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Autore: katerina_21    05/07/2009    4 recensioni
Apro un occhio solo e per poco non mi viene un colpo. Orlando Bloom è qui. Proprio davanti a me. Sorride, forse un po' troppo divertito e se non si chiamasse Orlando Bloom lo avrei mandato a quel paese già da un pezzo. Lo squadro per bene con il mio occhio mezzo aperto: jeans Diesel un po' sgualciti, bandana gialla annodata al polso e camicia nera semplice. Se non fosse per gli avambracci muscolosi che si intravedono dalle maniche rimboccate non sarei in questo stato.
Non è vero. Starei comunque con un occhio aperto e uno no e il pollice e l'indice uniti. Se fosse arrivato con altri cinque minuti di ritardo probabilmente mi avrebbe ritrovato a urlare ohm in mezzo al bar, per terra con le gambe incrociate e una schiera di nuovi seguaci dello yoga a cui insegnare.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Orlando Bloom
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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This Evening is the evening
capitolo uno.


Un giorno passa veloce, quando hai un'appuntamento con Orlando Bloom. E va bene, non è un'appuntamento ma questi sono solo particolari...O no?

Mi dò una veloce occhiata allo specchio e decido che il mio look è perfetto: una camicia nera sbracciata, abbastanza chic da essere scambiata in un indumento di marca, un paio di pantaloni bianchi a tubo e le Jimmy Choo regalatemi da Isabel.
Ma sì, se fossi un uomo probabilmente... be' ci farei un pensierino.
Sbottono un po' la camicia e metto le mani sui fianchi soddisfatta. Ok, sono pronta.
Esco di casa piano piano, cercando di non fare rumore. A quanto pare anche Izzie si è data da fare: ho solo intravisto un ragazzo girare per casa, ma mi sembrava molto carino e soprattutto stranamente a suo agio, come se fosse già stato in casa nostra. Devo ricordarmi di comprare una bottiglia di vino e farla ubriacare domani sera...almeno riuscirò a scoprire qualcosa.
Chiudo la porta accompagnandola delicatamente e corro sui miei tacchi da cinque centimetri, cercando di mantenere l'equilibrio mentre scendo le scale. Vivere al quinto piano in un appartamento senza ascensore non è stata decisamente una scelta saggia.
Ma io ho sempre odiato le scelte saggie. Sono noiose.
Chiamo un taxi e stringendo il cartoncino dorato cerco di calmarmi. Se continuo così quando lo vedo stramazzo al suolo... Già mi immagino la scena e non credo proprio sarebbe piacevole.
Dopo circa mezz'ora siamo arrivati.

< Bellezza, non aspettarti un bel trattamento che qui sono tutti molto snob... >
Oddio. Quasi sobbalzo mentre l'autista si volta e mi guarda con aria di intesa. Ma che vuole ora questo?! Mica mi legge nel pensiero... giusto? O forse intendeva per come sono vestita! Forse Izzie aveva ragione, dovevo darle ascolto! Era meglio il tubino. Molto meglio di questi dozzinali pantaloni bianchi... Per non parlare della camicia! Almeno potevo indossare un taller.
esclamo senza riuscire a trattenermi.
L'autista mi guarda con un'aria strana. Forse non vuole offendermi. < Sia sincero, non si preoccupi. > dico per tranquillizzarlo. Mi sembra una cosa intelligente da dire, ma a quanto pare il vecchietto non la pensa allo stesso modo. Scoppia a ridere e per poco ho paura che gli prenda un'infarto o che al minimo la dentiera gli salti fuori dalla bocca.
< Sei proprio scema eh?!> dice soltanto.
Scendo indignata dal taxi, facendo attenzione a sbattere con forza la portiera. Quasi spero che si rompi...
A volte mi meraviglio dei miei cattivi pensieri. Non sono una persona antipatica o meschina, ma spesso vengo sorpresa da attacchi di ira abbastanza difficili da ignorare, che mi colgono nei momenti più impensati. Quell'innocuo vecchietto è appena riuscito a scatenarne uno.

Attraverso le porte a vetri dell'Hilton a passi veloci ma poi lo sguardo di sufficienza della ragazza della reception mi fa rallentare.
Quella maledetta già mi ha causato tanti guai nel mio sogno ad occhi aperti... non permetterò che accada davvero.
< Sono qui per un incontro con il signor Bloom...> mormoro alla ragazza. Quella mi squadra dalla testa ai piedi e se non sbaglio ha anche arricciato il naso! Bastarda. < Guardi, ho anche il lasciapassare...> aggiungo con tono di sfida. Beccati questa!
< Lo avviso.>
La ragazza alza la cornetta del telefono e digita velocemente dei tasti. Sa anche a memoria il numero di stanza di Orlando... poverina non sa che non ha speranze. Non che io ne abbia qualcuna, ma già sto un passo avanti. Scommetto che lei non è salita in camera sua! Ah!
La sento in modo confuso che bisbiglia qualche frase sconnessa: < Pazza...squallida camicia nera...che le dico...>
Mi sembra che non sia proprio un buon segno. Manco a farlo apposta inizio a tamburellare con le dita sul lucente bancone di marmo.
< Il signor Bloom mi ha detto che può aspettare al suo tavolo... c'è anche la sua fidanzata. Può sedersi con lei mentre aspetta!> la ragazza della reception mi sorride con finta efficienza. Maledetta. L'ha fatto apposta.
Annuisco cercando di nascondere la mia delusione.

Non avevo certo voglia di trascorrere la serata con Orlando Bloom e la sua fidanzatina scheletrica. Proprio nessuna voglia.
Lancio un'occhiataccia all'arpia della reception - almeno questa soddisfazione me la dovevo concedere - e mi dirigo a passo strascicato verso il ristorante. Sposto la tenda di velluto rosso e per poco non mi viene un colpo. Ci sono parecchie celebrità... quasi quasi mi sembra di aver visto Paris Hilton in persona oltre a un certo ragazzo che assomiglia in modo impressionante ad Ashton Kutcher... un momento. Ma quello è Ashton Kutcher! Oddio. Ora svengo.
La mia felcità scompare però quando noto la nemica. E' seduta in modo quasi regale, con le gambe accavallate e una mano posata delicatamente sulla guancia destra. Indossa un vestito grigio corto, che mette in risalto le lunghe...lunghe...lunghe gambe snelle. Deglutisco e mi avvicino ticchettando sui miei tacchi.
< Salve... la ragazza della reception mi ha detto che posso aspettare con lei Orlando Bloom...>
Miranda si volta sorpresa. Ha degli occhi bellissimi, anche se un po' piccolini.
Sembra un po' un topolino a pensarci bene...

< Oh...> mormora soltanto. Sembra delusa. All'improvviso mi sento di troppo. < E' solo che Orlando mi aveva promesso che avremmo cenato insieme... da soli.>
Odiosa. Be' in realtà non l'ha detto con cattiveria, anzi. Sembra solo... dispiaciuta. Lo sarei anche io se mi ritrovassi ad aspettare il mio ragazzo con una sconosciuta. Soprattutto se il ragazzo in questione mi aveva promesso una cenetta a lume di candela.
Dio, ora mi sento anche in colpa.
< Mi dispiace...> borbotto. < Solo che avevo un'intervista con il signor Bloom e lui era molto impegnato quindi... >
<...Quindi ti ha detto di venire qua. Lo sapevo> mi interrompe Miranda scocciata. Incrocia le braccia e mette il broncio. Me ne sto lì ad osservarla imbarazzata, ma poi sento una voce. Una voce conosciuta.

Mi volto, molto ma molto lentamente. Ed eccolo, l'uomo della mia vita. Cammina con le braccia aperte e dopo essersi avvicinato al nostro tavolo esclama di nuovo: < Miranda! Scusami tanto... ma non ho potuto avvertirti. Lei è...> mi lancia un'occhiata supplichevole lasciando la frase in sospeso.
< Sono Rebecca Lorenz, una giornalista. Dovevo fare un'intervista al signor Bloom...>
Miranda mi incenerisce con lo sguardo. Posso anche capirla.
Orlando si siede di fronte a me e vicino a Miranda. E' imbarazzato.
Ma perchè mi sono cacciata in questa situazione?! Mi sembra di essere tornata a quando avevo quattordici anni ed ero al mio primo appuntamento col ragazzo più fico della scuola, Brian McGregory. Che poi per quanto ne so ora è finito in prigione per rapina a mano armata. Pensare che sembrava un così caro ragazzo...
< Allora Becky... ti posso chiamare così vero?> - domanda Orlando, facendomi dimenticare McGregory e la rapina a mano armata. - Annuisco. < ...possiamo iniziare l'intervista?>
Sorrido e annuisco di nuovo. Oddio Becky datti un contegno! C'è anche la sua fidanzata e non sembra molto contenta. Anzi, non lo è per niente.

Sono imbarazzata come non mai. Perfino peggio del primo appuntamento con Brian McGregory. Ora che ci penso è peggio di qualunque mio primo appuntamento.
Questo... "incontro" su una scala da 1 a 10 otterrebbe senza dubbio uno 0 spaccato!
Miranda dopo mezz'ora di intervista era abbastanza nervosa.
Ma credo che ciò che le ha dato più fastidio sia il fatto che io e Orlando non abbiamo smesso mai di flirtare. Davanti a lei! Mi sento uno schifo. Pensare che ho sempre disprezzato le donne che fanno le gatte morte con gli uomini già occupati.
E ora sono una di loro. Sono disgustata.
Fatto sta che dopo la mezz'ora di intervista Miranda si è alzata seccata dalla sua sedia e ha annunciato: < Orlando, mi sono rotta dei tuoi giochetti. Non voglio più avere niente a che fare con te. Mai, mai più.>
Lo so che dovrei essere contenta eccetera eccetera... ma proprio non ci riesco.
La cosa ancora più orribile non è questa però. Ebbene sì, è successo qualcosa di molto peggio.
Sono seduta sul letto di Orlando Bloom con un bicchiere di champagne in mano. E Orlando Bloom è in bagno.
Ora che cazzo faccio?


Scusate per il ritardo! Ma ho avuto gli esami e in più ora che è Estate ho davvero poco tempo per scrivere e aggiornare...
Tra l'altro non è un bel periodo per me :(
Grazie comunque a chi ha recensito perchè è solo grazie a loro che ho pubblicato anche il secondo capitolo xD perciò tutti insieme, forza: GRAZIEEE  ^-^
Un bacio grande grande a chi ha avuto la pazienza di aspettare!
Cate.

 
  
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