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Autore: Lord Larry    30/04/2017    0 recensioni
Una storia di guerra, sesso, morte e ornitorinchi malvagi ambientata nel mondo di Kingdom Hearts.
Ci sono anche dei teletubbies dentro.
Rated PG13.
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Altro contesto
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 Chapter 9 - Fifty shades of Donald Duck – A fragmentary segment of a passage of a fragment of a piece of something 

 

Cloud è lì in attesa sotto il lampione nell’autostrada fra i mondi. Ogni tanto lo illuminano i fari di una gummiship solitaria, che passa via rapida. I suoi occhi azzurri si perdono sull’asfalto che va a confondersi con l’oscurità all’orizzonte.

Un’altra gummiship si avvicina, e lui sa cosa deve fare. Scopre una coscia e la espone all’aria con fare seducente; la gamba raggela all’aria invernale, e le scarpe aperte tacco dodici non proteggono dal freddo.

Si aspetta che la gummiship passi via come le altre, ma questa non lo fa. Questa accosta e abbassa il finestrino. Ne sporge il muso animalesco dell’ignobile cane antropomorfo che sta al posto di guida.

“Ehi, bellezza…”, gli fa Pippo, “che bella mercanzia che abbiamo, Yuk!”

“Grazie”, risponde Cloud con finta allegria, nascondendo in un sorriso la repulsione per quell’abbietto individuo.

“Io e il mio amico, qui”, dice Pippo indicando un papero antropomorfo seduto sul sedile posteriore, “cerchiamo divertimento. Le tariffe?”

“Bocca venti a testa, cinquanta servizio completo.”

Pippo e Paperino ridacchiano:

“Ma è pochissimo, Yuk! Che poverina che sei!” la deride Pippo, mentre Paperino starnazza allegramente; “Dai, salta su, troietta!”

Cloud continua a fingere un sorriso mentre sale sul sedile posteriore della gummiship, che riparte. Accanto a lui c’è Paperino, che gli mette subito una mano sulla coscia e inizia ad accarezzarla in su e in giù, riservando a Cloud sguardi libidinosi. Cloud scopre di essere più a disagio del solito, e non riesce a togliersi dalla testa l’impressione di aver già conosciuto quelle due bestie, ma non ricorda dove. Nonostante tutto, sorride ancora.

Come sono arrivato a questo punto?, si domanda in silenzio. Se lo domanda ogni volta che un cliente lo prende su, ma la verità è che lui lo sa bene come ci è arrivato a quel punto. Non ha mai potuto dimenticare quell’appuntamento con Don Corneo, che aveva risvegliato l’oscurità nel suo cuore: la passione per la sottomissione e la violenza. Cloud lo aveva solo intuito, allora, ma adesso lo sa con certezza: gli piace essere sottomesso, picchiato, umiliato; vuole sentirsi un oggetto a letto, proprio come lo aveva trattato Don Corneo. E si odia così tanto per questo. Deve vivere una doppia vita: di giorno è un potente guerriero sempre con la situazione sotto controllo, ma di notte Cloud diventa una puttana. E gli piace. E non riesce più a farne a meno. Anche quando a trattarlo come una puttana è un sudicio animale antropomorfo.

Ma nessuno sa sottometterlo davvero come vorrebbe lui… per questo cerca quella persona… l’unico che sappia davvero fargli provare quel proibito piacere.

Paperino adesso gli accarezza i capelli, leccandosi lentamente il becco e stando attento a non pungersi le dita.

“Ehi, Paperino! Cerca di trattenerti fino a quando non arriviamo in Motel, Yuk!”

Paperino sghignazza, poi fa, rivolto a Cloud:

“Sai, carina, dobbiamo dirti la verità… non ti abbiamo preso su soltanto per il nostro divertimento carnale.”

Cloud sussulta, spaventato. Era forse finito nelle grinfie di pericolosi maniaci?!

“Ehi, non essere spaventata… Vedi, avremmo solo bisogno di chiederti un’informazione.”

“Ah”, fa Cloud, più rilassato; “di che si tratta?”

“Vedi, c’è una persona che non troviamo più, un nostro vecchio, diciamo… compagno di merende. Lo abbiamo perso di vista al monte Olimpo, ma ci è stato detto che l’hanno visto nella tua zona…”

“Non ricordo tutti quelli che frequentano la mia zona”, risponde Cloud.

“Oh, ma lui si nota, si nota molto… Non è vero, Pippo?”

“Gawrsh, se si nota!”

“Ha i capelli a punta, proprio come i tuoi, ma castani. Ha piedoni enormi e un gigantesco aggeggio con cui picchia sulla gente…”

L’attenzione di Cloud si risveglia.

“… che è a forma di chiave e si chiama keyblade.”

L’attenzione di Cloud torna a livelli basali.

“Non… non credo di ricordare nessuno così”, risponde.

L’espressione di Paperino si fa rabbiosa.

“Forse faresti meglio a pensarci un po’ su, troietta!”, ingiunge, “non ti abbiamo certo scelta per il tuo culo cadente! Noi abbiamo bisogno di trovare questa persona!”

Cloud è spaventato, ma al contempo non può fare a meno di provare quel sottile piacere... Quel papero nudo dalla vita in giù sarà pure senza pene, ma ha autorità. Gli piace.

“Io… io non lo so dove si trova, non l’ho mai visto, giuro! A parte forse in un altro capitolo del videogioco, ma lo sapete che la continuity in Kingdom Hearts è un po’ creativa!”

Paperino lo guarda male. Non è contento.

“Sei proprio… sicura?” la mano di Paperino gli afferra la spalla, la tiene molto stretta. Gli fa male. L’altra mano agita minacciosamente uno scettro magico a forma di dildo. Cloud prova dolore, paura ed eccitazione insieme.

“Forse… forse so chi potrebbe averlo visto!”

“Ora ragioniamo. Visto, Pippo? Te l’avevo detto che non avremmo neanche dovuto picchiarla!”

“Yuk! Hai sempre il tuo tocco, Paperino!”

“Bene, puttanella, parla”, continua l’anatra.

“Il mio… Il mio datore di lavoro, Ade. Se qualcuno sa qualcosa, è lui. Dovete parlare con lui!”

“Sapevo che ci saresti stata utile”, dice Paperino.

“Gawrsh, Paperino, dovremo parlare con Ade? Non è un tipo facile con cui trattare…”

“Forse la nostra signorina qui potrà darci qualche dritta anche su quello, non è vero?”

Cloud non risponde. Il senso di autorità emanato dal papero lo eccita da matti.

“Sono sicuro che potrai darci ancora molte altre informazioni utili, ma prima…”

Il volto di Paperino si avvicina a quello di Cloud, i loro respiri si confondono.

“... Direi che è arrivato il momento di divertirci, bellezza.”

“Farai l’amore con me, adesso?”, gli domanda Cloud.

“Io non faccio l’amore”, risponde Paperino; “io starnazzo. Forte.”

 

Questo capitolo serviva a mettere definitivamente a tacere coloro che continuano a pensare che Kingdom Hearts sia un gioco per bambini. Come vedete, cari lettori, Kingdom Hearts ha una storia molto seria e matura, e non ha paura di entrare nel merito di tematiche complesse e scottanti, come il dramma dei personaggi di Final Fantasy costretti a vendere il proprio corpo.

  
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