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Autore: striscia_04    12/10/2020    0 recensioni
Questa fiction vede i personaggi della nuova generazione di Fairy tail esattamente come meli immagino, impegnati in sfide quotidiane.
(Quando potrò spero di riuscire a scrivere una storia completa su questi personaggi, fino ad allora spero vi possiate godere questa storia.)
Genere: Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Reiki era seduto al grande tavolo che usava per le sue ricerche, il piano del tavolo era ricoperto da libri di ogni grandezza e spessore e vicino a lui c'erano centinaia di ampolle. Il giovane dai capelli scarlatti stava leggendo un grande manuale dalla copertina marrone, mentre versava in un ampolla il contenuto di una boccetta, la sostanza aveva un colore bluastro ed una volta entrata in contatto con il liquido rosso presente nell'ampolla aveva assunto un bel colore viola scuro. Il ragazzino trasferì il composto violaceo in un recipiente cilindrico che subito, con molta delicatezza mise a bollire su un piccolo fornello al lato destro del tavolo. Poi con lentezza afferrò un'altra fialetta contenente una sostanza giallognola e cominciò a versarla goccia dopo goccia, tenendo sempre un occhio sul libro aperto per assicurarsi di rispettare la dose. Stava per versare l'ultima goccia quando una voce lo chiamò e per la sorpresa il ragazzo versò tutto il contenuto della fiala nell'ampolla che subito iniziò a vibrare e le bolle al suo interno aumentarono. Il giovane afferrò più in fretta che poté il libro dalla copertina marrone e terrorizzato corse al piano di sopra, aprì la porta del suo laboratorio, cioè il seminterrato e subito se la richiuse alle spalle mettendocisi davanti. Nel giro di pochi minuti la casa fu scossa da un'esplosione e la porta con Reiki davanti rischiò di essere scagliata via dall'onda d’urto. Il giovane sospirò di sollievo, ma anche di rassegnazione, era la decima volta in quella settimana che il composto che stava preparando aveva finito per saltare in aria. Sua madre entrò nella stanza come una furia e il ragazzo si ritrasse spaventato, Titania tuonò: “REIKI QUANTE VOLTE TI HO DETTO DI NON FARE ESPERIMENTI PERICOLOSI! ORA TORNA LA GIÙ, RIMETTI TUTTO IN ORDINE E POI RAGGIUNGIMI IN GIARDINO PER LA SESSIONE DI ALLENAMENTO GIORNALIERO!” Il poveretto non osò neanche far notare a sua madre che il motivo per cui il suo esperimento era esploso era stato il suo urlo, sapeva bene che far infuriare sua madre voleva dire ritrovarsi la testa piena di bernoccoli. Così veloce come un lampo scese di sotto, arrivato trovò l'intera stanza a soqquadro, i libri erano tutti mezzi bruciati, le ampolle erano sul pavimento in frantumi ed il fornelli su cui c'era l’ampolla esplosa era ridotto ad un mucchietto di ferro bruciacchiato. Il poveretto si rabbuiò, in un solo giorno aveva distrutto metà della sua attrezzatura, poi spaventato nel far aspettare sua madre prese una scopa e cominciò a spazzare i vetri per terra, dopodiché suddivise i libri utilizzabili da quelli distrutti e raccolte tutte le cose ormai andate e le buttò in un grande sacco dell'immondizia per poi buttare anche quest'ultimo nella pattumiera fuori casa. Senza neanche cambiarsi i vestiti sporchi, si tolse il camice bianco e si diresse in giardino dove trovò sua madre già armata e pronta a combattere. Attivò la sua magia e sulla schiena comparve un grande fodero contenente un altrettanto grande spada che impugnò subito dopo pronto a combattere. Lo scontro iniziò, Reiki si portò avanti a gran velocità e cerco di colpire sua madre che però si difese con la sua spada, il ragazzino indietreggiò di qualche metro pronto a tornare all'attacco, ma Erza non gliene diede il tempo lo colpì all'addome con calcio e lo disarmò un attimo dopo puntandogli la spada al collo, il giovane non si arrese e subito il suo corpo si illuminò e fu circondato da un'aura gialla, con il potenziamento della sua velocità Reiki si spostò indietro e subito dopo si diresse a recuperare la spada, Erza sorrise e subito dopo il suo corpo si illuminò e il suo vestito cambiò, dalla sua tipica armatura passo ad un paio di pantaloni rossi ed una fascia a coprirgli il seno come unico indumento superiore, i suoi capelli da sciolti furono legati in una coda e la sua spada divenne una katana. Reiki afferrò la spada e si mise in posizione di difesa, sua madre non si fece intimorire e partì all'attacco, il giovane intimorito balzò in cielo e l'aura che fino a quel momento aveva circondato il suo corpo andò a circondare la spada, il ragazzo prese la mira e velocissimo abbassò l'arma, da essa si estese una grande onda di luce che si diresse dritta verso Erza. La donna sorrise divertita e fece comparire un'altra spada, entrambe le lame vennero avvolte dalla magia: una si incendiò, mentre l'altra si ricoprì di giacchio, quando il colpo del figlio fu a pochi metri di distanza da lei sguainò le spade e scagliò anch'ella un fendente. Il colpo di Reiki venne facilmente respinto e due nuvole, una di fuoco e una di ghiaccio si formarono sul giardino, il ragazzino rimase pietrificato e abbassò ingenuamente la propria difesa, la madre ne approfittò immediatamente e lo colpì sulla testa con entrambe le spade, il poveretto cadde a terra rintronato e perse i sensi. Riaprì gli occhi molto lentamente e subito un dolore lancinante alla testa lo fece gemere, si portò la mano destra sul cranio e si rese conto di averlo fasciato, si voltò non essendosi ancora reso conto di dove si trovasse, vide una finestra contornata da tende arancioni, vicino alla finestra una scrivania, si rese conto solo in quel momento di essere sdraiato sul suo letto e che si trovava nella sua stanza. La porta, d'improvviso si spalancò ed entrò sua madre che come un fulmine gli corse incontro e lo strinse in un grande abbraccio, il giovane fece del suo meglio per non lamentarsi del dolore che quella stretta gli stava procurando alla testa e ricambiò l'abbraccio. Erza si staccò e guardandolo con un'aria da cane bastonato disse: “Tesoro mio, non sai quanto mi dispiaccia, ho esagerato e ti ho ferito alla testa. È solo che il colpo che hai lanciato mi ha sorpreso così tanto, che non sono riuscita a trattenermi. Questa naturalmente non è una scusa, per farmi perdonare però ti ho preparato il tuo piatto preferito è sono andata in città a comprarti un set nuovo di ampolle.” Reiki trattenne a stento le risate, sapeva benissimo che sua madre aveva un comportamento veramente infantile, come quasi tutti i maghi di Fairy tail e che quando esagerava cercava sempre di farsi perdonare, questo suo lato la faceva apparire ai suoi occhi sia divertente sia adorabile e in questi momenti dimenticava pure che la persona a cui stava pensando era Titania una delle maghe più forti e spaventose della gilda. Il giovane abbozzato un ultimo sorriso rispose alla madre, che ancora lo guardava con sguardo preoccupato: “Sta tranquilla mamma sto bene, davvero. Ho solo preso un colpo in testa durante l'allenamento, un po' di riposo e tornerò in forma. Sta tranquilla so che non l'hai fatto apposta.” Sentite queste parole Erza si tranquillizzò diede un bacio sulla testa di suo figlio e gli disse: “Reiki sei diventato bravissimo ad usare la magia di tuo padre.” dopo di che si diresse verso la porta e uscì lasciando suo figlio a riposare. Reiki nel sentire le ultime parole della madre si era accigliato, al solo sentire parlare di suo padre la sua mente vagava inesorabilmente attraverso i ricordi di quel giorno. ____________________________________________________________ Era un tiepido pomeriggio d'estate a Magnolia, Reiki aveva più o meno cinque anni e stava giocando in giardino con un grande insetto che aveva intrappolato in un bicchiere, era uscito in giardino poiché dentro i suoi genitori stavano avendo una discussione e lui, nonostante l'età, aveva già capito che avere a che fare con sua madre quando era arrabbiata poteva essere molto rischioso per la salute. Era anche vero però che suo padre era l'unica persona al mondo con cui sua madre non litigava a suon di pugni e calci, ma solo con le parole, ciò nonostante il bimbo aveva preferito mantenere le distanze da casa. Stava giocando da più di mezz'ora in giardino, aveva dato la caccia a quel grosso scarabeo e finalmente dopo molti tentativi era riuscito a catturarlo e ora si divertiva a rimirarlo in quel contenitore di vetro. Ad un tratto sentì la porta che dava sul giardino aprirsi e suo padre uscì dalla porta, il bimbo vedendolo prese il suo barattolo e corse a mostrare il suo insetto al padre, che vedendoselo venire incontro lo prese e lo abbracciò, poi quando il suo piccolo gli mostrò il gigantesco scarabeo lo ricoprì di complimenti per la sua bravura nell'aver catturato quel grande insetto. Poi anche sua madre li raggiunse in giardino e i suoi genitori si scambiarono uno sguardo complice ed il bimbo li osservò curioso. Gerard guardò suo figlio e vedere negli occhi del suo piccolo lo sguardo curioso ed ingenuo di un bambino, gli fece venire un nodo allo stomaco, quello sguardo rendeva ancora più difficile dire a suo figlio ciò che aveva deciso, Erza vedendo la sua titubanza gli poggiò una mano sulla spalla per incoraggiarlo ed il giovane trasse un profondo respiro e poi iniziò il suo discorso: “ Reiki tesoro devo dirti una cosa molto importante…” il bimbo lo guardò con un interesse ancora maggiore e Gerard continuò: “Vedi come già sai io e tua madre lavoriamo in due gilde diverse, lei a Fairy Tail ed io con i tuoi zii faccio parte di Crime Sorciere. Quando sei nato sono rimasto a Magnolia per crescerti, ma adesso io devo ripartire insieme ad i miei compagni per fermare le gilde oscure sparse per il continente…” il volto di suo figlio si rabbuiò sentendo queste parole e Gerard si fermò, suo figlio aveva già capito dove voleva andare a parare con il suo discorso, pronunciò l'ultima frase con un filo di voce, ma Reiki sentì ogni singola parola: “Mi dispiace tesoro ma io devo lasciare te e tua madre per partire in missione!” Suo volto del bimbo si formarono delle lacrime e subito scoppiò a piangere, si strinse alle maniche del padre e cominciò a strillare: “PAPÀ NON TE NE ANDARE! POSSIAMO VENIRE CON TE IO E LA MAMMA O PUOI LAVORARE A FAIRY TAIL INSIEME AGLI ZII! TI PREGO PAPÀ NON LASCIARCI!” Sentendolo strillare così a Gerard sembrò che il suo cuore si spezzasse, se solo ci fosse stato veramente un modo sarebbe rimasto con la sua famiglia per tutta la vita, ma sapeva che li avrebbe solo messi in pericolo, inoltre lui era un ex criminale e nonostante si fosse impegnato per redimersi sapeva che tutti i peccati commessi non sarebbero stati espiati, anche se la regina lo aveva perdonato e anche se sua moglie aveva fatto altrettanto lui non si sentiva affatto tranquillo ed in cuor suo sapeva, che per quanto quella scelta fosse dolorosa lui doveva affrontarla, solo quando sarebbe riuscito a trovare la pace e ad espiare i suoi peccati avrebbe potuto guardare suo figlio in faccia senza rimpianti. Aveva quindi deciso di riprendere il suo viaggio con i suoi compagni o perlomeno quelli rimasti, poiché Meredy aveva intanto avuto un figlio, Sorano si era trasferita nella gilda della sorella Yukino e Richard era partito per incontrare suo fratello. Quindi rimanevano solo lui, Erick, Sawyer e Macbeth, ciò nonostante aveva ormai deciso di partire e per fortuna anche Erza aveva compreso le sue motivazioni e gli aveva dato il permesso, per quanto all'inizio era stata contraria. Il problema ora era stato spiegarlo a suo figlio e da come il piccolo aveva preso la notizia Gerard temeva che se fosse partito suo figlio non lo avrebbe mai perdonato. Erza si avvicinò a Reiki lo abbracciò e gli disse: “Tesoro devi capire che papà lo fa per il nostro bene, non per ferirci. Non può venire a lavorare alla gilda perché essa non si occupa di questo genere di missioni e noi non possiamo seguirlo, anche perché tu volevi entrare a Fairy tail, in più vuoi andare anche a scuola e se seguiamo papà dovrai rinunciare al tuo sogno di fare il dottore!” Il bimbo tra un singhiozzo e l'altro rispose: “E ALLORA RINUNCIERÒ AL MIO SOGNO E NON ENTRERÒ NELLA GILDA COSÌ POTRÒ STARE CON IL MIO PAPÀ!” I due genitori si guardarono all'unisono poi Gerard prese la parola: “Reiki io non voglio che tu rinunci al tuo sogno per seguire me e soprattutto i luoghi che visiterò sono troppo pericolosi per un bambino.” Il piccolo ormai senza più scuse scoppiò di nuovo a piangere e corse dentro casa lasciando i suoi genitori in giardino, Gerard si avvicinò ad Erza e gli disse: “Erza non sai quanto mi dispiaccia, dico sul serio! Crescere il nostro bambino sarebbe il mio più grande desiderio, ma non posso restare.” La rossa gli si avvicinò, lo strinse tra le sue braccia e gli sussurrò in un orecchio: “Gerard lo so, lo capisco e sono sicura che anche Reiki un giorno capirà, gli ci vorrà solo un po' di tempo.” Dopo una settimana Gerard partì, suo figlio non gli aveva rivolto più la parola da quando gli aveva dato la notizia della sua partenza e il giorno in cui partì l'unica cosa che fece fu salutarlo con una mano, mentre lui si allontanava, dopo aver salutato Erza con un bacio. Da allora erano passati anni ed il rapporto tra il padre ed il figlio non si era ancora ricucito, Gerard aveva continuato la sua caccia alle gilde oscure, mentre Reiki si era messo a studiare la magia, all'inizio si era interessato solo di quella relativa alla medicina, poi si era fatto insegnare da Polyushka le tecniche di guarigione con la magia, infine rovistando in una vecchia biblioteca aveva trovato un libro dove erano inserite tutte le informazioni sulla magia del padre, che un po' per sfida un po' sotto obbligo di sua madre aveva cominciato a studiare. Infine si era unito all'età di otto anni a Fairy tail stringendo una solida amicizia con Storm Fullbuster. I due erano entrati a far parte della gilda lo stesso anno e poiché Reiki era molto timido ed impacciato quando si trattava di relazionarsi con gli altri era rimasto per un breve periodo distaccato da tutti. Un giorno Storm gli si era avvicinato chiedendogli come mai stesse sempre da solo, lui si era sentito profondamente in imbarazzo e non aveva risposto, il figlio di Gray aveva insistito ed infine Reiki si era aperto ed i due erano subito divenuti amici, Strom riusciva a far uscire il meglio da lui e Reiki in compagnia dell'amico si sentiva imbattibile, la poca fiducia in se stesso che aveva quando era con Storm si moltiplicava. Così piano piano era riuscito a farsi amici tutti i membri della sua età ed era divenuto la mente del suo gruppo, composto soprattutto da teste calde come per esempio Nashi. A Reiki le persone che non applicavano il cervello quando facevano qualcosa o coloro che erano troppo aggressivi e risolvevano tutto con i pugni non erano mai piaciuti eppure quando conobbe Star la sua concezione per questo tipo di persone cambiò. Quella ragazza, quando l'aveva vista la prima volta, si era sentito fulminare, non sapeva neanche lui se per amore oppure perché quel giorno gli scagliò un fulmine contro, tanto sta che da quando l'aveva conosciuta si era fatto molto più agguerrito e quando i suoi compagni esageravano in missione era lui che a suon di colpi li rimetteva in riga. La sua vita era grandiosa aveva sua madre che lo amava tantissimo, i suoi amici che lo apprezzavano e lo rispettavano, l'unica cosa che però gli mancava era la presenza di suo padre. Aveva sempre sognato di rivederlo tornare a casa un giorno e poter stare con lui per sempre, non Gerard non tornasse mai a vedere la sua famiglia, semplicemente Reiki durante il soggiorno del padre si rintanava nel suo laboratorio e non gli rivolgeva la parola. Ormai il loro rapporto era incrinato e nessuno dei due aveva idea di come poterlo riparare. Reiki si ridestò dai suoi ricordi e decise di scendere per cenare, giunto in sala da pranzo rimase immobile sulla soglia di casa c'era suo padre che lo guardava, lui non riuscì a dire nulla semplicemente decise di ignorarlo e proseguire, Gerard però gli afferrò il braccio e lo strinse a sé, Reiki si dominò e suo padre lo lasciò andare, Erza entrò in quel momento nella stanza e sorridente si rivolse a suo figlio: “Tesoro sai tuo padre ha portato a termine la sua missione ed ora può ritornare a vivere con noi.” A quelle parole Reiki non riuscì a trattenere la rabbia e gridò contro suo padre: “ADESSO VUOI RIMANE, CERTO PERCHÉ DOPO ANNI DI ASSENZA ADESSO VUOI RICOMINCIARE A FARE IL PADRE. TI SEI PERSO LA MAGGIOR PARTE DELLA MIA VITA E ADESSO VUOI RICOMINCIARE COME SE NON FOSSE SUCCESSO NULLA. MI HAI ABBANDONATO E ADESSO COSI D'IMPROVVISO VUOI SISTEMARE TUTTO, BE MI SPIACE MA CERTE COSE NON POSSONO ESSERE SISTEMATE.” Detto questo corse di nuovo in camera e si sbatacchiò la porta alle spalle, Gerard abbassò la testa, non sapeva come poter rimediare, Erza sbuffò invece si tolse il camice e disse a suo marito: “Tu occupati della cena, io intanto parlo con lui.” Così dicendo diede il grembiule al marito e salì al piano di sopra. Reiki era sdraiato nel suo letto con la testa rivolta verso il muro quando sua madre entrò in camera. Non si voltò e rimase immobile lei invece si avvicinò e si sedette sul letto. Erza lo scosse un po' per assicurarsi che la ascoltasse e poi disse: “Reiki non fare così, tanto lo so che non stai dormendo.” Il giovane si tirò su e si voltò verso la madre, il suo viso era rigato dalle lacrime, che si asciugò subito con la manica della maglietta, il suo sguardo invece era un misto di tristezza e rabbia. La donna vedendo il figlio in quelle condizioni si sentì stringere il cuore, se il suo bambino in quel momento stava soffrendo era anche colpa sua che aveva accecato che Gerard partisse lasciandoli da soli, solo perché lei suo marito avevano sempre avuto un rapporto a distanza non significava certo che suo figlio accettasse e riuscisse a sopportare la distanza del padre, soprattutto per un periodo durato anni. Strinse forte a sé il suo bambino mentre anche dai suoi occhi cominciavano a sgorgare lacrime, poi i due si separarono ed Erza guardandolo disse: “So che per te è difficile accettare tutto questo, e so che non è stato giusto da parte mia e di tuo padre prendere questa decisione senza considerare i tuoi sentimenti, ma devi capire che tuo padre in passato ha commesso molte azioni terribili e non sarebbe riuscito a guardarti in faccia se prima non espiato i suoi peccati. Io e lui abbiamo avuto un'infanzia molto difficile e non abbiamo mai avuto i nostri genitori accanto, per questo non abbiamo considerato che da questa separazione tu avresti sofferto così tanto. Semplicemente abbiamo commesso un grande sbaglio, ma voglio chiederti di non permettere a questo nostro errore di rovinarti la vita: tu hai i tuoi amici che ti amano, hai un grande sogno ed un radioso futuro davanti, non rovinare tutto perché sei arrabbiato con noi. Con questo non voglio dirti che devi anche solo provare a perdonarci, non ce lo meritiamo, ma ti chiediamo di vivere la tua vita nel modo migliore possibile.” Reiki ascoltò sua madre in silenzio e quando terminò di parlare abbassò la testa, stava pensando a quanto gli aveva detto, poi ad un tratto scese dal letto e corse al piano di sotto, si diresse in cucina e qui trovò suo padre intento a preparare la cena. Senza dare il tempo a Gerard di parlare gli corse incontro e lo abbracciò forte per poi scoppiare a piangere e urlare: “PAPÀ IO LO SO CHE TU HAI FATTO TUTTO QUESTO PER ME E CHE NON AVEVI INTENZIONE DI LASCIARMI. SO ANCHE CHE NE HAI SOFFERTO, E SO CHE ERA LA DECISIONE GIUSTA DA PRENDERE. MA IO MI SENTO ANCORA COSÌ ARRABBIATO E TRISTE PER TUTTI QUEI MOMENTI BELLI DELLA MIA VITA IN CUI VOLEVO CHE CI FOSSI ANCHE TU. IO NON POSSO ANCORA PERDONARTI E NON SO SE CI RIUSCIRÒ, MA ADESSO VOGLIO RICOMINCIARE, NON VOGLIO PIÙ ARRABBIARMI CON TE, VOGLIO DI NUOVO RIAVERE LA MIA FAMIGLIA TUTTA UNITA. QUINDI TI PREGO NON ANDARTENE PIÙ!” Gerard cade in ginocchio e strinse suo figlio a sé, anche lui cominciò a piangere e tra il pianto sul suo volto si formò un piccolo sorriso, nonostante suo figlio non volesse perdonarlo, e ne aveva tutte le ragioni, l'uomo era felice che almeno non lo ignorare più. Erza li raggiunse e si unì a quell'abbraccio che aveva desiderato condividere per anni, ma sul quale aveva taciuto. I tre rimase in quella stretta per tempo che gli sembrò infinito prima di mettersi a tavola a mangiare, quella cena rappresentava il loro inizio come famiglia effettiva e completa e sarebbe rimasto a tutti e tre come uno dei ricordi migliori della loro vita. NOTA D'AUTORE: SALVE A TUTTI ECCOMI TORNATA CON IL TERZO CAPITOLO INCENTRATO SUL FIGLIO DI ERZA E GERARD, DEVO AMMETTERE CHE QUESTO CAPITOLO È STATO MOLTO PIÙ LUNGO E DIFFICILE DA SCRIVERE RISPETTO AGLI ALTRI DUE, PERÒ SONO SODDISFATTA DEL RISULTATO. SPERO POSSA PIACE ANCHE A COLORO CHE LO LEGGERANO, PER ORA CI SALUTIAMO E MI SCUSO ANCORA PER EVENTUALI ERRORI DI ORTOGRAFIA. SCRIVETEMI PURE COSE NE PENSATE DI QUESTO TERZO CAPITOLO NELLE RECENSIONI. APPRESTO.
   
 
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