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Autore: LittleBloodyGirl    10/08/2009    2 recensioni
Mio padre non sapeva di avere una figlia...ma io sono da sempre....la successora di kira
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri personaggi
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Hime tornò a casa verso le 21:30,si chiuse in camera,accese la luce sulla scrivania,aprì il cassetto e tirò fuori il quaderno nero regalatole dallo shinigami solo due giorni prima.
"Death Note...Quaderno della Morte..."
Sussurrò facendo un sorrisetto stirato.
"Mi sembrà incredibile che scrivere il nome di qualcuno su questo quaderno la faccia morire in 40 secondi..."
"Tuo padre e tua madre lo usavano quasi ogni giorno per ripulire la terra dai suoi rifiuti umani..."
Disse Ryuk dietro di lei mentre divorava una mela.
"Ryuk...posso farti una domanda?"
"Certo,dimmi pure."
"Che tipi erano i miei genitori?"
Ryuk ci pensò su un pò prima di risponderle.
"Be...tuo padre era quasi come te,Hime. Studiava,era diligente...insomma...il classico "Figlio di Papà". Ma quando trovò il quaderno perse completamente il senno. Si era messo in testa di diventare il dio di un mondo dove non ci sarebbero più stati criminali..."
Hime chinò la testa sul quaderno coprendo gli occhi con la lunga frangetta.
"E mia madre,invece?"
"Oh,tua madre era molto diversa da tuo padre. Lei faceva la modella ed era solare e sorridente...il contrario di tuo padre che come la incontrò la definì una persona priva di buonsenso e decisamente troppo poco seria nonostante lei provasse un amore smisurato nei confronti di lui...ma col tempo anche lui se ne innamorò."
Hime assunse un'aria interrogativa.
"Che strano...due persone cosi diverse si innamorano..."
Lo shinigami assunse un'espressione imbarazzata per quanto quel suo muso sempre sorridente gli permetteva. Hime sorrise.
"Ok...ho capito..."
Riposò il quaderno nel cassetto e lo richiuse,spense la lampada sulla scrivania e andò a sdraiarsi sul letto. Si addormentò giusto mezz'ora dopo.
La mattina seguente era domenica e Hime si svegliò verso le 10:00,si preparò e uscì.
"Ehi,Hime,dove andiamo?"
Chiese curioso lo shinigami alle sue spalle.
"A fare colazione al bar."
Rispose secca la ragazza. Ordinò un cappuccino e un croissant alla cioccolata,prese il giornale sul tavoloe iniziò a sfogliarlo. La prima pagina di cronaca parlava di un uomo che aveva ucciso l'ex moglie per non avergli permesso di tenere i figli. La ragazza annotò il nome e il volto dell'uomo in fotografia nella sua mente e sorseggiò il cappuccino.
"Hei,Hime...guarda un pò chi c'è?"
La ragazza guardò nella direzione che lo shinigami gli indicava con il lungo dito e riconobbe il Matsuda.
"Ancora lui."
Pemsò acida Hime. Fece finta di continuare a leggere il giornale ma lui l'aveva notata e andò a sedersi al suo tavolo.
"Ciao! Ti ricordi di me?"
Lei lo guardò e fece un falso sorriso.
"Certo."
"Scusa se ieri ti ho fermata in quel modo brusco...ma mi avevi ricordato qualcuno"
Disse ridendo Matsuda.
"Oh...a proposito non ci siamo nemmeno presentati. Io sono Tota Matsuda,piacere!"
Sporse la mano per prendergliela e lei fece lo stesso.
"Io sono Hime Yagami."
A quelle parole il poliziotto apparve turbato.
"Qualcosa non va?"
Chiese lei disinteressata.
"Ehm...no,no...tutto a posto..."
Il ragazzo ansimò mentre osservava Hime che beveva il cappuccino.
"Scusa...posso chiederti chi sono i tuoi genitori?"
La ragazza posò la tazza di cappuccino sul piattino e lo guardò dritto negli occhi.
"Non lo so."
Rispose semplicemente. Il poliziotto rimase colpito.
"Come non lo sai? Insomma...tutti conoscono i propri genitori..."
Rispose come se la ragazza lo stesse prendendo in giro.
"Io sono orfana"
Rispose la ragazza marcando le parole. Matsuda la guardò con espressione stupita.
"Ah...mi dispiace."
"Non si preoccupi,non li ho mai conosciuti di persona,quindi
non mi fa alcun effetto parlare di loro."
Rispose tranquilla Hime.
"Quindi non sai neanche come sono...morti..."
La ragazza lo guardò.
"Si...questo lo so."
Il poliziotto sembrò rianimarsi.
"A-allora me lo puoi dire?"
"Mio padre è stato sparato e mia madre si è suicidata buttandosi da un palazzo subito dopo avermi data alla vita"
Matsuda si sentì a disagio. C'erano troppe cincidenze ma non aveva prove per poter dire che quella ragazza...fosse chi lui pensava. Hime si alzò dal tavolo e lasciò il conto.
"Ora devo andare. Ci si rivede"
"Ah...si,certo! Ciao!"
Mentre erano sulla via di casa Ryuk si rivolse a Hime con tono allarmato.
"Perchè gli hai detto dei tuoi genitori."
"Perchè sarebbe riuscito a risalire nuovamente a me."
"Cosa? Di che parli?"
"Ryuk,quell'uomo è un poliziotto"
Ryuk rimase sorpreso.
"E cosa te lo fa pensare?"
"Be...non tutti ti chiedono chi sono i tuoi genitori e soprattutto non chiedono come questi siano morti...Era un poliziotto,non c'è dubbio."
"Ma così avrai alimentato i sospetti su di te."
"Non preoccuparti,Ryuk..."
Disse Hime sorridendo.
"So già come sistemarli..."
Ryuk sussultò ma poi rise come un ossesso.
"Permettimi di dirtelo,Hime...sei tale e quale a tuo padre!"
 
  
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