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Autore: Altair4    18/06/2017    0 recensioni
SEQUEL di “Storia di una Niana”.
Benvenuti nel mio mondo parallelo dove Marte non è più il pianeto rosso ma è diventato viola e dove le nostre tartarughe e gli alieni del pianeta Ni ne combineranno delle belle!
Grazie ad un portale inventato da Donatello, questa storia sarà ambientata anche sulla Terra… e ad un migliaio di anni-luce da noi, nella fascia di Orione.
Non mancheranno personaggi ben conosciuti e totalmente nuovi.
Storia ispirata principalmente alla mitica serie del 2003.
Genere: Avventura, Romantico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Donnie era in pensiero, il FIR era tornato ma non aveva registrato niente. Non sapeva se il suo insetto nanotecnologico aveva perso l’appuntamento con la base di Ni o peggio ancora se era successo qualcosa di serio alla base stessa. Il prossimo appuntamento era al salto iperspaziale successivo e cioè tra sei mesi, non poteva far altro che aspettare.
            -Su’ amore, non preoccuparti mi avevi detto che c’era la probabilità del trenta per cento di riuscita, aspettiamo il prossimo appuntamento per farci prendere dal panico…volevo dirti che gli anticorpi estratti da Beal e l’antidoto per curare i neuroni infettati funzionano! Quindi Big Bear è sano come un pesce, anche Nied, Frel e Lisad sono praticamene guariti. Anche Ulil e Gead stanno abbastanza bene, mentre Tredil, Zarel e Kerad ci stanno mettendo di più ma sono migliorati. Ho preparato dei vaccini in modo che nessuno di noi possa essere infettato in futuro-
            -Ne sono felice, almeno qualcosa sta funzionando!- Astrid guardò Donnie con comprensione e disse:
            -Non è colpa tua se non abbiamo notizie della base, era difficile prevedere esattamente al chilometro dove sarebbe arrivata con il salto, mentre del prossimo, mi dicevi, avremo coordinate più precise. Ci preoccuperemo solo se il FIR mancherà questo di appuntamento-
            -Ero anche curioso di sapere se avevano fatto progressi sulla mia formula per il Tartunnel…cercherò di non pensarci…-
            -Piuttosto…ti sei esercitato un po’ con la telepatia? Potrebbe essere utile un giorno-
            -Sì, Mikey si diverte talmente tanto che viene lui a chiedermi di provare…è proprio strano mio fratello…lo chiama “the secret experiment” e dice che poi vuole imparare anche lui, anzi si sta già esercitando, la sua scusa al momento è che la mia mente è troppo noiosa, per questo non riesce!-
            -E’ proprio buffo Mikey…ma tu… progressi?-
            -Sì, adesso leggo la sua mente quasi come la tua e devo dire che lo trovo molto bene. Certo pensa ancora a Isabel, però mi sembra che qualcosa sia cambiato. Prima era molto più doloroso leggere i suoi pensieri ora è…come potrei spiegarmi…è più spensierato. Gli fa molto bene passare il tempo con Farad ed Hedgy…però riguardo quest’ultima…mi chiedevo…tu mi nascondi qualcosa vero?-
            -Che cosa vuoi dire?-
            -E’ venuta molto più intelligente di quello che doveva…tu non hai fatto un semplice ibrido tra gatto e Vitok…-
            -Si dice Vtozit!-
            -Ok Vtozit, comunque, ci hai messo del tuo!-
            -Non ho usato il mio DNA se è questo che credi, però è vero dovrebbe venire più intelligente del previsto, forse col tempo come una bambina di dieci anni! La sto istruendo a dovere-
            -Sei sicura che un animale da compagnia debba essere così intelligente?-
            -Perché no?-
            -Sono preoccupato perché può essere anche un’arma letale-
            -Ha imparato ad usare i suoi aculei con giudizio, non preoccuparti. Poi la controllo spesso con le fusioni. La sua mente è molto equilibrata, non pensavo sarebbe venuta così bene-
            -Ho capito… mi arrendo, me ne torno al mio lavoro tranquillo e sereno visto che il numero 1 ha pensato a tutto e tutto è sotto controllo…così va bene?-
            -Eh sì sono io la numero 1 quindi direi che è perfetto così!-
Astrid gli dette un bacetto sul naso appena accennato di tartaruga ed andò nella stanza ologrammi dove l’attendeva la madre.
            -Vieni, entra pure- Disse Leiad.
Astrid si trovò in un ambiente alieno di sua conoscenza: un grande lago rifletteva un tramonto rosso brillante rigato di viola, Leiad era sdraiata su un prato morbido di piante dall’aspetto gommoso (i Ratrizix), sotto ad un albero che toccava l’acqua con le fronde e perdeva lentamente le sue foglie color lilla.
            -Perché volevi vedermi? E perché metti sempre il paesaggio di Ni? Non ti piace Marte?-
            -Questo paesaggio mi fa ricordare chi sono…Marte è bellissimo e somiglia molto a Ni…ma non è dove sono nata…-
            -Tu normalmente fai materializzare anche mio padre Sol…non è vero? Dovresti andare avanti, distrarti dalla tua vita passata…ma perché non dai una chance a Yal, è un tipo così in gamba!-
            -Provo solo amicizia per lui, come te lo devo dire! Comunque ti ho chiamato qui per altri motivi. Devi provare a liberarmi, c’eravamo andate così vicino…qui non ci disturberanno ho messo il blocco, nessuno può vederci…però prima c’è un dubbio che mi tormenta-
            -Ti ascolto-
            -Come facciamo con Kerad ed il suo potere ipnotico? Ne sappiamo così poco. Nascono pochissime femmine di cristallo e non tutte hanno quel potere. Redol lo aveva cancellato dalla sua memoria perché noi non lo vedessimo…ma ora è riemerso… come faremo…come farai?-
            -O le cancello la memoria di nuovo…oppure aumento in lei il senso di responsabilità nell’usarlo!-
            -Forse è meglio cancellarla del tutto…-
            -Sono in dubbio perché gli altri prescelti potrebbero pensare che li limito in qualche modo, che voglio controllare le loro menti…non si fiderebbero più di me…devo responsabilizzarli, non cambiare come sono…forse dovrei lasciar decidere lo Stato supremo-
            -Sei proprio diventata saggia…perfino più di me…-
            -Credo che sia il contatto con i terrestri…i Niani vivono in un mondo praticamente morto e troppo facile…anche se tu hai avuto una vita avventurosa, in questi ultimi anni li hai passati su una stazione orbitante piena di merluzzi surgelati!-
            -Merluzzi surgelati? Ahahah-
            -Li ho sempre immaginati così i nostri Niani: indifesi, arresi al loro destino…ma adesso passiamo alla cose serie…sei pronta?-
            -Nata pronta!-
Per migliorare ancora il contatto tra di loro, misero le mani alle tempie l’una dell’altra e cominciò un nuovo viaggio. Le loro menti si fusero quasi subito, si espansero, con loro grande sorpresa videro anche cosa succedeva intorno. In pratica vedevano tutte le stanze della base ed oltre: Donnie lavorava al PC, Beal si esercitava nelle arti marziali mentre Nied leggeva un libro terrestre. Lisad cercava di dormire rigirandosi senza posa, Gead parlava con Ulil e Frel dei massimi sistemi. Tredil e Zarel litigavano per Kerad. Vicino alla base Mikey giocava con Hedgy e Farad a nascondino. Rel era nella serra con un fiore in mano e pensava alla sua Mead impegnata in qualche opera di beneficenza sulla Terra. Quando si staccarono dissero in contemporanea:
            -Hai visto?!-
            -Sono senza parole è ancora più potente che con il Digimental!-
            -Prima o poi ne devo parlare anche con Nied. Come va mamma? Ti ho liberato?-
            -Non ancora, ma miglioro sempre un po’. Sono già molto più forte di quando sono arrivata…però non capisco cosa mi blocca…-
            -E’ incredibile…vedo tutto, vado perfino oltre le pareti fisiche intorno a noi ma non capisco quello che ti impedisce di liberarti…quando sei riuscita a bloccare esattamente i tuoi poteri?-
            -Mentre ero ancora convalescente. Dopo l’operazione non potevo muovermi, stavo sdraiata tutto il giorno ed ho cominciato il processo mentale…non sapevo nemmeno se potevo farlo…-
            -Ne hai mai parlato con Yal?-
            -E perché mai? Lui non è abbastanza forte mentalmente per aiutarmi…-
Il povero Yal era sottovalutato da Leiad, non poteva in alcun modo vincere sulla figura idealizzata di Sol, ma Astrid non volle commentare, si concentrò sul reale soggetto della conversazione.
            -Questo blocco…non potrebbe avere a che fare con la trasformazione che hai subito?-
            -In teoria no…il mio cervello non è stato toccato…le sue cellule sono le stesse di sempre, hanno il mio vero genoma, altrimenti non sarei stata più io…-
            -Ma tutto il resto no…è vero che il cervello controlla tutto, ma è vero anche che viene influenzato anche dalle riposte nervose ed ormonali del corpo…-
            -Non ci avevo mai pensato…Yal ha fatto un bel lavoro con te…-
            -Non è solo questo, è anche la fusione con Donnie, io sono lui, lui è me! Se ho qualche intuizione geniale lo devo anche alla nostra unione particolare-
            -Sono molto contenta per te…ho sperato che tu potessi trovare qualcuno che ti completi come Sol completava me…-
Astrid non aveva mai conosciuto il padre, avrebbe tanto voluto, ma di certo non le piaceva vedere la madre che dopo tanti anni ancora soffriva per lui, sviò il discorso.
            -Tornando a noi…questo corpo modificato alla fine comunica con un cervello che non è il suo…-
            -In pratica cosa vuoi dire…che devo conoscermi meglio?-
            -Credo proprio di sì…non hai vissuto abbastanza in questo tuo nuovo corpo fuori dall’ibernazione…credo, quindi ci vorrà solo tempo, dovremo fare queste sedute tutti i giorni, te la senti?-
            -Certo Astrid-
            -Bene, adesso vado da Kerad e quei due idioti di Tredil e Zarel innamorati senza speranza…forse è il caso che li separi…anche se sono tutti allo stesso stadio di guarigione…-
            -Invece aspetterei… la prossima volta Kerad ci penserà due volte ad usare a sproposito il suo potere ipnotico!-
Mamma e figlia risero spensierate.   
 
Leo era molto amareggiato perché il ritorno di Martin aveva messo in dubbio la sua unione con Karai. Frequentava ancora regolarmente la palestra per il piccolo Leo, ma per il resto non sapeva come doveva comportarsi e vedeva che non era l’unico a sentirsi a disagio. La donna che amava non lo aveva minimamente sfiorato, quasi non gli parlava, non lo invitava più la sera a cena, tanto meno a dormire da lei, quindi aspettava paziente un segnale e cercava di far finta di nulla.
Anche quella sera tornò al rifugio, Splinter non era ancora tornato, c’era solo Raph stravaccato alla TV che mangiava dei pop corn.
            -Come mai sei qui anche stasera Raph?-
            -Stavo per farti la stessa domanda…ma cosa sta succedendo con Karai…non era tutto risolto?-
            -Lo credevo anche io…ma il fatto che il marito è ancora vivo…forse ha cambiato idea…forse non mi vuole più…-
            -Queste donne sono complicate…è meglio stare da soli, credimi…sono solo fonte di guai! Perché non usciamo tu ed io a scorrazzare un po’ per New York? Facciamo finta di essere a qualche anno fa quando l’unica donna che conoscevamo era April ed era solo una cara amica!-
            -Ci sto! Ma niente Bronx, non ho voglia di stare a rincorrere dei teenager brufolosi!-
            -Ok va bene, andiamo ad Harlem…anche lì succede sempre qualcosa di interessante-
Le due tartarughe saltavano sui tetti, correvano controvento come se cercassero in quel modo di spazzare via di dosso i loro problemi ed i pensieri tristi. Non erano andati mai d’accordo come in questo momento in cui entrambi erano sentimentalmente a terra e non potevano essere l’uno geloso dell’altro. Si fermarono a guardare dall’alto un gruppetto di persone per capire cosa stava succedendo.
            -Quante volte ti devo dire che devi lasciar stare mia sorella?-
            -Mark non ti riguarda, me lo scelgo da sola il fidanzato!-
            -Zitta tu! Non sai con chi hai a che fare!-
            -Non sono un delinquente, sono solo il commesso di un negozio di alimentari, non faccio male a nessuno!-
            -Appunto! Che razza di uomo sei? Non te la meriti la mia sorellina!-
            -Io voglio un uomo per bene, non un delinquente come te! Dì ai tuoi amici di lasciarci andare o farai i conti con papà!-
            -Nessuno mi dice cosa devo fare! Ragazzi diamo una bella lezione a questo cacasotto!-
            -No Mark, lasciatelo!-
Raph non aspettò un secondo di più e Leo lo seguì a ruota senza nemmeno ragionare.
            -Non vi sembra un po’ sleale quattro contro uno? Che ne pensi fratello, meritano una lezione?-
            -Concordo con te, per una volta-
            -Sono le tartarughe! Allora esistono davvero!!-
La ragazza ed il fidanzato ne approfittarono per darsela a gambe, ma quei teppisti avevano spranghe e bastoni, non indietreggiarono, anche se non rimasero indifferenti quando Leo tirò fuori le sue katane e Raph fece roteare i sai con quel tintinnio metallico di sfida.
            -Sono armate…-
            -Coraggio! Noi siamo in quattro!-
Le tartarughe se ne scelsero due a testa e cominciarono a giocarci senza impegnarsi troppo, volevano far durare la sfida più a lungo possibile. Leo si stufò, i suoi avversari erano davvero scarsi, con le sue lame affettò le spranghe e sferrò dei calci in volo colpendoli entrambi contemporaneamente.
            -Ah sì? Allora guarda me!-
Raph li disarmò con i sai e facendo un doppio salto mortale li colpì e li stese a terra in sequenza.
            -Non male bro!-
Poi Leo si rivolse a quel Mark che aveva fatto il prepotente:
            -Se non lasci in pace tua sorella ed il suo fidanzato non farai più vita qui a New York, ti verremo a cercare ovunque! Sono stato chiaro?-.
            -Sì…mister tartaruga…chiarissimo!-
I quattro teppisti si rialzarono doloranti e si allontanarono più veloci che poterono.
            -Mister tartaruga? Ahahah! Ti sta proprio bene!- Lo sbeffeggiava Raph.
            -Bè che c’è da ridere…è un segno di rispetto…mi temono!-
I due mutanti in poco tempo erano di nuovo sopra i tetti che correvano come ragazzini al parco. Fare buone azioni li faceva stare bene e per un po’ dimenticarono davvero tutto il resto, fino a che si ritrovarono di nuovo nelle vicinanze del palazzo di Shredder e quindi all’appartamento di Karai.
            -Sei tu che ti sei diretto proprio qua?- Chiedeva Leo.
            -Veramente ho seguito te…-
            -Guarda… la luce della palestra è ancora accesa…-
            -Perché non vai e le parli…tu che puoi…sono sicuro che se vi chiarirete, andrà tutto bene…tu non sei come me…tu saprai avere una conversazione senza che vi scanniate a vicenda come invece succede tra me e Lisad…vai, credo che aspetti solo te…-
Karai aveva una katana in mano e stava eseguendo tutta sola dei kata con la solita maestria ed eleganza. Leo rimase a guardarla per qualche minuto, poi si fece coraggio, bussò alla porta a vetri. Lei si fermò, lo riconobbe e sorrise, le sembrò come in passato quando non sapevano i loro rispettivi sentimenti e si erano ritrovati dopo tanti anni. Corse ad aprirgli.
            -Come mai sei ancora sveglia?-
            -Non riuscivo a dormire… e tu?-
            -Ero in giro con Raph e mi sono ritrovato qui…-
            -Sei mancato molto…ai tuoi studenti, non facevano che chiedermi di te anche stasera…dovresti riprendere le lezioni serali…-
            -Anche loro mi sono mancati…ma più di tutto tu…questi giorni in cui siamo stati divisi mi sono sembrati secoli…-
            -…anche per me…-
Leo sperava di aver sbloccato la situazione, le prese le mani e la guardò negli occhi.
            -Ti sono mancato?-
            -Sì, da morire…-
            -Allora mi vuoi ancora?-
            -Tu dubitavi di questo?-
            -Sì amore, ho pensato che rivedere Martin avesse messo in dubbio tutta la nostra storia…so che tu non lo ami più…ma forse ti ha fatto venire qualche dubbio su di me…anche per il fatto che non sono umano…-
            -Leonardo…non hai ancora capito che ti amo per come sei? Credevo che fossi tu a non volermi più…-
            -Tu credevi…ma perché?-
            -Perché ho preso tempo…perché ho messo alla prova la nostra storia…per un pazzo-
            -Tu l’hai fatto per tuo figlio Leo…se tu avessi scelto Martin mi sarei fatto da parte…ma ho desiderato solo che tu lo mandassi via…non ti merita-
            -Sei sempre così leale e rispettoso, nessuno potrà mai prendere il tuo posto…mai!-
Leo la strinse a sé, cominciarono a baciarsi come se tutto il resto non esistesse, non c’era più nemmeno il pensiero di Martin, perfino il piccolo Leo, il mondo intero ed i suoi problemi erano spariti. La prese in braccio, entrò nell’appartamento e la pose sul divano. Mentre le toglieva il kimono di ninja, baciava ogni centimetro di quella pelle morbida, non gli sembrava vero che fosse sua, che niente al mondo potesse ormai portargliela via.
Raph tornò mesto verso il primo tombino per il rifugio, aveva intravisto cosa era successo tra Leo e Karai, in pochi minuti quei due si erano chiariti, con Lisad in pochi minuti si sarebbero messi a combattere fisicamente od a ferirsi a parole. Lisad era davvero un femmina testarda, nessuna lo faceva infiammare come lei. Mentre si calava nel tombino, sentì un grido di donna.
            -Non può essere! Perché questa gente imbranata se ne va in giro per New York di notte? Ci prova gusto a farsi derubare?-
Raph si immaginò subito la classica bella pulzella circondata da malintenzionati che, una volta salvata, lo avrebbe trascinato nell’ennesima storia grottesca con il solito finale: lei che gli chiede di restare solo amici e lui che va in bianco di nuovo. Si affacciò dal vicolo per vedere cosa stava realmente succedendo e rimase piacevolmente sorpreso: una signora di una certa età prendeva ad ombrellate un tipo smilzo che aveva cercato di portarle via la borsa.
            -Così impari ragazzaccio! La tua mamma non ti ha insegnato le buone maniere? Se fossi in lei mi vergognerei di avere un figlio così maleducato e incapace! Prendi questo! E questo!-
In quel caso era il malvivente la vittima, dopo averle prese per bene ed aver chiesto pietà varie volte se ne andò chiedendo pure scusa e promettendo che avrebbe cambiato vita.
            -E’ proprio vero che non ci sono più le donne di una volta…ma forse è meglio così-
Raph entrò rapido nel tombino, arrivò al rifugio vuoto e se ne andò a letto. Prese subito sonno. Kerad era lì stupenda come un sogno con le sue squame di cristallo in bella mostra, con un sorriso invitante gli faceva segno di seguirla per passeggiare insieme nel parco della base.
            -Allora Raph come stai?-
            -Molto bene e tu? Ti sei ripresa dal virus?-
            -Sì, sto molto meglio, adesso non posso che adorare i terrestri, prima li odiavo…-
            -Quindi ti piaccio?-
            -Certo che mi piaci, sei il rettile più affascinante della galassia-
            -…non posso che essere d’accordo…- Raph non era convinto che dicesse la verità, forse era solo una spia che cercava di usarlo, però si sentiva così solo, aveva già deciso di arrendersi a lei. Mentre si stavano per baciare si sentì come un terremoto, come se una mandria di bufali stesse arrivando a forte velocità, si girò un attimo per guardare. All’orizzonte una folla inferocita di donne e Niane si dirigeva proprio verso di lui con Lisad alla loro testa. Kerad scappò atterrita.
            -Prendetelo! Non deve sfuggirci, così impara a considerarci solo oggetti- Gridava Lisad roteando la sua lancia laser.
            -Non è vero Lisad, non ho mai pensato questo di te!-
            -E allora Kerad, Rebecca…Alina!-
            -Quante volte dovrò chiedere ancora scusa? Ti prometto che non ci proverò più con nessuna! Prometto su tutto quello che ho di più caro!-
Lisad fermò il suo esercito di amazzoni, si avvicinò lentamente a lui.
            -Lo prometti?-
            -Lo prometto-
            -Più nessuna donna?-
            -Nessuna donna…-
            -Nemmeno le altre Niane?-
            -Va bene… allora mettiamola così, nessuna femmina della galassia-
            -Bene! Allora sarai mio!-
            -Ma non avevi detto…-
Lisad si trasformò in una enorme mantide religiosa e si avventò su di lui, Raph ricordava di aver sentito dire che le femmine di quella specie di insetti staccano la testa al maschio durante l’accoppiamento: si svegliò urlando. Nemmeno nei sogni era al sicuro.

 

 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Quindi l’insetto supertecnologico di Donnie ha mancato all’appuntamento con la base dei Niani che dovrebbe essere in viaggio per arrivare sulla Terra. Del resto è non facile incontrarsi nello spazio e poi dopo un salto iperspaziale (oh almeno credo XD).
Astrid ha trovato il vaccino ed il virus di Redol non fa più paura…per il momento!
La mamma di Astrid sta cercando di liberare la mente, aveva bloccato i suoi poteri perché Redol non si accorgesse di trovarsi di fronte la leggendaria Leiad, la Niana con più potenziale psichico mai nata. Però l’ha fatto troppo bene ed ora ha bisogno di Astrid per tornare quella di prima…ma forse come prima non sarà mai…
Leo finalmente è tornato a fare un po’ di sano sesso…hops scusate minorenni! Ma quando si tratta di una storia bella, responsabile e vera…
E poi il nostro Raph, il più sfigato in questo sequel…che ci posso fare, mi diverto un mondo a prendere per i fondelli il rosso…perché ce lo vedo che fa strage di femmine XD o almeno ci prova XD XD XD.
Ciaux
Altair
   
 
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