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Autore: Legar    21/12/2022    12 recensioni
Abraxas Malfoy trascorre il suo ultimo Natale nella solitudine del reparto di malattie infettive del San Mungo. Il Vaiolo di Drago potrà tenerlo lontano dalla sua famiglia, ma questa persiste nei suoi pensieri. Un Medimago raccoglie i suoi auguri per il nipotino Draco.
[Questa storia partecipa a “72 prompt in attesa del Natale” indetta da Mari Lace e Sofifi sul forum Ferisce la penna.]
[Questa storia partecipa a “Scrivi e leggi: flash a tema famiglia” indetta da Mari Lace sul forum Ferisce la penna.]
[Questa storia partecipa al contest “Con orgoglio e lealtà siamo un'unica realtà” indetto da x.:Rina:.X sul forum Torre di carta.]
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Abraxas Malfoy, Altro personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto, Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'Cronache dal San Mungo'
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Illusioni in inchiostro verde


Anche il reparto di malattie infettive ha un albero di Natale.

Limitiamo all’essenziale il personale ed escludiamo le visite dei familiari, ma gli elfi sono immuni a tutte le patologie dei maghi e perciò, oltre alle pulizie quotidiane, sono stati incaricati di decorarne uno nel corridoio.

Non è per noi, che dopo esserci spogliati di ogni protezione e lavati con una pozione disinfettante torniamo a casa dalle nostre famiglie. Noi che, compatibilmente con i turni di lavoro, trascorriamo al massimo dieci ore di solitudine il 25 dicembre.

È per chi può immaginare soltanto le feste fuori, nell’isolamento imposto di una stanza singola; per chi non potrà che osservare rami e palline da lontano, con una parete di vetro a distanziarli.

È così anche per Abraxas Malfoy, che non ha neanche più la forza di alzarsi dal letto e, steso e con le palpebre abbassate, non può ammirare gli addobbi dorati. È probabilmente il suo ultimo Natale e non può avere parenti con cui condividere amore.

Entro nella sua camera, gli chiedo come si sente, anche se non sono trascorse che due ore da quando l’ho visitato all’inizio della giornata e non ci sono mutamenti nel suo stato di salute. La voce è flebile, strascicata, il tono affannato. Stamattina aveva ancora la febbre e il polso accelerato. La pelle del viso e delle mani, le uniche porzioni del corpo lasciate scoperte dal pigiama di seta, è coperta di vescicole: qualcuna si è ulcerata e, nei punti in cui sono state applicate delle bende, queste non sono più bianche. Il persistente colorito verdastro del mio paziente è un segno prognostico sfavorevole: ancora non riusciamo a salvare i maghi ultrasettantenni affetti da Vaiolo di Drago, nemmeno con ogni nostro sforzo.

«Hai portato ciò che ho chiesto, ragazzo?»

«Sì, ho piuma, inchiostro verde e pergamena.»

«Bene.» Mi fa un debole cenno verso la sedia vuota sulla parete. «Inizia a scrivere, e non mi interrompere.»

*

Caro Draco,

il tuo nonno non si è dimenticato di te. Ho affidato il mio regalo a tuo padre. So che ti piacerà, ho esaudito un tuo desiderio dalla lista. Non c’è spesa migliore che quella per renderti contento.

Ma prima di chiederglielo, concedi qualche minuto a questo vecchio, che pensa anche al tuo colore preferito per scriverti. Nelle mie illusioni natalizie ci siamo tutti noi a tavola a Villa Malfoy, e Dobby che mi porta il coltello per il primo taglio al tacchino. Lo stesso coltello, col manico d’osso adornato da serpenti in rilievo, che usava nelle stesse occasioni mio padre prima di me; lo sapevi? Non l’hai mai conosciuto, ma ti avrebbe voluto bene come te ne voglio io.

Perché è questo il senso di costruirsi una famiglia, e una casa in cui poter vivere assieme. È sulla famiglia che potrai sempre contare, quando ti sentirai solo – mai come me ora, mi auguro. Se ti immagino accanto al mio letto, il pensiero dei tuoi sorrisi mi è di conforto.

Buon Natale, Draco.

Con sconfinato affetto,

nonno Abraxas

 

 

 

 

Note:

La morte di Abraxas Malfoy, padre di Lucius e nonno di Draco, per Vaiolo di Drago è canon. Non si hanno però informazioni sulle date, perciò l’ho immaginato più o meno liberamente anziano durante i primi anni di vita di Draco. A questo proposito, si deduce che la mortalità della malattia negli anziani sia elevata da questo scambio tra Draco e il professor Lumacorno: “Sir, I think you knew my grandfather, Abraxas Malfoy?" / "Yes. I was sorry to hear he had died, although of course it wasn't unexpected, dragon pox at his age..."

La scelta di affidare la narrazione alla voce di un Medimago non meglio specificato non è inedita: l’ho adottata anche in Certezze provvisorie, una fanfiction che ha per protagonisti Draco e Hermione e che trasla all’interno del Mondo Magico il tema dell’interruzione volontaria di gravidanza. Ho creato nella mia pagina autrice una serie dal titolo “Cronache dal San Mungo” in cui sono inserite entrambe le storie, e magari altre prossimamente.

Questa flashfic partecipa alla challenge 72 prompt in attesa del Natale indetta da Sofifi e Mari Lace sul forum Ferisce la penna. In particolare ho utilizzato il prompt del giorno 21: Natale in solitudine.

Partecipa inoltre all’iniziativa Scrivi e leggi: flash a tema famiglia organizzata da Mari Lace sullo stesso forum.

Grazie per il tempo dedicato alla lettura e per ogni recensione che vorrete lasciare.

Vi ricordo che potete trovarmi anche su Facebook e Instagram.

E soprattutto, buon Natale! Augurandovi che il vostro sia ben più ricco di gioia e di convivialità di quello di Abraxas ♥

Alla prossima!

Legar

   
 
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