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Autore: paige95    21/08/2017    0 recensioni
Protagonisti di questa storia sono Bardack e Gine. È una mia personale interpretazione della loro vita insieme prima della distruzione del Pianeta Vegeta.
Amore, ma anche contrasti caratterizzeranno la loro storia. Sarà proprio Gine ad esternare le proprie frustrazioni: lui orgoglioso combattente sayan, lei rassegnata ad una natura che non riesce ad accettare.
Spero possa piacervi! Buona lettura :)
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bardack, Gine, Goku, Radish
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il nostro ultimo disperato gesto
 
Non so quanto tempo sia passato. Continuo a sentire scoppi e insieme al tempo anche il mio cuore perde battiti. Non so nemmeno più cosa voglia dire sperare.
 
“Gine!”
 
I miei occhi velati fanno fatica a mettere a fuoco le figure che si palesano di fronte a me. Cerco in me un barlume di forza per soccorrerli.
 
Bardack mi ha chiamata spaventato, ha il fiato corto e chiari segni di lotta.
 
Radish e Karoth sembrano stare bene, almeno fisicamente. Mi piombo sui miei figli e li stringo forte a me. Non fiatano, ma ricambiano tremanti il mio abbraccio.
 
Mio marito resta immobile e osserva la scena.
 
“Bardack! Cos’è successo??”
 
Grido contro di lui dalla paura e per sovrastare i forti rumori che provengono da là fuori. Mi avvicino a lui per paura che possa avere qualche ferita mortale.
 
Non risponde e mi prende inaspettatamente per un braccio per allontanarmi dai ragazzi. La sua stretta è forte, quasi incoerente, come se fosse arrabbiato con me.
 
“Ascoltami bene”
 
I suoi occhi, non li riconosco. Il suo cuore batte all’impazzata, vedo il movimento compulsivo sul suo petto. Il respiro sempre più affannato.
 
È la fine vero?
 
“Mi dispiace, Gine”
 
Non ho altro modo di trattenere le lacrime se non abbracciarlo forte a me. Spero davvero di incatenarlo a me con questo gesto. Sento il suo viso contratto dalla sofferenza immergersi nell’incavo della mia spalla. Assaporiamo questo momento, che probabilmente sarà l’ultimo. Infiniti istanti prima che le sue parole possano rompere il nostro doloroso contatto.
 
“N-non ho molto tempo, tesoro” mi stacca dolcemente da sé controvoglia “Non abbiamo più tempo”
 
Non so cosa dire, non ho più parole per descrivere quello che ci sta succedendo.
 
Poco distante da noi intravedo Radish che cerca di consolare Karoth, ma anche lui sta crollando. Io non so come difenderli, come alleviare il loro tormento. Darei la vita per loro, se non fosse che non posso fare questo scambio, dal momento che siano tutti in pericolo.
 
Bardack riporta la mia attenzione su di sé.
 
“Ti prego, non piangere e ascoltami” ignora lo sguardo preoccupato di una madre, mi asciuga inutilmente le lacrime, tanto quelle continuano a scorrere “Devi andare insieme ai ragazzi al palazzo. Ci sono delle navicelle, usale per scappare”
 
“Cosa??”
 
Spero di aver capito male.
 
“Io non me ne vado senza te!”
 
“Gine! Forse non mi sono spiegato, io non te lo sto chiedendo, te lo sto ordinando. Anche se non vieni più in missione, resto sempre un tuo superiore”
 
Ha un tono grave, di comando, non traspare alcuna emozione.
 
“Bardack”
 
Solo un sussurro esce dalla mia gola.
 
Un tono più dolce replica alla mia insicurezza.
 
“Lo so, so a cosa stai pensando, ma non ho soluzioni, non c’è una via d’uscita. Posso solo ritardare l’inevitabile per dare la possibilità a te e ai ragazzi di mettervi in salvo”
 
“Non lasciarmi! Come farò senza di te?!”
 
Mi sorride. Forse il suo sorriso più dolce che mi abbia mai rivolto.
 
“Te la caverai benissimo. Non conosco donna più forte”
 
Mi sta dicendo addio. È la nostra fine, la nostra separazione. Non ci rivedremo mai più. Solo il pensiero di tutto questo mi è insopportabile, mi fa scoppiare la testa. Chiudo gli occhi per allontanare questa inimmaginabile eventualità, ma mio marito mi riporta inevitabilmente all’atroce realtà.
 
“Ora devi andare. Non rendere il mio sacrificio inutile. Se so che siete in salvo”
 
Ma si interrompe. Si sta facendo travolgere dalle emozioni, ma il suo orgoglio lo porta a non lasciarle sfogare e questo lo distrugge dentro.
 
“Bardack, ti amo, ma non posso prometterti che mi salverò”
 
Sfioro il suo viso, segnato più da un tormento interiore che dalla guerra.
 
Mi guarda rassegnato. Paradossalmente divento più forte io del generale tanto temuto.
 
“Ti amo anch’io, Gine”
 
Ora non ce la fa davvero più, lacrime amare scorrono lungo il suo volto. Prende un respiro per comunicarmi un ultimo pensiero. Mi stringe la mano, ancora posata su di lui, e alza gli occhi al cielo.
 
“Sono sicuro che ci ritroveremo lassù, amore. E staremo insieme per sempre”
 
Rompe il contatto visivo e con esso inizia a sciogliere la dolce presa che ho su di lui. Lo trattengono intrecciando le nostre mani.
 
“Ti cercherò e ti troverò. La morte non ci può separare”
 
Lo lascio senza fiato, singhiozzi silenziosi si impossessano di lui, si asciuga le lacrime e sforza un sorriso verso i nostri figli.
 
“Ragazzi” si avvicina a loro “Radish, figliolo, sono orgoglioso di te. Hai protetto tuo fratello in modo impeccabile. Continua a farlo”
 
“Papà, vengo con te”  
 
Mio figlio tira fuori una forza insolita.
 
Bardack gli posa una mano sulla spalla e tenta di alleggerire quella precaria situazione.
 
“No, resta con loro” sposta lo sguardo sul petto del ragazzo dove c’è lo stemma “Ora dovrai prenderti cura della famiglia al mio posto”
 
“Papà, ti prego, non sappiamo nemmeno chi sia quell’essere, non sappiamo di cosa possa essere capace”
 
Lo supplica, ma mio marito discosta lo sguardo da lui.
 
“Karoth, probabilmente non ti ricorderai nemmeno di me. Ma, piccolo, ricorda nel tuo cuore che ti voglio bene”
 
Gli posa una mano sul petto minuto. Mio figlio non capisce, o forse sì, perché riesco ad intravedere piccoli cristalli uscire dai suoi corvini occhioni.
 
“Ascoltate quello che vi dice la mamma, ok?”
 
Senza ulteriori indugi si avvia verso la finestra. Esce per l’ultima volta, lo so.
 
Si blocca e si volta lentamente verso di me. Volge gli occhi al cielo. Mi sta dando appuntamento, il nostro ultimo appuntamento.
 
Gli sorrido tra le lacrime e lo rassicuro senza un filo di voce.
 
“Ci sarò” Non dubitarne.
 
Questa flebile certezza lo fa stare egoisticamente meglio, ma credo che ormai si sia rassegnato all’idea che non scapperò senza di lui. Solo un cenno di assenso, prima di scomparire in quel cielo diventato un campo di battaglia.
 
Attendo solo che svanisca del tutto alla mia vista, su questa terra sono certa che non ci rivedremo più, e mi volto con determinazione verso i miei figli.
 
“Ragazzi, avete sentito vostro padre. Dobbiamo andare”
 
 
 
In poco tempo arriviamo al palazzo, riusciamo ad evitare inspiegabilmente i colpi dei nostri avversari, forse infondo quella forza sopita in me non si è mai spenta.
 
Percorriamo i lunghi corridoi e alla fine riusciamo a trovare le navicelle. Anche io sapevo dell’esistenza di quei mezzi, ma la mia mente non aveva preso in considerazione quella soluzione, forse speravo di non dover arrivare ad un tale disperato epilogo.
 
Mi sfugge un sorriso quando realizzo che ci sono solo due navicelle. È un destino che io rimanga a fianco di Bardack, le nostre vite sono intrecciate come due fili, ma questa non è una sorpresa per me.
 
Apro velocemente quei mezzi di fuga e faccio accomodare al suo interno Karoth. Lancio uno sguardo a Radish per invitarlo a fare lo stesso, è ancora titubante ma mi ascolta.
 
Do un bacio sulla fronte del mio piccolo e lo guardo un’ultima volta. Mi sembra ancora di vedere suo padre. Ha una insolita luce negli occhi. Avrei tanto voluto vederlo crescere. Poi mi rivolgo al mio primogenito.
 
“Tesoro, anche io sono orgogliosa di te”
 
“Mamma”
 
È ancora allibito, sta succedendo tutto troppo velocemente, ma io non posso fermare il tempo. Cerco di mostrarmi serena, non voglio che l’ultimo ricordo di sua madre sia di disperazione.
 
“Andrà tutto bene. Tu e tuo fratello starete bene” lo guardo dritto negli occhi “Ora vai”
 
Sto per chiudere la navicella quando allunga un braccio per fermarmi.
 
“Non voglio perdervi”
 
Eh no, amore mio, non rendere tutto più difficile.
 
“Noi saremo sempre con voi. Non dubitarne” mi concedo solo un’ultima carezza tra i suoi disordinati capelli, una nuova esplosione interrompe quel momento “Dovete andare”
 
Stavolta chiudo con decisione la navicella, prima che possa nuovamente replicare.
 
Partono velocemente. Non voglio guardare mentre li perdo per sempre, non so nemmeno la loro destinazione, ma sono sicura che se la caveranno e saranno felici. Io e mio marito abbiamo regalato loro una speranza.
 
Mi volto verso il cielo quando ormai non vi è più nemmeno l’ombra dei miei figli. Al loro posto un raggio brilla sopra di me a chilometri di distanza e come è comparso, si dissolve. Solo un pensiero: Bardack. È morto, lo so. Una fitta atroce all’altezza del cuore mi lascia senza fiato. Mi accascio a terra sfinita, non ho più forza per lottare e sinceramente neanche motivi.
 
Maledizione! Te ne sei andato prima di me. Mi hai lasciata sola. Ci siamo ripromessi che avremmo smesso di respirare insieme, Bardack! Ma come faccio ad odiarti se ti amo immensamente?!
 
I miei pensieri vengono interrotti da un potente fascio di luce, che si avvicina silenziosamente a me. Chiudo gli occhi, cerco di trovare una tanto desiderata pace interiore. Sento un forte calore esplodere dentro di me e poi il buio.
 
 
 
Ma dove sono? Apro gli occhi, ma non ho più alcuna sensibilità.
 
“Gine”
 
“Bardack?”
 
Non posso essermi sbagliata, è lui che mi ha chiamata.
 
C’è il vuoto intorno a me.
 
“Difronte a te, tesoro”
 
Seguo le indicazioni della voce e in un attimo realizzo la figura che si palesa davanti ai miei occhi.
 
Le nostre mani tentano di congiungersi desiderose di un nuovo contatto, ma non ci è più concesso.
 
Mi rivolge un sorriso malinconico, ma subito dopo cattura i miei occhi con concitazione.
 
“Gine, ho avuto una visione prima di morire. Ho visto Karoth difronte a Freezer. Sono certo che nostro figlio sconfiggerà quel mostro, è solo questione di tempo”
 
Quella luce che ho letto negli occhi del mio bambino prima di metterlo in salvo era davvero desiderio di vendetta?
Spero comunque che quella piccola fiammella di bontà venga alimentata nel suo cuore da persone che lo ameranno come avremmo fatto noi.
 
Fine.
 
Spazio dell’autrice
 
Ammetto di essermi immedesimata un po’ troppo in Gine XD ho dato decisamente il peggio di me XD
Spero comunque che non l’abbiate trovata così orribile e che non vi abbia fatto piangere troppo, nel caso non era davvero mia intenzione…scusate!
Ringrazio tutti coloro che mi hanno seguita, che hanno inserito la mia storia nelle preferite o nelle ricordate e l'hanno recensita <3
A presto 😊
Baci :3
   
 
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