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Autore: LadyVaderFrancy    21/11/2019    2 recensioni
Un alro piccolo esperimento per i miei nuovi propositi. Oh non c'è bisogno che vi dico chi sono i protagonisti dopo tutto questo tempo, vero? Va bene lo ripeto... i soliti, Severus ed Harry.
Una FF divertente e piuttosto insolita. Se volete sapere di cosa parla... date una sbirciatina dentro. Vi do solo un paio di indizi... pozioni, libri e sentimenti.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Silente, Harry Potter, Severus Piton | Coppie: Harry/Severus
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Era stanco. Fisicamente, grazie alle molte notti insonni e ora anche a quelle due interminabili ore passate a strofinare il pavimento della sala dei trofei. In passato nemmeno i pesanti allenamenti di Oliver-fissato-Baston lo avevano sfibrato tanto!

Si stiracchiò la schiena, mentre camminava pigramente per i corridoi oramai deserti del castello, nella speranza di trovare un po' di sollievo. Ma la stanchezza fisica non era la sola a gravare sulle sue giovani spalle. Aveva troppi pensieri e preoccupazioni: Voldemort, la profezia, le varie morti che pesavano sulla sua coscienza e ora anche questa stupida assurdità della pozione, che lo costringeva a vivere come un recluso anche ad Hogwarts oltre che dai Dursley! Non ne poteva più, aveva bisogno di un attimo di tregua. Mentre tutta quella negatività si faceva strada nei suoi pensieri, sentì le sue emozioni agitarsi nel petto, il respiro si fece sempre più corto e più superficiale, si sentiva soffocare, aveva bisogno di un po' d' aria!

Allora si voltò e iniziò a correre a perdifiato, senza una meta, senza riflettere, desiderava solo allontanarsi, di respirare. Così corse giù per le scale, poi lungo i corridoi e senza rendersene conto si ritrovò di fronte alla porta che conduceva ai giardini, esitò solo un istante prima di lanciarsi nell'oscurità di quella fredda notte.

Da uno degli angoli bui in fondo al corridoio, una figura ammantata di nero ghignò con malizia. Fin troppo prevedibile Potter. Aveva volutamente liberato il Grifondoro con largo anticipo, con l'assoluta certezza che il marmocchio sopravvissuto avrebbe utilizzato quel tempo per infrangere le regole. E Potter non lo aveva deluso.

Lui lo conosceva bene. Più di chiunque altro e ora avrebbe dimostrato a tutti i suoi colleghi e soprattutto al preside, che la vera natura del ragazzo era ribelle, maliziosa, e volutamente disobbediente.

Aveva il fiatone. L'aria fredda che entrava e usciva dal suo petto, sembrava riuscire a rischiarare anche i suoi pensieri e quindi riuscì a placare il suo animo tormentato. Per la prima vota da giorni, si sentiva bene. Decise di godersi appieno quel breve momento di libertà, così si mise seduto sul brecciolino a pochi passi dall'acqua, afferrò un sasso e lo lanciò nel lago Nero.

E' davvero una notte splendida...mi è mancato venire qui! Pensò mentre appoggiava le mani a terra. Lasciò cadere la testa all'indietro, chiuse gli occhi e si lasciò invadere totalmente dalla serenità di quel luogo. Purtroppo per lui quella beatitudine non era destinata a durare a lungo. Si drizzò di scatto, non appena sentì un fruscio provenire dietro alle sue spalle, stava per voltarsi per vedere chi fosse, ma non servì perché quella voce baritonale era inconfondibile.

“Potter...”

Sono spacciato! “Dannazione!” Quella fu l'ultima parola razionale che riuscì a formulare prima di perdere il controllo di sé.

Con un rapido movimento si mise sulle sue ginocchia, aveva lo sguardo da ebete saldamente stampato in faccia, mentre fissava lo splendore ammantato di nero che torreggiava su di lui.

“Ah! Ma che splendida sorpresa! Sei qui anche tu? Sei venuto a cercarmi professore?” chiese speranzoso il Grifondoro.

Piton socchiuse gli occhi e poi con un tono esageratamente beffardo rispose “ Sì, Potter. Sono venuto a cercare proprio te, come se non avessi niente di meglio da fare!”

Harry si alzò in piedi tutto concitato, il suo cuore batteva come un tamburo. E' vero! E' venuto per me! PER ME! Oh dolce Merlino... guarda qua sono tutto in disordine... mentre lui è così...Magnifico! Assolutamente perfetto!

Mentre la sua testa divagava, formulando pensieri del tutto sconvenienti, con la mano si spazzolò i vestiti, cercando di darsi una sistemata per quanto gli fosse possibile in una tale e imprevista circostanza. Poi lentamente si avvicinò all'uomo.

Non appena il marmocchio si avvicinò, lui si ritrasse. Quei sospiri e quello sguardo estasiato erano una chiara manifestazione dei ridicoli sentimenti fittizi di Potter nei suoi confronti. Doveva stare attento, doveva tenere ben a mente che il Grifondoro al momento non aveva alcuna paura di lui, e che le sue azioni erano del tutto imprevedibili. Nonostante l'irritazione e il disgusto che provava, decise di prendersi quello per cui era venuto, per chiudere al più presto l'intera faccenda!

“Allora Potter, ora che siamo da soli, forse potresti confidarmi qualcosa di personale. Giusto per dimostrami quanto tieni a me”

Harry annuì vigorosamente “Sì.. sì certo! E' una splendida idea! Spara!”

Severus ghignò “ Dove hai preso la ricetta dell’amortentia?”

“Amortentia?” ripetè come un pappagallo il moro, con un'espressione confusa stampata sulla faccia.

“Sì, Potter Amortentia, il filtro che è riuscito a ridurti in questo stato, più patetico del solito”

Vedendo l'espressione vuota del marmocchio, ringhiò. Doveva stare calmo ed essere paziente se voleva delle risposte.

“il filtro che ti ha fatto …invaghire di me” sputò le parole con profondo disgusto.

“IO NON HO PRESO ALCUN FILTRO! E-e non mi sono invaghito... io.. io ti amo Severus...” e poi cercò di avvicinarsi ancora al suo professore.

Severus mise una mano davanti a se stesso, per bloccare qualsiasi azione da parte dell'ebete sopravvissuto. Poi si pizzicò la radice del naso, poteva sentire crescere quella sensazione di pesantezza dietro gli occhi, che in genere anticipava l'arrivo di un gran mal di testa. Dannazione! Lo fissò per un lungo istante. Non sta mentendo, non ricorda nulla. Devo cambiare strategia. Dopo un breve silenzio riprese a parlare “Il professor Lumacorno dice che quest'anno, ti sei dimostrato piuttosto abile nella sua materia, non ti sembra strano, visto che per ben 5 anni eri un completo disastro? Dimmi hai preso qualche libro dalla biblioteca? O forse, hai trovato un modo per imbrogliare...”

“Imbrogliare? Perché dovrei? Ho avuto il miglior professore di pozioni di tutti i tempi. Dirò a Lumacorno che è tutto merito tuo e dei tuoi insegnamenti!”

Il pozionista ringhiò frustrato, tutti i suoi sforzi erano completamente inutili! Nessun pensiero del Grifondoro era reale o minimamente affidabile, così si voltò e iniziò a camminare verso il castello!

“Professore... Severus!” urlò Harry mentre gli correva dietro.

“Taci!” ringhiò. Avrebbe voluto lasciarlo lì da solo, ma conoscendo l'idiota sarebbe affogato nel lago Nero e poi Silente lo avrebbe maledetto, per non aver riportato il suo prezioso pupillo al castello. Così si costrinse a dire “Puoi camminare vicino a me, ma solo se resti in assoluto silenzio! Se proverai a toccarmi te ne pentirai e ...15 punti in meno a Grifondoro per essere fuori dal tuo dormitorio!” Togliere punti ai Grifondoro e specialmente a Potter, era sempre qualcosa che gli dava soddisfazione.

“Oh! Grazie professore per la sua comprensione” sospirò il moretto come se in realtà gli avesse fatto un favore invece che un dispetto.

Piton grugnì, non c'era nessuna soddisfazione a togliere dei punti a Potter finché era in quello stato! Così riprese a camminare. Per sua fortuna, il moccioso non tentò nulla di strano. Aveva mantenuto di proposito un'andatura molto sostenuta per far in modo che il Grifondoro facesse fatica a stragli dietro. Una volta rientrati al castello, riuscì a seminarlo per i corridoi che portavano giù nei sotterranei.

Avrebbe dovuto pensare ad un altro modo per confermare i suoi sospetti. Stasera il suo tentativo era stato un completo fallimento!

Non appena rientrò nei suoi alloggi, si tolse il mantello e lo appese all'appendiabiti vicino alla porta, poi si diresse in salotto, aprì lo sportello della credenza e si versò un mezzo bicchiere di vino elfico, si accomodò sulla sua poltrona preferita e involontariamente l'occhio gli cadde sull'orario delle lezioni del suo incubo personale. Ghignò, l'indomani Potter aveva doppie pozioni e poi due ore libere. Interessante...molto interessante.

La notte era stata un'ottima consigliera. Quella stessa mattina a colazione aveva fatto recapitare un messaggio a Potter, da uno dei suoi Serpeverde.

 

Quando vide un primino Serpeverde avvicinarsi a lui con un foglio di pergamena in mano, sbuffò. Non aveva alcun dubbio su chi fosse il mittente. Aprì il foglio e poi ringhiò “Non ci posso credere! Ha spostato di nuovo l'orario della mia punizione, stavolta nel pomeriggio, proprio dopo le due ore di pozioni! Quel bastardo vive per tormentarmi!”.

“Vedila dal lato positivo, almeno avrai una sera libera per finire i compiti” gli disse Hermione cercando di tirarlo su.

Ron la guardò orripilato “Ma tu, da che parte stai? Dedicare la sua unica serata libera a fare i compiti, a me, sembra piuttosto una doppia punizione Hermione”.

“Già” rispose stizzoso il moro.

“Fare un po' di compiti non ha mai ucciso nessuno, Ron.”

Harry continuava ad essere irritato e non aveva di certo alcuna voglia di sentire i battibecchi dei suoi due migliori amici, aveva altro a cui pensare.

“Stasera invece faremo una bella partita ad Exploding Snap con gli altri! Ci divertiremo un sacco, vedrai amico!” disse Ron cercando di distrarre il moretto.

“Potreste fare entrambe le cose...” rispose Hermione nella speranza di convincere i due ragazzi a dedicare almeno una parte della serata ai compiti.

Il prescelto a quel punto si alzò in piedi “Andiamo o faremo tardi a Trasfigurazione, ci manca solo che anche la McGrannit mi metta in punizione. e poi inutile discuterne adesso, forse sarò così stanco che andrò a letto presto almeno per una volta”. E senza aggiungere altro afferrò lo zaino, se lo mise in spalla pronto ad affrontare la prima ora di lezione della giornata. Penso che li deluderò entrambi, stasera vorrei restarmene da solo, voglio controllare il libro del principe, magari riesco a trovare qualche altra informazione utile tra le sue note, vorrei davvero tanto sapere chi è.

“Dovevi proprio insistere, con la storia dei compiti? Lascialo respirare Hermione! Quel pipistrello gli sta sempre con il fiato sul collo, almeno noi che siamo i suoi amici dovremmo aiutarlo a rilassarsi un po'. Non esiste solo lo studio nella vita lo sai?”

“Certo che lo so, volevo sono aiutare, proprio come te!”

I due proseguirono con i loro battibecchi fino a che non videro la vice preside entrare in aula.

La giornata era stata abbastanza tranquilla. Trasfigurazione era passata velocemente, le doppie ore di pozioni invece erano state piuttosto lunghe ma tranquille, la sua pozione era perfettamente riuscita grazie alle istruzioni supplementari del suo misterioso principe.

Poi aveva pranzato velocemente e ora si stava dirigendo verso l'ufficio di Gazza per scoprire quale fosse il prossimo spiacevole compito che Piton gli aveva assegnato.

Bussò alla porta dello stanzino, ma non ottenne nessuna risposta.

Strano pensò, Gazza non era tipo da tardare quando doveva supervisionare una punizione, per quel vecchiaccio era praticamente un divertimento. Bussò una seconda volta, ma anche stavolta non ci fu alcuna risposta. Decise di entrare, poteva essersi appisolato, oppure poteva aver ingerito qualcuno dei prodotti Weasley, non che gli importasse granché, ma di certo non voleva che l'uomo riferisse a Piton che non si era presentato! La sua scelta si rivelò corretta, sulla vecchia e logora scrivania che occupava quell'ufficietto angusto e sudicio, giaceva un pezzo di pergamena indirizzato a lui.

Per Potter

Non potrò supervisionare la tua punizione, ma non sperare di essertela cavata! Recati nei sotterranei, i magazzini del professor Piton devono essere inventariati! Se non ti presenterai lo riferirò al tuo insegnante.

Gazza

 

Si è dimenticato di aggiungere che lo avrebbe detto a Piton con sadico piacere! Che bastardo! Quei due sono fatti della stessa pasta!

Comunque nonostante tutto era piuttosto sollevato. Inventariare gli ingredienti non era un compito spiacevole, era un po' come sistemare la dispensa di casa, solo che al posto delle scatolette di tonno avrebbe contato gli occhi di troll o le scatole o i barattoli di radice di asfodelo.

L'unica cosa che non capiva, era perché Piton avesse ancora un magazzino privato, visto che non era più l'insegnate di pozioni! Beh forse perchè è ossessionato dalle pozioni? In fondo che altro ha nella vita quel pipistrellaccio? Niente! Tutti lo odiano...quindi passerà tutto il suo tempo libero a preparare intrugli orribili e a programmare l'infelicità dei suoi studenti.

 

Con tutta calma di diresse nei sotterranei, di sicuro Piton non lo stava aspettando nel suo magazzino. Beh alla fine era riuscito comunque a trovare un lato positivo in tutta questa storia, Piton non poteva più tormentarlo e anche se avesse fatto, lui, non se lo sarebbe ricordato. Sorrise, di certo l'uomo doveva essere contrariato. Sorrise a se stesso, forse dopo tutto questa non sarebbe stata una brutta giornata come aveva ipotizzato quella mattina.

Il magazzino si trovata in fondo al corridoio, poche stanze più in là dopo l'aula di pozioni.

Entrò con il preciso intento di darsi da fare, in modo da poter finire il suo compito nel più breve tempo possibile. La nota di Gazza, diceva che doveva sistemare il magazzino, non quanto tempo doveva impiegare per farlo. Se si fosse sbrigato avrebbe avuto più tempo libero per se stesso.

Non appena socchiuse la porta le torce si accesero, si guardò intorno e capì che c'era qualcosa di strano. In quella stanza non c'era assolutamente nulla da sistemare. Tutto era perfettamente etichettato, impilato, sugli scaffali non c'era un granello di polvere. Così si avvicinò sul tavolo e vide un piccolo plico di fogli, era l'inventario. Lo sfogliò la data dell'ultimo aggiornamento risaliva al giorno precedente.

“Ma che significa? E' uno scherzo?” disse ad alta voce.

“Significa che ora, finalmente scopriremo la verità sulla pozione che ti ha colpito Potter”

Harry chiuse gli occhi, un brivido gli attraversò la schiena, era fottuto stavolta. Strinse la cinghia dello zaino e poi il vuoto iniziò a riempire la sua testa.

“Bene, bene... Potter, che piacere vederti qui oggi.”

Il moretto si voltò, aveva un sorriso raggiante “Professore...anche io sono felicissimo di vederla, ah com'è bello anche oggi, il nero le dona molto sa.”

Severus ghignò, mentre osservava lo zaino sulla spalla del Grifondoro. “Sai il preside mi ha affidato un compito che si sta rivelando piuttosto ostico, forse tu potresti aiutarmi, mi servirebbe un libro di pozioni del sesto anno...”

“Oh le presto il mio! Ma dov'è... deve essere qui da qualche parte. ” così rovistò convulsamente nello zaino. Ah poteva fare qualcosa di carino per Severus! Magari lui lo avrebbe ringraziato con un bacio? Magari...anzi sicuro! Ha chiesto proprio a me, una cosa così importante. Forse lo ha fatto di proposito. Che dolce è così timido! Ma non ha capito che sono innamorato di lui?

Severus socchiuse gli occhi. Fin troppo facile.

“Eccolo!” disse con un sorriso smagliante.

Un luccichio di vittoria scintillò nei suoi occhi d'ossidiana. E' proprio il mio vecchio libro! Adesso Silente non potrà accampare altre stupide scuse, questa è la prova inconfutabile che Potter ha mentito e che lo ha fatto di proposito, facendo correre degli inutili rischi a tutti, per il suo egoismo! “Dammelo” ordinò severamente.

Senza la minima esitazione Harry allungò il braccio e lo consegnò inconsapevolmente al suo legittimo proprietario. Non rendendosi contro che probabilmente non lo avrebbe mai più rivisto. “Sono felice di averti aiutato. Ora posso stare un po' con te? Magari potremmo parlare di quello che ti piace fare o di quello che vuoi”

Piton guardò il ragazzo sopravvissuto che si era appena messo in un mucchio di guai e disse “Aspetta qui per qualche minuto. Poi avrai modo di parlare a lungo, credimi Potter”

Harry non percepì il grondante sarcasmo che colava dalle parole del pozionista, così con lo sguardo sognante lo vide lasciare il magazzino.

 

Scosse la testa, tutto era molto confuso. Si guardò intorno, ma dove si trovava?

Si concentrò e dopo un breve istante, ricordò di essere stato nello stanzino di Gazza e di aver ricevuto l'ordine di sistemare il magazzino di Piton, che però era già in ottime condizioni. Ma forse qualcuno lo avrà maledetto e si sarà confuso. Però adesso che faccio?

Decide di tornare alla Torre, se era abbastanza fortunato, forse nessuno si sarebbe accorto che per errore di non si sa chi, aveva saltato la detenzione.

Una volta raggiunta la Torre, si diresse nel suo dormitorio. Avrebbe occupato le prossime due ore a leggere le note del principe in cerca di qualche indizio, dopo cena invece avrebbe giocato qualche partita a scacchi con Ron.

Si mise seduto sul suo baldacchino e chiuse le tende, non voleva essere disturbato da nessuno, se Ron lo avesse sorpreso con l'aria sognate mentre pensava al fantomatico ragazzo del suo libro, lo avrebbe preso di nuovo in giro.

Frugò nello zaino, in cerca del libro, ma sembrava volersi nascondere tra tutte le sue cose, sbuffò, il disordine era uno stile di vita per lui.

Per velocizzare le cose, svuotò il contenuto della borsa sul letto, ma niente! Spostò le pergamene, i libri il maglione, nulla il libro non c'era! Impossibile, l'ho usato a pozioni!

Poteva sentire l'ansia crescere dentro di lui ogni secondo che passava. Doveva calmarsi e pensare, quel libro era troppo importante per lui, ma dove poteva essere finito? Forse lo aveva dimenticato nell'aula di pozioni? Se era così doveva correre subito nei sotterranei per riprenderlo. No, questa ipotesi non era possibile, era sempre stato attento a metterlo dentro lo zaino prima di tutte le altre cose, proprio per evitare di dimenticarlo in giro.

Merlino e se gli fosse caduto fuori dalla borsa? Adesso poteva essere ovunque!

Il suo prezioso libro...magari era finito nella mani di chissà chi...oppure...poteva essere finito in qualche cestino della spazzatura, qualcuno poteva averlo gettato via, come una cosa senza valore, visto che era vecchio e logoro!

NO! No, no, Non può essere devo trovarlo, devo trovarlo subito!

Iniziò a camminare su e giù per la stanza, ma cosa poteva fare? Non poteva dire al preside del libro, gli aveva mentito in faccia per tenerselo. Non poteva dirlo nemmeno ai suoi amici, loro credevano che ne fosse ossessionato.

Poi un pensiero orribile lo colpì come un bolide in pieno petto, le sue confessioni! Un paio di notti prima dopo aver letto e di conseguenza fantasticato sul principe gli aveva scritto un'ipotetica lettera, se qualcuno avesse capito che era sua? Peggio se la trovasse un Serpeverde!? Vedeva già i titoli del profeta in prima pagina “Confessioni amorose dell'eroe del mondo magico, tutti i più sordidi segreti a pag. 4”

No, calmati, la lettera non è firmata, nessuno può sapere che il libro è tuo, nessuno a parte Ron, Hermione e Ginny. Che lo avevano visto maneggiarlo più volte.

Si rese conto che correre fuori a cercarlo dopo ore, era praticamente inutile! La frustrazione, la rabbia, la paura di averlo perso per sempre lo stavano dilaniando. Allora iniziò a ripercorrere mentalmente l'intera giornata, più e più volte nel tentativo di capire dove poteva averlo smarrito e quando ormai la disperazione lo stava facendo desistere ricordò un particolare importante, quando era arrivato alla torre Grinfodoro, lo zaino era aperto, e lui lo chiudeva sempre!

Era un'abitudine che aveva preso fin da bambino, quando suo cugino e i suoi amici lo rincorrevano per fargli i dispetti. Le prime volte nel tentativo di sfuggire ai suoi inseguitori, tenendo lo zainetto aperto aveva perso: penne, matite, gomme e perfino qualche quaderno, e poi quando lo aveva detto a sua zia, era stato punito per la sua incuria e si era dovuto arrangiare con quel poco che aveva a scuola, visto che i Dursley non avrebbero mai speso dei soldi per sostituire le cose di seconda mano di Dudley che aveva perso. Se la sua sacca era aperta o qualcuno lo aveva rubato o...PITON! Era stato Piton! Tutto tornava! Le domande del preside su dove avesse trovato la ricetta della pozione, la strana detenzione che non era avvenuta! In tutta la sua carriera scolastica non aveva mai sentito che uno studente venisse risparmiato, per errore per giunta, da una sua detenzione! E poi c'era quella sensazione di vuoto e di non ricordare come fosse arrivato al magazzino maniacalmente perfetto, di quel bastardo! SI ERA PITON! Non sapeva come ma si sarebbe ripreso il libro e avrebbe trovato un modo per fargliela pagare!


Angolino dello scribacchino

Eccomi! Visto, alla fine non è passato troppo tempo dall'ultimo aggiornamento! Avevo promesso che piano piano avrei continuato e Lady V mantiene sempre le sue promesse.

Volevo ringraziare tutte le persone che mi stanno incitando a finirle, specialmente su Wattpad. Voi non avete la minima idea di quanto  sia importante il feedback dei lettori, è un pò come la benzina che ti fa andare avanti. Ho parlato con molti di voi e sapere che qualcuno attende i miei aggiornamenti, mi costringe a trovare un po' di tempo per scrivere, nonostante i mille impegni fuori dal web.

Un ulteriore ringraziamento va alla mia super Beta Seby! Grazie!

Quindi niente, fatemi sapere che ne pensate e recensite, mi raccomando! Buona lettura.

A presto

Lady V.

   
 
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