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Autore: Cassie chan    16/12/2009    17 recensioni
ATTENZIONE: non tiene conto degli eventi del settimo libro...!!Sono passati alcuni anni dalla fine della guerra, ed Hermione Jane Granger vive estromessa dal suo mondo, quello della magia, a causa di una condanna ricevuta tempo prima. Fidanzata delusa, disoccupata cronica, cinica perenne, Hermione ormai dispera dell'arrivo del principe azzurro. Ma quando arriva, non è facile riconoscerlo nelle fattezze affascinanti ma DECISAMENTE irritanti di Draco Lucius Malfoy, specie se babbano anche lui... ma la vita è decisamente strana e può anche capitare che ci si imbatta in una piccola fiaba, proprio quando si credeva di vivere in un incubo...:) PUBBLICAZIONE CAPITOLO 51 : 14 LUGLIO 2020
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Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Lavanda Brown, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'THE "HAVE A LITTLE FAIRY TALE" SAGA. ' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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Capitolo 20 - Promissio gemina

Capitolo 20 -  Promissio gemina

 

Nel momento stesso in cui quella domanda è uscita dalla mia bocca, sento distintamente di aver sbagliato a farla.

Sebbene la curiosità mi laceri dentro, sebbene ogni mio pensiero e convinzione mi sia sfuggito dalle mani e sebbene so che Draco è il solo che davvero potrebbe rispondere, so anche che questa domanda io non avrei dovuto farla.

La fiducia a cui Draco raramente si abbandona, è come un castello friabile di carte, pronto a crollare per una cosa qualsiasi che possa minarlo.

E ora la mia domanda è stata come puntare un cannone contro quel castello e sparare.

I suoi occhi già sono cambiati, sensibilmente, lame d’acciaio fredde e dure, occhi da… Mangiamorte. Purtroppo non mi posso negare questa similitudine, perlomeno mentalmente: la luce è scomparsa e il diavolo è tornato sul suo viso, impietrendomi nelle sue iridi che mi trapassano da parte a parte, come se nemmeno esistessi, come se fossi solamente una folata fastidiosa di vento, aria inconsistente e passeggera che, a malapena, lo sfiora.

Ultimo retaggio di un’umanità ancora preservata, sono le sue braccia che stringono ancora in modo quasi isterico Serenity.

Abbasso gli occhi, paura e rimorso nell’aver aperto bocca.

Lui, senza nemmeno una parola, mi sorpassa davvero come se non mi vedesse nemmeno, allunga la mano verso la pozzanghera e, in un fascio di luce opalina, la fa esplodere in milioni di gocce argentate, dense come mercurio. I capelli mi si drizzano sulla nuca, elettricità pura che crepita nell’aria, non lo ricordavo così potente… per un attimo assurdo, mi è sembrato di rivedere davanti agli occhi Lucius Abraxas Malfoy.

E non è stata una bella sensazione, per inciso.

Sei uguale a tuo padre… una volta, ormai tantissimo tempo fa, glielo ho detto, ma effettivamente io non ci ho mai creduto davvero, nemmeno quando eravamo a scuola.

Per motivi diversi, ma non l’ho mai pensato.

Prima per il potere di Lucius, che Draco non aveva. Poi, nonostante tutto, per il coraggio di Draco di fare il doppiogioco con Voldemort, coraggio che il padre non aveva mai avuto.

E poi per il suo… cuore. Strano a dirsi, ma da quando sono qui, credo che sia quello il maggior tratto distintivo tra Draco e suo padre.

Serenity ne è un esempio.

Eppure, ora quasi mi sento di escluderlo questo suo cuore, come se davvero fosse una bestia priva di esso, pronta a calpestare chiunque intralci la sua vita o sollevi minimamente polvere attorno a sé. Infatti, Serenity inizia a piangere, ma lui non la rassicura, resta in silenzio, continuando a camminare con finta nonchalance.

Finta, perché i suoi passi non sono lunghi, distesi, sicuri, come sempre.

Esita nel camminare, volge spesso il viso a destra e sinistra e non degna Serenity della benché minima cura o attenzione.

Scrollo il capo dai quei pensieri, per poi sollevarmi da terra di scatto. Con voce timida e tremula, lo chiamo, ma lui non mi fa nemmeno finire di pronunciare il suo nome: “Farai bene a non continuare nemmeno la tua domanda, Granger…”.

Tremo su me stessa, mentre si volta e mi minaccia solamente con quella voce agghiacciante, accompagnata dalla mascella indurita e dall’espressione di un uomo incattivito e pieno di odio, pronto a farmi qualsiasi cosa, qualora avessi la suicida idea di continuare a parlare.

Ecco… ancora… Lucius Malfoy… non l’ho mai visto così… mi fa quasi… paura…

Non ho mai avuto paura di lui, sia chiaro… nemmeno la magia che ha usato davanti a me e che ho percepito come molto più potente di come mi ricordassi i poteri di Malfoy, mi ha davvero impensierito. La magia, anche forte che sia, non mi ha mai preoccupato; insomma anche io posso ricorrere a incantesimi che non richiedano l’uso di una bacchetta, senza nemmeno violare la mia condanna, perché si tratterebbe di una questione di sopravvivenza. E un ipotetico scontro tra me e lui, non mi renderebbe certamente una facile vittima. Anzi… dovrebbe essere lui a preoccuparsi, in quel caso…

È quel Granger, di nuovo, a preoccuparmi.

È di nuovo il muro che mette per tenermi lontana. Prima lo fa crollare e poi lo erge daccapo, ancora più alto ed insormontabile del precedente.

Con una punta di frustrazione, penso di non farcela più, penso che sarebbe tutto maledettamente meno incasinato se lo lasciassi perdere, iniziassi a correre ed arrivassi a nuoto sulle coste della Florida. Aprirei un bel chiostro sulla spiaggia, inventerei dei cocktail innovativi e mi sposerei con uno che fa la pubblicità delle attrezzature da palestra. Oppure, chissà, chiamerei Hayden e faremmo sesso sfrenato sulla spiaggia fino alla prossima glaciazione.

Sospiro, anche i pensieri lussuriosi sullo sconosciuto che mi ha baciato poche ore fa non mi distraggono dall’idiota che ho di fronte.

Sono davvero irrecuperabile, oramai…

Probabilmente dovrei decidermi a fare una bella chiacchierata con Zabini o anche con la Parkinson, e chiedere come abbiano fatto tanti anni ad interagire con Draco Malfoy, ma credo che mi risponderebbero abbastanza piccati, sia per come mi azzardi a chiamarli, considerando che ai loro occhi sono sempre una Mezzosangue della peggior razza, una Grifondoro, eccetera, eccetera… sia perché gli chiederei del loro rapporto con un uomo seppellito da anni e con cui in vita non ho mai avuto a che fare.

Insomma, come minimo, ipotizzerebbero un mio discutibile senso del macabro.

Magari, faccio una seduta spiritica ed invoco l’anima di Narcissa Malfoy, e le chiedo delucidazioni sul loro genoma, anche se dubito che ammetterebbe che sono affetti da personalità multiple. Anche se Draco sembra invece chiaramente schizofrenico in certe cose… cinque secondi fa, mi ha promesso di darmi un motivo per restare, qualora lo volessi, tutto poi abbracciandomi… ed ora, solo perché ho nominato Serenity e ho chiesto chi sia, siamo tornati al Granger e alle minacce sibilate.

Paradossalmente e stranamente, mi ci sono quasi abituata.

Non è vero, non mi sono abituata, mi sono rassegnata… che è ben diverso. E che è una cosa che mi provoca fremiti d’irritazione in tutto il corpo.

Serro le mani a pugno, guardandolo fisso, lui che regge il mio sguardo con ostinazione, poi riapro la bocca impastata solo per dire: “Non perderò più il mio tempo a farti domande di alcun genere, Malfoy… anzi, dato che ci siamo, scordati proprio della mia esistenza…”.

So che non è da me, so anche che probabilmente è strano uscirmene all’improvviso con frasi del genere, così estremiste, ma davvero… sono così stanca.

Mi sento sempre più vuota… e sempre più sola

Magari esisterà un giorno una persona che è capace di reggere, che è così forte da farcela… o magari lo era Rachel o la mamma di Serenity, dato che ora mi sembra chiaro che siano due persone diverse… ma io non lo sono. Non posso fingere nemmeno di esserlo.

Meglio che lo accetti in fretta come cosa, e vada avanti. Prima che sia troppo tardi.

Lo sorpasso in silenzio, continuando a camminare, non concentrandomi nemmeno sulla sua faccia, me ne frego di quello che pensa. O meglio, non me ne frego, ma diciamo che voglio fingere che me ne freghi, d’accordo? Non sopporto più che scelga ad intervalli alterni se sono una nemica, una conoscente, una dipendente, un’amica o altro… Basta così, non sono mai stata masochista e non lo diventerò appresso a lui.

Lui non replica nulla e lo sento camminare alle mie spalle, brucia il suo sguardo contro la mia nuca.

Mi fermo all’improvviso su me stessa, prima di dire spazientita: “Tornerò a casa da sola… avvisa tu Seth…”.

Senza voltarmi, inizio a correre come una pazza fuori dal maneggio, le scarpe che sollevano polvere al mio passaggio.

Ok, d’accordo, ora sembro io la schizofrenica… ma davvero credo ormai di essere arrivata al colmo della remissività. Non sono una persona paziente, questo mi sembra che sia abbastanza chiaro, quindi comprendo che, per una donna votata al sacrificio, semmai il mio limite di sopportazione sia decisamente basso.

Ma posso ammettere con certezza che la pazienza che sto avendo con Draco, non l’ho avuta per nessun altro nella vita.

Senza nemmeno granché in cambio, tranne un bacio che era solo per difendersi, un abbraccio che non so ora fino a che punto avesse senso e delle parole che già si rimangia. Che razza di fiducia ha in me, se ancora mi tace questa cosa di Serenity? E poi in quel modo?

Accetterei che non me lo dica per motivi personali, ma che mi risponda così, ormai mi dà troppo fastidio.

Falso.

Mi fa troppo male, non è fastidio.

Come mi fa male che non abbia fatto nemmeno un passo per cercare di fermarmi… se n’è fregato.

D’accordo che Serenity sia importante, ma possibile che lo sia a tal punto da cancellare ogni sua parola, volizione o pensiero precedente, se pensa minimamente che il suo segreto sia in pericolo? E poi, ancora crede che io potrei mettere in pericolo Serenity?

Questo, se possibile, mi ferisce più del resto.

Dopo una corsa smodata che mi ha riportato dentro Wonderland, mi abbandono stancamente su una panchina, respirando affannosamente. Per fortuna almeno hanno tolto il jingle del parco, sostituendolo con una ballata pop da primo posto in classifica. Release me, release my body, I know it's wrong, so why am I with you now.

Perfetto, odio decisamente quando le canzoni si adattano al mio stato d’animo e ai miei sentimenti. Era meglio quello stupido jingle idiota.

Scavo nella mia borsa alla ricerca dell’i pod, almeno adesso mi sparo nelle orecchie i Queen o i Depeche Mode, e non sento più sto strazio…

Ma invece dell’i pod, trovo il mio cellulare che sta vibrando.

Lo tiro fuori con fatica, accidenti alla mia abitudine di riempire le borse di mille cose che penso mi serviranno e poi non uso. Scanso la bottiglietta d’acqua, l’Amuchina gel e la scatoletta portatile per il cucito, ed estraggo l’oggetto trillante.

Sul display, compare il nome Ginny.

“Pronto?” biascico, un dito nell’orecchio per non sentire la maledetta canzone empatica.

“Ciao Herm! Ma si può sapere dove sei? Si sente un casino!” urla lei, spaccandomi il timpano.

“Sono a Wonderland, il parco divertimenti… Seth voleva portarci Serenity…”.

“Tu, in un parco divertimenti?!” replica lei scioccata nella voce, scommetto che se la vedessi starebbe con la mascella spalancata fino a terra.

“Lasciamo stare! Che c’è?!” borbotto nervosa.

“Senti, avrei bisogno di parlarti per delle cose…! Quanto ne hai ancora al parco?”.

“Ho finito! Prendo un taxi e torno a casa… vuoi raggiungermi lì?” chiedo preoccupata. Se Ginny mi vuole parlare, allora vuol dire che è successo qualcosa, probabilmente una lite con Harry. La sua voce è calma, ma sembrava che si stia trattenendo dal piangere.

Mi gratto pensosamente la testa, mentre esco dal parco. Su quale delle innumerevoli cose potrebbero aver litigato?

Sospiro, come se non lo sapessi, sicuramente c’entra qualcosa che inizia con matri e finisce con monio. E paradossalmente oggi mi va anche bene sentirla cianciare di pizzi e merletti, piuttosto che sopportare ancora Draco Lucius Malfoy. Inoltre sono giorni che non la vedo… un po’ l’amica del cuore devo farla anche io, se non altro per contraltare a Lavanda… altrimenti quel matrimonio diventerà una specie di notte degli Oscar londinese.

“Ok, allora ti raggiungo tra una mezz’oretta…” dice e riaggancia con un piccolo singhiozzo trattenuto.

Ripongo il cellulare in tasca, chiamando un taxi. In una mezz’oretta, dovrei avere anche tempo di farmi una breve doccia… sperando che non me la faccia lei con le lacrime, sospiro. Mi abbandono contro lo schienale del sedile del taxi, guardando Wonderland che si allontana alle mie spalle. Con Draco.

Avevo dimenticato per un attimo di lui. E di Serenity.

Una strega. Purosangue.

Ma di chi diamine può essere figlia allora? Di Draco? E se sì, chi è la sua mamma, se non è Rachel?

Cerco di farmi una lista mentale della gente del mondo magico che conosco, ma non mi viene in mente nessuno che possa rispondere a quelle caratteristiche, anche perché di Purosangue ne conosco pochissimi, considerando che non è che siano persone che tendenzialmente abbiano mai voluto avere granché rapporti con me e con la gente che frequento.

Forse, se parlo con Ginny, in uno dei suoi momenti di lucidità, potrei avere delle chiarificazioni, certamente conosce più Purosangue di me.

Ora che Draco mi ha di nuovo negato di venire finalmente a conoscenza dell’identità di Serenity, mi è venuta ancora più voglia di scoprirla! Soprattutto non tramite lui, ma da sola…farò delle indagini e lo fregherò, alla faccia sua che non mi vuole dire nulla! Gliela sbatterò in faccia la verità che non mi vuole dire…

E poi… ora che so che non c’entra Rachel, sono quasi sollevata.

Con lei, non potevo competere assolutamente.

Sospiro, guardando fuori dal finestrino, sono felice che Rachel non c’entri, non posso negarlo. Da quando l’ho vista in foto, non riesco a scordare il suo viso, ed esso mi suggerisce sempre che meno ne so di lei, meglio è. È un po’ contradditorio, considerando che stamattina sono corsa a casa sua proprio per incontrarla, ma cosa non è contradditorio in me in questi giorni?

La verità è che sapere che stava con Draco mi ha fatto congelare ogni curiosità nei suoi confronti.

Perché, già in poche ore, una parte di me ora non vuole che lei, con la sua presenza fisica, davanti ai miei occhi, non mi permetta di pensare più a Draco.

Anche se è suicida e terribilmente sbagliato.

Stamattina lo volevo. Ed ora non lo voglio più.

Mi è bastato che mi abbracciasse per farmi cambiare idea.

Sospiro ancora, appoggiando la fronte al finestrino freddo, una piccola lacrima che cade giù. Continua, nonostante tutto, a fare di me quello che vuole.

Allungo la mano, ancora leggermente sporca di inchiostro, e la guardo, almeno avresti potuto chiamare Hayden… solo con lui, oggi, mi sono dimenticata di Draco.

Ed invece ho anche perso il suo numero… e non ricordo nemmeno un altro recapito a cui potrei trovarlo. Era troppo strano che un tipo meraviglioso si fosse interessato a me, quindi per bilanciare a livello di karma dovevo perdere il suo numero, giustamente… incrocio le braccia, sbuffando.

Finalmente arrivo al Petite Peste, entro dal retro, dove ovviamente giace l’immondizia che Lorna e Corinne, prive del controllo mio, di Draco, Seth o Summer, hanno pensato bene di non gettare. Saluto con un sorriso Lawrence e Trey ed abbraccio April, dicendole che sto aspettando Ginny e che vado a farmi una doccia.

Lei annuisce, dicendo di stare tranquilla, tanto per oggi non si sono visti molti clienti quindi basta ed avanza lei. Poi ovviamente mi chiede degli altri, ma eludo la domanda dicendo che sono molto stanca e che devo sbrigarmi, prima che arrivi Ginny.

April mi guarda un po’ stranita ma poi mi lascia andare per fortuna. Salgo, correndo le scale, e gettando tutto per aria, mi scapicollo sotto la doccia.

Preferisco affrontare Ginny rilassata, perlomeno esteriormente, piuttosto che sudata, trasandata e terribilmente distratta dal pensiero di Draco. Forse l’acqua calda laverà via un po’ di lui da me, ma persino il suo profumo deve essere waterproof dato che acqua, bagnoschiuma mio alle mandorle, bagnoschiuma di Seth alla cannella (terribile!!) seguiti da crema idratante alla mela, lo fanno andare via.

In compenso, ora sembro nell’odore che emano una specie di piatto di dubbio gusto, probabilmente simile al condimento di un pollo tandoori innovativo.

Ma il profumo di Draco, oramai, lo sento dovunque vado, come un’ossessione assurda del mio olfatto.

Mi spazzolo distrattamente i capelli, quando sento fuori dalla porta Ginny chiamarmi, la voce abbastanza acuta ed isterica. Con un sospiro, le urlo che esco subito e lei sembra riprendere a singhiozzare. Eccola là… se mai avessi avuto il minimo dubbio che la sua non fosse una semplice visita di piacere…

Mi asciugo la faccia in maniera distratta, mentre continuo a sentire provenire dall’altra parte della porta urla strazianti. Sospiro stanca davanti allo specchio e faccio traning autogeno, come sempre in questi particolari momenti, cercando di prepararmi all’inevitabile. Il maestro di yoga diceva sempre di respirare e, soprattutto, di ripetersi quanto si è belli, intelligenti ed importanti per gli altri. Nonostante però me lo sia ripetuto, non ha avuto decisamente l’effetto sperato: sono molto più scoraggiata di prima. Ok, d’accordo, so che comunque me la sono cercata, rispondendo al telefono e facendola venire qui… ma ripeto, non sono del tutto masochista, quindi non è che sprizzo gioia da tutti i pori al pensiero di incontrare Ginny, modello salice piangente.

Ne avrei io di motivi per piangere…

Qualora glielo raccontassi, scommetto che alla prospettiva di pensare costantemente a Draco Malfoy, anche lei riconoscerebbe che qualsiasi cosa di catastrofica, fosse anche un terremoto del nono grado della scala Richter, non ha paragoni

Mollo il phon sulla mensola del bagno, tanto non riuscirò a finire di asciugarmi i capelli, e, sospirando ancora, decido che è meglio togliersi questo dente prima che sia troppo tardi. Lascio stare anche i vestiti che ho preso dall’armadio, e rimango in vestaglia. La vestaglia assorbe meglio l’umidità. E poi, nonostante non si veda, ci tengo al mio paio di jeans e alla mia maglietta rossa. Ritorno in salotto, dopo la doccia i miei capelli si arricciano attorno al mio collo in piccole onde sottili. Le onde crespe, tanto per intenderci, che odio. Ma che puntualmente si formeranno, dandomi l’aria di un barboncino. Il traning autogeno non funziona per niente, e in fondo uno che faceva il maestro di yoga d’estate e vita ascetica d’inverno, che diamine ne può sapere? Nulla! Specialmente non può sapere nulla della regola numero trentacinque del codice A.L.S.. Codice “Abbasso-La-Sciatezzamade in Patil&Brown Production. Regola numero trentacinque: quando devi farti la messa in piega, isolati dal mondo civilizzato. Ogni cosa deve passare in secondo piano, in quei fatali quindici minuti di presa dei tuoi capelli. Un minuto di piega in più, e sei una ragazza che può tranquillamente ambire ad una posizione sociale decorosa. Un minuto in meno, perso a fare qualcosa che, per inciso, non voglio fare assolutamente, e diventerai un perfetto cane da competizione. Categoria: PELO-CHE-SFIDA-LE-LEGGI-FISICHE. Io, a Calì e a Lavanda, non ho mai prestato troppa attenzione, e ci mancherebbe anche, così come al loro fantomatico codice che sfida per rigidità le leggi di appartenenza alle caste indiane. Che Calì, pur essendo indiana, ignora apertamente, preferendo decisamente il suo Codice di vita. Ma la regola trentacinque è sacrosanta! E il mio maestro di yoga era anche calvo, quindi non ne sapeva proprio niente!

Batto il piede con foga per terra, unico segnale di impazienza, mentre il mio viso si atteggia ad angelo sceso dal paradiso, con una punta di spirito martire.

“Allora che è successo stavolta?” tento di tagliare corto, sedendomi anch’io sul divano. Ho sette minuti e quarantacinque secondi, prima che i capelli si asciughino in maniera irreparabile.

Mi arriva in risposta solamente un singhiozzo soffocato.

La cosa va per le lunghe, bene! Stelle a quattro zampe sto arrivando!

“Dai Ginny!” dico con una leggera punta di insofferenza, certamente percepibile al mio solo orecchio “Che cosa è successo? Hai litigato di nuovo con Harry?”.

Al nome fatale, la ragazza dai capelli rossi si irrigidisce e mi guarda gelida. Mai figlia fu più identica alla genitrice. Mi sembra di parlare, come altre volte, con Molly Weasley. Decisamente un brutto segno… ovviamente me ne sto zitta, le dicessi una cosa del genere e probabilmente finirei in giornata tra i cadaveri che sezionano i suoi studenti di Anatomia.

Passano alcuni secondi di completo e totale silenzio rotto solo dal ticchettare della pendola della cucina, dal suo respiro gemente e dal mio, decisamente affrettato. Mancano cinque minuti e dodici secondi.

Non posso andare ad asciugarmi i capelli e poi ritorno?!!!

Finalmente Ginny scoppia a piangere in maniera alquanto isterica, gettandosi sul mio braccio. Mai scelta di una vestaglia al posto di una maglietta rossa fu più azzeccata. Le accarezzo la testa, sussurrandole di calmarsi, anche se so benissimo che non sortirà alcun tipo di effetto. Ma in fondo è la mia migliore amica, no? E quindi le devo anche questo.

“Herm, non hai idea di che cosa ha fatto!” urla, sollevando il viso rigato dalle lacrime. La incoraggio a continuare, toccandole la spalla. Forse stavolta è davvero qualcosa di grave… non che lo speri, considerando che si sposano tra due mesi e quindi il mio vestito da testimone di nozze da centododici sterline se ne andrebbe ai pesci. E poi non credo di riuscire a sopportarli, mentre litigano ancora, ancora ed ancora. Ora capisco perché Ronald li manda sempre da me, per lui e Lavanda deve essere uno strazio vivere accanto a loro. Non ho il tempo materiale, però, di maledirlo ancora mentalmente, che Ginny inizia a raccontare l’ultimo capitolo della soap: “STO PER SPOSARE IL BAMBINO CHE E’ SOPRAVVISSUTO”, dopo aver tirato rumorosamente su con il naso.

“Stamattina avevo appuntamento con il tipo del catering… quello che deve occuparsi del rinfresco…” inizia accalorandosi ad ogni parola “Un fissato, non ti sto neanche a dire… avevamo deciso per un antipasto di salmone, una cosa molto chic ed anche la più economica tra le cose che c’erano. Stamattina però mi chiama e ciancia sull’ottima scelta, su come aveva erroneamente pensato che fossimo delle persone superficiali e provinciali, e si congratula con me. Non ho capito niente finché non ho saputo che quell’essere che dovrei sposare aveva cambiato tutto il menù., che IO avevo scelto, mettendone un altro che costerà almeno il triplo! Gli ho chiesto spiegazioni, e sai che mi ha risposto? Lo sai?!”.

Evito di commentare che è alquanto ovvio che io non lo sappia, perché altrimenti lei non me lo direbbe. Ma Ginny aggrotta le sopracciglia ed evidentemente si aspetta proprio questa risposta.

“No” dico rassegnata, infondendo il tono più curioso che mi venga fuori.

Ginny sembra soddisfatta e quindi riprende: “Mi ha detto che il nostro matrimonio deve essere una cosa di classe, che verrà un sacco di gente importante e che non può permettersi di fare brutte figure! Hai capito?! Brutte Figure! Come se io gli facessi fare brutte figure!”.

“E allora?” chiedo ancora, soppesando quanti altri minuti mi manchino all’effetto barboncino. Un minuto e cinquantuno. Sospiro, non ce la farò mai.

“Gli ho detto che si poteva sposare un’altra, una che non gli facesse fare brutte figure…” conclude in tono melodrammatico, poi aggiunge con un filo di voce: “Gli ho gettato dietro i cuscini del divano e sono uscita, sbattendo la porta… ed ho anche rotto lo scacciapensieri che mi ha regalato Charlie… era tutto di vetro veneziano, mi viene un nervoso a pensarci! Tutta colpa di quell’imbecille…”. E dà di nuovo vita alla serie di lamenti, mugugni e lacrime infinite.

Ormai ho fatto trenta, è meglio che faccia anche trentuno.

“Ascolta Ginny…” inizio con tono comprensivo, quello made in Hermione Jane Granger che nemmeno Madre Teresa di Calcutta aveva così affinato “Harry è una persona importante, è il Ministro, e lo sai meglio di me che al vostro matrimonio verrà un’infinità di gente, a cui è da aggiungere almeno la metà dei giornalisti del Profeta. Ricameranno pagine e pagine sopra ogni errore o mancanza, ed anche se non accadrà niente, il matrimonio del RAGAZZO-CHE-HA-SCONFITTO-LORD-VOLDEMORT sarà l’evento dell’anno. Harry è in quel mondo da molto più di te e sa benissimo come prenderle certe cose. Non sarà delicato, ma sicuramente ha ragione. E soprattutto lo fa per proteggerti da eventuali critiche, che non sa come prenderesti…”, la sto per convincere, lo noto dai suoi occhi azzurri che si sono schiariti e quindi rincaro la dose: “E poi non hai sempre desiderato un matrimonio da sogno? Se Harry dice che potete permettervelo, che ti frega, se spendete di più? Ci si sposa solo una volta nella vita!”.

Nella mia mente, a questa ultima frase, si aggiunge un “Per fortuna”, ma chiaramente me lo soffoco in gola.

Passano ancora qualche minuto in cui lei soppesa il peso delle mie parole, poi le sue spalle si rilassano così come il suo sguardo e alla fine, sospirando, conclude: “Come sempre, hai ragione. Sono veramente nevrastenica in questo periodo!”.

Sorrido e nego con il capo: “Sei solo… concentrata, ecco… e vuoi che tutto vada bene… è perfettamente normale…”.

“A volte mi chiedo che cavolo ci trovi Harry in me…”.

Ecco me l’aspettavo anche questa di frase. Dopo la fase rabbia con le fiammate consuete, arriva l’altrettanto consueta fase della autocommiserazione e della depressione. Non so quale delle due sia la peggiore. A vederla, Ginny tutto sembra tranne che una dei più conosciuti Medimago del san Mungo. Piuttosto, sembrerebbe la compagna di stanza dei coniugi Paciock. 

Per fortuna, la brava e comprensiva Hermione ha anche la frase giusta per risolvere questa nuova crisi.

“Harry ti ama… e questo quello che ci trova in te…” dico con voce pacata, accarezzandole la testa, mentre lei annuisce. Meno male, stavolta è finita anche prima del previsto, sono stata più rapida e concisa del solito. Ed anche molto più efficace. Peccato che non sia stata sufficientemente veloce da salvare anche i miei capelli. Incrocio per un attimo il mio riflesso nel vetro della finestra di fronte a me, da cui si vede il panorama grigio di Londra, ha anche iniziato a piovere. Tipico, nuova umidità nell’aria per rendermi un fantastico fenomeno elettrostatico.

E, come se non bastasse, se adesso inizia a piovere, Draco tornerà anche prima a casa…

Sospiro ancora, doppiamente tipico.

L’anno cinese del Bufalo mi porta proprio male.

Ginny si alza dal divano e finalmente sorride, dicendo con la sua voce da bambina in colpa e colta in fallo: “Sarà meglio che vada a casa… prima che Harry davvero si trovi qualche altra da sposare…”, poi all’improvviso il suo viso si illumina di un’espressione autenticamente ilare e mi fa, sedendosi di nuovo vicino a me: “Lo sai che quando ero piccola e vidi Harry per la prima volta pensai una cosa stranissima?”.

“Che cosa stranissima?” chiedo, alquanto terrorizzata dalle sue cose stranissime.

Lei schiocca le labbra, coperte da un velo di rossetto perlato, in tinta perfetta con la canotta rosa confetto. Crea un’atmosfera di attesa di qualche secondo, che sarebbe assolutamente perfetta con un rullo di tamburi come in tv. Poi scoppia a ridere e riprende: “Ho sempre pensato che tu saresti finita con Harry. Sei assolutamente quella che va più d’accordo con lui…”, un velo di malinconia e dice: “Sareste benissimo assieme…”.

“Nel mondo delle favole, Gin…” replico sarcasticamente, scuotendo decisamente il capo.

Lei scoppia a ridere, stavolta più di gusto, evidentemente rincuorata dalla mia reazione. Credo che si sia spaventata lei stessa da quella remota possibilità. Come se in qualche universo parallelo potrebbe essere vero…

“Ma dai Herm! Non mi dire che Harry non ti è mai piaciuto nemmeno un po’?!” ride ancora lei.

Mi alzo stizzita dal divano e mi fermo davanti alla finestra, il viso rosso mentre rispondo tagliente: “Avevo qualcun altro per la testa, Gin…”.

La sento zittirsi all’istante, le sue risatine acute che si smorzano all’improvviso e non posso evitarmi di pensare che se l’è cercata e non mi interessa che adesso si senta in colpa. D’accordo, non è colpa sua, sono io che sono nevrotica, ma in fondo che per una volta Hermione Granger non abbia detto: “Sì, sì, smanio dalla voglia di fare il vostro tappetino! Calpestatemi!” non dovrebbe essere qualcosa di estremamente negativo. È anche normale che pure io reagisca male e che mi arrabbi, e devo dire che è abbastanza liberatorio. Lo so, lo so, sono arrabbiata più per Draco che per lei e le sto scaricando addosso colpe non sue, ma ogni tanto potrò essere irrazionale anche io? No? No? NO?!! Il silenzio prolungato di Ginny mi suggerisce la risposta.

“Scusami Gin…” dico, sinceramente pentita, voltandomi verso di lei “Oggi sono solamente un po’ nervosa… perdonami, non volevo prendermela con te…”.

Lei solleva lo sguardo e sorride, negando con il capo, mugugnando un: “Non ti preoccupare…”, poi pigola qualcosa che all’inizio non riesco a percepire.

“Eh? Che hai detto?” .

TI SERVIREBBE UN RAGAZZO!” urla Ginny, rossa in viso.

Mi massaggio le orecchie, è veramente la donna degli eccessi.

“Non ci volevi tu per dirmelo, Gin…” rispondo ironica, chiudendomi la vestaglia “Ma adesso non ne ho davvero il tempo…”.

Tipico, anche questo. Mi invento una scusa… specie se alla sua affermazione, ho pensato subito ad una persona in particolare che vorrei solamente veder sprofondare nel Tartaro, a fare compagnia ai vermi.

Ma Herm! Non hai un ragazzo, da quando… insomma, da quando hai chiuso con Dean…!”.

“Non mi sembra che siano propriamente passati ventinove anni…” commento piccata “Almeno raffreddiamo le lenzuola…”. 

Espressione tipica questa della mia cara zietta Henrietta. Cosa che mi riporta a pensare ad Hayden.

Almeno avrei potuto sbandierarle questo, ma no! Anche il suo numero dovevo perdere!!.

“Ormai le tue di lenzuola hanno una temperatura pari allo zero assoluto…!” commenta lei sarcastica, per poi aggiungere entusiasta, stringendomi le mani… anzi non stringendomi le mani… fracassandomi le mani! : “Dai Herm! Dovresti riprovarci! Ci sono un sacco di ragazzi che ti vengono dietro!”.

Uno ce n’era ed ho anche perso il numero…!!!!!

Cosa che poi lei non sa… quindi dove stanno tutti sti spasimanti??!!!

“Certo, tantissimi!” mi libero della sua stretta d’acciaio e agito la mano indolenzita “Talmente tanti che sono tutti dietro la porta che bramano solo di vedermi uscire…”, abbandono il mio tono ironico per concludere stizzita in una alzata di sopracciglio: “Avanti Gin, e chi sarebbero? Neville, Neville oppure Neville?!”.

Lei si irrigidisce e tace, evidentemente ci ho preso in pieno. Mi alzo ancora più nervosa di prima ed ancora mi dirigo verso la finestra. Appoggio la mano sul vetro gelido ed osservo senza reale interesse il panorama di fronte a me, sento pizzicarmi gli occhi dalla voglia di piangere, mentre ancora, come un disco rotto, rivedo nel riflesso il bacio di Draco. Non ce la faccio più… davvero…

“E poi, Ginny, ignorando la tua presunta onniscienza…” aggiungo piccata, voltandomi verso di lei, reflusso di parole che non intendo finché non le pronuncio: “… ma chi ti dice che io non sia già innamorata?”.

Ginny mi guarda senza parole, aprendo e chiudendo la bocca come un pesce rosso, e io… io non lo so.

Non sento di aver mentito per far tacere Ginny, sento di essere stata onesta… sento di aver usato la parola giusta. Innamorata. Chi prova amore per qualcuno.

Io…provo… amore… per Draco?

No, no, non è così. Che cavolo… amore, addirittura?! Ma no… attratta, ok, incuriosita, d’accordo, magari anche affezionata, ma innamorata proprio no.

Insomma… se penso a com’era con Ron… per Draco non è così. E di Ron ero innamorata, ne sono certa.

Con Ron, ero disposta a tutto pur di stare con lui. Anche se non gli ho perdonato che mi abbia tradito.

Con Draco, invece, non mi faccio passare una mosca sotto il naso. Anzi, non lo sopporto la maggior parte del tempo. Anche se lascio sempre che faccia di me ciò che vuole.

IO NON sono innamorata di Draco! Potrei stare ore ad elencare tutti i corollari di questo teorema, giungendo sempre alla medesima soluzione. Io non sono innamorata di Draco, punto e basta.

È un ex Mangiamorte, un Serpeverde, un Purosangue, uno stronzo della peggior specie, un datore di lavoro sadico, un egoista e un egocentrico…!

Ed è anche

Insomma, qualche altra cosa di insopportabile in lui, sta… ah ecco!! È biondo, io i biondi non li sopporto, mi danno fastidio!

I loro capelli dorati, il modo che si riflette al sole, il difetto della melanina… cose insopportabili, chiariamo! Ok, ora sto esagerando… ma nulla cambia che NON SONO INNAMORATA di Draco!!!! Accetto anche ossessionata, ma non innamorata!!!!!

È stato semplicemente un lapsus… freudiano? No, un lapsus e basta, causato da Ginny che mi fa innervosire.

Io non sono innamorata di Draco… e non lo sarò mai…

Dopo le mie elucubrazioni mentali, torno ancora un po’ sconvolta ad occuparmi di lei, di Ginny che mi sta guardando con una strana luce negli occhi. Mamma mia, sembra posseduta… ma che vuole?!

“Intendevo dire…” inizio con voce convincente, ma lei mi interrompe subito, urlando: “Lo sapevo! Lo sapevo! Ti sei innamorata, Herm?!!”.

“NO!” urlo a mia volta, rabbrividendo. Accidenti alla mia boccaccia larga…

“Ma sì!! Me l’hai detto chiaramente adesso!!” continua lei cocciuta, alzandosi e venendomi incontro con le braccia spalancate, quasi come se mi volesse abbracciare. Sembra una mamma che ha appena saputo che la figlia, zitella da decenni, abbia deciso di sposarsi, tipo “Il mio grosso grasso matrimonio greco”, tranne che lei è un’acciuga.

“Non volevo dire quello che ho detto! NON SONO INNAMORATA!!!”.

“Scommetto che è quel gran figo del tuo capo…!” aggiunge convinta, all’anima sua, ma che è diventata sensitiva?! Ma che sensitiva e sensitiva, ha sbagliato della grossa… infatti, io NON sono innamorata del mio capo!

Ma lo sai che il mio capo è bello che fidanzato?” le dico cercando di farla rinsavire.

“Ma di chi parli? Della biondina acida?” replica lei, per nulla intimorita, agitando la mano avanti ed indietro “Ma va và… una volta li ho visti e già mi è bastata, non è per niente preso da lei infatti, mentre eri in coma, lui…”. Ginny tace ad un certo punto, lo sguardo perso nel vuoto. Si porta la mano alla bocca, pallida, quasi come se avesse un conato di vomito.

“Gin!” mi avvicino preoccupata, una mano sul volto freddo.

Lei rinviene subito, accusando una nausea improvvisa, al che le chiedo maliziosa: “Non sarai incinta?!”.

“Non dire fesserie!” ribatte lei con energia “Ho iniziato a prendere anche la pillola per impedire di rimanere incinta, prima del matrimonio… mia madre ha dei radar per queste cose e sverrebbe se sapesse che non mi sposo vergine… per non parlare poi del vestito che non mi andrebbe bene…”.

Inarco un sopracciglio, almeno si è distratta dalla mia questione: “Forse ti fa effetto collaterale…”.

“Chi, mia madre? Ma non credo che sia una cosa di oggi… anzi… più di vent’anni di effetto collaterale…”.

“Parlavo della pillola, Gin!” ribatto esasperata, ma lei nega con il capo, dicendo che come Medimago, sa perfettamente quali sono le controindicazioni, e non ci sono nausee improvvise.

“Sarà lo stress…” ipotizzo, porgendole un bicchiere d’acqua, che lei beve annuendo: “Il peggio è che ti stavo dicendo qualcosa di importante… e me ne sono dimenticata…”.

Mai nausea fu più provvidenziale…

Poi si sbatte la testa con una mano, dicendo: “Stavamo parlando del tuo capo…! Giusto!”.

Maledizione alle sue sinapsi ancora funzionanti!

“Già, vero…” borbotto inacidita “Ti stavo ribadendo che lui non è minimamente interessato a me…”.

Dunque il problema è solo che non sei corrisposta?” insinua Ginny, dandomi una lieve gomitata, alla quale mi scanso nervosa. Non ci credo che ne sto parlando proprio con lei, anche se in questi termini scherzosi. Soprattutto considerando che lei non sa che NON sono innamorata proprio di Draco Malfoy.

“Ginny, stai facendo un castello sul niente…” replico ancora, dandole le spalle “Io e Danny non siamo nemmeno amici… è un bel ragazzo, sicuramente, ma non sono innamorata di lui…”, mi siedo stancamente sul divano incrociando le braccia, per poi proseguire: “Credo anche io che Danny non sia innamorato di Summer, ma non cambia le cose. Nel senso che credo sia innamorato ancora della sua ex…”.

“Che palle ste ex!” borbotta Ginny, accalorandosi “Sono la rovina della società… il crescente numero di divorzi deve essere dovuto a loro…”.

“Harry non ha delle ex vere e proprie… di che ti lamenti?!” la contraddico, alla fine, a parte Cho Chang, Harry ha avuto solamente lei.

Lasciamo perdere, decisamente!!” si infervora, cambiando discorso. Questa, poi, un giorno me la dovrà spiegare.

“Quindi non è del tuo capo che sei innamorata? E di chi allora?”.

Ma di nessuno, Gin…” ribatto scocciata, già mi basta il mio lapsus a farmi sentire confusa, non mi devo sorbire anche lei adesso.

Ginny sospira scettica, poi mi dice: “Sarà… in ogni caso un po’ di amore non potrebbe che farti bene…oltre che un po’ di sano sesso…”.

“GIN!” urlo scandalizzata, mettendomi le mani sulle orecchie.

Ma dai, non fare la moralista… scommetto che ci stai pensando anche tu…”.

“Assolutamente no” replico convinta, anche se sto mentendo spudoratamente. Arrossisco, ricordando il bacio con Draco e le sue braccia attorno a me, solo poche ore fa. A quel ricordo, sento un fremito intenso scuotermi dall’interno di me stessa, e non è una bella sensazione. Assolutamente.

Sta diventando quasi un’esigenza che lui mi stia così vicino, che mi stringa, che mi sfiori… mi fa paura, Gin… sta diventando così forte il desiderarlo che oramai temo di non riuscire a stare zitta ancora per molto, anche con te… lo voglio così tanto che mi sembra di impazzire…

“Allora te lo dovrò trovare io un bel fidanzato!” esclama Ginny convinta, estraendo dalla sua borsa un enorme librone rettangolare. Ma che si porta la lista degli scapoli d’oro del mondo magico sempre dietro?! Mi ritraggo su me stessa, spaventata da questa donna.

Quando lo apre, però, noto che invece c’è disegnata una planimetria della sala da pranzo, dove si terrà il ricevimento del loro matrimonio, con tanto di disegni dei vari tavoli comprensivi di post it rettangolari e sottili che indicano in colori vivaci ed accesi i nomi degli ospiti.

Inutile precisare che ci sono almeno trenta tavoli con dieci persone ciascuno. Ed è anche inutile precisare che Ginny mi ha detto di aver notevolmente ristretto la rosa.

Praticamente mezzo mondo magico è qui rappresentato, stilizzato da delle strisciette di carta colorata.

Il peggio è che sembra che anche Harry sia incline a dare un ricevimento in grande stile, d’accordo che è il Ministro, ma… bah… se mai un giorno mi sposerò, volerò su un’isola del Pacifico con il mio ragazzo e i miei testimoni, avrò una bellissima cerimonia sulla spiaggia al tramonto, con tanti fiori bianchi e rosa. E se mi verrà in mente, non inviterò nessuno dei miei parenti, altroché… credo che invece Harry abbia accorpato il suo ricevimento di nozze al censimento del mondo magico, stile Galilea del I secolo.

Altrimenti non mi spiego come ci sia tanta gente che… un attimo!!

Ecco qui come trovare una Purosangue, candidata ad essere la mamma di Serenity!

Ce ne sono di nomi di famiglie che non conosco assolutamente… la mamma di Serenity deve essere tra queste… e magari indirizzando Ginny, capirò anche chi è. Scommetto che sa vita, morte e miracoli di tutte queste persone.

Con nonchalance, indico il mio bigliettino tanto per iniziare: “Con chi sono io al tavolo, fammi capire…”.

Ginny con un cenno della mano, fa illuminare di perlata luce rosa gli altri cartoncini, su cui leggo distintamente il nome suo e quello di Harry, quello di Ron e di Lavanda. Ovvio… essendo io e Ron i testimoni, è chiaro che siamo allo stesso tavolo degli sposi.

“E come sempre farò la parte della single, condannata a fare sempre la damigella d’onore, e mai la sposa…” borbotto melodrammatica “Non posso chiedere a Seth di venire con me? Posso sempre pagarlo per fingere che mi trovi sessualmente appetibile…”.

“Quello è il piano B…” borbotta lei concentrata, guardando gli altri tavoli “Seth te lo puoi portare dietro in ogni caso, ma accompagnato da un altro bel tipo… con cui magari non condividi la passione sviscerata per Shane West…”. Eccola là, ancora? Ce l’avevo il sosia di Shane West sottomano e un imbecille mi ha anche cancellato il suo numero! Ma che ho fatto di male nella mia vita precedente!! Sono la reincarnazione di Stalin, Hitler o Mussolini?!!

“E magari adesso lo trovo anche uno per Seth…” sta continuando Ginny a biascicare “Zabini non me la conta giusta…”.

“Hai invitato Zabini alla tua festa di matrimonio?” chiedo autenticamente scioccata. Serpeverde della peggiore risma… ma anche Purosangue, meglio stare attenta.

Lei annuisce con un sorriso: “E’ un tipo simpatico, ovviamente se preso a piccole dosi… stava alla Cooperazione Internazione, ricordi? Insomma lo incontrai una volta che…” e via ad una serie di racconti infiniti su Zabini e sulla loro conoscenza. In mezzo alle altre molteplici informazioni che mi dà, tra cui la sua allergia alle noci messicane, la passione per le cravatte viola del pensiero e il fatto che soffra spesso di calcoli renali, vengo anche a sapere che ha una sorella, poco più piccola di me.

Opportunamente indirizzata, Ginny mi dice che l’ha invitata ma aveva da fare, e che è una tipa un pochino arrogante. Si chiama Dorilys Annie Zabini.

Prima candidata.  

Ovviamente io non la ricordo, anche se Ginny dice che veniva a scuola ai nostri tempi. Me la faccio descrivere, fingendo che voglio cercare di ricordarmela, e lei mi parla di una tipa alta, raffinata con lunghissimi capelli neri.

Decisamente non assomiglia a Serenity, ma chissà…Serenity potrebbe anche aver preso da suo padre… e, se fosse Draco, i capelli biondi e gli occhi azzurri sarebbero pienamente giustificabili.

Mi annoto il nome mentalmente e, nell’ora seguente, mentre Ginny cerca di trovarmi un fidanzato, io invece cerco di trovare la mamma di Serenity. Come prevedevo, interrogare Ginny è stato molto proficuo: anche se non ci sono molti Purosangue alla sua festa, lei comunque mi ha dato molte informazioni utili.

Quando va via, infatti, rassegnata all’idea che alla sua festa sia io che Seth verremo da single (“Domani metto una foto di Seth nella scrivania di Zabini… dalla sua reazione, vedo se almeno lui lo accoppio!”), corro alla scrivania e inizio ad annotare tutta una serie di nomi femminili, che potrebbero portarmi alla soluzione del mistero.

Ovviamente devo recuperarli dal pantano di dati, notizie e gossip veri e presunti che Ginny mi ha dato nel suo fiume incessante di parole.

Mordicchio la matita per qualche secondo, iniziando a scrivere.

Dorilys Annie Zabini.

Lo sai che Hannah Abbott ha divorziato? Hanno beccato il marito a letto con una delle commesse di Fortebraccio. Ricordi quella che portava sempre le calze spaiate?

Amaryllis Davies

Marietta Norton si è messa a fare la giornalista de “Il Cavillo”… le manderò un bambù della fortuna per aver fatto lasciare Cho ed Harry.

Destiny Montague

Ieri, ho letto che è morto Amos Diggory con la moglie. Un incidente, mi sa. E dire che, da quando è morto Cedric, lo trovavo anche simpatico… meno presuntuoso…

Accidenti a Ginny e quanto parla!! C’ho una confusione nel cervello… continuo a scribacchiare nomi per un’ora circa, fino a quando le luci si accendono su Londra e la notte cala. Guardo distrattamente l’orologio, le 20, 15, forse è meglio che smetta. Ho una ventina di nomi da esaminare a cui ovviamente devo aggiungere quelli delle Purosangue che conosco io, come la Parkinson, la Greengrass… certo che se continua così, sta storia la risolvo al prossimo Big Bang. Come sempre, un angolino della mia mente mi suggerisce che potrei anche fregarmene ed andare dritta per la mia strada, sorridendo nella luce dell’aurora.

Sospirando, mi alzo dalla scrivania, raggiungendo la porta, quella vocina oramai si fa sempre più piccolina, flebile, non la sento nemmeno più.

Oramai è diventato impossibile fregarmene, o fare finta di fregarmene

Sbuffo chissà se Draco e gli altri sono già tornati. Non faccio nemmeno in tempo ad aprire la porta che qualcosa mi prende in pieno, qualcosa che urla in modo concitato: “Bagno, bagno, bagnooooo!!!”.

Sono tornati.

“Seth!” parlo con la porta del bagno chiusa “Allora com’è andata? Serenity sta bene?”.

“Sì, sì… ne potremmo parlare dopo, please??!!!” mi parla Seth dalla porta, inveendo.

Promemoria per me, quando sta in bagno non vuole parlare… cosa abbastanza intuibile, ma nel caso di Seth assolutamente scioccante, visto che, quando ci si mette, è logorroico. La prossima volta che mi stressa, li metto dei lassativi nel caffè…

“Ok, allora scendo di sotto! Vedo se April ha bisogno di una mano…” parlo sempre con la porta chiusa, ottenendo un muggito in risposta.

Sorrido per poi legarmi i capelli, e scendere nel locale, dove, come April mi aveva già preannunciato, non c’è molta gente, ma Corinne e Lorna hanno appena staccato quindi è meglio che mi muova ad aiutarla. E magari, lavorando un po’, mi distrarrò da tutti questi pensieri. Di studiare non se ne parla, vedrei sempre Draco tra i caratteri del libro… speriamo che domani mi alzi con un’altra mente, sennò questo esame non lo passerò mai.

Chissà se davvero, poi, lo voglio ancora fare questo esame… sospiro, sparecchiando un tavolo con aria insofferente. Le priorità della mia vita ormai sono completamente capovolte… la cosa più importante sta diventando Draco con Serenity, Seth ed April. Al momento, il pensiero di separarmi da loro, da lui, mi mozza il fiato.

“Herm!” mi chiama leggermente April “Potresti andare a gettare la spazzatura? Quelle due celebrolese l’hanno lasciata fuori, ed alcuni clienti si sono lamentati…”.

“Certo, figurati…”.

Esco dalla sala ristorante, passando per la porta sul retro, trovando gli stessi sacchi che avevo visto prima, accompagnati da un altro. Sono enormi! Mai che facciano qualcosa… sbuffando per lo sforzo e per il caldo, raggiungo a fatica i bidoni della spazzatura poco distanti, gettando con foga i sacchi neri.

Mi asciugo il sudore dalla fronte, giuro, in vita mia non ho mai lavorato tanto come da quando sono qui… come se non bastasse, stasera fa caldissimo… ci saranno almeno 28 gradi, sembra la Sicilia di quando stavo in vacanza da mia nonna, altro che Londra. In compenso, il cielo è terso e carico di stelle, stranamente limpido e privo di foschia, dopo la pioggia lieve e leggera di oggi pomeriggio. Mi fermo un po’ a guardare il cielo, rapita, quando è così luminoso ti illudi quasi di poter toccare le stelle, farle scivolare tra le tue dita come se fossero sfolgoranti diamanti e rimirarti del loro riflesso. Come se potessi toccare tutti i tuoi sogni… già, i miei sogni… non so nemmeno che fine abbiano fatto, è come se fossero diventati incolori e sbiaditi nella luce piena e prepotente di una luna d’argento. Draco.

Torno indietro sui miei passi, la porta del magazzino è aperta. Vuoi vedere che quelle due alcolizzate di Lorna e Corinne hanno dato via al loro dopolavoro etilico là dentro?! Summer chi se la sente, l’altra volta mancavano ben dodici bottiglie di vino rosso, e loro spiegarono candidamente che li servivano per un sangria party.

Casa loro deve essere una specie di taverna, non che ci tenga a saperlo o a vederla.

E nemmeno ci tengo a sapere o a vedere in che attività sono occupate, ma oggi, nella mia situazione emotiva e psicofisica, non sono proprio in vena di sentire Summer che inizi a strillare con delle frequenze così acute da poter essere captate distintamente solo dai pipistrelli, mentre per noi esseri umani risulteranno essere simili allo stridere del gesso sulla lavagna. Già, me lo vedo che inizia a gridare…

“NON PUOI FARE QUESTO!!!”.

Ecco, così, infatti… ma un attimo, questo l’ho solo pensato o l’ho anche sentito?

Un attimo, no, no, l’ho davvero sentito… dal magazzino… allora non ci sono quelle due spugne, ma Summer… il cuore mi balza in petto…

Draco. Ci deve essere anche lui… e da stamattina che litigano in fondo…

Lo so che non si origlia e tutto il resto, ma un’occasione del genere non mi capiterà mai più, al diavolo lo spirito Grifondoro! Scommetto che anche Godric in persona, se mi vedesse, non farebbe che appoggiarmi… in fondo si tratta di dare un bello smacco ad uno dei più illustri membri della casata di Salazar…

Mi avvicino in punta di piedi, quando vuole Draco ha gli occhi e le orecchie sensibili come quelli di un gatto, e se mi becca, mi infilza su un palo, specie dopo l’illuminante conversazione di questo pomeriggio.

Mi accosto alla porta del magazzino, da cui proviene adesso un bisbiglio concitato che ha sostituito le urla di Summer, nascondendomi dietro la pila di casse d’acqua, in modo che, se anche escano, non riescano a vedermi celata da quell’intercapedine. Nella lama di luce che intravedo dalla porta semiaccostata, vedo solamente Draco. Indolentemente appoggiato alla parete, gli occhi chiusi, apparentemente indifferente. Mi appiattisco contro il muro, celandomi al suo sguardo. Nonostante non lo veda benissimo, ho inteso perfettamente. Non è indifferente. Assolutamente. È furioso.

Le palpebre fremono leggermente, il petto mostra un respiro affannoso ed irato, le braccia conserte sono contratte nervosamente, le spalle sono serrate e piegate su sé stesse. Quando riapre gli occhi, è energia di diamante e ghiaccio che agghiaccia la persona che ha di fronte. Peggio di come ha fatto con me oggi… ma che dico, molto peggio… ora sì che anche a me fa paura in un senso oggettivo, non vorrei essere nei panni di Summer adesso. Quegli occhi potrebbero anche uccidere.

Apre lievemente le labbra increspate, come se avesse in bocca un limone acerbo, solo per dire: “Lo sai meglio di me che era così che doveva andare a finire… non credo che non fossi stato chiaro, in fondo credo che fosse un concetto semplice anche per te…”.

“Sì, ma la bambina è scappata senza che me ne accorgessi, ed io…” tenta di opporsi Summer, la voce rotta dall’isteria e dal pianto. La vedo avvicinarsi a Draco, dando a me le spalle, ed evidentemente cercare di toccarlo in qualche modo, ma con uno strattone, Draco si libera violentemente.

Stanno litigando perché Serenity è scappata… ma… Draco ha detto che era così che doveva andare a finire… si stanno lasciando? Addirittura? Come poteva Summer impedire ad una piccola strega di fuggire? Non lo capisce?

Quasi mi dispiace per lei, povera Summer. Possibile che sia così… crudele?

Non le vuole nemmeno un po’ di bene, diamine? Che razza di persona è?

Stringo i pugni con rabbia, chiamatela anche solidarietà femminile, ma mi fa venire dei nervi. Vorrei persino uscire a prenderlo a schiaffi…

“La cosa era chiara… dall’inizio… se sei qui, è sempre stato quello il motivo… non fare l’ingenua, almeno questo risparmiamelo…” sibila Draco, girando attorno a lei come un avvoltoio, poi le prende un braccio stringendolo forte. Sto quasi per intervenire, quando dice irato: “Sei sempre stata qui solo per lei, l’hai sempre saputo e ti è sempre andato bene, no? Sapevi che non ti avrei mai amato, lo sapevi… eppure sei rimasta. Ti ho lasciato fare… ma c’era una condizione… e oggi l’hai fatta a pezzi…”.

Ma di che diamine stanno parlando… e pensare che credevo di assistere ad una semplice litigata tra innamorati, magari utile per capire qualcosa di più di Draco. Ma qui c’è qualcosa sotto di grosso… come fa a dire così tranquillamente che non la ama e nemmeno avrebbe mai potuto farlo?! Non che non l’avessi intuito che non provasse nulla per Summer, ma insomma lei invece è cotta di lui. Poteva essere meno diretto… e poi perché l’ha lasciata qui allora? Che è successo oggi di diverso? È bastata la distrazione con Serenity a decretare il suo destino?

I miei pensieri si bloccano nel loro corso, provocandomi un brivido lungo la schiena, quando sento Summer chiamarlo, piangendo: “Ti prego, Draco… non puoi farmi questo… sai che non posso tornare a casa…”.

L’ha chiamato Draco… allora… lo conosce… come? Dannazione non ci sto capendo nulla…

“Non chiamarmi così…” soffia Draco freddamente, allontanandola da sé, con un altro strattone. Summer allora strilla istericamente, sempre piangendo : “Alla Granger però consenti che ti chiami Draco, no? È per lei, vero? Non è così?! Non è così?!” Summer prende a pugni la sua schiena, mentre io mi porto una mano alla bocca per impedire che un qualsiasi respiro lasci le mie labbra. Se mi scoprono sono dolori… ora stanno parlando anche di me… e, a quanto pare, Summer sa anche che io chiamo Draco per nome… quindi sa chi sono… chi diavolo è, allora?

Draco le blocca i polsi, urlando a sua volta, facendomi rabbrividire: “Lei non c’entra con questa storia, non ti azzardare a metterla in mezzo… se non era per lei, oggi Serenity non l’avremmo mai trovata…”.

Santo cielo, Draco… mi sta difendendo davanti a lei, alla sua ragazza…

“Che c’è?!” ride rabbiosamente Summer, schernendolo “Ti sei innamorato di lei? Ti vuoi fare la Granger? Tuo padre ti avrebbe diseredato se lo avesse saputo, Draco…”.

Il cuore prende a battermi furiosamente nel petto, serro gli occhi quasi come se servissero a rendermi invisibile, ogni parte di me tesa spasmodicamente ad ascoltare. Credo che sia il secondo più lungo della mia vita aspettare che Draco risponda… il sudore mi gela la schiena, improvvisamente mi sembra che si sia fatto inverno e tutto attorno a me stia ghiacciando su stesso, riempiendosi di crepe. Ancora stringo la mano sulla mia bocca, cercando di tenerla ferma dal tremore che l’ha presa.

“Non dire sciocchezze…” dice lui con ovvietà, la voce dura.

Riapro gli occhi, come se non mi aspettassi che cosa avrebbe risposto… sono una stupida… mi sfrego energicamente gli occhi, tenendo a bada il mio respiro accelerato. Figuriamoci se Draco avrebbe mai detto di sì…

Che avevo bisogno della conferma scritta? Della copia autenticata dal comune?! Sono solamente un’idiota, ecco cosa. Mi mordo il labbro inferiore con rabbia, sapore ferrigno del sangue in bocca che mi scivola in gola, irritandola, tutto attorno offuscato delle lacrime che sono comparse nei miei occhi.

E poi che diamine me ne importa, no?

Invece sì che importa…

Importa più di tutto il resto. Perché mi dico una bugia, lo so solamente io.

“Ma mettiti in testa che non c’entra niente…” continua Draco, la voce annoiata “La Granger non ha niente a che fare con questo… lasciala fuori…”, il tono si abbassa diventando quasi un sussurro mentre aggiunge lapidario: “Non sono più obbligato nei tuoi confronti, come è ovvio che sia… se hai bisogno di una conferma, puoi anche chiamare Potter, credo che sarà un enorme sollievo anche per lui...”, Harry? Che c’entra Harry? “…me ne frego di quello che farai da domani… ti ci sei messa da sola in questa situazione. Sei stata tu a cercarmi, sempre tua l’idea della Promissio Gemina… ora anche io sono libero da qualsiasi legame nei tuoi confronti…”, Promissio gemina? O mio Dio… ora qualcosa la sto iniziando a capire… ho studiato la Promissio Gemina qualche giorno fa. È un contratto vincolante, un Incantesimo di Volontà che lega due persone che vogliono scambievolmente qualcosa l’uno dall’altra. Non porta alla morte, come il Voto Infrangibile, ma nel caso della violazione degli obblighi di una delle due parti, la controparte viene automaticamente liberata dai suoi oneri… ecco, a cosa si riferiva Draco, quando diceva di essere libero…

Evidentemente Summer ha violato una delle clausole… facile che sia la cura di Serenity, se l’ha persa di vista stamattina. Ma allora Draco da lei che cosa voleva? E perché hanno fatto questo patto? Dunque, Summer è una strega… e come mai si cela da babbana? Chi è allora, in realtà? E che c’entra Harry?

Altrettanto facile che sia il garante della Promissio Gemina, la terza figura del patto, una persona che conserva l’atto della promessa gemella e vigila sulla sua osservanza.

Ma perché proprio lui? E perché a me non ha detto nulla?

Ho una confusione in testa che la metà basta…

“Credo che tu sappia perfettamente che cosa accadrà, se torno a casa…” minaccia Summer, perdendo improvvisamente tutta la malinconia e il tono lamentoso che aveva fino a questo momento “E’ finita, Malfoy… anche il Ministro sarà dalla mia parte, se aprirò bocca…”.

Draco improvvisamente sembra aver perso tutto il suo coraggio, tutta la sua forza. Il volto impallidisce, gli occhi perdono colore e sembra davvero spaventato, le mani strette a pugno. Eppure dice solamente, la voce tremula: “Fallo… nel tempo che ci metteranno i tuoi a riaccoglierti in casa e a perdonarti per quello che hai fatto, io avrò portato a termine quello che sono venuto a fare qui…”.

Continuo a non capirci nulla, osservo in religioso silenzio Summer accusare il colpo, tacere e stringere le labbra sottili in una smorfia di impotenza.

Draco, ostentando sicurezza e disinvoltura, aggiunge stoico: “La Promissio Gemina è rotta… quindi non affannarti a raccogliere le tue cose. E vattene, da qui, dall’appartamento e da dovunque tu abbia messo piede… era facile ciò che dovevi fare, eppure sei riuscita a fallire. Tipico…”, la sua voce si vela di avvertimento stentoreo mentre conclude: “… fatti passare anche l’idea di vendicarti… scommetto che l’hai già avuta, patetica come sei… se accade qualcosa a Serenity, ti ricorderai ben presto di che razza marcia sono fatti i Malfoy…”, mentre rabbrividisco, spaventata, Draco chiude gli occhi per un secondo.

Quando li riapre, ha l’espressione ancora più truce di prima, fa un passo verso Summer e la sfida a muso duro, sovrastandola in altezza. Per un attimo, quando solleva la mano e la afferra per un braccio, credo che voglia ucciderla. Ma si limita solo a stringere forte la presa sul suo gomito e a sibilare: “… stesso effetto se succede qualcosa ad Hermione… fino a quando lasci lei e Serenity fuori da questa storia, tu puoi considerarti ancora una donna con una vita lunga…”.

Summer piagnucola ed annuisce tra le lacrime.

Che diamine mi potrebbe fare lei? Perché è così preoccupato?

Nonostante però i suoi modi duri, una carezza calda mi avvolge al pensiero che ci tenga così tanto anche a me, oltre che a Serenity. Nonostante la discussione di stamattina… e nonostante non sia innamorato di me…

Stacca violentemente la presa da lei, per poi dire, una risata sardonica sul volto: “A mai più rivederci, Astoria…”.

Una fitta violenta mi colpisce alla testa, mi accascio a terra per il dolore, come se si stesse spaccando a metà, nettamente, distintamente, come una mela. Boccheggio come se mi mancasse davvero l’aria, il dolore che mi impedisce anche di pensare a qualsiasi cosa razionale… non credo di aver mai provato nulla di simile, nemmeno sotto Crucio, oppure quando pativo della maledizione di Voldemort. Accasciata su me stessa, sento come se accadesse in un'altra dimensione qualcuno uscire correndo della stanza e sorpassare il mio nascondiglio. Come se fossi agonizzante, mi ritrovo ad implorare che si fermi, che mi aiuti, mentre tutti i miei pensieri si rovesciano gli uni sugli altri, uno squarcio profondo e lacerante che strappa la mia memoria. Avverto un conato di vomito e rimetto anche l’anima, piegata in due per terra. 

Poi, improvvisamente, passa. Anche se è durato solo qualche secondo, mi è sembrato di morire. Tutto, al nome Astoria.

Mi rialzo a fatica, reggendomi alle casse dell’acqua, appiattendomi mentre anche Draco esce, non vedendomi per fortuna.

Improvvisamente, so, come se me ne accorgessi solamente adesso, che Summer Breeze Layton ed Astoria Greengrass sono la stessa persona.

Riconosco nelle fattezze di Summer la ragazzina bionda con le trecce che vedevo qualche volta tra i Serpeverde, che rimproverai una volta perché era uscita con uno più grande, appartandosi nelle cucine a notte fonda, e che mi aveva guardato schioccando la lingua con fastidio. Quella che stava sempre attaccata a Daphne e che rideva con lei in modo idiota.

Summer è sempre stata Astoria.

E il mio malore… rottura di un Incantesimo di memoria. Ne riconosco i sintomi. Ho ritrovato la memoria, quando ho sentito il nome Astoria, associato a lei.

In modo nebuloso, ricordo persino il momento in cui mi ha incantato: il giorno che la incontrai per la prima volta, ero con gli altri e ridevamo su Seth e sul fatto che fosse innamorato di Danny. Gli altri tacquero, Summer era alle mie spalle… qualche attimo di buio e poi lei che si rivolge al personale, intimando di tornare al lavoro.

In quell’attimo di buio, a cui prima chiaramente non avevo fatto caso, ora ricordo una bacchetta puntata verso di me.

Mi ha tenuto sotto incantesimo tutto questo tempo… e io non me ne sono accorta. Summer è sempre stata al di fuori dei miei sospetti.

La scena della varicella, le sue sceneggiate al fatto che conoscessi Danny…stava solamente recitando.

Lei mi ha sempre conosciuto.

Ha sempre saputo chi ero e come conoscessi Danny, o meglio Draco… con un brivido, mi rendo conto che ha usato un Incantesimo così potente su di me da non farmene minimamente rendere conto. Se non avessi sentito ora il suo nome, non si sarebbe mai rotto.

E, per come si è rotto, mi rendo distintamente conto che mi avrebbe aggiogato per sempre.

Mi affloscio su me stessa, improvvisamente anche il volermi tenere al di fuori di Draco ha un senso… Summer/Astoria non si è minimamente preoccupata che potesse causarmi dei danni seri al cervello, manipolando la mia memoria così. Per difendere la sua identità.

E se sulla strada per arrivare a Draco, trovasse come ostacoli me e Serenity… probabilmente non esiterebbe un momento a farci fuori.

Perché, poi? Che segreto terribile nascondono tutti e due?

Ne ho paura, me ne vergogno, ma la Regina dei Grifondoro, per la prima volta, da quando ha messo piede qui, ha paura davvero.

La mano nei capelli, ricordo anche il malore di Ginny del pomeriggio… la nausea improvvisa ed ingiustificata, proprio mentre parlava di Summer. Mi stava dicendo una cosa e si è interrotta, non riuscendo a continuare.

Quel giorno, al mio risveglio dal coma, mi aveva detto di aver incantato lei Summer, aveva raccontato della biondina acida che continuava a sbraitare sullo stato del suo vestito azzurro. Evidentemente, non era stata Ginny ad incantare Summer, ma il contrario. E l’inconscio della mia amica continuava a suggerirle di dovermi dire qualcosa…

Che Summer era Astoria Greengrass.

Anche Ginny… anche lei… che diamine c’entrava lei? Come ha potuto Harry lasciarglielo fare?

Più vado avanti in questa storia, più ne scopro e peggio è… spero che almeno la rottura tra Draco ed Astoria sia definitiva. Come potrei fingere di non conoscerla ancora?

E lui, Draco… come ha potuto lasciare che mi facesse questo?

Forse sarebbe davvero meglio per me andarmene da qui, stasera stessa.

E non metterci piede mai più…

Appoggio la fronte sul ginocchio, seduta per terra come ancora come sono, e mi ritrovo a singhiozzare senza nemmeno accorgermene. Rimmel sciolto che sporca i miei jeans, lacrime che annacquano i miei pensieri, rendendoli ancora più labili e confusi di come già non fossero.

“Hermione?” qualcuno mi chiama e sollevo il viso, ancora bagnato di lacrime.

Sussulto quando mi rendo conto di chi si tratta e mi asciugo la faccia con la manica della camicia, frettolosamente, convinta di spargere il trucco sciolto per le mie guance. Accidenti a me, mi rialzo velocemente e simulo un sorriso tirato, il migliore che posso fingere: “Hayden…!”.

Mamma mia, devo avere un aspetto orrendo… non a caso, lui mi guarda tra lo spaventato e il preoccupato. Ma non sarà un miraggio?! In fondo, perché altrimenti sarebbe qui, quasi come un angelo provvidenziale? Scioccamente, allungo la mano toccandogli il braccio, accertandomi che sia vero.

Lui sgrana gli occhi giada e sorride: “Che c’è? Pensi che sia un’allucinazione?”.

Arrossisco, ritraendomi su me stessa, la mano piegata in petto, la mente ancora sferzata da confusione e dolore: “Mi sembra così strano… come mai sei qui?”. Mi schiarisco la voce, ancora velata di pianto, e sollevo lo sguardo.

Lui si gratta la testa imbarazzato, prima di dire: “Ammetto di aver violato ogni regola del corteggiamento… insomma dovrebbero passare almeno tre giorni prima di risentirsi, no?”.

Sorrido, miele caldo nella gola: “Non lo chiedere a me… credo di aver sempre ignorato quella tipologia di regole…”.

“Ecco, almeno posso dirti una bugia e dire che, in realtà, ci si rivede dopo poche ore…”.

Sorrido ancora, piegando la testa di lato: “Diciamo che non sei molto convincente… ma sono davvero contenta che tu sia passato…”.

E lo sono davvero, santo Cielo… Hayden ha la pregevole dote di farmi scordare di Draco. Al momento è la cosa migliore che mi possa accadere… come se non bastasse, poi, almeno così posso chiedergli nuovamente il numero. Giuro, stavolta lo incido nella pietra.

“Tra quanto stacchi?” mi chiede velocemente Hayden.

“Credo tra un’oretta… non c’è tantissima gente, oggi…”.

“Bene…” commenta lui con un nuovo sorriso “Ho due biglietti per il cinema all’aperto del parco di Notting Hill…ti piacerebbe?”.

Mi ostino a chiedere che cosa facciano, anche se ho già deciso di andarci, nello stesso momento in cui è comparso qui, davvero come un angelo.

Mi dice che danno I GRANDI CLASSICI e che, stasera, è la volta di “Orgoglio e pregiudizio”, quello del 1940 con Greer Garson e Laurence Olivier… che, per intenderci, è quello che vidi la sera che Dean non tornò a casa, addormentandomi subito dopo.

Decisamente un segno del destino.

Di solito, non cedo alle trappole dell’intuizione… si sa.

Ma, di solito, non vengo nemmeno incantata da una strega per mesi.

Di solito, capisco subito chi ho di fronte, mi basta solo un’occhiata.

Di solito, non origlio conversazioni private, ricavandone segreti inconfessabili.

Di solito, non mento alla mia migliore amica sui miei sentimenti per il mio capo, qualsiasi essi siano.

… e di solito, non penso a Draco Malfoy per tutto il tempo che passo da sveglia, non soffro perché lui sembra non accorgersi di me se non per una superficiale e stupida amicizia, non mi sento schiacciare dall’idea di non vederlo più… e non mi si spezza il cuore se non impedisce ad una Purosangue come lui di giocare con la mia mente.

Di solito, tutto questo non accade.

E di solito, io ora direi ad Hayden che ho da fare, che sono stanca e che sarà meglio fare un’altra volta, celando il mio imbarazzo e la mia timidezza sotto una maschera insofferente e impegnata.

Già, di solito… ma ormai la mia vita è tutta un’eccezione alla regola dei miei di solito… ed ora farei qualsiasi cosa, pur di stare un po’ meglio.

Qualsiasi cosa, pur di smettere di pensare.

Sfodero uno dei miei migliori sorrisi, facendo l’occhiolino ad Hayden: “Sai che c’è? Ora chiedo a Seth se può sostituirmi… ti va di mangiare qualcosa?”.

“Pensavo che non me l’avresti mai chiesto…”.

Sorrido ancora, incamminandomi davanti a noi e rientrando nel Petite Peste.

Draco è a pochi passi da me.

Al bancone che parlotta con Seth.

E, mentre mi avvicino, con Hayden alle mie spalle, e chiedo il permesso a Seth di andare via, ricevendolo in tono entusiasta da quest’ultimo, Draco mi guarda con la sua solita espressione, cristalli di sale lucenti negli occhi plumbei e silenziosi, domande e risposte che non avrà mai.

Mi volto senza guardarlo ancora e vado a cambiarmi.

Lapidaria, ferrea, scolpita, mi si staglia nella mente una sola frase.

Qualsiasi cosa sia, Draco, tra me e te… finisce oggi.

 

 

Ecco il nuovo capitolo, premetto che sto attraversando un periodo di cacca, anche se solo dal punto di vista solamente della scrittura per fortuna! Sono abbastanza demoralizzata nello svolgimento di questa storia, non so se davvero sia bella oppure se poi non sia sto granché quindi spero davvero di riuscire a continuarla e a finirla! Intanto ecco il nuovo capitolo di cui sono parzialmente convinta e che non mi piace tantissimo! Quindi se avete delle critiche mi raccomando, FATELE, mi fanno un sacco bene per migliorarmi!

Passo ai ringraziamenti e alle risposte di rito:

Cygnus Malfoy: la mia carissima e fedelissima Helder! Chissà se lo leggerai questo capitolo, persa nelle colline toscane! J Grazie come sempre dei tuoi commenti, il tuo lui deve essere davvero un bel tipo, specie se assomiglia al mio Draco che è abbastanza lunatico, come hai potuto vedere in questo capitolo! Spero che ti piaccia anche questo capitolo… un bacio!

Rorothejoy: grazie dei complimenti, al momento ci sto per finire anche io dall’analista, considerando quanta carne ci ho messo a fuoco e ora per sistemare tutti gli intrighi, mi sto abbastanza scervellando! Grazie ancora, un bacione!

Giusetta91: chiedo sommamente scusa per il ritardo, ho cercato di aggiornare il prima possibile! Grazie ancora, baci!

Haley_ James: mamma mia,grazie dei tuoi complimenti, anche su L&L! purtroppo non so per quale motivo astruso del mio computer non riesco più ad accedere al forum quindi non ti ho potuto rispondere lì, ma davvero ti ringrazio tantissimo! J Ti do una grande anticipazione (sempre se l’ispirazione mi torna… sob!) nel prossimo capitolo ogni domanda che mi hai fatto troverà risposta! Spero che mi seguirai ancora! Baci!

Seven: la mia carissima Seven; anche a te purtroppo ribadisco la mia incapacità attuale di entrare anche nel mio forum, non so esattamente che cosa sia successo quindi al momento non posso rispondere nemmeno lì! Quindi ti ringrazio qui anche per la recensione che hai fatto all’altra mia Dramione, “The blower’s daughter”, grazie grazie tanto!! Comunque nel caso mi volessi contattare, puoi farlo tranquillamente via EFP e poi provvederò a darti la mia mail! Veniamo come sempre alla tua meravigliosa recensione che, premetto, aspetto sempre con ansia, dato che mi piace molto come scrivi e come mi scrivi! J Credo che dopo gli ultimi eventi il tuo infarto sia notevolmente arrivato…J il momento dello scorso capitolo l’ho riscritto almeno quindici volte, quindi sono contenta che ti sia piaciuto! Draco non lo voglio mai troppo sdolcinato, anzi… in fondo stiamo sempre parlando di uno che ha tormentato la nostra povera Hermione per anni quindi non credo di doverlo mai rendere troppo gentile. Ma sicuramente siamo arrivati ad una sua “capitolazione”, come hai ammesso tu, diciamo che è laprima volta che ammette compiutamente di tenerci ad Hermione, cosa che, se hai letto qui, ha ribadito in questo capitolo nel dialogo con Summer. Però, ecco, non si può permettere di avere Hermione vicina… e questo lo scoprirete nel prossimo capitolo! Infatti, ispirazione ed esami permettendo, nel prossimo chappy saprete tutto, insomma ogni mistero sarà svelato! J spero che mi seguirai ancora in questo turbine di follia! Un bacione enorme!!

Gargi89: grazie enormemente dei tuoi complimenti, spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto! Un bacio!

Vesper: evviva, che bello ritrovarti ancora a recensirmi! Ammetto che amo molto anche le tue recensioni, anche se ogni tanto mi viene il panico di essere effettivamente poco originale nelle mie storie tanto da far intuire tutto, spero che almeno con questo ti abbia sorpreso un pochino! J ti ringrazio dei tuoi complimenti, come delle tue critiche passate, mi raccomando non esitare a farmele se trovassi altre cose che non ti convincono! Il rapporto di parentela tra Draco e Serenity sarà svelato nel prossimo chappy, speriamo che non lo intuisca tu prima!

Grazie ancora tantissimo della recensione, mi ha fatto davvero piacere!

FraFRi95: la mia lettrice doppia! Prima o poi mi farai conoscere la tua mamma! J grazie come sempre dei complimenti, davvero sembra un giallo la mia storia? Eheheh!! Allora con questo capitolo l’ho ingarbugliata ancora di più! Seth è il mio eroe come sempre, tutto il rispetto per Draco ma se non ci fosse Seth, quei due non starebbero ancora a nulla! Sono felice che la mia storia non vi annoi, ce la metto tutta per inserire sempre più colpi di scena quindi per me è davvero una cosa importante! Baci !!

Ginsan89:  ciao! Non ti preoccupare assolutamente per il ritardo, oramai avrai fatto i quiz per la patente! Spero che sia andato tutto bene… ti invidio profondamente dato che ancora non sono riuscita a prenderla! L Draco effettivamente è circondato di donne, ma diciamolo, se lo può permettere! Sbav sbav!!! Di Summer, oggi ho rivelato (parzialmente) l’enigma… restano solo Rachel e la mamma di Serenity, ma nel prossimo capirete tutto! Promesso! Non so esattamente quando arriverà, dato che è abbastanza lungo… e ho anche un esame abbastanza tosto! Spero che avrai pazienza! J un bacio!!

 

Allora un piccolo spoiler, considerando come ho scritto in alcune risposte, che il prossimo capitolo è quello (non finale, però!:P) in cui rivelerò tutta la faccenda che sta dietro a Rachel, Draco, Summer, eccetera, ma non so esattamente quando arriverà essendo abbastanza lungo da scrivere ed avendo anche un esame enorme in mezzo, vi lascio una specie di piccola anticipazione.

Il prossimo capitolo si chiamerà “Forbidden Colours” e prende il nome da una melodia di un pianista, se non erro, giapponese di nome Sakamoto.

È una melodia per pianoforte abbastanza celebre che avrà un ruolo FONDAMENTALE nella risoluzione di questa vicenda. Vi lascio il link qualora vogliate ascoltarla su you tube!  

 

http://www.youtube.com/watch?v=cOX8FhUiw1k

 

Un bacione! A presto! Cassie!

 

 

   
 
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