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Autore: leti_0907    28/06/2023    1 recensioni
Piccola raccolta di momenti "what if" ispirati a Miraculous.
ATTENZIONE: possibili spoiler della quinta stagione e il film "Miraculous Awakening".
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Plagg, Tikki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Kwagatama- parte I

Adrien si sarebbe aspettato di tutto, al suo rientro a casa. Persino l’appartamento distrutto per la fame insaziabile di un certo kwami della distruzione che metteva le sue zampine ovunque lasciandosi dietro una catastrofe dietro l’altra.

Ma quello proprio no. Non la figura esile della sua ragazza sdraiata sul suo lato, i capelli neri sparsi sul cuscino. Adrien era così sorpreso che per un attimo si era chiesto se fosse una visione data dalla stanchezza mista alla mancanza che sentiva ogni giorno nei suoi confronti.

Sapeva quanto Marinette fosse impegnata in quei giorni. La sua università avrebbe indetto una sfilata di beneficienza di lì a poche settimane, e lei gli aveva confessato di essere leggermente indietro con i bozzetti dei suoi vestiti. Si stava dando da fare, e purtroppo le occhiaie erano la prova più che evidente che non stesse dormendo, quindi in parte era contento di averle dato le chiavi di casa sua. Vederla riposare dopo l’inferno delle sue giornate come futura stilista lo rendeva più tranquillo.

Senza neanche cambiarsi i vestiti ma togliendosi solo la maglia, l’ex modello del marchio Agreste si adagiò accanto a lei, per poi accarezzarle il profilo del volto con la punta delle dita per non svegliarla. La vide sorridere, come se avesse riconosciuto il suo tocco anche nel sonno, ed il suo cuore si compresse per la dolcezza del momento.

Dio, se l’amava. A volte si domandava perché aveva passato così tanto tempo a sognare un amore impossibile per Ladybug, quando la donna della sua vita era sempre stata al suo fianco. Si sentiva fortunato, ad averla come compagna.

Ad Adrien non sfuggì la pelle d’oca sulle braccia della sua ragazza. Si era tolta la giacca, probabilmente  a causa dell’afa del pomeriggio estivo, ma a notte fonda la temperatura era un po’ calata e lei lo avvertiva più di lui. Si fece più vicino a lei, per riscaldarla in un abbraccio e per riuscire a dormire con lei, quando si accorse di una collana a lui sconosciuta attorno al suo collo. Con il buio non riusciva bene a distinguere il ciondolo che era uscito dalla scollatura della maglietta, e per questo decise di osare.

Con un dito ne accarezzò i lineamenti, e li disegnò nella sua mente per avere una visione chiara dell’oggetto. E per poco non ci rimise i polmoni quando capì che quel ciondolo aveva la stesse forme e dimensioni del kwagatama che portava anche lui al collo.

Il kwagatama che Plagg aveva creato per lui.

I sospetti non ci misero poi molto a venire a galla, tanto che lo spinsero a scostare i capelli Marinette per vederne gli orecchini. Per un attimo la bellezza della ragazza lo trasse in inganno, facendogli quasi perdere la questione e convincendosi che fosse solo una coincidenza. Ma quando il pensiero che lei non aveva mai osato cambiare quegli orecchini e che erano molto simili a quelli di Ladybug gli passò per la testa, dormire abbracciato a Marinette era l’ultimo dei suoi desideri.

Il biondo si mise seduto, coprendo la ragazza con una coperta. Si mise accanto alla finestra, la visione dell’insieme oramai più che chiara di sempre negli occhi verdi illuminati dalla debole luce lunare.

Gli orecchini, la collana, il box dei fili di cui lei era tanto invidiosa… l’impressione che le aveva sempre dato sul fatto che tenesse una parte di sé nascosta. Era ovvio che gli tenesse segreto qualcosa d’importante, ma sarebbe stato ipocrita da parte sua incolparla di ciò. Diamine, lui era Chat Noir, il partner di Ladybug e guardiano di Parigi. Doveva mantenere la sua identità segreta.

Ma se il segreto riguardasse una doppia identità? Se la donna che amava fosse la stessa supereroina che tante volte lo aveva rifiutato? Che rischiava la vita ogni giorno per salvaguardare la sicurezza della loro città?

La guardò, dormiente e tranquilla. Se fosse stata davvero Ladybug, sarebbe cambiato qualcosa?

Forse tutto, forse niente. Non poteva saperlo, non finchè sarebbe tutto rimasto un “se”.

In quel momento un telefono vibrò. Lo schermo si illuminò, ed Adrien si accorse che a segnalare l’arrivo di un messaggio era niente meno che il cellulare di Marinette. Si avvicinò al comodino su cui era poggiato, il senso di colpa nel violare la privacy di Marinette che gli mangiava lo stomaco, e lesse il nome del destinatario.

Lo fece, anche se avrebbe mai voluto trovarsi in una situazione del genere.

Lo fece, perché voleva sapere.

Ed il nome che campeggiava sullo schermo diede credito ancora di più ai suoi dubbi.

Il Maestro Fu.

   
 
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