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Autore: Evola Who    22/06/2017    2 recensioni
Il Dottore è nella sua 11° rigenerazione e questa volta ha con sé una nuova companion, Denny, una ragazza 18enne sveglia, intelligente, sensibile e molto determinata (con qualche problema di sbalzi d'umore)
Ma che succede se il Tardis li porta in una galassia lontana lontana, in un universo popolato da bizzarri personaggi e dominato da malvage forze del male? Come affronteranno i nostri amici questa strana avventura?
(Versione AU di episodio sei)
Genere: Avventura, Comico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altri, Han Solo, Luke Skywalker, Principessa Leia Organa, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 16
Il piano Artaplop
 

Era una stanza grande piena di server e in fondo c’erano dei vari schermi e delle console piene di tasti.
 
Denny si guardò intorno, stupita.
 
“Però!” disse Raoul, guardandosi intorno “Qui si può controllare tutta la Star Destroyer”.
 
“Già, ma purtroppo non possiamo cancellare le informazioni che vogliamo” aggiunse Leia.
 
“Ma presto lo faremo” disse il Dottore convinto “Prima dobbiamo sgomberare questa astronave”.
 
Si avvicinò ad uno degli schermi e cominciò a lavorare.
 
Raoul si guardò intorno e vide che in fondo alla stanza si trovavano uno schermo, una sedia, la console. Sullo schermo poteva vedere diverse cartelle accompagnate da scritte verdi che, alla distanza da cui si trovava, non riusciva a leggere bene; così si avvicinò e le lesse.
 
Chiamò tutta la squadra, dicendo loro di raggiungerlo, così tutti si avvicinarono.
 
“Guardate” disse.
 
Piano artaplol” lesse Denny.
 
“Che significa?” domandò Luke.
 
“Sembra un anagramma” rispose Leia.
 
“No, non sembra, è un anagramma” disse il Dottore convinto.
 
“E di cosa?” chiese Han.
 
Artaplop. Sembra uno dei tanti anagrammi per dire…” cercò di spiegare C3-PO, ma il Dottore lo interruppe, dicendo: “Trappola”.
Tutti rimasero sorpresi e poi allarmati.
 
“Raoul, puoi cercare di capire che cosa c’è all’interno?”.
 
“Certo” rispose lui, quindi cominciò a premere i pulsanti, come se si trattasse di una tastiera di un computer. 
 
La prima cosa che vide furono dei numeri, una fila lunga di numeri una sotto all’altra.
 
Denny rimase confusa e chiese: “Che cosa sono questi numeri?”.
 
“Sembrano dei codici” disse il Dottore.
 
“Sono dei codici” Rispose il pilota convinto “Sono tutti i codici degli X-wing della ribellione!”.
 
Rimasero tutti scioccati da quella notizia.
 
“E come gli hanno avuti?” domandò Luke preoccupato.
 
“Ma soprattutto, che cosa se ne fanno?” chiese Leia.
 
Il pilota vide delle cuffie, le indossò, trovò il codice del suo caccia e ascoltò.
 
Era il messaggio di minaccia che aveva ricevuto quella mattina.
Lo comunicò ai compagni e lo fece ascoltare al Dottore. Lui gli domandò di sentirne un altro e udì ancora un messaggio di minaccia poco differente dal precedente.
 
“Hanno preso tutti i codici dei vostri caccia e per ognuno di loro hanno registrato un messaggio di minacce diverso” Spiegò il Signore del Tempo.
 
“Così possono inviare il messaggio ai piloti” disse Luke.
 
“E possono manipolarli e spingerli al tradimento” aggiunse Leia.
 
“E l’Impero può avere tutti i messaggi e i segreti che vuole” finì Han.
 
“Beh, dobbiamo ammettere che come idea è molto ingegnosa” Disse C3-PO
 
“E anche molto pericolosa…” aggiunse Denny.
 
“Quanti altri messaggi sono stati inviati?” domandò Leia, allarmata.
 
Raoul contò e rispose: “Solo uno. Quello indirizzato a me” guardò in basso con aria triste “Sono stato la prima cavia… e devo dire che ha funzionato” rimase in silenzio.
 
“Non è vero!” il Dottore ruppe il silenzio con tono convinto “Non ha funzionato, Raoul, lo hai fatto perché eri spaventato, ma sei andato a salvare la tua famiglia e, quando hai scoperto che non era in pericolo, sei venuto qui, dimostrando che Raoul Sedivitax non è una persona manipolabile! E ora, grazie a te abbiamo scoperto questo piano” e sorrise.
 
Il pilota lo guardò ammirato e ricambiò il sorriso.
 
“Ma tutti i messaggi sono falsi?” domandò Denny.
 
“Probabilmente avranno letto tutte le schede personali di ogni pilota, scoprendo i loro punti deboli” rispose il Signore del Tempo.
 
Leia pensò ad una cosa e le venne un dubbio, così domandò a Raoul se tra i vari codici c’era anche quello del Falcon per vedere se anche loro erano stati presi di mira. Raoul lo trovò, la principessa prese le cuffie e sentì una voce femminile, simile a quella della senatrice Mothma, che diceva che le basi ribelli erano state distrutte e che l’Impero aveva catturato la senatrice Leia Organa, e che i ribelli dovevano consegnare anche Luke a Darth Vader.
 
Leia rimase quasi scioccata nell’udire quel messaggio e lo fece sentire a tutti gli altri che ebbero la sua stessa reazione.
 
“Che figli di buona donna!” esclamò Han arrabbiato.
 
“Che facciamo?” domandò lo Jedi.
 
“Beh, padron Luke, il mio unico consiglio è cancellare tutto, cercando di non lasciare nessuna taccia” suggerì C3-PO
 
“Oppure” disse il Dottore tono convinto “Possiamo fare il loro stesso gioco” sorrise con aria determinata e sicura.
 
Tutti si guardarono confusi, ma senza capire cosa potesse intendere il Dottore; allora lui prese il posto di Raoul: prima cancellò tutti i codici, per poi aggiungerne di nuovi, uno dopo l’altro.
 
“Dottore?” chiese Denny, che ancora non aveva capito il piano dell’amico.
 
“Sì?” disse lui, indossando le cuffie.
 
“Puoi condividere il tuo piano con il resto della squadra?” chiese lei ironica.
 
“Vedete questi codici?” disse lui, indicando lo schermo “Sono i codici dei soldati, generali e tutti le persone che stanno in questa astronave”.
 
“E ora si stia registrando un altro messaggio che invierai a tutti loro per farli uscire dalla nave!” rispose Raoul, capendo il suo piano.
 
“Esatto!” rispose lui felice “Sentite”.
 
Cominciò a registrare un messaggio che dal quel computer sarebbe uscito con la voce del loro capo supremo; il messaggio diceva che tutti quanti dovevano lasciare l'intera nave e dividersi nelle varie basi dell'Impero, nelle quali avrebbero ricevuto nuovi ordini per le future missioni. Una volta registrato il messaggio vocale e messi tutti i codici sul computer, inviò il segnale.
 
Rimasero tutti in silenzio, aspettando di sentire dei passi.
 
“Ha funzionato?” domandò Luke.
 
Il Dottore lo zittì con il dito. Dopo un paio di minuti iniziarono a sentire il rumore di un passo di marcia e capirono che il piano del Dottore aveva funzionato, perché tutti quelli che si trovavano sulla nave stavano evacuando.

I ribelli sorrisero per la felicità e Leia disse: “Dottore lei è un genio!” e gli diede un bacio sulla guancia.
 
“Perché? Avevate dei dubbi?” domandò sarcasticamente Denny.
 
“Che fosse un pazzo? Di quello non ne ho mai dubitato” rispose Han con le braccia conserte e lo sguardo irritato.
 
Denny capì che era geloso e rise sotto i baffi.
 
Il Dottore si ricordò della storia dei cavalieri Jedi e chiese ai i due gemelli se Darth Vader li avesse già percepiti. I due gemelli mostrarono la pietra lunare e spiegarono il piano di Denny.
 
Il Signore del Tempo rimase sorpreso, si girò verso di lei e la baciò sulla guancia, dicendo: “Denny! Fantastica Denny!” mentre lei rideva.
 
“Beh... io ho scoperto il piano Artaplop...” disse Raoul, con tono timido, aspettandosi a sua volta un bacio da Denny.
 
“Oh! Giusto!” disse il Dottore, lo tirò verso di sé e lo baciò sulla guancia.
Raoul rimase stranito da quel gesto, come il resto della squadra.
 
“Oh” disse Raoul “Non... non me lo ero immaginato così... ma grazie” e tutti quanti risero.
 
“Ehi...” disse Luke pensieroso “Se qui possiamo controllare la maggior parte delle astronavi, allora possiamo controllare anche la seconda Morte Nera a distanza”.
 
“E noi conosciamo già il suo punto debole!” aggiunse Leia.
 
“Così eviteremo un altro scontro” concluse Raoul.
 
Tutti erano soddisfatti da quella idea, ma il Dottore non aveva lo stesso sguardo dei suoi compagni: il suo era serio e quasi cupo.
 
“Volete distruggere un’altra base?” chiese con tono quasi scorbutico.
 
“È una base nemica che ha distrutto un intero pianeta” disse Denny.
 
“Sì, ma ti hanno detto che in quella base c’erano ancora delle persone nel momento in cui esplodeva?” le domandò il Dottore.
 
L’amica rimase confusa e disse: “Cosa?” guardò i ribelli che avevano gli occhi bassi. Il Dottore allora le raccontò tutto.
 
“Avete fatto esplodere un base spaziale con ancora dentro migliaia di persone?!” chiese Denny incredula.
 
“Avevamo un solo tentativo di distruggerla” spiegò Luke come per giustificare quell’azione.
 
“Avevamo già i piani e dovevamo agire subito, prima che ci attaccassero loro per primi!” finì Leia.
 
La ragazza era incredula, non voleva credere che i suoi amici potessero aver compiuto quel gesto, aveva sempre pensato che fossero i buoni. Ma i buoni non avrebbero mai fatto esplodere una base con dentro migliaia e migliaia di persone.
 
In quel momento capì perché prima, su Yavin IV, il Dottore si era arrabbiato tanto dopo aver parlato con la senatrice. Aveva ragione ad essere così infuriato.
 
Il Dottore guardò in basso con aria cupa, mentre Denny guardò i ribelli con uno sguardo severo e il suo silenzio faceva capire la sua delusione.
 
“So che siete delusi da noi” disse Luke, avvicinandosi alla ragazza “E lo sono anche io. Ma ci ho messo anni per capirlo da solo”.
 
“Ci dispiace” aggiunse Leia, andando a sua volta vicino a Denny “Ma adesso la Morte Nera è ancora in fase di costituzione e non c'è nessuno al suo interno. Saranno tutti all’interno della loro base di controllo su di un qualche pianeta. Se ne approfittiamo e la distruggiamo ora nessun altro morirà”.
 
“Se non lo facciamo noi lo farà la ribellione da sola” concluse Han.
 
Denny pensò alle loro frasi, si girò verso il Dottore e gli disse: “Hanno ragione”.
 
Lui alzò la testa di scatto, rispondendo: “Cosa?” sembrava addirittura arrabbiato per le parole di Denny.
 
“Hanno ragione!” ripeté la ragazza, convinta, guardandolo con aria di sfida.
 
“Se distruggiamo la seconda morte nera adesso che è vuota, togliamo il problema alla ribellione, così che si possa concentrare su cose più importanti e nessuno morirà. Ma se lo faranno da soli, molti soldati e piloti andranno in contro a morte certa per distruggerla” disse cercando di convincere il Dottore.
 
Il Signore del Tempo rimase sorpreso dal suo discorso.
 
“Senti, lo so che sei arrabbiato con loro. E lo sono anche io, credimi. Hanno fatto qualcosa di completamente stupido, ma l’hanno fatto per proteggere l’universo. E so che anche tu hai fatto qualcosa di completamente stupido per Proteggere il mondo, una persona oppure te stesso. Quindi, non giudicare tanto” continuò Denny con tono dolce ma con espressione severa.

“E poi, siamo qui ormai. Siamo dentro ad una astronave nemica e possiamo distruggere questa arma. È una occasione! E io cosa dico quando vedo un’occasione?”. 
 
“La devi prendere sempre al volo” disse il Dottore.
 
“Esatto!” esclamò Denny “Quindi, alzati e prediamo al volo questa occasione!” e fece un sorriso.
 
Il Dottore si alzò e disse, rivolto verso a Raoul: “Okay! Riesci a trovare tutti gli scremi della Morte Nera?”.
 
“Certo!” il pilota tornò a sedersi e cercò tutte le informazioni.
 
Trovò la seconda Morte Nera, il Dottore indicò il punto debole, ma Raoul si rese conto che intorno alla stazione spaziale c’era uno scudo.
 
“Uno scudo?” domandò Luke.
 
“Sì, uno scudo di energie impenetrabile” rispose il pilota.
 
“Ma non si può spegnere?” domandò Han.   
 
“Beh, potrei hackerare il sistema e provare a disattivarlo a distanza”.
 
Rimasero tutti sopresi dal suo genio, poi si ricordarono che suo padre era un informatico e che Raoul era cresciuto in mezzo alla tecnologia.
 
“Non capisco, perché quando sei arruolato nell’alleanza ribelle hai scelto di fare il pilota e non l’informatico?” domandò Leia, piuttosto confusa.
 
“Mio padre per tutta la vita mi ha insegnato i codici, i segnali, montare e smontare tutte le macchine e droidi possibili, hackerare i sistemi e tutto il resto. Ho deciso di arruolarmi nell’alleanza per fare qualcosa di completamente diverso” rispose Raoul, guardando dritto verso lo schermo “Ma… a quanto pare mi sbagliavo” e fece un sorriso ironico.   
 
Denny lo ricambiò e gli diede una pacca di incoraggiamento sulla spalla.
 
“Quindi, puoi disattivare gli scudi?” domandò Han.
 
“Meglio di no” disse Dottore “Se abbassiamo gli scudi adesso che la ribellione sta per attaccare potremmo rischiare di combinare un gran caos”.
 
“Allora che possiamo fare?” chiese Luke.
 
“Distruggerla dall’interno” rispose il Signore del Tempo.
 
“Distruggerla dall’interno?” chiese Han perplesso.
 
“E come?” aggiunse Leia.
 
“Dobbiamo creare qualcosa che dà dentro la distrugga pian piano”.
 
“Come un virus” Disse Denny.
 
“Esatto” rispose il Dottore “Un piccolo e lento virus che percorra tutta la morte nera fino a colpirne il nucleo centrare, ovvero il suo punto debole”.  
 
“Tu puoi creare un virus del genere?” domandò Leia.
 
“Sì, ed è anche facile farlo” rispose il Dottore e cominciò a lavorare. Senza chiedere a Raoul di spostarsi abbassò le mani verso la console.
 
“E quanto tempo ci vorrà perché l’Impero scopra questo virus?” domandò Luke.
 
“Beh, il virus che sto creando impiegherà almeno mezz’ora per arrivare al nucleo” spiegò il Dottore “E quando l’impero lo scoprirà sarà troppo tardi”.
 
“Ma tutti saranno vivi” Disse Denny.
 
“E siamo tutti felici” aggiunse Han.
 
Quando Raoul finì si alzò dal suo posto, Denny chiese se tutti fossero andati via dall’astronave e il Dottore rispose che il segnale era stato inviato a tutte le navi e che la maggior parte delle persone doveva già essere evacuata, ma alcuni erano ancora dentro perché probabilmente avevano appena ricevuto il segnale.
 
Così uscirono tutti per andare alla sala di comando e Luke ordinò ai i due droidi di aspettare dentro al Tarids.
 
Quando uscirono il Dottore fermò Luke, mettendo la mano sulla spalla e lo chiamò.
 
“Sì, Dottore?” chiese lo Jedi.
 
“Devo dirti una cosa, una cosa molto, ma molto importante” e lo disse con lo sguardo serio.
 
Luke lo guardò con aria perplessa.

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Note:
Un capitolo con un colpo di scena niete male
ma... il porssimo c'è colpo di scena ancora più grande!
:)
Spero che vi sia piacutto e alla porssima!
Evola.
P.s.
Sì, una citazione di episodio 6, ovvero la
famosa frase "E' una trappola!" 

   
 
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