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Autore: imcalledamyy    21/05/2017    0 recensioni
Era quella la sua routine ormai, ogni giorno uguale al precedente, ogni giorno uguale al successivo. Kyungsoo stava portando un cambiamento in quelle giornate, anche se sarebbe durato solo un misero mese, però Jongin aveva paura. Aveva voglia di cambiamenti, che non si chiamassero “ Do Kyungsoo “ .
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: D.O., D.O., Kai, Kai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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7 Agosto.




 

“ Hai la domenica per dormire. “
Le parole di Kyungsoo rimbombarono nella sua mente, come un fulmine a ciel sereno. Era domenica e di certo lui non aveva dormito fino a tardi e, sopratutto, lui non aveva dormito affatto. Il motivo era semplicemente uno e si aggirava attorno ad un nome, una persona: Oh Sehun.
Non era il suo primo appuntamento, per quanto serio potesse essere, anche se Jongin lo trattava come tale. Era pur sempre un appuntamento e non un semplice appuntamento. Era l’appuntamento. Per quel poco che conosceva Oh Sehun gli era apparso come un ragazzo molto dolce, alla mano e sopratutto molto carino. Si era portato a uno stato tale di pensiero che solo l’idea di dover uscire con Oh Sehun lo faceva rabbrividire dall’agitazione.
Come si sarebbe vestito? Cosa avrebbe detto? Come avrebbe respirato?
Girò più volte su se stesso, emettendo un forte mugolio di dissenso. Si portò le mani tra i capelli, sbuffando.
- Perché sei così, Jongin. Perché?-
Si sedette sul letto, dando veloci occhiate ai vestiti sparsi in modo casuale su di esso. Il telefono sul suo comodino vibrò e colse la sua attenzione. Si sporse per prenderlo, sbloccandolo.

Da: Channie
Divertiti oggi. .  ;))

A: Channie
!!!!!!!!!!!!!!   ヽ(o`皿′o)ノ

Roteò gli occhi, accennando una risata.
Ti ammazzo.
Sospirò e decise di darsi da fare, non poteva di certo continuare in quelle condizioni! Per prima cosa sistemò la sua stanza, avendo creato disordine per scegliere i vestiti da indossare, optò per un semplice jeans e maglietta con il suo snapback di fiducia. La fatidica ora dell’appuntamento si stava avvicinando e colse l’occasione per andare a preparare un leggero pasto.
Almeno così non ci penserò.
Si sentiva una dannata ragazzina in preda agli ormoni adolescenziali, ma in fondo sentiva un’estasiante sensazione di felicità, sollievo ed anche eccitazione. Sorrise a quel pensiero, andando incontro a suo nonno che si era avviato in cucina per preparare qualche suo solito pranzetto abbondante.
- Non ti preoccupare, ci penso io. E niente carne! Oggi leggeri.- scostò delicatamente il corpo di Harada, facendosi spazio. Prese una grande ciotola e la  riempì di acqua, versò del riso e lo sciacquò ripetutamente per farlo liberare da tutto l’amido conservato e poi lo portò all’interno del cuociriso, tutto ciò con un sorriso stampato sulle labbra.
- Allora nonno.. uhm, io più tardi dovrò uscire. Tu puoi, rimanere da solo per un po’, si?-
Harada lo guardò attentamente prima di scrollare le spalle, - Certo che posso stare. Per chi mi hai preso?-
Ridacchiò, scrollando le spalle - Basta che non vai sbattendo da qualche parte, nel caso ti senti male o qualunque altra cosa chiamami subito.-
Annuì alle sue stesse parole, tagliuzzando attentamente delle verdure, in modo preciso e lineare.
- Va bene capo.-
- Bene.-
- Chi è la fortunata, eh?-
- Uh?- alzò lo sguardo verso Harada, un sopracciglio alzato.
- O il fortunato, certo.-
- A—h! Niente di tuo interesse..- rise, alzando le spalle con fare menefreghista.
- Il nipote di Matzuo?-
Spalancò le labbra, arrossendo leggermente - No, no..- tossì, cercando di ripetere la frase in modo deciso - No, non lui.-
- Sai che a me puoi dirlo, posso darti qualche dritta. Sai, ai miei tempi—
- No, grazi—e. Già le tue ultime dritte mi hanno turbato abbastanza.-
- Con Chanron posso parlare di più..- Harada sospirò in segno di dissenso, accomodandosi con cura sulla sua amata poltrona ed accendendo il televisore ad un volume fin troppo altro per il povero Jongin, a cui si era ormai dovuto abituare.
- Uh..Comunque, la settimana prossima verranno i ragazzi, come ti ho detto. Pensavo uhm, di far venire qui anche Chanr—C-Chanyeol e Sehun, il ragazzo con qui devo ehm, uscire.-
- Ooooh, certo, non ci sono problemi. Io me ne starò buono per i fatti miei.-
- Grazie, nonno. E pensavo tipo..Si, perché no..di far venire il nipote di Matzuo a dormire..Kyungsoo..- mormorò, quasi non si volesse far sentire. Era una idea che balenò fin da subito ella sua mente, nonostante ancora non ne avesse parlato con Kyungsoo e non avesse avuto la minima approvazione da lui.
Passarono una manciata di minuti, le verdure cuocevano tranquillamente in padella, scricchiolando contro la superficie calda di quest’ultima. Si sentì nervoso, aspettava una risposta da suo nonno che ancora non arrivava. Titubò a girarsi, - Quindi..Che ne pensi?-
- Oh, certo va bene. Tanto sei tu quello che deve pulire.- ridacchiò,
- Ovviamente..-
- Ci sono molte cose da sistemare lì, sinceramente neanche ricordo cosa..-
- Spero non ci sia troppa polvere, devo andare anche a comprare qualcosa che mi potrebbe servire. Probabilmente verrà Kyungsoo, martedì. Ad aiutarmi.-
Harada lo sguardo di sottecchi, grattandosi il mento - Se lo dici tu.-
Corrucciò il viso, girandosi verso suo nonno che osservava distratto il televisore - Nonno, posso chiederti una cosa?- disse, rimanendo sempre a disparte dalla sua visuale.
- Certo.-
- Perché..Perché sei sempre così restio nei confronti di Kyungsoo?-
- Uh? Chi io? So a malapena chi sia, figliolo.-
Jongin roteò gli occhi, ritornando alla sua posizione. Più volte gli capitò di avere questa strana sensazione con il nonno nei confronti di Kyungsoo. Effettivamente lui non lo conosceva, eppure..
Che bello avere risposte, in questa vita.


L’ora fatidica era arrivata.
Jongin si sentiva accaldato, un macigno sulle spalle e un groppo in gola, neanche dovesse andare al patibolo, si sentiva così sciocco.
Il luogo dell’appuntamento era allo stesso bar dove si erano incontrati per la prima volta, giorni prima.
Il sole brillava splendidamente quel pomeriggio, nel cielo limpido di Okushiri, l’estate era la sua stagione preferita. Calda, colorata e sempre carica di emozioni. Infilò le mani nelle strette tasche dei jeans e iniziò a vagare nei pressi del bar, cercando di scorgere l’eventuale figura di Sehun. Iniziò ad andare in paranoia, pensando che magari il ragazzo non volesse uscire più con lui.
- Ehi!-
Magari lo aveva invitato senza rifletterci troppo su ed ora se ne era pentito.
- Jongin?-
Magari si doveva aspettare anche un messaggio di scuse ed eventuali sfortune legate ai gatti o raffreddori.
- Jongin!- avvertì un leggero tocco sulla spalla e sobbalzò, totalmente perso nei suoi pensieri. Nel voltarsi, però,  incontrò il sorriso smagliante di Sehun.
- Ehy..Ciao Sehun..- sorrise molto imbarazzando, mordendosi il labbro.
- A cosa stavi pensando?- Sehun rise, scrollando le larghe spalle.
- U—uh, no..Nulla.- si grattò la nuca, sentendo il semplice bisogno di scappare il più lontano possibile. Guardò velocemente Sehun, non capacitandosi di come tanta semplicità potesse anche essere sinonimo di bellezza.
- Allora, ci accomodiamo?-
- Certo.- sorrise, seguendo Sehun verso il bar. Era poco più alto di lui, la sua pelle era candida come porcellana ed emanava un dolce profumo, simile al cioccolato bianco.
Una volta seduti ordinarono due grandi milkshake e Jongin iniziò a sorseggiare il suo appena arrivò, emettendo mugolio di assenso nell’assaporare il gusto fresco del gelato alla banana.
- Ti trovo bene Jongin, scusa ancora per averti chiamato così all’improvviso.- Sehun sorrise imbarazzato, sorseggiando il proprio milkshake al cioccolato.
- Figurati. Mi ha fatto davvero piacere ricevere una tua chiamata.- Jongin rise, a sguardo basso - Non me lo sarei mai aspettato.-
- Ah..beh..- Sehun rise, leggermente imbarazzato e sorrise, verso Jongin - Ho dovuto passare le pene dell’inferno per avare il tuo numero.-
- Uh?- alzò lo sguardo, sollevando il sopracciglio.
Chanyeol.
Maledetto.
- Già, quel dannato di Yeol è sceso a patti e ricatti..anni e anni di amicizia buttati al vento, tsk..-
Rise, annuendo - E’ un tipo molto in gamba.-
L’altro roteò gli occhi - Devi stare dalla mia parte, non dalla sua!-
- Sempre.- rise, sentendo un senso di leggerezza ne parlare con il ragazzo.
- Oltretutto ho lasciato il mio cagnolino in custodia a Zitao, per questi giorni.. Spero di trovarlo ancora vivo..- disse, interrompendo i suoi pensieri. Il volto di Sehun era sereno, con un velo di preoccupazione, probabilmente dovuto al suo animaletto da compagnia.
- Ow, hai un cagnolino?-
- Sì, si chiama Vivi. E’ un bichon frisè.- spiegò, con un sorriso stampato sul volto. Doveva essere  davvero orgoglioso del suo cagnolino.
- Ha un nome..particolare.- si morse il labbro inferiore, annuendo.
- Già! E’ una parola Italiana, ha un bel significato. Non trovi?- annuì alla sue parole, passandosi la mano tra i capelli, scoprendo la fronte pallida.
Jongin lo osservò con attenzione, annuendo appena anche se con un leggero ritardo.
- Certo..Davvero una bella parola.-
Che diavolo di parola è? Per quale assurdo motivo dovrei conoscere l’Italiano?
Ridacchiò a quel pensiero, inumidendosi le labbra carnose.
- Tu hai qualche animaletto?-
- No, ma vorrei prendere un cagnolino prima o poi..-
- Prima o poi ti farò conoscere Vivi, uh?-
Jongin arrossì come una scolaretta alla sua prima cotta e spostò lo sguardo altrove.

- Senti Sehun, pensavo..- si morse il labbro, Sehun lasciò la cannuccia scivolare all’interno del bicchiere quasi vuoto, leccandosi in modo fin troppo sensuale, sebbene spontaneo, le labbra ricoperte da un velo di milkshake.
Se era quello in modo in cui Sehun si preparava ad ascoltare le persone, beh, per Jongin poteva anche finirla lì. Più si fermava ad osservarlo e più Sehun risultava essere bello ai suoi occhi…Dannatamente affascinante.
Prese un lungo respirò, passando i polpastrelli delle dita lungo il bicchiere fresco ed umido  - Ecco, il fine settimana che verrà, un gruppo di miei amici verranno a trovarmi e pensavo..di invitare anche te e Chanyeol, però..Non so se puoi. Insomma, stando a Sapporo e tutto.- si aggiustò sulla seduta, prendendo un ultimo lungo sorso del suo milkshake, pur di non guardare Sehun in volto.
- Oh—Oh, certo. Grazie mille Jongin. Mi potrei organizzare, certo. Se a te fa piacere..va bene.- Sehun sorrise sincero, annuendo.
Dio, per essere uno che chiama il suo cane Vivi è davvero bellissimo.
Jongin annuì,alzando lo sguardo verso il suo, ricambiando il sorriso - Certamente! Più siamo meglio è, no?-
La giornata passò molto velocemente, Sehun era un ragazzo molto socievole e fu molto interessato ad ogni imbarazzante e strambo argomento che Jongin tirava fuori dalla sua mente.

- Grazie mille per essere venuto. Mi ha fatto molto piacere aver passato del tempo con te.-
Il sole illuminava il volto di Sehun, che rifletteva nello sguardo di Jongin.
- Anche a me, davvero molto. Dovremmo uscire più spesso.- rise, molto imbarazzato da quello che era uscito dalle sue labbra, non pensa di avere tutto questo coraggio, eppure..
- Non aspetto altro!- sorrise sornione, guardandolo - Sicuro non ti debba accompagnare, allora?-
Jongin annuì, sentendo le guance arrossarsi.
- Bene, fai attenzione mh. Ci vediamo la settimana prossima, vedrò di mettermi d’accordo con quella capra di Yeol.-
- Mh mh, aspetto tue eventuali notizie..Grazie ancora, è stato un bellissimo pomeriggio— fu interrotto dalla vibrazione del suo telefono, lo sfilò  lentamente, osservando il nome sullo schermo.
- P—
- Jongin ti prego vieni a casa, Kyungsoo non si sente bene, non riesco..Non riesco
Vuoto, vuoto totale.
- Arrivo subito, dammi qualche minuto.-
Il cuore prese a battere velocemente, tanto che poteva giurare di sentirlo all’altezza della gola.
- Tutto bene? Cosa succede?-
- Kyung..Kyungsoo..Io..- boccheggiò, cercando di formulare una frase di senso - Puoi darmi un passaggio?-
Sehun spalancò gli occhi, annuendo prontamente - Certo, in auto faremo prima, seguimi.-
- Grazie Sehun, grazie infinitamente.


- Jongin!-
- Matuzo. Dov’è?-
- Si è chiuso in camera, non so come fare. Stava avendo un attacco di panico, stava urlando..i-io..Scusa Jongin, aiutami ti prego..Ero tornata da poco e—
- Andrà tutto bene, ci penso io qui. Vai a prendere una boccata d’aria, mh.-
- Grazie Jongin. Mi affido a te.- Matzuo sorrise dolcemente, posando una flebile pacca sulla sua spalla. la guardò in volto e poté notare i suoi occhi gonfi e pieni di preoccupazione.
Jongin prese un lungo respiro e si diresse verso la stanza di Kyungsoo, sentendo la voce calma di Sehun tranquillizzare Matzuo, all’esterno dell’abitazione. Bussò con fermezza contro la porta, consapevole che Kyungsoo non gli avrebbe aperto così facilmente.
- Kyungsoo apri.-
- V-vattene via.- la voce di Kyungsoo era fragile, un sussurro.
- Kyungsoo ti prego apri, stai facendo morire di ansia tua zia. E non è buono stare soli in queste occasioni.-
E stai facendo morire di ansia anche a me, idiota.
- Ti prego, v-vattene.-
Jongin sospirò, mordendosi il labbro inferiore.
Ti prego idiota apri..Potrei sempre entrare dalla finestra. No..dalla finestra no, non sono poi così agile..Ugh.
- Kyungsoo apri questa porta!- sbattè più volte la mano contro il legno liscio della porta.
- Vattene!-
- Come vuoi.-
Rimase in assoluto silenzio, senza muoversi di un millimetro, sperando con tutto il suo cuore che Kyungsoo aprisse la porta.
Ti prego, ti prego, ti prego.
Passarono una manciata di minuti, forse dieci, forse meno e la serratura della chiave scattò, la porta si aprì appena di qualche millimetro, rilevando appena i grandi occhi gonfi  di Kyungsoo che scrutavano la figura di Jongin, sorpresi.
- Sapevo che avresti aperto.- mormorò il più grande aprendo lentamente la porta, trovando Kyungsoo raggomitolato su se stesso, dietro di essa, con le labbra corrucciate.
- P-pensavo te ne fossi andato..-
- Come puoi solo pensare una cosa simile, idiota.- Jongin accennò un sorriso e si sedette accanto al ragazzo, portando il suo flebile corpo sulle sue gambe. Kyungsoo arrossì notevolmente a quel contatto avvicinato, riuscendo a sentire il cuore di Jongin battere velocemente.
- Perché fai questo per me..- sussurrò lentamente Kyungsoo, posando il capo sul petto del più grande e chiudendo gli occhi.
- Perché devo prendermi cura di te.- mormorò e con la mano andò ad asciugare i segni delle lacrime sul suo volto magro, posando dolci baci sui capelli morbidi dell’altro. Kyungsoo prendeva lunghi respiri, cercando di calmare il tremolio che invadeva il suo corpo.
- E-eri con Sehun vero? Mi dispiace aver interrotto il vostro appuntamento..z-zia ha chiamato te, le avevo detto di non farlo, non ce n’era bisogno. I-Io non..E’ così imbarazzante..Sto bene davvero— corrugò le labbra, riprendendo a singhiozzare.
- Ehi sh, calmo..Non c’è nulla per cui tu debba preoccuparti, nulla, mh? Cosa stavi pensando?-
- Io non..Non..Non lo so.- prese un lungo sospiro - Non voglio rimanere così. Mi manca la mia vita, non posso continuare così..Lo so di essere egoista e che vivere è già molto, però non riesco. Mi manca la mia vita di prima Jongin, mi manca maledettamente. Ci sono tante cose che vorrei fare e non posso.. Vorrei provare, vorrei..Ma non riesco..Io non..io..- Kyungsoo ansimò per un lungo lasso di tempo, cercando di portare stabile il suo respiro.
- Farei qualunque cosa pur di vederti essere felice, davvero felice. Mi dispiace così tanto Kyungsoo..- Jongin strinse il corpo di Kyungsoo contro il proprio, posando il volto nell’incavo del suo collo - Vedrai che si sistemerà tutto..Sistemeremo tutto.-
- Hyung..- Kyungsoo si strinse contro il suo corpo, abbandonandosi a un silenzioso pianto, cullato dalle carezze di Jongin.

- Allora, come sta?-
Jongin scrollò le spalle, guardando come Matzuo dall’altra parte della stanza passava dall’abbracciare al sgridare Kyungsoo.
- Penso stia meglio ora.-
Sehun annuì, posando una mano sulla spalla di Jongin.
- Stai facendo tanto per lui Jongin, non sentirti inutile e non ti abbattere okay? Sono sicuro che Kyungsoo stia apprezzando tutto ciò che fai per lui.-
Jongin lo guardò, sorpreso, Sehun rispose a tutte quelle questioni che la sua mente si stava ponendo. Accennò un sorriso, guardando il più altro negli occhi.
- Penso di non star facendo abbastanza.-
- Avete molto altro tempo da poter condividere, no?- Sehun scrollò le spalle.
- Certo, vedrò di utilizzarlo al meglio..Per il resto, uhm. Ti ringrazio davvero tanto, per tutto questo..Per la nostra uscita, si insomma..E scusa per averti disturbato..-
- Assolutamente, questo è più importante. Noi potremo sempre vederci, no?- Sehun rise, guardando il volto rosso di Jongin mentre cercava di balbettare una risposta.
Mi dispiace tanto lasciarti ora, ma non vorrei fare troppo tardi..Devono finire ancora di sistemare alcune cose..Tienimi aggiornato su Kyungsoo, mh?- sorrise dolcemente, osservando Jongin, il quale lo abbracciò timidamente.
- Grazie davvero.- lo strinse appena tra le sue braccia, sentendo un disperato bisogno di bloccare il tempo e rimanere a sentire l’odore dolce di Sehun.
- Andrà tutto bene..- mormorò il più alto, stringendolo a sé.


- Sehun è davvero un bel ragazzo, sembra davvero una brava persona.-
Jongin annuì, osservando il volto di Kyungsoo. Erano nella sua stanza, seduti uno accanto all’altro sul letto del più piccolo. La situazione sembrava essersi totalmente calmata e Jongin si sentiva più tranquillo, aveva chiamato anche Harada per comunicargli il suo ritardo. Era stata una giornata molto lunga.
- Mi dispiace davvero tanto..- mormorò giocando con le mani, le gambe a penzoloni e lo sguardo basso.
- Smettila di scusarti.-
- Ugh… Verrà anche lui questo fine settimana?-
- Credo di si..- Jongin spostò lo sguardo, alzando le spalle.
- Spero che lui ti renda felice.. Siete davvero una bella coppia.- sussurrò finemente, Jongin non era sicuro di aver sentito bene.
- C-cosa? Yah!- Jongin arrossì, dando una leggera spinta a Kyungsoo che farfugliò qualcosa, scrollando le spalle.
Idiota.
- Ti—Ti fermi a mangiare qui?-
Jongin schiuse le labbra, Kyungsoo teneva ancora lo sguardo basso - No, devo tornare a casa Soo.-
- Oh giusto..- annuì - Ti ho dato fin troppo fastidio oggi.- accennò una risata, alzando finalmente lo sguardo verso quello di Jongin - Allora, grazie, Jongin.-
Titubante Kyungsoo posò la sua mano su quella dell’altro, sorridendo imbarazzato. Il cuore di Jongin prese a battere velocemente e sentì le sue gote riscaldarsi, sorrise sinceramente a quel gesto. Strinse la mano di Kyungsoo, posando un lungo bacio caldo contro la fronte del più piccolo.
- Scrivimi per qualunque cosa, qualunque davvero. E non pensare altre cose stupide, mh?- lo guardò negli occhi, in quei grandi occhi scuri. Kyungsoo annuì appena, mordendosi il labbro. Jongin gli sorrise dolcemente, sarebbe stato ore, giorni a guardarlo, ad osservare ogni suo lineamento del volto, di come i suoi occhi fossero grandi, lucidi ed espressivi e le sue guance si colorassero di un leggero rosso quando veniva colto impreparato da un suo tocco.
- Yah! Vai!- Kyungsoo lo spinse leggermente, lasciando la presa della sua mano.
- Sei sempre il solito.- Jongin gli fece una linguaccia, alzandosi dal letto.
- Stai attento.-
- Si mamma.-
Kyungsoo roteò gli occhi e Jongin rise fragorosamente, salutandolo con un cenno della mano.


- Sono tornato!- si sfilò velocemente le scarpe, sentendo la stanchezza attanagliargli il corpo. Suo nonno gli andò in contro, prima di cambiare canale al televisore.
- Allora, come sta?- chiese Harada, sembrando sinceramente preoccupato.
- Sta bene, si è lasciato un po’ troppo andare ma almeno si è sfogato..-
Harada annuì a labbra strette.
- Io comunque non ceno, vado a dormire. Non ce la faccio proprio..- sbadigliò, sorpassando il nonno per dirigersi verso le scale. Era troppo stanco persino di rimanere lì in piedi a far nulla.
- E domani non vado a lavoro, Matzuo mi ha chiesto di stare con Kyungsoo.-
- Devi tenerci proprio tanto a lui, Jonin*.-
Jongin spalancò gli occhi, girandosi di scatto verso il nonno - Cosa?!-
Sentì una stretta al cuore, suo nonno non era più abituato a chiamarlo così. Era molto affezionato a quel “ nomignolo “ , significava tanto per lui..
- Buonanotte, riposa bene.- Harada sorrise, socchiudendo gli occhi e sparì dietro il muro, dirigendosi in cucina.

Una giornata fin troppo piena.




——
Salve! Avevo questo capitolo mezzo scritto da non so quanto tempo, eppure tra gli esami ed altro  non ho mai trovato un momento utile per completarlo. Spero non ci siano troppi errori c.c
“ Il triangolo no, non l’avevo previstooo” , la sto tipo cantando nella mia mente eheh. C’erano tante cose che volevo dire riguardo questo capitolo ma data la stanchezza penso solo cose futili

>> *  Harada usa la traslitterazione giapponese del nome di Jongin, appunto: Jonin.
Harada il nonnetto misterioso. .

Ps. Sehun io amo Vivi, lo giuro. 
   
 
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