Anime & Manga > TSUBASA RESERVoir CHRoNiCLE / xxxHOLiC
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Autore: adrienne riordan    13/06/2009    4 recensioni
L'autrice annuncia mestamente che la fanfiction è giunta alla sua conclusione. Ancora non riesce a crederci... "Voglio che quello stupido trovi qualcosa che lo tenga legato alla vita che vuole gettare via. Deve trovare una ragione per continuare a vivere! Non voglio che muoia!” Tante persone vengono da me chiedendo semplicemente di ottenere la felicità. Ma che cos’è davvero la felicità?"
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Siamo giunte ormai all’ultimo capitolo di Turn Back Time!

Tristi? Beh, io un pochino…. In fondo mi ha fatto compagnia per quasi due anni ;__;

In realtà, anche se Turn Back Time termina qui, presto o tardi comparirà un capitolo di epilogo dedicato a chi, come MystOfTheStars, vuole sapere come faranno quei due puccini di Shoryuki e Yuui a finire sposati e con prole! XD

Se c’è una cosa che mi piace delle Clamp, è il fatto che ci siano continui rimandi a loro opere passate nei loro nuovi lavori. Beh, così farò anch’io! Invito gli orfani di Turn Back Time ad attendere Forward Time, lo spin off  tutto dedicato ad Aiko, con ovviamente ampi spazi riservati a tutti i personaggi vecchi e nuovi, e quelli vecchi in vesti nuove (Kuro-nonnino….! XD)

 

Spero che questo finale non vi deluda, anzi, che possa piacervi!

Adrienne

 

 

ULTIMO CAPITOLO, SECONDA PARTE

 

“Non ti sei mai chiesto invece perché io avessi scelto Kurogane come vostro compagno di viaggio?”.

Yuui sollevò lo sguardo, sorpreso. Sì, se l’era chiesto spesso, trovando solo risposte incomplete. Chinò nuovamente il capo nel rispondere.

“Non saprei immaginarmi qualcun altro in grado di proteggere il gruppo in modo più efficace di come ha fatto Kurogane.” mormorò. “Però c’è dell’altro, vero? Tuttavia non riesco ad immaginarmi cosa possa essere…”.  (è il KuroFay, idiota! Sfortunatamente, qui siete etero…. N.d.Adrienne)

“Hai, ragione. Sakura e Shaoran erano partiti completamente allo sbaraglio per questo viaggio, come foglie tremanti al vento, col rischio di cadere chissà dove… Tu stesso eri una foglia pronta a spostarsi là dove il vento decideva di soffiare. Nessuno meglio di Kurogane avrebbe potuto trattenervi, e impedire che vi perdeste”.

Era dunque così che il mago appariva, agli occhi della gente? Una foglia al vento?

E Kurogane sarebbe quello che avrebbe dovuto trattenerlo…? Trattenerlo dove…?

Quando lo aveva salvato a Tokyo, il vampiro aveva realizzato che il legame che si era instaurato tra loro era  diventato ben più profondo di quanto avrebbe voluto. Tuttavia, un altro pensiero lo aveva trafitto: avergli salvato la vita era un dettaglio che andava contro i piani che Fei Wong aveva realizzato. Solo a quel punto si era reso conto che Kurogane avrebbe potuto davvero essere un ostacolo frapposto tra lui e il fratello, e con terrore aveva rammentato il comando del suo aguzzino.

“Se la pedina della Strega dovesse essere un ostacolo dovrai eliminarlo”.

No. Non avrebbe mai avuto la forza di togliere la vita anche a lui, no…

“Ma, come hai detto, in effetti ci sono state altre motivazioni che mi hanno spinto a questa scelta. Anzitutto un favore che mi aveva chiesto Tomoyo e sul quale ho intenzione di mantenere il riserbo” sorrise alla principessa, che ricambiò con una risatina che lasciò vagamente basito il mago.

“E poi… anche lui ha qualcosa che nessun’altro possiede. Parlo della sua insensibilità verso le maledizioni.” detto questo, lanciò uno sguardo penetrante verso Yuui.

“Insensibilità a cosa?” mormorò il ragazzo. Tomoyo temette per un attimo che stesse per sentirsi male. Aveva una certo colorito apparentemente  poco salutare…

“Ti sei già reso conto che la maledizione che ti è stata inflitta può anche rendere pazzo chi ti sta accanto per lungo tempo e chi ha con te un legame affettivo. È ciò che accadde a tuo zio e al sovrano di Celes.” continuò la Strega, dando segno di non notare lo shock del mago.

“Naturalmente Sakura non poteva esser danneggiata: è la figlia favorita degli Dei. Quanto al clone di Shaoran si tratta di un essere artificiale: se non possiede una sua anima, non può neppure impazzire”.

“Come se ce ne fosse bisogno. Quel clone ha comunque combinato disastri anche senza la pazzia di un’eventuale maledizione, dopo aver  perduto la metà del cuore donatagli dallo Shaoran originale” pensò la principessa Tomoyo, che tuttavia tenne per sé quel pensiero mentre ascoltava il discorso di Yuuko.

“Il rischio poteva manifestarsi solo per Kurogane, ma ciò non è accaduto. Questo non è avvenuto perchè a Nihon la magia passa esclusivamente per linea dinastica femminile. La madre di Kurogane era una miko molto potente, sebbene non all’altezza di Tomoyo. E immagino tu abbia notato la particolarità del potere della sua primogenita.”

La Strega abbozzò un sorrisino malizioso, prima di riprendere a parlare. “A Nihon, la magia diventa più forte col passare delle generazioni, e nel prossimo futuro si manifesterà un’interessante evoluzione nel potere tramandato in seno alla famiglia di Kurogane. Naturalmente Kurogane non può mettere mano su quei poteri, essendo un uomo, tuttavia lui è l’unico “veicolo” attraverso cui possono essere tramandati alla sua discendenza femminile. Sua madre per il passato e sua figlia per il futuro garantiscono al caro ninja una protezione più che invidiabile, sancita dal legame di sangue. Smetti quindi di pensare che la tua vicinanza possa danneggiarlo: lui può fare più del bene a te di quanto tu possa fare del male a lui!”

“Sei davvero certa di ciò che dici, Yuuko?” chiese il mago agitato. “Davvero Kurogane non rischierà nulla se gli resto accanto?”.

“Da quando hai cominciato a dubitare delle mie parole? Sono pronta a giocarmi il negozio se non è come dico! Anzi, ti dirò di più” aggiunse la strega ridendo “Se Kurogane fosse nato donna, è assai probabile che sarebbe stato lui la Devadasi!”.

“Ma che mi dici delle altre persone? Kurogane, Sakura e Shaoran sono protetti, ma gli altri no. È anche per questa ragione che non posso restare a lungo nello stesso posto!”.

“Yuui, ti prego di perdonare la mia impudenza” interloquì Tomoyo. “Vorrei ribadire ciò che ha detto Yuuko poco fa. La protezione di Kurogane è data da un potere femminile sancito dal legame di sangue”.

Yuui la guardò con un’espressione di genuina incomprensione stampata in viso.

“Sangue-sangue-sangue” cantilenò sfacciata Yuuko, sperando di dargli l’imbeccata. Niente, ricavò solamente un sopracciglio inarcato del vampiro.

“Hai forse fatto a Shoryuki qualcosa che non avresti dovuto fare?” chiese Tomoyo con tono innocente. Altrettanto innocentemente, la principessa si meravigliò nel constatare con quale velocità un volto poteva incendiarsi nel più violento dei rossori. Il giovane mostrò un’espressione di cocente vergogna al ricordo dell’unico episodio in cui le parole “sangue”, “Shoryuki” e “QUALCOSA” erano collegati.

Rammentava con estrema chiarezza le sensazioni che aveva provato nell’afferrare la ragazza, trascinarla a terra e affondare il viso tra i suoi morbidi capelli corvini e i denti nell’incavo del suo tenero collo. Ricordava il suo profumo… e venne spiazzato all’istante dalla spaventosa idea che Yuuko e Tomoyo avessero potuto anche solo sospettare l’orribile gesto che aveva compiuto nei confronti della figlia della persona a lui più cara.

“Cosa… come…!” riuscì a malapena a balbettare.

Fu Tomoyo a rispondere. “Quando siete giunti a Nihon vidi legata a te un’aura decisamente negativa. Ebbene, quando sei tornato con Sakura e Mokona non ne ho scorto alcuna traccia.”.

“In poche parole” proseguì la Strega “ti sei efficacemente avvalso dei servigi di una Devadasi. Diciamo pure in maniera piuttosto subdola, data la tua attuale natura di vampiro, ma non è nulla che Shoryuki non sarebbe stata disposta a concederti di buon grado in futuro, dopotutto. Congratulazioni, sulla tua anima non grava più alcuna maledizione”.

“Il suo sangue… mi ha liberato?” esclamò Yuui con stupore.

“A quanto pare sì. Ovviamente non è necessario essere un vampiro per essere beneficiati del suo potere; sarebbe stato sufficiente che te ne fossi stato tranquillo vicino a Kurogane, ad aspettare che Shoryuki crescesse e ti sistemasse per bene…” Yuuko si interruppe, allusiva, prima di riprendere “ma hai fatto tutto da solo”.

Non era più maledetto… non era più maledetto…

Yuui era incredulo, eppure sapeva che Yuuko aveva sempre ragione, e si fidava anche di Tomoyo. Questa consapevolezza fece affiorare un timido sorriso sul volto del mago, che divenne via via più ampio all’aumentare della sensazione di farfalle svolazzanti nella pancia, come misto di speranza, felicità… e impazienza.

“Perdonatemi… devo andare…sì, devo andare subito!” esclamò il ragazzo in preda all’esaltazione. Le due donne sorrisero nel vedere Yuui precipitarsi fuori dalla stanza.

“Almeno ha avuto il buon gusto di non urlare di gioia per i corridoi” sospirò soddisfatta la Strega.

“A me non scoccia affatto sentire qualche suo Hyuuuu ben piazzato!” disse Tomoyo ridendo.

“Quel ragazzo ne ha passate davvero tante, di tragedie. La morte del fratello, la distruzione dei mondi che lo hanno accolto, il peso di maledizioni e la schiavitù sotto Fei Wong Reed. Ha subito così tanta brutalità pur non avendo fatto nulla per meritarsele. Se fosse morto a Tokyo avrebbe coronato in modo perfetto una vita orrenda.” Disse Yuuko con una nota di dispiacere e rammarico nella voce. “Come ho già detto, sono rimasta a guardare. Sentivo che dovevo fare qualcosa per aiutarlo. È anche per questo che ho scelto Kurogane; non avrebbe mai lasciato morire qualcuno che aveva deciso di proteggere. Perché pensi che gli abbia suggerito con tanta prontezza di diventare l’unica fonte di sostentamento di Yuui, una volta trasformato in vampiro? Se avessi legato la vita del mago a quella di una persona che in futuro gli avrebbe fornito la possibilità di liberarsi dalla maledizione che lo aveva colpito alla nascita, Yuui avrebbe potuto costruirsi una vita più felice.”.

“Ma Fei Wong Reed cercò di intralciare i tuoi progetti sterminando la famiglia di Kurogane” proseguì Tomoyo. “Se fosse riuscito ad uccidere Kurogane quando era ancora bambino, oppure a farlo impazzire, non avrebbe mai potuto proteggere Yuui, né Sakura, né Shaoran.”.

Yuuko annuì. Due bambini che avevano visto morire la propria famiglia avrebbero trovato l’uno nell’altro una balsamo per la propria solitudine, e dalla reciproca empatia e amicizia si sarebbe formata una nuova famiglia in grado di prosperare per le generazioni a venire. Avrebbero ricostruito con le proprie mani ciò che era stato strappato loro con crudeltà.

“Quale miglior indennizzo avrei potuto offrire a  quei ragazzi, che in fondo ho sfruttato anch’io per i miei scopi?” chiese con  triste dolcezza la Strega.   

“Ma posso sapere come voleva realizzare il suo piano Fei Wong Reed? Non esiste una magia capace di far tornare in vita i morti!”.

“Per ottenere ciò che voleva ha cercato di rubare il potere più raro e pericoloso che sia mai stato concesso a pochi esseri umani. Al momento, l’unica persona vivente in possesso di quel potere è la principessa di Clow. Parlo del potere di attraversare le Dimensioni Temporali”.

“Di viaggiare nel tempo insomma.”.

“Sì, proprio così. Pensaci, Tomoyo. Se una morte non è avvenuta per cause naturali, tornare indietro nel tempo assicura la possibilità di rimuovere le cause che hanno portato a tale morte. In fondo è ciò che ha fatto Yuui senza saperlo. Facendo arrestare Kyle, aveva rimosso l’esistenza dell’assassino di Shoryuki. Anche Maeve ha fatto la stessa cosa, seppur più consapevolmente, uccidendo l’assassino di Aiko prima che avvenisse l’omicidio. Tuttavia in Sakura questo potere è ancora latente, e per svegliarlo Fei Wang ha dovuto usare le maniere forti. La dispersione delle piume della memoria nelle diverse Dimensioni e il viaggio per recuperarle ha rafforzato il potere della principessa di viaggiare autonomamente per le Dimensioni stesse. Mi riferisco sia alle Dimensioni Temporali che a quelle Spaziali.”.

“Però Fei Wang Reed non riuscirà a mettere le mani su quel potere. I ragazzi glielo impediranno, vero? Alla fine, è questo il fine ultimo del loro viaggio.”

“No, infatti. Non otterrà quel potere perché, quando si svilupperà, Sakura lo cederà a me, come pagamento per il suo desiderio di salvare i cuoi compagni nell’ultima battaglia”.

“Yuuko, ottenere il potere di Sakura chan era anche un tuo obiettivo?”.

“Certo che lo è. Ma non per le stesse ragioni di Fei Wong Reed. Se Sakura avesse tenuto quel potere, nel futuro sarebbe morto con lei, quando la malattia causata dal mancato recupero di una sua piuma l’avrebbe consumata. Allora anche Nihon sarebbe stata annientata, poiché quella stessa piuma avrebbe fatto scivolare in un sonno mortale tutti voi, e Aiko non avrebbe avuto lo strumento per tornare indietro nel tempo e mettere le cose a posto. Ad ogni modo, la principessa non desidera che venga sparso sangue innocente a causa del suo potere, per questo riterrà opportuno lasciare in custodia tale potere al mio negozio, un luogo sicuro, fino al giorno in cui una cliente che avrà il dovere di riceverlo non si presenterà a Watanuki, il mio erede”.

“Aiko!” .

“Proprio lei”. 

Sul volto di Tomoyo comparve tuttavia un improvviso sguardo preoccupato.

“Ma Yuuko… se Kurogane non può subire gli effetti delle maledizioni altrui perché Aiko, che è figlia di una Devadasi, stava per morire proprio per una maledizione?”.

“Può esistere solo una Devadasi nella stessa generazione. E dopo Shoryuki sarà Ayumi ad ereditare quel potere”.

“Nemmeno Kurogane ha quel potere, ma il vincolo di sangue l’ha comunque protetto”.

“Anche Kurogane può essere maledetto, perché non può respingere attivamente le maledizioni come potrebbe fare una Devadasi, ma la sua protezione gli impedisce di essere ferito da altre persone maledette. Ma per Aiko la questione è diversa. Il sangue di Aiko è senza dubbio legato a quello della famiglia di Kurogane, così come lo è quello di Ayumi. Tuttavia l’anima di Aiko non può beneficiare totalmente di quella protezione, a differenza dell’anima della sorella.” 

Il volto della Strega si fece impassibile e distante. “Non è un caso se da Yuui e Shoryuki verranno alla luce proprio due gemelle, e che una delle due avrà una vita più difficile dell’altra”.

“Yuuko, devo preoccuparmi?” chiese la principessa, timorosa per quelle parole che suonavano vagamente minacciose.

“No, affatto. Aiko è una ragazza forte, saprà come comportarsi quando le difficoltà busseranno alla sua porta. Ad ogni modo, i suoi problemi dovrà gestirseli da sola.”.

Il tono della Strega lasciò intendere a Tomoyo che non avrebbe aggiunto altro sull’argomento.

“Per quanto riguarda i problemi di Maeve, invece?”

“È tutto a posto” la tranquillizzò Yuuko, tornando seria. “Grazie al prezzo che mi hai pagato, ho forzato Maeve a tornare nel suo tempo prima che commettesse gesti avventati contro se stessa. Nascerà e vivrà come se nulla fosse successo, e quando incontrerà Aiko  non si riconosceranno. Ho provveduto a modificare la percezione di Maeve in coloro che erano presenti nel giardino oggi. Dovessero incontrarla nel futuro, nessuno la potrà riconoscere, né collegare agli eventi successi oggi. La stessa cosa varrà per te, Tomoyo, e ovviamente, anche per Maeve.”.

“Tuttavia avevi detto che il mio potere non sarebbe stato sufficiente a cancellare la colpa di Maeve. Lei o Aiko pagheranno un prezzo terribile per il crimine commesso.”.

“Non avrei salvato la vita a nessuna delle due ragazze se non avessi avuto la certezza che non avrebbero avuto l’anima dannata”.

“Dunque sono entrambe salve?”.

“Ho parlato col giudice Yue, quello di questo presente, naturalmente, e gli ho esposto la situazione come si presenterà nel futuro. Non ho fatto nomi, ovviamente, l’ho fatta passare per puro amor di conversazione.”.

“Cosa ti ha detto?”.

“Il giudice non ha ravvisato alcun desiderio personale da parte di Maeve. Solo il  desiderio personale fa scattare la condanna.” La strega sorrise dolcemente mentre proseguiva col suo racconto. “Se il vero desiderio di Maeve fosse stato riavere la sua ragazza sarebbe stata sicuramente condannata… Tuttavia Maeve ama davvero Aiko, e non si sarebbe mai sognata di violare le sue ultime volontà. Lei appartiene ad Avalon: un giuramento è sacro. Se ha fatto quello che ha fatto è stato per Ayumi, non per Aiko. Maeve e Ayumi si sono sempre mal sopportate, in parte dovuta alla gelosia che aveva portato entrambe a contendersi Aiko, in parte per le loro divergenze caratteriali. Ayumi si sarebbe dannata l’anima pur di salvare la sorella, ma non era al corrente delle sue ultime volontà né del destino che tocca al colpevole di un reato tanto grave. Per quanto disprezzasse Ayumi, Maeve non avrebbe mai permesso qualcosa che avrebbe di sicuro addolorato Aiko”.

“Dunque l’essersi accollata la condanna che sarebbe spettata ad Ayumi commettendo il reato al posto suo l’avrebbe salvata dalla condanna stessa?”.

“Esattamente. Non c’era premeditazione nell’atto compiuto da Maeve. Aveva agito d’istinto. Se ci fu un crimine, era preterintenzionale, e di sicuro non è una condizione sufficiente per subire la dannazione dell’anima. Ma Maeve era talmente convinta di essere una criminale da non essersi nemmeno resa conto di aver commesso il gesto più altruistico che un essere umano è in grado di compiere: rischiare tutto per qualcuno che significa ben poco per te.”.

“L’importante è che né Aiko, né Ayumi né Maeve abbiano avuto da questa situazione delle conseguenze negative” commentò la principessa. Non era sicura di aver capito proprio tutto (e come avrebbe potuto, stavano parlando di fatti che non la riguardavano e che, tra l’altro, dovevano ancora  accadere) ma aveva comunque compreso il discorso a grandi linee.

“Stai tranquilla Tomoyo. È così.”.

“Quanto al favore che mi hai fatto…” replicò divertita la principessa, cambiando argomento.

“Mi hai permesso di usare Kurogane come mia pedina a parte che riuscissi a metterlo in riga come si deve” la Strega sfoggiò un sorriso complice “ Allora, che te ne pare del risultato?”.

“Non potevi fare un lavoro migliore, Yuuko.” Replicò la principessa, ricambiando il sorriso. “Ero così preoccupata per lui. Kurogane era così ossessionato dalla volontà di diventare il più forte che era ormai sul punto di perdere la sua umanità. In quelle condizioni, come avrebbe mai potuto mantenere la promessa fatta al padre prima di morire? Ma ora è davvero maturato. Per la prima volta ho potuto vederlo dare la priorità a proteggere chi ama, anziché a distruggere chi odia.”chiuse gli occhi e annuì soddisfatta “Sono sicura che sarà un padre meraviglioso.”.

 

***

 

Kurogane percorreva a passi lenti il lungo corridoio che collegava la stanza del guaritore del palazzo reale a quelle assegnate ai suoi compagni di viaggio. Il guaritore aveva dichiarato che la febbre del ragazzo era ormai sparita completamente, cosa che lo stesso Shaoran aveva affermato con energia davanti a Sakura, quando quest’ultima  gli aveva chiesto come si sentiva.

La manjuu aveva detto di non avvertire più alcuna traccia di ondulazione, segno che le piume presenti in quel mondo erano state recuperate. Questo significava una cosa sola: la partenza da Nihon era ormai imminente.

Lasciare di nuovo la sua casa gli creava una certa malinconia, ma era anche ansioso di riprendere il viaggio. Era deciso a continuare ad aiutare la principessa a recuperare la sua memoria, ma soprattutto non aveva certo rinunciato all’idea di spezzare braccia e gambe e infine il collo a Fei Wong Reed.

Proseguì per il corridoio, senza una vera meta. Avrebbe potuto approfittare del momento di quiete per riposare nella sua stanza prima di raggiungere Tomoyo e congedarsi da lei come si deve. Tuttavia si accorse solo a metà strada che non stava andando affatto verso la sua stanza, bensì verso quella del mago. Sbuffò appena, emettendo un lieve suono più simile ad un grugnito. Non era solito cadere in certi automatismi, e quasi non riusciva a credere di pensare a Yuui persino senza averne consapevolezza.

Non aveva mai esitato quando si trattava del mago.  Quando aveva qualcosa da dire, o da fare, per il suo bene, il ninja non si tirava indietro, nemmeno davanti all’espressione triste e arrabbiata che l’altro gli riservava. Quel giorno tuttavia lo aveva visto piuttosto sconvolto e stanco, sebbene Tomoyo lo avesse tranquillizzato con parole che non gli erano state del tutto chiare, ma che avevano contribuito a placare parte della sua ansia. Aveva quindi deciso di lasciarlo riposare per le ore successive, ma la voglia di vederlo, di parlargli, era evidentemente più forte.

Ancora non era stato messo al corrente di ciò che era accaduto al mago, alla principessa e alla polpetta bianca nei giorni precedenti, e di questo doveva ringraziare Tomoyo, che aveva praticamente sequestrato Sakura e Mokona per farsi raccontare tutto. Avrebbe potuto assistere anche lui, eppure non si sentiva in grado di reggere ad un tè tra principesse, e preferì aspettare un momento più… beh, neutro, se proprio non virile.

I pensieri del ninja furono turbati dal rumore di passi veloci e da un richiamo familiare che mai si sarebbe aspettato in quel momento.

“HYUUUU KUROSAMAAAA ♥ !!!”.

Kurogane fu quasi spaventato da ciò che vide. Il mago gli stava correndo incontro con le mani strette al suo yukata per sollevarlo di alcuni centimetri, e permettergli così di fare falcate ancor più ampie. Lo sbigottimento fu totale quando Yuui gli saltò addosso, con gambe e braccia ben salde, tipo cucciolo di koala attaccato alla madre.

Un ninja dev’essere pronto a qualsiasi situazione, anche la più imprevedibile, e reagire di conseguenza. Tuttavia l’udire direttamente nel proprio orecchio destro la risata cristallina e vedere la felicità nel volto del mago indusse Kurogane a  mandare momentaneamente in ferie il suo essere ninja-pronto-a-tutto, e si sbilanciò, finendo col sedere a terra.

“Ma che diavolo ti prende adesso?!” . Era più forte di lui. Non aveva avuto intenzione di reagire in modo aggressivo all’azione del mago. Non riusciva a capire, ma non poteva nemmeno negare che la cosa non lo rendesse felice come non era stato mai. Non voleva nemmeno credere che potesse esserci sotto qualche fregatura. Il sorriso del mago era davvero sincero.

Certo, avrebbe preferito evitare tali manifestazioni di affetto – almeno in pubblico. Ma anziché lamentarsi a gran voce della situazione e scrollarsi di dosso il mago, preferì lasciar perdere; l’importante, dopotutto, era che nessuno assistesse alla scena. O meglio, l’importante era che il mago fosse felice, quindi poteva fargli quello che voleva.

Dal canto suo, Yuui cominciò a piangere; ma le sue erano lacrime di gioia. “Grazie Kurosama…grazie grazie grazie”  sussurrò con un tremito dettato dall’emozione. Solo in quel momento si era reso conto che il ninja lo aveva salvato in tutti i modi in cui una persona poteva essere salvata. Gli aveva davvero ridato la vita. Non un mero proseguimento della sua esistenza, ma vera vita, con la possibilità di viverla con speranza… e amore. Aveva perso un fratello, ma per la prima volta, sentiva che quel vuoto era stato colmato. Senza nulla togliere a Fay, che sarebbe rimasto per sempre nel suo cuore e nei suoi pensieri, Yuui si era reso conto di aver davvero trovato un nuovo fratello, a cui sarebbe stato libero di essergli grato per l’eternità.

 

Yuzuki Kokubunji* avrebbe dovuto esser felice del passaggio di grado nella “gerarchia” dei domestici del palazzo reale. Assegnare e dirigere i compiti delle cameriere era sicuramente un salto di qualità, sia per la minor fatica fisica che il ruolo richiedeva, sia per l’aumento del suo stipendio. Felice lo era davvero, per carità. Tuttavia aveva preso coscienza troppo presto di quante responsabilità era stata caricata, soprattutto da quando, tra i suoi sottoposti, figuravano delle giovani con la testa perennamente tra le nuvole come Kobato e Miyuki.

Aveva assegnato alle ragazze un lavoro piuttosto rapido, ma non vedendole tornare, fu costretta ad andarle a cercare e riportare in lavanderia. Le trovò ferme dietro un angolo di un corridoio, con la pila di teli da bagno ancora in mano.

“Insomma, si può sapere che cosa aspettate a portare quei teli nelle stanze dei nostri ospiti?” chiese la donna col dolce sguardo corrugato in una espressione perplessa, notando come le ragazze sembrassero titubanti all’idea di avanzare.

“SSSSHHHH potrebbero sentirti!” esclamarono le due con voce bassa e cospiratoria. Subito preferirono tornare sui loro passi, raggiungendo rapidamente il loro capo e sorpassandola.

“Miyuki chan…. Hai visto anche tu quello che ho visto io?” chiese la ragazzina più giovane con le guance leggermente rosate.

“Sì, sì, non me lo sono immaginata!” rispose concitata la bionda.

“E pensi anche tu quello che penso io?”  chiese di nuovo l’altra con tono più eccitato.

“Certo che sì!” cinguettò l’altra.

“Ma si può sapere che vi prende?” chiese la rossa raggiungendole.

“Hai presente il ninja preferito della principessa Tomoyo?”.

“Quell’omone grande e grosso che fa tanta paura a Miyuki?”.

“Sì, proprio lui” rispose la procace ragazza, reprimendo un brivido. “Un ragazzo biondo gli si è appena avvinghiato contro, e il ninja non lo ha fatto a pezzi!”.

“E questo che dovrebbe significare?” chiese un tantino seccata Yuzuki.

“Beh, significa che…..” solo quando si furono ben bene rifugiate nella lavanderia esclamarono all’unisono, lanciando un pugno in aria in segno di gioia: “SIGNIFICA CHE IL FANSERVICE E’ ARRIVATO ANCHE A NIHON FINALMENTE!!!” e subito iniziarono a ridacchiare in modo un po’ scemo.

Yuzuki non si prese neppure la briga di replicare. Prese le lenzuola dalle mani delle ragazze e lasciò con un profondo sospiro la stanza, decisa a svolgere il compito che le due ragazze non erano ancora in grado di assolvere a causa della ridarella. *

 

 

***

 

L’indomani il sole brillava alto nel cielo, e la brezza fresca portata dal temporale terminato solo da poche ore mitigava il calore intenso dei suoi raggi luminosi. Le gocce d’acqua sulle foglie delle piante brillavano come piccole gemme, alle quali variopinte farfalle si avvicinavano timidamente.

Tomoyo osservava pensierosa il giardino. Quello che, per anni, era stato un rifugio per i membri della Famiglia Imperiale in cerca di ispirazione o raccoglimento, era diventato negli ultimi giorni il teatro di eventi importanti per il mondo di Nihon e, soprattutto, per le persone che la principessa amava.

Spostò nuovamente lo sguardo verso il suo interlocutore.

Vestito con la consueta armatura e il mantello nero, il copricapo rosso calato sulla fronte, Kurogane era due passi dietro la sua hime, in silenzio; le aveva appena giurato che sarebbe tornato senza dubbio a Nihon.

Tomoyo gli rivolse un dolcissimo sorriso. Certo che Kurogane sarebbe tornato. Lo aveva Visto.

Le visioni confuse delle ultime settimane, le aveva spiegato Yuuko, erano state la conseguenza dei viaggi temporali in corso, che avevano contribuito a modificare il futuro. Solo dopo che i viaggiatori temporali erano tornati nelle rispettive epoche d’appartenenza il potere della hime era tornato alla normalità. Un potere che aveva ceduto prontamente alla Strega, come pagamento per la possibilità di intervenire sulle azioni di Maeve.

“Ci conto, Kurogane. Senza di te, qui al castello, è tutto molto noioso.”. Era una frase leggera e vagamente canzonatoria, ma celava una promessa. Al suo ritorno, Kurogane avrebbe ritrovato la sua vita quotidiana fatta soprattutto di frecciatine e battute da parte della principessa. Il ninja l’aveva intuito, ma la cosa non l’aveva infastidito. Tutt’altro.

Tomoyo continuò a parlare.

“Tempo fa ti dissi che mi dispiaceva averti mandato via da Nihon (nel capitolo 3, N.d.Adrienne) ma che non avevo avuto altra scelta. Adesso però ti osservo e non vedo più il ragazzo irascibile e violento di un tempo, ma un uomo forte. Non sento più alcun peso sul cuore perché… vedo che nemmeno tu ne hai più nel tuo. Aspetterò il tuo ritorno perché non voglio rinunciare alla tua presenza e alla tua amicizia.”.

Kurogane sbatté appena le palpebre, sorpreso. Non lo avrebbe ammesso nemmeno sotto tortura, ma le parole di Tomoyo lo avevano toccato. Sebbene per il ninja la principessa fosse la persona più importante tra tutti i membri della Famiglia Imperiale, era onorato di sentire che anche per Tomoyo il loro rapporto andava oltre quello fatto di lealtà e obbedienza di uno shinobi nei confronti della sua signora.

Kurogane non disse nulla, ma chinò appena la testa, con fare solenne, a suggellare la sua promessa di tornare e a confermare ciò che aveva detto la sua hime.

C’era del vero nelle parole di Tomoyo. Le ferite del suo cuore non bruciavano più come un tempo. Certo, facevano ancora male, ma qualcuno aveva provveduto a metterci un balsamo rilassante e rinvigorente allo stesso tempo.

Spostò lo sguardo verso quel qualcuno: il mago stava parlando serenamente con Amaterasu, poco distante da Kurogane e Tomoyo, ed era in compagnia di Sakura, Shaoran (ormai completamente ristabilito) e la polpetta bianca.

In ninja non aveva la più pallida idea della causa del cambiamento del mago, né del perché lo avesse così calorosamente ringraziato il giorno precedente. In realtà, di conoscerne la ragione gli importava ben poco. Per lui contava di più il risultato.

I loro guai non erano finiti. Non solo dovevano recuperare ancora chissà quante piume della memoria della principessa, ma un giorno avrebbe affrontato Fei Wong Reed per vendicare la morte dei suoi genitori e le sofferenze provocate al mago e ai ragazzini. Allora, e soltanto allora, sarebbe tornato a Nihon.

Era tuttavia molto meno pesante affrontare il fardello dei dolori e delle battaglie quando si poteva trovare il sostegno di una famiglia. Apparentemente, il concetto di forza andava bellamente in malora, ma Kurogane si trovò sorprendentemente a pensare che non gliene poteva fregare di meno. Forse, chissà, la vera forza consisteva proprio in quello: essere il sostegno delle persone che ami, e trarre nuova energia proprio dalle stesse persone.

Tomoyo si avvicinò al gruppo, seguita da Kurogane.

“Vi auguro di concludere felicemente il vostro viaggio”.

“Tomoyo chan, grazie per tutto ciò che avete fatto per noi” disse con fervore Sakura.

“Ma io non ho fatto proprio nulla”.

“Questo non è vero, e tu lo sai” ribattè dolcemente la principessa di Clow. Non era cieca: aveva notato il clima sereno (assai migliore di quello presente all’inizio del viaggio) che regnava tra “mamma” e “papà”, e sapeva quanto sarebbe stata una figura importante per Shoryuki. Sakura non dubitava che Tomoyo aveva aiutato le persone che amava ad essere felici.

Le ali di Mokona esplosero improvvise dal suo piccolo corpo, e sotto i piedi del gruppo di viaggiatori apparve il cerchio magico della Strega delle Dimensioni.

“Grazie”  disse Shaoran per accomiatarsi, mentre le ali cominciavano ad avvolgerlo assieme ai suoi compagni.

“Spero che riuscirete a salvare con le vostre mani ciò che vi sta a cuore**” rispose con un sorriso fiducioso la hime.

Le ali di Mokona avevano ormai avvolto completamente i ragazzi. Qualche attimo ancora, e una nuova Dimensione li avrebbe accolti.

“Kurorin?”

Il ninja si voltò verso la voce del mago, accanto a lui.

“Quella promessa che mi facesti qualche settimana fa… beh, ecco, direi che pretendere una cosa del genere da te sia stata la peggior idiozia che abbia mai fatto quindi… dimenticala, ok?” mormorò titubante e con lo sguardo basso, evidentemente imbarazzato, ma con voce chiara.

“Tsk… non l’avrei mantenuta comunque, una promessa così dannatamente pazza”.

A quelle parole, Yuui alzò la testa.

“Questo lo so già” rispose con un ampio sorriso.

Il mago aveva passato tutta la vita a desiderare la morte come liberazione, che la condizione in cui si trovava in quel momento gli risultava irreale e magnifica. Si sentiva leggero, incredibilmente leggero. Certo che voleva vivere: c’erano un sacco di cose che voleva vedere. Ora che sapeva che il ninja avrebbe avuto due bambini, voleva assolutamente vederli. Awww, vedere Kuropapi in azione con i suoi veri pargoli ©! Come poteva lasciarsi sfuggire un’occasione simile? Senza contare il fatto che, un giorno, avrebbe rivisto lei… giusto per essere sicuro che la fanciulla vivrà davvero felice, eh!

“Anch’io” ribatté Kurogane con un inusuale sorrisino sibillino. Era vero: non avrebbe potuto ucciderlo nemmeno se Yuui si fosse inginocchiato ai suoi piedi in lacrime e l’avesse implorato***. Nuova pagina 1

Se dovesse trovare quella cosa che lo potrà rendere felice allora non avrete bisogno di un mio intervento perché Yuui sarebbe in grado di acchiapparla, quella felicità. E se non dovesse farlo,  sarà sicuramente quel qualcosa ad acchiappare lui… Fidati delle mie parole, Kurogane: dai tempo al tempo e vedrai che tutto si sistemerà per il meglio”.

Alla fine si era verificato ciò che la Strega gli aveva promesso.

Essere venuto a conoscenza dell’esistenza di Aiko aveva donato un senso di leggerezza al ninja, e ancor più le parole che il mago gli aveva appena rivolto. E adesso che sapeva che il mago avrebbe avuto due bambine, era più che intenzionato a vederle, soprattutto la marmocchia dal caratterino bellicoso… chissà da chi l’aveva presa, un’indole così... 

Senza contare che si chiedeva che razza di donna avrebbe potuto sposare un idiota come quello…

 

Ancora un momento, e i corpi dei quattro svanirono nel nulla. Un attimo ancora, e l’ultimo bagliore di magia era scomparso davanti agli occhi di Amaterasu e Tomoyo.

 

 

 

FINE!!! ;____;

 

Un grazie di © a tutti i lettori che hanno avuto la pazienza di leggere questa mia opera fino alla fine, e un  grazie ancora più grande a coloro che mi hanno donato un commento, buono o critico che fosse.

Un super ringraziamento con grabbata va a MystOfTheStars per il suo sempre ottimo ed entusiasta lavoro di beta reader. Se questa fanfiction è leggibile, lo si deve soprattutto a lei! XD

 

 

ULTIME NOTE FINALI:

 

Ragazze… andando avanti con la storia, mi sono resa conto di aver fatto delle sviste “imperdonabili”:

1- Sakura in questa fanfiction ha l’indole diversa da quella che avrebbe dovuto avere. Dopo i fatti di Tokyo era sicura di sé, più fredda, e così doveva restare nella prima parte di ff, prima di sparire nel futuro. Qui sembra essere sempre la Sakura pre-Tokyo, tutta zucchero e affetto per Shaoran.

2- Avevo pianificato di ridare entrambi gli occhi in un’ipotetica fine di Tsubasa. Yuui tecnicamente avrebbe dovuto quindi avere entrambi gli occhi anche nella visione della Shoryuki bambina, sennò non avrebbe potuto morire per un semplice taglio alla gola. Potrei però pararmi il sedere e dire che la lama magica ha un effetto letale anche sul sangue di vampiro…

3- Ho fatto un errore temporale nel capitolo precedente: Avalon in cui è capitata Maeve è contemporanea alla nascita imminente di Shoryuki, non di Aiko. Messa così, sembrerebbe che Maeve sia coetanea della madre di Aiko….

… mi perdonate queste sviste, sì? XD

 

 

 

* LOL! XD

Mi spiace, è stato più forte di me! MWAWAWAH! Che posso dire, l’idea delle fangirls di Nihon è nata da un commento che MystOfTheStars mi fece mesi fa: “Continuo a pensare che questa storia sia una KuroFay travestita... e ciò mi induce a pensare che :

o il KuroFay è talmente ovunque da esserci anche nelle fiction NON KuroFay

o io vedo il KuroFay anche dove non c'è e questo mi porta a riflettere su cose a cui non voglio pensare... tipo, e se il KuroFay non esiste!? O___o”

beh, mi ha fatto venir voglia di prendere in giro il “vedo e non vedo”  nelle shounen ai soft (e infatti TBT è piuttosto farcito di riferimenti al Kurofay). ^_^

 

 

*Yuzuki è la sorella di Minoru in Chobits

 

** la frase è la stessa che Tomoyo, con sguardo serio, rivolge a Shaoran alla partenza da Nihon nel manga, ma ovviamente è riferito al salvataggio di Sakura, rapita da Kyle per conto di Fei Wong Reed. Tuttavia l’ho trovata appropriata anche per il commiato in questa fanfiction, ecco perché l’ho usata.

 

***cosa che è successo davvero nel capitolo 6 ^_^

 

 

 

 

 

  
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