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Autore: NarcissaM    20/06/2009    5 recensioni
La sua schiena nuda era ampia, muscolosa, leggermente ruvida al tatto.
Ed era calda, così calda che, Narcissa ne era sicura, si sarebbe bruciata se avesse continuato a sfiorarla con le mani. Eppure non riusciva a staccarsi, non voleva interrompere quel lieve contatto con l'uomo che aveva segretamente amato negli ultimi dieci anni della sua vita. Di certo mai si sarebbe aspettata di ritrovarselo nuovamente davanti dopo tanto tempo. Mai, in una circostanza come quella...
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Black, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy | Coppie: Lucius/Narcissa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Marry Me

Marry Me
2° capitolo - Non Puoi Andare


Narcissa percorse rapidamente il lungo corridoio del piano in cui si trovavano le camere da letto. Raggiunse la propria stanza e soltanto quando si fu chiusa la porta alle spalle poté accasciarsi contro di essa, abbandonando il suo portamento altero e rigido. Sapeva che tutte le emozioni che all'improvviso la sommersero come un'ondata dipendevano unicamente da ciò che aveva provato in cuor suo nel rivedere Lucius Malfoy per la prima volta dopo tanti anni. Lucius...
Le si mozzò il respiro: il dolore era atroce, le si irradiava per tutto il corpo, le serrava il cuore. Non riusciva a respirare con regolarità, né a pensare con chiarezza. Batti in ritirata, si diceva. Batti in ritirata! Non innamorarti di nuovo di lui!
Ma erano sciocchezze. La verità era che non aveva mai smesso un solo istante di amarlo. Aveva sempre pensato a lui in quegli anni, e aveva sempre sperato che, prima o poi, lui si sarebbe presentato dai suoi genitori per chiedere la sua mano. Ed invece...
Non ha mai avuto l'intenzione di sposarmi. Non mi ha mai amata. Al contrario, mi odia perché non mi sono unita ai Mangiamorte, nascondendomi per tutti questi anni nella mia prigione dorata come una codarda, pensò chiudendo gli occhi, sentendo spuntare le lacrime calde e brucianti, vecchie di anni, da sotto le palpebre. Sono stata proprio una sciocca. Una ragazzina sciocca che credeva che il suo sogno d'amore si sarebbe avverato soltanto perchè lo stava cullando dolcemente dentro di sé. Ma i sogni non si avverano mai. Ed io sono una donna adesso, non sono più una ragazzina. Non mi farò più ingannare dalle mie illusioni.
Andò ad appoggiare la testa all'intelaiatura di una finestra e guardò fuori, verso i verdi giardini di casa Black, senza vederli realmente. L'unica cosa che riusciva a vedere era il volto di Lucius. Il suo adorato Lucius, con il suo naso sottile, le sue pallide labbra carnose e ciniche, la sua alta fronte ed i suoi occhi grigi, freddi e indifferenti. Era ancora bellissimo, nonostante la guerra gli avesse procurato qualche ferita e qualche ruga di stanchezza che prima non aveva mai avuto.
Lo amo disperatamente. Sono una dannata, stupida sentimentale,
si disse. Ed in quel momento, mentre sentiva il battito del suo cuore impazzito dentro al petto e vedeva il proprio riflesso sul vetro della finestra - aveva le guance arrossate e gli occhi gonfi come se fosse sul punto di scoppiare a piangere - desiderò somigliare di più a sua madre o a sua sorella Bellatrix: nulla riusciva a turbarle o a farle piangere. Se mi vedessero ora, nello stato pietoso in cui sono, si metterebbero a ridere di me.
Scosse il capo, tenendosi aggrappata alla finestra. Un attimo dopo udì la voce di Bellatrix che la chiamava, urlando il suo nome dal piano di sotto. "Cissy, dove ti sei cacciata?"
"Arrivo subito!" gridò Narcissa di rimando. Prese un profondo respiro e cercò di liberarsi delle incredibili sensazioni che aveva provato alla vista di Lucius. Doveva scrollarsele di dosso, ribellarsi ad esse, pensare a qualcos'altro...
Prese a ravviarsi i capelli, a rassettarsi la veste, a pizzicarsi le guance per colorirle. E, sebbene si sentisse ancora il cuore in gola, si fece coraggio, raccolse attorno a sé i brandelli della propria dignità, ed infine uscì dalla camera per raggiungere Bellatrix.


"Cissy, stiamo andando via" le annunciò sua sorella quando le fu davanti. "Pensa tu a rimettere in ordine in salotto prima che i nostri genitori tornino a casa".
"Non potete andare a combattere!" obiettò Narcissa, guardando gli uomini alle spalle di Bellatrix. Erano ancora malconci, alcuni si reggevano a malapena in piedi. "Non sarete in grado di fronteggiare gli Auror. Possibile che non ci sia un solo Mangiamorte che sappia che cosa significhi agire secondo ragione?"
Bellatrix la guardò con un'aria impietosita. "Povera, piccola Cissy. Sei tu che non sai cosa significhi battersi per qualcosa in cui si crede fermamente". Le diede una leggera carezza in viso, ma Narcissa si ritrasse facendo un passo all'indietro. Sbuffando, Bellatrix si volse verso i Mangiamorte. "Andiamo in giardino e smaterializziamoci, avanti!" Era una vera leader e tutti le obbedivano sempre, senza fiatare. Narcissa pensò questo mentre seguiva sua sorella e i Mangiamorte fuori casa.
Quando furono all'esterno, nei bellissimi giardini fioriti di casa Black, anche Lucius li raggiunse. Il sole brillava sui suoi capelli che erano così biondi da sembrare di lucido metallo. Un grigio argenteo come un chiaro di luna.
"Dov'è Evan Rosier?" chiese, rivolto verso Bellatrix.
"Era accerchiato dagli Auror, non ricordi?"
"Dobbiamo subito raggiungerlo, non se la caverà da solo" constatò Lucius, con voce grave. "Andiamo".
"No!" Quel monosillabo rimbombò cupo nell'aria, e sia Lucius che Bellatrix si voltarono in direzione di Narcissa, mentre i Mangiamorte si smaterializzavano attorno a loro, scomparendo dalla loro vista.
"Malfoy, non puoi andare! Guardati!" esclamò Narcissa, indicando il sangue coagulato sulla sua camicia. "Si vede chiaramente che ti fa male persino camminare. Non puoi andare".
"Io devo andare". Lucius aveva un'espressione dura e imperiosa. "Dobbiamo completare la missione che ci è stata affidata. Oltretutto Rosier potrebbe essere stato catturato e dobbiamo aiutarlo".
"Te lo impedirò!" esclamò disperata, con le lacrime nella voce. Trascinata da una specie di follia, in due balzi fu davanti a Lucius e lo agguantò per un braccio. "Non stai bene, stai delirando! Hai perso molto sangue e..." La mano aggrappata al suo braccio si strinse e le palpebre ebbero un battito. "Non andare, ti prego. Hai bisogno di riposo. Devi ancora riprenderti". Non le importava che Bellatrix la stesse guardando, non le importava di ciò che poteva pensare.
Lucius lesse tutta la sua pena sul suo viso. Nei suoi occhi azzurri vide una tristezza e un turbamento che lo stupirono. Quindi, crudelmente, disse: "So che non puoi capire, Narcissa. Tu non sei una di noi. Ma questa... questa è la strada che ho scelto di percorrere. Non posso più tirarmi indietro".
Narcissa si sentì mancare il respiro. Lui non la reputava in grado di comprendere le motivazioni che lo spingevano a rischiare la vita! E la cosa più dolorosa era che... lui aveva ragione.
Lasciò il suo braccio, e le sembrò che il suo cuore si gonfiasse di disperazione. Lo sentiva battere a piccoli colpi bizzarri.
"Morire per una nobile causa equivale a vivere per sempre" disse Bellatrix, sorridendo in modo strano a sua sorella.
Narcissa non rispose. Sapeva solo che se fosse accaduto qualche cosa a Lucius il mondo sarebbe finito per lei.
"Arrivederci, Cissy. Andiamo, Malfoy!" Bellatrix si smaterializzò velocemente, ed anche Lucius stava per seguirla, quando si accorse che Narcissa stava tremando e aveva abbassato il capo.
"Piangi?" le chiese, e cercò di sollevarle il mento.
Ma lei lo volse altrove. "Vai! Vai a farti ammazzare".
Si accorse che Lucius la fissava con gli arroganti occhi grigi e aveva la bocca piegata di lato in una smorfia ironica. "Credevo che fossi arrabbiata con me per non averti più cercata, eppure le tue parole mi fanno pensare che ti preoccupi per la mia salute. Ho ragione?"
Narcissa non trovò una parola da rispondere ed arrossì indispettita. Si sentiva il volto in fiamme, e quando Lucius le prese il capo tra le mani, sentì il mondo vorticare come se fosse in preda ad una febbre. Una febbre che la possedeva da tanti anni, ormai. Benché sentisse alla gola il nodo delle lacrime, rabbrividì al tocco magico delle mani di Lucius.
Ci fu un minuto di tensione silenziosa, prima che lui parlasse di nuovo. "Ti prometto... che non mi lascerò sconfiggere. Non morirò" le disse, con voce roca. I suoi occhi scesero alle labbra di lei e vi si indugiarono un momento. "Ma, nel caso in cui dovessi morire, non voglio andarmene da questo mondo senza prima averti baciata... almeno per una volta".
Narcissa non tentò neppure di opporsi. Lasciò che lui le stringesse più forte il viso arrossato tra le mani e che posasse le labbra sulle sue. Lucius le schiuse la bocca gentilmente, accarezzando piano la sua lingua, ed improvvisamente un fuoco feroce divampò in entrambi. Quello che doveva essere un semplice bacio d'addio si trasformò ben presto in un bacio affamato, disperato, appassionato. Lucius spostò una mano dal volto ai capelli di Narcissa, e l'altra mano la strinse, riversando il suo corpo all'indietro. La baciò ancora e ancora, con un ardore che lo sorprese perché in un attimo aveva dimenticato il dolore della ferita alla schiena, la guerra che si stava svolgendo contro gli Auror, la missione che doveva svolgere per conto di Lord Voldemort. Dimenticò ogni cosa e fu consapevole soltanto della morbidezza delle rosse labbra di Narcissa Black, di quel corpicino fragile e meraviglioso contro il suo, della passione divorante e selvaggia che lo induceva a saggiare più profondamente la sua bocca, ad accarezzare la sua gola bianca, sfiorare con piccoli baci la sua pelle fin dove i bottoni chiudevano la scollatura del suo abito. Sentiva che lei lo desiderava almeno quanto lui desiderava lei; lo capiva dal modo in cui lei gli si aggrappava, gemendo e ansimando leggermente, sottomessa alla forza dei suoi baci.
D'improvviso però, Lucius ricordò chi era e dove si trovava. Si scostò bruscamente da lei, tanto che Narcissa barcollò un poco all'indietro, confusa e spaesata, privata della sicurezza del suo caldo abbraccio.
Lucius le lanciò un'occhiata penetrante che sembrò attraversare il leggero tessuto del suo vestito. "Addio, Narcissa" bisbigliò in un modo che le diede i brividi. Si guardarono per un lunghissimo istante, mentre lui si smaterializzava lasciandola terribilmente sola. Sola, con l'unica compagnia dell'atroce dubbio che forse non si sarebbero mai più rivisti.


CONTINUA...

NdA: salve a tutti! Ci tenevo tanto a ringraziare le persone che hanno commentato il primo capitolo, invogliandomi a continuare a scrivere questa storia: grazie Lars Black (tranquilla, Cissy non è sposata con nessuno anche se Lucius credeva il contrario. Spero che questo secondo capitolo ti sia piaciuto), grazie Sissy88 (è un piacere sapere che seguirai anche questa mia nuova storia! Baci grandi), grazie Julia Weasley (visto? Ti avevo detto che ne avrei scritta un'altra! Mi mancavano i miei adorati Malfoy. Sono felice che Bellatrix ti sia piaciuta, sarà abbastanza presente in questa storia), e grazie a Nikkith (l'orgoglio di Lucius è grande quanto quello di Narcissa, purtroppo. Ne passeranno di tutti i colori, quindi non perderti i prossimi capitoli)!
Grazie in anticipo a chi mi lascerà un commentino su questo 2° capitolo.

NarcissaM


   
 
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