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Autore: dragun95    19/09/2023    3 recensioni
Amanirenas è il tenente della nave spaziale Mèigumi. In genere ha il compito di guidare spedizioni di recupero materiali in tutta la galassia.
Ma questa volta il suo incarico la porterà su Nèos. Un pianeta ostile ma con una grande ricchezza materiale, per recuperarla però, dovrà prima riunire una squadra di Esper sciolta anni fa. Anche se riluttante, sarà costretta a cercarli e convincerli a rimettersi insieme, poiché conoscono il pericolo che rappresenta la missione meglio degli altri.
Anche se forse la missione di raccolta potrebbe nascondere qualcosa di molto più grosso del matallo e i membri della E-titànes, potrebbero scoprirlo troppo tardi.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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I diaskédasi tis máchis

 

Appena vide le zanne, sentì il sangue gelargli nelle vene. Mentre un ricordo vivido, si sovrapponeva a quello che stava vedendo. Una doppia fila di denti ricurvi e una lingua violacea la fecero bloccare come se fosse stata di pietra. Fu solo grazie alla Suit che percependo il pericolo, fece uscire il casco. Che bloccò le zanne del Metamorfo.
Byron sgranò gli occhi, quel casco era dannatamente duro. Anche per le sue zanne. Gli ci vollero cinque secondi per tornare alla realtà. Cinque secondi in cui si diede dell’idiota.
 
Assestò un calcio nelle parti basse al Metamorfo facendolo ululare di dolore. Appena questi si staccò, gli diede un calcio sotto al mento facendolo volare, gambe all’aria.
 
“Non è uno di quei bastardi!” si disse mentalmente, per cercare di colmarsi. Alzando il braccio per creare uno scudo energetico, parando i proiettili in arrivo. Byron ringhiò dolorante per essersi fatto colpire in quel modo, alzò la testa vedendo il casco della Suit di Lilith svanire. Riconoscendola subito.
 
-Tu sei l’Usurpatrice!- Lilith sorrise divertita.
 
-Vuoi un autografo o magari il bel segno del mio pugno sul tuo brutto muso?- con un ululato il capo gang iniziò a mutare totalmente. Le ossa si ingrossarono così come il resto del corpo, mentre una folta peluria nera crebbe fino a ricoprirlo. Il viso si allungò assumendo tratti canini e un paio di corna ossee si formarono sulla testa. Espose i denti divenuti zanne ed ululò con forza. A quel comando anche il resto della gang iniziò a mutare.
Stava richiamando il suo branco, una mossa che aveva intuito avrebbe fatto. Prese un altro coltello lanciandolo verso Byron mentre saltava indietro. Appena il Metaforso respinse il coltello con un colpo di artiglio, si ritrovò puntato contro un fucile. Tuttavia il capo gang si spostò nuovamente in tempo.
 
“Tsk, le armi da fuoco non funzionano molto, con lui” penso poggiandosi il fucile sulla spalla e sparare all’Esper che voleva prenderla da dietro. Lanciò uno sguardo agli altri membri, in un gesto di apparente distrazione. Fece sparire il fucile nel Deposito, prima di alzare il braccio, afferrando per il collo Byron che stava provando a saltargli addosso. Con una torsione lo lanciò indietro verso i suoi uomini.
 
-Prendetela!- tre della gang le si lanciarono addosso, questa volta utilizzando il loro corpo come arma.
Lilith afferrò il braccio del primo, eseguendo una proiezione sulla spalla sbattendolo a terra. Si abbassò facendo lo sgambetto al secondo e assestargli una testata sul muso.  Il terzo metamorfo allungò gli artigli sul suo collo finendo per colpire l’aria, la rossa era saltata afferrandogli il muso. Strinse il pugno aumentando la densità dei muscoli e l’ispessimento della pelle dandogli un pugno e spaccandogli dei denti.
 
Byron ringhiò infuriato. Aveva sentito parlare di lei, ma quella era la prima volta che vedeva un Esper di 3° grado in azione, non credeva fosse così forte. La rossa invece mosse la mano con cui aveva colpito il metamorfo, per vedere che non si fosse rotta niente.
 
-Tutto qui quello che sapete fare?- chiese in tono derisorio. Se già tutti gli Horns werewolf erano infuriato, ora volevano assolutamente la testa di quella dannata donna. Byron portò la mano artigliata al disco presente sulla cintura dei pantaloni che fungeva da Deposito. Richiamando un machete dalla lama seghettata.
 
-Non vantarti troppo puttanella. Prima di ucciderti, ti taglierò gli arti e mi divertirò con te!- il capo banda vide che gli altri tre che erano stati stesi si erano rialzati: -Attaccatela alle spalle!- ordino ai tre, ma nessuno di loro si mosse.
 
-Che fate lì impalati, attaccatela!- ma nonostante quell’ordine non si mossero. L’uomo non capiva come mai non gli stessero più ubbidendo.
 
-Non credo che lo faranno- gli rispose Lilith con un sorrisetto. Scioccò le dita e i tre si avvicinarono a lei, avevano le lingue di fuori e un’espressione di beatitudine stampato in volto. E la cosa era sia strana che inquietante. Si avvicinò accarezzando la testa di uno di loro, che subito cercò le coccole come se fosse un cane, lasciando di sasso tutti gli altri. Che diavolo stava succedendo? Era la domanda che si stavano facendo tutti.
 
-Bene, ragazzi. Attaccate gli altri e lasciate il capo a me- i tre metamorfi si gettarono in avanti superando Byron e assalendo i loro stessi compagni.
 
-Fermi, che state facendo? Fermatevi!- ma non lo ascoltarono minimamente. Puntò lo sguardo sulla rossa: -Che cosa gli hai fatto?- lei gli rise in faccia prima di rispondere.
 
-Ho solo usato…il mio “profumo”. Ora mi ubbidiscono, come dolci cagnolini- Quel pallone gonfiato stava per esplodere di rabbia, poteva notarlo sia dal suo linguaggio corporeo che dalle vene pulsanti che gli erano spuntate sulla fronte. Aveva previsto sarebbe stato un combattimento facile, dopotutto quel tipo che si atteggiava a capo forte e imbattibile, era solo un inetto. Ed ora voleva proprio vederlo esplodere come un palloncino.
Si guardò intorno, individuando una vecchia catena. La raccolse da terra, iniziando a legarla intorno ad un polso, per poi faticosamente fare lo stesso con l’altro. Finendo per legarsi insieme le mani, sotto lo sguardo confuso dell’Esper.
 
-Che significa?-
 
-Significa che sono alla tua mercé. Avanti vieni e uccidimi!- il tono canzoniere era un’aggiunta  che sicuramente avrebbe dato il colpo di grazia. Iniziò a contare fino a tre e il capo gang emise un ruggito che risuonò in tutta la struttura. Era un ruggito di pura rabbia, ora era davvero arrabbiato a morte.
 
-Non prenderti, gioco di me. Maledetta puttana!- un secondo dopo era saltato su di lei con il machete alzato sopra alla testa.
 
 

 
-Secondo me, dovremmo andare a vedere che succede!- disse il membro degli Horns werewolf, che era rimasto a fare la guardia alla porta del loro “Ospite”. I due avevano sentito l’esplosione e il successivo casino provenire da sotto.
 
-Il nostro compito è fare la guardia. Gli ordini sono questi!- non voleva andare contro gli ordini di Byron. Soprattutto perché sarebbe stato picchiato per aver disubbidito. E la cosa non gli piaceva, già aveva pochi denti, non voleva perderne altri.
Di sotto gli ululati si facevano più forti, segno che stavano combattendo. I due estrassero le armi, se chiunque li avesse attaccati fosse riuscito ad arrivare di sopra, lo avrebbero accolto come si doveva.
 
-Non lo so mi sembrano in difficoltà…- continuò l’altro sentendo l’intensità della battaglia: -forse dovremmo andare a cont…- non finì la frase, che si sentì stringere il collo in una morsa di sottomissione da dietro. L’Esper portò le mani al collo in cerca di aria sentendo col tatto qualcosa che lo stava stringendo. L’altro vedendo il compagno in difficoltà provo ad intervenire, ma una scarica elettrica lo attraverso in tutto il corpo, facendogli perdere i sensi.
Crystall iniziò a tornare visibile, mentre finiva l’Esper della gang. Un rumore di ossa spezzate e il poveretto cadde a terra stecchito.
 
-Era proprio necessario?- domando Amanirenas, guardando il corpo del poveretto. Certo sarà anche stato un criminale, ma preferiva non uccidere se non era costretta a farlo o se c’erano altre soluzioni.
 
-Uccidi o vieni ucciso. È la legge della città, carina- gli rispose la Esper, passando poi alla porta. Lilith stava facendo un buon lavoro a tenerli occupati, ma era meglio per loro sbrigarsi. La porta era chiusa con una serratura elettronica a codice. Un modello piuttosto datato, ma di sicuro ancora efficace.
 
-Lascia fare a me- Amani si avvicinò alla serratura elettronica, usando le impronte digitali della Suit per interfacciarsi con il dispositivo elettronico. Il programma di codificazione, iniziò a elaborare per trovare la giusta combinazione. Dopo neanche sessanta secondi, la porta era aperta.
Crystall guardò la donna piuttosto stupita. Di certo la Suit che indossava doveva essere l’ultimo prodotto tecnologico all’avanguardia e anche piuttosto costosa. Quanto avrebbe voluto provarla. Amani prese la pistola guardando la Esper che creò un cristallo appuntito pronto per esse usato come arma da lancio.
 
-Pronta?- appena l’altra annuì, spalancò la porta. La stanza dall’altra parte, era arredata di tutto punto, con poltrone e anche una televisione. Era tutta roba di qualità media o quasi scadente, ma di certo per la zona esterna della città, erano merce di lusso. Seduto ad una delle poltrone, una persona stava guardando la televisione sgranocchiando snack liofilizzati. Non si era ancora accorto che era entrato qualcuno.
Le due si guardarono a vicenda. Mentre Amani faceva segno all’azzurra, se era lui l’informatore che stavano cercando.
 
-EDDY- l’uomo per poco non si strozzò con il cibo, mentre si voltava sgranando l’occhio sinistro per la sorpresa.
 
-Crystall…- Eddy saltò in piedi dalla poltrona: -…sei venuta a salvarmi?!- dal suo linguaggio corporeo e dai sudori freddi, era chiaro che non si aspettava di vederla. La Tenente non si spiegava quel comportamento.
 
-Credevi che Cuprum, avrebbe lasciato uno dei suoi informatori in mano a qualcun’altro?- l’uomo rise divertito, toccandosi l’occhio bionico come a pulirlo. Un chiaro segno di nervosismo.
 
-Quindi avete sistemato gli Horns werewolf?-
 
-No, a loro ci sta pensando qualcun altro. Sono qui solo per una missione di recupero- rispose Crystall avvicinandosi al suo compagno e sorridendole. Eddy gli sorrise a sua volta, prima di venire impalato con il cristallo che la Esper stava ancora tenendo in mano. L’uomo sgranò l’unico occhio fissando lo sguardo freddo dell’altra, mentre stramazzava al suolo con un rantolo.
L’azzurra prese un coltello dalla cintura della Suit, abbassandosi sul corpo del suo ex compagno, iniziando ad armeggiare per rimuovere l’occhio bionico. Mentre eseguiva quell’operazione, trovò strano che l’altra persona con lei, non avesse emesso un fiato. Che fosse traumatizzata da ciò che aveva visto.
 
-Era un traditore, vero?- aveva capito che c’era qualcosa che non andava da quando era entrata. Nessuno che prende un ostaggio, lo lascia libero di guardare la televisione e mangiare snack. Quindi era chiaro che stesse collaborando con la gang alle spalle di Cuprum.
 
-Già. Il Boss mi ha chiesto di riportargli le informazioni in suo possesso. Contenute nella protesi- confermò mostrandole l’occhio bionico, che subito dopo fece sparire nel suo Deposito. La cosa aveva senso, anche se l’idea di essere stati usati come cavallo di troia, non le piaceva. Anzi avrebbe tanto voluto tirare uno schiaffo a quell’autoproclamatosi “Re”.
Amanirenas portò la mano al casco della Suit mettendo sulla sua visiera le immagini del suo drone riprese in tempo reale. Lilith, stava ancora combattendo contro il capo della gang. Anche se da quello che vedeva, era più come se stesse giocare con lui.
 
-L’Usurpatrice ha già sconfitto la banda?- l’altra scosse la testa.
 
-Ho come l’impressione che stia giocando con loro- la Esper rise a quella risposta. Ma visto che non si trattava di una creatura forte quanto il Kinkána. Crystall non credeva fosse necessario intervenire. Si sedette sulla poltrona su cui prima era seduto l’informatore, cambiando canale per vedere che cosa ci fosse. Tanto valeva aspettarla lì, quando avesse finito.
 
 
 

Quando era stata l’ultima volta che Byron si sentì sfinito e col fiatone? Di solito non aveva problemi di resistenza con la sua metamorfosi completa, ma ora aveva la lingua a penzoloni per l’affanno. E cosa più fastidiosa, il sorriso sul volto di quella dannata donna lo faceva solo infuriare di più.
Menò un altro fendente con il machete, che venne prontamente evitato senza problemi. Lilith indietreggiò evitando ancora un fendente e dare un calcio nel sedere a Byron che per poco non cadde a terra.
 
-Andiamo, non dirmi che sei già stanco, cucciolo?- gli fece gli occhioni dolci invitandolo a venire da lei, nello stesso modo in cui avrebbe fatto con un cane. Il Metamorfo ruggì mettendosi a quattro zampe e caricandola a testa bassa per incornarla.
La rossa rimase ferma afferrandogli le corna quando fu vicino, assestandogli una ginocchiata sul muso. Con un calcio al petto sbatterlo a terra. Credeva avesse più resistenza, ma a quanto pareva, lo aveva sfiancato dopo averlo provocato. Lanciò uno sguardo agli altri membri della gang, i membri sotto al controllo dei suoi feromoni erano stati messi al tappeto.
 
“Speravo durassero di più!” pensò delusa. Doveva mettere fine al combattimento prima che arrivassero a rompere. Distratta non vide che Byron stava mirando a tagliargli la testa. La rossa usò la catena per bloccare il machete e avvolgendola intorno all’arma gli impedì di usarla.
Il Metamorfo aprì la bocca mordendola alla spalla. Lei non sentì niente, visto il materiale ultra resistente della Suit, anche se sottile forniva una gran protezione. Storse le labbra e il corpo della Esper venne avvolto da scariche elettriche come se fosse un’anguilla.
Byron venne elettrifica e fu costretto a staccarsi. Approfittando di quel momento, Lilith impugnò l’arma e con un taglio secco gli staccò la testa dal collo.
 
Appena gli altri membri videro la testa del loro capo cadere a terra, i loro cuori iniziarono a riempirsi di paura. Lilith si voltò verso di loro con il viso sporco di sangue, sorridendogli. Neanche a dirlo tutti quanti scapparono via come se avessero avuto il diavolo alle calcagna.
Lasciò andare il machete e con uno strattone spezzò la catena, così da potersi pulire dal sangue con le mani. Era da parecchio che non uccideva un’altra persona e risentire l’odore acre e ferroso del sangue umano, gli stava facendo venire la nausea.
 
“Ho bisogno di lavarmi!” si disse sentendosi sporca. Salì le scale che davano al piano superiore del magazzino, davanti alla porta le due guardie erano terra. La missione di recupero sembrava andata a buona fine.
Quando aprì la porta trovò Crystall e Amanirenas ad aspettarla. Lanciò uno sguardo al corpo di quello che doveva essere l’informatore di Cuprum, con una punta di cristallo piantata nel petto.
 
-Puoi spiegarmi?- chiese rivolta alla Esper dei cristalli del perché avesse ammazzato chi erano venuti a salvare.
 
-Faceva il doppio gioco, passando informazioni agli Horns werewolf- l’espressione della rossa fu di stupore.
 
-Se voleva che lo uccidessimo, bastava dirlo prima però!- anche se pensava che il ramato avrebbe voluto riaverlo vivo, solo per ucciderlo egli stesso. Crystall intanto stava usando il dispositivo di comunicazione per mettersi in contatto con il suo capo.
L’immagine olografica di Cuprum apparve dal bracciale della Suit, sorridendo ai presenti.
 
<< Deduco che la vostra missione sia stata un successo! >> l’azzurra gli mostro il corpo di Eddy, e lui sorrise compiaciuto.
 
-Ora ci darai ciò che ci hai promesso, vero!-
 
<< Io mantengo sempre la parola. Datemi un secondo che passo i dati alla Suit di Crystall >> rispose prendendo ad armeggiare con il suo bastone da passeggio. In quel momento Amani, volle fargli una domanda.
 
-Scusa se te lo chiedo. Ma di che informazioni era in possesso il tuo informatore, per danneggiarti?- l’uomo guardò la Tenente, con aria seria, come se stesse pensando se rispondere o no a quella domanda. Alla fine scosse le spalle prima di rispondere.
 
<< Danneggiarmi è una parola grossa. È solo che una delle cose che detesto è il contrabbando di esseri viventi, soprattutto di uova di Pterygios >> l’espressione di Lilith divenne una di dolore, come quando qualcuno dava un calcio nelle parti sensibili di un altro e ti sembra di sentire il suo dolore.
 
-Una cosa da pena di morte- proprio alla lettera. Tradimento e contrabbando di uova dei nativi di Néos era qualcosa per cui il “Re”, giustiziava senza possibilità di perdono. Amani annuì leggermente, il contrabbando di uova era una cosa illegale. Anche se per questo crimine, lei avrebbe preferito una vita dietro le sbarre che la morte su due piedi senza l’approvazione delle forze dell’ordine. Ma immaginava che a Narhakan le cose non funzionassero così.
 
<< Bene il caricamento delle informazioni è ultimato. Grazie dell’aiuto e spero di rivederti ancora Lilith…se torni indietro viva, si intente >> dopo che Cuprum ebbe chiuso la comunicazione. Crystall estrasse dalla Suit una scheda di memoria che passò ad Amani.
 
-Ecco ciò che vi è stato promesso. Addio- iniziò a rivestirmi di cristalli per poi diventare invisibili, lasciando le due sole nella stanza.
Amani lanciò uno sguardo alla Esper, vedendola coperta di sangue, gli lanciò un vecchio asciugamano che aveva trovato nella stanza. La rossa ringraziò, iniziando a togliersi il sangue dal viso.
 
-Torniamo alla nave. Ho assolutamente bisogno di una doccia calda!- l’altra annuì silenziosamente. Ma se non altro ora avevano l’ubicazione degli altri membri del team, la parte difficile iniziava adesso.
 
 
 
 
 
 
 
Note dell’autore
 
Come avevo promesso uno scontro senza esclusione di colpi. Benvenuti al nuovo capitolo.
Alla fine Lilith si è divertita molto a combattere/giocare con Byron. Il suo voler deridere gli avversari e provocarli è una delle sue tattiche, e inoltre ha mostrato anche altre sue abilità.
Alla fine si è capita la vera missione di Crystall, uccidere il traditore che condivideva informazioni. Cuprum non è clemente con i traditori.
 
Dal prossimo si torna alla ricerca degli altri due membri degli E-titànes. Spero che il capitolo vi sia piaciuto e che non sia risultato pesante.
Con questo vi saluto al prossimo aggiornamento. A presto.
  
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