<<
Avevi ragione >> Ryan si voltò di
scatto nel cortile interno del piccolo ostello trovandosi davanti Caleb
con le
mani nelle tasche dei pantaloni:<< Anche se mi piace
sentirtelo dire
Sapphyre, a riguardo di che? >> l’altro lo
raggiunse alzando a sua volta gli
occhi verso il piccolo pezzo di volta stellata che si intravedeva tra
gli
alberi e i palazzi:<< Quel giocatore di Quidditch,
l’ho incontrato oggi,
non mi convince per niente >> Ryan annuì
voltando appena la testa per guardare
in faccia il collega:<< Dobbiamo fare qualche ricerca,
non voglio che
Lena… >> Caleb alzò una mano per
fermarlo:<< Ehi frena, frena,
frena…abbiamo una missione McFly e non siamo ancora giunti a
nessun punto,
dobbiamo prima indagare su quello, poi sul tuo rivale, ok?
>> Ryan non
disse nulla, sapeva che, almeno in quell’occasione, Caleb
aveva ragione.
Brunch, domenica sera
<<
Com’è potuto succedere? Come diavolo è
potuto succedere? Dove eravate? Dove diavolo eravate? >>
e Alastair
guardò i suoi sottoposti con gli occhi scuri di
rabbia:<< Signore
noi…abbiamo controllato chiunque. Non c’era niente
di sospetto e… >>
<< A quanto pare qualcosa di sospetto c’era
eccome! >> il gruppo di
Auror tacque, nessuno aveva mai visto Alastair Carsen in quello stato
ma,
ovviamente, dopo quello che era successo chiunque poteva capirlo.
<<
Rivoltate ogni sasso, perquisite ogni
borsa, ispezionate ogni bacchetta >> poi girandosi verso
i due teli
bianchi a terra sotto cui si intravedevano le salme
aggiunse:<< Che
nessuno lasci questa casa finché non avremo trovato qualcosa
>> il gruppo
annuì e cominciò a disperdersi per eseguire gli
ordini mentre alzando gli occhi
Al si avvicinò al giovane biondo appoggiato alla colonna del
portico:<<
Edward come stai? >> il giovane Garrett si
voltò verso il secondo di suo
padre:<< Ci avevo parlato cinque minuti prima, mi aveva
ricordato di un
caso a cui sto lavorando >> anche se la sua voce sembrava
normale i suoi
occhi erano persi nel vuoto:<< Troveremo il responsabile
Edward, lo
troveremo presto >> quasi come un automa
l’altro annuì poi Alastair lo
lasciò solo andando ad interrogare ospiti e personale.
<<
Come stai? >> Ed Garrett si girò
sentendo quella voce, fece per ripeter per la centesima volta che stava
bene ma
lei alzò una mano per anticiparlo:<< I tuoi
genitori sono appena morti a
pochi passi da te, non puoi stare bene >> lui per un
attimo rimase
immobile davanti a quelle parole ma poi un piccolo sorriso spento si
fece
strada sulle sue labbra: quella biondina era l’unica
lì dentro che aveva avuto
il coraggio di prenderlo di petto e di non trattarlo come un povero
orfano:<< Sì, forse hai ragione tu, non sto
bene >> lei annuì
avvicinandosi e appoggiando le mani sulla ringhiera del balcone
guardando poi
lui con quei suoi grandi occhioni grigioazzurri così
limpidi:<< Troveranno
i responsabili >> si ritrovò poi a dire lui,
forse nella speranza di
autoconvincersene e di nuovo la risposta di Lilian lo
sorprese:<< Ma
vorresti farlo tu >> << Non sono un auror
>> lei scosse la
testa:<< No, ma sei un figlio a cui hanno ucciso i
genitori, hai diritto
ad avere le tue risposte >> lui stava per rispondere
quando uno degli
Auror arrivò correndo fermandosi vicino ad Alastair e, poco
dopo, Carsen
insieme alla compagna di Lilian lo seguì sul lato della casa.
<<
Dove lo avete trovato? >> sentì
domandare da Alastair mentre l’uomo si girava tra le mani un
pezzo di carta con
stampato sopra qualcosa, anche se lui non riusciva a capire
cosa:<< Vuoi
che vada a scoprire cos’è? >> si
girò trovando Lilian di nuovo al suo
fianco:<< Cosa? >> << Sono un
auror e sono nella squadra,
scoprirò cos’è e te lo farò
sapere se servirà ad aiutarti >> lui fece per
accettare ma poi si bloccò: certo era il figlio delle
vittime e voleva
dannatamente delle risposte ma era anche un avvocato stimato e
rispettato che conosceva
bene la legge e sapeva che non doveva intromettersi nelle indagini
degli auror.
<<
No, Carsen mi informerà di tutto quando
saprà qualcosa di certo, è meglio così
>> poi cercando di sembrare deciso
si girò infilandosi le mani nei pantaloni del completo
facendo per tornare
dentro casa.
A
pochi isolati di distanza intanto tre
camerieri con ancora le divise addosso stavano lasciando il
più lussuoso
servizio catering della città dopo aver obliviato
l’intero staff.
<<
Hai appena ucciso il capo auror e sua
moglie >> e mentre i suoi capelli tornavano del loro
solito biondo oro
Vieri si voltò a guardare Jacob che si stava passando una
mano sul viso
sorridendo per avere di nuovo la sua faccia e la sua
barba:<< Sì, non ci
avevi detto chi dovevi uccidere Jake, che cos’è
questa novità? >> l’uomo
fece spallucce:<< Ordini del capo, ora come ora gli auror
lasceranno
perdere qualsiasi altra cosa per trovare i responsabili della morte del
loro
capo >> Ellie annuì:<< Qualsiasi
cosa incluse le indagini su Morte
Rossa, questo vuoi dire? >> Jake
annuì:<< Magari non lasceranno
perdere ma di certo avranno altro per la testa >>
<< Come sai che
non penseranno subito a noi? Voglio dire, chi poteva voler morto Marcus
Garrett
oltre a… >> Jacob si passò una mano
tra i capelli sorridendo fiero di
sé:<< Non ti preoccupare Vieri, ho lasciato
agli auror un paio di tracce
per indirizzarli nella direzione giusta >> che,
ovviamente, era molto
lontano da loro.
<<
Penso che dovrei chiamare Hamilton
>> Hannah si voltò di scatto verso Alastair
che, in piedi accanto a lei
nella sala autopsie, aveva appena dato voce ai suoi
pensieri:<< Che cosa
vuoi dire? >> << Che questa storia sta
andando ben oltre le nostre
possibilità e che onestamente al momento non so dove
sbattere la testa, forse
un punto di vista diverso potrebbe aiutarci >> la donna
si avvicinò
poggiando una mano su quella del collega:<<
Andrà tutto bene, vedrai che
sistemeremo tutto >> Al fece spallucce chinando poi il
capo a guardare il
suo diretto superiore steso su quella brandina immobile e freddo come
il
ghiaccio:<< Vorrei avere il tuo stesso ottimismo in
questi momenti
>> lei fece un piccolo sorriso:<< Se mi
lasciassi abbattere da
tutto quello che succede non farei il lavoro che faccio
>> Carsen annuì:<<
Sì, penso che tu abbia ragione tuttavia non pensavo di veder
morire Garrett e
sua moglie, non adesso e non così >>
<< Capo Carsen >>
Alastair si voltò verso il medico legale:<<
Come? >> l’uomo avanzò
con la sua cartellina in mano:<< Ho eseguito
l’autopsia capo e ci sono
delle notizie interessanti >> di nuovo quel titolo.
In tutto il trambusto che era successo dopo
l’omicidio Al non aveva ancora avuto il tempo di
razionalizzare la cosa: con la
morte di Garrett e fino a nuove elezioni era lui il nuovo capo del
dipartimento, dio ecco una cosa che avrebbe evitato volentieri.
<<
Che cos’ha scoperto dottore? >>
domandò Hannah al suo posto capendo che lui aveva bisogno
ancora di qualche
minuto per metabolizzare la cosa:<< Beh dalle
testimonianze che mi ha
fornito si parlava di un Avada Kedavra >> Al
alzò la testa
incuriosito:<< Sì, i testimoni hanno riferito
di un lampo di luce verde e
poi Garrett e sua moglie sono caduti a terra >> il
patologo girò intorno
al tavolo sfogliando i suoi appunti:<< Beh sì,
in effetti la signora
Garrett è stata colpita da un incantesimo ma per quanto
riguardare il signore,
beh la situazione è leggermente –
sembrò cercare la parola giusta – diversa
>>
<< Diversa? >> chiese Alastair
perplesso:<< Sì: il capo
Garrett è stato pugnalato >> <<
Ma non ci sono segni di ferite
>> commentò Hannah guardando il corpo
praticamente intatto e la camicia
di Garrett perfettamente a posto e pulita, non c’erano tracce
di sangue o
altro, come potevano averlo accoltellato?
<<
È questa la cosa strana miss, qualcuno
si è preso la briga di sistemare la camicia del capo e la
parte esterna delle
sue ferite in modo che sembrasse stato ucciso da un incantesimo, ma era
già
morto quando la maledizione senza perdono lo ha colpito
>> poi sapendo
bene che doveva qualche spiegazione in più
aggiunse:<< Ho aspettato a
ricucirlo per farle vedere signore >> e alzando
leggermente il lenzuolo
mostrò ad Alastair gli organi interi di Garrett che
all’altezza di fegato,
stomaco e milza erano praticamente ridotti ad un colabrodo ma
dall’esterno non
era per niente evidente:<< Sicuro che non sia un qualche
incantesimo oscuro che non c0nosciamo? >> il medico
annuì:<<
Assolutamente sicuro capo, ho eseguito ogni genere di test per rilevare
la
magia, niente >> poi girandosi verso il piccolo tavolo
dei reperti
aggiunse:<< Inoltre ho trovato questo incastrato in una
costola dietro al
fegato, credevo fosse una scheggia d’osso ma in
realtà è selce >> per un
attimo Al rimase paralizzato, era così strano da sembrare
impossibile, davvero.
<< Sa che non scherzerei mai su una cosa
del genere signore >> sì, il capo medico del
dipartimento era il più
competente che c’era sulla piazza e quel piccolo frammento di
selce non
prometteva niente di buono, se era successo davvero ora avevano due
nemici da
combattere.
<<
Lena… >> la ragazza si voltò
verso la porta della camera sentendosi chiamare:<< Ciao
Ryan >>
salutò poi vedendo il ragazzo che avanzava piano con la
testa bassa:<<
Ciao, senti se hai un attimo io volevo…volevo parlarti
>> lei annuì
tornando poi a guardare la sua valigia:<< Ho dieci minuti
a dire il vero,
Vieri mi ha invitato a cena in un posto che conosce e
passerà tra poco >>
Ryan cercò di restare calmo, non voleva finire
un’altra volta a
litigare:<< A dire il vero è proprio di questo
che ti volevo parlare,
anche Caleb è d’accordo con me e quel Vieri
non… >> la mano alzata di
Lena lo bloccò:<< No, non ci provare Ryan, non
di nuovo >> <<
Cosa? >> << Non rovinerai la prima cosa
bella che mi sta accadendo
da un sacco di tempo >> poi scoppiando in una risata
acida
aggiunse:<< Inoltre, scusami se te lo dico ma: tu e
Caleb? Voi due non
andate d’accordo su niente, vi odiate praticamente dal primo
giorno e la sola
cosa su cui siete d’accordo è che io non debba
uscire con un ragazzo? >>
poi cercando alla rinfusa qualcosa nella sua valigia
aggiunse:<< Cos’è è
così difficile da credere che un tipo bello e interessante
come un giocatore di
Quidditch possa provare qualcosa per me? È così
strano da dover avere per forza
un secondo fine? Deve esserci sempre qualcosa sotto? È
così difficile credere
che io possa piacere a qualcuno? >> Ryan contò
mentalmente fino a dieci, dio
non sapeva se cominciare di nuovo ad urlarle contro o seguire il
consiglio di
Caleb e baciarla per farle capire quanto si sbagliava:<<
No, non è
difficile >> mormorò alla
fine:<< Bene, allora fammi un favore e
lasciami in pace Ryan, sono grande abbastanza per scegliere da sola chi
frequentare >>
Mentre
i due cercavano di appianare la loro
discussione Caleb era tornato nel bar dove aveva incontrato
quell’irriverente e
bellissima barista, Lena non era l’unica ad aver trovato
qualcuno di suo
gradimento, anche lui aveva messo gli occhi addosso a quella Ellie e,
poteva
morire per riuscirci, l’avrebbe avuta.
<<
Che cosa vuoi? >> domandò la voce
scorbutica di un barista di mezz’età con uno
strofinaccio in mano:<<
Cercavo Ellie >> commentò Caleb deciso ad
andare fino in fondo:<<
Ellie non è qui bamboccio, se vuoi ordinare bene, altrimenti
puoi anche uscire
da quella porta >> bamboccio lui? Caleb stava quasi per
alzarsi e dirne
quattro all’uomo quando una voce preceduta da una risata
decisamente divertita
lo bloccò:<< Tranquillo Max, ti levo io dalle
scatole questo scocciatore
>> Sapphyre si voltò incrociando gli occhi
chiari della donna che stava
cercando:<< Il tuo amico qui diceva che non
c’eri >> Elizabeth
sfoderò uno dei suoi migliori sorrisi:<< Mi
sono presa un giorno libero,
sono passata solo a fare un giro >> poi avvicinandosi e
sfiorando,
accidentalmente o meno, una coscia di Caleb:<< Tu che ci
fai qui? >>
domandò con quanta più innocenza le
riuscisse:<< Cercavo te, mi
sembrava avessimo un discorso in sospeso noi due >> un
piccolo sorriso di
trionfo si dipinse sulle labbra di Elizabeth…dio
com’erano prevedibili gli
uomini…
<< Un discorso in sospeso? Davvero?
>> continuò poi alzando una mano per ordinare
da bere:<< Oh andiamo
non fare la santarellina con me, so che non me lo sono immaginato
>>
quando le arrivò il bicchiere di burrobirra lei fece
scorrere un dito sul bordo
superiore raccogliendo un po’ di schiuma per poi ficcarsela
in bocca:<<
Immaginato? Dipende da quello che hai in mente >>
commentò poi mentre si
passava la lingua sulle labbra per eliminare ogni piccola traccia di
schiuma
guardando la reazione nel suo interlocutore; aveva affinato quella
tecnica
negli anni e quel Caleb era così pieno di sé che
sarebbe caduto nel suo inganno
nel giro di un paio d’ore, doveva solo giocare bene le sue
carte e avrebbe
avuto il suo colloquio con il capo nel giro di un paio di giorni,
sarebbe
diventata la prima donna a fare parte della cerchia interna di Morte
Rossa,
sarebbe stata la prima ad avere il comando di uno dei suoi gruppi, la
prima a…:<<
Se vuoi che andiamo in un posto più tranquillo basta dirlo
dolcezza >> si
riscosse un attimo dai suoi pensieri immaginando la faccia che poteva
aver
avuto mentre pensava alla sua scalata al successo, probabilmente Caleb
aveva
pensato che quello sguardo era per lui.
Pensando
di giocare la cosa a suo favore per
velocizzare le cose Ellie poggiò una mano sulla coscia di
lui sporgendosi in
avanti in modo che il suo profumo avvolgesse il
ragazzo:<< Così mi tenti
lo sai >> commentò poi muovendosi in modo da
lasciargli intravedere l’interno
della sua scollatura, con gli uomini era facile, bastava poco per farli
capitolare, decisamente poco…
Infatti poco dopo Caleb le strinse un polso con
la mano e lasciando un paio di monete sul bancone la
trascinò fuori nell’aria della
sera.
<<
Sei silenziosa >> e Vieri attirò
l’attenzione della sua interlocutrice che, seduta davanti a
lui, stava
mangiando la sua cena quasi del tutto in silenzio:<<
Cosa? >>
domandò Lena alzando gli occhi su di lui:<< Va
tutto bene? Sembri distante
>> lei scosse la testa:<< Non è
niente, va tutto bene >>
rispose poi mandando mentalmente al diavolo Ryan McFly, maledizione le
aveva
rovinato lo stesso la serata con le sue insinuazioni, perché
cavolo doveva fare
così? Perché non la smetteva con quella storia?
<< Lena… >> di nuovo lei
alzò la
testa:<< Scusami Vieri, non sono molto di compagnia
stasera >> lui
prese il proprio bicchiere di vino bevendone un sorso:<<
Mi dispiace, se
c’era qualche problema o non ti andava, avremmo rimandato
>> << No,
non è quello >> poi sorridendo
aggiunse:<< Mi andava di uscire con
te, davvero >> lui sorrise allungando una mano sul tavolo
aspettando che
lei gli porgesse la propria:<< Bene perché non
voglio in alcun modo
rovinare il nostro primo appuntamento mia bellissima Lena
>> << App…appuntamento?
>> domandò lei cercando di non
arrossire:<< Sì, che cos’altro
dovrebbe essere? >> poi intrecciando le loro dita
aggiunse:<< Ci
sto pensando da quando ti ho incontrato quel primo pomeriggio al pub,
non penso
ad altro da allora >> incapace di mascherarlo ancora Lena
arrossì:<<
Vieri io non…non so cosa… >> lui
sorrise di nuovo:<< Dimmi solo di
sì >> lei lo guardò cercando di
capire cosa intendesse:<<
Andiamocene da qui, sono stufo di dover fare il bravo ragazzo e seguire
le
regole, andiamo in un posto dove possiamo restare soli >>
la vide
arrossire ancora e sentì le dita di lei che stringevano le
sue:<< Che
cosa mi stai proponendo? >> se giocava bene le sue carte
sarebbe arrivato
dove voleva nel giro di poco, certo Ellie aveva le sue armi e le sue
buone
motivazioni quando diceva che gli uomini erano prede facili e che
bastavano un
paio di mosse azzeccate, ma con le donne…beh per uno come
lui bastavano un paio
di frasi sviolinate a dovere e il gioco era fatto!
<< Niente che tu non voglia fare >>
un piccolo sorriso imbarazzato si fece largo sulle labbra di
Lena:<<
Andiamo >> << Sicura? >>
doveva mandare avanti quella farsa
da gentiluomo ancora un po’:<< Sì,
portami via da qui >> senza
farselo ripetere lui si alzò tirandola in piedi e
stringendola a sé mentre
uscivano dal locale.
<<
Avete scoperto qualcosa? >>
Alastair si voltò sentendo quella voce:<< Ciao
Edward >> poi
tornando a guardare il rapporto che aveva in mano
aggiunse:<< Abbiamo
qualche pista, ma ci stiamo ancora lavorando >> il
giovane si avvicinò
alla scrivania cercando di restare calmo e controllare il
dolore:<<
Qualche pista utile? >> << Forse, ma sai
che non posso parlare di
indagini in corso >> << Sì, lo
so e so di chiederti molto, ma erano
i miei genitori, sono i miei genitori quelli che hanno ammazzato
stasera
>> Alastair annuì, capiva il suo dolore e non
sapeva come avrebbe reagito
lui se fosse successo qualcosa a Nicole o ai bambini tuttavia non
poteva venire
meno al protocollo, non in quel caso e non con quello che stava
succedendo:<< Non posso ancora dirti niente Edward ma
sappi che stiamo
facendo tutto il possibile per trovare i responsabili >>
<< Avete
dei sospettati? >> << Stiamo indagando
>> << Indagando?
>> era indignato, che cavolo di risposta era?
<> << Non puoi
dirlo, andiamo torchiate
qualche sospettato, qualche informatore, uscirà fuori
qualcosa no? >> Al
annuì piano:<< Potrei farlo Edward, davvero e
lo farei se fossi convinto
che servirebbe a qualcosa, chi ha ucciso i tuoi genitori non
è un pazzo
isolato, ha qualcuno dietro che lo protegge, ha chi lo aiuterebbe in
caso fosse
preso e noi non arriveremmo a capo di niente, voglio prendere i veri
responsabili e voglio vederli marcire in cella per il resto dei loro
giorni, ma
devi darmi il tempo di trovare le prove >>
<< Almeno hai scoperto
qualcosa? Gli Auror hanno trovato qualcosa a casa? >>
<< Alcuni di
loro stanno ancora ispezionando i dintorni ma come ho già
detto non posso dirti
molto al momento >> Eddy
annuì:<< Sì, certo capisco
>> poi girandosi
si diresse verso la porta:<< Grazie comunque
>> << Lo
troveremo Edward, lo troveremo >> il ragazzo non rispose
uscendo dall’ufficio.
Stava per tornare in albergo, casa sua era
inagibile per via degli Auror quindi aveva dovuto trovare un altro
posto,
quando i suoi occhi incrociarono una chioma bionda: Lilian indossava
ancora l’abito
di pailettes rosa chiaro che aveva al brunch, senza pensarci troppo
allungò il
passo avvicinandosi a lei.
<<
Vieni con me >> le sussurrò poi
all’orecchio prendendola per un braccio e tirandosela dietro
in uno stanzino.
<
Il
lieve bussare alla porta lo obbligò ad aprire
gli occhi mentre le note di Bach ancora risuonavano
nell’aria:<
<<
Va tutto bene Hamilton? >> lui
alzò una mano per accarezzarle una guancia:<<
Sarei io a doverlo chiedere
a te, hai assistito ad un omicidio, poteva succedere qualcosa anche a
te
>> lei annuì e gli strinse le mani ma
sorrise:<< Sono un Auror
Hamilton, è il mio lavoro, si certo non è
piacevole ma ho visto cose peggiori
durante la Seconda Guerra Magica in Inghilterra ed ero solo una
ragazzina >>
lui la guardò con quegli occhi così profondi che
la leggevano dentro:<<
Non è una scusa Hannah, poteva succederti di tutto oggi,
potevo perderti
>> << Hamilton… >>
lui sorrise accarezzandole di nuovo una
guancia:<< So che ho detto che ci saremmo andati piano,
so che non dovrei
correre ma quello che è successo, sapere che potresti essere
in pericolo
solamente perché stai aiutando Alastair…io
non…non posso fingere che non mi
importi della tua vita >> << Hamilton non
so cosa…non so cosa dire,
io… >> lui chinò il capo
sfiorandole le labbra con il pollice:<<
Non dire niente, non c’è bisogno che tu dica
niente >> poi colmando la
distanza tra le loro labbra baciò quelle di Hannah con una
tenerezza infinita.
Lei rimase immobile per un attimo ma, preda
degli stessi sentimenti di Hamilton, finì per infilare le
mani in quei folti
riccioli neri ricambiando quel bacio con tutta sé stessa.
Alcuni
minuti dopo, bisognosi di riprendere
aria, si staccarono:<< Sarà meglio che scenda,
Alastair mi sta aspettando
>> << Puoi restare qui se vuoi
>> le sussurrò roco
sorridendole:<< Meglio di no, potremmo entrambi fare cose
di cui ci
pentiremmo domattina >> << Non potrei mai
pentirmi di passare una
notte con te, anche più di una notte >>
<< Hamilton… >> lui
le diede un piccolo bacio a stampo:<< Ne riparliamo a
cena giovedì
>> poi sorridendo aggiunse:<< Mettiti quel
vestito che avevi la
prima volta che ci siamo incontrati, eri magnifica >>
<< Ci penserò
>> lui le sollevò il mento con due
dita:<< Fallo per me >>
non era un vero e proprio ordine ma, Hannah dovette ammetterlo con
sé stessa,
quell’uomo era davvero molto convincente.
Erano
le nove del mattino quando Ryan si girò
nel proprio letto borbottando qualcosa senza molto senso, stava per
girarsi
dall’altra parte e rimettersi di nuovo a dormire quando
qualcosa nel letto di
Lena attirò la sua attenzione:<< Caleb! Ehi
Caleb, Lena non… >> ma
girandosi verso il letto di Sapphyre notò che anche quello
del ragazzo era
intatto, nessuno dei due era rientrato la sera prima e dal momento che
non
avevano nemmeno avvisato avevano contravvenuto agli ordini dati da
Carsen,
doveva essere successo qualcosa.
Grimilde's
E qui ho come l'impressione che qualcuno sta per mettersi nei guai...probabilmente più di qualcuno ma in fondo era ache ora no?
Allora altri sospetti?
Dal momento che ho già in mente come andare avanti spero di non metterci molto ad aggiornare, una domanda (per tutti ovviamente e gentilmente la risposta per MP): qual è la cosa che il vostro OC desidera di più al mondo e quella per cui sarebbe disposto a fare qualsiasi cosa pur di ottenerla?