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Autore: alessandroago_94    04/05/2017    4 recensioni
Questa è una raccolta di poesie molto semplici. Ognuna narra di sentimenti, di luoghi e di situazioni diverse tra loro, insomma, ci sarà un po’ di tutto. Ringrazio già tutti coloro che vorranno entrare e dare un’occhiata a questi miei piccoli scritti.
Genere: Generale, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Caro Padre

NOTA DELL’AUTORE

 

 

 

Perdonatemi se comincio fin da qui a stressarvi, carissime amiche, ma devo per forza spendere due parole su questo componimento, prima che lo leggiate.

Dunque; non so come esordire, ora improvviso xD

State per leggere un componimento che è unico, finora, in ciò che ho scritto. Si tratta di una poesia interamente in dialetto, ed originale, che ho scritto alcuni giorni fa, ma non preoccupatevi, perché sotto al testo dialettale ho aggiunto la traduzione in italiano, che mi sembra che suoni anch’essa molto bene.

Ho fatto un esperimento, giocando in pratica col dialetto forlivese, e spero di aver fatto un buon lavoro.

Buona lettura, e fatemi sapere che ne pensate, se vi va ^^ ho cercato di mantenere inalterato il ritmo e il soggetto malinconico che rappresentano il grande classico per le poesie dialettali di questo genere.

Intanto che ci sono, vorrei anche avvisarvi di una mia greve decisione… riguardante questa raccolta.

Avanzi di pensieri si concluderà con la poesia numero 120. Penso di aver ‘’lavorato’’ fin troppo in questo progetto iniziale, e che dopo oltre due anni sia giunto il momento di voltare pagina.

Non temete, non smetterò di pubblicare poesie ^^ infatti, pensavo di pubblicare una nuova raccolta, da intitolare Rimasugli di pensieri, ovvero ciò che è rimasto e la sintesi di ciò che mi ha lasciato questa immensa raccolta che contiene il mio intero percorso poetico, dall’inizio fino ad ora. Altre poesie, quindi, tutte più originali, complesse ed elaborate(almeno, spero xD).

Se vi va, ditemi cosa ne pensate anche a riguardo di questa mia scelta, che si può ancora cambiare, naturalmente.

Chiedo scusa per la nota lunghissima. Vi lascio subito al componimento, e vi ringrazio tanto, per tutto. A giovedì prossimo!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CARO PADRE…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Cher Ba,

me at las.

A veg luntan,

parché an supòrt piò

che mel ad vivar c’aiò ados.

Ah, le un maledet! Le un pes che

an ariv a smaltì.

 

Se la vita la fos un zucarein,

an arep dvù di dal busì neca a me,

scioc falì in t’un lastric ad dulòr.

A m’un veg, ma at abraz!

Oh, te starè sempra in te mi còr,

coma la nostra cà, e nostar nid ad fameia.

Ades, dam la tu benediziòn, par piasè,

prema che e nov dè us sepera.

 

 

 

 

Caro Padre,

io ti lascio.

Me ne vado lontano,

perché più non sopporto

quel male di vivere che ho addosso.

Ah, maledetto! È un peso che

non riesco a smaltire.

 

Se la vita fosse un zuccherino,

non avrei dovuto mentire a me stesso,

stolto fallimento lastricato di dolore.

Me ne vado, ma ti abbraccio!

Oh, tu resterai sempre nel mio cuore,

come la nostra casa, il nostro nido familiare.

Adesso, dammi la tua benedizione, per favore,

prima che il nuovo giorno ci separi.

 

   
 
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