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Autore: thestoryreader    21/05/2017    0 recensioni
In un'avvincente storia a capitoli conoscerete la storia di Sara, una ragazza che viene a scoprire il segreto di sua madre e un ragazzo misterioso, Michael. I due hanno un piano e cause di forza maggiore spingeranno la ragazza a chiedere il suo aiuto. :)
Genere: Avventura, Azione, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sara si svegliò all’improvviso. Era notte fonda e il sogno che aveva fatto stava già scomparendo lontano. LJ dormiva sul sedile anteriore mentre Lincoln sonnecchiava completamente appoggiato al finestrino. Erano sotto dei salici e si sentiva il fresco della notte e i grilli frinire. Per 10 minuti guardò fuori dal finestrino, sentiva ogni tanto qualche sirena lontana e sobbalzava a ogni rumore improvviso ma era nel complesso abbastanza tranquilla. Ora non era più sola e si trovò a sorridere per essere riuscita a trovare qualcuno che la potesse aiutare nella fuga. Poi pensò ai suoi sogni, quelli di laurearsi, avere una famiglia, dei bambini.. Ma forse quella realtà non era poi così lontana. Doveva solo trovare un posto dove nessuno la conoscesse e dove potesse iniziare una nuova vita.
La vescica si lamentò e così scese dalla macchina, si acquattò dietro un cespuglio e fece pipì. Si trovò a pensare che erano giorni che non faceva una doccia e che puzzava da morire, esattamente come i due uomini in macchina con lei. Prima faceva una doccia tutti i giorni: è facile dare per scontato le cose quando le hai sempre a portata di mano, si disse.

Raggiunsero Greenville alle 6 di quella mattina. Lincoln aveva preso la decisione di proseguire poi per Atlanta. Sara chiese a Lincoln di fermarsi in un caffè dove accedere a internet e controllare il sito. Lincoln accettò: sarebbe andato a prendere qualcosa da mangiare. LJ seguì Sara. Si sarebbero rincontrati dopo 10 minuti alla macchina. Se non si fossero trovati si sarebbero separati tutti per motivi di sicurezza per poi incontrarsi di nuovo a Panama City.
“che cosa facevi prima di essere … arrestato?” chiese Sara, mentre si dirigevano verso il caffè.
“consegnavo pizze” sorrise.
Anche Sara accennò un sorriso a LJ. Poi si rimise a guardare la strada.
“Tu invece?” chiese di rimando il ragazzo. A quella domanda Sara non rispose. Si era fissata sulla porta dell’hotel di fronte al caffè. Un uomo stava uscendo. T-Bag? che cosa ci faceva lì?
“Ehy che succede?” chiese il ragazzo, preoccupato che ci fosse la polizia.
“ho visto uno dei fuggitivi da Fox River. Non capisco cosa ci faccia qui”
“Chi?”
“il pedofilo” disse lei. C’era qualcosa che non le quadrava. Non riusciva a capire che cosa, ma qualcosa stonava. Avrebbe trovato delle informazioni sul sito?
“andiamo dobbiamo fare in fretta e controllare quel sito.” disse ad LJ prima di trascinarlo nel caffè.

Il sito conteneva un messaggio numerico. Lo decifrò velocemente “Il destroso ha lo zaino. Chi lo trova lo recuperi, Non si può viaggiare senza”
“ha lo zaino? che significa?” chiese LJ.
Sara si alzò di scatto con gli occhi sbarrati. “dobbiamo uscire immediatamente” disse al ragazzo che la seguì senza fare storie. I 10 minuti erano quasi scaduti.
“ora devi fare qualcosa per me. Vai alla macchina e dì a tuo padre che sono andata ad inseguire T-Bag. Lui ha i soldi che ci servono per andare via. Quando ti sarai ricongiunto con tuo padre digli la direzione in cui sono andata e digli di tenere il cellulare acceso. Lo chiamerò da una cabina”
LJ rimase un po’ sorpreso dalla reazione della ragazza. Poi corse verso la macchina.

Sara correva da ormai 5 minuti a passo molto veloce. Chi l’avesse vista avrebbe detto che c’era il diavolo a rincorrerla ma sembrava comunque una ragazza che faceva jogging in città, dato il suo abbigliamento sportivo. Svoltò varie volte senza sapere bene dove andare guardandosi attorno. Ricordava il numero di Lincoln a memoria e se lo ripeteva nella testa. Passarono altri 20 minuti prima di trovarlo. Era in un deposito auto a noleggio e stava scegliendo una macchina probabilmente per andarsene.

LJ corse verso la macchina appena Sara si voltò per correre dalla parte opposta. Raggiunse il padre e spiegò la situazione. Lincoln era preoccupato. Non doveva cacciarsi in quel pasticcio. Era stata una cosa imprudente da fare: una ragazzina di 18 anni contro un ex galeotto. Ma ormai la frittata era fatta e aspettava solo la chiamata di Sara. Aveva guidato nella direzione che gli aveva suggerito LJ e si erano fermati in un parco, lontani da occhi indiscreti. Passò una volante della polizia. Strisciarono sotto il sedile e si acquattarono fino a quando entrambi sollevarono la testa e videro la macchina svoltare e scomparire dietro un angolo.
Aspettarono 25 minuti. 25 minuti in cui pensarono a tutte le cose che potevano esserle successe. Ad un certo punto Lincoln parlò “andiamocene”
“cosa? non possiamo lasciarla qua?”
“i patti erano che saremmo andati via e ci saremmo ritrovati a Panama City. Lei è in gamba… se la caverà”
“si ma in ogni caso senza quei soldi non possiamo partire. Ci servono per fare i maledetti passaporti, per pagare il traghetto e mille altre cose. Quindi anche se arrivassimo a Panama City e incontrassimo lo zio, non potremmo partire. Tanto vale aspettare qua.”
Lincoln stava per controbattere quando squillò il telefono. Si guardarono poi rispose

“pronto?”
“Linc! sono io”
“Maledizione Sara vorrei averti qua per prenderti a schiaffi. Come puoi fare una cosa così imprudente”
“ne parliamo dopo di questo adesso devi ascoltarmi. T-Bag sta comprando un’auto. Continuo a controllare se posa quel maledetto zaino ma non si decide a mollarlo. Sono al deposito “Philips” sono 10 minuti in macchina credo. Muoviti. Tenterò di trattenerlo”
Appese.
Lincoln guardò lo schermo del cellulare “quella ragazza mi farà impazzire prima o poi” disse avviando il motore.

Trovò una scatola di chiodi arrugginiti. Le venne un’idea. T-Bag intanto stava acquistando l’auto. Non sapeva quale ma prima o poi l’avrebbe scoperto. Decise di richiare il tutto per tutto. Dalla cabina telefonica corse fino all’entrata del deposito. Il cuore le batteva fortissimo nel petto e la gola era secca, sia per via della temperatura sia a causa della cazzata che stava facendo. Sparse i chiodi sul terriccio all’entrata. Poi corse di nuovo verso la cabina e attese.
“Quanto ci metti maledetto psicopatico?” si chiese dopo 5 minuti. Fu in quel momento che una macchina passò dall’entrata. Era un furgoncino color panna, di dubbi gusti. Vide il conducente “eccoti” disse con un sorrisetto. il furgoncino passò sopra lo strato di chiodi. Poi svoltò e si diresse verso la cabina telefonica dove era nascosta Sara.
Sentì letteralmente le orecchie arrossarsi per la paura. Deglutì a fatica e si acquattò, stringendosi il più possibile dietro la grossa cabina. Il furgoncino passò lento e Sara guardò sù. Vide il volto di quell’uomo a 1 metro dalla sua faccia e se solo avesse rivolto lo sguardo a sinistra l’avrebbe vista e … l’avrebbe uccisa. Rimase completamente immobile. Il furgoncino proseguì per la strada sterrata senza notarla e svoltò a destra. Ora bastava vedere che direzione prendesse e il gioco era fatto. Si alzò e si resse al muro.

Arrivarono Lincoln e Lj dopo 3 minuti che T-bag se n’era andato. Sara salì in macchina e indicò loro la direzione.
“Sei la ragazzina più stupida imprudente e maledettamente coraggiosa che abbia mai incontrato” disse Lincoln
“Hai ragione è stata un’imprudenza. Se ti può consolare il cuore a rischiato di saltarmi fuori dal petto in almeno due occasioni. Ed è un miracolo che io non sia svenuta. Ti giuro che non lo farò mai più” concluse, bevendosi tutta quanta una bottiglia di acqua. Era assetata e spaventata.

Proseguirono per 30 km prima di vedere una furgoncino bianco fermo per strada con tutte e quattro le ruote completamente sgonfie. Accostarono e scesero. Guardarono all’interno e naturalmente lo zaino non c’era più.
“non può essere andato tanto lontano.” Disse LJ. Erano vicino al furgone quando una macchina della polizia accostò. Solo Lincoln la notò. Gli si gelò il sangue nelle vene. I due ragazzi erano entrati nell’erba alta per cercare di scorgere qualche movimento. Lincoln prese entrambe le braccia dei due ragazzi e iniziò a camminare velocemente
“che succede?” chiesero
“c’è la polizia” disse cupo Lincoln.

L’erba alta era un ottimo nascondiglio. Erano più o meno vicino al lago Hartwell. Se si fossero tuffati avrebbero fatto perdere le loro tracce. Sentivano i passi pesanti dei poliziotti dietro di loro. Fu in quel momento che un serpente sbucò sopra il piede di Sara. Si spaventò. Stava per urlare quando LJ prontamente le prese la testa con una mano e con l’altra le tappò la bocca. L’urlo si soffocò sul palmo di LJ che intanto si guardava intorno alla ricerca del padre. Il serpente scivolò via e il ragazzo si rese conto di poter finalmente lasciare andare la bocca di Sara. Tuttavia la trattenne per qualche altro secondo. Si guardarono e alla fine la ragazza gli prese la mano e la fece scivolare. Si guardarono negli occhi per pochi altri istanti e poi ripresero a correre.   

Raggiunsero la riva. E fu a quel punto che lo videro. Un uomo correva lungo tutta la riva del lago. Era goffo nei suoi movimenti. Lincoln lo indicò “andiamo è laggiù” disse ai ragazzi. Si misero tutti a correre. Si sentivano i poliziotti sopraggiungere alle loro spalle. Decisero di entrare nell’erba alta ma comunque di restare vicino alla riva. Ormai vedevano il fuggitivo molto chiaramente. Erano a 30 metri quando T-Bag, per uno strano scherzo del destino si girò. Li vide tutti e tre che correvano nella sue direzione. Lincoln prese a correre più velocemente. Erano tutti e tre molto stanchi e il passo era davvero difficile da mantenere. I passi alle loro spalle si erano fatti più consistenti. Li stavano per raggiungere. Sara era poco più indietro dei due uomini ma comunque era abbastanza agile da restare al loro passo. Tutti quei mesi di fuga le erano serviti parecchio: era più scattante, più attenta, più veloce, forte e anche più sveglia. Ormai mancava poco per raggiungere T-Bag. 10 m, 5 m, 4m, 2m ..
Lincoln lo acchiappò per una delle stringhe dello zaino e attraverso la spinta data dalla velocità, lo fece roteare costringendolo a cambiare direzione e cadere per terra.
Lo riprese per il colletto della camicia e lo girò e con il poco fiato che gli rimaneva gli disse annaspando “Odio correre brutto idiota”

Si nascosero nei cespugli e attesero. Avevano disarmato T-Bag, mentre Lincoln gli aveva legato la bocca con la maglietta per evitare che urlasse, I poliziotti passarono di fianco al cespuglio e Sara si trovò ad annaspare. Aveva trattenuto il respiro. Lincoln sedeva su T-Bag per tenerlo fermo e zitto. Lincoln doveva essere davvero pesante perché T-Bag ogni tanto mugugnava di disapprovazione. I poliziotti si allontanarono con le pistole in pugno. LJ controllò il contenuto dello zaino e lo indossò. Poi comunicò al padre che era pronto.
“ok andiamo” disse Lincoln. Girò T-Bag sulla schiena e prima che lui potesse mugugnare altro, un pugno lo fece svenire.

Camminarono acquattati nell’erba fino alla macchina, assicurandosi che i poliziotti fossero ancora lontani dalla macchina. Quando entrarono in macchina partirono subito. Erano tutti e tre tesissimi ma Lincoln riuscì a dire a Sara di contare i soldi. Prese il cellulare e con l’aiuto della calcolatrice contò tutte le banconote da 50 dollari, quelle da 20 e quelle da 10.
Quando ebbe finito di contare aveva la fronte imperlata di sudore e gli occhi sbarrati.
“ok ho finito. Sono circa 5 milioni di dollari”
“Porca puttana” esclamò LJ
Lincoln sorrise “Una parte saranno destinati alla famiglia del proprietario di questi soldi.”
“é vero non vi ho mai chiesto di chi diavolo fossero quei soldi.”
“Conosci D.B Cooper?”
Sara sgranò gli occhi. Aveva letto di lui su un libro “ stai scherzando? il ladro gentiluomo che si è buttato da un aereo con 5,5 milioni di dollari? lui?”
“No non scherzo. Proprio lui” rise Lincoln.
Scoppiò un urlo di eccitazione nella macchina. LJ era tanto incredulo quanto lei.
Sara finalmente si rilassò e si appoggiò con la schiena al sedile. Chiuse gli occhi e mentre il sole le batteva forte sul viso si rese conto che, anche se li conosceva davvero da poco, voleva loro già un gran bene.

Lincoln chiese a Sara di guidare da Atlanta fino a Panama City. Lui dormiva sul sedile di dietro mentre LJ le sedeva di fianco ogni tanto sonnecchiando e ogni tanto riacquistando lucidità.
Poi si addormentò definitivamente quando giunsero a Columbus. Accese la radio. Nulla di nuovo. Erano ancora ricercati e nessuno tra Michael e Fernando Sucre erano stati catturati. Pensò a come aveva trattato Sucre quando aveva cercato di consolarla e si decise, che se mai lo avesse incontrato di nuovo gli avrebbe chiesto scusa per tutta quella freddezza. Guidò fino a che non scorse il tramonto. Mancavano 33 miglia a Panama City.
   
 
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