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Autore: clarisss95    22/09/2017    3 recensioni
Missing moments sui malec della serie tv.
Il rating è verde, ma può variare nel corso dei capitoli.
1) 2x15 - Dormi insieme a me.
2) 2x20 - Come superare un litigio: a novel by Alec Lightwood.
3) 1x13 - Sentimenti che vanno, sentimenti che vengono.
4) 2x05 - Dolore.
5) 2x12 - Cosa accadde a Tokyo.
6) 2x07 - Occhi di gatto.
7) 2x06 - Il primo appuntamento.
8) 2x10 - Il filo rosso.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Dolore.
 


Questo capitolo è ambientato durante la 2x05. 
Alec, impossessato dal demone ha ucciso Jocelyn e non riesce
a darsi pace, così va da Magnus per cercare conforto. 
Avete notato che ha passato la notte da lui, e non all'istituto?
Quando va a porgere le scuse a Clary è già mattina, 
di conseguenza, potrebbe aver passato la nottata dal suo uomo.








Nella testa di Alec erano impresse le parole di che Jace una volta aveva detto a Clary. "Ad Alec non piace nessuno" e si, l'aveva sentito. 
Se non gli fosse piaciuto nessuno, come poteva stare così male? Aveva sofferto, per l'amore - o quello che credeva si chiamasse in quel modo - impossibile per Jace, l'amore nascente e sviluppato con Magnus, quella farsa di lui interessato a Lydia solamente per il bene dei suoi genitori e dell'Istituto, ed ora.... Jocelyn
E' tutto iniziato per colpa sua, si disse.
Alec non l'aveva mai conosciuta, non gli aveva mai parlato, eppure quel demone era entrato dentro di lui e l'aveva uccisa. La madre di Clary. E la madre di Jace. Alec non riusciva a darsi pace. 
Perché tutto questo doveva capitare a lui? Perché non era stato in grado di fermare l'avvenire da solo? Perché l'aveva fatto? Tanti erano i quesiti, eppure lui non trovava una risposta.
Non aveva paura della morte: essa in ogni caso sarebbe arrivata, prima o poi e sfuggirgli non avrebbe potuto. Molte persone la temevano eppure dovevano rendersi conto che finché rimanevano in vita non avevano alcun timore: il modo migliore per sconfiggerla era rimanere vivi.
Ma adesso, mentre cercava un rifugio dopo aver sbattuto le sue mani contro il muro e lasciarle sanguinare perché quel dolore lui lo meritava era sicuro che la morte non lasciasse niente. Solo un vuoto. Un vuoto provato dalle persone che amavano quella scomparsa. 
E mentre faceva a botte con l'ennesimo muro un: - Perché? - strozzato gli uscì dalla gola. 
Non si dava pace, provava un senso di colpa e non avrebbe retto lo sguardo di Clary. Doveva andare dall'unica persona che non l'avrebbe mai giudicato. Doveva andare dall'unica persona che non sarebbe mai morta, né avrebbe provato tale dolore. Doveva andare dal suo stregone.
Salì le scale esterne e si appoggiò alla ringhiera, toccandosi le mani per dare un po' di sollievo. Aveva paura di non sentire dolore. 
Quando sentì la porta del balcone aprirsi, vide Magnus che lo osservò con un sorriso dipinto sulle labbra, seppur malinconico. - Stai bene? - gli domandò. 
- Non posso stare in quell'istituto.
- Alec..
Ma lo shadowhunter cambiò argomento: - Ho sentito che hai consegnato Camille. Com'è andata?
Magnus si sentì spaesato: - Onestamente? E' stato orrendo. Ne abbiamo passate molte, io e lei. - Lo osservò: - Scusa se sembra strano.
- Non lo è. Di quello che pensi - disse toccandosi le mani.
Fu a quel punto che Magnus le notò: - Sei troppo occupato per usare la runa di guarigione?
- Sto bene.
- No, non è vero. Stai soffrendo. Parecchio. Speri che questo dolore sovrasti quest'altro dolore. Magari fosse così semplice...
Alec deglutì e lo disse ad alta voce: - Ho fatto entrare un demone in me, Magnus - aveva gli occhi lucidi.
- Non è stata colpa tua - cercò di tranquillizzarlo lo stregone.
Il più alto si agitò: - Non so cosa dire a Clary. Non riesco ad affrontarla.
- Ma lo farai perché è quello che sai fare, Alexander. - Ribadì Magnus, senza mezzi termini: - Ci puoi mettere del tempo, ma l'ho visto da vicino. Sono venuto al tuo matrimonio...ti faresti esplodere la terra da sotto i piedi per fare la cosa giusta.
Quelle erano parole di conforto per Alec. Nessuno avrebbe mai saputo parlare e affrontare quel discorso meglio della persona che aveva di fronte. Sentì un desiderio crescere nel suo petto, di fronte a quello sguardo dello stregone che ormai aveva preso parte della sua vita. 
- Forse - annunciò.
- Forse? Alexander, io credo in te. Saprai cosa fare con Clary. 
- Dovrei parlarle. 
- Questa mi sembra un'ottima idea - disse Magnus alzando un dito.
- Posso....posso restare qua, stanotte? Domani parlerò con Clary, ma ora...adesso voglio stare qua. Con te.
Passò circa un minuto e Alec non capì le numerose sensazioni che passarono sul viso di Magnus. Era....contento? Spaesato? Ma lo stregone se ne uscì con: - Ne sarei felice.




Magnus passeggiò lungo la stanza, mentre Alec era seduto sul divano che lo osservava.  - Ti va del cibo d'asporto? O preferisci recarti in qualche ristorante d'alta moda e mangiare fino allo sfinimento?
- In verità non ho molta fame.
- Alexander. Sei sovrappensiero. Metti da parte la tua coscenza per un attimo e fammi prendere cura di te.
Alec arrossì: - Non è che io abbia bisogno di cure, eh....
- E' forse un modo per scacciarmi via? A casa mia? Mh...che ragazzo cattivo che sei. 
- Magnus...
- Rilassati, Alexander. Stasera sei mio.
Alec si agitò: - Cos-
Magnus lo tranquillizzò: - Non ho intenzione di farti niente. Anche se, per Lilith, vorrei toccare quei tuoi addominali fino a-
- Magnus... - lo rimbeccò Alec.
- Scusa, Alexander. Mi sono lasciato prendere dal mio istinto. Come dicevo, potremmo guardare un film.
- Un film?
- Ma certo. Le coppie normali lo fanno.
- O-ok - fece Alec. 
- Qui in casa sfortunatamente ho solo quel banale '10 cose che odio di te', me l'ha lasciato Catarina l'ultima volta, urlandomi che gli aveva fatto schifo. - Magnus ci pensò un po' su: - Se vuoi posso far apparire un altro dvd, basta che tu mi dica il titolo.
- N-no - Alec non era molto esperto di film - Quello va bene.
Magnus osservò il dvd: - Sai che è una storia romantica? Di quelle banali e scontate? Il film è tratto da La Bisbetica Domata di Shakespeare. 
- Mi piace Shakespeare - disse subito Alec.
- Oh...abbiamo un romantico.
- Uno dei due deve pur esserlo. 
- Alexander, ma io so essere romantico.... - Magnus gli si avvicinò lento dopo aver posato sul tavolo il dvd. Alec lo osservò guardingo e quando in un battito di ciglia si ritrovò tra le sue mani sospirò. 
- Questo lo chiami essere romantico? Mi hai attirato con la magia. 
- Questo per me è essere romantico - Magnus lo strinse forte, tenendogli con una mano le mani e con l'altra il suo collo.  - Sai che altro vorrei fare?
- Sentiamo.
- Questo - Magnus si chinò sulle sue mani e le baciò. Alec non seppe descrivere il sentimento che lo inebriò sotto ogni punto di vista, incantato com'era a vedere le labbra del suo ragazzo impegnate a baciare le sue mani. Per l'angelo, e se avesse provato a baciargli qualche altra parte...? Gemette istintivamente, e lo stregone lo guardò da sopra le mani con un sopracciglio alzato, che gli dava un'aria decisamente sexy: - Alexander, per così poco?
Alec abbassò lo sguardo a quelle parole, vergognandosi. Era un novellino, ma Magnus ancora non lo sapeva....meglio evitare quel discorso. Chissà lui quanti ex aveva avuto. 
Decise di accantonare quel pensiero e godersi ancora il tocco di Magnus, che finì qualche istante dopo. Alec osservò le sue mani e notò che non erano più spaccate, non erano più sporche di sangue né doloranti. Magnus gli aveva assorbito il dolore. Sorrise: - Meglio di una runa di guarigione. 
- Già - fece Magnus, come eco. Gli sorrise e Alec notò  la sua mano accarezzare tutto il braccio sinistro fino a ricongiungersi all'altra, ancorata al collo: - Sono o no un romantico?
Alec gli sorrise e si avvicinò più a lui, baciandolo. Il bacio era dolce, piano e asciutto, uno sfioramento di labbra impacciato ma desiderato. Quando il ragazzo fece per allontanarsi per osservare il suo uomo, Magnus lo riportò su di se per dare vita ad un bacio più passionale, scivoloso, dove la lingua di entrambi giocava a sperimentare con l'altra. 
Quando finirono quel bacio, ansimando,  Magnus esclamò soddisfatto: - Questo è un bacio.
- Allora... questo film?





Era ormai quasi la mezzanotte, il film era quasi finito sotto lo sguardo di Magnus, gli occhi uscivano dalle orbite ogni qual volta veniva inquadrato quel belloccio del protagonista, e Alec aveva pure notato come Magnus si fosse leccato le labbra durante una parte. 
A lui non era piaciuto molto il film. Insomma, una commedia adolescenziale? - Non capisco perché Kat deve perdonarlo - disse, osservando lo schermo. Sul tavolo vi era del cibo cinese ordinato da Magnus, e entrambi l'avevano finito guardando la pellicola. 
- Gli ha regalato una chitarra. Con i soldi che quello stronzo gli aveva dato. Non è bellissimo?
- Bah... odio questi film d'amore.
- Ma non eri una persona romantica? - gli domandò Magnus, osservandolo.
- Non c'entra...okay, lui sarà pure belloccio e tu hai passato più tempo a sbavargli dietro che altro, ma-
Magnus ammiccò: - Sei geloso, Alexander?
- Di un tipo dai capelli ricci, con i tratti australiani e un fisico da paura? Ma soprattutto che fa l'attore? Neanche per idea.
- Heath Ledger non c'è più - sussurrò Magnus affranto. 
- Chi?
- L'attore che interpretava Patrick Verona. E' morto. 
Alec s'incupì: - Mi dispiace...
- E' una di quelle persone che avrei voluto conoscere e non per il fatto dell'essere un belloccio, ma perché era una brava persona. Non meritava quella fine. 
- Nessuno merita questa fine. - I pensieri di Jocelyn lo attanagliarono nuovamente, spazzati via dalla mano di Magnus che si posò sulla sua coscia.
- Alexander - gli disse - Sei venuto qua per distrarti, non per rimpiangere qualcuno. Che ne dici adesso di andare a dormire?
Cioè.... - Vuoi dire...nel tuo letto? - domandò stupidamente Alec
- Si, dove se no? - domandò ironico Magnus, in un'alzata di spalle
- Aspetta, ma tu intendi...i-insieme?
- Qualche problema?
Il cuore di Alec batté frenetico. Non stava succedendo. Per l'angelo, già quella mano sulla sua coscia gli faceva venire i brividi, in più Magnus era così esperto che si sarebbe accorto che quella probabilmente sarebbe stata la sua prima volta....... Che faccio, dannazione, Alec. - N-no, è che...non abbiamo mai dormito insieme... e l'ultima volta che sono rimasto a casa tua è stato dopo l'attacco a Luke, e mi hai fatto dormire sul divano...
Magnus levò la mano dalla coscia e si alzò in piedi: - Primo, ti sei addormentato sul divano. Ed ero solo andato in bagno per aggiustarmi il trucco e far colpo! E secondo, non avresti mai accettato di venire a letto con me, pensavi che fossi un poco di buono! O lo pensi anche adesso? - gli domandò.
Alec deglutì: - N-non lo pensavo, veramente. Non capivo bene i miei sentimenti.... 
- Ma adesso puoi venire. Se ti va puoi venire a dormire con me - fece lo stregone in un'alzata di spalle. - Se preferisci il divano posso portarti una coperta. - Fece subito.
- No - disse Alec senza nessuna esitazione - Andiamo a letto.


La camera di Magnus era grande e piuttosto eccentrica: un letto matrimoniale con lenzuola di seta rosse e un tappeto per terra in argilla. Era fresco. 
- Credo sia la prima volta che vedo camera tua.
- Quale onore! - Magnus battè le mani e subito Alec sentì avviare il condizionatore. 
- Perché il condizionatore?
- Fa' freddo, non credi? Ho solo acceso il riscaldamento. Così se per esempio volessi toglierti la maglia e stare comodo....
Alec strabuzzò gli occhi: - Mi hai portato in camera tua per-perché tu vuoi....?
- Certo che no! Non farei niente che tu non voglia fare. 
Alec si rassicurò a quelle parole. Non era ancora pronto per far qualcosa che non fosse baciare il suo fidanzato. Distese le lenzuola dal letto, notando Magnus fare lo stesso e infilarcisi con una grazia inaudita. 
Alec ricordò di tutte le volte che Magnus aveva sbavato sul suo petto scoperto, o come si ipnotizzava guardando e accarezzando le sue braccia. Be, non era l'unico. Magnus apprezzava il suo corpo, e Alec faceva altrimenti con quello dell'altro. Quando avevano avuto quella piccola discussione e lui era dovuto andare a scusarsi con Magnus lo aveva trovato a petto nudo e gli si era seccata la gola. Capiva quanto gli sarebbe piaciuto rivederlo in quel modo. Sentiva ciò che sentiva Magnus quando lo guardava. Lo faceva sentire apprezzato. E amato come non aveva mai fatto nessuno. Era sempre cresciuto all'ombra di Jace, senza poter fare ciò che più desiderava al mondo né amare ciò che preferiva in quanto considerato sbagliato. Ma sbagliavano gli altri, non lui.
Voleva lasciarsi amare e desiderare ogni giorno finché non fosse arrivato l'ultimo. Così, preso da quella sensazione, si tolse la maglietta sotto lo sguardo curioso di Magnus. - Ora non so se è stata una buona idea lasciartelo fare, Alexander.
- Hai detto che non avresti fatto niente - disse Alec, sdraiandosi nel letto.
- Lo so, ma....sei comunque il mio ragazzo e questo - disse Magnus, accarezzando la prima runa che trovava sul suo corpo - posso farlo. Anzi, posso anche accarezzarti tutto... - disse, continuando ad accarezzare il suo corpo e notando Alec distendersi rilassato - Ti piace? - Alec annuì solamente.  Nessuno gli aveva mai fatto delle carezze. Anzi, nessuno lo aveva mai amato come stava facendo lo stregone. 
Magnus smise di dedicare le attenzioni al suo corpo e si rilassò anche lui sul cuscino. Si voltò verso Alec, trovandolo con gli occhi chiusi: - Sai, dovremmo fare un'uscita prima o poi... - sussurrò.
Alec portò un angolo della bocca in alto: - Troveremo il modo. - Disse, allungando un braccio per tirare Magnus a sè. In questo modo lo stregone si trovava ancorato al suo petto nudo, e ad uno sguardo stranito di questo, lo shadowhunters rispose: - Così stai meglio, lo so.



   
 
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