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Autore: Gillywater    02/07/2005    9 recensioni
Una bravata organizzata dalla scuola obbliga Ginny Weasley e Draco Malfoy a convivere come babbani per una lunga settimana; ma è risaputo che un Malfoy non si trova a suo agio in un ambiente a lui sconosciuto e... cosa combinerà?? e la povera Ginny sarà costretta a subirlo, con quali conseguenze?
Ff dedicata tutta ad Eva_elamela e Avril Lavigne
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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FOREVER TOGETHER

(epilogo)

 

Quella mattina Ginny si svegliò avvolta da due braccia forti; ricordava di aver passato una serata travagliata, tra l’acqua della pioggia che le bagnava il viso schiarendole le idee, e la dura verità che le veniva sbattuta davanti agli occhi da Draco, dolcemente però.

Adesso non le interessava che quel giorno: avrebbe dovuto affrontare suo fratello e tutta la scuola, certamente contro la sua storia con Draco.

Voleva solo stare con lui e si vergognava un po’ di averci messo così tanto tempo per capirlo, sprecando una settimana in cui avrebbe potuto passare tutto il tempo insieme a lui.

Probabilmente il ragazzo immaginava quali fossero i suoi pensieri, perché la strinse maggiormente a se.

 

-Cosa affligge la mia Gioia?-

 

-Niente di che….- gli rispose, voltandosi e soffocando il viso nell’incavo della sua spalla, alzando la testa per stampargli un dolce bacio sul collo.

 

-Meglio così… sei pronta per il grande rientro?- le chiese ancora, con voce bassa appena sussurrata al suo orecchio.

 

-Tu lo sei…?-

 

Il suo silenzio valeva più di mille parole.

Si alzarono dal letto, inciampando  negli zaini che erano stati perfettamente preparati.

 

-Hai fatto tu tutto questo lavoro?- domandò Ginny sorpresa.

 

-Ehm… andiamo a fare colazione, dopo ti dovrei dire una cosa…- ammise Draco, dileguandosi velocemente dalla stanza per ricomparire in cucina.

 

-Cosa mi devi dire?- chiese ancora la ragazza leggermente alterata:  certo che con lui le sorprese non finivano mai!

 

-Ehm… mi è passata la fame e a te? Che ne dici se ci avviamo?-

 

-No aspetta…- esclamò, inginocchiandosi a terra per estrarre una macchina fotografica dal suo zainetto.

 

Fotografò la cucina, con particolare attenzione al ripiano per cucinare; andò in camere sua e ne scattò un’altra, come in camera di Draco e nei rispettivi bagni, facendo però un primo piano al tubo dell’acqua; immortalò anche il grembiulino rosa di Draco e le scale di legno dove aveva sprecato un’intera confezione di detersivo.

 

Lui sorrideva, guardandola mentre si spostava velocemente da un posto all’altro; quando ebbe finito gli sorrise e ripose l’oggetto nella sacca.

 

-Darò a Colin i rullino, così lo svilupperà…- gli spiegò Ginny.

 

Lui annuì –Bene…-

 

Quando uscirono nella foresta sentirono distintamente il profumo degli alberi dopo la pioggia e l’aria fresca che accarezzava loro la pelle.

Il terreno era fangoso, ma nessuno dei due vi fece caso, si presero semplicemente per mano percorrendo i sentieri tortuosi che ormai conoscevano a meraviglia.

 

-Sai devo prendere un appunto…- esclamò Draco.

 

-E quale?-

 

-Prendere a sberle tuo fratello, cioè come si permette di darmi tutti quei nomignoli, brutto straccione…- aggiunse di proposito, lanciando un’occhiata di sbieco a Ginny per vedere la sua reazione.

 

Ginny sospirò, alzando gli occhi al cielo –Quando la smetterai di provocarmi?- gli domandò.

 

In lontananza udirono un batter d’ali fragoroso e un suono sordo sopra le loro teste; un gufo atterrò sulla spalla di Ginny, rilasciandole una lettera da parte di…

 

-La Granger… mi sembrava strano che non facesse la sua comparsa prima che arrivassimo ad Hogwarts…-

 

-O ma stai zitto…- gli disse Ginny distrattamente, mentre apriva la busta con avidità –Hermione è mia amica e se la cosa no ti piace… beh, vedi di fartela piacere…- concluse, gettandosi la busta alle spalle e prendendo la sottile pergamena tra le sue mani tremanti.

 

“Cara Ginny,

ho appena dato origine alla seconda guerra magica (che scarsa ironia, eh?) che vede me e Ron agli estremi opposti sul campo di battaglia; se ti reputo pazza?

No ti reputo totalmente folle, ma questo è un altro conto… se per te Malfoy è così importante, Ron lo capirà, diciamo che dovrà fare qualcosa per dimostrargli che ti merita, ma penso di avergli messo chiara in testa l’idea che ci tieni, deve solo capire cosa significa, ma ripeto abbi fiducia… quello che puoi dire a lui è di non pretendere le braccia di Ron al collo come se ne fosse innamorato, perché non accadrà mai; l’ostilità c’è e rimane.

 

Hermione”

 

 

Ginny alzò il viso, dove un sorrisino ebete occupava gran parte dello spazio.

Puntò il suo sguardo negli occhi di Malfoy, cercando di fargli intendere che era felice e lui capì.

 

-Cosa dice di bello la Granger?- le domandò con disinvoltura, riprendendola per mano e ricominciando a camminare lentamente.

 

-Oh, le solite cose…- gli rispose, sempre sorridendo.

 

Seguirono attimi di silenzio, interrotti solo dal loro camminare tra i muschi della foresta che imbrattavano ancora le loro scarpe.

Ormai del nero originale delle loro calzature era rimasto ben poco, tutto era stato ricoperto dal verde acido di quelle piante strane.

 

-Malfoy…- disse Ginny seriamente, come se un’idea l’avesse sorpresa all’improvviso –Cosa dovevi dirmi stamattina?  Se scopro che è un’altra presa in giro, prendo una bella corda, te la lego intorno al collo tipo fiocco natalizio e poi tiro, ponendo fine alla tua miserabile vita da cavernicolo…- lo minacciò, come dolcissimo miele velenoso.

 

-Ehm… presa in giro? Ecco, non so come dirtelo… Ricordi quando ti dissi che avevamo sbagliato strada, ma che avrei saputo recuperare quella giusta perché avevo dato un’occhiata alla cartina? E quando hai sentito l’odore di bruciato provenire dalla finestra? E quando ho pulito la piscina da solo? E quando stamattina hai ritrovato lo zaino ben preparato? Ecco, non so come dirtelo…- disse con fare quanto mai divertito.

 

Gli uccellini dell’albero sopra le loro teste si ricordavano perfettamente di loro due; una settimana prima infatti erano stati costretti ad emigrare a causa di un urlo devastante che li aveva assordati; adesso, quando li avevano visti arrivare, avevano preparato le valige, mettendoci dentro le preziosissime bricioline di pane.

 

E quando si dice che l’istinto animale non sbaglia, è vero…

 

-COSA?!?- urlò Ginny, il cui volto sfumava nella tonalità scarlatta e come luci ad intermittenza cambiava colore, diventando viola, un grazioso rosso natalizio e anche un terribile verde vomito.

 

-Si hai capito bene…-

 

-Per tutto questo tempo… per tutto questo tempo tu hai avuto la bacchetta? Hai fatto sembrare che la colpa fosse mia se ci eravamo perso, quando tu sapevi perfettamente come tirarci fuori da quel guaio?-

 

-Sorvolando sul fatto che la colpa era tua, perché la cartina l’hai demolita tu, ebbene si, io ho sempre avuto la bacchetta con me…-

 

-Non posso crederci…- affermò Ginny, andando a sedersi sul suo masso personale per non cadere a terra dal colpo –Ma, la McGranitt ha ritirato le bacchette di tutti, come diavolo facevi tu ad averla con te?-

 

-In effetti, ero stato tentato di rubare la bacchetta a Pansy, per impedirle di giocare alla grande maga; ero sicuro che mi avrebbe fatto qualche cosa a distanza, che ne so una maledizione nelle mie mutande, o qualcosa di simile; ma poi ho cambiato idea…Ieri mattina ho ricevuto comunque una sua lettera- continuò precipitosamente, pronunciando le ultime parole con superficialità, credendo che Ginny non le udisse –mi ha scritto che è felice per me, ma che continueremo ad essere legati e bla, bla, bla…-

 

-Si ma…- proruppe Ginny.

 

-In ogni caso… la bacchetta sono andato a riprendermela poco prima di partire; ricordi che arrivai in ritardo? Beh, infondo il piccolo scontro con te, quella mattina,  mi è servito anche come scusa per giustificarmi- ammise, massaggiandosi la testa come per discolparsi.

 

Ginny sembrò riflettere su quello che le aveva detto; se avesse confessato prima di avere la bacchetta magica avrebbero evitato un sacco di grattacapo non indifferenti.

 

-Malfoy…- lo chiamò.

 

-Si?-

 

-Sei un idiota-

 

-Grazie-

 

-Figurati è sempre bello essere sinceri, da una sensazione di totale libertà…-

 

 

******

 

I portone di Hogwarts, con inciso il blasone delle quattro casate, era ormai alle loro spalle, mentre le luci del salone d’ingresso accecavano gli occhi.

Candele luminose erano sospese magicamente a mezz’aria, illuminando un lungo tratto di corridoio.

Molti studenti vagavano per la scuola fino a pochi minuti prima, ma quando avevano visto arrivare quel gruppo di studenti mezzi scombussolati da tutta quella confusione, decisero di andare loro incontro per aiutarli.

 

Draco guardò Ginny.

 

Ginny guardò Draco.

 

Un attimo dopo erano già stati sommersi da tutti i loro compagni che pretendevano informazioni, e non vedevano l’ora di stringerli per poterli abbracciare.

Ginny si ritrovò a fissare per un attimo suo fratello Ron, il quale si limitò a darle un a piccola pacca sulla schiena senza aggiungere alcuna parola; Hermione osservò il gruppetto di Serpeverde poco più avanti e poi rivolse un bellissimo sorriso a Ginny.

La ragazza gliene fu molto grata, era ancora tutta scombussolata dal viaggio, l’ultima cosa di cui aveva bisogno era mettersi a litigare con i suoi amici per motivi che in teoria non li riguardavano.

Harry da bravo ingenuo la salutò con enfasi, ma chiaramente non si era accorto di niente e Ginny non poté fare a meno di pensare che suo fratello, se voleva, sapeva essere più bugiardo di qualunque serpente.

 

Voltò appena il capo per incontrare due occhi color ghiaccio che la fissavano; da quello che sembrava non si erano scostati da lei nemmeno un attimo e avevano osservato ogni sua mossa, ogni suo sorriso, avevano ascoltato ogni sua parola, analizzandola.

Come se un fulmine avesse appena squarciato il cielo, le sorrise: inclinò impercettibilmente le labbra, lei se ne accorse e non poté fare a meno che contraccambiare, invasa da un’ondata di puro calore gioioso.

Anche mentre saliva la scalinata di marmo principale, continuò a guardarlo, anche se per un attimo i suoi occhi fuggirono, andandosi a posare su un’esile figura accostata alla porta dei sotterranei.

 

Pansy Parkinson era appoggiata di schiena allo stipite del portone, con un sorrisetto impertinente sul volto, mentre osservava la scenetta con un’espressione disgustata.

Quando tornò ad immergersi in quegli occhi ghiacciati, notò che si erano incupiti e per un attimo sfuggirono al suo controllo, andando ad osservare la zona che fino a pochi istanti prima lei aveva incenerito.

Le rivolse poi un ghigno di derisione, come se la stesse prendendo in giro per la sua gelosia, o quanto meno preoccupazione.

 

Lei scosse il capo esasperata, ma poco dopo fu costretta a distogliere il suo sguardo perché si sentì strattonare da Hermione.

 

“Fai che non la condanni a morte” pensò Ginny, immaginandosi Draco che trascinava la sua amica ad una ghigliottina.

 

-Allora Ginny…? Raccontami tutto- scattò Hermione allegra, mentre passavano davanti ad un dipinto che rappresentava una foresta con un salice piangente.

 

-Hermione!- esclamò Ginny che a malapena l’aveva ascoltata –Da quanti anni questo dipinto è qui?- domandò invece.

 

-Da sempre, perché…?- chiese l’altra sorpresa, senza capire il senso di quel discorso.

 

-Non l’avevo mai notato…- spiegò Ginny affascinata.

 

-Beh… Comunque dovremmo andare nel nostro dormitorio, ci dobbiamo preparare, disfare le valige e poi vorrai farti una doccia, sei tutta sporca di fango…-

 

-Si…- le rispose l’altra distratta, mentre si lasciava trasportare distrattamente dall’amica attraverso i corridoi deserti di quella Hogwarts.

 

 

******

 

La Sala Grande era gremita di studenti; tra i tavoli scorreva un chiacchiericcio concitato, il Preside aveva annunciato che quella sera la cena sarebbe stata molto più sostanziosa per gli studenti di Babbanologia che ritornavano dopo una settimana.

Ginny, aveva lo stomaco chiuso, era sicura che avrebbero potuto metterle davanti agli occhi anche il dolce più succulento del mondo, ma che a lei sarebbe rimasto del tutto indifferente.

Quando si accomodò al tavolo della sua casa le sembrava di essere stata stretta all’interno di una morsa dolorosissima: aveva ai due lati Harry e Dean, di fronte Ron, che non perdeva occasione per lanciarle occhiate fiammanti.

Hermione, l’unica che aveva dimostrato di accettare nel bene o nel male la sua scelta, era seduta a parecchi posti di distanza da lei e la poteva osservare mentre versava del succo di zucca nel bicchiere di Neville, dopo che il ragazzo ne aveva già versata una buona dose sulla tovaglia bianca.

Senza più poterne fare  a meno puntò i suoi occhi sul tavolo dei Serpeverde, incontrando due pozze color pece a ricambiare il suo sguardo: Pansy.

La ragazza le rivolse un sorriso beffardo al quale Ginny rispose con un altro sguardo truce; passo lo sguardo lungo il tavolo dei Serpeverde in cerca di una testa bionda che però non trovò.

 

Fu solo per un silenzio attonito caduto nella sala., che intuì che il discorso del preside era iniziato; tutti gli studenti pendevano dalle sue labbra, mentre lui raccontava le eroiche imprese che i ragazzi avevano dovuto affrontare, come l’intricatissima foresta o case inizialmente prive di qualunque comodità.

A Ginny sembrò che stesse sminuendo quello che lei e Malfoy avevano affrontato veramente, ma non sollevò alcuna obiezione, ancora frastornata da quel vuoto rappresentato da un'unica  persona: Draco.

 

Quando uno schiocco le annunciò l’inizio della cena si alzò, decisa ad andare a dormire mentre tutti gli altri si saziavano a volontà.

 

-Io non ho fame, vado a riposare un po’, sono davvero stanca- si giustificò.

 

Ron la osservò di sottecchi annuendo con fare animalesco, ma non poté fare a meno che accettare, non poteva certamente impedirle di fare quello che voleva.

In ogni caso Ginny preferì il comportamento vero di suo fratello a quello falso di Dean e Harry che le rivolsero un sorrisetto falso.

 

Hermione osservò Ginny uscire a passo svelto dalla sala grande, passando davanti al tavolo dei Tassorosso dove Hanna Abbot e Justin Finfletcher la salutarono con enfasi; quando il portone si fu chiuso con un fragoroso tonfo, Hermione scattò in piedi, andando ad occupare il posto lasciato vuoto dall’amica, puntò i suoi occhi in quelli di Ron che la osservavano sorpresi e gli urlò contro tutta la rabbia che provava in quel momento.

 

-Ronald Weasley, sei un idiota- affermò, con fare superiore.

 

-Cosa?- le chiese lui confuso.

 

-Sei un idiota, chi ti da il  diritto di trattare così tua sorella solo perché ha preso la prima scelta importante della sua vita senza tenere conto a te?-

 

-Io sono suo fratello maggiore, e voglio solo il meglio per lei!- le rispose iniziando ad infiammarsi all’ennesima potenza.

 

-Non è vero, tu per lei vuoi ciò che è meglio per te, ti sarebbe piaciuto che lei quest’anno si mettesse con Harry, ma così non è successo e questo non ti va giù!- affermò, sferrando il colpo come se avesse davvero una spada affilata in mano.

 

-Possiamo parlarne da un’altra parte?- le domandò, quando si accorse che tutti si stavano girando ad osservarli stupiti e curiosi.

 

-No, voglio che poi tutti possano dirti che sei un idiota-

 

-Io non sono un idiota Hermione!-

 

-Si, perché non riesci mai a vedere quello che ti sta davanti con chiarezza quando è tutto talmente lampante che…- iniziò con fervore, bloccandosi all’improvviso.

 

Ron la osservava sbalordito, forse aveva capito male, ma poteva sentire l’imbarazzo della sua amica e quindi la pregò di fermarsi.

 

-Hermione…- disse, riacquistando un tono di voce normale, mentre la maggior parte degli studenti tornava ad attaccare il proprio pollo con patate.

 

-Vai a parlarle Ron, vai da lei e non rimarrai deluso, perché ti accorgerai che non è una semplice cottarella adolescenziale e poi, quando dovrà dirlo al resto della famiglia sarà da sola e se vuoi davvero bene a tua sorella non puoi permetterle di rovinarsi così…- gli disse, sedendosi e senza più nemmeno osservarlo negli occhi.

 

Seguirono pesanti attimi di silenzio, nei quali Harry passò lo sguardo prima da uno poi all’altra e  sembrava indeciso anche lui; sapeva bene che l’unica cosa che tratteneva Ron era il grandissimo orgoglio, caratteristico di lui, ma sapeva anche che dentro di sé bruciava dalla voglia di riabbracciare sua sorella e poter parlare di tutto con lei.

 

-Va bene- affermò, alzandosi e abbandonando il suo posto per seguire i consigli di Hermione.

 

La ragazza sorrise alle sue spalle, pensando che anche per quel giorno il suo lavoro l’aveva fatto: portare le pecorelle smarrite al pascolo.

 

 

******

 

Ginny osservava il fuoco della sala comune sconsolata; era arrivata ad Hogwarts, con la mera illusione che nulla sarebbe cambiato, che Ron sarebbe sempre stato lo stesso, che il suo rapporto con Draco non avrebbe fatto un grinza e adesso si stava ricredendo.

Ringraziava Hermione, per essere comprensiva e per aver capito tutto, ciò nonostante le sembrava che il suo mondo fosse stato capovolto lasciando tutti i personaggi sconvolti.

 

Sentì qualcuno che apriva il ritratto della Signora Grassa e decise di rimanere lì, avvolta del suo silenzio per poter passare inosservata, ma questo qualcuno si andò ad accomodare proprio accanto a lei e a quel punto non poté fare  ameno di voltarsi per vedere chi era.

 

-Ron!- esclamò sorpresa.

 

-Ciao Ginny- le disse lui con un tono di voce che non aveva nulla a che fare con quello burbero usato poco prima in Sala Grande; ora che ci pensava era anche il primo vero saluto che le rivolgeva quel giorno.

 

-Sai…- intervenne lui, dopo qualche attimo di silenzio in cui l’aria si era riempita dei loro sospiri -Ho scoperto di essere idiota, ci ha pensato Hermione a fare luce su questa stramba realtà, ma quando ho capito che comportandomi come mi stavo comportando rischiavo di perdere la mia sorellina preferita… ho anche realizzato che aveva ragione…- le disse, circondandole le spalle con un braccio.

 

-Oh Ron!- esclamò lei, versando tutte le sue lacrime sulla sua camicia della divisa –Tu non sei un idiota, sei solo un po’ zuccone, ma ti voglio bene per come sei…-

 

- Anch’io ti voglio bene Gin, a volte meriterei di andare a fare visita alla piovra gigante infondo al lago-

 

Lei annuì contro di lui e una domanda ancora aveva voglia di porgli.

 

-Ron, quindi non sei più arrabbiato perché io sono insieme a…- iniziò, ma lui fece scivolare una mano per coprirle la bocca.

 

-Non posso negarti che la cosa mi faccia venire la pelle d’oca, ma Gin, se è quello che vuoi, farò uno sforzo per accettarlo, è arrivato il momento di lasciarti libera di prendere le tue decisioni da sola-

 

-Grazie- gli rispose, cercando di abbracciarlo ancora più stretto di quanto già non fosse.

 

-A proposito- proruppe Ron –a cena quel relitto non c’era, dove si sarà andato a cacciare?-

 

-Non ne ho idea…-

 

-Beh Weasley, sono ancora le sette e mezza, tu, in quanto studentessa del quinto anno, puoi rimanere fuori fino alle dieci e quindi… Coraggio vai a divertirti o sarò costretto a togliere punti alla tua casa perché non hai rispettato gli ordini di un Prefetto- le disse Ron con fare autoritario, mentre dolcemente si districava dal suo abbraccio e l’aiutava ad alzarsi.

 

-Ron sei uno stupido- gli disse Ginny sorridendogli.

 

-Ma oggi ce l’avete tutti con me, cos’ho fatto stavolta?- le domandò prendendola per mano e conducendola fuori dalla sala comune, sotto gli occhi di una Signora Grassa che stava capendo poco e niente di quella situazione.

 

-Niente stavo pensando a quando hai detto che sono la tua sorellina preferita…- rispose prontamente Ginny.

 

-Perché? Non è così?- domandò Ron,  mentre scendevano la scala a chiocciola, rischiando di scivolare a causa dei gavettoni che qualche ora prima Pix aveva lanciato.

 

-Ron- intervenne lei –serve a qualcosa ricordarti che sono l’unica sorella che hai?-

 

*****

 

Dopo un’ora a vagare per i corridoi della scuola, interpellando ritratti e studenti, non era riuscita a trovarlo.

Le erano venute in mente le ipotesi più tragiche, come ad esempio che Pansy gli avesse davvero lanciato una maledizione alle mutande o che fosse morto per qualche causa inspiegabile, oppure… non voleva avere più niente a che fare con lei.

Questa idea le attraversò la testa per un millesimo di secondo per abbandonarla immediatamente: da Malfoy non si aspettava menzogne o sotterfugi, ma la pura verità detta con voce limpida negli occhi e quindi realizzò che se non si era fatto vedere doveva aver avuto le sue buone ragioni.

 

Si diede un’occhiata intorno realizzando di trovarsi nel corridoio che conduceva alle cucine; infatti di fronte a lei aveva il quadro con il cesto di frutta che come le avevano spiegato Fred e George conduceva proprio alla loro miniera d’oro.

Si avvicinò di soppiatto facendo il solletico alla pera, che dopo un piccolo fremito si rilassò lasciando che si aprisse il passaggio.

 

Quando giunse nelle cucine tutte le luci erano accese e alcuni elfi stavano chiacchierando mentre preparavano quelle che Ginny riconobbe come le portate della colazione; quando la videro si gettarono ai suoi piedi in attesa di ricevere degli ordini.

 

Ginny pensò: non aveva fame e di certo l’ultima cosa che voleva era andare a mettere i bastoni tra le ruote a quelle creature che si stavano già sufficientemente ammazzando di lavoro.

 

-Mi potreste portare delle uova un po’ di farina, vi preparo l’impasto dei biscotti-

 

Gli elfi la osservarono nello stesso modo in cui avevano guardato Hermione qualche anno prima, cioè come se fosse una pazza; tuttavia lei aveva fatto loro una richiesta ben specifica e furono costretti ad obbedire.

 

Qualche istante dopo Ginny ruppe un uovo dentro una terrina e vi amalgamò lentamente la farina, dando origine ad un impasto giallognolo.

Ripensando alla prima volta che aveva fatto quell’operazione e a quello che aveva scatenato, non poté fare a meno di commuoversi, e una lacrima iniziò a rigarle il viso; si asciugò immediatamente quella piccola goccia che dimostrava la sua debolezza, ma inevitabilmente a quella lacrima ne seguirono altre e si ritrovò con la vista appannata.

 

Una mano fresca le accarezzò le guance mentre un braccio gentile le scivolava intorno alla vita, cullandola come se fosse una bambina bisognosa di coccole.

Ginny sobbalzò.

 

-Draco-

 

-In carne ed ossa- le rispose lui all’orecchio, baciandole una tempia.

 

-Dove... dove sei stato, a cena non ti ho visto, sono venuta a cercarti e non ti ho trovato, mi stavo preoccupando- ammise, singhiozzando e cercando di non lasciar trasparire la gioia di ritrovarsi tra le sue braccia.

 

-Beh, ho ricevuto una lettera da mio padre, ho dovuto rispondere e quando sono salito alla gufiera per  spedirla, ho dovuto aspettare che il mio gufo facesse ritorno da un’altra commissione; mi sono fatto una doccia e sono venuto a cercarti… mi pare ovvio che entrambi abbiamo sbagliato il posto- spiegò con voce annoiata, come se tutto quello che stava dicendo fossero solo particolari di poca importanza e riflettendoci Ginny intuì che aveva ragione.

 

-E... cosa voleva tuo padre?-

 

-Niente, problemi di quotidiana amministrazione; tu invece cosa hai fatto?- le domandò sempre in un sussurro, continuando ad accarezzarle la guancia con una mano.

 

-Sono andata a mangiare e prima ancora che i piatti si riempissero ero tornata del mio dormitorio… ero a terra, non ti ho visto arrivare-

 

-Mi piace sapere che la tua felicità dipende dalla mia presenza- affermò Malfoy orgoglioso, ricevendo una piccola gomitata nello stomaco.

 

-E sono stata seguita a ruota da mio fratello Ron-

 

A queste parole Ginny sentì che Draco s’irrigidiva contro di lei.

 

-Cosa voleva?- domandò distaccato.

 

-Abbiamo chiarito, davvero adesso va tutto bene, ha accettato che io e te…- spiegò ma per la seconda volta in poche ore una mano scivolò sulla sua bocca impedendole di continuare a parlare.

 

-Sono felice per te Weasley.. e diciamolo pure, anche per me, almeno questo fatto mi eviterà di ricorrere alle tanto decantate plastiche facciali babbane- ammise con un ghigno, facendo un po’ di forza sulle spalle della ragazza e costringendola a voltarsi.

 

-Perché dovresti ricorrere ad una plastica facciale?- domandò Ginny confusa.

 

-Perché tuo fratello mi ucciderebbe-

 

Lei rise –Sei uno stupido- gli disse, attirandolo verso di sé per deporgli un piccolo bacio a fior di labbra; anche quando si staccò da lui gli rimase comunque molto vicina, poteva sentire il calore del suo respiro ce le accarezzava sensualmente la pelle del collo –Come hai fatto a trovarmi qui?- gli domandò infine.

 

-Intuito maschile- le rispose e stavolta il bacio che lei ricevette non fu per nulla delicato, selvaggio semmai, ma sempre con quella nota di dolcezza che li rendeva tutti irripetibili.

 

-O mio Dio Weasley- esclamò, lanciando uno sguardo lampeggiante alle sue spalle –cosa stai combinando?- domandò ancora, scostandola per osservare più da vicino l’impasto su cui fino a poco prima stava lavorando.

 

Dopo poco si voltò a guardarla ancora negli occhi e aggiunse –Weasley, sei una frana, credo proprio che sarò costretto a darti ripetizioni di cucina per tutta la vita- le disse, per poi riprendere a baciarla come solo lui sapeva fare.

 

 

******

 

Finita! Ragazzi, chiedo umilmente perdono per l’atroce ritardo, ma prima ho avuto gli esami (e capirete che ho preferito poter riprendere a scrivere in una situazione di totale tranquillità) e poi mi ha colto il blocco dello scrittore, tutto particolare, perché le idee c’erano eccome, mancavano le parole per svilupparle; spero che comunque il finale sia stato all’altezza delle aspettative.

Come capita ormai spessissimo, ringrazio Eva_elamela, che ha letto il chap a velocità super e mi ha dato tantissimi consigli per migliorarlo (e diciamo la verità) è stata proprio lei ad aiutarmi a trovare qualcosa di carino per questo finale, e di fatti credo di non aver sbagliato a darle ascolto ^_______^

Passiamo ai thanks personali:

Lele90: grazie mille! ^.^ E’ davvero fantastico leggere la tua recensione, perché far venire bene una ff è sempre un po’ difficile, ma se comunque vedi che gli altri l’apprezzano ti riempie di gioia!

Ginny88: tesoro!! Dimmi come sono andati i tuoi esami (sappi che ti ho fatto compagnia, affrontando la stessa croce °.°) Ma adesso, finalmente,  leggerò qualcosa di tuo! Ups, Draco e Ginny si chiamano per cognome perché comunque hanno sempre il loro caratterino ( e affoghiamo nell’orgoglio personale) , non ci rinuncerebbero per nulla al mondo, non trovi? Un baciottolone!! Ciao ^_______^

Terry: ups.. **le lacrimucce iniziano a sgorgare dagli occhini miei e ale immagina di avere terry tra le braccia per poterla stritolare in un abbraccio** grasssssie!! Che bello, i personaggi in modo originale? Wow, non credevo di esserne capace!! Un bacio, ciao tessy ^.-

Seyenne: la mia amorina!! ^^ guarda, ti dico che mentre scrivevo la scena dell’albero parlante mi sembrava di ricordare di averla già vista, ma non mi ricordavo dove, ora tu mi dici Pochaontas, hai perfettamente ragione °.° e meno male che no ho fatto parlare il salice piangente!! Botto, si, ma di dolcezza, Draco lo adoro quando si comporta così, cavoli è talmente cocciuto!! Un baciottolo, ciao!^^

Angi: sorellona!! ^_______^ ihihihihih Draco sa fare tante cose, pretendere, dare ordini, criticare… ma cucinare è decisamente la cosa migliore che lo rappresenta e anche adesso lo ha dimostrato, no? ^.^ un baciottolo tesoro, la ff è finita si, ma io sono sempre al lavoro, lo sai, vero?

Avril Lavigne: anche a me dispiace che la ff finisca, ma era proprio necessario, cioè la settimana forestiera è finita anche per i nostri amici!! Ti mando un bacione grande, in nome della nostra pace fatta, ciao!! ^________^

Eva_elamela: amore!! Tu sei un angelo, lo sai vero? Allora il grazie per la prima rec allo scorso chap ci sta tutto tuttissimo, tuttavia il mio grande ringraziamento va al fatto che con me sei sempre stra comprensiva con me, che non mi volti mai le spalle e l’aiuto che mi hai dato con questa ff lo dimostra; perciò ti dico che la dedica è il minimo e già non vedo l’ora che ritorni dalle tue vacanze (dove te ne vai vagabonda?) per poterti risentire un po’, visto che in questo ultimo periodo siamo state un po’ sfortunate! Un bacio amore, ti voglio tantissimo bene anch’io (ho i lucciconi) ^_____^
StellinaX: amorino! Ma che fine hai fatto, come sono andati gli esami e… Ok, ho capito, dopo ti scrivo una mail! Allora dimmi come ti è sembrato questo “gran” finale? In effetti Ginny non è rimasta per sempre li con lui, ma è sempre con lui a scuola, lo dimostra il fatto che lo cercava disperatamente *.*  E poi che senso avrebbe il titolo della ff ? Bacettissimi

FraFra: e Dean lo sfigato si è comportato come tale! Il suo grande amore per Ginny si è dissolto nel nulla non appena ron ha vuotato il sacco, che grande amore *.* !!! L’alberò parlante ho notato che è piaciuto parecchio, non hai idea da quanto tempo ci stavo pensando, ma mi serviva qualcuno che facesse da coscienza a Ginny! Un bacionone tesoro! ^_________^
Cassandra: a chi lo dici! Sarà per questo che io detesto Ginny? Adesso ti dico, io Ginny non la sopporto proprio, cioè come personaggio non la concepisco, ma non ce la vedo proprio sfortunata in amore! Lei sa quello che vuole e soprattutto sa come ottenerlo e quindi mi sono servita di questo mio personalissimo punto di vista per tratteggiarla! Grazie comunque dei complimenti, sei un tesoro, bacissimi  ^_____________^

AlexGranger: peccato, è un capitolo solo! Sono comunque al settimo cielo dalla gioia nel sapere che non ti ho delusa e che ti piace, perché non è stata affatto semplice da scrivere, anche se mi sono divertita come una matta! Baci  ^_____^
DarkEyes: ma grasssie! *.* Tutti i complimenti di cui mi riempi ogni volta mi fanno sempre arrossire, poi detti da te che sei bravissima sono davvero toccanti! ^.^ Sono contenta di averti trasmesso dolcezza e di aver scritto tutto bene (cosa non semplicissima)! Appena trovo il tempo devo andare a leggere il new chappy della tua ff, mi piace tantissimo!!! Bacetti ^________^
Maripotter: piccola! Non pensavo di ritrovarti qui, ma colgo l’occasione per rispondere alla tua domanda; l’insegna della coppia H/H l’ho tolta per un motivo: se fossi una fan esclusivamente di questa coppia la cosa mi sembrerebbe corretta, ma siccome io parteggio anche per le H/R m sembrava scorretto…. Adesso però non mi uccidere ok, io continuerò ad essere una H/H shipper in primo luogo, in secondo forse…. Scherzo! Tantissimi bacettini anche a te, ciao! ^.^ 

 

E questa bella lista di ringraziamenti e per me l’augurio di buone vacanze; spero vivamente di aver fatto un buon lavoro con questa ff, in ogni caso non è la fine della mia “carriera” di scrittrice perché mi metterò al lavoro al più presto!

 

Bacetti a tutti

 

Ale69

  
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