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Autore: blackpearl_    26/01/2010    9 recensioni
(Avatar, Nuovo Personaggio)
"Era proprio per questo che ero fuggita, rinnegando la mia razza, il mio popolo, il mio Stato. Perchè mi ero innamorata. Un amore folle verso tutto quello che mi circondava, verso gli alberi, verso le piante, verso gli animali. Tutto mi aveva affascinata e tratta a sé, per stringermi e non lasciarmi più."
Genere: Romantico, Malinconico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Corsi più veloce che potei, sfiorando i rami degli alberi e facendo a gara con gli animali. Ridevo spensierata, libera dalle preoccupazioni e da pensieri inutili, consapevole solo del sole e del vento fra i capelli. Una cosa, però, rompeva il mio idilliaco, seppur fragile, equilibrio. Uno strano ansimare proveniente dal basso.

-Kate! Kate, porca put..- un tonfo

-Non si dicono le parolacce!- urlai ridendo a Sullivan, che cercava disperatamente di tenere il mio passo correndo a più non posso

Gli scienziati non fanno molta moto, si sa, e Sullivan era di certo uno di loro. Non si poteva definire un ragazzo brutto, ma era estremamente magro e privo di muscoli di alcun genere. Ogni volta che sollevavo la questione della sua motricità, lui ribatteva dicendo: “Tu alleni i muscoli del corpo? Io alleno i muscoli della mente. Parliamo di due cose simili che possono dare frutti diversi”
Su una cosa però si poteva dire quasi un maniaco: I capelli. Sullivan, sin dalla nascita, aveva amato i suoi capelli neri e lisci come si ama una ragazza, o forse di più. Gli arrivavano fin sotto le orecchie e amava modellarli col gel ogni mattina per ottenere risultati sempre diversi. Il look che usava di più ultimamente era quello da latin lover consumato, con i capelli scompigliati ad arte di un adolescente che si è appena svegliato. Questo gli permetteva di avere svariate ammiratrici nel campo scientifico, che appena lo vedevano passare con la sua camminata lenta e svogliata emettevano tenui sospiri.
Lui non mancava di vantarsene ovviamente, ed ogni qual volta io scherzavo con lui dicendogli che di questo passo avrebbe conquistato tutto il lato femminile della base e, perchè no, forse anche una parte di quello maschile, lui rispondeva: “Certo tesoro. Sai, al mondo ci sono due tipi di persone: Chi può e chi non può. Io può!”
Però questo non toglieva che, a correre sul campo, era una frana completa. Potevo vederlo arrancare nelle erbacce, imprecare ogni volta che il suo piede calpestava qualcosa di stranamente fangoso, e agitare le braccia quando stava per perdermi di vista.
Decisi di fermarmi per dargli un po’ di tregua e per far riposare i suoi muscoli stanchi, stremati dalla corsa. Mi lanciai dal ramo più alto di un’enorme quercia e sfrecciai veloce fra i rami, fino ad atterrare delicatamente sulla morbida erba che ricopriva il suolo di Pandora.
Sullivan mi scoccò un’occhiata beffarda.

-Guardala come si pavoneggia. Solo perchè sei più alta di me di due metri e sei blu a strisce, non vuol dire che puoi sfruttarmi quanto ti pare!- borbottò piegandosi sulle ginocchia

Sorrisi divertita e mi avvicinai a lui, sedendomi.

-Non sono io che ti sfrutto, sono le tue gambe che non riescono a collegarsi bene con il resto del corpo. Ricorda chi può e chi non può- feci, dandogli uno scherzoso colpo sul braccio

Sfinito, si accasciò per terra definitivamente, con il petto che si alzava e abbassava ad un ritmo irregolare.

-Quando hai detto che arriviamo?-

Guardai il sole riflettere i suoi raggi su tutta la foresta, e calcolai velocemente una stima approssimativa.

-Un paio di ore a corsa sostenuta. Non la pagliacciata che hai sostenuto fino ad adesso, intendo la corsa seria-

Lui fece una smorfia e nascose il viso nell’erba. Ridacchiai, e aspettai che si riprendesse per ricominciare il viaggio. Eravamo attesi da Jake e Neytiri vicino all’Albero delle Anime, dove avevano deciso di ricostruire il loro villaggio distrutto durante la guerra. Il mio corpo umano era già arrivato qualche giorno fa, inscatolato come si deve nel suo involucro di metallo e acciaio, mentre a me toccava  (che peccato!) muovermi nella foresta con la pelle striata e la coda prensile. Stavamo per alzarci quando un movimento catturò la mia attenzione. Mi girai di scatto, scrutando fra le fronde.

-Cosa? Cosa c’è?- si agitò Sullivan

-Niente, niente- dissi poco convinta

Eppure qualcosa avevo visto, qualcosa di scuro. Dandomi della stupida e prendendomi gioco delle mie paure, spronai il mio amico a proseguire e continuammo il nostro viaggio.
Continuammo a correre, o meglio, io correvo, lui strisciava, ed io non abbassai nemmeno un attimo la guardia, pronta a respingere qualsiasi cosa si fosse fatta avanti. Ci mettemmo il doppio delle ore da me previste, a causa della pioggia che ci aveva colpiti all’improvviso e della difficoltà di Sullivan di correre nel fango. Arrivammo all’Albero delle Anime verso sera, quando le prime capanne provvisorie del Villaggio brillavano di una tenue luce rosata.
Anche da lontano si poteva scorgere la strana luminescenza delle piante e del bellissimo Albero delle Anime, dalle foglie che sembravano avere la consistenza della plastica, che di notte si accendevano di tante luci diverse. Illuminava una piccola parte della radura facendola splendere d’argento, e rendendola brillante alla luce della prima luna. Più lo guardavo più sentivo uno strano calore avvilupparmi il cuore e riscaldarlo, mentre Sullivan era rimasto tanto stupito da non riuscire a parlare.

-Bello, vero?-

Non feci in tempo a girarmi che Neytiri mi comparve affianco. Sorrideva tranquilla e guardava l’Albero con gli occhi un po’ socchiusi, come se la sua bellezza fosse tale da ferirla se lo avesse fissato troppo a lungo. Al suo fianco camminava Jake, in tenuta da Guardiano, che si avvicinò a noi con un cenno di saluto.

-Molto bello. A volte mi chiedo come possa esistere una cosa così- mormorai, in risposta alla Na’Vi

Lei mi fissò con i suoi grandi occhi gialli e mi scrutò a lungo e a fondo, forse tentando di sondare la mia anima o le mie intenzioni. Più Neytiri mi guardava così, più rimanevo perplessa di fronte al suo comportamento. Cosa c’era che non andava in me, e che lei voleva scoprire? Quella sua insistenza nei miei confronti doveva essere motivata da qualcosa, anche se non sapevo cosa. Era ancora persa nei suoi pensieri quando Jake ci indicò una piccola capanna un po’ più distaccata dalle altre.

-Dormirete e vivrete lì, da adesso. La sveglia è all’alba, e una volta in piedi dovrete subito andare a far rapporto ai vostri Maestri. Io sarò il vostro Maestro per il tiro con l’arco, Neytiri vi darà una mano con la storia e la lingua, e anche con la biologia di Pandora, e un altro Na’Vi del villaggio vi insegnerà a muovervi per la foresta. Domande?-

L’eccitazione di vivere un’altra vita era così forte che non riuscii a parlare, e d’altronde non avevo niente da obiettare né da chiedere. Sullivan iniziò a parlare riguardo una cosa che doveva essere il motivo della sua permanenza qui, cosa avrebbe fatto o roba simile. Io non lo ascoltavo, persa com’ero nello spettacolo dell’Albero delle Anime e sommersa da ricordi, non tutti piacevoli.

 

 

-Ma perchè? Perchè?- urla la ragazza di fronte al padre.

Quello le si avvicina in un paio di falcate e le assesta uno schiaffo tanto forte che la figlia finisce per terra, sbattendo per altro la testa sulla moquette. Urlano da parecchio, loro due, senza giungere ad un accordo e senza abbassare il tono di voce, così che li sentano tutti nella grande casa.
La ragazza china la testa così che i capelli le coprano il viso e piange, piange, vergognandosi di questa sua debolezza, senza però riuscire a fermarsi. Il padre ritorna lentamente al suo posto, su una costosa poltrona in pelle situata dietro una grande scrivania, e sedendosi riprende a parlare con calma e freddezza.

-Non puoi capire, certo che no. Ho finanziato questi viaggi, Katherine, ho scoperto Pandora! Mia figlia deve andare lì in mia vece e combattere insieme ai miei uomini. E’ un sacrificio che sono disposto a fare- parla non guardandola

Il suo pianto si ferma, ma lei non alza la testa e parla così, con la voce attutita dalla massa di capelli scuri.

-Capisco, padre. Di certo i soldi devono risultare più invitanti di una figlia diciannovenne che vi gira per casa-

Lo sguardo del padre si fa di ghiaccio, e lei rimpiange la madre come mai ha fatto in vita sua. Si alza lentamente asciugandosi le lacrime con una rapida passata di mano, e fissa suo padre negli occhi con fierezza, aspettando il verdetto finale. Questo lo ha preso da lui.
Dall’altro lato della scrivania l’uomo la fissa in egual modo, chiedendosi perchè sua moglie lo ha lasciato con una figlia tanto ribelle e scellerata come lei. Abbassa lo sguardo e riprende con tranquillità a firmare le carte d’imbarco per lei, e altri vari documenti militari e di amministrazione.

-Non voglio che tu muoia, mi pare evidente, quindi cercherò di agevolarti le cose. Non combatterai in veste umana, ma come Avatar. Questo dovrebbe salvarti da una morte quasi certa in combattimento, e ti permetterà di assegnarti dei lavori prevalentemente di esplorazione. Ti farai spiegare meglio tutto quando arriverai alla Base e cercherai la scienziata Grace Augustine. Partirai fra quattro giorni esatti, giusto il tempo di preparare le tue cose. Puoi andare- la congeda il padre senza sollevare gli occhi dal suo lavoro

Lei lo fissa ancora per qualche secondo, consapevole che aprir bocca non la salverà da un destino che quell’uomo ha già tracciato per lei. Volta le spalle alla persona che un tempo era stata suo padre, e sente dentro di lei che questa sarà l’ultima volta che lo vedrà. Esce dallo studio con l’amaro in bocca.




 
-Pandora chiama Kate! Oh, ci sei?-

Sussultai girandomi verso Sullivan con sguardo confuso e sorpreso.

-Eh?- dissi con un tono che suonava stupido perfino alle mie stesse orecchie

Quello scosse la testa

-Sei proprio caduta dalle nuvole. Jake e Neytiri se ne sono andati e direi che è ora di farsi una bella dormita.. sicura di star bene?-

Mi passai la mano fra i capelli marroni-ramati, tipici dei Na’Vi, con un sospiro. Si, bene se si considerava che a quest’ora mio padre era probabilmente sul lastrico per colpa mia, o meglio, di tutta la popolazione Na’Vi. Infatti era stato proprio lui, insieme alla sua equipe di ricercatori, a scoprire il sistema solare che ospitava il più grande pianeta gassoso che si sia mai visto, Polyphemus, e le sue tre lune. Fra di queste, Pandora. Da quando mia madre era morta di cancro, avevo solo 7 anni, mio padre non si dava pace con la scienza, ed era diventato famoso in tutto il mondo per le sue ricerche avanzate e i suoi ricercatori geni.
In un primo momento si era dato alla medicina, scoprendo per altro parecchi antidoti per malattie incurabili e piante curative contro veleni molto potenti. Dopo un po’ però, non avendo ancora trovato una risposta al problema cancro, aveva cambiato di colpo tutta la sua attrezzatura e tutti i suoi scienziati, assumendo persone qualificate in astronomia.
Scuotendo la testa per liberarmi da pensieri tanto inutili mi diressi verso la piccola capanna velocemente, ignorando le occhiate penetranti rivolgetemi dal Popolo. Una volta entrata, capii qual’era il problema.

-Sull?-

-Si?- Sullivan varcò la porta d’ingresso fatta di piccole liane intrecciate fra loro, e rimase a bocca aperta

Infatti, al centro della piccola stanza, torreggiava un unico letto, fatto peraltro di foglie e rami intersecati ad arte insieme a vari legacci di cuoio saldati con della melma nera. Non c’erano coperte o lenzuola, dato il clima tropicale di Pandora, e ad una prima occhiata il letto sembrava decisamente scomodo. Per di più, era uno solo.
Sullivan si schiarì la voce rumorosamente, attirando la mia attenzione. Notai che era pallido in viso, leggermente arrossato sulle guance, e che spostava il peso del suo corpo da una gamba all’altra con fare nervoso. Accennai un sorriso e mi avvicinai al letto per sedermici, scoprendo con sorpresa che non dava tanto fastidio come sembrava. Le foglie erano stranamente morbide, e anche i rametti non pungevano la schiena come avevo supposto.

-Tranquillo, non ti salterò addosso- gli dissi con noncuranza

Sullivan si fece ancora più dubbioso, ed io mi chiesi il motivo, visto che avevamo dormito spesso nella stessa branda durante il periodo di guerra. Su questo lato della nostra amicizia, non avevo niente di cui lamentarmi per fortuna. Ero attratta da lui quanto un cavallo da una farfalla e la cosa sembrava reciproca, perciò non si erano mai creati problemi di sorta quando si trattava di stringersi un po’ di più o di vivere particolarmente appartati.
Purtroppo, però, questa sera non era della stessa opinione.

-Ma dobbiamo dormire proprio insieme? Non possiamo chiedere, che ne so.. un giaciglio in più?-

Aggrottai la fronte –Che c’è, ti faccio schifo Sullivan? Dai, non è mica la prima volta!-

 Il ragazzo continuò fermamente ad opporsi e dopo una decina di minuti ci rinunciai, consigliandogli seccamente di dormire per terra. Stendendomi e dandogli le spalle, mi chiesi per l’ennesima volta cosa potesse aver fatto scatenare in lui un’irritazione tanto categorica. Ma non riuscii a darmi una risposta.









































Spazio Autrice ~

Si, sono di nuovo qui. VI starete chiedendo: "ma perchè non ci lascia in pace?"
Eheh, perchè so che vi macherei troppo xD Alors, parlando del capitolo, qui possiamo vedere finalmente dell'arrivo di Kate e Sullivan al bellissimo, magnifico, splendente, luminoso *cough cough* ect. Albero delle Anime. Avete presente la figura scura che Kate intravede fra le foglie? Bene, non ve la dimenticate mai. Se tutto va come previsto, si scoprirà chi è e perchè è lì, solo a metà storia (che già prevedo abbastanza lunghetta). Quindi, tenetela sempre in mente, okay?. Le cose saranno un pò di routine nei primi capitoli (boh, forse fino al dieci o meno), perchè i nostri due protagonisti si devono prima bituare per bene alla civiltà Na'Vi, prima che qualcosa di grave succeda. Buahuahuah, non ve lo dico cos'è! xD Ma lo scoprirete, abbiate fiducia. Oh, quasi dimenticavo, un piccolo messaggio a
Kiaretta_96 (Non voglio scriverlo in una recensione perchè non ne voglio fare un caso di stato): Stranamente hai delle parti dello Spazio Autrice mooolto simile alle mie nel Prologo.

"Ho fatto un giro per il sito e, sciagura! , non c'era una sessione dedicata. Mah..." Prelevato da: AVATAR 2

"seconda cosa: l'ho visto due volte, ma non so assolutamente i termini specifici (solo alcuni) ,quindi perdonate la mia ignoranza. Inoltre non so la lingua dei Na'vi( peccato! Sigh), i nomi di piante o parti del corpoPrelevato da: AVATAR 2

Strane somiglianze..

"Questo film mi ha letteralmente stregata, e quando ho scoperto che su EFP non c'era nessuna sezione dedicata a lui.. sciagura!" Prelevato da: I See You- 

"Non pretendo la perfezione in termini di lingua Na'Vi o nei vari nomi di piante, luoghi o parti del corpo" Prelevato da: I See You-

Vabbè, per fortuna non c'è stata copia di una parte del testo, quindi non mi arrabbio più di tanto. Volevo solo far notare ò-ò Tralasciando anche questo fatto, ringrazio quanti leggono e recensiscono =D Al prossimo capitolo!
Kisses

arysquadro: A quanto pare molti hanno frainteso il personaggio principale con la famosa dottoressa ò-ò non so come mai, sinceramente xD ma sono contenta che vi piaccia <3 grazie mille tesoro

kiss

 _Nessie_Cullen_: Uhmm, ma ci siamo già viste noi due? Non so.. il tuo Nick mi è molto familiare. Forse nella fic Fly With You? Boh, non so. Comunque, eccoti il secondo capitolo ;D spero ti sia piaciuto. Thanks for the compliments
xoxo

 Lion of darkness: Ahah, sono mooolto felice che voi non siate del mio stesso parere xD Mi sforzo molto nel descriver i Na'Vi al meglio, perchè voglio che le persone, leggendo la storia, li abbiano davanti. Grazie di tutto!
Mozzichetti x3

CHIHIRO: Una nuova fan *-* bene bene, Avatar continua nella sua conquista! Spero che il capitolo ti sia piaciuto, e te ne prometto uno ancora più bello =D
Baci

Nell Sev Snape: Brutto? xD Uhmmm, diciamo.. boh xD Okay, basta u-u Brava *-* hai capito che Sull non è proprio convinto come vuole far vedere, perchè più che altro.. (zitta! non dire niente!) *cough cough* va bieeen, come non detto xD però qualcosa l'ho detta, eh u-u (non è quello che al primo pensiero può sembrare). Comunque, anche a me piacciono molto i particolari minuti, per questo cerco di metterne in abbondanza.
Thanks for all
Kisses

   
 
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