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Autore: Spensieratezza    22/03/2024    1 recensioni
Sirius è appena caduto attraverso al Velo e si ritrova dove non avrebbe mai pensato di ritrovarsi. Nel passato. Un passato dove il suo migliore amico James non ha ancora perso la vita per ordine di Voldemort. Sirius sbalordito, si ritrova a dover affrontare un mondo in cui non sa come dire la verità al suo migliore amico, terrorizzato dall'idea di proteggerlo da un pericolo che non sa neanche lui se riuscirà stavolta a sventare. Paura e sensi di colpa si mescoleranno a nuovi sentimenti che non pensava di poter provare proprio verso di lui.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James Potter, Sirius Black | Coppie: James Potter/Sirius Black
Note: What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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POV REGULUS

È così affascinante. I suoi capelli, i suoi occhi, il suo sguardo..il suo corpo…
Mi arricchisce con la sua sapienza, la sua intelligenza, il suo AMORE per tutte le creature viventi.
Il suo spirito animale.
La sua anima meravigliosa che celava agli occhi degli altri.

Un cuore di lupo dolce e affettuoso.
Remus Lupin è NATO per fare l’insegnante, la cattedra è SUA, solo SUA.
E mi rendo conto di essere geloso di una scrivania di legno.

I suoi occhi, così magnetici, attirano il colore dell’autunno e del miele.
Sono come un animale troppo goloso, voglio il miele, voglio assaggiarlo, abbeverarmi di lui.
 
 


SIRIUS
*

I suoi occhi brillano come il prato di Giugno.
Da quando li ho visti non ho desiderato altro che incatenarli al mio sguardo per sempre.

È così fascinoso. È un leader nato.
È energia. Elettricità. Luce.
Emana energia e creatività da tutti i pori.

Felicità era per me solo che lui non abbandonasse mai il mio sguardo.
O che non desiderasse mai farlo.
Fin dal primo istante che l’ho incontrato, ho desiderato LUI.
Ho desiderato averlo vicino, essere suo amico, conquistarlo.

Inebriarmi della sua luce, contagiarlo, essere luce insieme.
James Potter è un’energia contagiante.
Un’energia da cui perfino Peter si sentiva attratto.
James Potter è gioco, è luce, è spensieratezza, è MAGIA.

La sua creatività spazia nei confini di un’area segreta di questo mondo.
Un nuovo mondo…

James aveva lo straordinario potere di rimanere bambino. Fin da subito sono rimasto affascinato da lui e dal modo in cui mi trascinava nei suoi scherzi.

Eravamo al quarto anno, quando decidemmo che potevamo anche inventarci un passaggio segreto che non avevamo mai visitato.
La città di Smeraldo.
Immaginavamo di raggiungerla, di percorrere quel lungo viale di mattoni come faceva Dorothy con le sue scarpette rosse.

Io e James immaginammo di trovare il passaggio sotto una botola, nel giardino di scuola.
 
 
La botola è quadrata. Si mimetizza con le foglie e l’erba. Sono cresciuti su di essa dei fiorellini rosa e viola.
Non facemmo nessuno sforzo per immaginarli. Era come vederli con gli occhi.

Quando sei ragazzo, tutto è meraviglioso. Ti basta immaginare per vedere.
Quando sei adulto perdi il terzi occhio e quanto male fa! Ma non lo sai, quando ci sei dentro non lo sai ancora.
Ricordo perfettamente quel giorno.
Ci prendemmo per mano, tutti e quattro e fingemmo di aprire la botola. Ci sporcammo tutti di erba e ridevamo come cretini.

Ci immergemmo nel prato, odorando il forte e pungente odore dell’erba bagnata.
Ci alzammo.
“Ohhhh, è meraviglioso!!” dicemmo.

Avevamo tutti la stessa espressione sognante e traboccante di meraviglia.
Non importa cosa tutti noi vedevamo, vedevamo la stessa cosa.
Non aveva importanza sapere cosa l’altro vedeva. Vedevamo la stessa cosa.

“Ahhhhh!” disse Peter cadendo a terra, perché era inciampato. “Un coniglio gigante che saltellava, mi ha fatto cadere!”
Ridemmo tutti.
Lo aiutai ad alzarsi.

“Facciamo attenzione, non voglio cadere anch’io culo all’aria come Péter!” dissi io.
“Qualcuno sa dove dobbiamo andare?” chiese James.
“Basterà seguire la luce dell’Eterno Sole!” indicò Remus.

Remus, il dolce Remus che ci seguiva dappertutto.
Quel mondo era la stanza riservata all’infanzia, alla creatività, alla fantasia.
Esistono esseri speciali che continuano ad accedere a questo cancello anche se diventano adulti.

Sono esseri speciali che hanno il quid in più.
Che hanno capito che la fantasia è la parte più bella di noi e che bisogna lottare ogni giorno per non perderla e non farla andare via.
Quando sei morto, non mi hai più guardato.

Il bastone era scomparso.
Il ponte era crollato.
Il mondo immaginario dei miei sogni si sera dissolto.
I custodi mi avevano cacciato.
Non mi avevano più voluto.

“Vi prego, no!! Non mi cacciate via, non lo fate!!”
Inutile. Gli elfi non ascoltano i semplici esseri umani.
 
 




JAMES

*

Dicono che sono speciale, ma io non mi ci sento neanche un po’.
Quando lo sei, non ti accorgi di esserlo.
Fortunato, questo sì.

Normale, perché come sei, pensi sia scontato esserlo.
Ma così non è.
E pensi che sarà sempre così.
Che la tua energia sempre così sarà
Invincibile, indistruttibile.

Indistruttibile come il diamante Eterno del Tempio Eterno, che custodisce tutti gli ideali del mondo, tutti i sogni degli Uomini.
Era un cristallo potente fatto a piramide, bianco splendente, che conteneva un'energia purissima.
Così puro da essere custodito dagli Unicorni.
Così splendente da catturare i raggi del sole.
Così luminoso da poter rischiarare le anime annerite dai demoni.

Lo portavamo in giro, per cercare di guarire gli Uomini.
E lo lasciavano sempre a ME.
“Sei tu ad avere il cuore più luminoso, James.” Diceva Sirius.
Spesso portavamo quell’oggetto davanti a Piton, dicendogli che neanche il Diamante Sacro poteva annerire la sua anima.

Lui ci guardava un po’ intimorito e poi sprezzante, derideva noi e quel “giocattolo che avevamo di sicuro preso in un negozio babbano.”
Dopo un paio di volte, cercò anche di rubarcelo.
Alla seconda volta, smettemmo di provocarlo.

Il Diamante non deve andare perso o finirà la nostra avventura, dicevo stringendolo a me.
E loro mi davano ragione.
E sarà sempre il tempo degli ideali, dell’amicizia,

degli studi, del sole nascente
del Sole Eterno
Dell’alba passata a studiare
Del sorriso per non sentirsi stanco neanche un po’

Ora capivo che non era perdere quel Simbolo che temevo, ma il Sogno che lo custodiva.
Forse tutti i sogni vanno a finire negli oggetti che possediamo nella realtà.
E quando piangiamo per averli persi, in realtà la nostra anima non piange per l’oggetto ma per il sogno rinchiuso all’interno.

Neanche tutta la magia bianca del mondo poteva salvare Piton.
E se lui ce l’avrebbe preso, avrebbe portato via la nostra giovinezza.
Ma il tempo è veloce, il tempo è cattivo.
Pensi che niente cambierà, eppure tutto cambia,

quando cominci a fare progetti
non ti basta più quello che avevi, ne vuoi di più
vuoi cose nuove, vuoi più quantità
tutto a un tratto lo zucchero filato che ti piaceva tanto, è troppo dolce
vorresti provare la liquirizia o la brioche all’amarena.

Il mondo dei nostri sogni diventò sempre più difficile da immaginare, man mano che passavano gli anni.
Sempre più sbiadito, difficile da vedere, nonostante i miei occhiali.
Non era con quelli che riuscivo a vederlo, ma con il terzo occhio dei bambini, che mi si stava richiudendo dolorosamente e faceva un male cane.

Sei già andato al lunapark la settimana scorsa, ora non ne hai più voglia,
questa volta no, no, no, non ci andrò…
ci andrò la prossima settimana…
ma il Fato no, il fato no…ha deciso che tu non ci andrai..
né la settimana prossima né mai..mai più…

È la punizione per aver detto di no, per aver rallentato..
chi rallenta, si ferma. Chi rallenta perde il treno
chi rallenta è perduto
E tutto è morto e tutto è ancora vivo
Il tempo passa, corre, accelera e io non ci sto più dietro
Mi sembra solo ieri che riuscivo a seminare Gazza

E ora non riesco più a evitare che la lancia del tempo mi trafigge con la scure
Con il suono di una bacchetta, con un colpo di magia..
Ero speciale, dicevano…

E quando sei speciale corri un grave rischio
Quello di non poter essere altro.
Hai un ruolo, un copione
Non uscire dal copione o te ne pentirai
Puoi essere altro, o restare così come sei
Ma nessuno sconfigge il tempo.

Farmi una famiglia..forse era troppo, non il mio destino
E per questo sono morto.
Ero troppo ragazzo per poter essere adulto e per questo il Fato mi ha fermato
O forse no, forse non è tutto qui
Forse amavo troppo TE, per poter amare qualcun altro

Forse amavo troppo i miei amici, per poter sopravvivere

Al tradimento di uno di loro.
Sirius, amore mio, perdonami per averti lasciato.
Ciò che più amavi di me, ti ha infine tradito.
Mi hai sempre detto di non cambiare e per questo sono morto.
Perdonami per averti lasciato, non lo farò mai più.

Se continuerai ad accompagnarmi e a tenermi per mano.
 
 
 
*

SIRIUS

La cella di Azkaban mi ha insegnato che la parte migliore di me eri TU.
La luce che ho trovato dentro di me, arrivava da te.
È entrata dentro il mio corpo e ha cominciato a splendere

Non ci accorgiamo mai quando camminiamo dentro la valle del Sole.
La calpestiamo, la visitiamo, dandola per scontata.
Pensiamo che sarà così per sempre
Poi ad un certo punto tutto si fa scuro,
diventa NOTTE.

Siamo usciti dalla Terra del Sole e non ce ne siamo accorti.
È stata dura realizzare di essere tagliati fuori..andavamo a scuola e la realizzazione fu dura da accettare.
Allora urliamo, strepitiamo, ci buttiamo per terra e prendiamo a pugni il pavimento.
Chiediamo di farci rientrare.

Ma la città è diventata invisibile.
Il portone della città è chiuso.
L’accesso al paradiso è chiuso e sbarrato.
Una volta sapevo trovare l’ingresso, ora no, non più.
Non sono più un bambino.

Non so trovare pertugi nascosti e passaggi segreti dentro una botola.
Non so creare una mappa misteriosa che nessuno leggerà
Ci riuscivo solo con te mio caro amico,
mio dolce amore
ma tu ora non ci sei più.

E insieme a te, se ne va via anche la mia fanciullezza,
la mia anima si spegne,
continuo a crescere, divento un uomo,
ma la mia anima è spenta.
E proprio nel momento in cui dolorosamente muoio, rivedo i personaggi dei miei incubi da ragazzino.

Il troll di montagna che sfidammo nella città delle zebre,  il mostro acquatico, quello delle nevi, il mostro a sei teste, Medusa..
Li vedevo tutti insieme, mi guardavano e mi giudicavano e poi ruggivano, attraverso le sbarre della mia prigione.
Non li ricordavo più..quando cercavo di ricordarli, non riuscivo a memorizzare i volti.

“E tornate da me solo ora?? Cosa volete da me?”
Ruggivano.
“Andate via!! Andate viaa!!! VIAAAAA!”
Come un folle, prendevo a pugni le sbarre e le pareti fino a crogiolare sangue.
Folle. Ero entrato nel delirio.

Ma li vedevo ancora. Li vedevo DI NUOVO.
Mi buttai a terra.
Il ritorno all’infanzia ha il sapore della crudeltà.
La nostalgia torna sempre in modo crudele rispetto a quando eri bambino.

Hai solo un modo per passare attraverso i cancelli.
Quello dell’infanzia o quello della follia.
E quando diventi adulto, ti rimane solo quello della follia.

Ho sempre pensato che bisognasse trovare la luce dentro sé stessi.
Ora ho capito che a volte potremmo nascere senza luce
A meno che qualcuno non ci illumini dall’esterno.
Ma ho perso la mia luce.
E anche l’ingresso alla città segreta.

Oh, James, perché mi hai lasciato solo?
 
 
 
 
*

Per tutta la mia vita ho creduto che mio fratello non mi volesse bene.
Io non ero mai abbastanza per lui, non ero mai meritevole di ricevere affetto più di tanto da lui.
Non ero mai al primo posto.
Credevo che fosse Sirius che non amasse mai nessuno.

Poi ho capito che non amasse mai nessuno prima che arrivassero LORO.
Li ho odiati.
Come osavano portarsi via ciò che era mio fin da quando venni al mondo?

MIO FRATELLO mi riempiva la testa di sciocchezze, continuando a dirmi che tutti meritavano di essere AMATI allo stesso modo, allora perché lui non lo faceva?
Come osava infine paragonare me a LORO?
Se siamo TUTTI UGUALI perché loro devono avere il tuo amore e IO NO?

Se tutti dobbiamo essere amati allo stesso modo, perché mamma e papà amano me e non te?
Perché devo ricevere amore da chi non lo voglio e da chi lo voglio, no?
Perché a te è consentito SCEGLIERE di essere giusto e io non posso?
Perché per me non combatti?

Perché non c’è nessuno a salvarmi dall’oscurità?
Perché esistono le case? Perché ci dividono?
Perché tu puoi scegliere e io NO?
Perché ami LUI e non ME?
Non siamo tutti uguali, no.
Il Signore Oscuro, ci dice che ci prenderemo tutto quello che i falsi buoni ci hanno portato via.

Ce lo riprenderemo e per noi non esisteranno mai più vuoti e sofferenze.
Saranno chi ci ha fatto del male a soffrire.
Hai scelto un’altra famiglia invece della tua, Sirius.
La pagherai per questo.
 
 
 
 
*

Avevo cercato di dimenticare Regulus.
Eppure mi è piombato dentro come centinaia di pallottole nello stomaco a farmi molto male.
Rivedere il suo nome su quella stanza mi ha quasi ucciso.
Sono morto forse un milione di volte.

Quando seppi cosa gli era successo, lo sognai per notti e notte.
Annegare.
Perché, Reg? Perché eri così egoista?
Tu desideravi sempre TUTTO, volevi il potere, l’affetto, la conquista, il sapere, ma non volevi donarlo.
Eri chiuso nel tuo mondo ed eri ostile.

Un mondo che io non riuscivo a penetrare neanche volendo.
Fino a quando non ho smesso del tutto.
Io credevo che tu non mi volessi bene, Reg.
Perdonami per non aver combattuto abbastanza per te.
Non sono stato un bravo fratello.
Ma ti amavo.
Ti amavo davvero.

Desideravo starti vicino ma non sapevo esprimere i miei sentimenti.
Credevo tu non li provassi.
Ora invece credo che fingessi solo di non volermi bene, perché i Black impongono una certa etichetta, di non mostrare mai le nostre emozioni.
Se a ogni “Vattene via” ti avessi abbracciato,

Se a ogni “Non penserai che ti avrei fatto un regalo..” te ne avessi fatto uno,
se a ogni “Vai a trovare quello schifoso del tuo amico?” avessi urlato che ero contento che fossi geloso,
se a ogni compleanno ti avessi fatto una torta,
se a ogni insulto fossi piombato nel tuo letto e ti avessi abbracciato di notte, dicendoti che ti volevo bene,
forse non avresti mai ceduto al male.

Ma ero giovane, ero sprovveduto, ero arrogante, ero ignorante, ero STUPIDO.
Ero troppo giovane.
 
 
 
 
*

La Causa di Voldemort non era come mi aspettavo.
Uccidere non è così facile come credevo lo fosse.
I loro lamenti, le loro urla..sembrano così UGUALI..
Uguali a quelle di tutti gli altri..
Perché ci aveva detto che erano diverse?
Ci aveva detto che non avremmo sentito NULLA, che saremmo stati CONTENTI..

Ci aveva detto che loro erano DIVERSI da noi..
Ma l’unico DIVERSO qui sembro io.
L’unico a non godere..l’unico a non capire..
Cerco gli sguardi di Severus e Lucius ma loro rifuggono il mio sguardo.
Non provano lo stesso orrore che provo io, o forse lo  nascondono.

Mi guardano con pietismo..un essere inutile che si accartoccia davanti alla Causa.
Un essere che Voldemort eliminerà se non gli serve.
E io ho solo bisogno di conferme.
Conferme che lo stesso Dubbio aleggia in loro.
I miei stessi compagni.
Basta!!”

Severus mi guarda, infuriato che mi fossi artigliato a lui, fino quasi a rovinargli la veste. È furibondo e finalmente l’ombra di una reazione la colgo. Furia. Forse mi incenerirà adesso, ponendo fine ai miei dubbi.
Lui è arrabbiato perché l’ho costretto a guardarmi.
I suoi occhi cambiano, è lo stesso sguardo di quando io e Sirius litigavamo e lui mi chiedeva “Perché? Perché fai così?”
“Perché sono fatto così!” gli gridavo.

Ma ora griderei a Severus “Perché sono fatto così???”
Mi risponderebbe?
“TI PREGO. Dimmi che anche tu ti chiedi perché!!” lo supplico.
I mangiamorte non si chiedono il perché…”
Mi lascio scappare un singulto.
“E se vuoi restare vivo..farai bene a fare così..”

Un altro singhiozzo. Severus alza la mano. Credo mi schiaffeggerà, ma la usa per coprirmi gli occhi con delicatezza.
Il male può essere delicato?
Mi butto su di lui, abbracciandolo disperato. Si irrigidisce ma dischiude i pugni.
Lucius contro la porta con le braccia conserte ha la faccia di chi vorrebbe far scoppiare il laboratorio. Sta fermo, non dice niente, ma si morde il labbro.

“Voglio tornare a casa.” Dico.
Severus mi schiaffeggia, una volta, due volte.
“BASTA!!” Sto implorando pietà?
Severus mi tiene fermo, mentre Lucius mi punta la bacchetta davanti.
“Vuoi che prendano la tua famiglia? Vuoi che ti uccidano??” grida Severus.
Non voglio uccidere delle persone, no!”

“Avresti dovuto pensarci PRIMA. Se ora ti tiri indietro..uccideranno loro..io non perdo la mia famiglia per colpa tua.” Disse Lucius.
Io non avevo altra scelta!!”
Potevi fare come l’amico di quel maiale!! Potevi dire di no!! Se credi di essere migliore di noi, perché hai detto sì??” urlò Severus.

Perché Sirius è andato via.” Dico con gli occhi lucidi.
Sei uno sciocco sentimentale. Quasi quasi avrei capito meglio se ti fossi rovinato per una femmina.” Disse Severus disgustato.
Vale forse più di un fratello??” grido.

“Certo!! Certo che vale! Guarda dov’è il tuo caro fratello adesso!! Dai Potter!! Maledetti! Prima si prendono Lily e adesso tuo fratello! Una famiglia disgraziata! Sai che c’è? Spero che il Signore Oscuro li uccida, li uccida tutti! Lo meritano!” dice fuori di sé e un’onda di paura e di nausea mi coglie.
“ Pensi forse che a lui importa che sei qui? No! Se vuoi fargliela pagare davvero, resta qui! Non avrai la tua vendetta se sarai morto!” dice Lucius quasi con gentilezza.

“Chi dice che lo sarò?”
“Non capisci evidentemente. Se adesso ti tiri fuori, lui ucciderà la tua famiglia e poi ucciderà te. Ma facendoti SOFFRIRE.” Disse Lucius.
“Se ci costringi a ucciderti, te la farò pagare..morirai ma lentamente Useremo prima la cruciatus.” Disse Severus.

Rabbrividisco. Ma sono pur sempre un Black.

"Che strano, Severus..sembra quasi ti importi di me."

Severus mi guarda con orrore, sul momento penso che mi darà una dimostrazione pratica in quel momento, e dallo sguardo che gli lanciò Lucius, forse lo pensò anche lui..forse fu per questo che prese la parola. “”Hai scelto. Dovevi pensarci prima.”
“Ma..lui chiede di uccidere degli innocenti!” disse Regulus.

“NESSUNO è mai davvero INNOCENTE. Se ci hanno reso quelli che siamo, sono LORO i cattivi.” Disse Severus.
Gli credetti. Volevo che fosse vero.
Li abbracciai. Erano loro la mia famiglia adesso.
Li abbracciai. Li amavo ma non mi convinsero.
Quando scoprii come Voldemort era diventato imbattibile, desiderai sconfiggerlo.

Un’ossessione che mi ha catapultato in un orrore più grande di me.

Forse quando desideri tornare indietro dopo che hai scelto, il fato ti punisce.
E fu questo che fece con me.
O una strada o l’altra.
Non esiste il ritorno.
Il Cosmo ha le sue regole.
Quello che desideri cancellare, cancellerà TE.
 
 
 
 
 
*

“Avanti, fammi tuo, Pad..” disse James, allacciando le braccia al collo di Sirius.
“Sì…” mormorò Sirius, baciandogli il collo e sollevandolo contro il muro.
Lo prese in braccio e lo portò sul divano, lo spogliò.
Continuarono a baciarsi.

Era così bello baciarsi. Baciare James era la cosa più bella, romantica e coinvolgente che avesse mai fatto.
Gli accarezzò il petto. Era così bello. Adorava toccarlo, accarezzarlo.
“Pad..”
Fare l’amore con lui.
James reclinò la testa all’indietro e si lasciò prendere da lui, ansimando.
Non gli sembrava ancora vero di averlo tutto per sé.

Gli prese il volto e lo baciò di nuovo, aumentando il ritmo.
“Ti amo, James..”
 
 
“Mi manca Remus..” disse un giorno, James, così dal nulla, mentre giocavano a un videogioco.
“Sì..anche a me..credi che ci stia evitando?” gli chiese Sirius.

“Di certo è strano che in tre mesi siamo sempre stati noi a cercarlo..credi..che sia perché noi..stiamo insieme?”
Non volevo dirlo. Ma l’ha fatto James per me.
“Il nostro migliore amico non è un omofobo..ha anche tifato per noi..non posso crederlo..”
“Ma è innegabile che da quando stiamo insieme, non sta più con noi..”

“Forse vuole lasciarci i nostri spazi..un po’ come mio fratello..” dissi io, triste.
“Non l’hai ancora visto?” mi domandò lui.
“È sempre un po’ distante..come se mi stesse nascondendo qualcosa..mi fa arrabbiare…da quando c’è stato quel momento sul ponte non si è più fatto trovare..lo chiamo..dice che non ha niente..che sta solo cercando di rifarsi una vita..ma..non mi tranquillizza.”

Quanto odio farmi vedere piangere. Questa debolezza non..
James mi prende tra le braccia.
“Ehi, sono solo tue paranoie, ok?”
“Ho paura..Pad…e se lo stessi perdendo di nuovo? E se non riesce più a vedermi allo stesso modo dopo che gli ho mentito? Non posso perderlo di nuovo!”
“Ehi, mi ascolti? Non lo perderai. Così come non perderemo Remus. Non lo perderai dopo tutto quello che hai fatto per salvarlo..non si possono dimenticare cose come queste.”

“Magari nella fantasia..queste cose non le dimentichi..nella realtà si dimenticano molte cose..come la città Eterna..”
James sorrise e mi baciò sulla bocca.
“Questo per cosa?”
“Perché te la ricordi ancora..
“Come potrei dimenticarla? Mi hai fatto vivere un sogno, Ramoso..io te ne sarò sempre grato.”
“Ti piacerebbe tornarci?”

“La cosa che desidero di più al mondo..ma non siamo più sull’isola che non c’è…”
“Forse è possibile vederla di nuovo anche se siamo tornati grandi.”
“Quando riscopri il metodo, spiegamelo anche a me, visto che io non ci riesco più..”
“E se ti dicessi che io ci sono già riuscito?”

Sirius lo guardò basito.
“Parli sul serio?”
James annuì piano.
“Beh, o almeno mi sembra..
“Cosa significa?”
“C’è stato un giorno..che..io..mi è sembrato di aver visto qualcosa..qualcosa di ultraterreno quasi..non una città, no…ma dei colori..come se venissero da un altro mondo.”
“Dimmi di più.”

“Erano giallo e nero. Il giallo diventava oro..ma un oro..come non l’ho mai visto..sembravano i capelli di una bambina..era più bello del sole..e mi ricordava il colore del Sole Eterno..sembrava di aver preso un pennarello e che esso avesse subito la purificazione più pura della sua anima..e il nero era allo stesso modo..come petrolio liquido ma senza sporcizia..nero, lucido..e poi entrambi i colori viaggiavano come su onde sonore..come su una radio ad un’altra frequenza..e si raggiungevano..ma come se non desiderassero altro che unirsi..e la loro unione era come se questi colori..si baciassero…li vedevo ma avevo come la sensazione che non ci fossero veramente..che li stessi vedendo su un’altra dimensione..un po’ come vedere i raggi ultravioletti..e allora mi sono detto…forse la città Eterna esiste in fondo..se esistono i colori ultravioletti..forse esiste anche Lei..perchè quei colori mi hanno ricordato come li immaginavo quando La vedevo.. “
“Non mi hai raccontato di questo momento..”
“Perché è successo quando ho perdonato Tom.”

James si rende conto di sconvolgerlo ma continua comunque.
“Pensiamo sempre che perdonare sia una cosa troppo tremenda..ma qualcosa di questo ci sfugge..il perdono, il VERO perdono..io credo che ti possa trasportare in un’altra dimensione, Sir…solo se tu fai il Salto Quantico..ti è concesso di tornare indietro..come è successo a te…io credo sia successo a ME..l’odio per Voldemort, mi ha fatto perdere l’ingresso alla città Eterna e mi ha ucciso perché non ho sopportato il distacco da lei, da Voi..”
“Non dire così, non dirlo..”

Perdonare Tom, mi ha fatto rivedere quei colori..sono certo che sia Lei..Sirius..è la città! Erano solo colori..ma sono sicuro che fosse Lei..”
“Puoi anche recitare un sonetto se vuoi, ma in nessun modo mi costringerai a perdonare Bellatrix.
“Però lei ti ha riportato da me…

Mi irrigidii…aveva ragione! Le sue parole però facevano male, tanto male, come una campana stonata.
Potevo accettarle?
“Forse allo stesso modo di come Harry ha salvato Peter.
Lo guardo stravolto, scioccato.

“Sì..l’ha risparmiato..ma poi è morto. " disse Sirius. Aveva ancora in mente il racconto straziante di Peter sulla sua stessa fine, quando aveva riacquistato i ricordi. Dovette pregarlo di fermarsi. Non sopportava di sentire la fine di un altro amico. Peter...Peter morto lo stesso giorno che era morto anche lui. Voleva ucciderlo...e alla fine erano morti insieme, a poca distanza l'uno dall'altro..Peter che li aveva traditi..Peter che era morto perchè impazzito dal dolore per quello che aveva fatto quella stronza di Bellatrix...Peter che era morto per un singolo atto di pietà.



"E in questo modo l’ha salvato. Il perdono di Harry ha salvato Peter! E il suo pentimento ha salvato la sua stessa vita, l’ha salvato..perchè anche lui adesso è tornato indietro. Forse il tuo ritorno, IL NOSTRO..era previsto fin da quando Harry ha risparmiato Peter! Non ci vedi un meraviglioso disegno dietro tutto questo? Il perdono è la SALVEZZA.”
Lo baciai. Gli credetti. Volevo credergli.
E volevo rivedere la città.
Adesso la campana si era trasformata in un dolce usignolo.






















Note dell'autrice: allora, DI SICURO i più attenti noteranno un'incongruenza nel finale xd sì, INFATTI, PETER muore nel settimo libro...stavo quasi impazzendo quando l'ho scoperto..volevo riscrivere già pezzi interi di capitoli...tipo che Harry tornava indietro dopo il settimo anno..sarebbe stato tutto più semplice xd ma non ce l'ho fatta a far morire Fred, nemmeno temporaneamente xd T_T li amo troppo i gemelli T_T e quindi preferisco cambiare questo piccolo particolare di Peter...preferendo pensare che invece di morire nel settimo libro, muore nella famosa aula degli Uffici Misteri xd mi piace pensare che si sono ripresentate le stesse occasioni con poche variazioni..del tipo che lui tenta di soffocare Harry, ma..forse anch complice il fatto che ha appena visto Siriuis morire, decide di risparmiarlo e Voldemort ZAC lo uccide..è l'unica soluzione che mi viene in mente e mi sembra anche più sentimentale da immaginare perché una volta che l'ho scritto mi piaceva troppo l'idea che il perdono potesse effettivamente fare in modo di far tornare indietro nel tempo i due e non volevo rinunciarci xd
   
 
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