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Autore: esserre93    28/05/2017    0 recensioni
Callie era ormai a New York con Penny e Sofia e Arizona da allora non aveva più avuto una persona accanto.
Al Grey Sloan Memorial Hospital arriverà qualcuno che le cambierà la vita.
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Arizona Robbins, Sorpresa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Quando la mattina dopo Arizona si svegliò, Eliza era già uscita di casa senza lasciare alcun messaggio.
La bionda avrebbe avuto un intervento: una ragazza alla sedicesima settimana di gravidanza aveva scoperto che il bambino che portava in grembo era affetto da una grave malformazione cardiaca; purtroppo sarebbe stato difficile portare a termine la gravidanza e per questo motivo Arizona aveva informato la ragazza che avrebbe voluto provare con un intervento; Susy aveva accettato, nonostante sapesse i rischi che avrebbe corso; quindi accompagnò Sofia a scuola e si diresse in ospedale per incontrare la paziente prima dell’operazione.
-    Buongiorno Susy, come ti senti oggi?
-    Buongiorno dott.ssa Robbins, preoccupata, ma non vedo l’ora di uscire da questo incubo
-    Lo sai vero che ci sono dei rischi?
-    Certo, ma mi fido di lei, dott.ssa. Sono sicura che farà anche l’impossibile per salvare mio figlio
Arizona rivolse alla ragazza un sorriso di gratitudine ed uscì dalla stanza per andare a prepararsi.
Durante l’intervento le cose non andarono come previsto; il bambino era andato in sofferenza e avevano rischiato di perderlo, ma fortunatamente, con l’aiuto di Karev, erano riusciti a salvare sia la mamma che il bambino.
L’intervento era durato più di cinque ore e la stanchezza era molta. Uscita dalla sala operatoria, Arizona, però, iniziò ad accusare un dolore alla gamba; dolore che era molto che non sentiva, tanto da doversi sedere a terra
-    Ehi Robbins, che succede? – Alex aveva assistito alla scena mentre varcava la porta della sala operatoria e si avvicinò all’amica
-    Alex, aiutami ad alzarmi per piacere
Arizona si mise a sedere su una sedia lì vicino e cercò di massaggiare la gamba
-    Vuoi che chiami Eliza?
-    Si per favore
Alex corse a chiamare Eliza, mentre Arizona rimase seduta cercando di alleviare il dolore come meglio poteva. 
-    Amore, che hai? – Eliza arrivò di corsa
-    La gamba
-    Ti porto in un’altra stanza, così vediamo cosa succede, va bene?
-    Ok..
Non appena arrivarono nella stanza del medico di guardia, Eliza controllò la gamba di Arizona e non appena tolse la protesi, un’espressione preoccupata si dipinse sul suo viso
-    Caspita, è troppo infiammato. Da quando ti fa male?
-    Durante l’intervento non mi sono accorta di nulla, solo quando sono uscita ho sentito un dolore lancinante
-    Devo andare a prendere un anti infiammatorio più forte, con le cose che ho portato non risolveremo nulla
Quando tornò, trovò Arizona addormentata su uno dei letti.
La mora rimase per un po' a guardarla, vedeva dal suo sguardo che stava soffrendo e ripensò alla sera prima, quando le aveva provocato quei segni sui polsi. Le si avvicinò e lentamente le alzò il camice: i segni erano ancora evidenti, anche se meno rispetto alla sera prima. Le aveva promesso che non le avrebbe più fatto del male, per questo motivo aveva deciso di toccarla il meno possibile, nonostante richiedesse molta fatica da parte sua. Eliza aveva pensato molte volte al motivo per cui reagiva in quel modo quando qualcuno cercava di dominarla o sovrastarla e la risposta era sempre e solo una, una risposta che ad Arizona non aveva ancora mai confidato. 
-    Ehi amore, scusami mi sono addormentata – la voce assonnata di Arizona la destò da quei pensieri
-    Non preoccuparti, ecco prendi questo, il dolore dovrebbe fermarsi subito. Cosa farai ora?
-    Riposo un po', poi devo controllare un post-operatorio e iniziare il giro di visite
-    Te la senti?
-    Ora no, ma con l’anti infiammatorio sicuramente starò meglio
-    Chiamami se hai bisogno, va bene?
-    Certo. Come mai te ne sei andata presto stamattina?
-    Avevo bisogno di pensare, mi dispiace per ieri sera – mentre lo diceva, gli occhi di Eliza si fermarono sui polsi della bionda, che si affrettò ad abbassare le maniche del camice
-    Ma non è successo nulla, perché per te è un problema così grande?
-    Perché non è la prima volta che accade e non potrebbe essere l’ultima
-    Perché dici così?
-    Ne parleremo a casa, va bene? 
-    Come preferisci. Io alle 8pm dovrei tornare, Sofia è con la baby Sitter e potremmo ordinare la pizza, che ne pensi?
-    Credo possa andare bene
Quando Arizona, quella sera, tornò a casa trovò Sofia a guardare i cartoni e la baby sitter intenta a rimettere in ordine i giochi che la bambina aveva lasciato a terra
-    Mamminaaaa – Sofia corse verso Arizona e le allungò le braccia per farsi mettere in braccio
-    Ciao piccolina! Non posso prenderti in braccio, la mamma ha un po' di bua 
-    Dove mamma?
-    Alla gamba, ma sto guarendo
-    Forse un bacio potrà aiutarti?
-    Proviamo
Sofia si avvicinò alla gamba e le lasciò un bacio
-    Funzionato?
-    Quasi, avrà bisogno di tempo per andare in circolo questo bacio speciale
-    Eliza quando torna?
-    Tra poco, finisci di guardare i cartoni e poi mangeremo la pizza 
-    Siiii
Arizona vide la bambina allontanarsi e si avvicinò alla baby sitter
-    Tutto bene dott.ssa?
-    Si grazie, Sofia ha fatto la brava?
-    Ha fatto un po' di capricci per i compiti, ma poi l’ho convinta e le ho concesso i cartoni animati, nonostante l’orario
-    Ha fatto bene, grazie mille. Alla prossima allora
La ragazza uscì e Arizona si mise accanto alla bambina. 
-    Piccola, lo sai che abbiamo scelto dove festeggiare il tuo compleanno? 
-    Yuppiii non vedo l’ora!
-    Appena arriverà Eliza ti farà vedere tutto lei, è un posto fantastico 
-    Mamma Callie ci sarà?
-    Certo! L’ho chiamata e mi ha detto che forse lei e Penny riusciranno a venire per un’intera settimana
-    Davvero???
-    Certo! Sei contenta?
-    Tantissimo. Mi manca mamma Callie 
-    Lo so piccola, tra poco avrete un po' di giorni per stare insieme
In quel momento entrò Eliza con le pizze e le tre si misero a tavola. Eliza fece vedere a Sofia il posto che avevano scelto per festeggiare il suo compleanno ed il loro ricevimento di matrimonio. La bambina, come previsto, ne fu entusiasta; la sua mente era già proiettata in quel castello come una vera principessa.
-    Non vedo l’ora di farlo vedere a mamma Callie! Le posso mandare le foto?
-    Certo che puoi!
Inviarono le foto che aveva scelto Sofia e la risposta di Callie non tardò ad arrivare; infatti dopo 5min arrivò una sua chiamata 
-    Pronto Callie
-    Ciao Arizona, ho visto le foto, è davvero bello ma sicure non vi serva nessun aiuto? D’altronde è il compleanno di nostra figlia e potrei fare qualcosa
-    Puoi fare qualunque cosa tu voglia, ma la cosa più bella per Sofia sarà la tua presenza.
-    Sicura?
-    Certo. Ora ti passo lei
Sofia si alzò da tavola e iniziò a spiegare i minimi dettagli del compleanno che avrebbe festeggiato; intanto Arizona informò Eliza della proposta che le aveva appena fatto Callie
-    Amore, se lei vuole partecipare per me non c’è nessun problema; è sua figlia e può fare qualsiasi cosa, anche se non ne abbiamo bisogno. 
-    Lo so, però forse è un modo per renderla partecipe. Poco prima che tu arrivassi Sofia mi ha detto che le manca molto
-    È del tutto normale, non la vede mai
-    Lo so, ma forse non ci ho pensato abbastanza. Dovrei renderla più partecipe della vita di Sofia, nonostante si sentano quasi tutte le sere. Quando Sofia era a New York non passava giorno che io non pensassi a lei, nonostante avessi scelto io di mandarla con Callie, quindi posso solo immaginare come possa sentirsi lei.
-    Lo sai Arizona, nonostante io senta come se Sofia fosse mia figlia, l’ultima parola spetta a te, io posso solo darti qualche consiglio qualora tu lo voglia
-    Lo so Amore e ti ringrazio per questo, ma non credere che io abbia dimenticato del discorso che dovremo affrontare
-    Lo so, e lo affronteremo, ma prima trascorriamo questa serata con la bambina, avremo modo di parlare


-    Eliza…
-    Dimmi scimmietta
La mora aveva appena messo a letto Sofia e stava per raccontare una favola
-    La mamma starà bene?
-    Certo, perché questa domanda?
-    Non mi ha messa in braccio oggi, perché aveva male alla gamba
-    È vero, ha avuto un’operazione molto impegnativa e si è stancata
-    Per colpa di quella gamba che ha?
-    Esatto, ma vedrai che domani già starà meglio
-    Lo spero tanto
Eliza diede un bacio tra i capelli a Sofia e rimboccandole le coperte iniziò a raccontarle la favola. Dieci minuti dopo la bambina era crollata in un sonno profondo.
-    Ehi, Sofia si è addormentata, andiamo a letto anche noi? – Eliza arrivò dietro le spalle di Arizona, che era ancora impegnata a sistemare la cucina e le cinse la vita
-    Si andiamo, sono stanca morta
-    Come va la gamba?
-    Un po' meglio. Se ti va mi faresti un massaggio?
-    Mi andrebbe, ma non vorrei peggiorare la situazione
-    È il tuo campo, non potresti mai farmi del male
-    Non lo so
-    Ok ora basta, mi dici perché ti comporti così? Hai intenzione di non toccarmi più?
-    Non è questo il punto
-    Si è proprio questo; vorrei sapere cosa ti succede
-    È difficile parlarne
-    Sono tua moglie, Eliza. Puoi dirmi tutto ciò che vuoi
-    Quando ero una bambina mio padre era un tipo molto severo; ogni volta che prendevo un brutto voto a scuola mi puniva; ogni volta che rientravo anche solo 5min in ritardo dalle uscite serali mi picchiava; ogni volta che avevo il coraggio di rispondergli a tono mi chiudeva nella mia camera fino a quando non decideva lui. Mia madre molte volte ha provato a reagire, ma lui non permetteva nessun tipo di ribellione, fino a quando un giorno non decisi di chiamare la polizia e denunciarlo. Da allora non ho più avuto fiducia negli uomini e per questo motivo vedo nella donna l’unica persona a cui posso donare amore. Nelle mie storie passate sono sempre stata io quella con il carattere dominante, ma non da quando sto con te, che hai il mio stesso carattere duro, soprattutto nel momento in cui facciamo l’amore. Quando cerchi di dominarmi io rivedo gli occhi di quell’uomo che ha rovinato la mia infanzia e reagisco in quel modo; per questo motivo non posso accettare quei segni sui tuoi polsi.
-    Mio Dio Amore, se solo lo avessi saputo non mi sarei mai comportata in quel modo
-    Lo so, ho sbagliato a non parlartene subito; soprattutto ora che siamo sposate dovresti sapere tutto di me e del mio passato, ma questo era davvero difficile da confessare
-    Io non ti farò mai e poi mai del male lo sai, vero? E so che anche tu non lo faresti mai
-    In quei momenti però non siamo totalmente in noi stessi ed ho paura di perdere il controllo, come è quasi successo
-    Sono sicura che non succederà più; ora ci sono io che mi prenderò cura di te.Per sempre.
   
 
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