What love can do that dares love attempt.
“Non
è un ‘sì, lo mettiamo sul primo aereo per Israele ’ , ma mi ha detto che ci
proverà. So per esperienza personale che il suo impegno verbale vale molto più
di un contratto scritto, quindi non ci resta che attendere….” disse Luka quasi
arrossendo per il suo slancio nei confronti di Camilla.
“Mi
pare già molto- disse lei sorridendo- E intanto come teniamo a bada Adele
Neumann? Se sa che David sta bene e non è ricoverabile, passa subito la sua
pratica al primo istituto disponibile….” Concluse lei perdendo il sorriso. Luka
annuì; ci pensò un attimo poi le sussurrò in tono da cospiratore
“Te
la senti di rivalutare l’addome di David? Io ho visto che ha un grosso livido
da cintura, magari possiamo tenerlo in osservazione; non si sa mai con le
lesioni e le emorragie spleniche….” Concluse sperando che Camilla afferrasse al
volo la proposta. Lei sorrise complice
“In
effetti non credo che David sia stato visitato da un chirurgo e forse dato il
terribile incidente sarebbe ben il caso” disse lei sicura “Mi fa strada dottor
Kovac?”. Lui annuì e si avviò assieme a lei verso l’uscita del salottino.
“Adeste Fideles laeti triumphantes, venite, venite
in Bethlehem: natum videte Regem angelorum. Venite adoremus Dominum”
“Susan
che succede?” chiese Camilla mentre assieme a Luka raggiungeva la stanza di
David “Ancora un’altra vittima di quel bastardo?” Susan annuì
“Trauma
toracico, rottura di due costole, un braccio fratturato e Dio solo sa
cos’altro” rispose la bionda dottoressa.
“Sbaglio
o è la quinta vittima almeno questo mese?- e Susan annuì- Senti, hai bisogno di
me?” chiese Camilla, ma Susan fece segno di no con la testa
“Elisabeth
è di turno, e forse anche il meraviglioso Dorcet….” Disse facendo l’occhiolino
e riferendosi alla sera prima. Camilla arrossì violentemente e con la coda
dell’occhio guardò Luka che si irrigidì a sua volta…
“Bè
noi andiamo eh!” tagliò corto Camilla sentendo lo sguardo di Luka sulla
schiena. Susan annuì e sorrise, guardando con occhiata complice Abby che nel
frattempo era arrivata a darle una mano.
“Haleh
per favore portami l’ecografo per David” disse Luka mentre Camilla entrava
nella stanza in cui avevano sistemato il ragazzo in attesa di notizie. Luka la
raggiunse subito e la tirò da una parte, parlandole in italiano, in modo che
David non potesse capire
“Non
dirgli nulla di Joseph. Non voglio dargli false speranze, ci mancano solo
quelle” Camilla annuì e quando Haleh portò l’apparecchio per le ecografie David
sollevò il camice
“Io
non vedo liquidi…. La tasca di Morrison e le docce paracoliche sono intatte, ma
il livido è veramente molto brutto ed esteso… Lo terrei qui in osservazione per
ventiquattro ore e poi vedremo il da farsi…- disse a Luka, che annuì come da
accordo; poi si girò verso David- David senti l’incidente è stato molto brutto
e preferiamo tenerti qui con noi per essere pronti in caso di emorragia. “
David annuì, ma lo sguardo evidenziava un leggero timore- Tranquillo, valutiamo
l’emorragia assai improbabile, sia il dottor Kovac che io. E’ giusto una
precauzione. So che passare Hannukah qui non è il massimo, ma faremo di tutto
per farti stare a tuo agio, ok?”. Il ragazzo sorrise e annuì appena, abbassando
il camice e rilassandosi sul letto.
“Mi
state prendendo in giro? David Bernstein ha solo un braccio fratturato! Non è
certamente un paziente chirurgico e lo sapete bene anche voi. State commettendo
un abuso e se avrò modo di provarlo vi segnalerò alle autorità e tornerò qui
con
“Signora
Neumann io sapevo era un’assistente sociale non un chirurgo. Mi sta accusando
di scrivere un falso su una cartella?” chiese alzando la voce più di quanto
volesse. Luka le mise una mano sul braccio destro per cercare di rabbonirla ma
Camilla era ormai partita all’attacco “Senta, David Bernstein ha perso oggi i
nonni, è sopravvissuto ad un incidente devastante. Ha un braccio fratturato,
diverse ecchimosi facciali e un grosso livido da cintura e lei si lamenta della
mia troppa cautela se lo ricovero in osservazione?”.
“Quello
che la dottoressa vuole dire è che David è a forte rischio di emorragia e
quindi volevamo essere sicuri. Avanti Adele, non vorrà che passi la notte della
Vigilia in un anonimo istituto, fra persone che non conosce e con il rischio di
potersi sentire male. Ce lo faccia tenere qui stanotte e domani, se David sta
bene, se lo porta via” disse Luka più conciliante che potè. Adele guardò per un
attimo in cagnesco Camilla, poi si arrese
“E
va bene; ma vi tengo d’occhio… e, dottoressa, le giuro che non ho mai visto una
faccia di bronzo come la sua. Deve ringraziare che non ho voglia di
approfondire, altrimenti non finirebbe qui” disse Adele prima di andarsene,
dopo aver firmato alcuni documenti che poi, in maniera molto significativa,
consegnò a Luka e non al chirurgo italiano. Camilla attese che la donna si
fosse allontanata, poi borbottò qualcosa non in inglese. Luka non ne afferrò
ovviamente il senso, ma intuì che non doveva essere certamente un complimento.
“David
vuoi che ti portiamo qualcosa da mangiare?” chiese Camilla entrando nella
stanza del ragazzino. Lui rispose scuotendo la testa e il chirurgo prese uno
sgabello e si sedette accanto al suo letto
“Ti
è piaciuta Chicago?” chiese Camilla, sforzandosi di essere più ciarliera di
quanto non fosse solitamente. David la guardò e sorrise
“Sì
mi è piaciuta molto e credo anche di avere individuato cosa farò dopo il
college” disse sicuro “Voglio diventare chirurgo dottoressa. E desidero
studiare proprio qui in America” Camilla sorrise e annuì convinta
“Ottima
scelta David. Nemmeno io sono americana e ti posso dire che qui ci sono ottime
opportunità: basta avere costanza, fiducia nei propri mezzi e molta voglia di
lavorare” David sorrise e si rilassò appoggiandosi meglio al letto. Cominciò
quindi a chiacchierare con Camilla e alla fine, quando Camilla gli chiese
nuovamente se avesse fame, ammise di averne e accettò volentieri il menù più
kosher che la mensa potesse offrire.
“Dottor
Kovac, è arrivato un fax per lei!” disse Jerry quando ormai mancavano due ore
alla mezzanotte. Luka, ormai assonnato e di molto in ritardo sulla fine del
proprio turno, lo raggiunse e lesse, sorridendo soddisfatto.
“Ci
siamo!!! Jerry chiamami la dottoressa Canelles; vedi se è in chirurgia o in
sala reperibili a dormire” disse tutto entusiasta. Jerry si avviò verso la
stanza dove era sistemato David e allo sguardo interrogativo di Luka, rispose
“E’
da quattro ore che sta con David; non se n’era accorto?” Luka abbassò lo
sguardo sul fax e poi, alzando la cornetta per prenotare un volo per David,
mormorò, più a se stesso che ad altri
“No,
di questo non mi ero accorto”.
“Buon
viaggio tesoro, e mi raccomando, in gamba. Questi sono i miei numeri e la mail;
se volessi farti un viaggio qui o se ti serve un consiglio medico, fatti
sentire” rise lei, poi lo abbracciò, ricambiata dal ragazzo.
Assieme
a Luka accompagnò David al taxi, quindi, dopo un ultimo saluto, lo videro
salire sul taxi ed andare via. Camilla si avvicinò a Luka, fin quasi a toccar
la sua parte destra del corpo con il proprio. Alzò lo sguardo sul collega e
sorrise, mormorando
“Quando
non ci accapigliamo sulle procedure chirurgiche, siamo proprio una gran bella
squadra io e te” Luka sorrise annuendo, poi si avvicinò a Camilla; le prese la
mano sinistra con la propria e con il braccio destro la attirò a sé. Il ricordo
della sera precedente ritornò prepotente alla sua mente e lo spinse ad osare.
Per un lunghissimo istante i due si guardarono negli occhi, a dispetto della
neve che cadeva copiosa e della temperatura gelida, poi Luka abbassò lentamente
il viso verso quello di Camilla e la baciò, ricambiato da lei.