottiglia fuoriuscì un quarto della birra appena aperta, andando a macchiare il volto e parte della maglietta di Wonho che imprecò sonoramente guardando il casino che stava combinando.
-Che cazzo di macello…-
-E tutto solo per una domanda stupida e innocente.- cantilenò il più basso accennando ad una risata.
Il biondo lo fulminò con uno sguardo truce e decise che forse sarebbe stato molto meglio se la bottiglia l’avesse appoggiata sul tavolo di fronte.
-Non so cosa tu abbia capito da quelle pochissime volte che ci hai visti assieme, ma se hai dedotto che fossimo una coppietta felice ed innamorata, sei andato a sbattere contro un palo megagalattico.-
I.M portò entrambe le gambe sul divano, incrociandole, e lasciò che la testa si appoggiasse sul cuscino dietro di lui. Chiuse gli occhi immaginandosi Clara ancora nella vita di Wonho ed una leggera fitta gli attraversò lo stomaco.
-Non ho affatto dedotto questo.- disse in fine sotto voce –Di sicuro non sei un tipo che si innamora di una sciacquetta qualsiasi-. 
-E allora perché stiamo affrontando questo discorso?-
L’altro continuò ignorando completamente la domanda: 
-D’altronde non serve per forza l’amore per scopare, quindi...-
Wonho alzò entrambe le braccia al cielo in segno di frustrazione.
-Smettila di utilizzare questi termini, ok?!-
I.M aprì di scatto gli occhi girando il volto verso di lui: -Quali? Trombare, farsi, scopare? Oppure-
-Changkyun smettila! No, non ci ho fatto sesso! Non me la sono trombata, fatta o scopata. Non è successo niente di niente. Neanche mi piaceva, Cristo!-
Changkyun serrò così forte gli occhi che la testa prese a fargli male, non li riaprì neanche quando si sporse in avanti scaraventandosi sull’altro unendo violentemente la propria bocca alla sua. Non gli serviva vedere dove il suo migliore amico fosse, lo percepiva: il calore che emanava, i piccoli movimenti che faceva.
Il più piccolo non voleva sapere se invece Wonho li tenesse aperti, né se stesse a proprio agio sotto il peso del suo corpo, e né se aveva mandato tutti quegli anni passati assieme a puttane. I.M sentiva solamente il sapore della sua bocca, la morbidezza della sua pelle ed il suo odore naturale che oramai conosceva quasi come se fosse il proprio.
Le braccia del biondo erano distese lungo i suoi fianchi, i pugni serrati, il petto si muoveva su e giù a ritmi irregolari assieme alle sue labbra che si scontravano con le altre fameliche ma all’unisono; un brivido partì dalla base della nuca, I.M percepì perfino quello. 
Quella scarica elettrica si irradiò nelle punte delle sue dita, che andavano carezzando i capelli biondi e soffici, gli attraversò il corpo fino ad arrivargli al cuore. 
Dal nulla, si sveglio. Si staccò leggermente tenendo ancora gli occhi chiusi, evitando qualsiasi tipo di contatto visivo.
La mano destra ora sulla guancia di Wonho, quella sinistra sul petto.
-Sai di birra…-
Detto questo si alzò altrettanto velocemente di come aveva fatto iniziare tutto quello, attraversò la stanza, aprì la porta ed uscì cercando di non sbatterla troppo.
“Che coglione, che coglione, che coglione. Che fottuto coglione!”
“Non voglio sapere, non voglio capire, voglio solo scomparire. Andare quanto più possibile lontano da qui!”
Non fece neanche due metri ed aprì il portone di casa sua, chiudendoselo alle spalle.

Il telefono di Jooheon squillò che erano appena le sette di sera.
-Pronto?-
-Jooheon, sono Shownu.-
-Bene, ti aspettavo. Dimmi tutto.-
-Domani la riunione l’abbiamo di pomeriggio, giusto?-
-Dimentichi che è giovedi diciassette domani? Abbiamo il rituale.-
-Saremo impegnati tutta la notte ma a me interessa la mattina.-
-Due ore dopo l’alba nella strettoia di fronte al vecchio negozio?-
-Due ore dopo l’alba lì.-
-…Sei sicuro?-
-Non ho altra scelta.-
-Come desideri allora.-
  
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