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Autore: Evilcassy    23/05/2010    4 recensioni
Tanti piccoli momenti legati a 'Two Pairs of Chilling Eyes'. 8- Purple Shades of Victory““Con fare conciliante e con un sorriso da orecchio a orecchio, il ragazzo appoggiò le mani sul pancione di Nina. “Sono sicurissimo che ci sia un’altra cosa che gli va a genio…” “Evidentemente non hai visto la sua espressione quando ha scoperto che è femmina.” “Vammi indovinare: la solita?” “La faccia di Dragunov ha diversi tipi di impassibilità. Quella era la stessa impassibilità che utilizza anche nei post sbronza.” “…Colorito verdognolo?” “Precisamente.” “Oh, beh. Poteva andar peggio, no?” “Certo, poteva assumere l’impassibilità di quando si ritrova davanti Raven.”
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Anna Williams, Lee Chaolan, Nina Williams, Sergei Dragunov
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'The Chilling Saga'
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Chilling Pills.

Perché scrivere una storia intera e di senso compiuto comporta troppa fatica.

 

1-Tell me something of you. (DraNina)

 

Nina bevve un’altro sorso di Guinness. Precisamente, dalla sua terza pinta di Guinness.

“Ok, siamo arrivati al momento delle verità.” Annunciò, leccandosi la schiuma corposa via dalle labbra. Sergei le restituì il suo solito sguardo vago, apparentemente privo di interesse, mentre la imitava, sorseggiando la sua seconda pinta di birra.

“Dunque: ora ti dirò una verità sconvolgente su di me. E tu ne dirai una sconvolgente su di te.”

“E tutto questo perché?”

Nina alzò le spalle. “Boh. Così. Giusto per fare conversazione. In questo pub siamo gli unici a tacere. E visto che ci terrei a passare inosservata, è meglio mimetizzarci tra gli avventori del locale.” Accennò con un movimento del capo il resto degli avventori di quel locale di Dublino dove era stato trascinato suo malgrado – Dannazione, quei quattro giorni in Irlanda era una specie di viaggio di nozze posticipato di quasi un anno e lei lo costringeva ad uscire dalla loro camera d’albergo con la scusa di un non ben precisato patrono irlandese. Almeno la birra era ottima. La seconda irlandese estremamente piacevole che gli era capitato di trovarsi tra le labbra.

“Allora, vediamo.” Le labbra di Nina si incresparono mentre cercava tra i ricordi qualcosa di eclatante su di sé. “Ho perso la verginità con un metallaro. Questa cosa me la ricordo…

Dragunov mantenne il suo sguardo fisso su di lei. “Credo che ti espelleranno dall’esercito per il tuo losco passato.” commentò ironico. “Sinceramente, da te mi aspettavo qualcosa di meglio.”

“Oh, suvvia: avevo 16anni, credo. Tocca a te.”

“...”

“Ok, chiedo io. Come ti sei fatto la cicatrice sul labbro?”

“…?!”

“Si, esatto, quella che mi piace così tanto…

Con le sue dita affusolate che gli sfioravano il labbro, Sergei Dragunov si trovò davanti a tre opzioni.

A-    Dire la verità –lo scopo del gioco era quello, no?- ovvero che a 3anni, mentre correva per casa era caduto contro lo spigolo del tavolo, rompendosi labbro, denti da latte e mezzo naso. Poco onorevole, per un soldato. E anche se ormai Nina Williams era sua moglie da quasi un anno ci teneva alla sua solita figura stoica di soldato imbattibile, reduce da mille battaglie.

B-    Mentire spudoratamente. Inventarsi un non ben specificato sanguinoso combattimento corpo a corpo in una qualche missione all’estero. Sennonché Nina possedeva una specie di radar per le bugie, e l’ultima volta che ne aveva snocciolato una – aveva effettivamente rotto il suo visore notturno -  si era ritrovato a testa in giù in un bidone della spazzatura, con le stringe delle scarpe legate tra di loro

C-    Essere vago. La sua opzione preferita.

Alzò quindi le spalle.

“Cioè?” incalzò la donna, giocherellando con il bicchiere.

“Cioè sono affari miei.”

Nina aggrottò le sopracciglia. Dal modo in cui sbatteva le ciglia si denotava una certa ubriachezza. “Non sarà mica stata una donna, vero?”

L’uomo le lanciò uno sguardo orripilato.

“Non sono mica gelosa, veh!”

“Davvero? E la mia costola fratturata quando pensavi stessi guardando un tabellone pubblicitario con una modella?”

“Incomprensioni. Capitano nelle coppie.” La terza pinta di Nina era finita, e iniziava a svbattere troppo gli occhi, che si facevano troppo pesanti. “Quindi: come ti sei fatto quella cicatrice?”

La seconda pinta di Guinness stava dando fastidio anche a lui. Non era tarato per la birra irlandese. “… lo spazzolino da denti.” Bofonchiò senza pensarci troppo.

“Ci avevi montato una baionetta?”

Doveva ricordarselo. Nina ebbra perdeva lucidità. Tutto ciò poteva giocare a suo favore.  “Eh già.”

“Che idiota.” Le palpebre della donna sembrava più pesanti del normale. “Uhn. Sergei… comincio a sentirmi un po’… come dire… fuori. Meglio se rientriamo in hotel, che ne dici?”

Poteva giocare DECISAMENTE a suo favore.

 

 

Che la Vostra EvilCassy fosse egocentrica, immagino l’abbiate già capito.

Così come è palese che io sia a corto di idee/voglia/tempo per scrivere Ff intere, di senso compiuto.

Perciò, se vi può bastare, al momento, giusto per ravvivare la sezione, questa accozzaglia di flashfic dedicate alla mia saga (beh, si diamoci pure tutte ‘ste arie.), che mi dispiacerebbe abbandonare…  

Embè. Fatemi sapere se devo continuare o meno….

Saluti e baci

EC.

 

   
 
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