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Autore: Gillywater    22/05/2005    12 recensioni
Il sesto anno sta portando con sè molti cambiamenti e Harry, Ron e Hermione se ne stanno accorgendo; avvenimenti che spezzeranno il loro legame da migliori amici e li getterà a capofitto in situazioni "pericolose e incontrolabili"; tra fantasmi che riaffiorano dal passato (usando nomi fasulli) e persone che ricompongono al loro famiglia a caro prezzo, come ne usciranno tutti?
E' la mia prima ff, lo so cambiare il commento all'alba dell'epilogo non è grandioso, però...
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Nuovo personaggio, Ron Weasley | Coppie: Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Seven Years'
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MAGIA & AMICIZIA

MAGIA & AMICIZIA

(epilogo)

 

Percorreva i corridoi a grande velocità, non riusciva ad aspettare più nemmeno un minuto, il suo corpo era calamitato verso l’infermeria, dove sperava di trovare ciò che cercava.

Svoltò l’angolo di diversi corridoi incontrando studenti che al suo passaggio quasi si inchinavano, mostrando un rispetto e una stima profonda; sul volto avevano dipinta un’espressione di terrore, che lasciava poca immaginazione alla paura che li aveva accompagnati durante quella lunga notte: Harry ancora non capiva come le voci, ad Hogwarts, riuscissero a correre così veloci.

Rallentò il passo, affiancandosi ad una parete e appoggiando una mano contro di essa, sentendone la superficie liscia di marmo freddo.

Aveva il cuore che gli martellava dolorosamente nel petto, solo due passi lo dividevano dalla porta dell’infermeria e dopo di che ogni decisone sarebbe stata presa senza rimpianti per le conseguenze.

Annullò quella breve distanza e superò lo stipite della porta.

L’odore di medicinali che aveva sopportato fino a qualche minuto prima gli arrivò al naso prepotente, mentre la luce proveniente dalla finestra delineava i contorni di nove persone sedute su due letti in sua attesa.

Neville fu il primo a notarlo e si alzò in piedi per guardarlo dritto negli occhi, da una distanza di pochi metri che a lui parevano chilometri.

Gli altri fecero lo stesso, e Harry si accorse che anche Draco e Jessica erano in infermeria.

 

-Ciao Harry- lo salutò Lavanda, alzandosi in piedi e avanzando verso di lui per stringergli la mano; Calì, Neville, Dean, Colin, Seamus e Jessica la seguirono a ruota, solo Ron e Malfoy erano rimasti al loro posto senza muovere nemmeno un muscolo.

Nella stanza calò un silenzio di tomba interrotto solo dal tintinnare delle ampolline colorate, che venivano maneggiate dalla Chips.

 

-Ragazzi… mi dispiace! Vi chiedo scusa, se vorrete odiarmi per il resto della vostra vita avete tutte le ragioni per farlo!- disse Harry, abbassando lo sguardo sul pavimento, tirato talmente a lucido da riflettergli la sua immagine stanca e sconsolata.

 

-Perché dovremmo?- domandò Lavanda, con un sopracciglio inarcato.

 

-Perché se una volta entrati a Malfoy Maison ce ne fossimo andati tutto questo si poteva evitare…-

 

-Perché, tu credi che Voldemort ci avrebbe fatto andare via? E poi… Tutto questo cosa? Nessuno si è fatto male, siamo tornati indietro sani e salvi, escludendo qualche piccolo graffio- gli disse Lavanda con un sorriso.

 

E poi Harry… ragiona! Possiamo avercela con te per qualcosa che tu non hai fatto…? Se Voldemort vuole ucciderti, e per farlo non guarda in faccia nessuno, la colpa non è tua,  meno che tu sia masochista, lo sei?- proruppe Seamus, con quell’aria da grande saggio che lo faceva sembrare un ragazzo maturo.

 

-No-

 

-E allora…?- intervenne Calì, che quando voleva sapeva essere meno oca di quanto la sua natura le imponesse.

 

-Grazie!- esclamò Harry felice, abbracciando uno ad un i suoi amici, cercando di trasmettere loro tutto il bene che provava.

 

Quando arrivò a Jessica lei lo guardò per un lungo istante; aveva il viso pallido e l’abbronzatura che aveva sfoggiato per gran parte dell’anno sembrava svanita;i bei capelli biondi erano arruffati in una massa informe, che li faceva sembrare crespi; infine i suoi occhi cristallini sembravano opacizzati da uno spesso strato di malinconia.

 

-Credevo che tu avessi pregiudizi nei miei confronti, a causa del mio passato e per quello che altri ti avevano detto sul mio conto; ho scoperto che tu di me sapevi poco e niente e che la tua era semplice antipatia, nei confronti di una ragazzina che appariva come snob; mi dispiace Harry, con te, ma anche con i tuoi amici, temo di aver iniziato con il piede sbagliato, ma mi piacerebbe se tu mi concedessi la possibilità di screditarmi in futuro…- disse Jessica, con un sorriso quanto mai sincero, sul bel viso.

 

-Certo…- la rassicurò, stringendole la mano in segno di pace.

 

-Bene- esclamò lei felice –Draco…?- domandò al ragazzo.

 

-Che c’è?- le rispose lui atono.

 

-Eravamo d’accordo che lo avresti fatto…- lo minacciò lei, tirando fuori dalla tasca del mantello la bacchetta, puntandola contro il fratello.

 

-Si, va bene, non c’è bisogno di scaldarsi- esclamò lui, scattando in piedi e girandosi finalmente nella direzione di Harry; egli aveva gli stessi occhi di Jessica, gli stessi capelli biondi e proprio Harry non riuscì a capire come non avesse potuto non accorgersi prima delle loro somiglianze.

Malfoy percorse a grandi passi la distanza che lo divideva da Potter e allungò la mano scheletrica per stringere la sua, com’era avvenuto pochi mesi prima nel parco di Hogwarts, in uno dei loro incontri segreti.

 

-Congratulazione Potter, non potevi fare un lavoro migliore- lo rassicurò.

 

-Voldemort mi è sfuggito, non ho fatto niente di speciale- ammise Harry, stringendo in un pungo la mano rimasta libera.

 

-Ma hai fatto in modo di tenercelo fuori dalle scatole per sette anni- esclamò con un ghigno.

 

-Così avrà il tempo di rinforzarsi, davvero un ottimo lavoro…- lo contraddisse Harry, lasciando la presa.

 

-Si vede che di Magia Oscura non te ne intendi…-proruppe Draco, placando qualunque forma di protesta; si affianco a Jessica, mettendole un braccio intorno alle spalle –Noi dobbiamo andare…- disse.

 

-Dove?- domandò Calì, saltando come una molla per la terribile notizia.

 

-Abbiamo deciso di recuperare un po’ del tempo perso, ma per farlo non possiamo farlo qui ad Hogwarts, non con tutte le voci che corrono come Firebolt per i corridoi, non con tutte le occhiate che ci vengono lanciate dagli altri Serpeverde per aver contraddetto Voldemort…- intervenne Jessica decretando la fine del discorso.

 

Si salutarono con malinconia, ma in cuor loro c’era qualcosa che li legava, qualcosa che impediva di pensare che fosse un addio; ormai era pomeriggio inoltrato, il sole era sceso ancora più basso, dietro la linea retta dell’orizzonte.

 

Uscirono ben presto tutti dalla stanza, chi con la scusa di finire i compiti, chi con la scusa di voler andare in Sala Grande a rubare qualche avanzo del banchetto di mezzogiorno; lasciarono Harry e Ron da soli nella stanza e anche Madama Chips si era rintanata nel suo studio; per un attimo Harry non volle parlare con l’amico, preferì osservare Jessica e Draco nel giardino delle scuola, che montavano in groppa al Thestral del ragazzo e volavano via, trasportati dal soffio del vento caldo.

Fu felice per quei due, avevano ritrovato la loro vera famiglia e avevano ricucito i rapporti, strappati dopo anni di conflitti, con quelli che invece erano sempre stati loro vicini.

Quando l’animale alato sparì dietro una montagna, Harry decise che anche per lui era arrivato il momento di rimettere insieme i pezzi della sua, anche se non per sangue, famiglia.

Si voltò verso Ron, che lo stava fissando con sguardo inespressivo; diede una veloce occhiata al comodino lì vicino, notando un giornale che recitava “Arresto di Bellatrix Lestrange avvenuto al San Mungo” ma scoprì che questa notizia non gli faceva nessun effetto.

 

-Ron… ti prego di qualcosa; prendi il vaso che sta qua e tiramelo addosso, insultami, prendimi a pugni, ma ti prego non restare in silenzio perché non lo sopporto…- disse Harry con un tono di voce tra l’isterico e il disperato.

 

-Hai idea di quello che abbiamo passato io e Hermione questa notte….?- gli sibilò, osservandolo con gli occhi risotti a due fessure -Tu eri rintanato a Malfoy Maison, io e lei nella riserva protetta degli Stridelli perché credevano che fossimo in pericolo… Meriteresti si di essere preso a botte, per l’infarto che le hai fatto venire…- gli rispose Ron alzandosi e dando un’occhiata al lago.

 

-Quindi, non sei arrabbiato?- gli domandò Harry, con un mezzo sorriso.

 

-No, ma…- iniziò prendendo Harry per il braccio e portandolo alla finestra –sarò molto arrabbiato se non ti metti il primo paio di jeans che trovi e non vai da lei a chiarire…-concluse indicando una ragazza accovacciata vicino al lago, che stava lanciando delle pietre in acqua: Hermione.

 

-Mi odia vero…?- domandò Harry.

 

-No- esclamò Ron calmo -Ti detesta… ma Harry, possibile che tu sia così cieco…?- gli chiese –Ha potuto scegliere e ha scelto te, che altro vuoi?-

 

-Io vado da lei…- disse Harry risoluto, togliendosi il pigiama e infilandosi i primi indumenti che trovò.

 

Iniziò a correre, fino ad arrivare in corridoio; poi si rese conto di non aver fatto qualcosa di molto importante.

Tornò indietro, mentre un gruppo di ragazzine che bazzicavano intorno alla porta dell’infermeria lo guardavano come se fosse matto.

 

-Ron?- lo chiamò, sperando che non se ne fosse già andato; il ragazzo si voltò lentamente verso di lui con un sorriso stampato in faccia: aveva gli occhi che brillavano e in mano teneva un pacchetto di caramelle colorate.

 

-Hey Harry, guarda qui…- disse indicando la confezione -…ragni gommosi; sono introvabili! Me li hanno appena mandati Fred e George, hanno detto che prepareranno qualcosa di speciale per me quando tornerò a casa! Solo per me, però…- aggiunse con aria triste, sdraiandosi sul suo letto.

 

-Mi dispiace per Ginny…-ammise Harry, sedendosi accanto a lui.

 

-E’ solo che è così giovane, perché rovinarsi la vita a quest’età? Avrebbe potuto stare qui a viversi la sua giovinezza e chissà adesso cosa le faranno…- disse Ron, allungando le braccia in alto, come a voler stringere in un pugno l’aria che stazionava sulla sua testa.

 

-Ti vedo tranquillo, cosa c’è sotto…?-domandò Harry confuso.

 

-Nessun trucco, la calma è la virtù dei forti…- proruppe saggio –Aspetterò Ginny giorno dopo giorno, in attesa che ritorni a casa con quella sua testolina rossa che ragionava senza dubbio nel modo sbagliato…-

 

Cadde ancora il silenzio; nel cielo iniziava ad intravedersi una luna trasparente, che tra qualche ora sarebbe tornata a splendere nel cielo; dal corridoio proveniva un chiacchiericcio sommesso, come uno sciame di insetti che ronza fastidiosamente nelle orecchie.

Le ragazzine li stavano osservando ridendo come delle oche, credendo che qui due ragazzi fossero solo due bulli che si stavano prendendo gioco di loro, quando invece nemmeno le notavano.

Dalle grandi finestre di pietra, entrava un vento caldo e afoso, che scompigliava dispettoso i capelli dei ragazzi, e portava con sé i profumi dell’estate ormai imminente.

 

-Grazie!- esclamò Harry, distruggendo in tante schegge quella campana di vetro che li aveva avvolti per diversi minuti.

 

-Figurati, questo e altro per un fratello…- disse Ron sorridendo –Ma sbaglio o avevi un impegno tu?- gli chiese.

 

-No, non sbagli… Ci vediamo stasera Ron…- e con questo Harry si volatilizzò per la seconda volta alla sua vista.

 

-A stasera Harry- gli rispose Ron in un sussurro, quando l’amico non gli fu più di fronte.

 

Aprì un cassetto del suo comodino e ne estrasse un foglio di pergamena ingiallita sulla quale erano state incise da un inchiostro verde poche e semplici parole.

 

“Addio Ronald Weasley ; ricordati di me…”

 

Sorrise come un inebetito leggendo quella frase; come avrebbe mai potuto dimenticarsi di Jessica Raily?

 

******

 

Harry scese diverse rampe di scale, che dispettose lo fecero attendere per diversi minuti; i ritratti si spostavano da un quadro all’altro e incontrò anche un’elegante signora medievale, con un abito di pizzo rosa, che mezza ubriaca gli fece una seria proposta di matrimonio; ora che ci pensava non era nemmeno male, ma qualcosa di più dolce lo aspettava e non voleva lasciarselo sfuggire.

Scese la gradinata principale, mentre il Salone d’ingresso era immerso in una luce tenue, che però gli conferiva una sorta d’imponente regalità.

Solo ora si rendeva conto dello spazio che aveva permesso s’interponesse tra lui e quella scuola, che nel corso degli anni era diventata la sua casa.

Guardava tutto sotto occhi diversi ora: i Prefetti e i Capiscuola che rincorrevano bambini del secondo anno che avevano deciso di diventare e successori dei gemelli Weasley; i Serpeverde che complottavano all’ombra dei sotterranei e Piton che vagava in cerca di qualche studente da punire; i Tassorosso che se ne uscivano con le loro bravate e i Corvonero che lo guardavano male per aver vinto la coppa del Quidditch per il quinto anno di seguito; Cho Chang che passava con il suo nuovo ragazzo, uno del settimo come lei del Tassorosso, ed Harry pensò che la sua fosse una mania.

Ciò che credeva di aver perso per sempre erano le serate con i suoi amici intorno al fuoco, dove Ron diceva qualche sua cretinata e Hermione metteva su un cipiglio disgustato, mentre lui restava ad osservarli incapace di fare altro.

Ancora un anno gli rimaneva da vivere in quell’atmosfera scolaresca, e non avrebbe voluto sprecarlo per niente al mondo; ora Voldemort era fuori gioco per sette anni e avrebbe potuto viversi la vita senza preoccupazioni, o forse…

Uscì nel parco e la visione di tutti i suoi compagni che gironzolavano gli scaldò il cuore, che durante l’ultima notte si era ridotto ad una massa gelida di ghiaccio: chi in cerca di baratti con le Gelatine Tutti i Gusti + 1, chi, come le coppiette, in cerca di intimità dietro ai cespugli.

 

Solo una ragazza spezzava quella monotonia: si trattava di una giovane che aveva tenuto d’occhio fino a qualche minuto prima da una finestra più alta.
Il vento le scompigliava i capelli ricci, e lui la osservò portarsi una ciocca ribelle dietro le orecchie, con un movimento ai suoi occhi molto dolce.

 

Harry le si avvicinò.

 

-Sapevo che saresti venuto- sentì dire dalla ragazza, osservandola mentre con un dito descriveva tanti cerchi concentrici nella terra, vicino al lago.

 

-Lo immaginavo…- le rispose Harry, a cui iniziarono a fischiare le orecchie.

 

-Cosa mi devi dire?- continuò lei con freddezza, afferrando un sasso e buttandolo in acqua.

 

Prima di risponderle Harry osservò i saltelli descritti dalla pietra, prima che un tentacolo spuntasse fuori dal nulla e l’afferrasse, trascinandola con sé nelle profonde acque, lanciando un urletto strozzato di pura gioia.

 

-Io…- iniziò –Sono venuto da te per scusarmi!- disse, con tono quanto mai timido.

 

-Per scusarti? E di cosa?- domandò Hermione, ironica.

 

-Per quello che ti ho fatto; ti ho detto che non mi capisci, quando probabilmente, insieme a Ron, sei l’unica persona a questo mondo a capire da un mia occhiata, da un mio silenzio o da un mia parola detta in più o in meno il mio vero stato d’animo; tu mi hai perdonato e io ho pensato bene di gettare via la fiducia che mi avevi dato con un gesto stupido… Lo so Hermione, sono un ipocrita a chiederti una cosa simile, ma… Scusami!- concluse Harry, spostandosi e andando a posizionarsi perfettamente di fronte a lei.

 

La ragazza aveva lo sguardo basso sull’erba, si stava mordicchiando le labbra e aveva gli occhi pieni zeppi di grosse lacrime.

Alzò lo sguardo su di lui, che quando la vide con quegli occhi talmente profondi che ci si sarebbe potuto perdere, restò colpito e non poté fare a meno di sentirsi un bastardo in piena regola.

 

-Io… non voglio più soffrire Harry e non so se con te ci riuscirò… hai una vita talmente complicata che io… non riesco a capirla; hai ragione tu, non ci riesco ed è stato questo che mi ha fatto riflettere, che forse non siamo fatti per stare insieme… Stanotte io sono morta di paura Harry, e io per la prima volta non ero al tuo fianco, capisci cos’è significato per me…? Io, che sono stata esposta tra due fuochi nemici, che mi obbligavano a scegliere tra te e Ron, senza che nessuno ascoltasse i miei sentimenti…- si sfogò Hermione.

 

Seguirono pesanti attimi di silenzio, durante i quali sembrò che tutta l’aria venisse a mancare, tanto il respiro di entrambi si fece affannoso.

 

-Perché ho la sensazione che ti stessi tenendo dentro queste cose da un sacco di tempo?- domandò Harry.

 

-Perché è così… Ti sarai accorto che quest’anno è cambiato tutto, vero?- domandò Hermione, mentre gli argini dei suoi occhi cedettero sotto il peso delle lacrime pesanti, che iniziarono a rigarle il viso.

 

-Io e Ron abbiamo iniziato a ricostruire la nostra amicizia piano, piano, e lo stesso voglio fare con te, ma se questo significa dover rinunciare a te, io non sono disposto a farlo…-

 

-E quindi…?- domandò Hermione, portandosi una mano agli occhi cercando di cancellare le lacrime.

 

-Dammi un’ultima possibilità Hermione, ti prego… dopo, potrai fare tutto quello  che vuoi, anche umiliarmi davanti a tutta la scuola, ma per ora, per favore, non mi lasciare così …- la implorò, pronunciando le ultime parole con un filo di voce.

 

Lei singhiozzò ancora qualche attimo, cercando di registrare come sempre le parole di Harry e di trasformarle in qualcosa di significativo.

Appoggiò le mani dietro di sé, dandosi la spinta per alzarsi; gli si avvicinò, un passo alla volta, tremando da capo a piedi e senza dire un parola.

Quando gli fu di fronte, puntò lo sguardo fisso nei suoi occhi e prima che Harry se ne potesse accorgere, gli sferrò un ceffone potente in piena faccia.

Gli occhiali caddero con un tonfo sommesso sul prato, mentre il ragazzo si portava una mano alla parte lesa.

 

-Diamine!- imprecò Harry -Ho appena avuto l’onore di sperimentare sulla mia pelle quello che provò Malfoy al terzo anno, eh?- disse, osservando Hermione con un misto di rabbia e sorpresa.

 

-Almeno mi sono sfogata e… rivendicata!- ammise Hermione, con aria seria, che ben presto tramutò in uno splendido sorriso.

 

- Dov’eravamo rimasti…?- domandò Harry leggermente alterato.

 

-Che c’è Signor Poter, sta perdendo la pazienza?- gli domandò con un ghigno Hermione, annullando la distanza che la divideva dal ragazzo e unendo le labbra alle sue in un bacio appassionato; ci stavano mettendo l’anima, sperando di riuscire a trasmettere all’altro tutto l’amore e la rabbia che provavano.

Adrenalina scorreva nelle loro vene, mentre rabbrividivano, forse per il fresco della sera ormai prossima o forse per la passione che li stava travolgendo.

Harry attirò Hermione a sé, avvolgendola in un abbraccio soffocante, senza volerla lasciare più andare via.

 

Quando si staccarono, le prima stelle avevano fatto la loro comparsa nel cielo e si riflettevano luminose negli occhi già splendenti di gioia dei due ragazzi.

Si osservarono increduli per diversi minuti, fino a che Hermione iniziò ad avere freddo e Harry senti la pelle d’oca comparire sulle braccia della ragazza, che teneva tra le sue mani.

 

-Torniamo al castello, è ora di cena e ci staranno tutti aspettando in attesa di sapere cosa ne è stato di noi…- le disse Harry, prendendola per mano.

 

-Aspetta un attimo, devo chiederti una cosa… Stamattina ho ricevuto una lettera da mia madre, ho preferito tenerle segreto quello che è successo, altrimenti è la volta buona che mi impedisce di tornare a questa scuola… Nella sua lettera mi comunicava una notizia…- disse Hermione, con un sorriso stampato sul viso.

 

-Cioè…?-

 

-Ben presto, temo che dovrò dire addio alla mia condizione da figlia unica; fiocco rosa in arrivo…- disse felice.

 

-E come mai non me lo hai detto prima…- domandò Harry sorpreso.

 

-Perché è stata una sorpresa anche per me, vedrai che strigliata si prenderanno i miei per avermi comunicato questa notizia solo oggi…- esclamò Hermione, lievemente alterata.

 

-Oddio, poverini…Ma cosa mi dovevi chiedere?-

 

-Ah già… mia madre mi ha chiesto di scegliere il nome e se tu non hai nulla in contrario, io avrei optato per Lily, che dici…?- domandò precipitosamente la ragazza, incrociando le dita dietro la schiena.

 

Harry sembrò pensarci su, poi disse serio:

- Lily Granger, non suona male, eh? È il più bel regalo che qualcuno potesse farmi, lo sai? Dare a tua sorella il nome di mia madre, magari poi sarà una marmocchietta dai capelli rossi, ti immagini?- le domandò, avvolgendole le spalle in un dolce abbraccio e iniziando a risalire i prati verdi che conducevano al castello.

 

-Sono felice che ti piaccia…- ammise Hermione, in un sussurro.

 

Arrivati al portone si fermarono e si guardarono un’ultima volta negli occhi.

Hermione riusciva distintamente ad intravedere il suo riflesso all’interno degli occhi di Harry e viceversa lui; sembravano incatenati in un abbraccio dolcissimo, dal quale è difficile districarsi, ma in qualche modo riuscirono a pronunciare poche e semplici parole.

 

-Harry, grazie!- disse Hermione.

 

-E di che? Io ti adoro, lo sai, si?- le rispose Harry.

 

-Ora lo so…- gli rispose lei.

 

Si presero per mano, incrociando le dita tra di loro, e rientrando nel castello, in una Sala Grande quanto mai gremita di studenti in attesa di sapere le ultime novità.

Una testa rossa si alzò di scatto e un paio di occhi azzurri incontrarono i loro sorridendo.

Nessuna tensione tra i tre : ogni rimpianto era scomparso insieme al sole dietro la perfetta linea dell’orizzonte, che da lontano sorrideva a quella scuola dove la magia e l’amicizia, avevano trionfato ancora una volta.

 

 

***********

 

Ok, niente lacrime!! Bibibibibi ç_________ç La mia adorata storia (adorata dal mio punto di vista, logicamente) è finita definitivamente stavolta, con un finale che a parer mio poteva anche essere migliore, ma così volevo che finisse tra loro e che anche la faccenda con Ron si sistemasse, ma come avete visto non sono tornati amicissimi, era impossibile in così poco tempo, ma stanno ricostruendo le basi della loro amicizia e con l’andare degli anni prevedo scintille ^_______^ forse appena troverò tempo rivedrò un po’ alcuni chap, li ricorreggo e li miglioro, ma la storia rimarrà sempre questa ^.-


Adesso volevo fare delle precisazioni: sono molto felice di vedere che tutti voi che commentate volete un sequel, o quanto meno qualcosa di mio; io ho delle idee che mi piacciono tantissimo per il sequel di questa ff e sicuramente lo scriverò, (anche se sarà una ff molto diversa da questa)  ma non così presto come tutti vorreste ç.ç ho gli esami, e altre due ff che sto scrivendo, quindi sono molto impegnata… di conseguenza credo che per M&A II  ci si vedrà a settembre (ok, adesso vi saluto tutti perché rinuncerete a leggere, vero?) ma vi prometto chap più lunghi e scritti meglio, ok? ^________^ eddai che mi volete bene… non è da escludere poi che vivendo le mie incasinate giornate non resti folgorata e butti giù delle shotty sulla mia coppia preferita e non solo…
Quindi spero che avrete pazienza!! ^.^

Passiamo ai thanks personalissimi:

Lady Liberty91: la mia amicissima!!! Ma tesoro, non me lo aspettavo proprio un tuo commento, ma non per questo non mi ha fatto piacerissimo ^.^ tesoro grazie del complimento, mi ha fatto sorridere moltissimo!! Un bacione!!
Marco: amico!! voglio dirti che apprezzo molto la tua critica, mi sarà utile (lo spero ^.-) nelle prox ff; in effetti ho sorvolato un po’ sull’argomento, ma se tra sette anni ci ritroveremo Zio Voldy in mezzo alle scatole, credo che Harry avrà la possibilità di prenderlo a schiaffi come si deve..^.^

Un bacione e grazie per aver seguito passo per passo la mia ff ^.^

Maripotter: e io attendo il tuo prox chap!! E nel frattempo ti mando un mare (hai presente quant’è grande?^.^) di baci per la tua dolcezza, spero anch’io di scrivere ancora qualcosa di tuo gradimento, ma tutto dipende dalla mia mente malata!! Ciao!! ^.^
FraFra: zia!!! Beh, Silente anche a me ha terrorizzato, a momenti correggeva me (alias l’autrice) per dirmi che stavo sbagliando a scrivere, davvero fa paura!! E Ginny ç.ç oh dispiace anche a me, ma c’est la vie… un bacio più grande dell’intero universo ^.^
Emma: tesorissimo mio!!! La mia dolcissima recensitrice che non potrà più vivere senza di me *.* non credi di esagerare?  ^.- comunque tesoro sono felice che la mia ff ti sia piaciuta, spero che quelle quattro ore che hai passato davanti al computer tempo fa, siano state ricompensate ^.^ un bacio!!
Angi: io non posso non ringraziare te, lo sai vero? ^.^ sei stata la mia prima commentatrice, mi hai incoraggiata quando non c’era nessuno a recensire e sei stata talmente dolce con me che ti meriti certamente tutte le cose belle che ci sono in questo mondo!! *.* Ron spero di avertelo tolto dalle balle, ma era comunque un po’ dura (i recidivi ^.-) ma forse in futuro *.* si invaghirà di qualche altra bella ragazza e ce ne libereremo, che dici? Un bacio talmente pieno d’affetto che non credo riesca ad arrivarti nemmeno tutto ^.- ciao!!!
Eva_elamela: e posso non ringraziare la mia love, che sotto minaccia (????) ha letto la mia ff  a tempo record?? Ma ovvio che non posso!! ^.^ amore mio!! Hai adorato lo scorso chap? Sono felice, perché ci ho messo l’anima a scriverlo e poi il computer lo ha cancellato (come ben sai) ma sono felice di essere riuscita a ricondurti sulla strada giusta con i ricordi e anche ad essere stata capace di manifestare i sentimenti di Narcissa e Draco!! E la tua Margareth? *.* mi sono sorpresa che tu non mi abbia condannata a morte, ma sono felice, vuol dire che ti sei rabbonita!!! Un bacione tesoro e spicciati a produrre “quella cosa” sennò vengo a casa tua e ti frego il fucile.. ciao!! ^.- P.S. indovina cosa sto correndo a leggere?

Hermy6: e l’epilogo è stato a favore dei miei (nostri) due idoli!!! ^.- voglio ringraziarti, perché per leggere tutta la mia ff in un colpo solo è dura, ma tu hai avuto fegato!! Un bacio schioccoso!! ^.^

Avril Lavigne: ma… si vede che io non ho una padronanza perfetta dell’italiano, comunque sia tu sei perdonata, tranquilla, il mio era sarcasmo puro e semplice!!! ^.^ bacetti..

StellinaX: tesoro mio dolcissimo!!! Non lo so perché ma mi mancherai tantissimo, con le tue doppie recensioni per chap, che trovavo davvero molto divertenti ^.- eh, si, tesoro, hai letto sopra? Tornerò con il sequel, ma non così presto tessy, sono impegnatissima, per scrivere questi due ultimi chap lo hai visto anche tu quanto ci ho messo e non sia quanto mi dispiace!! Comunque sia.. hai letto il finalissimo? Ti è piaciuto? Aspetto, voglio il tuo parere tess e nel frattempo sto cercando ancora di mettermi in contatto con te via mail!!!Bacionone ^.^

 

 

Beh ragazzi, sono davvero felice dei risultati raggiunti con questa mia ff, spero che apprezzerete anche le prossime storie che scriverò; un bacione ancora a tutti quelli che mi hanno lasciato un commento alla ff e che non ho ringraziato sopra, come Lady86, Grifo, Robin82, Hobbit, Paddy Anyma Pia, Lily2000, anonima, Hermione91, la misteriosa ****** del secondo chap, (ho dimenticato nessuno???) e poi naturalmente ringrazio le centinaia di perone che leggevano comunque la storia, ma non si sono mai presi la briga di recensire:

 

UN BACIO A TUTTI!!!! *.*

 

ale69

  
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