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Autore: Buck    29/06/2017    3 recensioni
Settimo anno ad Hogwarts per Lily Evans, la combriccola dei Malandrini, e tanti altri. L'ultimo, prima della Guerra che, già, inesorabile, avanza. Combattere o arrendersi? Vivere o morire? Tempo di scelte, mentre intorno tutto crolla. Pezzi che si sgretolano, e staccano. Imparare ad andare avanti, sempre. Come? Aggrappandosi all'amicizia, all'amore, a quel po' di normalità che resta.
Genere: Generale, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: I Malandrini | Coppie: James/Lily
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Capitolo tre 

 

“Non è umano, un’orario del genere” piagnucola Alice “tre ore di Pozioni! Ma stiamo scherzando?” si dispera, ingollando tè come fosse Whisky Incendiario.

“C’è di peggio: Incantesimi con Vitious” commenta Mary, mezza addormentata. Mary è tremendamente svogliata per qualsiasi materia, argomento, iniziativa che non risponda al sostantivo Quidditch, ma riesce sempre a cavarsela (copiare è un’arte, e lei ne ha  appreso più che i rudimenti). Tranne in Incantesimi. Buffo, perché con Vitious riescono decentemente praticamente tutti, ma è tipico di Mary, distinguersi dalla massa.

“Ma Lumacorno mi detesta” piagnucola Alice, affranta.

“Non ti detesta, Alice. Semplicemente, non si capacita di come tu riesca sistematicamente a far esplodere la tua pozione”  la rincuora Lene, divertita.

“Dici bene, tu. Tu un Accettabile lo strappi sempre. Io colleziono Troll dal primo anno”.

“Ti aiuto io, Ali” si offre Lily, che ha già il naso immerso nel suo manuale preferito, e non vede l’ora di respirare i fumi colorati di ingredienti pestati, aggiunti e mescolati insieme.

“Ma Lily è la mia compagna di banco!” si imbroncia Mary, sbadigliando per la trentesima volta nell’arco di una manciata di minuti.

“E’ la mia migliore amica!” rivendica Alice, due trecce bionde che incorniciano il volto paffuto.

Intanto, i Gufi planano in Sala Grande. Un allocco piuttosto scoordinato si schianta malamente addosso a Mary che, per lo spavento, sputa il suo Succo di Zucca dritto addosso ad Alice. Alice strilla e, nel tirarsi indietro, tira una manata al povero Frank e, contemporaneamente, urta una ciotola di cereali, spargendo chicchi ovunque.

E’ inevitabile: ridiamo tutti di cuore, io e le mie amiche, perché questi sono i momenti più belli, quelli che ci mancheranno, piccole banalità che profumano di felicità.

Lily, asciugandosi le lacrime, si affretta a lasciar cadere qualche zellino nella bisaccia del volatile, e gli offre qualche fiocco d’avena per rifocillarsi.

“Lily! Quel coso ha attentato alla mia vita! Avresti dovuto sopprimerlo, non nutrirlo” si indigna Mary, incurante dell’occhiataccia che la McGranitt, seduta compostamente al tavolo degli insegnanti, le indirizza da da dietro gli occhiali spessi.

Mary è rumorosa, disordinata, e crea scompiglio, ma è impossibile non volerle bene.

“Da quando sei abbonata al Profeta?” domanda invece Lene, ritirando la sua posta.

“Mi piace tenermi informata “ tergiversa Lily, che sta scorrendo apprensivamente l’ultima pagina.  L’elenco dei morti.

Perché lei, deve tenere il conto. E’ facile, ad Hogwarts, dove si respira magia, dove regna la pace, tra volti amici e drappeggi colorati, in mezzo a lezioni e chiacchiere svagate, perdersi nelle pieghe di un tempo felice, e dimenticarsi che, qualcuno, nella triste realtà, colpisce persone, annientandole come nullità. 

 

***

Una pozione Soporifera assolutamente perfetta, Lily cara” gongola Lumacorno, la pancia enorme che si muove insieme con lui. “Dieci punti a Grifondoro! Saresti stata bene tra i Serpeverde, col tuo talento”.

“Grazie Professore, ma non credo proprio” ribadisce, per l’ennesima volta, Lily, sollevando gli occhi al cielo.

Mentre Lumacorno si aggira tra i banchi, Mary tira un sospiro di sollievo: “Mi hai salvata come sempre, Lils” esclama, grata.  La sua pozione Soporifera, adesso, non ha proprio il colore che dovrebbe avere, ma quantomeno non borbotta più, e un Accettabile dovrebbe esserselo guadagnato. Tutta farina del suo sacco.

Lily  scuote la testa: “Tre giri orari e due antiorari, Mary! Senza interruzioni, per sette minuti. Perché non li hai contati?”

“Mi annoia preparare intrugli” si giustifica, scuotendo le spalle con noncuranza.

“James ha deciso che le selezioni si terranno dopodomani. Ci vieni, vero?”

“Veniamo ogni anno, Mary” le rammenta Marlene, seduta accanto ad Emmeline, nel tavolo adiacente il loro. 

Mary è entrata in Squadra al secondo anno, nel ruolo di Cacciatrice. E’ agile e svelta e, ad ogni partita, segna parecchi punti.

Intanto, in fondo alla classe, Lumacorno è pericolosamente rosso: “Signorina Prewett! La chiama Pozione, questa?” inorridisce, dinanzi alla melma gelatinosa contenuta nel calderone della povera Alice.

“Ehm, da un certo punto di vista sono migliorata, no? Non è scoppiata” tenta Alice, speranzosa. 

Lily, Lene, Mary ed Emmeline ridono. Ali avrebbe potuto fare coppia con Lily, Mary si era infine detta d’accordo, ma Frank Paciock, suo fidanzato da una vita, l’aveva invitata a raggiungerlo, e lei non aveva esitato un secondo.

“E’ al settimo anno! Dovrà sostenere i M.A.GO.! Mi domando come abbia ottenuto il G.U.F.O nella mia materia”.

“Sì, mi sono stupita anche io” sussurra Alice, sbarrando gli occhi azzurri in un’espressione da cucciolo indifeso che non intenerisce per nulla Lumacorno.

“Mi scriva un rotolo di pergamena sugli usi, benefici e possibili effetti collaterali della pozione, evidenziando come e perché ha sbagliato” sentenzia il professore “per venerdì. E anche lei, signor Lupin! La sua Pozione è quasi peggio di quella della sua compagna, il che è tutto dire” aggiunge Lumacorno, fissando allibito il calderone del povero Remus, da cui provengono strani fischi.

 

***

“Non ci credo. Ma cosa ho fatto di male per avere amici tanto cretini? Cosa?”

“Eddai, Lunastorta! Quante storie, per un innocente scherzetto!”

“Innocente? Innocente?”

“…”

“Vi ammazzo. Questa volta vi ammazzo sul serio!”

“Addirittura!” sghignazzano James e Sirius, per niente pentiti.

“La mia pozione Soporifera fischiava, fischiava!”

“Forte, no?”

“Per niente!”

“Non essere noioso, Lunastorta!”

James saltella, contento come una Pasqua. Sirius è al suo fianco destro, là dove resterà in eterno. Peter, appena dietro, trema leggermente.

“Come accidenti avete potuto ridurre la mia povera, incredibilmente decente pozione, ad un simile scempio?”

“Pallini acidi” snocciola Sirius, incurante.

“Pallini… ma quanti anni avete, cinque? Rinchiusi ad Azkaban, ecco dove meritereste di stare voi due!”
“E Codaliscia no?” si dispiace James.

“Peter non ha sabotato la mia pozione!”

“…”

“Ehm, le caramelle erano mie” squittisce il povero Minus, nascondendosi dietro ad un alquanto ilare Sirius Black.

Remus geme.

“Ma non avevo idea che avrebbero rovinato il tuo lavoro, giuro!”.

Remus si schiaffa una mano sulla fronte.

Peter gli porge una barretta di cioccolato fondente. 

Dopotutto, non può ucciderli per davvero: sono i suoi migliori amici.

 

***
A cena, uno strano silenzio aleggia tra i Grifondoro del settimo anno. 

“Lily, smettila!” esclama Mary, esasperata, strappando le posate di mano dall’amica “quelle patate non ti hanno fatto nulla, smettila di strapazzarle”.

Mary si guarda intorno, lievemente esasperata: “ehi gente, che musi sono? Mangiamo, del resto ci preoccuperemo dopo” sbuffa.

“Ben detto McDonald! E, Mary, carissima amica mia, se ti riesce, convinci Evans a riassegnarmi i punti che ha ingiustissimamente tolto a Grifondoro? Ha frainteso le mie gesta” supplica Black, sfoderando un’espressione da cucciolo bastonato che non gli si addice per nulla.

Lily è allibita: “ah si? Quindi, non volevi infilare Mulciber nell’Armadio Svanitore del settimo piano, giusto? Ci è entrato di sua spontana volontà”.

“Proprio così, Evans!”.

“Black, taci. Per oggi, di eresie ne ho sentite a sufficienza”.

“Eddai, Evans, Mulciber è un idiota! Pensa a all’agguato che ha teso a Mary”. James, come di consueto, spalleggia il compare di malandrinate.

Lily getta un’occhiata apprensiva a Mary, che è impallidita leggermente, ma fa finta di nulla.

“So perfettamente che è un irriducibile idiota. Ma la civiltà impone il rispetto del prossimo, pure se Sepreverde. E persino se idiota. Io sopporto voi due, che mi date il tormento dal primo anno. Non è impossibile. Certo, la tentazione di Schiantarvi è forte ma, in genere, mi trattengo” .

Sirius Black pensa che, decisamente, Lily Evans ha proprio un bel caratterino. Se non fosse per gli innumerevoli due di picche che ha rifilato a suo fratello, ferendolo inconsapevolmente, gli starebbe persino simpatica.

“Suvvia, ormai James, pur di conquistarti, è diventato uno studente modello. E i miei scherzi sono divertenti, ammettilo” prova a blandirla Sirius. Non molto furbescamente. “Ricordi quando ho incantato la tua scopa, al quarto anno? Dopo una trentina di capriole, sei caduta nel lago. A proposito, carine le mutandine con il panda”. 

James tira un calcio a Felpato da sotto al tavolo, e Remus si scusa silenziosamente con la sua migliore amica. Che colpa ne ha, lui, se i suoi amici sono dei trogloditi decerebrati?

“E tu ricordi, Black, di aver ballato la tarantella in mezzo alla Sala Grande coi capelli blu e la gonna?” ghigna Lily Evans.

In effetti, anziché piangere e lamentarsi, Lily aveva reso pan per focaccia. 

Tutto sommato, considera Sirius, Lily Evans è una degna rivale.

“Ragazzi, invece di battibeccare, veniamo al punto” si intromette Marlene, spazientita, riportando in auge lo strano, inusuale silenzio, che aleggiava nella stanza prima che i due compagni lo interrompessero bisticciando.

Il pensiero di ognuno, pur inespresso, va alla lezione di Difesa contro le Arti Oscure del pomeriggio, ed al nuovo insegnante, il professor Travers.

“E’ un po’ particolare, no?” chiede timidamente Emmeline, tormentandosi i capelli biondo miele. E’ aggraziata ed eterea, e più tosta di quanto la sua aria mite e l’aspetto fragile diano a vedere.

I Malandrini si lanciano qualche sguardo in un linguaggio comprensibile a loro soli. Qualcuno fissa il tavolo dei docenti con sospetto. 

“Beh, in fin dei conti, oggi non ci siamo esercitati veramente. Magari, non è male come sembra” tenta Remus.

“Se anche riuscisse a tenere una lezione decente, e ne dubito fortemente Rem, Travers è una pessima persona. Davvero davvero pessima” sentenzia James, sorprendentemente serio.

“Per una volta, sono d’accordo con Potter” annuisce Lily, palesemente furente.

“Ma, insomma, se lo ha scelto Silente… “ squittisce Peter.

“Si è drogato” suppone Sirius, mentre Mary gli dà prontamente corda.

“E’ sempre stato eccentrico. Ma questa decisamente non me l’aspettavo” commenta Alice.

“Non sono convinto. Ci sfugge qualcosa” pondera Paciock, razionale e quieto.

“Di sicuro” concorda Lily. I suoi occhi, stranamente, incontrano quelli di Potter, che le rivolge una muta domanda.

C’entra la guerra?

Ovviamente.

Quindi?

Osserviamo.

E’ un brutto segno.

Pessimo.

“Sarà. Quel tipo è razzista quasi quanto i miei genitori. E i miei carissimi genitori sono veramente molto razzisti” conclude Black, impugnando  forchetta e coltello.

 

***

“Buongiorno” sibila Travers, entrando a grandi passi nell’aula.

“Ho letto le vostre schede” commenta, con una smorfia di disgusto. “Tra la mischia, una minoranza di voi avrà modo di emergere” considera, togliendosi il mantello e poggiandosi alla cattedra. Travers dimostra una quarantina di anni al massimo, ed ha un che di vagamente inquietante. 

“A tal proposito”  domanda, vagando con lo sguardo tra i banchi. “Chi è Lily Evans?”

Lily si alza in piedi, senza tradire il minimo stupore.

“Non ha compilato la scheda, signorina Evans” sibila Travers, scrutandola attentamente dall’alto in basso. Ma Lily Evans non è mai stata una personcina facile da intimidire.

“No, signore. Non l’ho fatto” conferma pacata, mentre un brusio percorre l’aula.

Da una parte, i Serpeverde (brillante idea, riunire Serpi e Grifoni nelle ore di Difesa), dall’altra i Grifondoro: gli uni e gli altri percorsi dal medesimo stupore.

“E’ forse perché i suoi genitori sono morti?” domanda l’insegnante, senza il minimo accenno di delicatezza.

“No, signore, stanno benone”. 

Travers si sta spazientendo. 

“Si spieghi, signorina Evans” ordina, minaccioso.

“Non è il mio cognome, né il mio stato di sangue, né la mia discendenza a determinare la persona che sono. Trovo ripugnante la sua pretesa di leggere il nostro albero genealogico per decidere di noi” spiega Lily, senza tentennamenti.

“Dieci punti in meno a Grifondoro!” strepita Travers, balzando in avanti, fulminando Evans con crescente disprezzo. 

“Come si permette, signorina Evans? Le è stato assegnato un compito. Deve eseguirlo, che le piaccia o meno”. 

“D’altronde, suppongo di conoscere il motivo per cui non ha scritto alcunché sul suo foglio, signorina” aggiunge il professore, spazientito dal quieto silenzio di Lily, in piedi e ferma al suo posto.

“Evidentemente, non ha capito niente” si indigna Lily. Mary le intima di tacere, ma Lily la ignora bellamente. Non ha mai distolto lo sguardo da quello dell’uomo che, nero di ira, la sovrasta.

“Sono una Nata Babbana, ebbene sì. E non me ne vergogno per nulla. Mio padre è avvocato, mia madre fotografa per passione. Nella mia famiglia, non scorre il più piccolo briciolo di magia. Eppure, io sono una Strega, come lei, e come chiunque altro in questa stanza” chiarisce, gli occhi di smeraldo pericolosamente scintillanti.

“Altri dieci punti in meno a Grifondoro, per la tua insolenza, ragazzina” esala Travers, che sta perdendo le staffe.

“Non sono insolente. Difendo la mia dignità di persona. Sono una Sanguesporco, sì, e lei non ha il diritto di giudicarmi in base allo stato del mio sangue. Non ha il diritto di giudicare per questo nessuno di noi” replica, fredda e tagliente.
Nell’aula, è calato un silenzio agghiacciato. Le Serpi, è evidente, farebbero lo scalpo a Evans, solo Piton la guarda con rimpianto. Le amiche di Lily si mettono le mani tra i capelli, preoccupate per i guai che si procurerà. Sirius ride fragorosamente, il grigio dei suoi occhi lievemente meno tenebroso del consueto. Remus è orgoglioso di essere suo amico.  James si innamora un po’ di più.

Lily ignora tutti. Afferra il documento incriminato e, in un unico fluido gesto, lo strappa. In due, e poi in quattro, e ancora.

“Venti punti in meno a Grifondoro!” strepita Travers, ignorando le proteste dei rosso dorati.

“In presidenza, sciocca ragazzina! Immediatamente!”. 

Lily annuisce condiscendente. “Non si illuda: non verrò punita per avere ragione” precisa, afferrando i libri e la borsa, e lasciando il banco in uno sventolio di capelli rosso fuoco.

“La vedremo Evans” ghigna Rosier, scrivendo freneticamente su una pergamena intonsa. Arrotolatala, la porge a Lily, che inarca un sopracciglio.

“Fuori di qui” strepita Travers, fuori di sè.

“Con piacere”. Lily Evans abbandona l’aula a passi lenti, e la testa alta, come la più fiera delle Grifondoro.

 

Note: non avrei dovuto aggiornare oggi, ma tant’è: avevo voglia di scrivere. Entriamo piano piano nel vivo della storia, ad ogni capitolo si aggiunge qualche tassello al carattere di ciascuno. Un’unica precisazione: Travers è il Mangiamorte che ha ucciso i McKinnon, quindi lo rivedremo anche in seguito. 

Un grazie a chi ha semplicemente letto, e soprattutto a chi ha recensito.

Se vi va, lasciatemi un commento! Anche critiche, sul serio. 

A presto!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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