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Autore: Domi_chan    28/08/2009    4 recensioni
“E’ l’ultima volta che te lo dico. O smetti di fare scenate, o non ti permetterò più di venire a vedermi girare!”
Naruto sbarrò gli occhi, spaventato e preoccupato. Se in sua presenza Sakura e l’altro si lasciavano andare a scene tanto libertine, figurarsi cosa avrebbero potuto fare se non si fosse più presentato. Iniziò a scuotere il capo, sconvolto dall’improvvisa ondata di immagini che si accumulavano nel suo cervello.
Meglio non pensarci.
“Non dirlo neanche per scherzo!” sbottò, senza nemmeno tentare di ricomporsi “Non ti lascio nemmeno un minuto -anzi! Un secondo- con quello! Per lui ogni occasione è buona per metterti la lingua in bocca!”
NaruSaku - NaruSakuSasu - Saku...?
[3^ classificata al contest NaruSaku AU indetto da Coco Lee]
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ciack… Si gira

Ciack Si gira!

 

Capitolo II

 

 

 

 

 

 

 

 

 

E anche per oggi è finita.

Sakura sbuffò, stanca, abbassandosi sulle ginocchia per sfilarsi gli odiosi e scomodi sandali di stampo Ottocentesco che era costretta ad indossare durante le riprese. Il miglior modo per entrare nel personaggio, non faceva altro che ripetere Jiraya ogni qualvolta la ragazza provava ad esporre dei dubbi sulla questione -dubbi più che legittimi tra laltro, considerando che tra orli, merletti e sottovesti varie, di quelle raffinate scarpette non si intravedeva nemmeno la punta.

Le lanciò senza troppi complimenti contro la parete, ricordandosi che non era decisamente da attrice degna di questo nome gettare per aria il materiale scenico solo dopo aver sentito il tonfo dovuto allurto. Per nulla preoccupata, si gettò di peso sul divanetto a due posti di cui era munita la roulotte, e biascicando un insulto a mezza bocca iniziò a massaggiarsi le caviglie indolenzite, per poi estendere quel movimento circolare dei polpastrelli fino ai talloni.

“Poveri piedi…” si lamentò abbandonandosi contro lo schienale del divano, ormai sicura che solo un inesperto massaggio non potesse servire a molto.

Rapida, si sfilò i guanti di seta poggiandoli -questa volta con cura- sul bracciolo, creando un buffo contrasto tra il bianco quasi perlaceo dellindumento ed il bordeaux accesso del divano. Sarebbe volentieri rimasta lì, occhi chiusi, gambe divaricate e braccia abbandonate sul ventre ancora infagottato dal corpetto striminzito, per ore, facendo vagare la propria mente tra i più stupidi e superficiali dei pensieri.

Signorina Haruno? È pronta? 

Le ultime parole famose.

Gli organi della stampa saranno nella sala conferenze a breve. Non è educato farli aspettare. continuò martellante la vocetta stridula, accompagnata da un lieve -ma deciso- ticchettio delle nocche contro la porta.

Già. Perché quelli che mi hanno chiamata chewinggum troppo cresciuta sono stati educati decisamente educati.

Sakura storse il naso sottile, scocciata, rimettendosi subito dopo in posizione eretta. Ispezionò il lungo e in largo con una sola occhiata veloce lintera superficie della roulotte, individuando dopo una manciata di decimi di secondo loggetto delle proprie ricerche: un paio di comunissimi jeans a vita bassa, sdruciti ed inspiegabilmente stropicciati, abbandonati di fretta e furia ore prima sullo sgabello che le stava davanti. Mentre al suolo, finito direttamente sotto lo sgabello nella furia dei preparativi pre-riprese, giaceva il dolcevita turchese che già programmava di indossare. Probabilmente avrebbe avuto bisogno di una stirata, però

Signorina? continuava imperterrita la voce proveniente dallesterno, più alta di una tonalità.

Rassegnandosi ad abbandonare il suo eremo felice, Sakura si tirò giù di scatto la zip laterale del vestito trattenendo unimprecazione per niente Ottocentesca tra le labbra.

Finisco di cambiarmi e arrivo, Ayame. si limitò a mormorare.

 

 

Sasuke odiava aspettare.

Che questo accadesse durante il giorno, la notte, sotto la pioggia o il sole di mezzogiorno, che a farlo aspettare fossero collegi, parenti o semplici conoscenti non importava. Lui odiava attendere, punto.

Odiava poggiare le sue nobili spalle contro la stupida roulotte in cui era stato costretto ad abitare negli ultimi tre mesi e mezzo, odiava rimanere lì -gambe leggermente divaricate e braccia lasciate scivolare lungo la linea dei fianchi, sinuose- aspettando che lei si decidesse ad aprire la porticina metallica del proprio camerino, scendere i due scalini arrugginiti su cui laveva vista inciampare non ricordava più quante volte e correre poi tutta trafelata nella sua direzione, mugugnando tra un ansimo e laltro delle scuse per niente convincenti.

Odiava il fatto che la suddetta situazione si ripresentasse con una routine quasi maniacale ad ogni intervista, incontro pubblicitario, riunione del cast e simili.

E soprattutto odiava il non poter opporsi in nessun modo a questa situazione: lui e Sakura Haruno erano i protagonisti del film, ergo dovevano farsi vedere insieme in più occasioni possibili.

Sta arrivando. si limitò a comunicare con un sorriso sincero una delle tante ragazzine dello staff che continuavano, in maniera troppo evidente e petulante, a manifestare la propria adorazione nei confronti dellUchiha. Ha detto che…”

Va bene. Laspetto qui. tagliò corto il ragazzo, senza degnarla di uno sguardo, ringraziamento o parola gentile che fosse.

Trattenne a stento un sospiro, abbassando di un poco le palpebre sulle iridi color antrace, mentre sentiva il ticchettio dei sandali della ragazza farsi sempre più distante; si concesse un istante -uno solo- di assoluto riposo, permettendo allultimo singolo dei Take That di farsi lentamente spazio tra i meandri della sua corteccia celebrale, mentre la il piede destro iniziava a tenere il ritmo battendo sul terreno.

Nella prossima vita avrebbe fatto il musicista. Altro che attore

Saské!

Sasuke, colto alla sprovvista -maledetto secondo di relax!- sussultò internamente, troppo impegnato ad evitare che il suo sedere finisse spalmato direttamente al suolo per riuscire a mantenere la solita espressione stoica. Tutto trafelato, poggiò il palmo destro contro la superficie metallica della roulotte cercando di riprendere un minimo di equilibrio e gettando contemporaneamente un’occhiata alla figura minuta che correva agitata verso nella sua direzione.

“Scusascusascusascusascusa!” iniziò a farfugliare Sakura, ormai in dirittura d’arrivo, bloccandosi solo quando a separarla dal ragazzo c‘era poco più di un metro di distanza. Piegò il busto in avanti, sfinita, poggiando i palmi della mani sulle ginocchia fasciate dai jeans scuri e ancora stropicciati tentando di riprendere fiato.

“E’ da tanto che aspetti?” sussurrò alla fine, sollevando leggermente il capo per poterlo guardare in viso, gli occhi lucidi e gli zigomi ancora arrossati per la corsa. Senza attendere una risposta -la maggior parte delle domande con Sasuke Uchiha come interlocutore, diventavano retoriche. Ci aveva fatto il callo, ormai- si risollevò, riacquistando la posizione eretta “Ci ho messo una vita a togliermi quello stupido corpetto! Per non parlare della sottoveste, poi. Ma come facevano a vestirsi cosi quelle stupide dame? Come?”

Prese fiato rumorosamente, le labbra sottili e ricoperte da un leggerissimo strato di lucidalabbra che andavano a formare un buffo tondo e la mano destra spalmata sul relativo fianco, a sostegno del resto del corpo, mentre continuava a scrutarlo a distanza sperando in un suo qualsiasi segno di vita.

L’Uchiha inarcò l’arcata sopraccigliare sinistra, dischiudendo appena le labbra, stizzito. La osservò con fare critico dall’alto verso il basso, analizzandola attentamente a partire dalle scarpe sportive fino ad arrivare al maglione a collo alto solo per metà. Probabilmente prima di uscire non si era nemmeno guardata allo specchio.

Prima di rendersene conto allontanò le spalle dalla parete metallica di cui si era riappropriato appena un istante prima del suo arrivo e sollevò il braccio destro, dirigendolo velocemente verso la parte ripiegata del colletto di Sakura. La prese con poca delicatezza tra il pollice e l’indice e senza attendere oltre la rigirò, sfiorandone involontariamente la pelle sottostante con le dita.

Sasuke avverti all’istante un qualcosa di caldo ed avvolgente percorrergli la colonna vertebrale in tutta la sua lunghezza, fino a fermarsi alla base del collo, provocandogli uno strano spasmo muscolare che lo costrinse a ritirare immediatamente l’arto, quasi si fosse scottato.

Troppo impegnato a capire in cosa mai potesse consistere quel qualcosa, Sasuke non aveva ancora compreso quanto il suo gesto avesse turbato Sakura. Solo alzando gli occhi in direzione dei suoi, riuscì finalmente a rendersene conto: l’Haruno lo fissava esterrefatta, iridi comicamente sbarrate e carnagione che di lì a poco avrebbe raggiunto le più accese tonalità di viola, facendo saettare di tanto in tanto lo sguardo smeraldino in direzione dell’arma del delitto, che Sasuke -senza nemmeno capirne il motivo- si ostinava ancora tenere sollevata a mezz’aria.

La ragazza sbigottita, realizzò solo in quel istante che, nonostante lavorassero insieme ormai da mesi, quella era la prima vera -escluse le riprese, ovviamente- volta in cui si ritrovava il suo co-protagonista ad una distanza talmente insignificante. Solitamente infatti, i loro contatti passavano velocemente dai saluti appena accennati -cortesi da parte di lei, molto più vicini a dei veri e propri gruginiti quelli di lui-, a degli appunti sulle varie intromissioni di Naruto. Raramente poi -e solo per espressa richiesta di Sasuke- provavano alcune scene particolarmente impegnative poco prima dell’inizio delle riprese, il tutto quasi sempre sotto gli occhi vigili di Naruto che mal sopportava l‘algida presenza dell‘Uchiha accanto alla propria fidanzata.

In tutto questo naturalmente, non rientravano neanche le cosiddette ‘uscite commerciali‘, durante le quali i due protagonisti si mostravano in pubblico armati di sorrisoni smaglianti e parole incoraggianti con il solo scopo di far prolificare quel fanservice a cui Jiraya-sama mirava fin dal principio -bisogna approfittare dei castelli di carte che i fans costruiranno su di voi, ripeteva sempre.

Uno dei più normali e classici rapporti lavorativi, insomma.

“G-grazie…” si sentì di sussurrare, portandosi istintivamente la mano sulla giugulare, sfiorando gli stessi millimetri di pelle che pochi secondi prima erano entrati in contatto con le dita di lui.

Sasuke sbatté un paio di volte le palpebre, come appena uscito da un confuso stato di dormi-veglia e, tornato finalmente con i piedi per terra ritrasse immediatamente il braccio incriminato, voltò il capo nella direzione opposta alla sua facendo scattare la mandibola, e le diede le spalle, allontanandosi a gran passi.

“E’ tardi.” l’apostrofò con freddezza, precedendola verso gli studios “Ci aspettano.”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sono tornata!

Ebbene si. Non so a quanti di voi possa fare piacere, dopo un’estate di pausa assoluta dal mondo delle ff, dei forum e di internet in generale Domi_chan e le sue immancabili schifezzuole sono tornate alla ribalta.

*hero pose*

Mi scuso immensamente per avervi fatto aspettare cosi tanto, ma avevo assolutamente bisogno di un periodo di stasi -troppe ficcyne, troppe bimbominkia, troppe guerre fra ship- o avrei finito con l’abbandonare il fandom. Ed è l’ultima cosa che voglio u__ù

Tornando al capitolo in sé, è inspiegabilmente breve e sostanzialmente stupido… però a me piace XD

Sarà perché si comincia ad intravedere un po’ di nero? *fischietta allegramente*

Chissà… XD

 

Un grazie speciale a: Black Panther (i commenti della suddetta mi rendono sempre felicissima, conoscendo bene la frequenza con cui il soggetto in esame clicca su ’inserisci una recensione’ XD se poi si considera anche che si tratta di una NaruSaku…! In una parola? Grazie *_*), Minato Namikaze (grazie mille ^^), Nomiemi (ed ecco il seguito! Si comincia ad intravedere il neroH già da adesso, vero? XD), Fallen Star, (tentativo di conversione in atto, attenzione! XD Mi dispiace, ma la qui presente è una pantera nera fino alle punte dei piedi XD Grazie per il commento *_*), ballerinaclassica, (ricevere un commento positivo da un‘autrice brava come te non può che farmi gongolare come ebete XD grazie *_* spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto), dark_akira (sappi, carissima sorella pantera, che gli accenni neri d‘ora in poi andranno sempre aumentando XD e questa è cosa buona e giusta u_ù).

 

 

 

Al prossimo  capitolo,

Domi_chan

 

 

 

 

 

  
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