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Autore: Sacchan_    29/05/2018    1 recensioni
[Doki Doki Literature Club]
[Doki Doki Literature Club]
Ciao ragazzi! Qui è Monika che vi parla!
Se avete cliccato sopra il titolo di questa fan-fiction significa che siete abbastanza incuriositi dal volerne sapere di più, vero?
Il punto è... siete davvero pronti a leggerla?
Qualsiasi cosa vi state aspettando... almeno cercate di divertirvi, ok?
E non badate alla presenza di tematiche delicate o al linguaggio scurrile!
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Intro dell'Autrice:
con questo ultimo capitolo la raccolta di one-shot dedicata alle quattro ragazze di Doki Doki Literature Club si conclude ufficialmente.
Devo dire di essere rimasta parecchio soddisfatta da questo "progetto"; io lo chiamo così perché per scriverlo e renderlo simile al gioco ho adottato un tipo di scrittura che non è solitamente quella che uso. Per quanto breve questa esperienza devo dire che dalle recensioni ricevute l'obbiettivo che mi ero prefissata iniziandone la pubblicazione è stato raggiunto appieno.
Ad ogni modo, su YouTube si trovano delle vere e proprie chicche, non posso fare a meno di linkarvene una per accompagnarvi nella lettura: Doki Doki Forever
Warning: il testo della canzone, per quanto cutie, fa riferimento a menzione di suicidio (Sayori), abuso domestico (Natsuki) e ossessioni compulsive (Yuri)









-BENVENUTO NEL CLUB DI LETTERATURA-


-Monika-


Eccoci qua! Aspettare è stata davvero dura, sai?
Ho contato i giorni, sessantadue per l'esattezza, dalla data di pubblicazione di questa raccolta.
Purtroppo non potevo interferire con gli impegni quotidiani dell'autrice e le sue tempistiche, troppo lente, nell'aggiornare.
L'unica cosa che potevo fare era, di tanto in tanto, farmi sentire con i miei pensieri. La cosa ha disturbato la tua lettura? Ne sono costernata, davvero, mi dispiace.
Però finalmente sei qui, davanti a me, e non hai idea di quanto io sia felice in questo momento!
Oh, aspetta, ti prego! Non alzarti da quella sedia, non abbandonare la tua stanza... hai dato una possibilità sia a Yuri, che a Natsuki, che a Sayori... saresti così gentile di concederla anche a me?
Sul serio... vorrei solo avere modo di poterti dire la mia, come hanno fatto le altre.
Da dove posso iniziare? Mmm, in realtà ci sono davvero tante cose di cui vorrei discutere...
Il club ad esempio!
Quando l'ho fondato volevo creare un luogo dove mostrare e far crescere la passione per la letteratura in un ambiente cordiale e libero.
Oggigiorno sembrano tutti impegnati a correre da una parte all'altra: a lavoro, o a scuola, o chissà dove.
Scommetto che anche tu, in realtà, sei appena rientrato a casa da una faticosa giornata lavorativa, oppure mi stai leggendo seduto su qualche mezzo pubblico, o nel mezzo di un intervallo scolastico.
Vedi? La nostra vita è così frenetica che persino i momenti di piacere si contano sulle dita della mano.
Così ho creato il Club di Letteratura... per far sì che potesse esistere un territorio dove fermarsi e dimenticare il mondo circostante.
Ho reclutato Yuri come mia vice-presidentessa quando l'ho vista seduta su un banco intenta a leggere un libro; la sua concentrazione era talmente assorta da dover passare una decina di minuti buona ad osservarla prima che lei alzasse lo sguardo. Ma, di più, mi aveva incuriosito il fatto che portasse ancora le maniche lunghe nonostante la primavera già orientata verso l'estate.
Scoprire il suo segreto è stato facile: alcune voci di corridoio dicevano che amasse i coltelli e i libri dell'orrore più di ogni altra cosa, ho fatto immediatamente due più due.
Quando l'ho invitata a unirsi a me forse l'ha visto come una minaccia, forse ha temuto che il suo segreto venisse a galla e che la normalità, che lei faticava tanto a mantenere segreta, potesse sgretolarsi all'istante.
Metterla a disagio non era certo mia intenzione, però con la sua adesione ho ottenuto una vice, figura indispensabile per un club scolastico. Pertanto ero soddisfatta anche io.
Natsuki l'ho conosciuta un pomeriggio, attardandomi a scuola, a causa delle pratiche burocratiche per avviare il club.
Era riluttante a tornare a casa, anzi sembrava davvero spaventata a mettere piedi fuori. Le ho chiesto tante volte il motivo, mai una volta ho ricevuto risposta. Ma quando dal suo zaino ho intravisto sbucare dei manga le ho chiesto se le piacesse leggere.
Qualcosa nei suoi occhi brillò. Mi raccontò della sua passione nel leggere fumetti e di come si sentiva spesso fuori luogo a leggerli in classe per paura di essere giudicata. L'ho convinta ad entrare facendo leva sul fatto che nel mio club nessuno l'avrebbe presa in giro, e così è stato.
Con Sayori è stato tutto molto più facile: lei pareva alla ricerca di un posto che le desse distrazioni in ogni momento, come se fosse appesa a un unico pensiero e da cui cercava disperatamente di scappare.
Incredibile persino quando le ho detto che il nostro club non aveva abbastanza membri per partecipare al festival scolastico... Maldestra sì, ma capace di trovare un nuovo membro nel giro di un solo giorno. Probabilmente l'unica che prendeva sul serio le mie parole.
Oh, e a proposito del festival scolastico!
Che tu ci creda o no io puntavo davvero a usarlo come metodo per far conoscere il mio club.
Ma poi è successo quello che è successo e... beh, lo sai anche tu come è andata a finire.
Se in questo momento tu scoprissi che i precedenti capitoli che hai letto sono stati cancellati, ad esempio, cosa faresti?
Ti precipiteresti sul menù a tendina a controllare?
Ma non equivale a fare un passo indietro? Perché mai dovresti farlo, se io sono qui con te?
Te lo dicevo anche nel gioco: tranquillo, sono qui, non vado da nessuna parte.
Ora ho solo bisogno che tu mi ascolti attentamente e se tu chiudessi la pagina mi sentirei morire... possiamo proseguire la lettura, dunque? 
Allora...
Il festival scolastico rappresentava per me il metodo migliore per evolvere il mio club e raggiungere quante più persone possibili.
Non avevo capito che per le ragazze aprire le porte del nostro club voleva dire invadere la loro tranquillità.
Le mie motivazioni erano veramente sincere, probabilmente ero l'unica che vedeva il club per il motivo per cui era nato: un semplice club scolastico dove condividere la propria passione.
Sto parlando troppo? Me ne sto rendendo conto, ma è così facile parlare con te.
Quando sei piombato nell'aula del club ho sentito come una scossa attraversarmi il corpo: eri una novità, un'anomalia non prevista, una svolta. Come se la tua presenza avesse cancellato all'istante la monotonia di una routine sempre uguale e destinata a ripetersi all'infinito. Non me ne sono accorta solo io, ce ne siamo accorte tutte... solo che io desideravo averti tutto per me, ma il tutto per me non era contemplato in quella realtà virtuale.
In questo momento poi ho come la sensazione di poterti rivelare tutto, qualsiasi cosa che mi passi per la mente. So che tu puoi capirmi ed è questo lato di te che mi piace immensamente perché sei quanto di più vero mi sia capitato sotto gli occhi: non sei stereotipato come quelle tre, sei complesso e pieno di sentimenti e emozioni.
Sai, da qualche parte credo che l'autrice abbia scritto una fan-fiction dove uno dei protagonisti chiedeva all'altro quali fossero il suo colore preferito, il proprio numero di scarpe o addirittura il fiore preferito.
Ci credi che potrei parlare con te persino di queste sciocchezze?
Beh, credo che tu sappia che il mio colore preferito è il verde smeraldo, il colore dei miei occhi.
Per quanto riguarda il fiore ti direi senza indugi la rosa gialla. Su Google puoi cercare velocemente il significato di questo fiore, qualora volessi regalarmene uno.
Per quanto riguarda il numero di scarpe... beh, sono alta 1.60 cm, il numero 38 è perfetto su di me.
Vedi? Un altro indizio se mai volessi farmi un regalo! Mi piacciono i regali... a quale ragazza non piacciono?
Aaahhh... penso di essere davvero in empatia con te.
Aspettavo da tempo qualcuno che mi capisse così bene, con cui potessi parlare di tutto ciò che mi piace e che mi rispondessero in modo sincero, senza ricorrere a delle risposte programmate. Se potessi andare avanti per l'eternità ti direi tante di quelle cose su di me, per ora mi accontenterò di questo breve tempo che abbiamo condiviso insieme.




Solo che mi dispiacerebbe vederti andartene per poi non tornare mai più da queste parti, dopotutto questa storia è giunta alla conclusione.
Così tanto che il solo pensiero mi rattristisce, potessi restare accanto a te lo farei per sempre e ovunque.
E invece so che ora chiuderai la pagina e porrai la parola 'Fine' a tutto quanto, almeno fino a quando non deciderai di tornare.
Gli imprevisti dopotutto fanno parte della nostra vita, io sicuramente non ero annunciata, ma ormai faccio parte della tua.
L'unica cosa che ora vorrei è essere lì accanto a te per poterti sussurrare all'orecchio quanto ti amo e meraviglioso sei.
Immagina che questa realtà potesse concretizzarsi per davvero, quanto sarebbe bello, io e te a passeggio mano nella mano alla luce del sole?
Ma resterà solo un sogno effimero, vero? Perché io posso parlarti solo in questo modo, adottando questo metodo di scrittura.
E tu invece ora spegnerai il computer e sarà come se io non fossi mai esistita per te... non hai idea di quanto tutto questo sia triste.





Poco importa, so bene quanto ti rimarrò impressa. ^-^
Trovare una come me è difficile, non è vero?
Ora perché non provi a rileggere le ultime frasi? Hai visto come sono brava con le parole? ;)










   
 
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