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Autore: Robigna88    02/08/2017    1 recensioni
Quarta parte della serie The Family Business.
Crossover tra The Originals/TVD/Supernatural/Constantine/Arrow
-"Sei la donna più forte che conosco, puoi farcela. Ti amo."- Queste sono le ultime parole che Elijah Mikaelson ha detto a sua moglie poco prima di chiudere gli occhi e cadere nel sonno profondo all'interno della Chambre de Chasse creata da Freya per tenere la sua famiglia al sicuro. Queste sono le ultime parole che Allison ha sentito pronunciare da suo marito prima che chiudesse gli occhi lasciandola sola con il cuore spezzato.
-"Sistemeremo tutto.-" Questa è invece la promessa che Allison ed Hayley si sono fatte e che hanno intenzione di mantenere.
Da quelle parole sono passati cinque lunghi anni e molto è cambiato; la piccola Hope ha sette anni, è bella, sana e amata e le due donne stanno ancora provando a mantenere le promesse fatte. Per farlo sono pronte a qualunque cosa perchè la famiglia viene prima di tutto. Le conseguenze delle proprie azioni, però, tornano sempre a bussare e a volte marchiano l'anima... per sempre.
Genere: Fantasy, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elijah, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!
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14.

 

 

 

 

 

Allison fu svegliata da uno squillo di tromba e le servì un attimo per ricordarsi dove fosse. New Orleans... la città delle parate senza fine, il posto dove tutto era un pretesto per festeggiare in pompa magna, persino un funerale. Sperava che sarebbero tornati presto a Los Angeles, in fondo che motivo avevano di rimanere lì ora che tutta quella follia di Inadu era stata risolta?

Lo era davvero però? Allison aveva una strana sensazione, nonostante le parole di Vincent. E doveva ad Hope un regalo, se lo era meritato per essere stata tanto coraggiosa nonostante avesse paura. Sì, era decisamente il caso di andarsene presto da lì... New Orleans era piena di troppi brutti ricordi e c’era il male nelle sue radici.

Voltandosi dall’altro lato di letto aprì gli occhi e si ritrovò davanti Hayley, stava sdraiata supina a fissare il soffitto.

“Buongiorno amore” le disse allungando la mano e afferrando la sua. “Sei parecchio cambiato in una notte. Com’è potuto accadere?”

Hayley rise scacciando la mano della sua amica e si mise a sedere sul letto. Allison la imitò. “Ce ne hai messo di tempo a svegliarti.”

“Non ho dormito molto stanotte, sono rientrata parecchio tardi” la donna sospirò. “Marcel ha voluto mettere in chiaro alcune cose e visto che al momento sono l’essere più potente nei paraggi, ha pensato bene di parlarne con me. È stata una conversazione strana, ma ho fatto delle promesse che intendo mantenere.”

“Del tipo?”

“Del tipo che non gli daremo fastidio fino a quando rimarremo qui e, detto tra te e me, spero che ce ne andremo il prima possibile. New Orleans è il passato e se mi guardo indietro vedo più cose brutte che belle. Non voglio vivere così, non più.”

Hayley annuì. “Sono d’accordo con te e oltretutto Los Angeles è il posto che Hope chiama casa; ha delle amicizie, la sua routine. Il punto è che non credo che Klaus ed Elijah la pensino così.”

Allison corrugò la fronte. “Che vuoi dire?”

“Vogliono dare una festa.”

“Per festeggiare cosa esattamente?”

“Il nostro ritorno a casa. E nel caso non avessi capito, casa è qui a New Orleans per loro.”

La cacciatrice, ora Nephilim, serrò le mascelle mettendosi in piedi. “Col cavolo!” esclamò uscendo dalla stanza. Hayley la seguì.

 

 

 

 

 

****

 

 

 

 

 

“Noi non daremo una festa!”

Klaus scambiò un’occhiata con Elijah mentre la voce di Allison riecheggiava nell’atrio, calma ma decisa. Niente che loro due non avessero previsto. Sapevano che una volta a conoscenza dei loro programmi si sarebbe ribellata.

“Sì invece” disse voltandosi a guardarla. “I preparativi sono già in corso come puoi vedere.”

Lei ridacchiò. “Beh dai una mancia extra a chi ha lavorato fino ad ora e disdici tutto, non ci sarà nessuna festa perché non c’è niente da festeggiare e Hope ha bisogno di tornare alla sua quotidianità. E la sua vita non è qui.”

“Hope ha sette anni. La sua vita è dove siamo io e sua madre.”

“Sbagliato!” urlò quasi Allison guardandolo. “Non è Hope che deve adattarsi alle tue follie, sei tu che devi adattarti a lei. Per cinque anni non ha fatto altro che chiedere di suo padre, dei suoi zii, del perché non potessimo stare tutti insieme. E ogni risposta faceva rima con New Orleans. Questo posto è maledetto.”

“Questo posto è casa nostra.”

“No Klaus, tua figlia è la tua casa. Non questa dannata villa” si voltò a guardare Elijah che rimaneva in silenzio. “E tu non dici nulla? Sei d’accordo con questa follia?”

Lui respirò a fondo. “Allison, Freya pensa che tutta questa storia con Inadu non sia davvero risolta. Crede che ci sia qualcosa che Vincent e Marcel non ci hanno detto, crede che ci siano ben altri nemici. Questa festa è strategica.”

La donna ascoltò mentre lui parlava, mentre le diceva che quello che volevano scoprire era quanti nemici ci fossero, quanti rapporti potevano ancora essere recuperati.

“Esattamente quale rispetto credete di recuperare rapendo Marcel?” lo interruppe e Elijah e Klaus si guardarono per un istante. “Posso percepire la sua energia, posso sentire distintamente il suono delle catene che lo tengono legato mentre prova a liberarsi. Come hai potuto?” chiese a suo marito scuotendo il capo. “Come hai potuto fare tutto questo alle mie spalle dopo aver saputo quello che gli avevo promesso?”

Elijah le si avvicinò di qualche passo. “Mi dispiace, ma è successo tutto di improvviso e...”

“Improvviso, certo” Allison scosse il capo. Guardò Hayley, poi entrambi i Mikaelson. “Hayley, Matt e io abbiamo insegnato a Hope che ogni vita vale allo stesso modo. Lei è buona, felice, innocente. È generosa ed è pura. Volete riprendervi New Orleans? Bene! Ma fate in modo che la sua innocenza non vada perduta mentre lo fate. Perché se dovesse accadere, vi assicuro che quello che avete passato negli ultimi cinque anni sarà niente in confronto a quello che vi farò io stessa.”

Ci fu un attimo di silenzio, poi Klaus si allontanò con un sorriso appena accennato, Hayley fece lo stesso dopo un cenno di ringraziamento alla sua amica e Allison ed Elijah rimasero soli. L’Originale rimase distante per un attimo, poi le prese una mano e se la portò alle labbra.

“So che sei arrabbiata e se non vorrai partecipare a questa festa lo capirò. Vorrei che ci fossi però, vorrei la mia bellissima moglie al mio fianco mentre ci riprendiamo quello che è nostro.”

Lei respirò a fondo, gli prese il viso tra le mani e lo guardò. “Sono arrabbiata, è vero. Credo che questa sia una pessima idea e che ci si ritorcerà contro. Ma siamo sposati, quindi sarò al tuo fianco perché è quello che si fa per le persone che si amano; gli si dà sostegno sempre e comunque.”

Elijah la baciò. “A Marcel non verrà torto un solo capello, hai la mia parola. E se i sospetti di Freya si riveleranno infondati ce ne andremo da questo posto. Te lo prometto.”

Allison annuì, furiosa con se stessa perché non riusciva davvero a rimanere arrabbiata con lui per più di qualche minuto. Non dopo tutto quello che avevano passato. “Okay. Devo avvisarti però, farò tardi alla festa.”

“Perché?”

“Perché stasera ci sarà un party di beneficienza per la polizia, e Will è l’ospite d’onore visto il grande contributo dato alla città quando era detective qui. Mesi fa gli ho promesso che l’avrei accompagnato, non se la cava bene in queste situazioni formali.”

“Stai parlando di Will Kinney?”

“Sì. Ma non preoccuparti, arriverò solo un po’ in ritardo. Devo andare ora, devo sbrigare alcune commissioni e devo ancora fare una doccia” gli diede un bacio veloce. “Ti amo, a dopo.”

Lui la guardò andare via, infastidito senza sapere perché.

 

 

 

 

 

****

 

 

 

 

 

Keelin stava sfogliando una rivista seduta sul letto quando Allison entrò nella sua stanza. Era stato Matt a portargliele, insieme ad un frullato di frutta e a un vassoio con la colazione. Non sapeva molto di lui, eccetto che era il fratello di Allison e che in passato era stato un vero mostro.

Faticava a crederci vedendolo ora, tanto gentile con lei, così premuroso con Hayley e Hope. Chissà che rapporto c’era tra lui e l’Ibrida.

“Tuo fratello e Hayley vanno a letto insieme per caso?” chiese alla donna quando entrò.

Lei si sistemò la giacca di pelle sulla t-shirt a pois, arricciò la bocca facendo spuntare una fossetta e Keelin pensò che era davvero bella. E sexy... “Non che io sappia” le rispose. “Onestamente credo che vorrebbero ma nessuno dei due ha fatto la prima mossa.”

“Credi che prima o poi uno dei due si deciderà a farla? Si percepisce molta tensione sessuale tra loro.”

Allison rise. “Credo che non siano affari nostri. A ogni modo, prendi una giacca, stiamo per uscire.”

“E dove andiamo?”

“In questa casa ci sarà una festa stasera e quindi io, tu, Hayley e Freya andremo a fare shopping. Le feste dei Mikaelson richiedono sempre un bell’abito.”

Keelin sbuffò. “Perché devo partecipare anche io? Sono una prigioniera in fondo...”

“No,  non lo sei” precisò Allison. “Sei un’ospite e se qualcuno non ti fa sentire tale allora devi dirmelo.”

“Scherzavo” la lupa alzò le mani. “È solo che non amo le feste, soprattutto quelle eleganti e formali.”

“Non ti annoierai, te lo prometto. Ti aspetto di sotto” l’altra rispose al cellulare allontanandosi. Era un certo Will ma non sentì altro. Allison era gentile con lei, in realtà lo erano tutti tranne Freya che proprio sembrava non fidarsi di lei. Sperò di riuscire a farle cambiare idea, magari proprio alla festa di quella sera.

   
 
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