Serie TV > The 100
Segui la storia  |       
Autore: Cailiel    28/05/2017    1 recensioni
Raven Reyes non si sarebbe mai aspettata di diventare una merce di scambio usata dal padre per proteggere il loro villaggio.

She slept with wolves without fear, for the wolves knew a lion was among them
Genere: Guerra, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellamy Blake, Clarke Griffin, Octavia Blake, Raven Reyes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Full moon 


Stava sfrecciando veloce quanto il vento, l'aria fresca della notte gli colpiva il muso e si insinuava nel suo pelo folto scompigliandoglielo. 

Le zampe affondavano nel terreno ancora umido dalla pioggia sporcandolo di fango, sapeva che non era stata una mossa scaltra quella di spostarsi dopo un acquazzone del genere ma non c'era più tempo da perdere: dovevano raggiungere il più in fretta possibile il Sud.

L'impronta delle sue orme fu coperta da centinaia di altre, si stavano muovendo a una velocità sovrannaturale molto più elevata rispetto a quella di qualsiasi altro lupo normale.

Bellamy percepiva la stanchezza dei suoi compagni, sentiva i loro cuori battere furiosamente contro il petto e i loro fiati pesanti: Avevano corso per ore.

 Si fermò all'improvviso, erano finalmente giunti nella prossimità del fiume dove dovevano arrivare. Voltò la testa all'indietro riuscendo a distinguere perfettamente ogni lupo del branco, uno alla volta ripresero a trasformarsi per riprendere le loro sembianze umane.

Avevano tutti l'aria stanca ma sulle labbra di ognuno di loro c'era un sorriso soddisfatto.

"Ci accamperemo qui per la notte." Li istruì l'alpha e loro annuirono. 

Ciascuno di loro sapeva che compiti aveva, c'era chi raccoglieva la legna, chi faceva rifornimento di acqua, chi preparava degli accampamenti improvvisati per dormire.

"Andiamo?" Chiese Octavia che si era avvicinata silenziosamente al fratello, dietro di lei c'erano Lincoln, Marlon e Chase. Bellamy annuì e ripresero le sembianze di lupi per poi precipitarsi verso i boschi a caccia di cibo.

Quella notte furono fortunati, riuscirono a prendere tre cervi: una famiglia intera.

Cenarono intorno al fuoco, alcuni erano stati in grado di catturare anche diversi pesci e tutto il branco era stato sfamato.

 

"Domani ripartiamo all'alba, stanotte di pattuglia ci saranno Abel, Diane, Jeffry, Nyla, Raj e Tess. Clarke, Octavia venite con me." Ordinò il capobranco alzandosi dal tronco d'albero su cui era seduto. Il suo secondo e il suo terzo lo seguirono senza obbiettare: dovevano ricontrollare l'itinerario per il giorno seguente.

"Domani ci sarà la luna piena." Gli ricordò Clarke, mani sui fianchi e il capo inclinato da un lato. 

"La luna piena è solo una leggenda." Rispose Octavia mentre appuntiva con un coltello un legnetto, lo scagliò contro il pavimento infilzando la testa della vipera che sta strisciando in mezzo a loro.

Clarke gettò un'occhiata nella direzione di Bellamy, si scambiarono uno sguardo e lei annuì capendo le sue intenzioni.

Le due se ne andarono lasciandolo solo e il ragazzo riprese le sembianze da lupo, si distese sul cumulo di foglie che gli avevano preparato e chiuse gli occhi alzando le orecchie. Per un po' stette immobile ad ascoltare ogni rumore che lo circondava e poi si lasciò andare addormentandosi per qualche ora. L'alba sarebbe sorta prima quel giorno.

 

Raven quella notte non riusciva a dormire, si girava e rigirava nel piccolo letto senza sosta sospirando esasperata: non riusciva a trovare una posizione abbastanza comoda per addormentarsi. I dolori alla pancia stavano diventando insopportabili, si passò una mano fredda sugli occhi sperando di trovare un po' di sollievo ma non servì a molto. 

L'intero villaggio era in subbuglio, la notte seguente ci sarebbe stata la luna piena e per i lupi più giovani sarebbe stata più dura affrontarla. 

"La luna" le diceva sempre sua madre "è insieme il bene ed il male. Illumina le notti più buie ma allo stesso tempo fa riaffiorare i nostri istinti più oscuri e spaventosi. Essa rappresenta sia l'uomo che gli animali che tutto ciò che ci circonda, ha un suo ciclo vitale proprio come noi: nasce, cresce, decresce e scompare per poi nascere nuovamente.

Si arrese all'idea che quella notte non avrebbe chiuso occhio e si alzò dal letto. La capanna era vuota, probabilmente suo padre  era con il branco di Kane. Era passato molto tempo da quando quel branco non aveva avuto dei lupi giovani, ora i due membri più piccoli entrati nell'adolescenza hanno iniziato le loro trasformazioni e questa sarebbe stata la loro prima luna piena.

Raven si chiese come potesse una cosa fuori dal mondo influenzare i terresti. Era sempre stata piuttosto scettica sulle leggende e sulle storie che le raccontava sua madre, come ad esempio quelle di uomini capaci di volare grazie a degli uccelli di ferro, volavano tanto in alto da raggiungere la luna per farci una passeggiata. Assurdo, no?

Poi lei non aveva mai visto Kane o qualche altro lupo impazzire di colpo a causa della luna piena. Forse stavano tutti esagerando un po'.

Stava passeggiando fra le piccole strade del villaggio: stavano tutti dormendo. Si avvicinò alla recinzione che circondava tutto il paese ed infilò una mano in una delle fessure per poter accarezzare il pelo morbido e folto del lupo di pattuglia, non sapeva di chi si trattasse ma le piaceva stare fra quei lupi. Fra di loro si sentiva al sicuro.

 

Bellamy si svegliò alle prime luci dell'alba, nel corso della  notte aveva ripreso la sua forma umana. Si alzò stiracchiandosi e guardò i ragazzi addormentati intorno a lui. I lupi che erano di pattuglia gli si avvicinarono sedendosi di fronte a lui.

"Stanchi?" Gli domandò e loro scodinzolarono: "Riposate un po'." 

Lasciò che passasse un'altra ora o due prima di svegliare tutto il branco.

"Oggi continueremo il nostro cammino." Spiegò mentre gli altri mangiavano, era fiero del suo branco e dell'organizzazione pressoché perfetta che avevano stabilito. "Seguiremo il corso del fiume, se qualcuno resta indietro gli  basterà costeggiare l'acqua per ritrovarsi."

Tutta l'attenzione era puntata su di lui, Clarke e Octavia alle sue spalle mangiavano in silenzio. La bionda sembrava pensierosa, un po' preoccupata.

"Stanotte ci sarà la luna piena, alcuni potranno trasformarsi contro la loro volontà e agire fuori dal senno." Bellamy non era uno sciocco, era nato con la capacità di metamorfo  così come sua sorella, questo gli permetteva di avere più controllo sul suo potere mentre molti altri membri erano stati trasformati ed avevano meno padronanza con ciò che erano. 

"Perciò stanotte le pattuglie saranno effettuate solo in forma umana." Tutti annuirono e si alzarono in piedi per poi trasformarsi in simultanea in animali.

Bellamy annusò l'aria, non avrebbe perso tempo a cancellare le tracce del loro passaggio lì. Non sentì alcun odore strano, per quel giorno non sarebbero stati minacciati da piogge acide o nebbia.

Si incamminò verso il fiume, il suo andamento da prima lento e calmo aumentò mano a mano che si spostava in avanti fino a che non iniziò a correre seguito poi dai suoi compagni.

 

"Buongiorno." Finn entrò nella capanna di Raven con in mano una cesta piena di more: "Guarda cosa ti ho portato."

I due si sedettero al tavolo a fare colazione in silenzio, mano nella mano.

"A cosa pensi?" Chiese Finn accarezzandole le nocche con il pollice.

"A Daario e Keila, cosa credi che gli succederà questa notte?" Gli rispose lei prendendo un altro frutto. Raven ripensò a quando i due gemelli erano dei bambini e scappavano dal loro branco per venire nel villaggio a giocare con lei e spesso la aiutavano nei lavori domestici o nella caccia pensando che tutto fosse un gioco.

"Non lo so." Ammise l'altro lasciando che il silenzio li avvolgesse.

 

Bellamy era nervoso. Il sole stava tramontando e loro non erano riusciti a raggiungere la meta che voleva lui, tutto a causa di un gruppo di cacciatori che si erano imbattuti sulla loro strada. Al solo pensiero sentì la rabbia ribollire nel corpo. Ma comunque non sarebbe stato tanto irresponsabile da continuare il viaggio per quella notte. 

Guardò il suo riflesso nell'acqua del fiume prima di riprendere la forma umana. Si lavò le mani e il viso lasciando che i suoi compagni si preparassero per la notte. 

Sarebbero ripartiti due giorni dopo, l'indomani sarebbero stati tutti troppo stanchi per fare qualsiasi cosa. Non era prudente restare per troppo tempo nello stesso posto ma non poté fare a meno di chiedersi ancora una volta da cosa stessero fuggendo. 

Si passò una mano fra i ricci corvini fingendo di non sentire Clarke e Octavia che davano ordini a destra e a manca a tutti quanti. 

Gli ultimi raggi di sole scomparvero e calò la notte e con essa sorse la luna piena. Bellamy la osservò per diverso tempo: una palla grande e luminosa, bianca come il latte.

Sapeva che a poca distanza da dove si trovavano c'era un villaggio di umani ma non l'aveva detto a nessuno dei suoi compagni.  Solo un ragazzo avrebbe subito gli effetti della luna per la prima volta e circa cinque o sei di loro per la terza o la quarta.

 

"Bellamy!" Clarke scosse il ragazzo con forza facendolo svegliare di soprassalto. 

"Che succede?" Le domandò lui stordito per un attimo. Gli bastò guardare la sua espressione per capire tutto: scattò in piedi trasformandosi. 

 

 

Kane aveva alzato lo sguardo verso il cielo, la luna piena era ormai alta e Daario e Keila stavano iniziando a sentirne i primi effetti. 

L'uomo li aveva portati lontani dal villaggio e dal loro accampamento, quasi tutto il branco era lì con lui. Non erano numerosi ma poco importava.

"Stanotte sembra che la luna vibri." Gli disse Raven con un filo di voce. Lei insieme a suo padre e poche altre persone del villaggio avevano deciso di unirsi a loro per quella notte per vedere ciò che sarebbe successo e per tramandarlo poi alle generazioni future. 

Kane annuì guardando i due lupi giocare nell'erba. Avevano appena quattordici anni e stavano iniziando a sviluppare solo adesso i loro poteri eppure erano già molto massicci. 

Vide Keila alzare il muso verso il cielo ed annusare l'aria, Kane assottigliò lo sguardo nel momento in cui Daario fece lo stesso. Poco dopo entrambi iniziarono a correre verso il bosco. L'alpha rimase spiazzato per un attimo: non stavano andando nella direzione del villaggio. 

Si trasformò immediatamente seguito poco dopo dal suo branco, un ululato squarciò l'aria e Kane udì gli umani salire sui loro cavalli ma lui ormai stava correndo nella direzione in cui i due giovani lupi erano scappati.

 

Keila si gettò subito all'attacco cercando di azzannare quell'omega sul collo. Quello si spostò rapidamente schivandola. 

Quella notte la ragazzina si sentiva più potente che mai. Daario era dalla parte opposta a lei pronto anche lui a scattare in avanti. 

Ancora una volta l'omega li schivò entrambi, si guardarono negli occhi: il muso contratto per mettere in mostra i denti affilati.

L'omega non sembra intenzionato ad attaccarli per primo, schiava le loro aggressioni per poi colpirli, allontanarli e rimettersi in posizione per schivarli ancora una volta.

Daario e Keila si prepararono per un altro agguato ma prima che potessero fare qualsiasi cosa si ritrovarono circondati da altri sei lupi, zanne in vista. Stavano ringhiando a bassa voce contro di loro ma nessuno partiva per attaccare per primo.

 Codardi pensò Keila.

L'omega quindi aveva un branco.

Daario non si fece intimorire dalla loro presenza e corse ad azzannare ancora una volta l'avversario ma fu attaccato dai suoi compagni. Ululò di dolore quando uno di essi affondò i canini nella carne giovane del suo fianco. Keila corse immediatamente in soccorso del fratello e in quell'istante arrivò anche il resto del branco di Kane. 

L'alpha si gettò immediatamente all'attacco del branco sconosciuto pronto a sterminarlo ma fu sbalzato indietro dall'arrivo di un enorme ombra nera che lo fece volare all'indietro di oltre  tre metri.

Kane guaì per il dolore e rotolò su un fianco per potersi rimettere in piedi, aveva assunto nuovamente la sua forma umana.

Voltò la testa vedendo che anche Keila e Daario avevano ripreso le loro sembianze normali e ora erano circondati dal loro branco. 

Kato e gli altri umani erano arrivati sui loro cavalli e stavano guardando scioccati la scena che si presentava davanti ai loro occhi.

Davanti a loro c'era uno dei più grandi lupi che Kane avesse mai visto in vita sua. I suoi occhi neri e luccicanti divennero azzurri e poi rossi: era un metamorfo ma soprattutto era un alpha.

Strinse la mascella nel vedere ciò che c'era dietro a quella creatura enorme: un numero così grande di lupi che Kane non avrebbe potuto stimarne il numero se non a occhio e croce.

I lupi ringhiarono nella loro direzione ma furono messi a tacere dal loro alpha. Cadde il silenzio fra di loro e nel buio riuscì comunque a vedere il loro capo trasformarsi e assumere le sembianze di un uomo giovane, anzi, un ragazzo con poco più di vent'anni. 

Si guardarono da lontano: il giovane sembrava turbato, anzi, teso. 

Lanciò un'occhiata alle sue spalle ed uno alla volta tutti i lupi ripresero le loro sembianze umane.

Raven restò a bocca aperta: non aveva mai visto così tante persone della sua età nello stesso momento.

Avevano l'aria distrutta, come se non avessero avuto un momento di riposo da giorni e l'ultima cosa che volessero era avere una lotta fra branchi.

"Mi dispiace per..." Bellamy sembrò cercare le parole giuste per concludere la frase: "questo incidente." concluse infine.

Kane aggrottò la fronte, non si aspettava delle scuse tanto meno da un capobranco del genere. Lo sguardo di Bellamy si posò su Daario, disteso a terra e senza maglietta. Sanguinava molto e il ragazzo sperò che l'odore del sangue non desse alla testa a nessuno dei suoi compagni. Stava per aprire bocca nuovamente e proporre di far medicare il ragazzino da Clarke ma fu preceduto dal suo avversario.

"Siete nel nostro territorio." Parlò Kane con un tono tagliente e che non era da lui.

"Fra pochi giorni ce ne andremo." Gli rispose sfrontatamente Bellamy, non sopportava quei alpha che pensavano di fare gli sbruffoni solo perché si consideravano superiori. 

 Kane rimase scocciato dalla risposta e l'urlo di dolore di Daario che seguì quelle parole lo fece infuriare. Un secondo dopo aveva ripreso le sembianze di lupo e stava correndo ad attaccare l'altro capo.

"Bellamy!" Gridò Octavia spaventata per il fratello, ma Bellamy lo schivò con un movimento veloce ed aggraziato e trasformandosi a sua volta. 

Raven voltò la testa verso il nuovo branco vedendoli abbassarsi fino a terra, le zampe dei lupi batterono e graffiarono il terreno. Stavano ringhiando ed abbaiando nella direzione di Kane ma nessuno di loro si mosse dal loro posto per andare ad aiutare il loro alpha.

La ragazza strinse fra le mani le redini del cavallo, era tesa come una corda di violino. Solitamente Kane era una persona pacifica e cercava sempre un modo per raggiungere un accordo con chiunque, possibile che la luna avesse fatto effetto anche su di lui? 

Se Kane avesse vinto contro quell'altro, Bellamy, sarebbe probabilmente stata la fine per tutti. Il suo branco avrebbe potuto attaccarli e ammazzarli tutti in poco tempo. Ma allo stesso tempo non voleva che Kane morisse per colpa di qualcosa che non aveva potuto controllare.

"Non ti preoccupare." Le sussurrò Finn che si trovava a fianco a lei: "Gli altri lupi si sottometteranno a Kane quando avrà ucciso il loro alpha, è così che funziona fra di loro."

Raven annuì, Finn la conosceva così bene: riusciva a capire il suo linguaggio del corpo e non doveva guardarla in faccia per sapere quello che pensava.

Kane fu scaraventato ancora una volta a terra ma questa volta non riprese le sembianze umane. Il suo branco ululò e partì all'attacco verso Bellamy. Il cavallo di Raven e quello di Finn scalpitarono per terra anche loro erano spaventati da quello che stava succedendo.

Pure il branco di intrusi si gettò nel combattimento per difendere il loro alpha mentre Kane si rialzava e correva nuovamente all'agguato. Bellamy si spazientì: balzò verso l'avversario e lo fece cadere nuovamente a terra, affondò il muso nel collo dell'altro aprendolo con i denti per poi iniziare a graffiarlo con le unghie. Macchie di sangue schizzarono ovunque mentre il più vecchio gemeva di dolore. 

I suoi ululati si alzarono verso il cielo e si sparsero nell'aria mentre la vita abbandonava quel corpo che veniva squarciato. Poi ci fu il silenzio. La lotta cessò. 

"Bellamy!" Octavia si gettò verso il fratello ancora lupo e gli circondò il collo con entrambe le braccia tirandolo all'indietro nonostante la sua forza sovrannaturale. 

Bellamy sbuffò, l'ira aveva completamente preso il sopravvento su di lui, indietreggiò di qualche passo con Octavia che non lo lasciava andare  e si sedette a terra guaendo appena.

 "Ehi, calmati, va tutto bene. Stai tranquillo." Gli sussurrò lei con dolcezza mentre affondava le dita nella sua pelliccia nera e morbida. Premette il viso contro la testa di lupo del fratello stringendolo con ancora più forza a se mentre degli ululati si levarono verso il cielo a compiangere la morte di Kane.

Quello che successe dopo Raven non se lo sarebbe mai aspettata: vide il branco di Kane andare verso Bellamy, lentamente. Deglutì e vide i lupi chinare la testa davanti a lui in segno di resa: adesso avevano un nuovo alpha.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The 100 / Vai alla pagina dell'autore: Cailiel