Serie TV > E.R.
Segui la storia  |       
Autore: Bardunfula    15/01/2010    0 recensioni
La mia prima fanfiction su E.R. La vicenda parte dalla decima stagione, dal ritorno dall'Africa di Luka ma non seguirà troppo il filo che abbiamo visto in tv... è giusto una base per i personaggi e lo snodo centrale. La fic è maggiormente incentrata su Luka e un nuovo personaggio, anche se le vicende coinvolgeranno un po' tutto il personale del pronto soccorso.
Genere: Romantico, Commedia, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Luka Kovač
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Una nuova vita - What love can do that dares love attempt

What love can do that dares love attempt.

“Diamine, Joseph, non ti sto mica chiedendo un visto di un secolo per un delinquente. Ho qui un quindicenne che ha perso i nonni e vorrebbe ricongiungersi con i genitori. Vorrei evitare che passasse la notte della Vigilia e il Natale in un Istituto solo perché non abbiamo voglia di muovere il culo e farlo tornare a casa sua.- Luka era chiuso in salottino, al telefono da un’ora- I genitori non possono muoversi perché c’è l’altra figlia in ospedale, e lui no, non è cittadino statunitense, quindi cerchiamo di essere veloci ugualmente. Avanti dai, è la Vigilia di Natale… Allora ci provi? Ok, va bene, ti ringrazio tantissimo” concluse mettendo giù la cornetta e alzando lo sguardo su Camilla che sorrise. Non aveva certamente sentito tutta la conversazione, ma le ultime parole dette da Luka non lasciavano dubbi sul fatto che il suo amico ci avrebbe provato. Luka si alzò con un sorriso enorme e Camilla, presa da uno slancio solo un parte motivato dalla bella notizia, andò verso di lui a grandi passi e lo abbracciò. Luka la sollevò fra le braccia e fece un paio di giri su se stesso con Camilla in braccio, stupendo se stesso oltre che Camilla. Poi la rimise delicatamente giù e per un lunghissimo istante i due si guardarono negli occhi.
“Non è un ‘sì, lo mettiamo sul primo aereo per Israele ’ , ma mi ha detto che ci proverà. So per esperienza personale che il suo impegno verbale vale molto più di un contratto scritto, quindi non ci resta che attendere….” disse Luka quasi arrossendo per il suo slancio nei confronti di Camilla.
“Mi pare già molto- disse lei sorridendo- E intanto come teniamo a bada Adele Neumann? Se sa che David sta bene e non è ricoverabile, passa subito la sua pratica al primo istituto disponibile….” Concluse lei perdendo il sorriso. Luka annuì; ci pensò un attimo poi le sussurrò in tono da cospiratore
“Te la senti di rivalutare l’addome di David? Io ho visto che ha un grosso livido da cintura, magari possiamo tenerlo in osservazione; non si sa mai con le lesioni e le emorragie spleniche….” Concluse sperando che Camilla afferrasse al volo la proposta. Lei sorrise complice
“In effetti non credo che David sia stato visitato da un chirurgo e forse dato il terribile incidente sarebbe ben il caso” disse lei sicura “Mi fa strada dottor Kovac?”. Lui annuì e si avviò assieme a lei verso l’uscita del salottino.

 
Adeste Fideles laeti triumphantes, venite, venite in Bethlehem: natum videte Regem angelorum. Venite adoremus Dominum

 
“Susan che succede?” chiese Camilla mentre assieme a Luka raggiungeva la stanza di David “Ancora un’altra vittima di quel bastardo?” Susan annuì
“Trauma toracico, rottura di due costole, un braccio fratturato e Dio solo sa cos’altro” rispose la bionda dottoressa.
“Sbaglio o è la quinta vittima almeno questo mese?- e Susan annuì- Senti, hai bisogno di me?” chiese Camilla, ma Susan fece segno di no con la testa
“Elisabeth è di turno, e forse anche il meraviglioso Dorcet….” Disse facendo l’occhiolino e riferendosi alla sera prima. Camilla arrossì violentemente e con la coda dell’occhio guardò Luka che si irrigidì a sua volta…
“Bè noi andiamo eh!” tagliò corto Camilla sentendo lo sguardo di Luka sulla schiena. Susan annuì e sorrise, guardando con occhiata complice Abby che nel frattempo era arrivata a darle una mano.
“Haleh per favore portami l’ecografo per David” disse Luka mentre Camilla entrava nella stanza in cui avevano sistemato il ragazzo in attesa di notizie. Luka la raggiunse subito e la tirò da una parte, parlandole in italiano, in modo che David non potesse capire
“Non dirgli nulla di Joseph. Non voglio dargli false speranze, ci mancano solo quelle” Camilla annuì e quando Haleh portò l’apparecchio per le ecografie David sollevò il camice
“Io non vedo liquidi…. La tasca di Morrison e le docce paracoliche sono intatte, ma il livido è veramente molto brutto ed esteso… Lo terrei qui in osservazione per ventiquattro ore e poi vedremo il da farsi…- disse a Luka, che annuì come da accordo; poi si girò verso David- David senti l’incidente è stato molto brutto e preferiamo tenerti qui con noi per essere pronti in caso di emorragia. “ David annuì, ma lo sguardo evidenziava un leggero timore- Tranquillo, valutiamo l’emorragia assai improbabile, sia il dottor Kovac che io. E’ giusto una precauzione. So che passare Hannukah qui non è il massimo, ma faremo di tutto per farti stare a tuo agio, ok?”. Il ragazzo sorrise e annuì appena, abbassando il camice e rilassandosi sul letto.

 

“Mi state prendendo in giro? David Bernstein ha solo un braccio fratturato! Non è certamente un paziente chirurgico e lo sapete bene anche voi. State commettendo un abuso e se avrò modo di provarlo vi segnalerò alle autorità e tornerò qui con la Polizia!” Adele Neumann, solitamente molto calma e riflessiva, era esplosa quando aveva capito che per quella notte David sarebbe rimasto al County. Luka sapeva che in quei casi era inutile contrastarla e ribattere con la sua stessa veemenza, ma Camilla ancora non la conosceva e partì all’attacco.
“Signora Neumann io sapevo era un’assistente sociale non un chirurgo. Mi sta accusando di scrivere un falso su una cartella?” chiese alzando la voce più di quanto volesse. Luka le mise una mano sul braccio destro per cercare di rabbonirla ma Camilla era ormai partita all’attacco “Senta, David Bernstein ha perso oggi i nonni, è sopravvissuto ad un incidente devastante. Ha un braccio fratturato, diverse ecchimosi facciali e un grosso livido da cintura e lei si lamenta della mia troppa cautela se lo ricovero in osservazione?”. La Neumann rimase stupita di fronte alle parole di Camilla, troppo colpita e forse scioccata per rispondere e Luka ne approfittò per inserirsi e cercare di portare un minimo di calma.
“Quello che la dottoressa vuole dire è che David è a forte rischio di emorragia e quindi volevamo essere sicuri. Avanti Adele, non vorrà che passi la notte della Vigilia in un anonimo istituto, fra persone che non conosce e con il rischio di potersi sentire male. Ce lo faccia tenere qui stanotte e domani, se David sta bene, se lo porta via” disse Luka più conciliante che potè. Adele guardò per un attimo in cagnesco Camilla, poi si arrese
“E va bene; ma vi tengo d’occhio… e, dottoressa, le giuro che non ho mai visto una faccia di bronzo come la sua. Deve ringraziare che non ho voglia di approfondire, altrimenti non finirebbe qui” disse Adele prima di andarsene, dopo aver firmato alcuni documenti che poi, in maniera molto significativa, consegnò a Luka e non al chirurgo italiano. Camilla attese che la donna si fosse allontanata, poi borbottò qualcosa non in inglese. Luka non ne afferrò ovviamente il senso, ma intuì che non doveva essere certamente un complimento.

 

“David vuoi che ti portiamo qualcosa da mangiare?” chiese Camilla entrando nella stanza del ragazzino. Lui rispose scuotendo la testa e il chirurgo prese uno sgabello e si sedette accanto al suo letto
“Ti è piaciuta Chicago?” chiese Camilla, sforzandosi di essere più ciarliera di quanto non fosse solitamente. David la guardò e sorrise
“Sì mi è piaciuta molto e credo anche di avere individuato cosa farò dopo il college” disse sicuro “Voglio diventare chirurgo dottoressa. E desidero studiare proprio qui in America” Camilla sorrise e annuì convinta
“Ottima scelta David. Nemmeno io sono americana e ti posso dire che qui ci sono ottime opportunità: basta avere costanza, fiducia nei propri mezzi e molta voglia di lavorare” David sorrise e si rilassò appoggiandosi meglio al letto. Cominciò quindi a chiacchierare con Camilla e alla fine, quando Camilla gli chiese nuovamente se avesse fame, ammise di averne e accettò volentieri il menù più kosher che la mensa potesse offrire.

O holy night! The stars are brightly shining. It is the night of the dear Savior's birth! Long lay the world in sin and error pining till he appear'd and the soul felt His worth. A thrill of hope the weary world rejoices, for yonder breaks a new and glorious morn!


“Dottor Kovac, è arrivato un fax per lei!” disse Jerry quando ormai mancavano due ore alla mezzanotte. Luka, ormai assonnato e di molto in ritardo sulla fine del proprio turno, lo raggiunse e lesse, sorridendo soddisfatto.
“Ci siamo!!! Jerry chiamami la dottoressa Canelles; vedi se è in chirurgia o in sala reperibili a dormire” disse tutto entusiasta. Jerry si avviò verso la stanza dove era sistemato David e allo sguardo interrogativo di Luka, rispose
“E’ da quattro ore che sta con David; non se n’era accorto?” Luka abbassò lo sguardo sul fax e poi, alzando la cornetta per prenotare un volo per David, mormorò, più a se stesso che ad altri
“No, di questo non mi ero accorto”.

 

“Questo è il biglietto David, e questo è il foglio che devi consegnare in aeroporto. Questa è Claudia, ti accompagnerà fino all’aeroporto e questi sono i documenti firmati da me e dalla dottoressa… o al diavolo, dopo quasi otto ore possiamo pure abolire le formalità!!! Ecco i documenti firmati da me e da Camilla… Mi raccomando in gamba eh!” disse Luka stringendogli la mano. David sorrise e strinse la mano al medico croato, poi andò davanti a Camilla, che gli sorrise
“Buon viaggio tesoro, e mi raccomando, in gamba. Questi sono i miei numeri e la mail; se volessi farti un viaggio qui o se ti serve un consiglio medico, fatti sentire” rise lei, poi lo abbracciò, ricambiata dal ragazzo.
Assieme a Luka accompagnò David al taxi, quindi, dopo un ultimo saluto, lo videro salire sul taxi ed andare via. Camilla si avvicinò a Luka, fin quasi a toccar la sua parte destra del corpo con il proprio. Alzò lo sguardo sul collega e sorrise, mormorando
“Quando non ci accapigliamo sulle procedure chirurgiche, siamo proprio una gran bella squadra io e te” Luka sorrise annuendo, poi si avvicinò a Camilla; le prese la mano sinistra con la propria e con il braccio destro la attirò a sé. Il ricordo della sera precedente ritornò prepotente alla sua mente e lo spinse ad osare. Per un lunghissimo istante i due si guardarono negli occhi, a dispetto della neve che cadeva copiosa e della temperatura gelida, poi Luka abbassò lentamente il viso verso quello di Camilla e la baciò, ricambiato da lei.

Fall on your knees, oh hear the angel voices; oh night divine, oh night when Christ was born. Oh night divine, Oh night , Oh night divine. He knows our need; to our weakness is no stranger. Behold your King; before Him lowly bend! Behold your King; before Him lowly bend!

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > E.R. / Vai alla pagina dell'autore: Bardunfula